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Nella cantina del Kuenhof di Bressanone nascono quattro vini bianchi
dalla forte personalità. Le uve da cui provengono crescono sui ripidi terrazzamenti
aggrappati ai pendii della Valle Isarco e vengono vinificate nella storica
cantina del maso – sotto tutela dei Beni Culturali – le cui radici
risalgono a un lontano passato. Molto lontano, in realtà.
Il Kuenhof di Bressanone viene citato per la prima volta in documenti storici
risalenti al XII secolo, epoca nella quale – come molti altri masi in Valle
Isarco – faceva parte dei possedimenti del vescovo di Bressanone. Da ormai
quasi duecento anni la gestione del Kuenhof è nelle mani della famiglia
Pliger che a poco a poco l’ha trasformato in una azienda vinicola. L’ultimo
e decisivo passo in questa direzione i Pliger l’hanno compiuto nel 1990: da allora
le uve del Kuenhof vengono messe in cantina personalmente e i vini di casa
vengono commercializzati autonomamente.
Alla base di questa attività, oggi come in passato, ci sono da sempre i circa
sei ettari di vigneti. I ripidi terrazzamenti sono orientati a sud-ovest e si
trovano tra i 550 e gli 890 metri di altitudine. “Il clima qui è rigido, ma per
i nostri vini bianchi è assolutamente ideale”, spiega Peter Pliger che gestisce
il Kuenhof con la moglie Brigitte e il figlio Simon. I “nostri vini bianchi”
sono quattro: Sylvaner, Riesling, Veltliner e Gewürztraminer.
“Per noi è importante che i nostri vini nascano da una simbiosi più equilibrata
possibile tra persone, piante coltivate e natura”, afferma Pliger. In questo
credo rientra anche la vinificazione con lieviti naturali che rende i bianchi
del Kuenhof longevi e digeribili. E “longevità” potrebbe benissimo
essere la parola chiave perfetta – per un maso con oltre ottocento anni di
storia.