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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Arte e cultura
    Bosco di tasso ad Andriano
    Andriano, Strada del Vino
    Ad Andriano c'è una bellissima zona boscosa caratterizzata da una forte presenza di alberi di tasso, che é stata designata come zona di protezione paesaggistica.
    I tassi crescono in comunità  con pini, ornielli e carpini neri, ma anche in popolamenti puri, scuri e densi, e offrono un habitat ottimale per molte specie di animali.
    Il nostro bosco di tasso con i suoi numerosi sentieri invita a camminare e a rilassarsi.
    Arte e cultura
    La "Prader Sand"
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Il terreno alluvionale ai piedi dello Stelvio


    Il biotopo Prader Sandè una delle ultime zone paludose fluviali dell’Alto Adige, un territorio alluvionale lungo il rio Solda con una vegetazione unica. Un tempo il rio Solda scorreva incontrollato per la valle. Dopo la sua regolazione, le zone paludose si sono parecchio ridotte. Della grande estensione di una volta oggi è rimasto appunto il Prader Sand.

    Anche tre diverse passeggiate portano attraverso questa zona naturale protetta di sabbia e palude fino al laghetto dei pescatori. I sentieri sono percorribili anche con carrozzine.

    Arte e cultura
    Passo Stalle
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    Situato alla fine della Valle di Anterselva, ad un altitudine di 2.050 m, il Passo Stalle vi invita a svolgere numerose attività durante tutto l’anno. A soli 4 km dal Lago di Anterselva, il noto passo di montagna collega non solo la nostra Valle Blu alla Valle di Defereggen in Tirolo, ma anche il Parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina al Parco nazionale Alti Tauri, rendendo quest’area un vero e proprio paradiso escursionistico! Se in estate potrete intraprendere escursioni panoramiche che vi permettono di varcare i confini, in inverno la strada chiusa del passo si trasforma in un sentiero escursionistico invernale (con possibilità di usare lo slittino) che conduce ai laghi di Anterselva e Obersee, regalando momenti indimenticabili.

    Fortezze e castelli
    Rovine di Rasun
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    Intorno al 1200 il Castello di Rasun Vecchia (Rasun di Sotto) fu già residenza a vita e sede del giudizio dei signori di Rasun; oggi sono rimasti solo la torre quadrata, resti di muri con pietre squadrate, il cortile circondato dalle mura perimetrali ed i piani d`abitazione con le finestre di varie forme e feritoie.

    Il Castello di Rasun Nuova è di proprietà privata e appartiene al maso Burgfrieder.

    Arte e cultura
    Il colle "Vorbichl"
    Tesimo, Merano e dintorni

    Il cosiddetto "Vorbichl" è un colle che si estende per circa 2 km sul bordo orientale del altopiano di Tesimo e forma con la sua parete rocciosa ripida contro la Valle dell'Adige una barriera naturale per la zona di insediamento posteriore.

    La collina con un'altezza al massimo di 682 m è stato abitato già migliaia di anni fa. Dei tempi antichi hanno sopravvisuto solo pochi miti che raccontano di streghe e diavoli. Um posto mitico, il cosidetto "Klobenstuanplätz", oggi ospita un bitopo idyllico con panchine, che invita a un picnic.

    Arte e cultura
    Gola della Rienza Naz
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni
    Gola di Rienza, dal fascino selvaggio e romantico con centrale elettrica dismessa (non è possibile visitarla).
    Chiese e abbazie
    Chiesa di Sant' Egidio, Corzes
    Silandro, Val Venosta
    Durante l’estate, percorrendo con lo sguardo il Monte Sole, giusto sopra il centro di Silandro è possibile individuare la piccola chiesetta di Sant' Egidio. L’edificio, collocato tra terrazzi di pietra nel mezzo dell’area stepposa di Corces, ricorda scorci più mediterranei che alpini.   Il tetto a piramide ottagonale del campanile e il grande affresco di S. Cristoforo sulla facciata a sud caratterizzano la chiesa di Sant' Egidio, che è simbolo per tutta la valle. La torre campanaria risale al XIV secolo e fu realizzata in occasione dei lavori di ampliamento della chiesa romanica. L’affresco di S. Cristoforo, invece, risale al periodo attorno il 1330. Anche sulle pareti interne sono presenti pitture risalenti al XIII e XV secolo, un periodo in cui la chiesa abbarbicata sopra i pendii di Corces era molto frequentata.

    Già in tempi remoti l’uomo iniziò a stabilirsi in questa posizione strategica con vista su tutta la valle. La presenza di popoli antichi è testimoniata anche dal ritrovamento di resti di un insediamento preistorico nelle immediate vicinanze, chiamato dagli abitanti del posto “Schatzknott”.    
    Arte e cultura
    2 Der Prader Hauptplatz
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Als Hauptplatz versteht sich immer noch jenes unbebaute Areal in Prad, welches sich bis zur Dorferweiterung ab den 1950er- Jahren als Zentrum ausweisen konnte. Der Prader Hauptplatz, bis zur Straßennamengebung um1954 und von der älteren Bevölkerungsschicht auch heute noch als „Oberer Platz“ bezeichnet, erhielt von den faschistischen Machthabern den amtlichen Namen Piazza Vittorio Emanuele III. Die ebene Freifläche die als Platz bezeichnet wird, entstand in ihrer heutigen Form vor allem im frühen 19. Jahrhundert. Wobei aber der Vorläufer des ortsbildprägenden Gebäudes der Familien Rungg bereits im 17. Jahrhundert den Grundstein dazu gelegt haben dürfte. Zumal alle übrigen, den Dorfplatz säumenden Bauparzellen erst später dazu gekommen sind. Ein essentieller Grund zur eigentlichen Entstehung dieses Freiraums war vorab aber durch den Platz querenden Mühlbach vorgegeben, er hatte, mit Ausnahme der Brücke, frei zu bleiben. Als dann noch ab 1825 die neue Poststraße (Stilfser-Joch-Straße) durchs Dorf führte, war der Hauptplatz zur zentralen Station geworden. In der Folgezeit wurden Straße und Platz mit einem Kopfsteinpflaster versehen und später kam eine Großwaage mit Waaghäuschen dazu. Daneben unterhielt bereits in den 1950er-Jahren ein Italiener, namens Doregatti, ein Gemüseständchen. Links unterhalb der „Platzbrücke“ gab es auch einen Granit steinernen Brunnen mit großem Bett zur Viehtränke, ihn hatte der Prader Maurermeister Anton Stecher im Jahre 1884 erbaut. Bis zur Mühlbachverbauung im Jahre 1958/59 maß die verfügbare Fläche des Platzes 302 m², während es nachher bzw. heute an die 500 m² sind. Nach Abbruch der so genannten „Brunnerhitt“ (Bp.66) im Jahre 1973 und des gen. Brunnens entstand in der Folge  eine südseitige Platz-Erweiterung, die des Öfteren, fälschlicher Weise, als Unterer Platz bezeichnet wird.  Zurück zum eigentlichen Hauptplatz selbst, so wurde dieser zum Treff und Angelpunkt diverser Dorfangelegenheiten schlechthin. Er war Haltestelle der Postkutsche, Repräsentationspunkt verschiedenster Auf- und Durchmärsche, ist Ort öffentlicher Feiern und Veranstaltungen und nicht zuletzt seit Jahr und Tag Schauplatz des traditionellen Prader „Zusslumzuges“ am unsinnigen Donnerstag. Wenngleich sich das Dorfleben seit den letzten fünfzig Jahren zunehmend westwärts abspielt, so ist unser Hauptplatz nach wie vor wichtigster Bezugspunkt geblieben.

    Arte e cultura
    Il chiostro di Bressanone
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    Il chiostro del Duomo di Bressanone è uno dei più importanti monumenti artistici dell'Alto Adige. Le sue origini risalgono all'epoca preromanica. Il complesso è stato ridisegnato in fase romanica (XII secolo) e gotica (XIV secolo).  In quest'ultima importante fase di ricostruzione del XIV secolo l'edificio sacro è stato inarcato in una volta a crociera gotica. Gli affreschi gotici ben conservati, che raffigurano sia temi religiosi che intuizioni sulla vita medievale, sono particolarmente suggestivi. Da vedere in particolare sono  la  raffigurazioni dell' elefante (3° portico) e l'Adorazione dei Re (13° portico)

     

    Arte e cultura
    meridiana equatoriale sferica
    Santa Cristina Val Gardena, Regione dolomitica Val Gardena

    Sul Monte Pana è stata collocata una meridiana equatoriale sferica del diametro di 2 m, che indica la vera ora locale di S. Cristina e di altre 60 città del mondo, oltre all'ora dell'Europa centrale. La meridiana è in ferro, ottone e oro ed è ancorata a uno zoccolo di porfido del peso di 10 tonnellate. Essa fornisce informazioni sui segni zodiacali, gli equinozi, i solstizi e le stagioni.

    Fortezze e castelli
    Casetta di composizione di Gustav Mahler
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    "Qui è meraviglioso e rinvigorisce sicuramente l'anima ed il corpo...." così scrisse Mahler durante il suo soggiorno estivo a Dobbiaco. Dal 1908 al 1910 il famoso compositore boemo trascorse le estati a Dobbiaco presso il Maso Trenker, a Carbonin Vecchia. Qui compose la "Nona Sinfonia", la "Decima Sinfonia" (rimasta incompiuta) e il celebre Canto della terra "Das Lied von der Erde".

    "Che la gente pensi sempre", esclamò Mahler, "la natura è in superficie! Per quanto riguarda le cose più esterne di lei, sì! Ma non l'hanno ancora rintracciata, non tutti i brividi di un mistero infinito, la divinità che coglie la natura che possiamo solo sospettare, non comprendere e penetrare. [...] E una traccia di questa natura infinita deve trovarsi in ogni opera d'arte che dovrebbe rispecchiare una copia di essa. "     

    Maggiori informazioni sulla casetta di composizione  
    https://youtu.be/E82lce0YJIM

    Informazioni e richieste per visitare La Casetta di Composizione: mahlertoblach@gmail.com         

    Nell'ambito delle Settimane Musicali Gustav Mahler, dedicate al grande compositore, sono eseguite le opere più belle del compositore!

    Arte e cultura
    10 Tschrin-Mure
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Die „Tschrinmuar“ – Auszug aus einem authentischen Manuskript eines Augenzeugen.

     

    Am 20. August 1902 war vormittags eine drückende Hitze, nachmittags erhielten wir einen für das Feld höchst notwendigen Regen, gegen 3 [15] Uhr wurde das Gewölke so schwer, daß es fast dunkelte, ohne jedoch die Heftigkeit des Regens zu vermehren, und niemand ahnte, welch furchtbares Unglück in nächster Stunde über Prad hereinbrechen sollte. Solange die Gegend von Prad bewohnt gewesen ist, wird eine so schreckliche Katastrophe nie stattgefunden haben. Um vier Uhr abends hörte man Rufe: „Die Tschrinmuar kimmb“. Das ganze Dorf, insbesondere die Feuerwehr, eilte schnell den Bedrohten zu Hilfe, jedoch diese Hilfe konnte sich nur noch auf Rettung von Menschen und Tieren ausdehnen, denn innerhalb einer Stunde war der größte Teil des Unterdorfes (bis zum Mühlbach) entweder eingemurt oder demoliert. 10 Wohn- und Wirtschaftsgebäude waren zerstört, 20 Parteien mußten ihre Wohnungen verlassen. Von der Wiesenfläche, welche oberhalb des Weges gelegen ist, der vom Dorfe unter den Pfaschen zum Nauhof führt, waren 2/3 mit meterhohem Geschiebe und darüber bedeckt in ca. 300 000 m. Im Dorfe selbst lag das Geschiebe stellenweise 5 m hoch. Bei den Rettungsarbeiten gingen zwei Menschenleben zugrunde, der 35jährige Jüngling Hironimus Thies, Schustermeister, und die 60jährige Anna Nigg. Ersterer wollte Letztere aus dem sog. Widelehause in Sicherheit bringen. Der betroffene Dorfteil bot ein jammervolles Bild, von ganz Vintschgau kamen Leute, um sich die Unglücksstätte anzusehen. Noch am selben Abend eilte ein Beamter der K. K. Bezirkshauptmannschaft Schlanders herbei, und am 21. erschien der Herr K.K. Bezirkshauptmann von Schlanders Rudolf von Ferraris selbst, tröstete die Verunglückten und versprach Hilfe von Seiten des Staates und Landes, am 23. August kam Reichsratsabgeordneter Schreffl und versprach in unserer hoffnungslosen Lage zuerst zum Statthalter zu reisen und von dort nach Wien, was auch wirklich geschah. Excelenz der Herr K.K. Statthalter Erwin v. Schwaz besuchte die Unglücksstelle und richtete durch seine Leutseligkeit und durch seine tröstende Worte die so schwer Betroffenen wieder auf, und wahrlich seine Versprechungen verwirklichten sich im viel größeren Maßstabe, als man zu hoffen gewagt hätte. Durch die Bemühungen des Herrn K.K. Bezirkshauptmannes des Herrn K.K. Statthalters wurde den verunglückten Bewohnern von Prad aus dem staatlichen Notstands-Fonde eine nicht rückzahlbare Unterstützungs-Summe von 90.000 Kronen zuerkannt. Durch diese Summe sowie durch die benützenden Sammelgelder wurde der Schaden größtenteils gedeckt und die Leute fassten wieder neuen Muth und Liebe zur Arbeit. Die Folge dieser Katastrophe war auch, daß die Gemeinde Prad dem Staate und Lande gegenüber berühmt geworden ist und infolgedessen großen Nutzen zog. Es wurde nicht bloß der Tschrinbach verbaut, sondern auch der Suldenbach; schon im darauffolgenden Jahre 1903 hat Staat und Land 166.000 Kronen zur Verfügung – Verbauung des Tschrinbaches zugesichert und weitere 100.000 Kronen ebenfalls zur Verbauung des Tschrinbaches in Aussicht gestellt. Die in diesem Zusammenhang nach Prad geflossenen Gelder bewirkten u. a. dass in der Folge die „Tschrinmuar“ auch „Kronenmuar“ genannt wurde.

    Arte e cultura
    Via Dr. Joseph Streiter
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Porta il nome del poeta, giurista e sindaco di Bolzano nella seconda metà del XIX secolo. Essa corrisponde al fossato nord del primo borgo medievale i cui edifici del lato meridionale corrispondono al corpo di fabbrica di quelli settentrionali die Portici. L'inizio della via costituisce, specie in estate, un angolo di Bolzano molto suggestivo: sui banchi del pesce è allestito un originale bar all'aperto; negozi, decorazioni e locali creano un'atmosfera particolare e unica. La strada è attraversata da più archi che le conferiscono un carattere medievale. Il civico 25 corrisponde all'ingresso dell'Antico Municipio.

    Chiese e abbazie
    chiesa di San Giovanni a Tubre in Val Monastero
    Tubre, Val Venosta

    La chiesa romanica di San Giovanni Tures fu costruita nel 1220 a forma di croce greca. Il soffitto a volta completamente dipinto mostra influenze bizantine. Molto interessanti sono anche gli affreschi di epoca tardo-romanica. Per la costruzione della chiesa sono state utilizzate intere sezioni delle mura della chiesa precedente, risalente al IX secolo. 
    In seguito, la chiesa fu adibita a ospizio e servì come sala comune e luogo di pernottamento per i pellegrini. 

    La chiesa di S. Giovanni a Tubre è aperta ogni giorno dalle ore 09.30 - 17.00. 

    Visite guidate (04.06.2025 - 15.10.2025):
    ogni mercoledì
    Ora: 17.00
    Prezzo: € 4,00 a persona
    Prenotazione non necessaria

    Arte e cultura
    Stele del Dio Mitra e pietra miliare romana nel Municipio di Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    La stele raffigurante il dio persiano della luce Mitra venne ritrovata nel 1589 nei pressi di Mules a Campo di Trens. L'originale è conservata al Museo Archeologico di Bolzano, una copia è visibile nel cortile interno del municipio di Vipiteno dove è conservata anche una pietra miliare romana di Settimio Severo (circa 200 d.C.) ritrovata a Vipiteno nel 1979.

    Arte e cultura
    11 Der Nittbach
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    N i t t – B a c h – W a s s e r

     

    Der Nittbach selbst, entspringt nicht aus einer eigenen Quelle, sondern bildet sich aus mehreren Rinnsalen, die auf Prader Gemeindegebiet bereits oberhalb der Kalblhütte auf ca. 2150 m ihre Ursprünge aufweisen. Die Wasser des Nittbaches waren nicht nur für die Prader Flur-Riede, den Nitt-, Standlair- und Tschesswiesen von besonderer Wichtigkeit, sondern sie dienten auch als Trink- und Bewässerungswasser für den Standlairhof und Teilen des Alt Tschenglser Feldes. Von den Besitzern des Letzteren, war der „Gemeinde-Ausrufer“ von Prad, laut „Nittbach-Wasservertrag vom 22. Mai 1510, dazu berechtigt, alljährlich am 24. Mai um 13 Uhr am Kirchplatz von Tschengls einen Wasserzins, in Form von Getreide, einzufordern. Zudem legte genanntes Vertragswerk auch ein genaues Wasserbezugsrecht fest. Dessen zugemessene Menge richtete sich nach dem Wasservorkommen und kam alljährlich am Mitte Mai-Abend durch die Dorfmeister von Prad und Tschengls an Ort und Stelle zur genauen Aufteilung. Die Wasserzuteilung an die jeweiligen Grundbesitzer nahm hingegen der jährlich neu bestellte „Waaler“ vor. Er teilte dem an die Reihe Kommenden den Beginn und die Dauer der Bewässerungszeit mit. Im Herbst, am Ende der Bewässerungsperiode, zog der „Wasseransager“ mit Hand-Ziehkarren und Getreidemaß von einem Wasser-Nutznießer zum anderen. Denn bei jedem hatte er für seine Mühe, je nach „Wässerungsstunden“, eine bestimmte Getreidemenge in Empfang zu nehmen. Nach dem Bau der Beregnungs-Anlagen ab den 1970er-Jahren kam dieser alt hergebrachte Brauch zum Erliegen. Der nunmehr so genannte Beregnungswart löste den „Waalerdienst“ ab.

    Das „Nittbach-Wasser“ versorgte stets nicht allein Mensch, Tier und Flur mit seinem kostbaren Nass, sondern es barg in sich darüber hinaus auch noch eine heilende Wirkung. So ist uns überliefert, dass fußleidende Menschen und Haustiere nach einem Bad in „Nittwasser“ geheilt wurden. Dies bewog gar Einige die eigentliche Quelle zu finden, allein dies gelang aus oben erwähnten Gründen nicht. In den ersten 1990er-Jahren hat man schließlich unweit des „Nittkreuzes“, in direkter Weg Nähe, eine Art Wassertretanlage errichtet, die seither von Gästen und Einheimischen sehr gerne in Anspruch genommen wird.

    Durch das Wassertreten wird der Kreislauf angeregt und die arterielle Durchblutung gefördert. Der Kältereiz lässt die oberflächlichen Blutgefäße kontrahieren. Gemeinsam mit der Muskelbewegung fördert dies auch den venösen Blutstrom und beugt Krampfadern vor. Abends durchgeführt ist Wassertreten übrigens eine Hilfestellung zum besseren Einschlafen.

    Fortezze e castelli
    Fonte Bad Kochenmoos
    Naturno, Merano e dintorni

    Come la frazione di Tablà, anche Stava in passato era un comune indipendente. Nel 1928 la località è stata annessa al comune di Naturno. Oggi Stava conta circa 360 abitanti. Già nel medioevo Stava era famosa per la sua ospitalità. Nel ristorante "Gasthof Bad Kochenmoos" si trovavano dei bagni termali dove ospiti illustri potevano riprendersi dalle fatiche del viaggio.

    Arte e cultura
    sasso Tschon Stoan
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Tschon Stoan Un giorno, molti secoli fa, il grande stregone Hans Kachler, così narra la leggenda, sollevò l’immenso Tschon Stoan (pietra) e lo scagliò giù dalla punta più alta del Monte Petz fino all’Alpe di Siusi. Punto di partenza: Compatsch all'Alpe di Siusi.

    Arte e cultura
    19 Kirchlein St. Christina
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Kirchlein St. Christina

    Die Kirche zur hl. Christina liegt auf einem isolierten Hügel und überragt das ganze Tal. Sie ist eine Filialkirche der Pfarrei zu Heiligsten Dreifaltigkeit in Lichtenberg. Früher wurde alle 14 Tage regel-mäßig eine hl. Messe gelesen. Heute ist das gotische Kirchlein nur mehr bei den Bittgängen und zu „Martini“ Ziel der Pfarrgemeinde. Am Südhang des St. Christina Bühels wurde schon vor fünfzig Jahren von Georg Innerebner eine bronzezeitliche (2.000 bis 900 v. Chr.) Fundstelle nachgewiesen. Die durch den mittelalterlichen Kirchenbau bedingten Schichtstörungen und die Dürftigkeit des Scherbenmaterials lassen aber die Frage offen, ob der Hügel ursprünglich eine Wohnsiedlung oder eine Kultstätte getragen hat. Trotz verschiedentlicher Grabversuche wurden auf St. Christina nie kalzinierte Knochen gefunden, welche die Annahme eines Brandopferplatzes untermauern könnten. An Stelle einer älteren Kapelle ließ Freiherr Hans Khuen dieses Kirchlein erbauen. Hanns Jakob und Dietrich Khuen ließen die Seccomalereien anbringen. Johann Jakob Khuen, Kardinal und Fürsterzbischof von Salzburg, weihte das Kirchlein im Jahre 1575 selber ein. Der Baustil des Kirchleins zeigt einfache gotische Formen.

    Chiese e abbazie
    Chiesetta di San Giovanni a Ranui
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Nel 1744 la chiesetta di San Giovanni in Ranui fu commissionata da Michael Jenner. La costruzione barocca si trova in ambiente grazioso con il paesaggio alpino imposante del Gruppo delle Odle in sfondo. L'altare è fatto di legno marmorizzato ed è considerato il gioiello della chiesa. San Giovanni di Nepomuceno è il patrono, al quale sono dedicati una serie di pitture sulle pareti laterali dell'altare. La chiesetta è di proprietà privata. L'accesso è a pagamento. Tuttavia, la chiesa rimane chiusa.

    Per favore non entrare nei prati.

    Arte e cultura
    Sentiero escursionistico "Guggn" San Genesio-Tschaufen
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni
    Un piacevole percorso a tema per tutta la famiglia che conduce attraverso prati e boschi. 9 postazioni di gioco e interessanti pannelli informativi sul tema cavalli e larici guidono da San Genesio fino all´Altopiano del Salto per poi snodarsi a Tschaufen.
    Avventura per piccoli e grandi appassionati di escursionismo.
    Arte e cultura
    Lago di San Pancrazio
    Avelengo, Merano e dintorni

    Il Lago di San Pancrazio si trova sul lato a est della Val Sarentina lungo il sentiero europeo E5. E’ sovrastato dalle Laste di Verdins e a nord dal Corno Bianco.

    Il limpido laghetto di montagna con le rive bianche è uno dei cosiddetti „laghi ruggenti“, specchi d’acqua in alta quota che secondo la tradizione producono rumori spaventosi. Il lago è una meta moto ambita nel comprensorio turistico di Avelengo-Verano-Merano 2000.

    Il lago è raggiungibile attraverso il Giogo di Pietramala. Da qui il lago si raggiunge seguendo il percorso del sentiero europeo n. 5.

    Arte e cultura
    Biotopo Raier Moos (Palù Raier) a Rasa
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Fate una passeggiata sul sentiero natura intorno al biotopo Raiermoos (Palù Raier). Ascoltate il cinguettio degli uccelli ed esplorate lo spazio vitale degli abitanti acquatici. Il biotopo originariamente era un lago alimentato da sorgenti che si formò sulle morene glaciali argillose ca. 12.000 anni fa. Lungo questo lago si collocarono su palafitte i primi insediamenti umani.
    Nel corso dei secoli il lago, anche in seguito a prelievi d’acqua, si trasformò in una palude che fu dragata nel 1986 per recuperare una partedel lago. Canne, tifi, giunchi e trifoglio fibrino, spuntano dal biotopo che offre un habitat ideale a rane, tritoni, pesci, serpenti e libellule dai mille colori. Numerosi uccelli di passaggio trovano riposo e nutrimento in questa che è la più importante palude conservata nella Val d’Isarco.
    Altri biotopi nel comune di Naz-Sciaves: Sommersürs a Fiumes, Zussis e Laugen a Naz.

    Arte e cultura
    La Palude di Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    Il bacino di Vipiteno un tempo era ricoperto da una grande palude che si estendeva verso sud fino a Campo di Trens e verso est fino a Prati. Si trattava del fondo di un lago formatosi in epoca preistorica con il ristagno delle acque dei torrenti affluenti e poi lentamente svuotatosi.

    La leggenda che circonda la Palude di Vipiteno è ancora viva: In tempi antichi accadeva spesso che delle giovani donne la bellezza desse alla testa. Non importava chi fosse a chiederne la mano, nessun uomo sembrava loro all'altezza. Ma quando, passando gli anni, la loro bellezza svaniva, si trasformarono in orribili zitelle. Per punizione del loro orgoglio dovevano andare a vivere nella Palude di Vipiteno. Colà rimpiangevano amaramente di non essersi sposate. E ancora oggi si sente il loro lamento "hätt' i's gwaggt, hätt' is gwaggt..." (l'avessi fatto, l'avessi fatto), che solo lo straniero confonde con il verso delle rane, ma in realtà sono le vecchie zitelle.

    Arte e cultura
    I laghi Schwarzseen all'Alpe di Villandro
    Sarentino, Bressanone e dintorni

    Lago alpino dalle acque cristalline ad ovest della Chiesetta ai Morti. L'imbocco della galleria è ancora aperto e un originario posto di fusione al di sotto del lago segnala estrazioni di rame di 3.000 anni fa.

    Arte e cultura
    Il monumento dei cacciatori a Rasa
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Il monumento è stato costruito nel 1968 dai cacciatori di Naz-Sciaves e si trova sulla collina “Mesnerbühel”. La scultura è stata ricavata da un vecchio tronco di castagno. L’incisione dice: “Es ist des Jägers Ehrenschild, dass er beschützt und hegt das Wild”, vale a dire: „Onorevole è il compito del cacciatore di proteggere e salvaguardare la selvaggina”.La colonna rappresenta un cacciatore con una balestra, un cane e un cervo con la croce nelle corna.

    Fortezze e castelli
    Castel Taufers
    Campo Tures, Valle Aurina
    Il particolare carattere abitativo di Castel Taufers (anche noto come castel Tures o castello di Tures), già rocca dinastiale dell'omonima schiatta baronale, attira annualmente circa 75.000 visitatori. Castel Taufers può essere visitato con guida e d’estate anche senza guida.
    La visita del castello senza guida, illustrata solo dai pannelli esplicativi, comprende:
    - zona del cortile con fucina e giardino
    - mastio (con filmato sulla storia del castello ed accesso alle mostre temporanee)
    - ghiacciaia,
    - spalti e sottotetto del palazzo antico (“Granaio”)
    - mastio (con filmato sulla storia del castello ed accesso alle mostre temporanee)
    - ghiacciaia,
    - spalti e sottotetto del palazzo antico (“Granaio”)Cappella con affreschi di Friedrich Pacher
    - zona del cortile con fucina e giardino
    Più oltre 20 ambienti ammobiliati, fra cui
    - biblioteca, Camera del Cardinale e le camere degli ospiti
    - sala dei Cavalieri ed Armeria
    - stube dell’Economo, Sala del Giudizio, Camera della Tortura e Prigioni
    - camera degli Infermi (con la collezione dei ritratti degli scolari della scuola per nobili che fu attiva a castel Taufers nel corso del XVI secolo)
    - stanza degli Spiriti (camera di Margarethe von Taufers)

    Visite guidate ITALIANO
    • 06/12/2024-17/04/2025: tutti i giorni alle ore 12 e alle ore 16
    • 18/04-05/07: tutti i giorni alle ore 10, 12, 14 e 16
    • 06/07/-31/08/2025: ogni giorno alle ore 10.00, 10.30, 11.10, 11.40, 12.20, 13.15, 13.55, 14.25, 15.05, 15.35, 16.15, 16.45 & martedì e giovedì anche alle ore 21 (guida notturna)
    • 01/09-02/11/2025: tutti i giorni alle ore 10, 12, 14 e 16

    Eccezioni: il 24/12 il castello rimane chiuso il pomeriggio; il 25/12 e 01/01 rimane chiuso la mattina.

    Prezzi:
    Adulti:
    10€
    13€ (18/04/2025 - 02/11/2025 inclusa la mostra)

    Studenti/Pensionati (olte 65 anni):
    7€
    9€/Person (18/04/2025 - 02/11/2025 inclusa la mostra)

    Bambini (6-16 anni):
    5€
    6€ (18/04/2025 - 02/11/2025 inclusa la mostra)

    Mostra speciale: “Le guerre dei contadini - una ricerca di libertà 500 anni fa"
    18.04. - 02.11.2025

    Festa dei cavalieri al castello: 29.06.2025

    Tutte le informazioni senza garanzia.



    Arte e cultura
    Biotopo Lago nero
    Lagundo, Merano e dintorni

    Elemento paesaggistico di grande ricchezza, il biotopo Lago nero sul Monte San Vigilio si caratterizza per la tipicità della flora e della fauna: il laghetto è abitato da pesci, rane, tritoni, libellule e svariati insetti acquatici.

    Arte e cultura
    La ferrovia marmiferma di Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La ferrovia a piano inclinato porta ancora oggi a valle i pesanti blocchi di marmo, tenendo conto anche delle particolari condizioni ambientali del Parco Nazionale dello Stelvio.

    La ferrovia marmifera è attiva ininterrottamente dal 1930, è conservata intatta nella sua forma originale e trasporta il marmo dalla cava (2,200 m) a valle. Con la ferrovia è possibile trasportare fino a valle 40 tonnellate di marmo con la velocità di 1m/sec. Le visite guidate danno la possibilità di vedere da vicino quest’opera unica e straordinaria.

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