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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Arte e cultura
    8 Am Mühlbach
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Der Mühlbach

     

    Kurze-Chronik zum Mühlbach

     

    > Der Mühlbach wird unter der Bezeichnung Lafad *  im Vertrag vom 24. Mai 1484 der Tartscher vor dem Richter zu Glurns wegen der „Holzlände“ in Prad erwähnt. * Lafad, Lavad, Lavod, E: von rom. levate = heben, aufheben, hier im Sinne von > Wasser führen <, synonym für Aquädukt, romanisch: Lavadotg.

        

    > Da der ungezähmte Suldenbach für einen kontinuierlichen Betrieb von Wasserrädern nicht geeignet war, fasste man wohl schon im 14. Jahrhundert den Entschluss, seine Wasser mittels eines künstlichen Kanals zu nutzen. So wurde der Suldenbach immer mehr aus der Dorfnähe verbannt und der Mühlbach geschaffen. Seit dem 15. Jahrhundert ist er urkundlich als wichtiges Gewässer nachweisbar und spiegelt die Siedlungsentwicklung Prads wieder.

    > Mit dem Wachstum des Dorfes stieg nicht nur die Anzahl der verschiedenen Betriebe am Mühlbach, sondern ihm kam durch die Urbarmachung der Ödgründe vermehrt auch die vordringliche Aufgabe zu deren Bewässerung zu.

    > 1591 entstand ein Streit zwischen den Gewerken (Handwerkern) am Mühlbach und der Gemeinde Prad wegen des Mühlbach-Unterhalts. Daraufhin entstand eine eigene “Mühlbachordnung“. Die Aufgabe der Gewässerüberwachung teilten sich zwei Aufseher, nämlich der Bachmeister, der für den Abschnitt von der Schmelz bis zur Unteren Mühle und Säge zuständig war, und der Saltner, der die Einhaltung der Wasserrechte und den Zustand des Kanals unterhalb der unteren Mühle überwachte.

    > Der Mühlbach hatte bis zu seiner Verbauung 1958 bis 1963, ein Normalprofil von 1,6 m Breite und 0,8 m Tiefe und führt an die 700 l/sek. Wasser im Sommer und an die 150 l/sek. im Winter. Seine Gesamtlänge betrug bis zur Neufassung durch das E.Werk Prad im Jahre 1986 an die 2.3 km, wobei der Kanal laut Grundbucheintragung von 1937 eine Grundfläche von 16.667 m² einnimmt.

    > Fünf Brücken überquerten im Dorfbereich und deren sieben im Flurbereich, vor der Verbauung den Mühlbach, wobei es im Dorf auch einige Stegüberquerungen gab.

    > 13 Betriebe am Mühlbach: 1. Getreide-Mühle und 2. Säge in der Prader Schmelz, 3. „Tschurtschelmühle“ (Klenganstalt) seit 1850), 4. Trappische- oder Schmölzschmiede, 5. Walch, 6. Dorf-, später Moserschmiede, 7. Bochmühle (Gerstenstampfwerk), 8. Gerber, 9. Säge und 10. „Obermühl“ (Garbermühl), 11. Mittermühle, 12. Säge und 13. „Untermühl“ (Sägemühle).

     

    > Seit der Einführung der offiziellen Straßennamen per Gemeinderatsbeschluss vom 27.12.1954, teilte der Mühlbach exakt die Hausnummern zwischen Haupt- und Silberstraße.

     

    > In der Zeit zwischen 1958 bis 1963 kommt es unter Bürgermeister Hubert Gapp in drei Baulosen, zur Verbauung bzw. Abdeckung des Mühlbaches im Dorfbereich. Dadurch wurden sowohl die altbewährten Mühlfuhren als auch die Wasserräder mit Zubehör überflüssig. Die damals noch vorhandenen  Betriebe mussten sich, wollten sie ihre alten Konzessionen nicht verfallen lassen, für den Einbau eines Turbinenantriebes mit Elektrogenerator entscheiden.

    > Am 7. März 1986 beginnt das E.Werk Prad mit dem Bau des so gen. Mühlbachkraftwerkes I. Das Werksgebäude wird an die Klenganstalt in der Prader-Schmelz angebaut. Die Leistung des E.Kraftwerkes beträgt ca. 620 KW. und liefert damit jährlich an die 4 Mio. KWh. Strom. Die Baukosten beliefen sich auf 1.6 Milliarden Lire. Die Wasserableitung aus dem Suldenbach beträgt an die 4.500 l/sek.

    >  Am 28. März 1990 beginnen die Arbeiten zum Bau des Mühlbachkraftwerkes II unterhalb des Sportplatzes. Das neue Kraftwerk leistet an die 600 KW und liefert damit jährlich an die 3.6 Mio. KWh. Strom. Die Baukosten beliefen sich auf 1.65 Milliarden Lire. / Beide E.Werke liefern damit zusammen an die 7.6 Mio. KWh. Strom jährlich.

     

     

    Fortezze e castelli
    Abitazione rupestre "Mortner Gufl"
    Cornedo all'Isarco, Regione dolomitica Val d'Ega
    L' Abitazione rupestre "Mortner Gufl" si trova sull'antico sentiero di Collepietra, che all'epoca collegava Collepietra con Cardano e Bolzano.  A circa 500 m dal maso Mortner, in direzione di Cardano, si trova un ampio piazzale pianeggiante su cui pende una spessa lastra di pietra, come a proteggere il piccolo luogo. Si dice che un eremita, il Mortner Hias, abbia vissuto qui durante la Prima Guerra Mondiale. In questa dimora naturale ha persino allestito un forno agricolo e l'ha murata. Qui l'eremita intrecciava cesti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questo luogo fu utilizzato come rifugio antiaereo per gli abitanti del vicino maso Mortner. Alcuni resti del muro possono essere scoperti e ammirati ancora oggi.
    Nel 1951, inoltre, si dice che in questo luogo speciale ci sia stata un'apparizione della Vergine Maria.
    Un tabellone sul posto racconta questi avvenimenti straordinari al "Mortner Gufl".
    Percorso:
    Il punto di partenza è la piazza del paese di Collepietra. Dal parcheggio del Cafè Christl, passate davanti al negozio di alimentari Lex Market lungo il sentiero [2] / Sentiero dei Cavalieri. Proseguite lungo il Sentiero dei Cavalieri passando per il maso Ebenhof fino a raggiungere la deviazione per il maso Mortner. Qui si percorre un breve tratto in direzione maso Mortner e poi si gira subito a sinistra per il "Mortner Gufl".
    Il ritorno avviene attraverso lo stesso percorso.
    Lunghezza del percorso dalla piazza del paese di Collepietra al “Mortner Gufl”: 3 km (circa 50 minuti di cammino)
    Fortezze e castelli
    Scavi della stazione romana di Sebatum
    San Lorenzo di Sebato, Regione dolomitica Plan de Corones

    Scavi della Stazione romana di Sebatum, dalla collina antistante la chiesa di Santa Croce (Schraffl Bühel) si estendeva per un lungo tratto verso valle su entrambe le rive del Rienza (di tanto in tanto vengono ancora condotti degli scavi). Si tratta dei resti di case d'abitazione con riscaldamento nel pavimento e bagni, di magazzini e di alloggiamenti per le truppe.

    Arte e cultura
    La meridiana di Sesto
    Sesto, Regione dolomitica 3 Cime

    E del tutto impassibile dinanzi allo scorrere del tempo, è così che si presenta lo skyline forse più rimarchevole creato dalla natura, ovvero la straordinaria Meridiana di Sesto. Ben cinque cime dolomitiche – la Nove, la Dieci (detta anche Croda Rossa), la Undici, la Dodici e la Una – formano insieme l’imponente orologio di pietra. Nelle limpide giornate si può leggere l’ora basandosi sulla posizione del sole che illumina le cime.

    E c’è di più: la Meridiana di Sesto offre da sempre spunti e stimoli per stabilire nuovi record e superare i propri limiti – a volte anche sfidando le leggi del possibile. E in tale ambito gli abitanti di Sesto hanno fama di essere molto ingegnosi. Fu così anche nel caso di Greti Rogger del Rifugio Pian di Cengia che insieme al figlio Daniel salì in un solo giorno su tutte e cinque le cime della Meridiana di Sesto. Un modo particolarmente intenso per confrontarsi con il carattere effimero del tempo.  

    Da non perdere: il luogo migliore per osservare lo spostamento del sole sopra la Meridiana di Sesto è lungo la via principale che collega Moso e la Sala Congressi di Sesto, dove si traova anche la Pietra del Tempo. Il periodo più indicato è l’inverno, quando la Meridiana coincide quasi perfettamente con l’ora del giorno.

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    Arte e cultura
    1 Prad am Stilfserjoch
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Prad am Stilfserjoch (915m)

     

    Prad, mit dem Ortsteil Schmelz, den Prader und Agumser Berghöfen, dem Weiler Gargitz, der Ortschaft Agums und der Fraktion Lichtenberg liegt im oberen Vinschgau, dem Westen Südtirols. Mit königl. ital. Dekret vom 14.3.1929 verlor die Gemeinde Prad ihre Eigenständigkeit, ihr wurden die Gemeinden Stilfs und Lichtenberg inkorporiert. Die ursprüngliche Bezeichnung der Gemeinde Prad im Vintschgau wurde per Gemeinderatsbeschluss vom 26.3.1951 und Reg. Ges. Nr.5 vom 27.4.1953 außer Kraft gesetzt und jene aus der faschistischen Ära Prato allo Stelvio, zu Deutsch Prad am Stilfserjoch, übernommen. Während Lichtenberg als integrierte Fraktion bei der Gemeinde Prad verblieb, erhielt Stilfs laut obigem Regional Gesetz seine Eigenständigkeit zurück. Im Jahre 1984 wurde Prad mit Regional-Dekret Nr.367/A vom 10. Mai 1984 dann zur Marktgemeinde Prad am Stilfserjoch erhoben.

     

    Dorfzahlen: Im gesamten Gemeindegebiet, einer Fläche von 51,36 km², leben laut Stand vom 31.12.2013: 3.365 Einwohner, davon 391 in Lichtenberg und 2.974 in Prad/Agums samt Weilern und Berghöfen. Damit hat die Gemeinde Prad, mit letzthin steigender Tendenz, ihre bisher höchste Einwohnerzahl erreicht. Auch die Baueinheiten sind in den letzten 50 Jahren stetig angestiegen. So sind dies laut Katasteramt: 1.186 bürgerliche, 430 wirtschaftliche, 100 Volks-, 6 bäuerliche und 19 Villenwohnungen. 46 Büros, 1 Pfarrsaal, 2 Seniorenwohnheime, 1 Sprengelstützpunkt, 2 öffentl. Ämter, 9 Schulen, 2 Bibliotheken, 98 Geschäfte, 4 Sportanlagen, 3 Kreditinstitute, 28 Produktionsstätten, 65 Handwerksbetriebe, 169 Gebäude für landwirtschaftliche Produktion usw.

    Arte e cultura
    Lago di Mezzo
    Nova Levante, Regione dolomitica Val d'Ega

    Lo sapevi che il Lago di Carezza ha un fratello minore?

    Seguendo il sentiero [12] attraverso la foresta del Latemar, si arriva a uno specchio d'acqua segreto: il Mittersee o Lago di Mezzo. Non appena la neve inizia a sciogliersi, dove in realtà c'è solo un prato, emerge un lago. Il lago è alimentato da sorgenti sotterranee e per un breve periodo in primavera invita i più avventurosi a fare un giro su una zattera e i più coraggiosi a immergere i piedi nell'acqua fresca a 8 gradi.

    Arte e cultura
    Bosco di tasso ad Andriano
    Andriano, Strada del Vino
    Ad Andriano c'è una bellissima zona boscosa caratterizzata da una forte presenza di alberi di tasso, che é stata designata come zona di protezione paesaggistica.
    I tassi crescono in comunità  con pini, ornielli e carpini neri, ma anche in popolamenti puri, scuri e densi, e offrono un habitat ottimale per molte specie di animali.
    Il nostro bosco di tasso con i suoi numerosi sentieri invita a camminare e a rilassarsi.
    Arte e cultura
    10 Tschrin-Mure
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Die „Tschrinmuar“ – Auszug aus einem authentischen Manuskript eines Augenzeugen.

     

    Am 20. August 1902 war vormittags eine drückende Hitze, nachmittags erhielten wir einen für das Feld höchst notwendigen Regen, gegen 3 [15] Uhr wurde das Gewölke so schwer, daß es fast dunkelte, ohne jedoch die Heftigkeit des Regens zu vermehren, und niemand ahnte, welch furchtbares Unglück in nächster Stunde über Prad hereinbrechen sollte. Solange die Gegend von Prad bewohnt gewesen ist, wird eine so schreckliche Katastrophe nie stattgefunden haben. Um vier Uhr abends hörte man Rufe: „Die Tschrinmuar kimmb“. Das ganze Dorf, insbesondere die Feuerwehr, eilte schnell den Bedrohten zu Hilfe, jedoch diese Hilfe konnte sich nur noch auf Rettung von Menschen und Tieren ausdehnen, denn innerhalb einer Stunde war der größte Teil des Unterdorfes (bis zum Mühlbach) entweder eingemurt oder demoliert. 10 Wohn- und Wirtschaftsgebäude waren zerstört, 20 Parteien mußten ihre Wohnungen verlassen. Von der Wiesenfläche, welche oberhalb des Weges gelegen ist, der vom Dorfe unter den Pfaschen zum Nauhof führt, waren 2/3 mit meterhohem Geschiebe und darüber bedeckt in ca. 300 000 m. Im Dorfe selbst lag das Geschiebe stellenweise 5 m hoch. Bei den Rettungsarbeiten gingen zwei Menschenleben zugrunde, der 35jährige Jüngling Hironimus Thies, Schustermeister, und die 60jährige Anna Nigg. Ersterer wollte Letztere aus dem sog. Widelehause in Sicherheit bringen. Der betroffene Dorfteil bot ein jammervolles Bild, von ganz Vintschgau kamen Leute, um sich die Unglücksstätte anzusehen. Noch am selben Abend eilte ein Beamter der K. K. Bezirkshauptmannschaft Schlanders herbei, und am 21. erschien der Herr K.K. Bezirkshauptmann von Schlanders Rudolf von Ferraris selbst, tröstete die Verunglückten und versprach Hilfe von Seiten des Staates und Landes, am 23. August kam Reichsratsabgeordneter Schreffl und versprach in unserer hoffnungslosen Lage zuerst zum Statthalter zu reisen und von dort nach Wien, was auch wirklich geschah. Excelenz der Herr K.K. Statthalter Erwin v. Schwaz besuchte die Unglücksstelle und richtete durch seine Leutseligkeit und durch seine tröstende Worte die so schwer Betroffenen wieder auf, und wahrlich seine Versprechungen verwirklichten sich im viel größeren Maßstabe, als man zu hoffen gewagt hätte. Durch die Bemühungen des Herrn K.K. Bezirkshauptmannes des Herrn K.K. Statthalters wurde den verunglückten Bewohnern von Prad aus dem staatlichen Notstands-Fonde eine nicht rückzahlbare Unterstützungs-Summe von 90.000 Kronen zuerkannt. Durch diese Summe sowie durch die benützenden Sammelgelder wurde der Schaden größtenteils gedeckt und die Leute fassten wieder neuen Muth und Liebe zur Arbeit. Die Folge dieser Katastrophe war auch, daß die Gemeinde Prad dem Staate und Lande gegenüber berühmt geworden ist und infolgedessen großen Nutzen zog. Es wurde nicht bloß der Tschrinbach verbaut, sondern auch der Suldenbach; schon im darauffolgenden Jahre 1903 hat Staat und Land 166.000 Kronen zur Verfügung – Verbauung des Tschrinbaches zugesichert und weitere 100.000 Kronen ebenfalls zur Verbauung des Tschrinbaches in Aussicht gestellt. Die in diesem Zusammenhang nach Prad geflossenen Gelder bewirkten u. a. dass in der Folge die „Tschrinmuar“ auch „Kronenmuar“ genannt wurde.

    Arte e cultura
    Latemar
    Nova Levante, Regione dolomitica Val d'Ega

    La leggenda narra che le incredibili guglie e torri calcaree per cui si distingue l’imponente montagna del Latemar nelle Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO, siano in realtà splendide bambole pietrificate. Altro luogo da fiaba è il Labirinto, intricato percorso tra ciclopici blocchi di roccia franati molti anni fa.

    Arte e cultura
    Sorgenti della Drava
    San Candido, Regione dolomitica 3 Cime

    Lungo i 750 km di corsa verso il Danubio la Drava bagna 5 stati europei. La sua corsa inizia a Dobbiaco. Il sorgente della drava si trova a metà strada tra Dobbiaco e San Candido ed è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta. Il punto di partenza, soprattutto per le famiglie, è il bosco delle meraviglie.

    Ulteriori informazioni sui tesori d'acqua: http://www.tre-cime.info/it/dobbiaco/dobbiaco/vivere-dobbiaco/laghi-di-dobbiaco-e-di-landro-tesori-d-acqua-dolomiti.html

     

    Arte e cultura
    9 Gebäude am Unteren Platz
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Die „Sperger-Hitt“ – Bp. 70 – Silberstraße 23 + 25

     

    Die Ursprünge dieses ausgedehnten Wohnhauses mit Wirtschaftstrakt reichen sicherlich in das ausgehende Mittelalter zurück. Freilich haben die diversen An- Um- Auf- und Zubauten den einstigen Charakter des ehemaligen Baukörpers arg zugesetzt, wobei sich aber insbesondere im Kellergeschoss ursprüngliche Bausubstanz erhalten hat. Am Zubau finden sich hingegen noch Wandmalereien wie z. B. eine Sonnenuhr und ein „Andreaskreuz“ mit der Jahreszahl 1734. Ebenso vielfältig wie dieses Anwesen selbst, waren zumindest ab dem urkundlich erfassbaren Zeitraum des 17. Jahrhunderts auch seine Bewohner. So besaßen um 1775 Simon Ebensperger, Walpurga Ortler, Maria Haid und Johannes Platzer dieses zinsfreie Eigentum an Wohn- und Ökonomiegebäude am Unteren–Platz. Die vier Parteien teilten sich die im Haus befindlichen vier Stuben, drei Küchen, acht Kammern und drei Keller zu gleichen Teilen. Zum Hauseigentum zählte auch der südseitig angrenzende Krautgarten in einer Größe von 62 Klafter (223 m²). Der Steuerkataster von 1814 offenbart uns, dass inzwischen Anton Ebensperger Inhaber einer ganzen Gebäudehälfte geworden war, während sich aber weitere vier Parteien mit der zweite Hälfte begnügen mussten. Diese Notstand Situation war im Prad des 19. Jahrhunderts allgegenwärtig und führte schließlich unter anderem zur dutzendweisen Auswanderung nach Amerika. Das geschichtsträchtige Haus wurde im vorigen Jahrhundert am 31. Oktober 1929 zum Geburtsort des vielbeachteten Künstlers Hans Ebensperger, worüber sich nähere Hinweise im Prader Dorfbuch von 1997 finden. Zu den diversen Bewohnern der geteilten „Ebensperger-Anteile“ zählte unter anderen auch Frau Helga Ebner/Ebensperger, sie unterhielt als Fotografin von 1971 bis 1998 im Kellerbereich ein Fotostudio mit Fotoladen. Im selben Zeitraum wurden sowohl die Außenfassaden als auch der Innenbereich vom Besitzer und Maurermeister Albrecht Ebensperger einer Totalsanierung unterzogen, sodass sich uns das Gebäude, mit Ausnahme der gleich gebliebenen Fensterreihung, heute völlig anders präsentiert.

    Arte e cultura
    Bunker 20 - La Vocca a Resia
    Curon Venosta, Val Venosta

    L'opera 20 si trova nei pressi di Resia a quota 1550 m. L'opera è stata costruita sopra la sorgente dell'Adige. L'Adige è con i suoi 415 km il secondo fiume dell'Italia in oedine di lunghezza. L'Opera 20 è stata realizzata in parte in calcestrucco ed in parte scavata nella roccia. La parte interrata ha una lunghezza di circa 270 m, la superfice calpestabile è di circa 450 m quadrati.

    Ingresso solo con la guida.

     

    Arte e cultura
    Piazza Walther
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Piazza Walther  è il salotto buono della città: i suoi numerosi cafè e bei negozi la rendono attraente per gli ospiti e i bolzanini. Durante l'anno la piazza ospita tante manifestazioni come la tradizionale Festa dei Fiori e il Mercatino di Natale.

    Realizzata nel 1808 e battezzata secondo Massimiliano di Baviera che l'aveva voluta, in seguito prende il nome dell'arciduca Giovanni (Johannesplatz) e, nel 1901, Walther von der Vogelweide (uno dei maggiori poeti tedeschi vissuto fra il 1170 e il 1230), nome che mantiene ancora oggi con una breve interruzione fra le due guerre quando viene intitolata a re Vittorio Emanuele III.

    Al centro della piazza si trova il monumento dedicato a Walther von der Vogelweide.

    Arte e cultura
    Pietra di Dürer a Chiusa
    Chiusa, Bressanone e dintorni

    Era l'autunno del 1494 quando il giovane Albrecht Dürer si fermò a Chiusa e salì i pendii del Monte Tschan sul versante sinistro della valle. Un bellissimo sentiero porta oggi da Chiusa a questi pendii dove dopo pochi minuti si raggiunge una panchina. Da qui il pittore disegnò la cittadina di Chiusa. Sicuramente si lasciò trascinare dalla prosperità del paesaggio che lo circondava. Purtroppo la sua opera è andata perduta. È rimasta però un incisione su rame come sfondo alla sua figura allegorica "La grande fortuna". A ragione quando Chiusa si definisce la cittadina di Dürer. Chi vuole recarsi nel posto sopra citato deve andare alla pietra di Dürer (Dürerstein).

    Arte e cultura
    Cascata Brandis
    Lana, Merano e dintorni

    Gli scenari naturali risvegliano la curiostià e la fantasia dei bambini. A Lana e dintorni, oltre alle affascinanti montagne troverete pertanto anche spettacolari cascate, raggiungibili lungo brevi e semplici sentieri. Da non perdere una visita alla cascata presso la Passeggiata Brandis.

    Arte e cultura
    Laghetto di Narano
    Lana, Merano e dintorni

    Ai piedi della parete di arrampicata di S. Ippolito sul sentiero che da Narano porta a S. Ippolito si trova il laghetto di Narano. Il piccolo stagno con la sua isola è un biotopo per insetti e ranocchi. Le sue acque scure a basso contenuto solforoso sono molto apprezzate dagli amanti delle piscine naturali. Il laghetto è oggetto di numerose leggende tramandate oralmente di generazione in generazione.

    Arte e cultura
    Biotopo Sommersürs a Fiumes
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Una passeggiata al biotopo Sommersürs deve far parte di ogni soggiorno sull’altipiano delle mele.
    Piccolo ma molto vario, il biotopo Sommersürs, detto anche Samesirs, si trova in una depressione tra i paesi di Naz e Fiumes. Il biotopo, grande poco più di due ettari, è un preziosissimo rifugio per numerosi insetti d’acqua, piccoli anfibi, rettili e uccelli acquatici. Lungo l’umida riva dello stagno crescono la tifa, la carice pannocchiuta e il trifoglio d’acqua.

    Altri biotopi nel comune di Naz-Sciaves: Raiermoos (Palù Raier) a Rasa, Zussis e Laugen a Naz.

    Una visita del laghetto-biotopo “Sommersürs”
    Iniziando dalla casa comunitaria al limite nord del paese di Naz seguiamo la strada per Fiumes per circa 200 m, fino alla deviazione a sinistra. Qui il segnavia n. 1 ci porta al laghetto-biotopo “Sommersürs” (nome di antichissima origine) per la
    strada campestre. Questo laghetto paludoso con le sue isolette di canneti offre un ideale ambiente di vita per piante acquatiche ed animali in parte rari. Al bivio oltre il laghetto seguiamo il n. 5 a sinistra, la strada campestre ci porta verso ovest
    fino all’incrocio con la strada principale per Naz. Qui si segue il marciapiede per circa 700 m, presso un crocefisso devia l’itinerario “Wiesenweg” che riporta al punto di partenza.

    Arte e cultura
    cascate di Barbiano
    Barbiano, Bressanone e dintorni

    Il Rio Ganda che nei pressi di Colma si getta nelle acque dell’Isarco, scorre per circa 6 chilometri. Superando un dislivello di 1510 metri, il torrente precipita quindi a valle su diversi gradoni di roccia. L’ultimo salto, di 85 metri, è il più alto e spettacolare. Lungo un romantico sentiero è possibile salire a piedi fino alla cascata superiorire.

    Arte e cultura
    Piramidi di terra nella valle del Rio Gasterer a Auna di Sotto
    Renon, Bolzano e dintorni

    Le piramidi di terra del Renon sono le più alte e suggestive d’Europa: si tratta di gioielli naturali formatisi nelle vallate in seguito all’erosione delle rocce moreniche di origine glaciale. Il terreno, qui, risulta compatto allo stato secco, ma a contatto con la pioggia si trasforma in poltiglia fangosa, che tende a ridiscendere verso valle. Al di sotto di grossi massi il terreno resta asciutto, mantenendo la sua solidità, mentre il materiale circostante viene progressivamente eroso dall’acqua: ecco, quindi, come si creano le piramidi, che a ogni nuova precipitazione, assumono un profilo sempre più slanciato. Se la grossa pietra al vertice cade, il cumulo di terra, ormai privo di protezione, è destinato a un rapido disfacimento: l’acqua ne ammorbidisce la consistenza, trasportando il materiale a valle.

    Le piramidi di terra sono osservabili in tre località: tra Longomoso e Monte di Mezzo, nella valle del Rio Rivellone sotto Soprabolzano e nella valle del Rio Gasterer nei pressi di Auna di Sotto.

    Arte e cultura
    Insediamento preistorico "Burgstall" a Rifiano
    Rifiano, Merano e dintorni

    La colonia agricola risale al periodo del 400 a. C. e venne utilizzata per molti secoli. Nella prima metà del primo secolo a. C. un incendio distrusse la colonia agricola e non venne più ricostruita. In buone condizioni sono gli scavi della casa padronale, e provabili sono un’altra abitazione per la servitù, dei granai e delle stalle.

    Raggiungibile da Rifiano lungo la via Chiesa e poi sul sentiero "Gnealersteig". Tempo di percorrenza: circa 40 min.

    Mostra permanente "Vestigia Vita Raetica" nella Cassa Raiffeisen a Riffiano
    LU, VE 08:00-12:30 + 15:30-16:30 · MA, ME 08:00-12:30 · GI 08:00-12:30 + 17:00-18:30

    Fortezze e castelli
    Stufles, rione più antico di Bressanone
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    Stufles è il gioiello nascosto di Bressanone: Abitata in epoca neolitica e romana, è considerata uno dei quartieri più affascinanti della città episcopale. Situato tra i fiumi Isarco e Rienz, Stufles ha un pittoresco patrimonio edilizio. Con la  chiesa dell'angelo custode, i negozi attraenti e le attrazioni artistiche, Stufles invita a passeggiare e a fare una rilassante passeggiata lungo il fiume. Chi visita Stufles si avvicina al vero cuore di Bressanone: la qualità della vita nella sua forma più bella.

    Fortezze e castelli
    Monumento alla Vittoria Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.

    Arte e cultura
    Coppelle/ "Schalensteine"
    Laces, Val Venosta

    Il fenomeno delle coppelle si presenta oggi diffuso in tutto il mondo. Anche sul Monte Sole tra Castelbello e Coldrano e in Val Martello troviamo numerose coppelle. Si tratta di incavi di diversa grandezza creati dalla mano dell'uomo, sulla superficie di sassi e rocce. L'inizio della produzione di coppelle nell'arco alpino, provato da un punto di vista archeologico, risale all'età del bronzo si produssero spesso delle coppelle. Si discute ancora molto sulla loro funzione e sul loro utilizzo. Si pensa a piccole patere, a mappe stellari a luoghi di culto per il sole, per gli sciamani e per la fertilità a un tipo di pitture rupestri o a segnavia.
    Descrizione cammino
    Partendo dalla piazza del paese di Castelbello in direzione Castello di Castelbello fino al sentiero della roggia Latschander. Seguitelo fino al bivio per Laces dove inizia il sentiero dei miti della natura. La prima parte conduce lungo il sentiero n. 8 in direzione Montetrumes. Attraversando un bosco di abeti di Douglas, pini austriaci e robinie dopo ca. 30 minuti arrivate al laghetto "Luamer Tschött" e alla coppella. Poco dopo il sentiero volta a destra. All'inizio è pianeggiante, poi bisogna scendere alla strada per Montetrumes. Seguite la strada per circa 300 m in direzione Castelbello. Al segnavia (sentiero n. 8) girate a destra e continuate fino alla lastra "Klumper" e poi fino al sentiero della roggia sopra Castelbello per ritornare alla piazza del paese di Castelbello

    Arte e cultura
    23 Sägemühle
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Die „Sågmühl“

     

    Dieser ehemalige Mühle- Sägebetrieb mit dazugehörigem Grundbesitz von ca. 1,5 ha begegnet uns urkundlich am 11. Juli 1421. Unter den Lehengütern des Bertold von Tschengls die Herzog Friedrich IV dem Wilhelm und den Gebrüdern Heinrich und Wilhelm von Lichtenstain verleiht, wird neben der halben Feste zu Tschengls, der Turm zu Tschars, drei Äcker bei der Feste, die Bergmähder der Höfe Vorburg und Hinterburg, die Frischach zu Prad, das Tal Sulden mit genannten Rechten, auch die Säge zu Prad genannt. In der Folge wird das feudale Lehen des Sägebetriebes von Prad bei der Belehnung durch Erzherzog Sigmund von Österreich-Tirol an Heinrich von Liechtenstein und seinen Vettern Georg, Bartholomeus und Balthasar von Liechtenstein am 1. März 1450 als Erbe des Sigmund des Tschengelser, erneut erwähnt. Die wohl Prads älteste Säge, sicherlich aus dem 14. Jahrhundert, war stets damit beschäftigt das Triftholz aus den grundherrschaftlichen Wäldern jener von Tschengls bzw. Lichtenstainer aus dem Suldental, zweckbedingt zu verarbeiten. Um 1694, als außer dem Säge- auch von einem Mühlenbetrieb die Rede ist, besitzt laut Steuerkataster Thomas Stieger dieses mit einem Haus, Sag, Mill, Stampf und Wasserfuer ausgestattete Anwesen. Am 16. Februar 1724 erwirbt Peter Veith – Müllermeister die Mühle von Luzia Stieger und wird damit Leheninhaber des grundherrschaftlichen Besitzes von Franz Carl von Lichtenstain Freiherr zu Castlkorn und Khrumpach, Herrns zu Schenna Karnneidt und Tschenglsburg. Zurzeit S.M. Kaiserin Maria Theresia hat Anton Theiner die „Muesmihl mit ein gang, Stampf und sag am Lavadbach“ als hochgräflich Fuxisches Grundgut in Lehen. Damals bestand dieses Anwesen aus : ain Behausung, Stadl, Stallung, ain Stuben, ain Khuchl, zwo Khämmer, an dieser Behausung ist ain mueßmihl gerechtikheit, mit ainen Gang, auch ain stampf und ain sag, zu unterist des Dorfs Prad gelegen, die sagmihl genanth.

    Im Jahre 1857 ist die Untermihl, wie sie auch genannte wurde, dann Eigentum des Brugger Joseph, ihm folgte Ludwig Platzer. Wunderer Alois Jg.1873, Vater des letzten Müllers, tauschte 1920 sein Heimatanwesen, die  Bauparzelle Nr. 29, gegen die „Sagmühle“ von Kaspar Wallnöfer (Ragitz-Kaspr). In den 1930-er Jahren werden beide Wasserräder durch einen Turbineneinsatz abgelöst. Während das Sägewerk 1938 seinen Betrieb einstellte, florierte das Mühlenhandwerk, sodass die alte Mühle nach dem Zweiten Weltkrieg, durch Hermann Wunderer (Jg.1911) einem vierstöckigen Kunstmühlenneubau weichen musste. Heute gehört der noch intakte, jedoch seit ein paar Jahren vor dem Tod des letzten Sagmüllers (+ 28.06.1993) stillstehende Betrieb, Dr. Georg Wunderer. An der Westfassade des von Alois Wunderer, bzw. dem Maurermeister Georg Stecher 1921 ausgebauten Wohnhauses befindet sich oberhalb der Haustüre noch ein original Gemälde aus dem Jahre 1657, es zeigt Sanct Senanus als Müller.

     

    Arte e cultura
    Museo storico Monte Piana
    Sesto, Regione dolomitica 3 Cime

    Il museo storico dedicato alla Prima Guerra Mondiale si trova sulla sommità del Monte Piana, un luogo che offre anche una vista mozzafiato sulle montagne circostanti, tra cui le iconiche Tre Cime di Lavaredo.

    Poiché il confine tra l’Italia e la monarchia asburgica dell’Austria-Ungheria attraversava il Monte Piana, durante la guerra questa vetta (alta 2.324 metri) divenne il teatro di intensi combattimenti tra italiani e austriaci, entrambi desiderosi di controllare questa posizione strategica. La punta settentrionale era occupata dagli Austriaci, mentre quella meridionale era sotto il controllo degli Italiani. Le postazioni, le trincee e le gallerie di entrambi i fronti si trovavano a pochi metri di distanza, rendendo il luogo un campo di battaglia estremamente cruento.

    I 14.000 soldati persero la vita nel corso di questi scontri, sono ora sepolti nel Cimitero di Guerra Sorgenti. Per due anni, si combatté una sanguinosa guerra di posizione, che tuttavia non portò a una svolta decisiva nel conflitto.

    Arte e cultura
    Le passeggiate di Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Come tutte le città, anche Bolzano deve confrontarsi con i ritmi tipicamente urbani. In pochi passi però è possibile immergersi nella quiete di celebri passeggiate e lasciarsi alle spalle stress e ansie.

    Molto conosciute sono ad esempio quelle del Guncina e di Sant'Osvaldo. Realizzate addirittura a fine '800, il loro percorso permette di salire dolcemente sui pendii che circondano la città, godendo di un incantevole panorama e attraversando una vegetazione tipicamente mediterranea.

    Le passeggiate Lungotalvera Bolzano e Lungotalvera San Quirino invece, immerse nel rigoglioso Parco Petrarca e nella distesa dei prati lungo il torrente Talvera, si trovano a ridosso del centro cittadino e offrono, fra il resto, anche l'opportunità di praticare attività sportivo-ricreative.

    Per chi ama correre consigliamo anche i percorsi "BoRunning": 11 itinerari di diverse difficoltá e quindi adatti a tutti consentono di calarsi in una dimensione meno nota, ma tanto più affascinante, della città.

    Scarica i percorsi: Passeggiate di Bolzano

    Arte e cultura
    7 Geschichtsträchtiges Vöstl-Haus
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Das „Vöstl-Haus“ –  Bp. 28 – Hauptstraße 58

               

    Laut Urkunde vom 14. September 1480 (Archiv Churburg) bekennt Carleth Mullner von Prad vor der landesfürstlichen Pflegschaft des Vogtes Gaudenz von Matsch bzw. in Vertretung seiner Abwesenheit vor dessen Vater, Vogt Ulrich von Matsch, dass er einen Garten auf den [Prader] Sand eingefangen (eingefriedet, urbar gemacht) habe und bittet diesbezüglich um schriftliche Bestätigung. Die Gerichtsherrschaft äußert sich lobend über Mullners Arbeit an “Infang” und Wasserwehrbau und verleiht ihm den genannten Garten als Zinslehen zu ewigem Erb- und Baurecht. Lehenträger Mullner, bzw. seine Erben, können den Besitz, mit Ausnahme an nicht- Herrschafts- noch Gotteshausleuten, nach vorheriger Anbietung an seinen Lehensherrn, veräußern an wen sie wollen und reichen jährlich um St. Jakobi ihrem Pfleger oder Amtmann im „Turn“ zu Mals zwei Schnitthühner und Kornsteuer. In der Folgezeit entstand dann der heutige Einhof auf eben diesem Grund und zinste selbst noch zurzeit Kaiserin Maria Theresias die gleichen Abgaben. Das geschichtsträchtige Haus mit Ökonomiegebäuden am östlichen Dorfeingang ist um 1775 ein landesfürstliches Lehen“ und wird vom Junggesellen Johannes Veith, der eine Wirtschaft betreibt,  bewohnt. Das mit der Nr.24 bezeichnete Wohnhaus war damals mit drei Stuben, zwei Küchen, sieben „Kammern“, zwei Keller und einem „Getraid Gaden“ (Getreidespeicher) ausgerüstet und unterlag dem „Pflegurbar“ (Gericht Glurns) unter anderem jährlich mit zwei „Schnitthühner“ an Grundzins.  In der Nachfolgezeit unterlag das Anwesen einem ständigen Besitzerwechsel und wurde  noch im letzten Jh. von vier Parteien bewohnt. An dieser Stelle sei darauf hingewiesen, dass das Haus im 20. Jahrhundert unter anderem vor allem von zwei „Brunner-Familien“ bewohnt wurde und so den Vulgoname „Vöstl“ von deren Vorfahren Silvester Brunner erhielt. Nicht unerwähnt bleiben darf in diesem Zusammenhang der Künstlersohn Joseph Brunner der dem Ehepaar Maria Aloisia Mayr und dem Schustermeister Kaspar Brunner in diesem Haus am 8. Februar 1924 geboren wurde. Jul B. Laner schreibt 1983 über den Künstler: Mit sehenden Augen ertastet der Joseph kristallenen Marmor, führt den Meisel so kunstvoll, dass sich ergötzet der Blick. -  Die  bedarfsbedingten Um- und Zubauten prägen vor allem das Nord seitig angebaute Wirtschaftsgebäude während sich solche am Haus selbst in Grenzen hielten. In der faschistischen Ära der 1930er- Jahre soll durch einen Willkürakt eine nicht wieder auffindbare Marmorplatte - vermutlich mit österr. Wappenbild – inmitten der Südfassade, unterhalb des Dachgiebels, entwendet worden sein. Im Übrigen ist die Süd- und Westfassade mit Dekorationsmalerei und Inschrift an der Südseite: >Dorothea Sprengerin sein Hausfrau 1749, ausgestattet. An der Südostfassade befindet sich indessen ein völlig verblasstes Fresko mit St. Georg und einem Ritterheiliger, zudem führt an der Ostseite eine gemauerte Freitreppe durch eine Rundbogentür zum tonnengewölbten Hausgang ins 1. Obergeschoss. Dort befindet sich ein Stubengetäfel mit bemaltem Mittelfeld und im nächsten Stockwerk mit Holzsöller, eine Barocktäfelung. Seit 01.06.1981 steht der an Bau-, Siedlungs- und Familiengeschichte so reiche Gebäudekomplex am östlichen Dorfeingang, von wo aus bis 1825 die Dorfzufahrt nach Altspondinig führte, unter Denkmalschutz und harrt auf Restaurierung. Zurzeit wird der ausgedehnte Gebäudekomplex nur mehr von einer einzigen Person, dem Alois Brunner – Organist i. R. bewohnt und aufopferungsvoll betreut.

     

    Chiese e abbazie
    Chiesetta dei Santi Vigilio e Biagio
    Laces, Val Venosta

    La chiesa dei Santi Vigilio e Biagio a Morter è di origini preromaniche ed è parte degli edifici sacrali più antichi e più importanti della Val Venosta. Particolarmente sorprendente è la sua architettura orientaleggiante. In un incisione di consacrazione si legge l’anno 1080. La chiesa fa parte del progetto “Sentieri del cielo”.

    La chiave può essere richiesta all'Hotel bei MARTIN's a Morter 
    +39 0473 742 049

    Arte e cultura
    Sentiero 7 laghetti
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Ai piedi dello Sciliar, tra Aica di Fiè e San Costantino, c’è un sentiero che collega sette laghetti: Laghetto Salmseiner, Laghetto Gflierer, Laghetto di Fiè, Laghetto Superiore, Laghetto di Umes, Laghetto di Aica e Laghetto di San Costantino.

    Il percorso attraversa una natura variegata e impressionante e paesaggi incontaminati e unici come quelli del Parco naturale Sciliar-Catinaccio, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
    L’escursione, che è piuttosto impegnativa, può anche essere interrotta, oppure può essere percorsa nella direzione opposta. È possibile entrare o uscire in diversi punti del sentiero.
    Il percorso conduce attraverso cortili e masi, piccoli borghi e terreni che non sono pubblici. Alcuni stagni sono di proprietà privata. Per il ritorno ci sono ottimi collegamenti in autobus.

    Durata: circa 4 ore - 13,2 km. 

    Il sentiero dei 7 laghetti non è adatto alle carrozzine.
    Fortezze e castelli
    Rudere Helfenburg
    Terlano, Strada del Vino

    Il sistema costruttivo e la stratificazione delle pietre del piccolo castello di Helfenburg fanno presupporre che esso sia stato costruito intorno al 1180. I castellani erano con ogni probabilità i conti del Tirolo. L'ultimo riferimento scritto alla Helfenburg risale al 1353.

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