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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Luoghi da vedere
    Wandelhalle
    Merano, Merano e dintorni

    Negli anni ’60 del XIX secolo fu allestito un loggiato che fungeva da passeggiata coperta con panchine, dove ci si poteva godere il tepore del sole nelle giornate invernali. La Wandelhalle divenne ben presto un punto di ritrovo per gli ospiti di cura, tanto che nel 1891 dovette essere ampliata e ristrutturata. Nel padiglione centrale si trovano tavole commemorative e busti di personaggi illustri. Le pareti sono decorate da dipinti di Lenhart, Complojer e Demetz, raffiguranti paesaggi dell’Alto Adige.

    Luoghi da vedere
    Fontana due acque
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    La Fontana due acque é un belvedere idilliaco al margine del paese di Dobbiaco con fontana d'acqua potabile dove è possibile provare l'ebbrezza di degustare l'ottima acqua delle due fonti.

    Ulteriori informazioni sui tesori d'acqua: http://www.tre-cime.info/it/dobbiaco/dobbiaco/vivere-dobbiaco/laghi-di-dobbiaco-e-di-landro-tesori-d-acqua-dolomiti.html

    Luoghi da vedere
    Monumento a Peter Sigmayr
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    Nel centro di Valdaora di Mezzo, non lontano dalla chiesa filiale di S. Egidio, Valdaora ricorda il suo celebre figlio Peter Sigmayr. All'eroe del 1809/10 è dedicata una statua in pietra arenaria di Hans Pfiffrader alta sei metri su un basamento in granito. Il monumento rappresenta l'oste del Tharerwirt mentre tiene il mantello, con gesto prottetivo, sopra il proprio padre inginocchiato.

    Laghi, cascate
    Transumanza
    Senales, Merano e dintorni

    La sfilata delle greggi
    Ogni estate, migliaia di pecore si spostano dalla Val Venosta alla Valle Ötztal

    L’UNESCO ha dichiarato “patrimonio culturale immateriale” una tradizione millenaria: l’annuale transumanza di migliaia di pecore attraverso il Giogo Tasca, Giogo Basso e Giogo Alto dal Monte Sole della Val Venosta e dalla Val Senales agli alpeggi delle valli Rofental e Niedertal sopra Vent, ancora oggi appartenenti ad agricoltori della Val Senales. Il documento più antico, in cui venivano stabiliti i confini dell’interessenza alpestre, validi ancora oggi, risale al 1415.
    A metà giugno, non appena la neve abbandona gli alpeggi sull’altro versante del principale crinale alpino, una parte delle greggi parte dalla Val Venosta, dando inizio a una “lunga marcia” di circa 44 km con 3200 m di dislivello in salita e 1800 m in discesa. A Maso Corto e Vernago, altre pecore si uniscono al gregge, che il mattino successivo affronta l’attraversamento del principale crinale alpino delle Alpi Venoste, superando faticosamente i nevai, così come ripidi canaloni di roccia e ghiaccio sul Giogo Alto e sul Giogo Basso. Entrambe le valli sono pianeggianti, ma neve, nebbia e tempeste possono rendere difficoltosa la discesa; talvolta il maltempo non arreca danni solo al bestiame, ma anche ai pastori.
    A metà settembre, le pecore si mettono nuovamente in cammino, questa volta in direzione opposta, e per lo più con condizioni meteorologiche e “stradali” migliori. A valle questa tradizionale sfilata viene accolta dai proprietari e durante la “Schofschoad” (transumanza, ndt) gli animali vengono separati a seconda della marcatura colorata, per essere riportati ai loro pascoli in Val Senales o sul Monte Sole, in Val Venosta. Il felice ritorno di persone e animali viene celebrato.

    Luoghi da vedere
    Piazza Tribunale
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il Palazzo di Giustizia, realizzato nel 1939 dall´architetto Paolo Rossi, si erge di fronte ai palazzi finanziari e conserva un bassorilievo dello scultore Hans Piffrader. Al centro la Fontana delle Naiadi del 1960

    Fortezze e castelli
    Castello di Castelbello
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Il Castello di Castelbello, menzionato per la prima volta nel 1238 fu costruito dai signori di Montalban. In seguito a numerosi passaggi di proprietà, nel 1531 il castello fu acquisito dalla famiglia Hendl come feudo in pegno. Gli Hendl apportarono notevoli ampliamenti e modifiche, conferendo a Castello Castelbello la sua odierna struttura.
    Gli incendi del 1813 e del 1824 causarono enormi danni al castello. I Conti Hendl ricostruirono solo una piccola parte per scopi abitativi, lasciando il resto del castello al triste destino di cadere in rovina. Nel 1956 l’intero complesso fu acquistato dallo Stato. All’epoca il castello si trovava in condizioni desolanti. Sotto la competente guida della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Verona si diede il via a notevoli lavori di restauro, conclusi nel 1995, che conferirono al castello una nuova fruibilità. Dal 1999 il Comune di Castelbello-Ciardes affidò il castello, dapprima di proprietà dello Stato e in seguito della Provincia, alla direzione e amministrazione del “Curatorio Castello di Castelbello Società Cooperativa”.
    L'erezione della cappella cade nel tardo XIII secolo o all'inizio del XIV.. Alle pareti si trovano un fregio con i dodici Apostoli ed inoltre testi del Credo. Nel freggio gli apostoli si volgono a coppie l'un verso l'altro, perchè le citazioni sono riprodotte alternatamente in modo normale e speculare.
    Chiese e abbazie
    Chiesa di Sant'Ippolito a Narano
    Lana, Merano e dintorni
    [[Per l'albergo Hippolyt sulla collina vedi https://gasthaus-hippolyt.it e Tel. 0039 0473 42 00 37]]

    La chiesa di Sant'Ippolito nel nord del comune di Tisens, vicino al villaggio di Völlan e sopra Lana, domina la collina di Sant'Ippolito a Naraun, che può essere vista da lontano. 

    Questo non è solo un sito escursionistico popolare e facilmente accessibile, il cui panorama dalle montagne del Gruppo del Tessa fino a Bolzano è stupendo, ma anche un antico insediamento e luogo di culto. Ritrovamenti di punte di frecce, lame e mortai neolitici dimostrano che la gente viveva qui già nel IV millennio a.C., quasi 6.000 anni fa, rendendolo uno dei più antichi siti di insediamento preistorico dell'Alto Adige. Ci sono anche prove di un santuario preistorico sulla collina.

    La piccola chiesa di Sant'Ippolito è stata menzionata per la prima volta nel 1288, ma è probabilmente molto più antica - non da ultimo a causa del raro patrono. Parti dei muri della navata e l'abside rotonda sfalsata testimoniano ancora la chiesa romanica. Le due finestre a feritoia ad arco acuto e la porta d'ingresso con rosetta ad ovest, anch'essa ad arco acuto, sono state create durante la ricostruzione nel periodo gotico. Verso la fine del XVII secolo fu aggiunta la torre (una foto votiva del 1679 mostra ancora la chiesa senza torre, ma con un muro di campane del coro). La campana è stata fusa nel 1566 da Simon Hofer ed è quindi la più antica campana conservata nella parrocchia. La volta a botte della navata è stata inserita nel 1762 (vedi la data sull'arco trionfale). 
    All'interno della chiesa, l'altare e il pulpito risalgono alla seconda metà del XVII secolo, le statue di Sant'Isidoro e San Rocco, così come l'immagine di Sant'Ippolito alla seconda metà del XVIII secolo. 

    Dato che Sant'Ippolito è anche venerato come patrono del tempo, l'usanza di suonare la campana ai primi segni di un temporale faceva parte dei compiti del sacrestano di Sant'Ippolito a Narano. A causa della posizione esposta della chiesa, tuttavia, i fulmini si sono verificati più volte. Dal XVII secolo, non meno di sei morti durante lo scampanio sono stati registrati nel registro dei decessi della parrocchia, motivo per cui la piccola chiesa ha ricevuto anche il soprannome "Zum bösen Segen" (alla maledizione). 

    La chiesa è aperta solo in alcuni giorni festivi (p.e. al patrocinio di San Ippolito il 13 agosto). Tuttavia, la collina offre una splendida vista panoramica tutto l'anno.

    La chiesa si raggiunge attraverso il sentiero di rifflessione al Rosario Luminoso e alla memoria di Papa Giovanni Paolo II, costruito nel 2010. Sei rilievi in bronzo con i misteri del Rosario Luminoso e un ritratto del defunto Papa attendono il pellegrino sulla strada. Sono opere dell'artista Robert Giovanazzi di Merano, realizzate dai fondatori Stefan e Vinzenz Dirler, nativi di Prissiano.
    Luoghi da vedere
    Collina di cembro
    Martello, Val Venosta
    Sopra i profumatissimi alberi di pino cembro, accompagnati dal canto della nocciolaia, dai richiami dell'aquila e dal fischio delle marmotte, si erge un espressivo clivo al di sopra del limite del bosco. Anche i pini cembri sembrano recarsi ancora più in alto. Una sorgente incantata invita a soffermarsi, a contemplare e a riflettere.
    Laghi, cascate
    I laghi d'oro di Stelvio Paese
    Stelvio, Val Venosta

    Vicino alla malga Obere Stilfser Alm passa un sentiero circolare che porta ai Laghi d’Oro di Stelvio Paese, da non confondere con il Lago d'Oro che si trova nei pressi del Passo dello Stelvio. Si tratta di laghetti alpini che, oltre ai candidi ciuffi dell’Eriophorum, offrono una visuale nitida anche sull'area dell'Ortles.

    Luoghi da vedere
    Monumento a Peter Mayr
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Realizzato su progetto di Georg von Hauberrisser di Monaco. Il Mayr, comandante degli Schützen e sostenitore della ribellione contro il dominio francese, viene fucilato dagli stessi francesi il 20 febbraio 1810.

    Luoghi da vedere
    Mulini di Bulla
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Gli antichi mulini di Bulla, sopra Ortisei, sono stati realizzati fra il XVIII e il XIX secolo. Il mulino Zaramin è in parte in rovina, mentre il mulino Rumanon è stato restaurato e reso funzionante nel 1999, il mulino Droch nel 2010. Oggi vi si svolgono visite guidate per chi vuole conoscere l'antico mestiere del mugnaio. Per informazioni, rivolgersi all’'Associazione Turistica di Ortisei.

    Luoghi da vedere
    Piattaforma panoramica sulla cima del Gitschberg
    Vandoies, Bressanone e dintorni
    Oltremodo impressionante è la piattaforma panoramica sulla cima del Gitschberg, dove lo sguardo può spaziare su oltre 500 vette alpine.
    Partenza: Stazione a monte cabinovia Nesselbahn-Gitschberg
    Tempo di percorrenza: 1,5h
    Dislivello: 400 m
    Laghi, cascate
    Laghi di Sopranes
    Parcines, Merano e dintorni

    A nord ovest di Tirolo, nel cuore del Gruppo di Tessa, a una quota di circa 2.500 m si trovano i dieci laghi di Sopranes, la maggiore zona lacustre altoalpina. Questi incantevoli laghi alpini costituiscono uno dei gruppi lacustri più belli e importanti dell'Alto Adige che comprende, tra l’altro, il Lago Lungo, uno dei laghi maggiori della regione con 1 km di lunghezza e quasi 300 m di larghezza.

    Il più bel gruppo lacustre alpino dell’Alto Adige si trova ad una quota tale che perfino in estate c'è spesso neve sulle rive. I laghi di Sopranes riforniscono di acqua la maggior parte della città di Merano, dintorni inclusi. A queste altezze fauna e flora sono affascinanti e degne di particolare attenzione.

    Luoghi da vedere
    La Strada del Passo dello Stelvio
    Stelvio, Val Venosta

    La Strada del Passo dello Stelvio si snoda in 48 stretti tornanti fino al Passo dello Stelvio che si trova a 2.757 metri. La strada collega Spondigna in Val Venosta con Bormio in Lombardia ed è la strada di montagna più in quota d'Italia. La sua progettazione e costruzione, iniziate nel 1820 sotto l'imperatore Francesco Giuseppe e concluse dopo soli sei anni di costruzione nel 1926, fanno sì che a strada sia considerata un'opera pionieristica nella costruzione di strade di montagna.

    Luoghi da vedere
    I Troni di Trauttmansdorff
    Lagundo, Merano e dintorni

    A "Hochkreuz" di Lagundo, proprio sulla popolare pista ciclabile della Via Claudia Augusta, vi aspetta un punto panoramico molto particolare: i Troni di Trauttmansdorff. La vista su Lagundo, Castel Forst e l’omonima birreria, la Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe, una delle chiese più moderne dell'intera area alpina, e su tutta l’area vacanze Merano e dintorni vi toglierà il fiato. Ideale per le vostre fotografie e assolutamente da non perdere per ogni turista a Lagundo. In particolare i ciclisti si fermano qui spesso per una pausa, godendosi il panorama e ristorandosi con un pic-nic, prima di riprendere il cammino in direzione Val Venosta o Merano. Con un cannocchiale si può arrivare fino ai famosi Giardini Botanici di Castel Trauttmansdorff, che si può vedere anche a occhio nudo. Questo piattaforma di osservazione è anche l'ideale punto di partenza per una visita ai Giardini Botanici di Castel Trauttmansdorff.

    Luoghi da vedere
    Wallneregg
    Renon, Bolzano e dintorni

    A "Wallneregg-Bühel", dove si possono visitare tombe derubate; nel muschio sono stati rinvenuti alcuni oggetti funerari. Sul punto più alto del "Bühel" si possono ammirare i resti di un altare alto più di 3 m, che serviva come luogo d'olocausto dal 1500 al 750 a Chr..

    Fortezze e castelli
    Via Centrale
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    Un tempo la città si riduceva alla storica via Centrale con i suoi frontoni merlati, le belle case borghesi, i balconi, le inferriate artistiche alle finestre e i portoni ad arco: insieme al castello e a vicolo Posteriore, essa costituiva un apparto chiuso a difesa dei suoi abitanti. Dal momento che molte case hanno conservato pressoché inalterata l' originaria struttura del secolo XV, la strada, divenuta ai nostri giorni il luogo di passeggio per antonomasia della Pusteria, coniuga elementi tardomedievali e barocchi.

    Luoghi da vedere
    Casa natia del menestrello Walther v.d.Vogelweide
    Ponte Gardena

    Luogo di nascita presunta del menestrello Walther von der Vogelweide (1168 - 1230) Walther von der Vogelweide, poeta e menestrello si presume sia nato al Vogelweiderhof a Novale di Laion nel 1170, questa tesi é sostenuta dal Sig. Haller che nel 1867 pubblicó un articolo in merito. Lo stemma del Comune Laion mostra un uccello in gabbia a ricordo del poeta. Un registro degli ospiti é ancora oggi consultabile. Visite su prenotazione presso la Famiglia Mair

    Luoghi da vedere
    Petz
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Il punto più alto dello Sciliar è il Petz con 2563m. Si può anche fare un giro in vetta intorno al Petz.
    Luoghi da vedere
    Via della Roggia
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il nome di questa  stradina viene dalla roggia che un tempo vi scorreva. Oggi si trovano qui dei negozi con prodotti di artigianato artistico, antichità una bottega e osterie.
    Degni di nota nel tratto settentrionale é la chiesa del Sacro Cuore. La quale fu consacrata nel 1889, in stile neoromantico con paramento in blocchi di porfido; i due campanili gemelli coronati da grandi croci dorati concorrono a caratterizzare lo skyline di Bolzano.

    Luoghi da vedere
    Piazza Walther
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Piazza Walther  è il salotto buono della città: i suoi numerosi cafè e bei negozi la rendono attraente per gli ospiti e i bolzanini. Durante l'anno la piazza ospita tante manifestazioni come la tradizionale Festa dei Fiori e il Mercatino di Natale.

    Realizzata nel 1808 e battezzata secondo Massimiliano di Baviera che l'aveva voluta, in seguito prende il nome dell'arciduca Giovanni (Johannesplatz) e, nel 1901, Walther von der Vogelweide (uno dei maggiori poeti tedeschi vissuto fra il 1170 e il 1230), nome che mantiene ancora oggi con una breve interruzione fra le due guerre quando viene intitolata a re Vittorio Emanuele III.

    Al centro della piazza si trova il monumento dedicato a Walther von der Vogelweide.

    Luoghi da vedere
    Valle Ciamin
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Assumiamo come base di partenza di questa escursione l'Hotel Cyprianerhof, nella frazione omonima di Tires. Seguiamo la comoda strada principale che sale al Passo Nigra – Nigerpass fino al bivio sul lato sinistro della strada forestale, poco a monte (indicazione «Tschamintal»). Dopo un iniziale tratto quasi in piano, la strada sale ai prati di Rungun, dai quali si gode d'una splendida vista su tutta la Valle di Tires. Lungo il percorso, diverse panchine invitano a sostare per ammirare il paesaggio. La strada prosegue girando attorno al costone boscoso ed entra nella Valletta Ciamin. Poco piu avanti, si incontra una barriera e poco prima del secondo cancello, si nota un ripido sentiero proveniente da Lavina Bianca – Weisslahnbad e dalla malga Tschaminschwaige (1175 m). Anche questi luoghi si possono assumere come validi punti di partenza per lescursione, grazie alla dotazione di ampi parcheggi. Entrando nella verde Valletta Ciamin, giungiamo ad un'ampia piazzola con un bivio che porta a destra nel bosco. Noi proseguiamo diritto fino a superare, poco dopo, il Rio Ciamin – Tschaminbach. La strada si fa più ripida fino ad arrivare a una piccola radura (Schaferleger) con una panchina. Piu avanti, passato per la seconda volta il Rio Ciamin su un ponte, giungiamo al Rechter Leger con una piccola baita in legno. Nel prato davanti alla baita ce un bel crocifisso intagliato ed una panchina accanto. Di qui lo sguardo spazia sul bel panorama delle cime e le anticime del Gruppo delCatinaccio, in particolare verso la Cime del Principe (Grasleitenspitze 2672 m) e quella di Valbona (2824 m).

    Laghi, cascate
    luogo mistico Zirmtaler See
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta

    Il luogo mistico: "die Klumperplatte"sopraCastelbello
    Per arrivare: funivia San Martino Laces - sentiero numero 8-HofschankPlatzmair- sentiero numero 8-Castelbello- sentieronumero 3 "LatschanderWaal"- fino Laces

    Fortezze e castelli
    Rovina "Hochgalsaun"
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Le rovine del castello di Hochgalsaun si trovano in una vertiginosa altezza su uno sperone roccioso in forte pendenza sopra la frazione Galsaun, località Kastelbell-Tschars.Sie fu costruita nel corso del XIII secolo dall'importante famiglia nobile tirolese Montalban. Dopo la distruzione e la ricostruzione, nel 1300, andò dai Signori di Schlandersberg prima che fosse distrutta di nuovo nel 1423 e poi definitivamente distrutta. Dal castello, sono rimasti solo pochi resti delle mura conservate, fornendo informazioni difficilmente vincolanti sul loro aspetto originario. Per un piccolo cortile verso gli edifici residenziali laterali della valle e la direzione di attacco sul lato montuoso del mastio sul punto più alto della piazza del castello avrebbe dovuto essere. Sul versante della valle, molto più in basso, si trovano i resti dell'ex cappella del castello.
    Luoghi da vedere
    Santuario Madonna di Senale
    Senale-S.Felice, Merano e dintorni

    Il Santuario di Senale si trova a 1345 m sul livello del mare, ai margini dell’antichissima strada che da Merano conduceva a Milano. Il Santuario di Senale è una delle tredici chiese per il giubileo della diocesi in cui i fedeli possono chiedere consolazione e aiuto spirituale (indulgenze).

    Luoghi da vedere
    Collina di Santa Maddalena
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Zona ad altissima vocazione vinicola, il bel quartiere è impreziosito su tutti i pendii da ordinati filari di viti. Qui si coltiva soprattutto la schiava, vinificata perlopiù in Santa Maddalena (dal nome della collina), noto vino rosso autoctono color rubino.

    I masi costellano il fianco della collina. Da visitare la chiesetta del curato dedicata a San Lorenzo (prima testimonianza nel 1180, successivi rimaneggiamenti, abside rotonda e campanile del 1712) e la chiesetta di Santa Maddalena, situata in posizione panoramica sulla sommità della collina, che conserva un pregevole ciclo di affreschi del Trecento, ben conservato su tutte le pareti interne. Per informazioni sugli orari di apertura si consiglia di contattare l'Azienda di Soggiorno di Bolzano. 

    Da non perdere inoltre la vista panoramica sulla città e sulle Dolomiti. E ogni sera si ripete la magia dell'enrosadira: Al tramonto il Catinaccio si tinge di rosso vivo ricordanto il leggendario giardino di rose di Re Laurino. 

    Ogni anno, il 22 luglio si festeggia la Festa di Santa Maddalena, in onore della Santa patrona dei vignaioli. Tutto il paese è in festa. 

     

     

    Luoghi da vedere
    Capitello della peste
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    Un noto simbolo di Valdaora è lo "Spitziges Stöckl", detto anche "capitello della peste". Il suo nome (Spitziges Stöckl = capitello appuntito) deriva dalla cuspide alta sette metri che sormonta un basamento che invita alla sosta e un pilastro in muratura interamente dipinto. Il programma figurativo presenta sui quattro lati Scene della Passione. Sono raffigurate l'Adorazione dei Magi, il Monte degli Ulivi, il Trasporto della Croce e la Crocifissione. Oltre a queste si trovano sulle superfici aggettanti delle mensole o sopra le Scene principali altre allusioni allegoriche e figure di santi, come il pellicano che versa il proprio sangue, il patrono del bestiame S. Leonardo o S. Catarina.

    Chiese e abbazie
    Chiesa San Giovanni
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Questa chiesa antichissima sorge nella parte sud-orientale del paese, in mezzo al verde dei prati. Fu costruita a uso proprio dai conti Tschengelsberg alla fine del 13° secolo in stile romanico; in seguito se ne occuparono i sacerdoti di Tschengels. L’ultimo dei Tschengelsberg morì nel 1421. La chiesa è dedicata a Giovanni Evangelista e Giovanni Battista, adorati come santi protettori. Nel corso degli anni, l’edificio venne rimodernato secondo l’evoluzione stilistica e arricchito di nuove immagini sacre. Sono particolarmente degni di nota:

    • gli affreschi in stile romanico e gotico
    • il matroneo del ‘600
    • il soffitto barocco in legno e i banchi della chiesa
    • l’epitaffio dei conti Tschengelsberg
    • gli affreschi (riscoperti nel secolo scorso)
    • due affreschi di Karl Plattner (1948)

    L’ultima opera di ristrutturazione eseguita sull’edificio è stata la ricopertura dei tetti con scandole a vomere nel 2002.

     

    Visite guidate solo nei mesi estivi di luglio e agosto.
    Per le visite durante l'anno, contattare l'ufficio turistico di Prato allo Stelvio.

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