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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Arte e cultura
    Luoghi di interesse storico
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Prato allo Stelvio è stato ed è ancora coniato da un cambiamento continuo.
    Come un organismo vivente questo si trascina attraverso la storia. Le persone vanno e vengono, gli edifici decadono e vengono nuovamente costruiti. Le forze della natura continuano a formare il paesaggio nuovo. Anche le guerre e le catastrofe non hanno risparmiato il luogo pacifico sulla strada del Passo allo Stelvio.

    Alcune cose però restano invariabili. Gli edifici storici preziosi sono stati messi sotto tutela dei monumenti; le chiese testimoniano l’arte edile di altri tempi; le usanze si mantengono vive. I ricordi vengono conservati e mantenuti vivi per i futuri abitanti e gli ospiti del nostro luogo.
    Un ruolo importante per ciò rappresentano i punti storici del paese, che si distribuiscono in tutta Prato. Questi ci aiutano a capire la storia del nostro posto ai piedi del Parco nazionale del Passo allo Stelvio.

    Arte e cultura
    Monumento Walther von der Vogelweide
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Walther von der Vogelweide é rappresentato in marmo locale dallo scultore venostano Heinrich Natter nel 1889. L'opera viene rimossa temporaneamente in epoca fascista dalla sua prima collocazione (parco Rosegger in via Marconi) per tornare nella sede originaria per la quale era stata concepita nel 1985.

    Fortezze e castelli
    Colle del Santo Sepolcro a Tiso
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Il Colle del Santo Sepolcro o Calvario è il più bel punto panoramico di Tiso. La Cappella del Santo Sepolcro è stata costruita in forma barocca verso la fine del 17° secolo. Al suo interno sono venerati i sacrifici e la morte di Gesù Cristo. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nel maggio 1915 qui furono erette fortificazioni su disposizione dell’esercito austroungarico. Dovevano servire da difesa contro un possibile ingresso delle truppe italiane nella Valle dell’Isarco qualora dovesse cadere il fronte delle Dolomiti. Prigionieri russi realizzarono le trincee e un bunker. Tuttavia le difese non ebbero nessun utilizzo nella I Guerra Mondiale. Però il bunker servì agli abitanti del paese da rifugio contro gli attacchi aerei e i bombardamenti negli ultimi mesi della II Guerra Mondiale.

    Arte e cultura
    Kaschlin
    Stelvio, Val Venosta

    Kaschlin - Un posto speciale nei pressi di Stelvio in Val Venosta a oltre 1.400 m.

    Insediamenti preistorici con viste speciali verso il Gruppo Ortles nel Parco Nazionale dello Stelvio.

    Arte e cultura
    Castagneto a Schlosspichl
    Andriano, Strada del Vino
    A nord di Castel Wolfsthurn, lungo il sentiero escursionistico che da Andriano porta al maso Bittner, su un pendio pianeggiante chiamato Schlosspichl trovate un magnifico castagneto.
    I castagni di diverse etá che crescono sul verde prato, hanno un'aura particolare grazie al loro fogliame verde chiaro e fresco. Un'unica grande quercia  domina maestosa il castagneto, che grazie alla sua posizione è molto più caldo del bosco circostante e irradia vitalità attraverso i suoi raggianti colori.

    Un posto da amare! Un luogo che permette agli escursionisti di riposarsi e che é per i bambini un parco giochi naturale.   Dal castagneto un breve  sentiero conduce ad una piccola collina con una croce e diverse panchine, da dove si gode di un magnifico panorama su Andriano e la valle dell'Adige.
    Chiese e abbazie
    La chiesa luterana
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    È così chiamato il massiccio blocco calcaero a nord-est di S. Maddalena, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia preso la chiesa. In questo luogo, a quanto pare, si riunivano segretamente i seguaci della dottrina luteriana (i battisti) per celebreare le loro messe.

     

    Arte e cultura
    Monumento Grohmann
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Lungo la passeggiata per S. Giacomo si trova un monumento in ricordo dell’alpinista austriaco PaulGrohmann (1838-1908), il primo a conquistare numerose vette dolomitiche, fra cui il Sassolungo (nel 1869), la Marmolada (nel 1864), la Cima Grande (nel 1869) e la Tofana di Rozes (nel 1864). Nel 1875 gli è stata intitolata la Punta Grohmann, nel Gruppo del Sassolungo.

    Fortezze e castelli
    Cappella S. Katharina (Hocheppan)
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La capella del maniero di Hocheppan con i preziosi affreschi è una delle più importanti testimonianze dell' periodo romanico in Alto Adige. Gli affreschi della capella, per vari secoli quasi interamente inbiancati tornano alla luce nel 1926. Oltre i motivi religiosi è di particolare interesse una scena di caccia, rarità nel Tirolo di un tempo. Gli affreschi risalgono al primo decennio del tredicesimo secolo, e riportano la storia biblica e le rinomate vergini "saggie" e "stolte", cosi come la mangiatrice di canederli - testimonianza della cultura culinaria dei canederli in Alto Adige.

    Arte e cultura
    Sorgente sulfurea, Lasa
    Lasa, Val Venosta

    Il 4 settembre 2011 la storica sorgente sulfurea Stinkabrunn di Lasa è stata ufficialmente inaugurata, dopo lunghi lavori di manutenzione. L’acqua batteriologicamente pura della sorgente è molto ricca di minerali. Per questo è indicata per terapie dell’apparato digerente, del fegato e di malattie cutanee.

    Arte e cultura
    Cimitero di guerra
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il 23 maggio 1915 il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-Ungarico. L’esercito italiano occupò Cortina, le truppe austro-ungariche si ritirarono sul Lagazuoi per difendere la Val Badia e la Pusteria.

    Sotto la Croda dell’Acqua in località oggi chiamata Sorgenti, era sistemato il centro di medicazione austriaco. Chi moriva nell’infermeria era seppellito nelle immediate vicinanze del posto di soccorso centrale austriaco, senza distinguere tra le nazioni. Così nel 1915 nacque il Cimitero di Guerra.
    Dopo l’annessione dell’Alto Adige all’Italia, l’esercito italiano si assunse il compito di raggruppare i numerosi piccoli cimiteri disseminati sulle linee di guerra in pochi cimiteri centrali. Il trasferimento dei corpi avvenne negli anni tra il 1926 e il 1938. Nel Cimitero di Guerra confluirono i corpi dei caduti seppelliti nei cimiteri nei dintorni. Mentre i “tedeschi” erano trasportati in altri cimiteri, a Sorgenti arrivavano le salme dei caduti delle altre nazionalità. 1.259 soldati trovarono l’eterno riposo a Sorgenti.

    Arte e cultura
    Vecchia Diga
    Martello, Val Venosta

    La vecchia diga in Val Martello è un luogo di potere molto speciale, le tante persone che hanno costruito questa diga centinaia di anni fa con le loro mani e gli strumenti più semplici rispecchiano il potere della nel mezzo di un paesaggio naturale incontaminato.

    Arte e cultura
    Passo Stalle
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    Situato alla fine della Valle di Anterselva, ad un altitudine di 2.050 m, il Passo Stalle vi invita a svolgere numerose attività durante tutto l’anno. A soli 4 km dal Lago di Anterselva, il noto passo di montagna collega non solo la nostra Valle Blu alla Valle di Defereggen in Tirolo, ma anche il Parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina al Parco nazionale Alti Tauri, rendendo quest’area un vero e proprio paradiso escursionistico! Se in estate potrete intraprendere escursioni panoramiche che vi permettono di varcare i confini, in inverno la strada chiusa del passo si trasforma in un sentiero escursionistico invernale (con possibilità di usare lo slittino) che conduce ai laghi di Anterselva e Obersee, regalando momenti indimenticabili.

    Arte e cultura
    Lago Rodella
    Varna, Bressanone e dintorni

    Punto di partenza: parcheggio “Garner Wetterkreuz” o parcheggio Kühhof. Durata: 2,5 h.

    Il Rifugio Radlsee Hütte (2284 m), nelle Alpi Sarentine, si trova in posizione magnifica sul Lago Radlsee, ad est del Monte Königsanger (2436m). Segnaletica: No. 10 + No. 8.

    Aperto da metà maggio a fine ottobre. Giovedí: Giornata dei canederli.

    Arte e cultura
    Biotopo Lago nero
    Lagundo, Merano e dintorni

    Elemento paesaggistico di grande ricchezza, il biotopo Lago nero sul Monte San Vigilio si caratterizza per la tipicità della flora e della fauna: il laghetto è abitato da pesci, rane, tritoni, libellule e svariati insetti acquatici.

    Arte e cultura
    Seceda – la meta più alta all’insegna di piacere e divertimento
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Il SECEDA è situato sul versante soleggiato della Val Gardena, nel mezzo del Parco Naturale Puez – Odle. Il panorama che si può ammirare dalla cima abbraccia le Dolomiti e tutte le montagne altoatesine.

    Nel nostro comprensorio  troverete numerose baite accoglienti dove potrete rigenerarvi, mangiare pietanze tipiche e non... trascorrere ore in allegria e compagnia. Ogni singola baita sul Seceda ha un suo particolare fascino ed un'atmosfera ineguagliabile.

    Una vecchia panca di legno, una confortevole sedia a sdraio, una terrazza al sole oppure un'accogliente stube: sul Seceda tutti rimangono soddisfatti. Sciatori, amici dello snowboard, o del parapendio, escursionisti, ma anche mamme con bambini … tutti s’incontrano al Seceda.

    Arte e cultura
    La ferrovia marmiferma di Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La ferrovia a piano inclinato porta ancora oggi a valle i pesanti blocchi di marmo, tenendo conto anche delle particolari condizioni ambientali del Parco Nazionale dello Stelvio.

    La ferrovia marmifera è attiva ininterrottamente dal 1930, è conservata intatta nella sua forma originale e trasporta il marmo dalla cava (2,200 m) a valle. Con la ferrovia è possibile trasportare fino a valle 40 tonnellate di marmo con la velocità di 1m/sec. Le visite guidate danno la possibilità di vedere da vicino quest’opera unica e straordinaria.

    Arte e cultura
    Figure Umane
    Merano, Merano e dintorni

    Avviato nel 2015, il progetto artistico “Figure Umane” rende omaggio con dei busti a dieci personalità che hanno dato impulsi positivi alla società e alla città di Merano. L’iniziativa riprende il tema della rappresentazione plastica della figura umana, proponendone però una libera interpretazione con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea.
    In diverse fasi sono stati introdotte tre-quattro nuove opere. Le dieci installazioni si trovano sulla Passeggiata Lungo Passirio nel tratto fra ponte Teatro e ponte Rezia, componendo una galleria a cielo aperto.
    Ulteriori informazioni sul progetto: www.kunstmeranoarte.org

    Arte e cultura
    I laghi d'oro di Stelvio Paese
    Stelvio, Val Venosta

    Vicino alla malga Obere Stilfser Alm passa un sentiero circolare che porta ai Laghi d’Oro di Stelvio Paese, da non confondere con il Lago d'Oro che si trova nei pressi del Passo dello Stelvio. Si tratta di laghetti alpini che, oltre ai candidi ciuffi dell’Eriophorum, offrono una visuale nitida anche sull'area dell'Ortles.

    Arte e cultura
    Laghetto Sulfner
    Avelengo, Merano e dintorni

    Il laghetto Sulfner a S. Caterina fu costruito molti anni fa’ come bacino artificiale di raccolta dell’acqua per irrigare i prati siti più a valle. Nel corso del tempo molti animali e numerose specie di piante hanno trovato qui un habitat ideale.

    In estate lo stagno si mostra dal suo lato più bello. Bianche ninfee ricoprono lo specchio d’acqua, sulle rive cresco l’erba rana, l’equiseto palustre, il giaggiolo palustre e diversi tipi di giunchi. Lungo il terrapieno che lo delimita, tra abeti rossi e larici crescono i rododendri che fioriscono in giugno. In primavera si possono osservare nuotare i girini e le ranocchie, mentre nell’aria volteggiano le libellule.

    Il laghetto Sulfner è raggiungibile in un escursione facile da S. Caterina.

    Arte e cultura
    Mulini di Bulla
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Gli antichi mulini di Bulla, sopra Ortisei, sono stati realizzati fra il XVIII e il XIX secolo. Il mulino Zaramin è in parte in rovina, mentre il mulino Rumanon è stato restaurato e reso funzionante nel 1999, il mulino Droch nel 2010. Oggi vi si svolgono visite guidate per chi vuole conoscere l'antico mestiere del mugnaio. Per informazioni, rivolgersi all’'Associazione Turistica di Ortisei.

    Chiese e abbazie
    chiesa di San Giovanni a Tubre in Val Monastero
    Tubre, Val Venosta

    La chiesa romanica di San Giovanni Tures fu costruita nel 1220 a forma di croce greca. Il soffitto a volta completamente dipinto mostra influenze bizantine. Molto interessanti sono anche gli affreschi di epoca tardo-romanica. Per la costruzione della chiesa sono state utilizzate intere sezioni delle mura della chiesa precedente, risalente al IX secolo. 
    In seguito, la chiesa fu adibita a ospizio e servì come sala comune e luogo di pernottamento per i pellegrini. 

    La chiesa di S. Giovanni a Tubre è aperta ogni giorno dalle ore 09.30 - 17.00. 

    Visite guidate (04.06.2025 - 15.10.2025):
    ogni mercoledì
    Ora: 17.00
    Prezzo: € 4,00 a persona
    Prenotazione necessaria

    Arte e cultura
    Trincee a San Lugano
    Trodena

    Sopra il Passo San Lugano/Trodena nel Parco Naturale si trovano le postazioni austro ungariche della prima guerra mondiale.

    Fortezze e castelli
    Castello di Rodengo
    Rodengo, Bressanone e dintorni

    Il castello può essere visitato solo durante le visite guidate!

    Le visite guidate si svolgono tutti i giorni nei mesi d´estate (tranne il sabato) alle ore 11.30 e alle ore 14.30.

    Durata: circa 1 ora

    Nessuna registrazione necessaria – oppure registrati online e approfitta del prezzo ridotto!

    Biglietti disponibili su www.rodenegg.it

    Per registrazioni di gruppo da 15 persone: schloss.rodenegg@gmail.com

     

    Castel Rodengo è un castello medioevale che si trova tra Sciaves e Rio Pusteria nel comune di Rodengo. Il castello fu senza dubbi una delle più grandi e potenti roccaforti del suo tempo e lo è rimasto anche nel corso della storia fino al giorno d’oggi.

     

    Prezzi:

    Adulti: 12,00 € - Online 10,00 €

    Junior (10-18 anni): 8,00 € - Online 6,00 €

    Bambini (6-10 anni): 6,00 € - Online 4,00 €

    Gruppi (da 15 persone): 8,00 € - Nessun prezzo online disponibile

     

    VISITE GUIDATE PER BAMBINI (23/06 - 01/09/2025)

    • Ogni lunedì dalle 09.30-11.00
    • Etá: 6-12 anni
    • Iscrizione: www.gitschberg-jochtal.guestnet.info
    Arte e cultura
    Tiglio con 600 anni a Trodena
    Trodena

    Il seicentenario tiglio in prossimitá della chiesa, appartiene alla memoria collettiva del paese di Trodena. Sotto lo storico tiglio si riuniva la Comunità di Trodena ed il tribunale del paese.

     

    Arte e cultura
    Biotopo Laugen a Naz
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Per coltivare un sostenibile rapporto con la natura e l’ambiente, contano non solo le protezioni, ma anche la cura della preziosa cultura naturale. Zone umide come il biotopo Laugen corrispondono ai vari requisiti ecologici. Tali aumentano la ricchezza del paesaggio e creano spazi vitali per una moltitudine di animali e piante a rischio. Uccelli migratori trovano luoghi di sosta adatti nel biotopo.

    Altri biotopi nel comune di Naz-Sciaves: Raiermoos (Palù Raier) a Rasa, Sommersürs, Zussis e "Hairer" a Naz.

     

    Arte e cultura
    La Crusc/Santa Croce
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia

    La piccola area di La Crusc/Santa Croce, adagiata alle pendici dell’omonima montagna, è tra i luoghi del cuore della popolazione della Val Badia e dell'Alto Adige.

    La storia: fatti e ipotesi
    Molti secoli fa, quando il paese di Badia era ancora poco abitato, il Santa Croce era probabilmente un luogo di culto pagano. Le difficili condizioni di vita di quei tempi hanno probabilmente spinto i primi cristiani a costruire un santuario per chiedere la benevolenza del cielo.

    Intorno all'anno 1010 dei monaci costruirono una cappella nei prati ai piedi del Sas dla Crusc/Santa Croce. Nel XV secolo al posto della cappella fu costruita una piccola chiesa che alla fine del XVII secolo fu sconsacrata dall'allora imperatore austriaco e quindi soggetta al decadimento. I valligiani e alcuni pellegrini ristrutturarono la chiesetta salvandola dalla rovina. A metà del XVIII secolo la chiesetta fu poi ampliata e dotata di un campanile.
    Per molti anni le uniche testimonianze dell'esistenza di un luogo di pellegrinaggio al Santa Croce erano documenti risalenti al 1511. In seguito furono trovate due pergamene che recavano una datazione precedente. Sulla prima pergamena si legge della consacrazione della chiesa, sulla seconda si racconta la storia di un certo "Morellus de Caninis" che nel 1500 si recò in pellegrinaggio a Roma per chiedere il favore della Santa Chiesa.

    Nell’altare della chiesa sono conservate alcune reliquie, come quella di San Leonardo (patrono della chiesa parrocchiale di Badia/San Leonardo), di San Ippolito, San Virgilio (vescovo di Salisburgo), di Santa Maria Maddalena, di Sant’Agnese e di Santa Barbara.

    Ai giorni nostri, durante la stagione estiva, diverse processioni portano dal fondovalle alla chiesa. Particolarmente sentita dalla popolazione della Val Badia la processione della prima domenica di giugno.

    Le leggende che circondano la realizzazione della chiesetta

    La costruzione della chiesa
    Molti secoli fa, gli abitanti di Badia progettarono di costruire una cappella sul "Col d'Anvi". Durante i lavori di costruzione, tuttavia, gli artigiani continuavano a ferirsi con i trucioli del legno. Degli uccelli bianchi, che volavano attorno alla costruzione, raccoglievano i trucioli macchiati di sangue e li portavano ai piedi del Sas dla Crusc/Santa Croce. Dopo un po' gli artigiani se ne accorsero e seguirono gli uccelli per vedere dove andavano. Arrivati ai piedi del Santa Croce, furono così impressionati dalla bellezza del paesaggio, che decisero di costruire lì la loro cappella.


    La leggenda di Ottwin, conte di Lurn e della Val Pusteria
    Ancor oggi a Badia si racconta come secoli fa ai piedi del Santa Croce vivesse un eremita. E questo eremita era nientemeno che Ottwin, conte di Lurn e della Val Pusteria. Alcuni sostengono che fosse invece suo figlio Volkold, il fondatore del Monastero di Castel Badia a San Lorenzo di Sebato, all’entrata della Val Badia. La leggenda narra che Ottwin durante un pellegrinaggio in Terra Santa si fosse macchiato di eresia. Dopo essere tornato nella patria altoatesina, fu sopraffatto dai sensi di colpa per il suo peccato. In segno di espiazione avrebbe deciso di vivere da eremita in una capanna ai piedi le rocce del Santa Croce, trascorrendo le giornate a pregare e far penitenza.

    Arte e cultura
    Monumento Purger
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Il monumento in onore del sindaco Johann Baptist Purger (1805-1872), che si é battuto contro numerosi ostacoli e difficoltà per la costruzione della strada fra Ponte Gardena e Ortisei, si trova vicino a Piazza parrocchiale.

    Arte e cultura
    Parco Naturale Fanes - Senes - Braies
    San Vigilio, Regione dolomitica Plan de Corones

    Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, dal 2009 Patrimonio Mondiale UNESCO, copre una superficie di 25.680 ettari e si estende tra i comuni di Badia e La Val in Alta Badia, Braies, Dobbiaco, Marebbe e Valdaora. Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies è attraversato dall’Alta Via Dolomitica n. 1 definita anche l'"Alta Via Classica" delle Dolomiti.

     

    A nord il parco confina con i monti rivolti verso la Val Pusteria, ad ovest con la Val Badia, a sud il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies si estende fino al confine dell’Alto Adige in direzione Cortina, mentre il confine est verso le Dolomiti di Sesto è segnato dalla Val di Landro. Le ripide e quasi inespugnabili pareti rocciose salvaguardano un esteso territorio ricco di pascoli e altopiani, molti diversi tra loro dal punto di vista morfologico e paesaggistico.

     

    Un’ampia parte del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies è coperta da pascoli e prati caratterizzati da una flora straordinariamente ricca - arnica, genziana, diverse orchidacea, bistorta e crepis aurea, tanto per citare alcuni esempi. I livelli di vegetazione si estendono dal bosco a valle fino ad oltre 3000 metri. La fauna del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies è rappresentativa dell’intera regione delle Dolomiti.

     

    La parte del Parco Naturale situata nel territorio dell’Alta Badia presenta luoghi particolarmente interessanti:

     

    i prati dell’Armentara, una piccola area ricca di una straordinaria varietà di specie;

    la grotta del Conturines: la grotta situata a 2800 m sul livello del mare è fino ad oggi la grotta degli orsi più alta al mondo. Nel 1987 in questa grotta sono stati ritrovati fossili di ossa, cranio e denti di un orso. I ricercatori hanno scoperto che si trattava di un orso vissuto nelle alpi austriache 50.000 anni fa, l’orso ladino (Ursus ladinicus);

    l’alpe di Fanes con il suo anfiteatro roccioso detto il “parlamento delle marmotte” – l’ambientazione di una delle più belle leggende ladine, la saga “Il regno dei Fanes”.

    A differenza del Parco Naturale Puez-Odle, il Parco Naturale di Fanes-Senes-Braies è un’esplosione di colori, di cascate, laghetti e di vita. Per conoscere e comprendere lo straordinario mondo del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, non basta osservarlo dai suoi confini, bisogna attraversarlo, scoprirlo gradualmente e viverlo.

     

     

    Il Parco è definito anche come "il volto splendente delle Dolomiti", nome dovuto alla ricca varietà della sua vegetazione e dei suoi paesaggi. Ripide pareti rocciose sorgono infatti ai margini del Parco proteggendo una vasta area di pascoli e variopinti altipiani.

     

    Un'escursione attraverso il Parco Naturale ti porterà nei luoghi misteriosi della leggenda del Regno dei Fanes. La leggenda, considerata il poema epico nazionale ladino, racconta dell’espansione del mitico impero dei Fanes e della sua caduta, delle principesse Moltina e Dolasilla, del malvagio stregone Spina de Mul e dell'impavido eroe Ey de Net.
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