Vai ai contenuti

aggiunto ai preferiti

rimosso dai preferiti

Oops! C’è stato un problema, prova di nuovo

Il tuo account è in corso di creazione

Il tuo account è stato creato con successo e ora hai effettuato l'accesso.

L'accesso è stato effettuato con successo!

L'account è stato creato con successo, ma non è stato possibile effettuare il login automatico.

Sei stato disconnesso

Filtra
Filtri selezionati
    Livello di difficoltà
    Durata
    Distanza in Km
    Luoghi di interesse
    Negozi
    Golf

    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Luoghi da vedere
    Portici
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Cuore del borgo commerciale medievale, caratteristica che ha conservato fino ad oggi con la sequenza senza soluzione di continuità di negozi, taluni tipici e tradizionali, altri moderni e raffinati. Le facciate sono un'allegra sequenza di tratti architettonici diversi: gli erker (sporti murali), le decorazioni a stucco, i colori pastello, il balcone di Palazzo Mercantile, i porticati che si alternano in varie altezze e con varie decorazioni. Particolarmente belli sono quelli del Vecchio Municipio, ora sede dell'Archivio Storico Comunale, costruiti a sesto acuto con belle decorazioni a fresco. Interessanti sono anche i vicoli che collegano alle vie parallele che mostrano i vari usi dei corpi abitativi (negozio, magazzino, cantina, androni, laboratori)

    Luoghi da vedere
    Glorenza – la cittadina medioevale
    Glorenza, Val Venosta

    Glorenza, la più piccola città dell'Alto Adige, incanta i visitatori con la sua atmosfera medievale. La cinta muraria perfettamente conservata e le tre possenti porte turrite. Poco è cambiato del XVI secolo e così si può sentire la ricca storia della città in ogni angolo. Il carattere romantico, l'intensa vita culturale e i dintorni idilliaci fanno di Glorenza un vero e proprio gioiello delle Alpi. Vi invitiamo con piacere nella nostra incantevole città per condividere atmosfere magiche, rievocazioni storiche, manifestazioni indimenticabili ed eventi culturali.

    Le origini di Glorenza risalgono all’epoca carolingia, sebbene la prima menzione rinvenuta sia databile al 1163. Intorno al 1290, a sudest del borgo, nei pressi del ponte sull’Adige, Mainardo II di Tirolo-Gorizia, per rafforzare la propria egemonia sull’Alta Val Venosta contro il principe vescovo di Coira, fondò una città, per la prima volta denominata “burgum” nel 1294. Entrambi gli insediamenti, il paese e la città di Glorenza, coesistettero appena 200 anni. Rasa al suolo, a seguito della battaglia della Calva nel 1499, Glorenza venne fortificata dagli Asburgo, in primis da Massimiliano I, come baluardo contro gli elvetici, congiungendo i nuclei dei due insediamenti mediante le mura di cinta tutt’oggi esistenti. All’impianto urbano originario appartengono le torri difensive e d’abitazione, conservatesi sino ad oggi, tra cui il cosiddetto “Castello di Glorenza” e la “Torre dei Passeri”, all’estremità sudovest dell’odierno centro storico. A dominare l’attuale configurazione del borgo, tuttavia, è l’assetto del XVI secolo.

    Le visite guidate in lingua italiana si tengono ogni lunedì dal 17 giugno al 16 settembre sempre alle ore 10.30

     

    Luoghi da vedere
    Giardino storico dell'Abbazia di Novacella
    Varna, Bressanone e dintorni

    All’entrata del complesso dell’Abbazia è situato il giardino storico, riaperto al pubblico nell’estate del 2004 dopo intensi lavori di restauro.
    La parte barocca del giardino, con le sue splendide fontane e aiuole dalle mille fioriture è incastonata tra un’imponente sequoia e due alberi secolari di Ginkgo biloba.

     

    Luoghi da vedere
    Patrimonio naturale castagno Happichl
    Parcines, Merano e dintorni

    Registrato come monumento naturale dal 1979 presso la Provincia Autonoma di Bolzano Dipartimento Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio.

    La ragione della protezione è la grande età dell'albero e la sua peculiarità estetica. Il castagno si trova direttamente al maso Happichlhof (trattoria Happichl) a Rablà nella Via Gerold e può essere visitato durante un'escursione lungo il sentiero della roggia di Rablà.

    Secondo il proprietario, le radici arrivano sotto il fienile adiacente del maso Happichlhof (distanza 10 m).

    Come risultato della sua posizione libera ha potuto svilupparsi senza costrizioni.
    Il tronco si divide in due rami principali ad un'altezza di 6 m.

    Luoghi da vedere
    Patrimonio naturale Ghiacciaio occidentale di Cima Fiammante
    Parcines, Merano e dintorni
    Il Lodner Ferner occidentale si trova tra la cima Lodnerspitze (3.228 m s.l.m.) a sud e la cima Hohe Weiße (3.278 m s.l.m.) a nord.

    Circa 20 anni fa, il ghiacciaio si estendeva da un'altitudine di 2.780 m s.l.m. ad un'altitudine di 3.180 m s.l.m. e copriva una superficie di 25 ettari. Negli ultimi anni, questo ghiacciaio si è ritirato notevolmente e non ha più le stesse dimensioni.

    Oggi il ghiacciaio si estende da circa 2.855 m s.l.m. fino a 3.030 m s.l.m. In tempi passati, il fianco settentrionale della cima Lodnerspitze era coperto di ghiaccio fino alla cima, ma oggi rimangono solo tre oppure quattro piccoli campi di ghiaccio a ricordarlo. Sul fianco meridionale della cima Hohe Weiße, si possono ancora vedere quattro oppure cinque campi di ghiaccio più piccoli. Il resto del ghiaccio è coperto da roccia, che cade dalla parete in parte alta un metro.

    Fonte: Provincia Autonoma di Bolzano ripartizione Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio
    Luoghi da vedere
    Calcara di Andriano
    Andriano, Strada del Vino
    Nel bosco di Andriano c'è una vecchia calcara, che in passato veniva utilizzata per la produzione di calce (come materiale da costruzione). La fornace è stato scavata nel terreno per mantenere il calore all'interno nel modo più efficace possibile. Il processo di produzione della calce durava giorni, bruciando per giorni a temperature superiori ai 1000 °C. I resti di questo forno sono ben conservati.
    Luoghi da vedere
    Castagneto a Schlosspichl
    Andriano, Strada del Vino
    A nord di Castel Wolfsthurn, lungo il sentiero escursionistico che da Andriano porta al maso Bittner, su un pendio pianeggiante chiamato Schlosspichl trovate un magnifico castagneto.
    I castagni di diverse etá che crescono sul verde prato, hanno un'aura particolare grazie al loro fogliame verde chiaro e fresco. Un'unica grande quercia  domina maestosa il castagneto, che grazie alla sua posizione è molto più caldo del bosco circostante e irradia vitalità attraverso i suoi raggianti colori.

    Un posto da amare! Un luogo che permette agli escursionisti di riposarsi e che é per i bambini un parco giochi naturale.   Dal castagneto un breve  sentiero conduce ad una piccola collina con una croce e diverse panchine, da dove si gode di un magnifico panorama su Andriano e la valle dell'Adige.
    Luoghi da vedere
    Mulini di Terento
    Terento, Bressanone e dintorni
    Nei pressi del ruscello di Terner scoprirete il sentiero didattico dei mulini. Durante una passeggiata di 1 ora ½ passerete dinanzi a 7 mulini, completamente ristrutturati, di ca. 500 anni, dove ancor’oggi i contadini macinano il loro grano. Nei mesi estivi ongi lunedí é aperto un mulino per le visite dalle ore 10.00 alle ore 14.00. Anche nella festa dei mulini sarà possibile farsi un’idea della vita e delle usanze dei mugnai. Punto di partenza: parcheggio centrale Terento
    Chiese e abbazie
    Croce di Lazfons
    Sarentino, Bressanone e dintorni
    I primi rituali, nel luogo in cui dal 1743 sorge la panoramica Chiesetta “Santa Croce su Cima Ritzlar”, risalgono probabilmente all’epoca preistorica, sebbene sia impossibile individuare  il periodo esatto in cui le persone scoprirono la straordinaria aura di questa località.

    Una cosa, però, è certa: il sentiero che porta alla Croce di Lazfons (2.311 m), il luogo di pellegrinaggio più in quota dell’Alto Adige sul versante sud di Cima San Cassiano, è il più antico itinerario simile della regione.

    Negli ultimi secoli, il rifugio vicino alla chiesetta in quota (2.305 m d’altitudine) ha offerto protezione e riparo a numerosi pellegrini ed escursionisti. Innumerevoli e mirabili storie aleggiano su questo luogo benedetto, come ad esempio quella secondo cui all’inizio del 18° secolo il “Dio nero” avrebbe scelto con un cenno del capo il luogo in cui collocare il crocefisso. Ed è qui che si prega (soprattutto per la protezione dal maltempo) alla fine del pellegrinaggio moderatamente ripido, salendo dal Rifugio Chiusa in circa 1 ora.

    Dalla Croce di Lazfons, immersa nelle Alpi Sarentine, lo sguardo spazia fino a Sassolungo, Punta Grohmann, Catinaccio d’Antermoia e Catinaccio, ma non è solo il panorama sconfinato a rendere così speciale questo luogo, bensì l’atmosfera che pervade gli escursionisti.
    Luoghi da vedere
    Patrimonio naturale Pozza azzurra / Blaue Lacke
    Senales, Merano e dintorni
    Il laghetto “Blaue Lacke” si trova nel bacino del “Blaulackenkopf”, della cima "Kreuzspitze" e della cima "Texelspitze" e si trova a circa 2915 m s.l.m.
    Il laghetto giace solo e solitario. Attualmente rimane solo un piccolo ghiacciaio di pendenza. È cambiato molto negli ultimi 10 anni ed si è ridotto notevolmente.
    Si raggiunge meglio da Monte Santa Caterina in Val Senales, passando per il maso Schrofl-Hof, da lì si prosegue in direzione della malga Mair-Alm, poi si devia dal sentiero n° 9 per la forcella "Gingl-Joch", che si trova a 2938 m s.l.m. - ora si sale a sinistra per grandi pendii di pietra fino alla cima "Blaulackenkopf" (3163 m s.l.m.), e da qui il laghetto è chiaramente visibile.

    (fonte: Provincia Autonoma di Bolzano / Ripartizione Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio)
    Luoghi da vedere
    Coppelle/ "Schalensteine"
    Laces, Val Venosta

    Il fenomeno delle coppelle si presenta oggi diffuso in tutto il mondo. Anche sul Monte Sole tra Castelbello e Coldrano e in Val Martello troviamo numerose coppelle. Si tratta di incavi di diversa grandezza creati dalla mano dell'uomo, sulla superficie di sassi e rocce. L'inizio della produzione di coppelle nell'arco alpino, provato da un punto di vista archeologico, risale all'età del bronzo si produssero spesso delle coppelle. Si discute ancora molto sulla loro funzione e sul loro utilizzo. Si pensa a piccole patere, a mappe stellari a luoghi di culto per il sole, per gli sciamani e per la fertilità a un tipo di pitture rupestri o a segnavia.
    Descrizione cammino
    Partendo dalla piazza del paese di Castelbello in direzione Castello di Castelbello fino al sentiero della roggia Latschander. Seguitelo fino al bivio per Laces dove inizia il sentiero dei miti della natura. La prima parte conduce lungo il sentiero n. 8 in direzione Montetrumes. Attraversando un bosco di abeti di Douglas, pini austriaci e robinie dopo ca. 30 minuti arrivate al laghetto "Luamer Tschött" e alla coppella. Poco dopo il sentiero volta a destra. All'inizio è pianeggiante, poi bisogna scendere alla strada per Montetrumes. Seguite la strada per circa 300 m in direzione Castelbello. Al segnavia (sentiero n. 8) girate a destra e continuate fino alla lastra "Klumper" e poi fino al sentiero della roggia sopra Castelbello per ritornare alla piazza del paese di Castelbello

    Luoghi da vedere
    Monumento imperatrice Elisabeth
    Merano, Merano e dintorni

    Il monumento dedicato all’illustre ospite della città si trova immerso nel verde della Passeggiata d’Estate, vicino al ponte della Posta. A partire dal 1870 l’imperatrice austriaca era stata più volte ospite di Merano dando così lustro alla città e contribuendo notevolmente alla sua fama. L’opera, realizzata da Hermann Klotz nel 1903 in marmo di Lasa, raffigura Sissi in abiti eleganti ma semplici, seduta su una poltrona di vimini proprio a sottolineare il legame affettivo e la familiarità con la città di cura. Durante il periodo fascista il monumento venne tolto da qui e spostato in un angolo più nascosto del Kupark fino al 1977 quando, restaurato, venne riposizionato là dove la cittadinanza aveva voluto ricordare la sua amatissima Sissi.

    Luoghi da vedere
    Luoghi di interesse storico
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Prato allo Stelvio è stato ed è ancora coniato da un cambiamento continuo.
    Come un organismo vivente questo si trascina attraverso la storia. Le persone vanno e vengono, gli edifici decadono e vengono nuovamente costruiti. Le forze della natura continuano a formare il paesaggio nuovo. Anche le guerre e le catastrofe non hanno risparmiato il luogo pacifico sulla strada del Passo allo Stelvio.

    Alcune cose però restano invariabili. Gli edifici storici preziosi sono stati messi sotto tutela dei monumenti; le chiese testimoniano l’arte edile di altri tempi; le usanze si mantengono vive. I ricordi vengono conservati e mantenuti vivi per i futuri abitanti e gli ospiti del nostro luogo.
    Un ruolo importante per ciò rappresentano i punti storici del paese, che si distribuiscono in tutta Prato. Questi ci aiutano a capire la storia del nostro posto ai piedi del Parco nazionale del Passo allo Stelvio.

    Luoghi da vedere
    Kaschlin
    Stelvio, Val Venosta

    Kaschlin - Un posto speciale nei pressi di Stelvio in Val Venosta a oltre 1.400 m.

    Insediamenti preistorici con viste speciali verso il Gruppo Ortles nel Parco Nazionale dello Stelvio.

    Luoghi da vedere
    Fossa e forni da calce
    Lagundo, Merano e dintorni

    A una decina di minuti a piedi dal biotopo Lago nero, si trovano le calcare (fornaci per la cottura dei sassi calcarei) e il calcinaio (fossa per spegnere la calce) che fino al 1960 furono per molti abitanti di Marlengo luogo di lavoro e fonte di sostentamento. Quest'antica tradizione scomparve con l'introduzione del cemento.

    Luoghi da vedere
    Piazza del Grano a Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Diversi vicoli e passaggi collegano via Portici con le vie retrostanti e parallele Dr. Streiter e Argentieri. Attraverso uno di essi, il vicolo della Pesa, è possibile raggiungere piazza del Grano, dove in passato si teneva il mercato dei prodotti agricoli. Si tratta del più antico nucleo urbano di Bolzano, attorno al quale sorgevano il castello dei principi vescovi di Trento (demolito da Mainardo II di Tirolo nel 1277) e la chiesa di Sant'Andrea, demolita nel 1785. A nord della piazza si trova uno degli edifici più pittoreschi della città: la casa della Pesa (1634), sede della pesa pubblica fino al 1780.

    Luoghi da vedere
    Parco Naturale del Monte Corno
    Montagna, Strada del Vino

    Il parco naturale del Monte Corno comprende, su una superficie di 6.851 ettari, i comuni di Anterivo, Montagna, Salorno e Trodena. Confina a nord con la Val di Fiemme, a sudovest con la Val di Cembra e ad est con la Val d’Adige tra Egna e la Chiusa di Salorno. Deve il suo nome al Monte Corno, una montagna appartenente alle Alpi della Val di Fiemme. A causa della sua zona climatica submediterranea, vi si può trovare la più ampia varietà di fauna e flora dell’Alto Adige.

    Luoghi da vedere
    Chiusa di Rio Pusteria
    Rio di Pusteria, Bressanone e dintorni

    La Chiusa di Rio Pusteria è situata tra i paesi Rio Pusteria e Vandoies all’imbocco della Val Pusteria. Si trova direttamente alla strada statale, anche la Ciclabile Val Pusteria, chiamata Pusterbike, passa per la chiusa imponente. Quì correva nel 1271 il confine tra le contee di Tirolo e Gorizia e proprio per questa ragione Mainardo II fece costruire uno sbarramento, la Chiusa di Rio Pusteria.

    La chiusa antica di una volta si trovava 600 m a ovest della struttura conservatasi sino ad oggi. Questa vecchia chiusa consisteva di un lungo muso di sbarramento e due torri. La struttura fu costruita conformemente al modello corrente delle dighe di sbarramento di quell’epoca. Pietre fluviali lavorate solo in minima parte fungevano come materiale di costruzione, e furono posate regolarmente. Purtroppo a partire dal 1340 le fonti scritte sulla struttura vecchia si esauriscono.

    Il committente della nuova chiusa, che si è conservata fino a oggi, fu il Sigismondo d’Austria detto il danaroso. Questa nuova struttura è dotata di torri circolari, ed un muro di sbarramento risale il dorso boscoso. La Chiusa di Rio Pusteria non aveva solo scopi difensivi, ma fungeva anche come residenza e dogana. Oggi la chiusa può essere visitata con guida.

     

    Luoghi da vedere
    Cappella "Klosterwald"
    San Lorenzo di Sebato, Regione dolomitica Plan de Corones

    Cappella nel bosco del convento, sacrario dedicato ai caduti delle guerre 1809 e 1813.

    Luoghi da vedere
    Parco naturale Gruppo di Tessa
    Moso in Passiria, Merano e dintorni

    Con i suoi oltre 30.000 ettari, il Parco naturale Gruppo di Tessaè il più grande parco naturale dell’Alto Adige. Si sviluppa tra la Val d’Adige, la Val Venosta, la Val Senales, la Val Passiria e la catena principale alpina.

    Alcuni dei più incantevoli percorsi escursionistici nei dintorni di Merano, tra cui per esempio l’Alta Via di Merano che circonda il Gruppo di Tessa con un’escursione di più giorni o il Giro dei Laghi di Sopranes, uno degli altopiani lacustri più grandi d’Europa, si trovano proprio in questa area protetta. Boschi di latifoglie e larici, brughiere in alta quota, malghe fiorite, pareti di roccia scoscese, scroscianti torrenti di montagna, laghi alpini dalle acque cristalline e cime dalla vista spettacolare sono ciò che caratterizza il Parco naturale Gruppo di Tessa, con una variopinta flora e fauna.

    Ma non sono solo la particolare flora e fauna a fare del Gruppo di Tessa un’area così interessante. I resti di alcuni insediamenti preistorici, le fortificazioni e i luoghi di culto sono la prova che già in tempi antichissimi anche l’uomo si era insediato nel Gruppo di Tessa. Coppelle, Ötzi l’Uomo venuto dal ghiaccio, e l’antico sentiero dei Morti di Plan in direzione di Tirolo fanno risalire la presenza dell’uomo sul Gruppo di Tessa agli esordi dell’umanità. Nel tardo medioevo, dato l’aumento della popolazione, gli abitanti furono costretti a spingersi fino a 2.000 m con i loro masi e a rimanervi per tutto l'arco dell'anno. 

    Il Parco naturale Gruppo di Tessa si trova nei comuni di Senales, Naturno, Parcines, Lagundo, Tirolo, Rifiano, San Martino in Passiria e Moso in Passiria.

    Luoghi da vedere
    Colonna Millenaria
    Bressanone, Bressanone e dintorni
    Monumento eretto nel 1909 in ricorrenza del primo millennio della città. In cima alla colonna troviamo l'agnello, lo stemma della città, mentre alla base si erge la statua del vescovo Zaccaria.
    Laghi, cascate
    Lago di Mezzo
    Renon, Bolzano e dintorni

    Da Costalovara si prende il sentiero 12 fino al biotopo de lago di Mezzo. Nonostante la scarsità di acqua, a Renon si trovano diversi laghi, stagni e paludi. Le zone umide protette albergano una grande varietà di piante e animali. Questi biotopi, immersi in paesaggi incantevoli e tranquilli, sono meta di escursioni per gli amanti della natura. Il lago di Mezzo è circondato da un bosco di pini silvestri con vista sulle Dolomiti. Qui l'unico suono percettibile è il batter d'ali delle libellule e degli altri insetti che popolano l'area.

    Luoghi da vedere
    Labirinto - fonte d'energia e forza
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il labirinto é stato costruito con pietre fluviali nel bosco presso il Ristorante Genziana. Al centro del labirinto si trova una fonte d'acqua potabile, fonte d'energia e forza.

    Ulteriori informazioni sui tesori d'acqua: http://www.tre-cime.info/it/dobbiaco/dobbiaco/vivere-dobbiaco/laghi-di-dobbiaco-e-di-landro-tesori-d-acqua-dolomiti.html

    Laghi, cascate
    Lago di Caldaro
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Il paesaggio mediterraneo che lo circonda ne è un chiaro indizio: il lago di Caldaro è il lago più temperato dell’arco alpino. Quattro stabilimenti balneari ne consentono l’accesso diretto. Alle volte queste acque conosciute per la loro ottima qualità, si presentano di un blu intenso, altre rispecchiano il verde delle colline circostanti: suggestivi giochi cromatici entusiasmano residenti e ospiti! Incastonato in una suggestiva cornice naturale, il lago è una tranquilla oasi di quiete a volte piacevolmente interrotta dalla vivacità dei bambini che, come pure gli adulti, apprezzano questo angolo di paradiso. Solcato da barche a remi e a vela, lo specchio d’acqua è accessibile anche a pedalò e tavole da surf. Se il lago è bello, ancora di più lo sono le sue sponde e i suoi dintorni.

    Luoghi da vedere
    La storica stazione doganale di Tel
    Parcines, Merano e dintorni

    La storica stazione doganale di Tel

    L'imperatore Claudio (41-54. Chr.) stabilì a Tel (> gr. Teloneion = dogana) il confine tra le province romane di Raetia (con capitale Augusta Vindelicorium, Augusta) e Venetia et Histria, ponendo le basi per la stazione doganale e la riscossione del pedaggio per merci e veicoli.

    L'iscrizione latina sul piedistallo della statua di Diana mostra che un certo Aetetus, nel III secolo a capo dell'ufficio doganale di Tel, fece costruire il tempio a questa dea dedicato. A Claudio si deve anche il "dazio doganale gallico" (= dazio sull’esportazione di merci destinate alla Germania, che sostituì il dazio interno denominato “illirico”). Lungo la Via Claudia Augusta, importante via di comunicazione, furono create locande e stazioni di posta per il cambio di cavalli. Dal momento in cui i Romani lasciarono il territorio, verso la fine del V secolo d.C., non si è registrò per secoli l’esistenza di una dogana.

    Si deve attendere il 1160 perché un ufficiale delle dogane venga nuovamente segnalato, mentre risale al 1271 la menzione di una dogana di proprietà dei Conti del Tirolo (Mainardo II). Nel 1388 la stazione doganale di Plars venne trasferita a  Tel (in quella che oggi è la locanda "Roessl", che alcuni anni fa, dopo la sua ristrutturazione, riprese il nome di "Zollwirt"), diventando la più importante del Tirolo. I doganieri dovevano tenere un registro preciso delle entrate, il cosiddetto “registro della dogana”, che veniva trimestralmente consegnato alla Camera del conte. Le entrate della dogana elevarono i doganieri a livello di funzionari di corte. Nel 1808 il governo bavarese vendette l’edificio e nel 1829 la stazione doganale fu completamente abbandonata, perché venne introdotta la "tassa sui consumi". A partire dal 1400 sono 27 i nomi dei doganieri noti. Nell’esercizio della funzione doganale rientrava lo Zollbaur, una locanda con l’ufficio doganale sul lato sinistro della casa, un deposito sulla destra e, un po' più indietro, lo Steidlhof. L'arciduca Ferdinando (1503-1564), imperatore del sacro romano impero, re di Ungheria e Boemia, arciduca d'Austria, visitò una volta il Steidlhof. La sua incoronazione a imperatore (1525) è ricordata da uno degli affreschi rinascimentali presenti nella mescita dei doganieri. Tale opera, certamente precedente al 1530 è oggi meravigliosamente restaurata e conservata.

    L'ex stazione doganale oggi non esiste più.

    Luoghi da vedere
    Patrimonio naturale castagno maso Oberweirach
    Parcines, Merano e dintorni

    Registrato come monumento naturale dal 1979 presso la Provincia Autonoma di Bolzano Dipartimento Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio. La ragione della protezione è la sua peculiarità estetica.

    Il castagno si trova direttamente al maso Oberweirachhof a Tel in Via Weirachweg e può essere visitato durante un'escursione lungo il sentiero culturale Peter Mitterhofer. L'Oberweirachhof si trova vicino l'osteria contadina Unterweirachhof (qui si trova il monumento naturale “Vino Bianco Heunischer”).

    La corona del castagno è densamente frondosa e ben formata e domina il vicino maso Talgütl-Hof.

    Luoghi da vedere
    Patrimonio naturale Pozze di Tablà / Tablander Lacken
    Parcines, Merano e dintorni
    I laghetti “Tablander Lacken” sono due laghi di alta montagna nel Parco Naturale Gruppo di Tessa e si trovano sotto il giogo “l'Halsljoch” a circa 2.650 m s.l.m. Sono vicini ai laghi di Sopranes e sono circondati dalle cime “Tschigat”, “Lazinser Rötelspitz”, “Plattenspitz” e “Stacklwand”.

    Il toponimo “Tabland” si riferisce alla piccola frazione di Tablà a Parcines. Il nome “Lacke” deriva dal dialetto altoatesino - in Alto Adige, i piccoli laghi sono generalmente chiamati "Lacke". 

    Il grande lago è lungo 160 m, largo 90 m e profondo circa 8 m. Il piccolo lago è lungo 50 m e largo 40 m. Entrambi si trovano in un bacino poco profondo formato da ghiacciai dell'era glaciale. L'acqua dei “Tablander Lacken” proviene dai pendii delle cime circostanti e scorre sottoterra nel rio Zielbach nella valle Zieltal di Parcines. 

    I laghi di montagna solitari possono essere raggiunti attraverso impegnative escursioni in alta montagna nel Parco Naturale Gruppo di Tessa.

    (fonte: Ewald Lassnig - Dorfbuch Partschins)
    Luoghi da vedere
    Luogo di engergia spirituale Sant'Ippolito a Narano
    Lana, Merano e dintorni
    La collina di St. Hippolyt a Narano, una frazione del comune di Tesimo, forma il punto più alto del altopiano di Tesimo. Grazie al suo aspetto solitario e alla sua vista panoramica mozzafiato, non è solo una destinazione popolare per le escursioni, ma ha anche irradiato un'atmosfera speciale sulle persone da tempo immemorabile. 

    Le prime tracce di insediamento risalgono al Neolitico, cioè al IV millennio a.C. Da allora la collina è stata continuamente colonizzata o almeno visitata. Oltre a reperti come punte di freccia, coltelli, fermagli di indumenti e vari utensili, sono state trovate numerose fondazioni di case e un luogo di culto dell'Età del Ferro del IV-II secolo a.C., che ci danno un'idea della vita e dei culti degli antichi abitanti.

    Un mistero sono anche le numerose incavi circolari nella roccia, le cosiddette coppelle, in quanto la loro funzione non è stata ancora chiarita. Inoltre è sconcertante una bella spirale incisa nella roccia, ora a malapena visibile. Si trova su una lastra di roccia levigata dal ghiacciaio vicino allo stagno di Narano (Narauner Weiher) direttamente sul sentiero per la collina di Sant'Ippolito. 

    Oggi, la piccola chiesa di Sant'Ippolito, menzionata per la prima volta nel 1288 ma certamente più antica, domina la cima della collina. Dimostra quanto questo luogo conservò la sua attrazione mistica per la gente anche in epoca cristiana, anche se altri rituali presero piede. 
    Uno di questi importanti rituali era certamente l'usanza di di suonare la campana a distesa alle prime avvisaglie dei temporali, il cui compito spettava al sacrestano di Sant'Ippolito. Durante i forti temporali estivi, tuttavia, la natura esposta della collina portò ripetutamente ad incidenti, motivo per cui la chiesa di Sant'Ippolito fu soprannominata "Zum bösen Segen" ("Alla maligna benedizione"). Nel 1925 una coppia di sacrestani fu uccisa da un fulmine, cosa che è ricordata da una targa commemorativa all'interno della chiesa. 

    Che sia dovuto alla posizione solitaria della collina, alla sua lunga storia o alla vastità che vi si può vedere, non c'è dubbio che la collina di Sant'Ippolito con la sua chiesa possiede un'aura speciale che invita alla contemplazione interiore e la rende un luogo di energia spirituale. 
    È anche per questo che nel 2010 è stato costruito il Cammino di Riflessione al Rosario Luminoso e in memoria di Papa Giovanni Paolo II, che porta dal parcheggio ai piedi della collina alla chiesa.
    Chiese e abbazie
    Monastero di San Giovanni a Müstair
    Tubre, Val Venosta

    Il convento benedettino è un monastero medievale di epoca carolingia in ottimo stato di conservazione. Qui si incontrano la vita quotidiana benedettina, la coltivazione culturale, l'arte e la ricerca. La leggenda vuole che la prima pietra del monastero sia stata posta da Carlo Magno. Subito dopo l'incoronazione, Carlo Magno fu sorpreso da una tempesta di neve sul Passo dell'Umbrail. In segno di gratitudine per essere sopravvissuto, fondò il monastero di Müstair nel 775. 
    Il monastero di San Giovanni è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 1983. 

    Ulteriori informazioni, visite guidate e orari di apertura della chiesa del monastero sono disponibili su: www.muestair.ch

    Laghi, cascate
    Lago di campofosso a terento
    Terento, Bressanone e dintorni
    Anche il lago Campofosso è un lago di montagna (2.439m) di color blu intenso che ci narra una storia incredibile: in passato al posto del lago c’era una bella malga verde. Era di proprietà del più ricco contadino di Terento. Ci abitava anche un giovane pastore con due occhi blu dal colore delle genziane. Un giorno l’unica figlia del contadino gli portò del cibo e s’innamorò dei suoi splendidi occhi. Anche il pastore s’innamorò della fanciulla. Passò del tempo ma la figlia del contadino non venne più a far visita al giovane pastore. Un giorno arrivò il garzone per portargli del cibo e raccontò che la figlia del contadino si sarebbe sposata con un altro uomo. Il pastore rimase impietrito e gli spiriti della montagna evocarono una tempesta. Così al posto della malga del ricco padre la figlia trovò un lago del colore degli occhi del giovane pastore.
    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15