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    Dove ricaricare anima e corpo

    In Alto Adige ci sono luoghi capaci di trasmettere energia, di ricaricare anima e corpo. Ritrova la tua armonia, appaga i tuoi sensi col silenzio del bosco o ammirando panorami emozionanti, goditi un po’ di meditazione in un luogo mistico. Tra castelli, manieri, rovine storiche, bunker, chiese e monasteri, paesaggi naturali, l’Alto Adige ne offre tantissimi esempi.

    Risultati
    Arte e cultura
    Gola
    Lana, Merano e dintorni

    La gola di Lana....burrone profondo ed affascinante

    Il bizzarro scenario roccioso, la vegetazione unica e la zona pittoresca ai piedi di Castel Braunsberg sono gli elementi che conferiscono alla Gola di Lana la sua spettacolarità ed il suo inconfondibile fascino.

    Sebbene ci si trovi solo a pochi minuti dal centro del paese, inoltrandosi nella gola si ha la sensazione di venire proiettati in un altro mondo.

    Da entrambi i lati incombono alte pareti scoscese, il torrente Valsura scroscia nel suo letto roccioso e tra le fredde pareti di roccia regnano, anche in piena estate, temperature piacevolmente fresche. Solo uno stretto lembo di terra vi conduce tra le rocce massicce lungo il torrente di montagna.

    Lungo i sentieri interdetti al traffico, la curata vegetazione dai colori sgargianti riserva sorprese sempre nuove anche grazie agli stimolanti contrasti creati dalle piante mediterranee con le pareti rocciose che si ergono verso il cielo.

    Dopo pochi minuti la stretta valle si allarga fino ad aprirsi in uno spiazzo; ponticelli in legno ci permettono di raggiungere la zona detta "Prato della Gola" (oggi piazza adibita ad ospitare feste, cinema e teatro all'aperto), posta direttamente ai piedi della collina del castello Braunsberg.

    Inoltre, giungendo dalla gola di Lana, arriviamo al percorso delle sculture. Passeggiando possiamo osservare le opere di artisti venuti da tutto il mondo. Le sculture perfettamente integrate nell'ambiente circostante, sono stazioni di pausa e riflessione per i passanti.

    Fortezze e castelli
    Antico convento Certosino "Monte degli Angeli"
    Senales, Val Venosta

    AIl convento certosino "Monte degli angeli" fu fondato nel 1326 e sciolto. Si possono ancora visitare il chiostro, la grotta, l´abitazione del Priore, la cucina del convento, le mura di cinta e la chiesa dedicata a Sant´Anna. nel 1782.

    Arte e cultura
    Omini di pietra
    Sarentino, Merano e dintorni

    I cosiddetti "omini di pietra" (in tedesco "Stoanerne Mandln") sono una meta molto ambita dagli escursionisti. Tali manufatti disposti su una malga a oltre 2000 metri di quota sono rivolti verso le Alpi Sarentine.

    Tali costruzioni sono presenti anche in altri luoghi della regione e si pensa siano servite per orientarsi. Ma nel caso degli omini di pietra di Sarentino si tratta di piramidi di pietre con caratteristiche risalenti alla preistoria, sono state qui ritrovate, infatti, pietre focaie del neolitico e incisioni rupestri altrettanto antiche. Tutti questi elementi confermano come questo fosse stato un punto di passaggio montano usato da migliaia di anni.

    Mitologia e culto delle streghe
    Questo è un luogo avvolto nella leggenda. Nei secoli scorsi gli uomini credevano che qui le streghe s’incontrassero con il diavolo con il quale festeggiavano il sabba. Sempre da qui le streghe influenzavano il tempo e mandavano a valle terribili temporali.

    Consiglio: Escursioni all'alba e tramonto.

    Chiese e abbazie
    Santuario Basilica di Pietralba
    Nova Ponente, Regione dolomitica Val d'Ega

    Il santuario è uno dei principali santuari dell’Alto Adige, sorto nel XVI sec. nel luogo di ritrovamento di una statuetta miracolosa della Madonna. Nella chiesa si possono ammirare centinaia di ex voto lasciati dai pellegrini, che per penitenza salivano con i sassi nelle scarpe.

    Arte e cultura
    Kaschlin
    Stelvio, Val Venosta

    Kaschlin - Un posto speciale nei pressi di Stelvio in Val Venosta a oltre 1.400 m.

    Insediamenti preistorici con viste speciali verso il Gruppo Ortles nel Parco Nazionale dello Stelvio.

    Arte e cultura
    Menhire e coppette (Schalensteine)
    Lagundo, Merano e dintorni

    Davanti all'Ufficio Turistico di Lagundo, vicino a Merano, vi sono riproduzioni esatte di Menhir, che furono scoperti in questa zona durante gli scavi negli anni Novanta. Queste pietre legate al culto ebbero origine dalla colonizzazione ligure-illirica e risalgono a 3.000 anni fa. I graffiti trovati sulle stele sono simili ai tatuaggi scoperti sulla pelle di Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio. Tra i Menhir di Lagundo ce n'è anche uno femminile. Gli originali sono conservati al Museo civico di Bolzano.

    Lungo i sentieri Schlundenstein, Saxner e Birbamegg del Comune di Lagundo e sulle Palade sono state rinvenute dei Schalensteine, antichissime pietre legate al culto paleocristiano.

    Arte e cultura
    Karlotten Kofel
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Nei pressi di Siusi allo Sciliar si trova un posticino immerso nel silenzio e affacciato su un panorama mozzafiato: il Karlotten Kofel. Dal punto più alto di questo poggio di lava vulcanica ai piedi di una parete di roccia porfirea rossa brillante, è possibile abbracciare con lo sguardo non solo l'imponente massiccio dello Sciliar, ma anche i campanili di ben sette chiese! Per via delle proprietà termiche della roccia lavica e della posizione particolarmente soleggiata, il colle è ricoperto da una vegetazione spiccatamente mediterranea.
    Chiese e abbazie
    Chiesa di Sant'Ippolito a Narano
    Lana, Merano e dintorni
    [[Per l'albergo Hippolyt sulla collina vedi https://gasthaus-hippolyt.it e Tel. 0039 0473 42 00 37]]

    La chiesa di Sant'Ippolito nel nord del comune di Tisens, vicino al villaggio di Völlan e sopra Lana, domina la collina di Sant'Ippolito a Naraun, che può essere vista da lontano. 

    Questo non è solo un sito escursionistico popolare e facilmente accessibile, il cui panorama dalle montagne del Gruppo del Tessa fino a Bolzano è stupendo, ma anche un antico insediamento e luogo di culto. Ritrovamenti di punte di frecce, lame e mortai neolitici dimostrano che la gente viveva qui già nel IV millennio a.C., quasi 6.000 anni fa, rendendolo uno dei più antichi siti di insediamento preistorico dell'Alto Adige. Ci sono anche prove di un santuario preistorico sulla collina.

    La piccola chiesa di Sant'Ippolito è stata menzionata per la prima volta nel 1288, ma è probabilmente molto più antica - non da ultimo a causa del raro patrono. Parti dei muri della navata e l'abside rotonda sfalsata testimoniano ancora la chiesa romanica. Le due finestre a feritoia ad arco acuto e la porta d'ingresso con rosetta ad ovest, anch'essa ad arco acuto, sono state create durante la ricostruzione nel periodo gotico. Verso la fine del XVII secolo fu aggiunta la torre (una foto votiva del 1679 mostra ancora la chiesa senza torre, ma con un muro di campane del coro). La campana è stata fusa nel 1566 da Simon Hofer ed è quindi la più antica campana conservata nella parrocchia. La volta a botte della navata è stata inserita nel 1762 (vedi la data sull'arco trionfale). 
    All'interno della chiesa, l'altare e il pulpito risalgono alla seconda metà del XVII secolo, le statue di Sant'Isidoro e San Rocco, così come l'immagine di Sant'Ippolito alla seconda metà del XVIII secolo. 

    Dato che Sant'Ippolito è anche venerato come patrono del tempo, l'usanza di suonare la campana ai primi segni di un temporale faceva parte dei compiti del sacrestano di Sant'Ippolito a Narano. A causa della posizione esposta della chiesa, tuttavia, i fulmini si sono verificati più volte. Dal XVII secolo, non meno di sei morti durante lo scampanio sono stati registrati nel registro dei decessi della parrocchia, motivo per cui la piccola chiesa ha ricevuto anche il soprannome "Zum bösen Segen" (alla maledizione). 

    La chiesa è aperta solo in alcuni giorni festivi (p.e. al patrocinio di San Ippolito il 13 agosto). Tuttavia, la collina offre una splendida vista panoramica tutto l'anno.

    La chiesa si raggiunge attraverso il sentiero di rifflessione al Rosario Luminoso e alla memoria di Papa Giovanni Paolo II, costruito nel 2010. Sei rilievi in bronzo con i misteri del Rosario Luminoso e un ritratto del defunto Papa attendono il pellegrino sulla strada. Sono opere dell'artista Robert Giovanazzi di Merano, realizzate dai fondatori Stefan e Vinzenz Dirler, nativi di Prissiano.
    Arte e cultura
    Lago di Mezzo
    Renon, Bolzano e dintorni

    Da Costalovara si prende il sentiero 12 fino al biotopo de lago di Mezzo. Nonostante la scarsità di acqua, a Renon si trovano diversi laghi, stagni e paludi. Le zone umide protette albergano una grande varietà di piante e animali. Questi biotopi, immersi in paesaggi incantevoli e tranquilli, sono meta di escursioni per gli amanti della natura. Il lago di Mezzo è circondato da un bosco di pini silvestri con vista sulle Dolomiti. Qui l'unico suono percettibile è il batter d'ali delle libellule e degli altri insetti che popolano l'area.

    Fortezze e castelli
    Colle del Santo Sepolcro a Tiso
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Il Colle del Santo Sepolcro o Calvario è il più bel punto panoramico di Tiso. La Cappella del Santo Sepolcro è stata costruita in forma barocca verso la fine del 17° secolo. Al suo interno sono venerati i sacrifici e la morte di Gesù Cristo. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nel maggio 1915 qui furono erette fortificazioni su disposizione dell’esercito austroungarico. Dovevano servire da difesa contro un possibile ingresso delle truppe italiane nella Valle dell’Isarco qualora dovesse cadere il fronte delle Dolomiti. Prigionieri russi realizzarono le trincee e un bunker. Tuttavia le difese non ebbero nessun utilizzo nella I Guerra Mondiale. Però il bunker servì agli abitanti del paese da rifugio contro gli attacchi aerei e i bombardamenti negli ultimi mesi della II Guerra Mondiale.

    Arte e cultura
    Cascate di Stanghe
    Racines, Vipiteno e dintorni
    Il monumento naturale protetto presso RacinesLe cascate di Stanghe sono una delle meraviglie naturali più famose dell'Alto Adige. Il monumento naturale protetto si snoda da Ponte Giovo alla Val Racines verso Stanghe. Attraverso sentieri e ponti di legno, gli avventurieri vagano per la gola e scoprono il potere seducente delle cascate. Incorporate in puro marmo bianco, che brilla sulla superficie in tutte le possibili sfumature di verde, il torrente Racines si trasforma in una furia. La forza dell'acqua è chiaramente visibile tra le impressionanti rocce scavate.
    Nello spruzzo delle cascate, i raggi del sole, milioni di volte spezzati, danzano nei colori più belli dell'arcobaleno. E nella "chiesa", un enorme imbuto di roccia, l'acqua precipita verticalmente nelle profondità. La nebbia d'acqua sottile che si forma, non seduce solo i sensi, ma secondo la naturopatia aiuta nella guarigione di infiammazioni esterne e ha un effetto positivo sull'asma e sulla respirazione.

    Una visita alla Gola di Stanghe è un'occasione davvero unica per assistere dal vivo al fascino selvaggio della natura. E’ l’unica gola al mondo scavata profondamente in un gigantesco blocco di purissimo marmo bianco. A 100 anni dalla sua inaugurazione, quando portò ancora il nome dell’imperatore Francesco Giuseppe, la gola non ha perso nulla del suo fascino.

    Importante per i proprietari di cani: i nuovi ponti di ferro lungo nelle cascate potrebbero causare lesioni alle zampe del cane. Il gestore non si assume alcuna responsabilità in merito.

    Non è necessaria la prenotazione. Si raccomanda tuttavia di evitare gli orari di visita principali (tra le ore 10.00 e 12.30).
    Chiese e abbazie
    Chiesa di Santa Caterina
    Avelengo, Merano e dintorni

    La piccola chiesetta romanica del XIII secolo è dotata di un’abside in stile gotico, all’interno si trovano preziosi affreschi ben conservati (ammirabile solo attraverso un foro praticato nel portone d’ingresso). L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Stupenda vista panoramica su Merano.

    La storia

    Come molti altri edifici sacrali sulle montagne del meranese anche la Chiesetta di Santa Caterina ad Avelengo venne costruita sopra un precedente luogo di culto pagano. Una prima chiesa fu distrutta dalle fiamme nel 1202.

    Di questa prima costruzione sono conservati ancora i muri perimetrali della navata. Nel 1251 venne consacrata una nuova costruzione romanica che nel 1452 fu ristrutturata e rinnovata.

    L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Al centro di esso si trovano le statue in legno di Santa Caterina, al centro, e San Giovanni Battista e Santa Maddalena ai lati.

    La leggenda

    Secondo una leggenda gli abitanti del luogo decisero di fare erigere la chiesetta di Santa Caterina e quella di Lafenn da due giganti che però a disposizione avevano un solo martello. Nacque un litigio e il gigante di Lafenn cerca di colpire il suo avversario con un sasso che manca il bersaglio. Il macigno, che si conficcò nel terreno vicino alla chiesetta, è ancor oggi visibile.

    Chiese e abbazie
    Abbazia di Monte Maria
    Malles, Val Venosta

    L’Abbazia di Monte Maria sorge all'altezza di 1340 m. Si tratta dell’abbazia Benedettina più alta d'Europa. Fu una fondazione dei nobili di Tarasp. Nella solitudine delle montagne da più di 900 anni alcuni monaci conducono la propria vita secondo la regola di San Benedetto. Il Museo di Monte Maria si trova nella parte dell'economato dell'edificio. Il Museo fornisce un'impressione della vita monastica “ora et labora", come pure degli eventi storici e dell'interpretazione spirituale degli affreschi romanici della cripta con le famose e preziose raffigurazioni angeliche.

    Mostre temporane:

    - Marienberg davanti e dietro l’obiettivo
    - Maria

    Visite guidate
    Ulteriori informazioni sulle visite guidate e orari disponibili sotto https://www.marienberg.it/it/museo/visite-guidate.html.

    Chiese e abbazie
    Trechiese a Barbiano
    Barbiano, Bressanone e dintorni

    Tre Chiesette, chiesa di Santa Gertrude, di San Nicola e di Santa Maddalena, costruite nel XII e nel XV sec. in un luogo di straordinaria bellezza da cui si gode una splendida vista sulla Valle Isarco. Il visitatore rimarrà sorpreso dall’alto livello artistico degli affreschi tardogotici. Raggiungibile soltanto a piedi per bellissimi sentieri. Per la chiave chiedere al vicino Albergo Messner. Visite guidate solo previa prenotazione, tel. 0471 650 059. Santa Messa: Luglio e Agosto Domenica alle ore 10.30 Aperto dal maggio fino al mettà novembre, inverno chiuso.

    Arte e cultura
    Lago di Tret
    Senale-S.Felice, Merano e dintorni

    Il Lago di Tret oppure di lago Santa Maria si trova in Alta Val di Non nelle vicinanze del paese San Felice, nel punto dove l’Alto Adige e il Trentino si congiungono.  Il lago e meta di amata per le gite con bambini e nota per i campi fioriti e i boschi di larici bellissimi da vedere in autunno. Il lago e lungo 220m, largo 170m e profondo ca. 4m. Dal 1974 e sotto tutela.

    Fortezze e castelli
    Panche delle streghe
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Panche delle streghe Il posto di riposo delle streghe dello Sciliar sulla Bullaccia è un posto leggendario, nel vero senso della parola. Le cosidette panche delle streghe sono due enormi massi di porfido situati sul lato occidentale di questo bastione. La loro posizione fa supporre, in quel punto, l'individuazione di un luogo di culto dedicato al dio Sole, che al tramonto illumina l'Alpe.

    Arte e cultura
    Gola Rastenbach
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Se si raggiunge la gola dal percorso che da Castelvecchio porta verso il lago, ci si addentra in un bosco scuro dalla vegetazione rigogliosa. Il passo si fa attento e leggero, come quando si cammina senza voler disturbare. Si godono la vista e il fresco fra ponti e scalette in legno ben assicurati. L’itinerario termina con una vista stupenda: siamo arrivati al lago.

    Chiese e abbazie
    Chiesa San Valentino
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    La chiesetta di San Valentino campeggia tra verdi prati in fiore sopra il paese di Siusi e offre una vista spettacolare sul massiccio dello Sciliar. Eretta nel XII secolo, presenta affreschi ben conservati di indiscutibile interesse storico-artistico.
    Arte e cultura
    Labirinto - fonte d'energia e forza
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il labirinto é stato costruito con pietre fluviali nel bosco presso il Ristorante Genziana. Al centro del labirinto si trova una fonte d'acqua potabile, fonte d'energia e forza.

    Maggiori informazioni Tesori d’acqua di Dobbiaco
    Arte e cultura
    Sitzkofl
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Questo belvedere dietro la chiesa di s. Giorgio a Corona/Cortaccia offre una vista panoramica di Penon e Val d'Adige.

    Chiese e abbazie
    Convento di Sabiona
    Chiusa, Bressanone e dintorni

    Il Monte Sabiona e il suo monastero meritano grande attenzione per la loro archeologia, storia e arte.

    L'artista Sonja Hofer di Chiusa descrive la fortezza sopra Chiusa così: "Sublime e imponente, ma anche un po' fredda, l'architettura pseudoromantica del monastero, caratterizzata da una rigida simmetria, si staglia pallida contro il cielo."

    C'è molto da raccontare sulla storica fortezza sopra Chiusa: intorno all’anno 1000, la sede vescovile fu trasferita da Sabiona a Bressanone. Fino ad allora, la Chiesa di Santa Croce fu per circa 400 anni la "Cattedrale della Diocesi di Sabiona".

    Il "Monte Santo" è uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio del Tirolo, e il noto Chiostro Ladino viene menzionato per la prima volta già nel 1503. Per oltre 335 anni, le Benedettine hanno plasmato il Monte Santo prima di lasciare il monastero nel novembre 2021. Dal 7 settembre 2024, sotto la guida di Padre Kosmas Thielmann OCist, inizia una nuova era: i Cistercensi dell'Abbazia di Heiligenkreuz hanno riportato nuova vita al monastero. Il loro obiettivo è ristabilire Sabiona come centro spirituale e importante meta di pellegrinaggio in Alto Adige.

    Ogni giorno, alle ore 11:30, viene celebrata la Santa Messa nella chiesa del monastero.

    Con il supporto della Diocesi di Bolzano-Bressanone e della comunità locale, il monastero intende offrire uno spazio di preghiera e meditazione, ma anche un luogo di incontro e dialogo. Si attendono altri monaci cistercensi per rafforzare la comunità monastica e ravvivare la tradizione secolare di Sabiona.

    Chiese e abbazie
    Cappella di San Pietro in Monte
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il sentiero di meditazione è stato allestito nel 1996, parte dal santuario di Santa Maria e porta attraverso diverse stazioni al piú antico luogo di culto dell'Alta Val Pusteria: San Pietro in Monte. La prima notizia della cappella risale ai tempi delle invasioni barbariche, quando alcuni sacerdoti provenienti da Aguntum (oggi Lienz, in Austria) lí cercarono rifugio. I primi scritti che ne parlano sono del 1329. San Pietro in Monte è stato restaurato nel 1987.

    Cantine
    Abbazia di Novacella
    Varna, Bressanone e dintorni
    Presso l'Abbazia di Novacella, esisteva una cantina già nel 1142: si tratta quindi di una delle cantine ancora in attività più antiche del mondo ed è oggi una delle più importanti della Valle Isarco, fiore all'occhiello di un territorio che produce vini bianchi di altissima qualità.

    L'assortimento offre in prevalenza vini bianchi, ma non solo. "Per il 70% si tratta di Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner e Riesling" - spiega Celestino Lucin. La cautela e l'oculatezza da lui imposte si applicano non soltanto in cantina, ma anche in molti altri settori. E rispettando queste regole i viticoltori coltivano in modo sostenibile - la cantina opera addirittura ad emissioni zero di CO2.

    Nonostante la cantina dell'Abbazia di Novacella sia nota soprattutto per i suoi vini bianchi, il 30% della produzione è rappresentata da vini rossi, che giocano un ruolo tutt'altro che secondario. L'uva si vendemmia da vigneti di proprietà dell'Abbazia, che si trovano a Bressanone e in zone limitrofe. "Per la loro coltivazione, le condizioni climatiche non sono ottimali" - spiega convinto Celestino Lucin. Per questo, le uve di Schiava, di Pinot nero e di Moscato rosa si vendemmiano nelle zone di Bolzano e di Cornaiano.

    Ma che si tratti di vini bianchi o rossi, il fiore all'occhiello della cantina dell'Abbazia di Novacella rimane la linea Praepositus, che è contemporaneamente anche un omaggio al fondatore. Prapositus, in latino, significa infatti vescovo, pastore di anime, con riferimento al beato Hartmann, allora vescovo di Bressanone e fondatore dell'Abbazia.
    Arte e cultura
    Luogo di energia spirituale Sant'Ippolito a Narano
    Lana, Merano e dintorni
    La collina di St. Hippolyt a Narano, una frazione del comune di Tesimo, forma il punto più alto del altopiano di Tesimo. Grazie al suo aspetto solitario e alla sua vista panoramica mozzafiato, non è solo una destinazione popolare per le escursioni, ma ha anche irradiato un'atmosfera speciale sulle persone da tempo immemorabile. 

    Le prime tracce di insediamento risalgono al Neolitico, cioè al IV millennio a.C. Da allora la collina è stata continuamente colonizzata o almeno visitata. Oltre a reperti come punte di freccia, coltelli, fermagli di indumenti e vari utensili, sono state trovate numerose fondazioni di case e un luogo di culto dell'Età del Ferro del IV-II secolo a.C., che ci danno un'idea della vita e dei culti degli antichi abitanti.

    Un mistero sono anche le numerose incavi circolari nella roccia, le cosiddette coppelle, in quanto la loro funzione non è stata ancora chiarita. Inoltre è sconcertante una bella spirale incisa nella roccia, ora a malapena visibile. Si trova su una lastra di roccia levigata dal ghiacciaio vicino allo stagno di Narano (Narauner Weiher) direttamente sul sentiero per la collina di Sant'Ippolito. 

    Oggi, la piccola chiesa di Sant'Ippolito, menzionata per la prima volta nel 1288 ma certamente più antica, domina la cima della collina. Dimostra quanto questo luogo conservò la sua attrazione mistica per la gente anche in epoca cristiana, anche se altri rituali presero piede. 
    Uno di questi importanti rituali era certamente l'usanza di di suonare la campana a distesa alle prime avvisaglie dei temporali, il cui compito spettava al sacrestano di Sant'Ippolito. Durante i forti temporali estivi, tuttavia, la natura esposta della collina portò ripetutamente ad incidenti, motivo per cui la chiesa di Sant'Ippolito fu soprannominata "Zum bösen Segen" ("Alla maligna benedizione"). Nel 1925 una coppia di sacrestani fu uccisa da un fulmine, cosa che è ricordata da una targa commemorativa all'interno della chiesa. 

    Che sia dovuto alla posizione solitaria della collina, alla sua lunga storia o alla vastità che vi si può vedere, non c'è dubbio che la collina di Sant'Ippolito con la sua chiesa possiede un'aura speciale che invita alla contemplazione interiore e la rende un luogo di energia spirituale. 
    È anche per questo che nel 2010 è stato costruito il Cammino di Riflessione al Rosario Luminoso e in memoria di Papa Giovanni Paolo II, che porta dal parcheggio ai piedi della collina alla chiesa.
    Chiese e abbazie
    Chiesetta di Santo Spirito
    Predoi, Valle Aurina

    La chiesa di Santo Spirito si trova in fondo alla valle ed è la più vecchia di tutta la Valle Aurina. S. Spirito è un paesino miracoloso, beatificato dalla storia e dalla fede di tante generazioni.

    Già secoli fa è stata trovata un'energia particolarmente positiva nei dintorni dello "Schliefstein" – una grande roccia. Ecco perché la leggendaria Chiesa dello Spirito Santo è stata costruita qui. Secondo la convinzione uno potrebbe liberarsi dai suoi peccati passando attraverso lo stretto spazio tra la chiesa e il grande sasso. E così, la piazza attorno alla chiesa e la pietra sono ancora oggi un noto luogo di potere.

    Non si sa quando fu costruita la prima chiesetta dedicata ai molti viaggiatori che utilizzavano il Krimmler Tauern soprattutto per arrivare nel Pinzgau e a Salisburgo. Comunque è sicuro che nel 1455 fu il cardinale Nikolaus Cusanus di Bressanone a consacrare la chiesa e il cimitero, che era necessario per la gente che moriva passando le Alpi e per i lavoratori della miniera di Predoi. Già nel 1500 la chiesa fu ingrandita.

    Negli ultimi 10 anni sono state eseguite molte opere di restauro. Sfortunatamente, per ragioni di sicurezza, fu necessario rimuovere le opere d'arte. Anche l'immagine di pellegrinaggio è stata messa al sicuro per qualche anno, ma nel 1981 è ritornata nella chiesa, salvaguardata da una protezione e sottolineata, nella sua importanza, da una corona.

    In questa deliziosa chiesetta è possibile ammirare anche statue di legno di Sant'Osvaldo, Kilian e Sant'Orsola, nonchè di San Francesco e S. Andrea. Dietro al tabernacolo l'originale rappresentazione della S. Trinità. La via crucis lungo il vecchio sentiero del Passo dei Tauri che da Casere porta alla Chiesa di Santo Spirito, è mèta di pellegrinaggi di turisti e di gente del luogo durante tutto l'anno.

    Arte e cultura
    Le tre Fontane Sante
    Stelvio, Val Venosta

    La chiesetta delle tre Fontane Sante di Trafoi, ai piedi dell'Ortles, racconta una storia particolare: nel XIII secolo, il pastore Moritz nel punto in cui oggi sorge la cappella, vide tre rigagnoli che sgorgavano dalla roccia. Ognuno di essi portava con sé una croce e il pastore riuscì a prenderne due. La terza sparì nel flusso dell'acqua. Nel XV secolo fu edificata la chiesetta, che da allora è stato un luogo di pellegrinaggio mariano. Ancora oggi alle Fontane Sante si attribuiscono poteri guaritori.

    Arte e cultura
    Malga Fane
    Rio di Pusteria, Bressanone e dintorni

    La Malga Fane a Valles è unica nel suo genere in Alto Adige. Questo villaggio idilliaco alpino si trova sopra il paese di Valles  a 1.739 m di altitudine ed è immerso in un paesaggio naturale ed un mondo di montagne suggestivo. L’agglomerazione di baite, fienili, una piccola chiesa e tre rifugi affascinano anche grazie all’originalità delle strutture.

    Arte e cultura
    Larici millenari
    Ultimo, Merano e dintorni

    Ci sono tre larici a S. Geltrude in Val d’Ultimo, considerati le aghifoglie più antiche d’Europa. La leggenda narra che i tre larici abbiano addirittura 2000 anni, naturalmente è molto difficile verificare ciò, solo un esame degli anelli ne attesterebbe l’età vera.

    Arte e cultura
    Beimstein Knott
    Verano, Merano e dintorni

    Il Beimstein Knott colpisce per la sua spettacolare vista sul paese di Verano. 
    La nuova installazione “Attimo” è composta da cinque sedili da seggiovia disposti in fila sulla roccia rossa, che rappresentano il percorso di un’immaginaria seggiovia su questo gruppo roccioso e invitano a soffermarsi sul panorama circostante.
    Gli artisti: gli architetti Verena e David Messner

    Questo Knott è uno delle tre "pietre rosse" (Rotstein, Beimsteine Timpfler Knott). Le tre rotonde formazioni di tufo rosso di origine vulcanica sono una vera rarità geologica.

    Il Beimstein Knott fa parte del nuovo sentiro circolare Knottnkino³.

    Arte e cultura
    Collina Castelfeder
    Ora, Strada del Vino

    La fertile terrazza tra Ora, Egna e Montagna è un paesaggio culturale risalente ai tempi remoti. Castelfeder ha rappresentato per millenni un importante centro delle attività umane nella Bassa Atesina. Il fertile triangolo antropizzato fra Montagna, Ora ed Egna ha visto alternarsi nel tempo popolazioni dell’età della pietra e del bronzo, Reti, Romani, Retoromani, Ostrogoti, Longobardi, Franchi, Baiuvari e nobili dinastie medievali, che nei periodi più incerti si ritiravano sulle alture strategiche. A seguito della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, poco dopo l’anno 500, l’impero Bizantino fece fortificare nuovamente Castelfeder per farne un bastione contro i popoli germanici. In questa “acropoli” potevano trovare rifugio centinaia di persone insieme al loro bestiame e alle provviste. Le “Kuchelen”, ultimi resti delle mura di cinta lunghe 500 m, riprendono le caratteristiche delle mura di Costantinopoli. “Arcadia del Tirolo”, così i pittori del Romanticismo, di ritorno dai loro viaggi in Grecia, chiamavano la collina di Castelfeder. Castelfeder è in tutti i sensi un paradiso naturalistico, infatti già da molti anni viene considerato un meraviglioso biotopo. Un percorso lungo ben 2 km conduce fino all’acropoli in cima alla collina, da cui si gode uno splendido panorama. Lungo questo percorso ci sono dodici pannelli descrittivi che illustrano la natura, la cultura e la storia di questo paesaggio straordinario.

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      Esplorare l'Alto Adige è come immergersi in un libro di storie millenarie, dove ogni luogo ha un racconto da narrare e ogni passo porta ad una nuova scoperta. La Cascata di Parcines, con le sue acque scroscianti che si tuffano tra le rocce, offre uno spettacolo naturale mozzafiato, mentre gli Omini di Pietra raccontano leggende di un tempo lontano. L'Abbazia di Novacella, con la sua architettura e i suoi giardini tranquilli, invita alla contemplazione e alla riflessione, mentre le Piramidi di Terra, con le loro forme suggestive scolpite dalla natura stessa, sono testimoni silenziosi di epoche passate.

      Se cerchi un contatto più autentico con la vita di montagna, Malga Fane è un'oasi di pace e tradizione, dove puoi gustare i sapori genuini dei formaggi locali e passeggiare lungo sentieri alpini. E non perderti il fascino dei castelli che con le loro torri e le loro mura ci trasportano indietro nel tempo, offrendo l'ambientazione perfetta per una vacanza romantica immersi nella storia e nella bellezza dei luoghi. In ogni angolo dell'Alto Adige, tra natura incontaminata e testimonianze storiche, c'è un'esperienza unica pronta ad arricchire l'anima e a soddisfare i sensi.