Rilassatevi pescando ai bordi del nostro laghetto in pieno comfort.
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Rilassatevi pescando ai bordi del nostro laghetto in pieno comfort.
Un ambiente accogliente e gradevole nel centro storico di Caldaro, dove gustare le prelibatezze del gelato fatto in casa, per la gioia di tutti i buongustai. Vi suggeriamo di assaggiare anche la raffinata pasticceria, le torte, gli strudel, le praline e le mille altre squisitezze.
Il Noleggio Sci Seceda si trova direttamente alla partenza degli impianti per il Sellaronda, in posizione strategica a valle a Ortisei. È il noleggio di fiducia dei maestri di sci, garanzia di qualità e professionalità. Offriamo sci e snowboard per ogni esigenza, con deposito riscaldato per il massimo comfort. In negozio trovi anche un’ampia scelta di accessori utili per le tue giornate sulla neve.
La rovina di Castel Strada si erege su una collina sopra di Novale. Il maniero fu a lungo sede della magistratura dei conti di Tirolo. Dal 14° al 16° secolo fu concesso in feudo alla famiglia Frundsberg. Il declino iniziò intorno il 17° secolo. La rovina è di proprietà privata e può essere visitata solo dall'esterno.
La Palestra di roccia è situata a est del lago. Facendo il giro attorno ad esso si raggiunge un piccolo cancello di legno sulla sponda sinistra e dopo ca. 30 minuti di cammino si arriva alla palestra di roccia con i suoi 15 percorsi con scale di difficoltà da 2 a 7b+.
La palestra di roccia è raggiungibile in 10 minuti dal parcheggio di Ponticello. Arrampicata prettamente tecnica su piccole tacche e buchi. I gradi di difficoltà si estendono da 5a a 7b.
Nella scuola sci & snowboard potete scegliere tra lezioni private o corsi collettivi per bambini e adulti. Insegnamento personalizzato nelle diverse discipline - sci alpino, snowboard, sci di fondo, telemark oppure freeride. Soddisfate le vostre esigenze assieme al nostro team di maestri qualificati.
Il Noleggio Sci Mar Dolomit si trova nell’edificio della piscina comunale, in posizione ideale vicino ai campetti da sci Palmer e alla stazione a valle dell’Alpe di Siusi. Offriamo attrezzatura di alta qualità per tutti i livelli, con un comodo deposito riscaldato. Siamo il noleggio di fiducia dei maestri di sci: professionalità, servizio e passione al tuo fianco sulle piste!
Sellaronda, quando il nome è tutto un programma. Un itinerario sciistico fra i più noti al mondo, trenta chilometri di bellezza e incanto. E l’Alta Badia come fulcro strategico per percorrerlo senza passare due volte dallo stesso punto.
Uno straordinario giro sugli sci, immersi negli iconici paesaggi delle Dolomiti, che attraversa i 4 passi dolomitici - Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena - e 5 paesi: Corvara e Colfosco in Alta Badia, Arabba, Canazei, Selva di Val Gardena. Nel 2020 la Sellaronda si è aggiudicata il titolo di “miglior giro sciistico”, conferito dal portale skiresort.de.
L’Alta Badia è punto di partenza ideale per iniziare il giro, che è percorribile sia in senso orario che in senso antiorario: in ogni caso attraverserai 40 km di bellezza e incanto, circondato dagli straordinari paesaggi dolomitici. In senso orario la segnaletica è di colore arancione, in quello antiorario di colore verde. Le piste sono adatte agli sciatori di media esperienza in buone condizioni fisiche. Per chi desidera osare di più, sono disponibili alcune “disgressioni”, quali per esempio la pista di slalom gigante Gran Risa a La Villa in Alta Badia o la discesa Saslong a Santa Cristina in Val Gardena. Per completare la Sellaronda bisogna calcolare circa 6 ore tra discese, risalite e pause incluse.
Alcuni dati:
Una cappella dedicata a S. Cristina sorgeva probabilmente già alla fine des XII secolo nel più antico centro pastorale della valle. Della chiesa romanica - citata in una bolla papale del 1342 - resta solo la parte inferiore del campanile, fino alla base del tetto. I lavori di ampliamento e ristrutturazione ne hanno modificato radicalmente l'aspetto. In epoca gotica fu realizzato ad esempio il coro, cui fu aggiunto nel XVI secolo un ossario poligonale. Pregevole l'altare maggiore, realizzato intorno ai 1690 dalla dinastia dei Vinazer. La statua in bronzo di Santa Filomena, un'opera classicisticadi Dominik Mahlknecht, si trova attualmente in Piazza Municipio.
Situato nello storico Castel Trauttmansdorff, il Touriseum – il Museo Provinciale del Turismo dell’Alto Adige – è una tappa imperdibile per chi ama viaggiare con curiosità e intelligenza. Inaugurato nel 2003, il museo accompagna il visitatore in un viaggio avvincente attraverso 250 anni di storia del turismo alpino dalle prime carrozze dei pionieri alle SPA contemporanee.
Il percorso si sviluppa in 20 sale scenografiche, dove la narrazione si fa esperienza diretta. Dimenticate le classiche esposizioni statiche: qui si cammina lungo gole rocciose, si sale a bordo di carrozze d’epoca, si attraversa una replica della ferrovia del Brennero e ci si ritrova immersi nella Merano termale degli Asburgo. Il tutto con uno stile coinvolgente, spesso ironico, sempre originale.
Uno dei tesori visivi più affascinanti? I manifesti vintage del grafico meranese Franz Lenhart: autentici capolavori di design turistico che raccontano un’epoca.
Al secondo piano, le Stanze di Sissi aprono una finestra sul mondo intimo dell’imperatrice Elisabetta, che scelse Trauttmansdorff come rifugio di cura e contemplazione. A rendere ancora più dinamico il percorso museale, stazioni multimediali sorprendenti, in cui le voci di viaggiatori e abitanti evocano il lento passaggio da terra di contadini a meta ambita dal turismo internazionale.
Tutte le sezioni sono bilingui (italiano e tedesco, con ampie integrazioni in inglese), pensate per un pubblico giovane e internazionale. E non manca un tocco di umorismo, come il “flipper turistico più grande del mondo”, che sintetizza con intelligenza i paradossi del turismo di massa.
Il Touriseum non è solo un museo, ma un modo per comprendere l’Alto Adige nella sua dimensione culturale, estetica e sociale. Ideale anche come punto di partenza per una giornata nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, tra i più spettacolari d’Europa. Un luogo dove passato e presente dialogano con leggerezza e profondità. Per chi non si accontenta di vedere l’Alto Adige, ma desidera davvero capirlo – con occhi, cuore e spirito critico.
Dal 2011 la torre verso Sluderno nutre la esposizione "Tappe di una piccola città". La mostra illustra la storia della città su tre piani, esplora i mercati commerciali, la difesa, le professioni e le peculiarità di Glorenza. Una parte del cammino di ronda è accessibile da questa torre.
Fulcro del giro sciistico lungo ca. 80 km è il Col di Lana, il monte simbolo della Grande Guerra. Lungo il tragitto si trovano ovunque tracce della prima guerra mondiale: reperti, trincee nelle rocce, cammini di ronda e fortini.
In Alta Badia il percorso comincia a Corvara per proseguire attraverso il passo di Campolongo fino ad Arabba. Da Arabba e Porta Vescovo si raggiunge la località Malga Ciapela ai piedi della Marmolada. A questo punto chi lo desidera può fare una “scappata” sul ghiacciaio della Marmolada (3.342 m).
Gli impianti di risalita della Marmolada sono compresi nello skipass Dolomiti Superski. Con lo skibus si raggiunge Alleghe. Qui è possibile scoprire le piste del comprensorio sciistico del Civetta. Da Pescul nella zona Civetta si raggiunge il rifugio Fedare (Passo Giau).
Dalla pista del Fedare si raggiunge la forcella Croda Negra con la seggiovia biposto Croda Negra e sul versante nord della Forcella Negra con il nuovo sentiero sciabile Averau-Troi si scende al Col Gallina e si raggiunge il Passo Falzarego. Dal Passo Falzarego si prosegue per l’Alta Badia con il giro sciistico del Lagazuoi.
Tutto il giro dura circa 7 - 8 ore. Si consiglia pertanto di partire al mattino molto presto per poter terminare il tour prima della chiusura degli impianti di risalita.
Il giro è percorribile sia in senso orario che antiorario e in entrambi i casi sono previsti dei tratti in skibus il cui biglietto è da acquistare direttamente a bordo dei mezzi – non incluso nello skipass. Il percorso in senso antiorario include un suggestivo tratto di ca. 1,5 km nel quale gli sciatori vengono trainati da una pariglia di cavalli norici.
Una delle discese più spettacolari di questo giro è sicuramente la pista che dalla cima del Lagazuoi scende verso l'Armentarola in Alta Badia, la pista più lunga delle Dolomiti.
La Wandelhalle di Merano è un’elegante struttura a colonnato costruita tra il 1864 e il 1866, dunque ancora prima della Belle Époque. È uno degli edifici più significativi della città dal punto di vista storico-culturale: non solo rappresenta uno dei primi esempi di architettura termale rappresentativa dell’Impero austro-ungarico, ma costituisce anche un importante trait d’union, dal punto di vista architettonico, tra il tardo Biedermeier classicista e il nascente stile liberty, con i suoi motivi decorativi e pittorici. Si stende per quasi 100 metri lungo la Passeggiata d’inverno sul Passirio, diventando un vero e proprio salotto urbano a cielo aperto: fresco e arioso d’estate, riparato e soleggiato d’inverno.
La sua storia comincia nel 1850, quando l’allora sindaco Valentin Haller – con grande lungimiranza – promosse la realizzazione di un luogo pubblico in un’area fino ad allora utilizzata per lavare e stendere i panni. Il suo obiettivo era chiaro: dare nuova forma a Merano in quanto città termale d’eccellenza. Nel 1891 la Wandelhalle fu ampliata e arricchita di busti e targhe commemorative dedicate a personalità illustri, oltre che di vedute pittoresche dei pittori Lenhart, Complojer e Demetz – un omaggio artistico ai paesaggi altoatesini. Dal punto di vista architettonico, colpisce per la raffinata struttura in ghisa lavorata, realizzata dalla celebre fonderia viennese Griedel. Una scelta stilistica al passo coi tempi, che richiama l’eleganza delle stazioni metropolitane parigine e delle linee urbane progettate da Otto Wagner a Vienna. Nel salone d’onore centrale spicca il busto del duca Karl Theodor, celebre oculista e fratello dell’imperatrice Elisabetta, che operò proprio a Merano.
Un tempo, la Wandelhalle era il ritrovo degli ospiti della “cura del siero di latte”, che vi passeggiavano all’alba, a stomaco vuoto, ascoltando musica leggera tra i profumi del mattino. Oggi la Wandelhalle è un luogo di incontro vivace e accogliente. Al mattino, i frequentatori dei caffè gustano il loro espresso con vista sul fiume, mentre il sabato il mercatino delle pulci richiama appassionati, collezionisti e creativi. La musica trova qui la sua cornice ideale: concerti all’aperto, piccoli eventi culturali e le classiche esibizioni termali in stile Belle Époque rendono questo spazio un crocevia culturale accessibile a tutti.
La Wandelhalle è anche una tappa imperdibile per i giovani amanti della cultura: la sua atmosfera d’altri tempi, l’accesso diretto alla natura fluviale e le opere d’arte en plein air creano un’esperienza unica. Da qui si snodano piacevoli passeggiate lungo la Kurpromenade, passando per ville in stile Art Nouveau, il maestoso Kurhaus, fino alla celebre Passeggiata Tappeiner o al suggestivo ponte di pietra, il Ponte Romano.
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All’estremità nord-occidentale di Via delle Corse, dove inizia il centro storico di Merano, si erge Porta Venosta – in dialetto locale “Vinschger Tor” – la più occidentale delle tre porte medievali ancora conservate della città. Documentata per la prima volta nel 1290, è considerata la più antica delle tre. Il nome deriva dalla sua posizione orientata verso la Val Venosta, lungo l’antica Via Claudia Augusta che conduceva al Passo Resia e oltre.
Nel XVI secolo fu completamente restaurata e si presenta oggi come una torre massiccia sormontata da un tetto a spiovente ricoperto di scandole. Sopra l’arco principale si sviluppano due piani, ciascuno con quattro finestre affiancate da persiane in legno. La facciata ovest è decorata da un affresco con gli stemmi dell’Austria e della Contea del Tirolo, a ricordare l’appartenenza storica di Merano all’Impero Asburgico.
Nel corso dei secoli, Porta Venosta non fu solo punto d’accesso alla città, ma anche prigione e luogo di detenzione per debitori. Nel XX secolo rischiò più volte di essere demolita, considerata un ostacolo alla viabilità. Solo grazie all’impegno delle associazioni per la tutela del patrimonio e di cittadini appassionati fu possibile salvarla. Nel 1912 venne ampliato il passaggio centrale, mentre nel 1913 e nel 1968 furono aperti due passaggi pedonali laterali – una soluzione che ha permesso di coniugare conservazione storica ed esigenze moderne.
Accanto alla porta si trova il convento dei Cappuccini con l’omonima chiesa, consacrata nel 1617. L’interno, semplice e sobrio, ospita altari tipici dell’ordine risalenti ai secoli XVII e XIX. Insieme a Porta Venosta, forma un suggestivo insieme architettonico dal forte valore storico.
Oggi Porta Venosta non è solo un monumento architettonico, ma parte integrante del paesaggio urbano. Segna l’inizio di Via delle Corse, dove un tempo si svolgevano tornei cavallereschi. Oggi questa via è costeggiata da edifici storici con sporti decorati, eleganti boutique e caffè.
Visitare Porta Venosta significa immergersi nella storia di Merano e varcare simbolicamente la soglia di uno dei centri storici più affascinanti dell’Alto Adige.
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