Un breve percorso panoramico al Colle del Santo Sepolcro su cui si trovano una cappella nonché trincee e un bunker che risalgono alla Prima guerra mondiale.
Dalle passeggiate tra sconfinate distese di meli in fiore nei dintorni di Bolzano, Merano o Bressanone all’indimenticabile esperienza di una notte in un rifugio sulle Dolomiti o nella regione turistica Plan de Corones: sono tantissimi gli itinerari e le mete che faranno scoprire e amare le montagne dell’Alto Adige a tutta la famiglia.
Un breve percorso panoramico al Colle del Santo Sepolcro su cui si trovano una cappella nonché trincee e un bunker che risalgono alla Prima guerra mondiale.
Lungo il percorso geologico tra Passo Pinei e Bulla si trovano interessanti cartelli informativi, che spiegano la storia evolutiva delle Dolomiti, celebri in tutto il mondo. Il sentiero si snoda attraverso straordinari siti geologici ai margini del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO e offre meravigliosi scorci panoramici sulle montagne della Val Gardena. Otto pannelli esplicativi spiegano le peculiarità geologiche del percorso. L’apice della passeggiata è il pannello nr. 2: qui l’escursionista può fisicamente passare attraverso il limite Permiano-Triassico, che segna uno dei primi grandi cambiamenti nello sviluppo della vita sulla terra. 250 milioni di anni fa, infatti, si sono estinti più del 90% di tutti gli esseri viventi, piante e animali nelle acque, sulla terra ferma e anche in aria, a causa di enormi eruzioni vulcaniche.
... giro giro tondo...! Il nuovo sentiero per la torre Kröll con piattaforme e luoghi di sosta si presenta molto attraente.
Alta sopra Gargazzone, sporgendo da un bel bosco di latifoglie sul pendio del Monzoccolo, si erge la torre Kröll. Come costruzione solitaria, la torre medievale fortificata non si trova all'inizio del sentiero.
Il percorso inizia in centro, dalla piazza del paese di Gargazzone e offre una spettacolare vista sulla cascata. La camminata è adatta a tutta la famiglia e si consiglia di intraprenderla lentamente, gustando ogni momento nella natura. Lungo il sentiero si trovano diversi punti di sosta, alcuni con dei lettini, altri con comode sedute. Portano nomi, come "Halbweg" (mezza via), "Untermturm" (sotto la torre) e "Obernturm" (sopra la torre). Anche nella vecchia cava ci sono possibilità di sostare comodamente.
E dopo la camminata? Cosa c'è di meglio che un tuffo nelle fresche acque della piscina naturale di Gargazzone, depurate grazie alla capacità autorigenerante della natura, raggiungibile facilmente a piedi, in bicicletta, in autobus o in treno.
Sul sentiero storico tra Bressanone e Fortezza incontriamo su 24 pannelli informativi testimonianze della storia della Valle Isarco, come la costruzione della ferrovia del Brennero, degli eventi accaduti all’epoca dell‘Impero Austro-Ungarico o del tardo Medioevo.
La collina di Castelfeder è un antico paesaggio antropizzato con tracce di insediamento risalenti alle età della pietra e del bronzo. I resti del complesso del castello, il leggendario scivolo della fertilità e i muri della cappella di Santa Barbara testimoniano un passato mistico. L´area assume particolare rilievo sia a livello archeologico e storico sia dal punto di vista ecologico. Già da anni è riconosciuta come biotopo sotto tutela paesaggistica.
Itinerario dalla Malga Schmieder, alle Malghe Schönrast/Bel Riposo, Neuhütt/Capanna Nuova, Auerleger, alla Malga Laner e Malga Schmieder.
Escursione circolare popolare di media lunghezza con viste panoramiche al Monte Sole di Laces
L' escursione é ambientata tra prati verdi e boschi. La malga "Leadner Alm" offre la possibilitá di fermarsi e riposarsi, soprattutto sui prati grandi. Piatti tipici sudtirolesi vengono offerti. Anche la malga "Möltner Kaser" si trova in mezzo ai prati verd. È posizionata direttamente al di sotto degli "Omini di pietra".
Lungo il sentiero fino a Tschaufen c'è da scoprire tanto. Sui prati e nei boschi si incontrano tanti animali e sull' altezza del Tschaufen c'é un panorama spettacolare. L´albergo offre piatti tipici altoatesini fatti in casa.
Il sole, nel dialetto "Sunn", è la forza determinante del Monte Sole della Val Venosta. Riscalda le rocce e bagna il paesaggio nella sua luce dorata. Meravigliosi punti di partenza si alternano a curiose, emonzionanti e inaspettate intuizioni sui segreti di un delicato equilibrio di forze naturali.
Il Sentiero Oswald von Wolkenstein è un percorso circolare che costeggia le Rovine di Salego e Castelvecchio. Lungo l’itinerario 15 stazioni v’invitano a giocare, ma anche a scoprire la tavola dei cavalieri, una spada e animali mistici.
Quest’escursione fa parte del librettino escurisonistico per famiglie „Guida alle escursioni della Strega Nix“
All’altezza della chiesa parrocchiale nel centro di Barbiano proseguiamo a destra fino alla Cassa Rurale, poi prendiamo la sinistra e attraversiamo la frazione Oberdorf fino a raggiungere il sentiero “Wasserfallweg”. Passando per Lukas arriviamo al bivio dove optiamo per il sentiero 6 A fino alla segheria, poi proseguiamo a destra su una stretta stradina asfaltata fino al maso Wieserhof. Continuiamo in discesa a destra seguendo il segnavia 3 fino alle insegne che ci indicano la strada per Barbiano e proseguiamo a destra (segnavia 11) fino in paese.
Lungo l'asse est-ovest della città, è particolarmente soleggiata e offre uno straordinario colpo d'occhio sulla conca e la Val d'Adige.
Fu creata e donata alla città da Franz Tappeiner, medico e ricercatore originario della Val Venosta, vigoroso propulsore del turismo meranese. Il percorso, lungo quattro chilometri, si sviluppa dalla Passeggiata Gilf seguendo il profilo di Monte Benedetto fino a Quarazze, alternando esemplari di tipica vegetazione locale a querce da sughero, alberi di eucalipto, loti, pini marittimi, varie specie di palme (anche cinesi) e bambù, cactus, agave, magnolie e ulivi.
Numerose le possibilità di accesso dalla città:
• lungo la scalinata alle spalle del Duomo lungo il sentiero per Tirolo;
• da via Galilei (stazione a valle della seggiovia Monte Benedetto);
• dalla salita Silvana in via Verdi;
• dalla passeggiata Gilf passando davanti alla Polveriera
• dalla destra orografica del Ponte Romano
Punti di ristoro: vari bar/ristoranti lungo il percorso
Collegamenti autobus: linia 236 Merano-Tappeiner-Thurnstein o linia urbana 3 (fermata Martinsbrunn)
Sono ormai molti anni che a Sesto si raccontano e si tramandano storie e leggende sull’omonima valle e sull’Alta Pusteria. Ora, sulla scia delle tante favole e storie, è stato realizzato a Sesto uno specifico sentiero tematico. Lungo il suo percorso sono collocati i personaggi delle più svariate leggende che per un po' trasportano il visitatore in un altro mondo.
Partendo dalla stazione a valle della cabinovia Miara, il sentiero si snoda sui pendii soleggiati
di Ras e Costa. Seguendo sempre le indicazioni "A Sorëdl“ raggiungete Val e poi il maso Torpëi. Imboccate la strada asfaltata a sinistra fino a giungere in paese all‘altezza dell‘Hotel Monte Paraccia.
Dal Centro Visite del Parco Naturale di San Vigilio, raggiungete l‘Hotel Aqua Bad Cortina e seguite il fiume in direzione “Tres la Val”. Dopo circa 1 ora, vedrete un ponticello a sinistra (Lé dla Creda) che porta alle 40 sorgenti „Les Fontanes”. Ripreso il sentiero, dopo un breve tratto asfaltato, si può fare una deviazione verso le cascate “Ciastlins”. Continuando sul sentiero nel bosco che porta al Pederü, vedrete le indicazioni per le sorgenti “Ega de San Ví”. Lungo il percorso, numerose stazioni didattiche illustrano la diversità dell‘acqua.
Ma come si fa a fare un formaggio così buono?
La risposta a questa – ed a tante altre domande – la fornisce il Sentiero tematico del latte di Sesto.
Su quest’ultimo il mondo caseario viene spiegato in maniera interattiva, sperimentando ad esempio l’arte della mungitura su una mucca in legno oppure leggendo come si fabbricano i vari tipi di formaggio. Alla fine del percorso, la sopravvenuta voglia di mangiare formaggio potrà essere immediatamente appagata nel caseificio.
Questa escursione porta attraverso i boschi e i prati fino ai Bagni di San Candido, antico luogo di cura. Punto di partenza è la stazione a valle degli impianti del Baranci. Da lì prendere la ciclabile verso Sesto fino al punto di girare a destra verso "Bagni di San Candido". Arrivati là c'è la possibilità di proseguire per il Rifugio Gigante Baranci. Basta seguire la strada forestale, fino ad arrivare a un incrocio. Girare poi a destra verso "Rifugio Gigante Baranci". Possibilitá di scendere con la seggiovia o con il Funbob. Esposizione parete: sud punto di partenza: San Candido La seggiovia del Baranci ed il Rifugio Gigante Baranci sono aperti da fine maggio a fine settembre.
Escursione fino al rifugio Plantapatsch con un bel panorama
Dal parcheggio della stazione a valle di Watles (1750 m) ci si incammina
per circa 200 metri in direzione del gruppo di masi di Prämajur. Da qui il
sentiero invernale ben segnalato, attraversa incantevoli boschi di larice e
pini cembri fino a raggiungere la malga Höfer (2010 m, posto di ristoro). Si
prosegue poi fino al rifugio Plantapatsch (2150 m, posto di ristoro). Il
ritorno segue lo stesso percorso.
Vi invitiamo ad incamminarvi lungo questo sentiero tematico per scoprire le fantastiche leggende del “Regno di Fanes”. L' itinerario parte dall Hotel’Aqua Bad Cortina - strada Fanes. Prima di partire, chiedete il divertente quiz all' Ufficio Turistico o al Centro Visite al Parco Naturale!
Sentiero delle Fiabe a Tesido
Punto di partenza: Tesido - parcheggio presso la Via Unterrainer, ca. 100m al di sopra della chiesa parrocchiale
Percorrenza: 01:30 – 02:00 h
Dislivello: 200m
La taverna Bergjosl si trova a 600 metri sopra Terlano, ma appartiene già al comune di Meltina. Il bivio per il ristorante di montagna si trova a metà strada tra Terlano e Meltina. La famiglia Mair, i proprietari di questa osteria supervisiona anche l'unico cimitero della foresta per gli animali in Alto Adige.
Se si vuole accorciare il percorso, si va in automobile in direzione di Meltina fino dopo la galleria, in corrispondenza del bivio per “Monticolo”, dove si può parcheggiare la macchina per proseguire a piedi (eventualmente un po’ più in su si trovano alcuni ulteriori parcheggi). Dal bivio si sale lungo la strada carrozzabile per ca. 200 m, dopodiché si lascia per prendere il sentiero che si diparte a destra, in salita. Dopo poco il sentiero si biforca e qui si può proseguire a sinistra per salire direttamente al Bergjosl.
Il sentiero Taufen è un sentiero con storia per famiglie. Il nome Taufen deriva dal nome della legna tagliata in questi boschi per fabbricare le botti per il vino.
Il sentiero cosiddetto del "Solder" conduce dal centro dell’abitato di Trodena alla piattaforma panoramica “Leger”. Superata la Croce del cacciatore e seguendo il sentiero, ci si ritrova all’improvviso immersi in uno scenario alpino di mughete e rododendri selvatici, punteggiato da esemplari di camedrio alpino e altre varietà. Dal Monte Cucul si gode una fantastica vista panoramica sui dintorni. Il percorso prosegue quindi fino alla Malga Cislon e da qui, lungo un susseguirsi di vedute dalle pendici più assolate del monte (“Solder” in tirolese è il termine per indicare un terrazzo esposto a sud), si fa ritorno in centro al paese.
Dal centro del paese si scendo lungo il sentiero n°3 passando per il Gostnerhof in direzione di Ponte Gardena: da qui si prosegue lungo la ciclabile fino a Colma. Poco sopra il paese, imboccando il sentiero n°8, si giunge al maso Reatlhof. Seguendo il segnavia n°5, si ritorna a Barbiano dove si può continuare lungo il sentiero 11A e 11B, se si ha voglia di prolungare l’escursione fino al maso Unteraichnerhof. Da Ponte Gardena si può affrontare il percorso in entrambe le direzioni. Tempo di percorrenza: 4 ore
Il sentiero “Törggelesteig” è un percorso anulare che si snoda interamente tra paesaggi culturali antichissimi e vigneti terrazzati, passando per masi secolari fino all’Abbazia di Novacella.
Dall’ufficio turistico verso il centro del paese fino alla cassa di risparmio. Girare a sinistra per arrivare fino alla casa dei vigili del fuoco. Da qui si sale a destra fino alle ultime case. Qui parte il sentiero "Teufelstein". Il nome Sasso del diavolo appunto deriva dal masso appostato al centro del sentiero su cui è impresso lo zoccolo del diavolo.
In inverno ci possono essere dei tratti ghiacciati o innevati.
Il sentiero non è adatto a passeggini o carrozzine.