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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Laghi, cascate
    Cascata "All'inferno"
    Vipiteno e dintorni

    Il sentiero delle cascate nel fondovalle della Val di Fleres conduce al cosiddetto "inferno", una cascata ai piedi del Calciati al Tribulaun. Oltre alla tranquillità della valle, l'aria ionizzata dalla cascata purifica le vie respiratorie, mentre i suoni dell'acqua calmano il sistema nervoso.

    Luoghi da vedere
    Fossa e forni da calce
    Merano e dintorni

    A una decina di minuti a piedi dal biotopo Lago nero, si trovano le calcare (fornaci per la cottura dei sassi calcarei) e il calcinaio (fossa per spegnere la calce) che fino al 1960 furono per molti abitanti di Marlengo luogo di lavoro e fonte di sostentamento. Quest'antica tradizione scomparve con l'introduzione del cemento.

    Laghi, cascate
    luogo mistico Zirmtaler See
    Val Venosta

    Il luogo mistico: "die Klumperplatte"sopraCastelbello
    Per arrivare: funivia San Martino Laces - sentiero numero 8-HofschankPlatzmair- sentiero numero 8-Castelbello- sentieronumero 3 "LatschanderWaal"- fino Laces

    Chiese e abbazie
    Pietre d'inciampo a Ora
    Strada del Vino
    Il progetto delle “pietre d’inciampo” nasce nel 1992 dall’idea di un artista berlinese, Gunter Demnig, e consiste nella posa di piccole pietre quadrate nel tessuto urbanistico per ricordare il destino di persone che nel periodo nazista vennero perseguitate, assassinate, deportate, esiliate o portate al suicidio.
    Laghi, cascate
    Laghetto Kamper
    Merano e dintorni

    Il laghetto Kamper si trova lungo il sentiero n. 2 (da Avelengo paese in direzione malga Wurzer Alm).

    Luoghi da vedere
    Monumento Andreas Hofer
    Merano e dintorni

    Il monumento in bronzo dedicato all’eroe tirolese Andreas Hofer, situato nel piccolo parco di fronte alla stazione ferroviaria, venne eretto nel 1914 in occasione del centenario dell’annessione del Tirolo all’Austria. L’opera in bronzo realizzata dall’artista Emanuel Pendel raffigura Hofer nell’atto di compiere quel giuramento che lo porterà a sfidare il nemico per la difesa della patria e dei suoi valori. “Per Dio, Patria e Imperatore” - queste sono le parole riportate sul fronte del monumento – che l’eroe locale pronunciò. Il monumento è ancor oggi luogo di ritrovo per le cerimonie ufficiali alla presenza di diverse compagnie di Schützen provenienti anche dall’Austria, dalla Germania e dal Trentino.

    Luoghi da vedere
    22 Kobler-Hof
    Val Venosta

    Der Kobler-Hof am Mühlbach

     

    © Ludwig Veith

    Dieses hart am Mühlbach stehende Haus mit Ökonomie-Gebäude entstand in seinen baulichen Grundelementen wohl in der ersten Hälfte des 16. Jahrhunderts. Diese Bauzeit-Annahme dürfte die im Dachstuhlgebälk eingravierte Jahreszahl von 1541 untermauern. Das einstöckige Wohnhaus mit Dachgeschoss beruht auf einem dreibogigen, tonnengewölbten Durchgang (Ladum) zu den Kellern, dem Stall und Hofraum. Über eine gemauerte Freitreppe gelangt man durch eine rundbogige Eingangstüre in die tonnengewölbte Labe, Küche, der getäfelten Stube und den Kammern. Links des südseitigen Eingangsbereiches ist das Wirtschaftsgebäude mit nordseitig befindlichem Scheunenzugang, angebaut.

    In der Frage nach den Bewohnern dieses „Engadiner-Durchgangs-Hofes“ nennt uns der Steuerkataster aus dem Jahre 1694/96 Christian Gabriel der Ältere als Besitzer dieses bäuerlichen Eigentums zusammen mit einem „Mannmahd“ großen Anger. Aus diesem Eigengut reichte Gabriel dem Pfarrwidum zu Schluderns, der Skt. Johannkirche zu Prad und dem „Viztumamt“ in Fürstenburg einen geschaffenen Getreide-, Schmalz- bzw. Schaf-Zins. Zurzeit S.M. Kaiserin Maria Theresia um 1775 erfahren wir aus jenen Steuerfassionen, dass diese „zu unterist des dorfs Pradt“ liegende Hofstelle des Mathias Koch aus einem Haus mit einer Stube, einer Küche, drei Kammern, zwei Keller sowie Stall und Stadel bestand. Der Hof samt einem  Tagmahd und 259 Klafter (3.218 m²) großen zweimähdigem Anger mit Obstbäumen besetzt war eingefriedet. In der Folgezeit muss das Anwesen dann geteilt worden sein, denn um 1813 bewohnen es die Familien Georg Koch und Simon Gander und 1857 haben es Johann Koch und Josef Theiner inne. Im Jahre 1871 besitzt dann Anton Kobler den ehemaligen Anteil der Koch und 1875 besitzt jenen der Gander, Michael Mailänder. Der Enkel des ersteren gleichen Namens, übte in diesem Haus bis in den 1950-er Jahren die Tätigkeit eines Webers aus, das ihn den Vulgonamen „Weber-Touni“ einbrachte. In Ausübung verschiedenster Dienste, bekleidete der Weber-Touni auch das Amt des „Gemeinde-Ausrufers“ – ein jahrhundertealter Brauch-, dem er sich je nach Bedarf immer sonntags nach dem Hochamt am Kirchplatz sorgfältig und lautstark verpflichtete. Für diesen althergekommenen Dienst bekam er laut „Nittbach-Wasservertrag“ von 1510 von den „Alt-Feld-Besitzern“ zu Tschengls, die wegen des „Nittbach-Wassers“ der Gemeinde Prad seit dato Getreidezins schuldeten, sechs Mutt Korn. Dieses holte der „Weber-Touni“ alljährlich um 13 Uhr des 24. Mai vom Kirchplatz in Tschengls mit Ross und Wagen ab. -  Seit 1. Juni 1981 ist das dreigeschossige Haus mit seinen bauzeittypischen Merkmalen unter Denkmalschutz und ab 1990 im Besitz von Robert Kobler und Manfred Michael Wunderer.

     

    Luoghi da vedere
    Villaggio degli alpinisti Lungiarü
    Regione dolomitica Plan de Corones

    Inserito in un meraviglioso scenario dolomitico ai piedi parco naturale del Puez Odle (Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO), il paese di Lungiarü (1398 m.s.l.m), si estende, discosto dagli animati centri turistici, in una vasta conca di prati e boschi verdeggianti. Grazie alla sua posizione incastonata in fondo alla valle, si presenta come una piccola perla che racchiude intatte le tradizioni del popolo ladino.

    Lungiarü, in inverno, è un vero e proprio paradiso per gli appassionati dello sci alpinismo e delle ciaspole, ma è la destinazione ideale anche in estate per gli amanti della natura e della vacanza attiva. Attraverso i numerosi sentieri che si snodano lungo le malghe che costellano il territorio e attraverso i boschi che salgono verso poderosi gruppi dolomiti, ci si può davvero immergere in un contesto naturale ancora intatto, esplorandolo a piedi o scalando le vette dolomitiche.

    I villaggi degli alpinisti sono un'iniziativa dei vari club albini, per le località montane che sono riuscite a mantenere le loro meraviglie naturali e culturali, e che vogliono impegnarsi in maniera autonoma e consapevole per un futuro sostenibile. Rafforzando nello stesso tempo i circuiti produttivi locali e cercando ti trasmettere alla popolazione stessa ed ai visitatori la bellezza delle montagne circostanti.

    Lungiarü é stato accolto ufficialmente nella comunità dei villaggi degli alpinisti il 05.08.18, come primo villaggio degli alpinisti ladino e nelle Dolomiti!

    Luoghi da vedere
    Hexenbödele
    Bolzano e dintorni

    Nel bosco sopra Longostagno si nota una radura, è il "Hexenbödele". Narra la leggenda di un luogo dove si riunivano le streghe. La gente del posto non voleva crederci, finché un curioso baldanzoso giovane del luogo venne ucciso e l'impronta della faccia rimase impressa nel terreno, a dimostrazione della presenza delle streghe. Un maestoso ed appariscente larice sorge proprio nel mezzo del pian delle streghe. A metà altezza esso ha un ciuffo a forma di scopa, simbolo delle streghe.

    Luoghi da vedere
    Trincee a San Lugano
    Bolzano e dintorni

    Sopra il Passo San Lugano/Trodena nel Parco Naturale si trovano le postazioni austro ungariche della prima guerra mondiale.

    Luoghi da vedere
    24 Schmölzschmiedhaus
    Val Venosta

    Das Schmelzschmiedhaus                                     

     

    Unter dem so genannten „Schmelzschmiedhaus“ versteht sich jenes Wohn- und Wirtschaftsgebäude im Prader Ortsteil „Koatlack“ welches als Grundbesitz der Grafen Trapp auf Churburg einst eine gewichtige Rolle im Prader-Schmelzbetrieb spielte. Südöstlich im Ökonomiegebäude integriert befand sich nämlich eine so genannte „Wasserschmiede“. Ihr oblag nicht nur die Aufgabe die im Schmelz- und Bergwerksbetrieb anfallenden Schmiedearbeiten zu erledigen, sondern wohl auch das gewonnenen Roheisen –Kupfer teilweise zu Halbfabrikaten zu verarbeiten. Insbesondere in Zeiten des Bergbau-Niedergangs, als es mit der Ergiebigkeit der Erzgruben nicht zum Besten stand, belehnte der Schmelz-Gewerke und Gerichtspfleger zu Glurns und Mals Graf Trapp, diverse Untertanen mit der „Schmölzschmiedt“. Dem zu Folge wird der Betrieb in einschlägigen Dokumenten auch die „Trappische-Schmiedt“ genannt. Um 1549 besitzen Stefan Gerytter mit Frau Anna zu Prad die Schmiede und verkaufen sie samt Behausung, Hof, Stadel und Stall für 216 Gulden Tiroler Münze und Landeswährung den Dorfmeistern von Prad und Agums. Diese wiederum vergeben sie an Peter und Barbara Schmid aus Stilfs, sesshaft in Prad, nachdem ihnen die Liegenschaft zu einem jährlichen Zins von 5 Pfund Berner Tiroler Münze zu ewigen Zinslehen verliehen wurde. Damit verpflichteten sich die Eheleute, die zu leistenden Schmiedearbeiten von Montag bis Donnerstag um den jährlichen Empfang von 26 Mutt Roggen und 13 Mutt Gerste zu verrichten. In der Folgezeit ist aus den Urbaren und Steuerkatastern ein ständiger Besitzerwechsel der „Wasserschmitten“, die immer wieder bestandsweise verliehen wird, zu beobachten. Aus den Fassionen von 1775 erfahren wir schließlich, dass Johannes Ortler neben dem Schmied Joseph Theiner, eine in diesem Haus integrierte Lodenwalke betreibt. Ab dieser Zeit dürfte sich sowohl der Name „Wålcherhitt“ als auch der von der Kreuzgasse zum Haus führende Zugang „Wålchersteig“ gebildet haben. Damals, so offenbart uns die erwähnte Quelle, befanden sich im Gebäude der „Schmölzschmitten“ außer der Wasserschmiede und Lodenwalke, drei Stuben, zwei „Kuchlen“, sieben „Kämmer“ und drei Keller. Zudem gehörten neben einem Krautgarten auch etwas mehr als drei Tagmahd (6.858 m²) Wiesfeld dazu. Wobei es hier zu erwähnen gilt, dass diese Liegenschaft erst später das „bäuerliche Recht“ zugestanden bekam. Neben den unterschiedlichsten Besitzern dieses Anwesens findet sich dann zu Beginn des 19. Jahrhunderts der aus Reschen stammende Hufschmied Alois Mall (Jhg.1785). Er vermählte sich mit der Schmiedtochter Anna Maria Schlögl, übernahm in der Folge die Schmiede und bekam damit auch den Vulgonamen „Schlögele-Schmied“ übertragen. Sein Enkel Johann Mall (Jhg.1855) ist es dann, der als Letzter die alte Schmiede aufgibt um in den ersten 1920-er Jahren in sein neu erbautes Haus mit Werkstatt (Bp.263) zu übersiedeln. Den Hausanteil der alten Schmiede erwarb 1931 hingegen Johann Josef Obkircher (Sienele – Jhg.1902) und verpflichtete sich den Mall-Geschwistern Alois, Anna und Anton in drei Räumen das lebenslange Wohnrecht zu gewähren. In der Folge errichtete Obkircher – Prads letzter Rädermacher - um das Jahr 1933 an der Nordostseite der „Wålcherhitt“ einen Zubau in Form einer Wagnerwerkstätte mit darüber befindlichem Wohntrakt.    

    Zum geschichtsträchtigen Gebäude selbst bleibt schließlich noch zu erwähnen, dass der andauernden Besitzerwechsel an der Bausubstanz stetige Veränderungen mit sich brachte, deren Merkmale heute noch in aller Deutlichkeit sichtbar sind.  

    Luoghi da vedere
    Vecchio mulino ad acqua
    Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Vecchio mulino ad acqua

     

    Accostando il parcheggio all'entrata del paese vi si trova un mulino d'acqua. È possibile visitare anche il suo interno, restaurato e funzionante con una grossa macina. Vuole ricordare le professioni importanti dell'epoca, come quella del mugnaio, del fabbro, l'uso dei mulini, le segherie che fino al secolo scorso sfruttavano i torrenti per lo svolgimento della loro professione.

    Luoghi da vedere
    Pietra di Dürer a Chiusa
    Bressanone e dintorni

    Era l'autunno del 1494 quando il giovane Albrecht Dürer si fermò a Chiusa e salì i pendii del Monte Tschan sul versante sinistro della valle. Un bellissimo sentiero porta oggi da Chiusa a questi pendii dove dopo pochi minuti si raggiunge una panchina. Da qui il pittore disegnò la cittadina di Chiusa. Sicuramente si lasciò trascinare dalla prosperità del paesaggio che lo circondava. Purtroppo la sua opera è andata perduta. È rimasta però un incisione su rame come sfondo alla sua figura allegorica "La grande fortuna". A ragione quando Chiusa si definisce la cittadina di Dürer. Chi vuole recarsi nel posto sopra citato deve andare alla pietra di Dürer (Dürerstein).

    Laghi, cascate
    Laghetto Sulfner
    Merano e dintorni

    Il laghetto Sulfner a S. Caterina fu costruito molti anni fa’ come bacino artificiale di raccolta dell’acqua per irrigare i prati siti più a valle. Nel corso del tempo molti animali e numerose specie di piante hanno trovato qui un habitat ideale.

    In estate lo stagno si mostra dal suo lato più bello. Bianche ninfee ricoprono lo specchio d’acqua, sulle rive cresco l’erba rana, l’equiseto palustre, il giaggiolo palustre e diversi tipi di giunchi. Lungo il terrapieno che lo delimita, tra abeti rossi e larici crescono i rododendri che fioriscono in giugno. In primavera si possono osservare nuotare i girini e le ranocchie, mentre nell’aria volteggiano le libellule.

    Il laghetto Sulfner è raggiungibile in un escursione facile da S. Caterina.

    Luoghi da vedere
    "Tiroler Platz" a Marlengo
    Merano e dintorni

    Ubicata in centro a Marlengo, la Tiroler Platzl è tra le iniziative più significative dell'intero Tirolo. In questa piazza fu inaugurato nel 2009, in occasione del bicentenario hoferiano, un monumento unico nel suo genere: quattro rocce provenienti dalle terre che configurano il Tirolo storico e una cartina che ne mostra il profilo, a testimonianza delle radici comuni delle quattro regioni.

    Luoghi da vedere
    Cimitero di guerra
    Regione dolomitica 3 Cime

    Il 23 maggio 1915 il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-Ungarico. L’esercito italiano occupò Cortina, le truppe austro-ungariche si ritirarono sul Lagazuoi per difendere la Val Badia e la Pusteria.

    Nel Cimitero di Guerra riposano i soldati austro-ungarici di lingua diversa da quella tedesca.

    Luoghi da vedere
    Luoghi di interesse storico
    Val Venosta

    Prato allo Stelvio è stato ed è ancora coniato da un cambiamento continuo.
    Come un organismo vivente questo si trascina attraverso la storia. Le persone vanno e vengono, gli edifici decadono e vengono nuovamente costruiti. Le forze della natura continuano a formare il paesaggio nuovo. Anche le guerre e le catastrofe non hanno risparmiato il luogo pacifico sulla strada del Passo allo Stelvio.

    Alcune cose però restano invariabili. Gli edifici storici preziosi sono stati messi sotto tutela dei monumenti; le chiese testimoniano l’arte edile di altri tempi; le usanze si mantengono vive. I ricordi vengono conservati e mantenuti vivi per i futuri abitanti e gli ospiti del nostro luogo.
    Un ruolo importante per ciò rappresentano i punti storici del paese, che si distribuiscono in tutta Prato. Questi ci aiutano a capire la storia del nostro posto ai piedi del Parco nazionale del Passo allo Stelvio.

    Luoghi da vedere
    Monumento alla Vittoria Bolzano
    Bolzano e dintorni

    Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.

    Luoghi da vedere
    Colonna Millenaria
    Bressanone e dintorni
    Monumento eretto nel 1909 in ricorrenza del primo millennio della città. In cima alla colonna troviamo l'agnello, lo stemma della città, mentre alla base si erge la statua del vescovo Zaccaria.
    Luoghi da vedere
    Biotopo Lago nero
    Merano e dintorni

    Elemento paesaggistico di grande ricchezza, il biotopo Lago nero sul Monte San Vigilio si caratterizza per la tipicità della flora e della fauna: il laghetto è abitato da pesci, rane, tritoni, libellule e svariati insetti acquatici.

    Luoghi da vedere
    Parco naturale Gruppo di Tessa
    Merano e dintorni

    Con i suoi oltre 30.000 ettari, il Parco naturale Gruppo di Tessaè il più grande parco naturale dell’Alto Adige. Si sviluppa tra la Val d’Adige, la Val Venosta, la Val Senales, la Val Passiria e la catena principale alpina.

    Alcuni dei più incantevoli percorsi escursionistici nei dintorni di Merano, tra cui per esempio l’Alta Via di Merano che circonda il Gruppo di Tessa con un’escursione di più giorni o il Giro dei Laghi di Sopranes, uno degli altopiani lacustri più grandi d’Europa, si trovano proprio in questa area protetta. Boschi di latifoglie e larici, brughiere in alta quota, malghe fiorite, pareti di roccia scoscese, scroscianti torrenti di montagna, laghi alpini dalle acque cristalline e cime dalla vista spettacolare sono ciò che caratterizza il Parco naturale Gruppo di Tessa, con una variopinta flora e fauna.

    Ma non sono solo la particolare flora e fauna a fare del Gruppo di Tessa un’area così interessante. I resti di alcuni insediamenti preistorici, le fortificazioni e i luoghi di culto sono la prova che già in tempi antichissimi anche l’uomo si era insediato nel Gruppo di Tessa. Coppelle, Ötzi l’Uomo venuto dal ghiaccio, e l’antico sentiero dei Morti di Plan in direzione di Tirolo fanno risalire la presenza dell’uomo sul Gruppo di Tessa agli esordi dell’umanità. Nel tardo medioevo, dato l’aumento della popolazione, gli abitanti furono costretti a spingersi fino a 2.000 m con i loro masi e a rimanervi per tutto l'arco dell'anno. 

    Il Parco naturale Gruppo di Tessa si trova nei comuni di Senales, Naturno, Parcines, Lagundo, Tirolo, Rifiano, San Martino in Passiria e Moso in Passiria.

    Fortezze e castelli
    Rovina "Hochgalsaun"
    Val Venosta
    Le rovine del castello di Hochgalsaun si trovano in una vertiginosa altezza su uno sperone roccioso in forte pendenza sopra la frazione Galsaun, località Kastelbell-Tschars.Sie fu costruita nel corso del XIII secolo dall'importante famiglia nobile tirolese Montalban. Dopo la distruzione e la ricostruzione, nel 1300, andò dai Signori di Schlandersberg prima che fosse distrutta di nuovo nel 1423 e poi definitivamente distrutta. Dal castello, sono rimasti solo pochi resti delle mura conservate, fornendo informazioni difficilmente vincolanti sul loro aspetto originario. Per un piccolo cortile verso gli edifici residenziali laterali della valle e la direzione di attacco sul lato montuoso del mastio sul punto più alto della piazza del castello avrebbe dovuto essere. Sul versante della valle, molto più in basso, si trovano i resti dell'ex cappella del castello.
    Laghi, cascate
    Gola del Rio Gaido
    Strada del Vino
    Nel corso degli anni il Rio Gaido ha scavato profondamente la roccia porfirica e ha formato una stretta e suggestiva gola con magiche cascate. La gola si presenta semplicemente affascinante e la sua bellezza ti lascia a mozzafiato: le rocce ricoperte di muschio, la forza dell'acqua, la vegetazione ricca di specie (tra cui felci e varie specie di orchidee) formano un gioco indisturbato della natura.

    Ci sono luoghi dove la natura ha creato qualcosa di unico nel corso di migliaia di anni .
    Luoghi da vedere
    Coppelle/ "Schalensteine"
    Val Venosta

    Il fenomeno delle coppelle si presenta oggi diffuso in tutto il mondo. Anche sul Monte Sole tra Castelbello e Coldrano e in Val Martello troviamo numerose coppelle. Si tratta di incavi di diversa grandezza creati dalla mano dell'uomo, sulla superficie di sassi e rocce. L'inizio della produzione di coppelle nell'arco alpino, provato da un punto di vista archeologico, risale all'età del bronzo si produssero spesso delle coppelle. Si discute ancora molto sulla loro funzione e sul loro utilizzo. Si pensa a piccole patere, a mappe stellari a luoghi di culto per il sole, per gli sciamani e per la fertilità a un tipo di pitture rupestri o a segnavia.
    Descrizione cammino
    Partendo dalla piazza del paese di Castelbello in direzione Castello di Castelbello fino al sentiero della roggia Latschander. Seguitelo fino al bivio per Laces dove inizia il sentiero dei miti della natura. La prima parte conduce lungo il sentiero n. 8 in direzione Montetrumes. Attraversando un bosco di abeti di Douglas, pini austriaci e robinie dopo ca. 30 minuti arrivate al laghetto "Luamer Tschött" e alla coppella. Poco dopo il sentiero volta a destra. All'inizio è pianeggiante, poi bisogna scendere alla strada per Montetrumes. Seguite la strada per circa 300 m in direzione Castelbello. Al segnavia (sentiero n. 8) girate a destra e continuate fino alla lastra "Klumper" e poi fino al sentiero della roggia sopra Castelbello per ritornare alla piazza del paese di Castelbello

    Laghi, cascate
    Lago Kratzberger See
    Merano e dintorni

    Il Lago Kratzbergersee, (anche Lago di San pancrazio) si trova sul lato a est della Val Sarentina lungo il sentiero europeo E5. E’ sovrastato dalle Laste di Verdins e a nord dal Corno Bianco.

    Il limpido laghetto di montagna con le rive bianche è uno dei cosiddetti „laghi ruggenti“, specchi d’acqua in alta quota che secondo la tradizione producono rumori spaventosi. Il lago è una meta moto ambita nel comprensorio turistico di Avelengo-Verano-Merano 2000.

    Il lago è raggiungibile attraverso il Giogo Missensteiner Joch. Da qui il lago si raggiunge seguendo il percorso del sentiero europeo n. 5.

    Luoghi da vedere
    Parco Naturale Puez-Odle
    Regione dolomitica Plan de Corones

    Il parco naturale Puez-Odle, nel cuore delle Dolomiti, è un'area naturale che si estende in parti delle valli: Val Badia, Val Gardena e Val d'Isarco. Racchiude principalmente due gruppi montuosi: il gruppo del Puez e quello delle Odle.

    In diversi posti nel parco naturale si possono osservare bene le sedimentazioni stratificate, che documentano la formazione delle nostre montagne ed offrono una varietà geologica eccezionale. Questo parco offre tutto l'anno diverse possibilitá per gli amanti della flora e fauna, non dimenticano le varie attivitá sportive.

     

    Luoghi da vedere
    Buche di ghiaccio e cantine fredde
    Le buche di ghiaccio, chiamate anche cantine di ghiaccio, si trovano generalmente nell'oltradige, ma tre di queste cantine di ghiaccio sono state trovate anche a Pontives/Laion. Questo è un raro fenomeno naturale che può essere spiegato dal principio fisico della circolazione dell'aria. L'aria calda dell'estate scorre dall'alto verso il basso del ghiaione e viene raffreddata molto forte nel processo. L'aria pesante e fredda esce di nuovo dalle "cantine" e così anche l'area circostante viene raffreddata molto forte. Il ghiaccio si forma sulle superfici rocciose. Nei mesi invernali, questo sistema crolla perché le condizioni sono invertite. Le cantine erano costruite sopra gli interstizi del pavimento e isolate dall'esterno. Sembrano piccoli bunker. 
    Le tre cantine di ghiaccio di Laion si trovano in Val Gardena, al bivio per San Pietro in Valle. La più grande è proprio accanto alla strada e consiste in due camere. I due più piccoli sono nella foresta.
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