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    Golf

    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Laghi, cascate
    Pattinare sul Laghetto di Fiè
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Il Laghetto di Fiè, durante la stagione invernale, è il punto di raccolta di coloro che amano pattinare. Questo luogo idilliaco e unico alle pendici dello Sciliar, è amato anche d’inverno. Qui, gli amanti della natura possono dedicarsi al pattinaggio, luogo ideale per fare le proprie piroette, in tutta tranquillità.

    Chiese e abbazie
    Chiesa San Valentino
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    La chiesetta di San Valentino campeggia tra verdi prati in fiore sopra il paese di Siusi e offre una vista spettacolare sul massiccio dello Sciliar. Eretta nel XII secolo, presenta affreschi ben conservati di indiscutibile interesse storico-artistico.
    Luoghi da vedere
    Karlotten Kofel
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Nei pressi di Siusi allo Sciliar si trova un posticino immerso nel silenzio e affacciato su un panorama mozzafiato: il Karlotten Kofel. Dal punto più alto di questo poggio di lava vulcanica ai piedi di una parete di roccia porfirea rossa brillante, è possibile abbracciare con lo sguardo non solo l'imponente massiccio dello Sciliar, ma anche i campanili di ben sette chiese! Per via delle proprietà termiche della roccia lavica e della posizione particolarmente soleggiata, il colle è ricoperto da una vegetazione spiccatamente mediterranea.
    Luoghi da vedere
    Biotopo Ilistra
    Chienes, Regione dolomitica Plan de Corones

    Il biotopo Ilsterner Au si estende lungo un tratto di 1,3 km del fiume Rienza e si trova nei comuni di Chienes e Vandoies. È composto da quattro ettari di area acquatica e otto ettari di area biotopo.
    In generale, nelle foreste alluvionali si trova una vegetazione diversificata, grazie al buon apporto di sostanze nutritive. L'ontano grigio è la specie arborea predominante nell'Ilsterner Au, anche se in alcuni luoghi l'abete rosso o il pino hanno preso il sopravvento.  Una particolarità assoluta è rappresentata da un gruppo di frassini quasi puro, situato nella zona orientale del Biotopo.  
    Il biotopo svolge anche un'importante funzione di serbatoio di equilibrio idrologico del bilancio idrico. Inoltre, in termini paesaggistici, è una controparte arricchente delle aree paesaggistiche utilizzate in modo intensivo. Esiste inoltre una fauna selvatica molto ricca. Una grande varietà di specie di insetti e di uccelli trovano qui un rifugio e si possono osservare anche uccelli migratori.

    Nel corso del progetto di rivitalizzazione sostenibile, ampie parti del terreno sono state abbassate, il letto del fiume è stato allargato e sono stati creati diversi stagni per le acque sotterranee.
    L'area superiore con diversi tabelloni tematici è anche considerata una zona ricreativa orientata alla natura per la popolazione locale in generale e per le famiglie e le scuole in particolare.

    Chiese e abbazie
    abbazia di Monte Maria
    Malles, Val Venosta

    L’Abbazia di Monte Maria sorge all'altezza di 1340 m. Si tratta dell’abbazia Benedettina più alta d'Europa. Fu una fondazione dei nobili di Tarasp. Nella solitudine delle montagne da più di 900 anni alcuni monaci conducono la propria vita secondo la regola di San Benedetto. Il Museo di Monte Maria si trova nella parte dell'economato dell'edificio. Il Museo fornisce un'impressione della vita monastica “ora et labora", come pure degli eventi storici e dell'interpretazione spirituale degli affreschi romanici della cripta con le famose e preziose raffigurazioni angeliche.

    Mostre temporane:

    - Marienberg davanti e dietro l’obiettivo
    - Maria

    Visite guidate
    Ulteriori informazioni sulle visite guidate e orari disponibili sotto https://www.marienberg.it/it/museo/visite-guidate.html.

    Giardini pubblici
    Sentiero 7 laghetti
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Ai piedi dello Sciliar, tra Aica di Fiè e San Costantino, c’è un sentiero che collega sette laghetti: Laghetto Salmseiner, Laghetto Gflierer, Laghetto di Fiè, Laghetto Superiore, Laghetto di Umes, Laghetto di Aica e Laghetto di San Costantino.

    Il percorso attraversa una natura variegata e impressionante e paesaggi incontaminati e unici come quelli del Parco naturale Sciliar-Catinaccio, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
    L’escursione, che è piuttosto impegnativa, può anche essere interrotta, oppure può essere percorsa nella direzione opposta. È possibile entrare o uscire in diversi punti del sentiero.
    Il percorso conduce attraverso cortili e masi, piccoli borghi e terreni che non sono pubblici. Alcuni stagni sono di proprietà privata. Per il ritorno ci sono ottimi collegamenti in autobus.

    Durata: circa 4 ore - 13,2 km. 

    Il sentiero dei 7 laghetti non è adatto alle carrozzine.
    Luoghi da vedere
    Piramidi di terra Renon
    Bolzano e dintorni

    Le piramidi di terra del Renon sono le più alte e suggestive d’Europa: si tratta di gioielli naturali formatisi nelle vallate in seguito all’erosione delle rocce moreniche di origine glaciale. Il terreno, qui, risulta compatto allo stato secco, ma a contatto con la pioggia si trasforma in poltiglia fangosa, che tende a ridiscendere verso valle. Al di sotto di grossi massi il terreno resta asciutto, mantenendo la sua solidità, mentre il materiale circostante viene progressivamente eroso dall’acqua: ecco, quindi, come si creano le piramidi, che a ogni nuova precipitazione, assumono un profilo sempre più slanciato. Se la grossa pietra al vertice cade, il cumulo di terra, ormai privo di protezione, è destinato a un rapido disfacimento: l’acqua ne ammorbidisce la consistenza, trasportando il materiale a valle. Le piramidi di terra sono osservabili in tre località: tra Longomoso e Monte di Mezzo, nella valle del Rio Rivellone sotto Soprabolzano e nella valle del Rio Gasterer nei pressi di Auna di Sotto.

    Luoghi da vedere
    La Veduta del Re nel bosco di Laranza
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Ogni favola che si rispetti si svolge in un bosco misterioso e il bosco di Laranza tra Siusi e Telfen pare esserne la materializzazione nel mondo reale. Il sentiero che lo attraversa dona pace, rigenera le energie e invita alla meditazione. La collina su cui si estende era abitata già ai tempi di Ötzi, l' Uomo dal ghiaccio, come dimostrano i resti conservatisi fino ad oggi del castelliere di Gschlier e del rogo votivo precristiano di Rungger Egg. Il sentiero circolare si addentra nel rado bosco di conifere fino a raggiungere la Veduta del Re, un magnifico punto panoramico. Poco prima dei masi di Lanzin, un secondo sentiero circolare si diparte dal primo diretto verso il Katzenloch-Bühl, un belvedere altrettanto splendido.
    Luoghi da vedere
    Catinaccio
    Nova Levante, Regione dolomitica Val d'Ega

    Da sempre protagonista di miti e antichi misteri, il Catinaccio nelle Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO – sembra fiorire al tramonto, come per magia: si racconta nella leggenda che molti anni fa, ci fosse un giardino pieno di rose (giardino delle rose=Rosengarten) del Re dei nani Laurino. Un giorno, mentre combatteva contro i cavalieri, Re Laurino usò la sua cappa magica che lo rendeva invisibile. I cavalieri, tuttavia, riuscivano a individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Molto arrabbiato per questo, Re Laurino lanciò una maledizione sul roseto che lo aveva tradito. Decise che né di giorno né di notte nessuno avrebbe mai più rivisto il suo roseto; ma si dimenticò del crepuscolo. Ora si può ammirare l’enrosadira, che colora la montagna di rosa e rosso all'alba e al tramonto.

    Al Catinaccio ci sono innumerevoli sentieri escursionistici di diversi livelli da esplorare: dal sentiero Masarè che porta al Monumento Christomannos, il giro del Catinaccio e molto altro ancora. Il Catinaccio invita anche gli alpinisti avventurosi a esplorare le vie ferrate e scalate.

    Fortezze e castelli
    Rudere Greifenstein - Castel del Porco
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Come un nido d'aquila i fragili resti delle mura della rovina Greifenstein - anche chiamato Castel del Porco - abbracciano la rosseggiante roccia di porfiria. Documentata per la prima volta nel 1159 e distrutta più volte a causa di incendi o battaglie, successivamente ricostruite. Secondo una leggenda famosa le rovine ricevettero un secondo nome: Castel del Porco. 

    Le rovine sono raggiungibili facilmente da Cologna a San Genesio: parcheggiate davanti al ristorante Noafer e camminate per 15 miunuti verso le rovine. 

    La leggenda del Castel del Porco

    Tanto tempo fa il principe Federico “dalla tasca vuota”, assediava con il suo esercito il castello Greifenstein.

    Lui arrivò fino alla porta del castello, però questa era protetta molto bene e gli abitanti difendevano il castello Greifenstein con tutti i mezzi.

    Il principe non poteva conquistare il castello. Allora rifletté sul da farsi. Egli decise di prendere per fame gli abitanti del castello. E così successe. Nessuno poteva lasciare la fortezza per la  paura  di essere ucciso. L’assedio durava da parecchie settimane e i viveri nel castello stavano per finire.

    Il principe di Greifenstein decise allora di buttare il suo ultimo maiale dalle mura del castello all’accampamento dei suoi nemici. Egli sperava di far credere ai cavalieri nemici che ci fossero scorte di viveri in abbondanza.Quando i paggi e il castellano apparvero sulla mura del castello, Federico “dalla tasca vuota” credette che loro gli volessero consegnare il castello.

    Però che cosa successe?

    Gli abitanti gettarono il loro ultimo maiale nell’accampamento nemico. Di conseguenza il principe Federico credette che i Greifensteiner avessero ancora molti viveri e diede ai suoi cavalieri l’ordine di andarsene.

    Grazie a questa furbizia il castello e i suoi abitanti furono salvi.

    Da quel giorno il castello Greifenstein viene anche chiamato “castel del porco.”

     

     

     

    Fortezze e castelli
    Lo scheletro di Castelvecchio
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    A un'ora di distanza da Siusi, sull´ampio pendio della montagna, sorgono le rovine di Castelvecchio, un tempo dimora del poeta bardo Oswald von Wolkenstein. A volte, allo scoccare della mezzanotte, si sentono provenire dal castello le note d'uno strumento a corde, accompagnate dal canto straziante d'una vergine, probabilmente vittima d'un incantesimo. Una sera tardi, alcuni pastori stavano sorvegliando le loro pecore intorno alle rovine, seduti proprio all'ingresso, raccontandosi ogni sorta di storia quando, improvvisamente, ebbero come l'impressione che qualcuno aprisse una delle finestre del castello. Allora, guardarono verso l'alto e videro una luce filtrare da un'apertura e una donna intenta a pettinare i suoi lunghi capelli. La sua testa non era come quella di chiunque altro, bensì era un teschio. I pastori, stupiti che la donna potesse avere dei capelli così belli, si spaventarono, fuggendo inorriditi quando la misteriosa creatura gettò su di loro pietre e sabbia. Si dice che lo scheletro sia stato, in vita, la moglie d'un cavaliere esiliato, costretta ad aggirarsi nel castello fino al ritorno del suo amato.

    Luoghi da vedere
    Panche delle streghe
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Panche delle streghe Il posto di riposo delle streghe dello Sciliar sulla Bullaccia è un posto leggendario, nel vero senso della parola. Le cosidette panche delle streghe sono due enormi massi di porfido situati sul lato occidentale di questo bastione. La loro posizione fa supporre, in quel punto, l'individuazione di un luogo di culto dedicato al dio Sole, che al tramonto illumina l'Alpe.

    Laghi, cascate
    Lago di Caldaro
    Strada del Vino

    Il paesaggio mediterraneo che lo circonda ne è un chiaro indizio: il lago di Caldaro è il lago più temperato dell’arco alpino. Quattro stabilimenti balneari ne consentono l’accesso diretto. Alle volte queste acque conosciute per la loro ottima qualità, si presentano di un blu intenso, altre rispecchiano il verde delle colline circostanti: suggestivi giochi cromatici entusiasmano residenti e ospiti! Incastonato in una suggestiva cornice naturale, il lago è una tranquilla oasi di quiete a volte piacevolmente interrotta dalla vivacità dei bambini che, come pure gli adulti, apprezzano questo angolo di paradiso. Solcato da barche a remi e a vela, lo specchio d’acqua è accessibile anche a pedalò e tavole da surf. Se il lago è bello, ancora di più lo sono le sue sponde e i suoi dintorni.

    Chiese e abbazie
    San Pietro sul Colle
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Su una piccola collina, in posizione soleggiata, si trova l'insediamento di San Pietro sul colle. La collina è un importante luogo storico. Qui si trovano gli inizi di Fiè allo Sciliar e dell'intera regione dello Sciliar. Le persone si stabilirono qui molte migliaia di anni prima di Cristo. Oggi, la cappella di San Pietro sul colle si distingue un po' nel verde. Sopra la porta si vedono le chiavi incrociate di San Pietro e, accanto, gli stemmi delle famiglie Thun e Firmian: sono di Regina von Thun e Katharina di Firmian, le due mogli di Leonardo il Vecchio di Fiè. L’altare alato del XVI secolo è esposto nel Museo parrocchiale di Fiè. Le decorazioni pittoriche in stile rinascimentale sono del ‘600.

    Un bel posto per una piacevole passeggiata direttamente a Fiè allo Sciliar. Diversi posti a sedere creano un'atmosfera rilassata e invitano a soffermarsi. Lungo il percorso circolare si trova anche un piccolo parco giochi per bambini e una statua. Ogni tanto ci sono delle capre che si avvicinano al Colle San Pietro e creano una bella compagnia. In estate è possibile partecipare a una visita guidata per vedere la chiesa di San Pietro dall'interno.

    Laghi, cascate
    I laghi Schwarzseen all'Alpe di Villandro
    Bressanone e dintorni

    Lago alpino dalle acque cristalline ad ovest della Chiesetta ai Morti. L'imbocco della galleria è ancora aperto e un originario posto di fusione al di sotto del lago segnala estrazioni di rame di 3.000 anni fa.

    Fortezze e castelli
    Municipio di Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    Il municipio della città di Vipiteno è un vero gioiello dei palazzi civici del Tirolo. Fu costruito negli anni 1468 - 1473, il particolare "erker" ad angolo fu introdotto nel 1524 nel corso di una ristrutturazione. La sala del consiglio in stile gotico, con le sue pareti rivestite in legno e il soffitto con travi a vista, è considerata la più bella di tutto il Tirolo. Gli ampi spazi aperti del municipio furono utilizzati più volte in passato per degli importanti incontri: nel 1525 si riunì il consiglio di emergenza durante la rivolta dei contadini, dal XIV al XVII secolo si tennero diverse riunioni del Parlamento del Tirolo e furono ricevuti i membri della famiglia imperiale (Massimiliano I d'Asburgo, Filippo II di Spagna , Ferdinando II d'Austria, Maria Teresa d'Austria, etc.).  

    Nell‘atrio, dove si aprono le finestre ad arco sulla parete sud, sono esposti i vari oggetti del museo sulla storia locale. Il municipio è collegato tramite un ampio cortile interno ad una sala civica intitolata a Vigil Raber, il primo editore teatrale dell'area di lingua tedesca.

    Nel cortile, alla fine della galleria al piano terra, ci sono reperti di storia dell’insediamento romano. Una copia della Stele del Dio Mitra testimonia il famoso culto misterico che veniva praticato da molti soldati romani. La pietra miliare adiacente (del 200 d.C.) testimonia l‘ampliamento della strada romana lungo la linea del Brennero sotto Settimio Severo.

    La sala storica e il cortile interno sono visitabili durante gli orari di apertura del Municipio. 

    Chiese e abbazie
    Il toro di San Valentino
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Un tempo, su una collina intorno a San Valentino, un toro iniziò a scavare, continuando senza sosta per un'intera giornata. Quando la gente, avvicinandosi alla buca, vi scorse l'anello di un'enorme campana, decise di riportarla alla luce e appenderla nella chiesa di San Valentino. Ancora oggi, questa campana, che in passato è stata molto odiata e temuta dalle streghe poiché il suo rintocco scacciava il brutto tempo, viene chiamata "Il toro di San Valentino". Tutti, a Lazfons, nell'area est dell'alta Valle Isarco, conoscono questa leggenda: in tempi remoti, si fece strada la volontà di portare da San Paolo a Castelrotto una campana di straordinaria bellezza e dalle eccezionali dimensioni. Nonostante 40 forti coppie di buoi fossero impegnate nel tentativo di spostarla, questa era inamovibile e d'un tratto iniziò a parlare e disse: Mi chiamo Maria Anna, governo il tempo, allontanando le intemperie, e intendo restare a San Paolo. E ancora oggi, infatti, la si può trovare là!

    Luoghi da vedere
    Castel d'Appiano
    Strada del Vino

    Dopo una breve passeggiata tra la boscaglia si apre uno splendido panorama. Sopra il capoluogo altoatesino si leva il massiccio dello Sciliar e il leggendario Catinaccio. L'occhio cade a nord sulle Ötztaler-Alpen e a sud sulla catena del Lagorai nel Trentino.

    Castel d’Appiano s’innalza sopra il paese di Missiano nel comune di Appiano, su di una ripida parete di roccia. Il carattere di un maniero fortificato viene dato dalla torre imponente che sovrasta il castello. Castel d’Appiano fu costruito tra il 1125 e 1130 dal conte Ulrich II e già allora contava tra le più potenti fortificazioni dell’Alto Adige. I proprietari di allora vivevano prima nei pressi di San Paolo. Ma a causa di un conflitto con i conti del Tirolo, la loro posizione di allora sembrava poco sicura e quindi decisero di cambiare residenza.

    Nel 1158 i conti di Appiano fecero un’imboscata ad un’ambasceria papale ed il castello fu oggetto di un attacco di ritorsione sotto Enrico il Leone e venne quindi distrutto. Ma il castello venne rimesso e passò nel 1315 ai conti di Tirolo. Questi diedero come feudo il castello a varie famiglie. Dal 1911 infine, i conti di Enzenberg presero la proprietà di Castel d’Appiano.

    All’interno del castello troviamo varie attrazioni, come per esempio la torre con la sua forma pentagonale, la quale è unica nel suo genere. Gran parte delle mura ed i corpi di difesa del castello risalgono al XVI secolo. Notevoli sono anche gli affreschi nella cappella, i quali contano tra i miglior conservati del Tirolo. Le pitture risalgono al primo decennio del XIII secolo mostrano immagini della tradizione locale come per esempio le “mangiatrici di canederli” o anche immagini della caccia. Anche le famose scene delle “vergini folli” vengono raffigurate.

    Visite

    La taverna del castello è aperta ogni giorno escluso mercoledì dalle ore 10 alle ore 17. Per ulteriori informazioni, vi preghiamo di contattare l'ufficio turistico Appiano all'indirizzo mail info@eppan.com o telefonicamente al 0471 66 1106

    Percorso tiro con l’arco al Castel d’Appiano

    Il percorso tiro con l’arco vicino al Castel d’Appiano è aperto giornalmente, escluso mercoledì e offre ai visitatori tensione e un sentimento medievale durante la "caccia con freccia e arco. Il noleggio di frecce e arco è disponibile dalle ore 10 alle ore 14. Il completo percorso dura all’incirca 3 ore.

     

    Laghi, cascate
    Percorso 3D
    Strada del Vino

    Il percorso 3D Niclara-Magrè-Cortina è una passeggiata facile che si può fare anche con carrozzina. Il sentiero da Niclara a Cortina passa attraverso frutteti e vigneti e anche vicino biotopi dove si possono osservare vari animali. Vicino al campo di calcio a Cortina c'è anche la possibilità di fare sosta coi bambini al parco giochi.

    Luoghi da vedere
    Sentiero del Castagno / Tappa 5
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni
    Questo tratto del Sentiero del Castagno porta dal Castel Roncolo nella città di Bolzano attraverso i vigneti soleggiati, passando per le bellissime aziende tenute, lungo i pendii fino agli imponenti castagni di Cologna/Glaning e oltre la bassa montagna sopra la Val d'Adige fino a Terlano e Vilpiano.

    Lunghezza del tracciato: 27,5 km
    Salita: 1.446 m
    Discesa: 1.511 m
    Percorrenza media: 9:40 h

    Percorso:
    L'escursione inizia dal parcheggio o dalla fermata dell'autobus sotto il castel Roncolo. Da lì si cammina su un ponte e si gira a sinistra, passando accanto a giardini di lotti, fino a raggiungere la stazione a valle della funivia di San Genesio (attualmente chiusa). Proseguite sul sentiero n. 2, che conduce molto ripidamente sulla strada di accesso alle rovine del castel Rafenstein, passate davanti al maso Sandner e dopo circa 80 m svoltate sul sentiero n. 1 B. Il sentiero porta alla strada di accesso alla fattoria sopra la chiesetta di S. Giacomo.
    Il sentiero 1A conduce in modo moderatamente ripido sopra S. Giorgio. Ora seguite la stretta strada di accesso alla fattoria a destra e dopo circa 100 m il sentiero escursionistico 5 A si dirama a sinistra in direzione di “Fagenbach” e raggiungete il maso “Winterle”. Ora seguite il sentiero n. 5, attraversate la strada di campagna e salite un tratto più ripido fino la strada di Cologna. Poi si prosegue fino all'incrocio con il sentiero n. 9. In pochi minuti si raggiunge la chiesetta di S. Martino.
    Da Cologna si cammina ora in direzione ovest, si dirama a destra (n. 11), si attraversa il torrente “Mauritius” e da lì si scende di nuovo sulla strada asfaltata. Sopra la locanda Noafer, seguire il sentiero n. 9 fino al maso “Schmalz” e poi seguire il sentiero a sinistra. Dopo un'altra breve salita, si raggiunge di nuovo la strada principale e la si segue in salita per un breve tratto fino alla fattoria "Moar in Rumsein". Poi seguire il sentiero n. 9 e dopo circa 200 m di discesa, sempre seguendo la strada asfaltata di accesso alla fattoria, girare a destra e scendere per alcuni tornanti fino a un ponte. Poi si arriva al maso “Lanzoner”. Seguire la strada a sinistra per circa 500 m fino a raggiungere la fattoria “Wegscheider”. Il sentiero ora conduce prima a destra a un serbatoio d'acqua recintato, poi brevemente in salita fino a un sentiero sulla sinistra (indicazione Terlano). Seguire il cartello n. 8 B in direzione di Frassineto. Poi girare a sinistra sul sentiero n. 4 A in direzione ovest fino a raggiungere la strada per Meltina.

    Nota: se non volete scendere a Terlano, potete scegliere qui il sentiero n. 4 A in direzione ovest fino a "Ober-Tschirggl", che poi continua fino a Vilpiano.

    Ora inizia la discesa verso Terlano. Seguite la strada di Meltina a sinistra e poi il sentiero n. 4 a destra. Passato il podere “Liebeneich” dei conti di “Enzenberg”, il sentiero prosegue a sinistra verso il podere “Köstenholz” e raggiungete il centro di Terlano.
    L'ultimo tratto del Sentiero del Castagno conduce ora dal centro di Terlano a Vilpiano. Dalla chiesa parrocchiale di Terlano, seguire il vicolo della chiesa sulla destra e girare a sinistra fino alle vecchie miniere sulla “Silberleiten” (n. 4A). Si supera rapidamente il dislivello e poi si cerca il segnavia n. 1 A, che prosegue a sinistra in direzione ovest. Ora si cammina lungo la strada da “Vorberg” fino a raggiungere il maso “Scholer”. Da lì, seguire il sentiero n. 1 A per un breve tratto e girare a sinistra sul sentiero n. 1. Questo porta a un bivio, dove si può prendere la ripida discesa a sinistra fino alla scuola provinciale dei vigili del fuoco (solo per escursionisti esperti) o prendere il facile sentiero n. 1 fino alla stazione a valle della funivia di Vilpiano. Entrambi i percorsi ti portano al centro di Vilpiano.

    Luoghi da vedere
    Il sentiero di San Martino
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Questo sentiero circolare di circa 3 km è un percorso meditativo realizzato con particolare attenzione ai bambini, alla natura e alla semplicità.

    I visitatori, specialmente bambini, devono avere la possibilità di sperimentare, in questa stupenda e tranquilla cornice naturale, il creato e il suo Creatore con il Suo messaggio all’umanità.La strutturazione del sentiero vuole favorire la crescita dello spirito di comunità ed invita a sperimentare, pregare, cantare, parlare, mangiare … insieme.

    Il famoso san Martino è il patrono di Cologna e per questo il leitmotiv di questo sentiero si ispira alla sua vita e al suo insegnamento.
    Questo sentiero può aiutare ciascuno a vivere un po’ di più come San Martino!

    Con l’aiuto di impronte, una sdraio di pietra, un labirinto, un Padre Nostro scolpito nella roccia, un punto panoramico mozzafi ato e molto altro, bambini ed adulti possono conoscere e comprendere un po’ meglio la vita di San Martino e magari anche la propria.È bello utilizzare tutti i sensi per comprendere questo stupendo messaggio!

    Fortezze e castelli
    Castello di Salorno
    Strada del Vino

    Il maestoso castello costruito nel medioevo troneggia su una ripida roccia, sopra il paese di Salorno. L'imponente rovina è uno dei monumenti più importanti dell'Alto Adige. L'edificio originale è stato ricostruito e ampliato più volte nel corso degli anni ed era in possesso di diverse famiglie nobili. Nel XVII secolo il castello è diventato proprietà dei discendenti del conte veneziano Zenobio – Albrizzi. La Haderburg è stata ristrutturata grazie all’intervento della famiglia. Dal 2003 è aperto al pubblico. Attraverso il sentiero “Via delle visioni” il castello è facile da raggiungere da Salorno. L’estate è luogo di rappresentazioni teatrali, spettacoli musicali e banchetti medievali. Il castello ospita ora una mescita.

    Fortezze e castelli
    Rovine del Castello Wolkenstein
    Regione dolomitica Val Gardena

    La rovina è oggi accessibile da un ripido sentiero che parte nei pressi del Centro di Addestramento dei Carabinieri di Vallunga. Il castello, costruito all'inizio del XII secolo, crollò già nel 1525 e non fu mai più ricostruito. Dal XIV secolo appartiene alla famiglia dei conti Wolkenstein, di cui porta il nome. Si ritiene che vi soggiornasse nei mesi estivi il celebre poeta e compositore Oswald von Wolkenstein, nato fra il 1376 e il 1387 in Alto Adige e morto nel 1445 a Merano.

    Luoghi da vedere
    Giardino storico dell'Abbazia di Novacella
    Bressanone e dintorni

    All’entrata del complesso dell’Abbazia è situato il giardino storico, riaperto al pubblico nell’estate del 2004 dopo intensi lavori di restauro.
    La parte barocca del giardino, con le sue splendide fontane e aiuole dalle mille fioriture è incastonata tra un’imponente sequoia e due alberi secolari di Ginkgo biloba.

     

    Luoghi da vedere
    Maso Campitello - Steger
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Documentato per la prima volta nel 1180, fu utilizzato dal 1600 come luogo di villeggiatura dei monaci agostiniani del convento Muri Gries. Intorno alla chiesetta di Santa Maddalena sono raccolti la casa padronale di un tempo, la casa vescovile, il "Stegerhof" con i suoi fabbricati rurali e l'attuale residenza estiva dei monaci benedettini di Muri Gries.

     

    Cosa offre il maso oggi?

     

    La scuola di fattoria
    Il nostro casale è una fattoria didattica certificata. Offriamo a gruppi di ogni età (soprattutto a classi scolastiche) visite della fattoria e corsi di formazione della durata di 3 ore ma anche fino a più giornate.


    La cucina tipica

    Accogliamo i nostri ospiti nella grande "Stube" rivestita del legno originale, offrendo prodotti di altissima qualità provenienti direttamente dai nostri campi e dalla stalla del casale.

    Produciamo noi stessi anche il pane fresco nel nostro forno contadino e servizio catering.

    Lavorazione della propria lana
    Usiamo una parte della lana delle nostre pecore per lavorarla ed infeltrirla noi stessi.

    La gamma spazia dai giocattoli per bambini a comode pantofole, dai tradizionali cappelli a sculture di feltro. Offriamo sia corsi di infeltritura sia articoli già completati.

     

    Laghi, cascate
    "Lago dei morti" sull'Alpe di Villandro
    Bressanone e dintorni

    Il Totensee (tradotto letteralmente, "lago dei morti"), si trova in una conca di montagna al di sotto della celebre chiesetta "Dai morti" ("Am Toten", in tedesco). Circondato da blocchi di roccia e prati, è situato ad un altitudine di 2200 m.

    Il macabro nome trae la sua origine da un termine di derivazione agricola, "tot", ("morto", appunto), che in realtà veniva inteso semplicemente come "improduttivo".

    Laghi, cascate
    Laghetto Superiore
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Pescare al Laghetto Superiore: Chi si trova a Fiè allo Sciliar e ama la pesca è nel posto giusto al momento giusto. Trote, carpe e salmerini, perché non provarci?

    È possibile acquistare il biglietto giornaliero (prezzo 22,00€) direttamente al parcheggio del Laghetto di Fiè; per il Laghetto Superiore non è necessaria la licenza per pescare.

    Il periodo di pescare é da aprile fino a ottobre.

    Luoghi da vedere
    Sorgenti delle steghe
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Sorgenti delle streghe: all'insegna dell'avventura con la strega Curadina passando le sorgenti sulfuree

    Luoghi da vedere
    Latemar
    Nova Levante, Regione dolomitica Val d'Ega

    La leggenda narra che le incredibili guglie e torri calcaree per cui si distingue l’imponente montagna del Latemar nelle Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO, siano in realtà splendide bambole pietrificate. Altro luogo da fiaba è il Labirinto, intricato percorso tra ciclopici blocchi di roccia franati molti anni fa.

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