Il seicentenario tiglio in prossimitá della chiesa, appartiene alla memoria collettiva del paese di Trodena. Sotto lo storico tiglio si riuniva la Comunità di Trodena ed il tribunale del paese.
L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.
Il seicentenario tiglio in prossimitá della chiesa, appartiene alla memoria collettiva del paese di Trodena. Sotto lo storico tiglio si riuniva la Comunità di Trodena ed il tribunale del paese.
Nei tempi antichi, per poter irrigare anche la parte più arida della valle, l’acqua veniva condotta per mezzo di cataletti di larice posti su alti piloni in muratura che passavano sopra i tetti delle case e l’Adige.
La scultura è opera dell’artista altoatesino contemporaneo Ulrich Egger. La struttura, in acciaio e cemento, è alta 4 metri, lunga 8 e si trova in viale Europa, nei pressi della stazione ferroviaria. Esprime il sogno di una vertigine visiva, ma soprattutto il fluire della vita quotidiana, il tempo e la memoria di tutti, nella circolarità dello sguardo.
Nella zona della stazione ferroviaria si possono già vedere i blocchi di marmo del peso di diverse tonnellate, che vengono lavorati nella fabbrica di marmo della compagnia Lasa Marmo.
Nel mondo del marmo e in tutto il luogo si trova la pietra bianca: sculture, edifici e persino marciapiedi di marmo - nelle officine degli scultori e nella scuola professionale scultori.
Il marmo di Lasa non è solo popolare in Alto Adige, come nell'Ospedale di Silandro e nella Sala dei concerti di Bolzano, ma in tutto il mondo - per ammirare al World Trade Center Transportation Hub.
Il mondo del marmo può essere scoperto durante le visite guidate e le escursioni.
www.marmorplus.it
La vite Versoaln presso Castel Katzenzungen a Prissianoè la più grande e quasi certamente la più antica del mondo. Con oltre 360 anni alle spalle, la vite autoctona altoatesina si estende ai piedi del maniero per 300 m² su una tradizionale pergola di castagno. Secondo la leggenda la vite crescerebbe in quel luogo da 600 anni.
La zona di coltivazione principale di questa qualità fruttata e dai riflessi verdognoli, un tempo era la Val Venosta. I vini Versoaln presentano una struttura delicata con un’accentuata acidità.
Il monumento dedicato all’illustre ospite della città si trova immerso nel verde della Passeggiata d’Estate, vicino al ponte della Posta. A partire dal 1870 l’imperatrice austriaca era stata più volte ospite di Merano dando così lustro alla città e contribuendo notevolmente alla sua fama. L’opera, realizzata da Hermann Klotz nel 1903 in marmo di Lasa, raffigura Sissi in abiti eleganti ma semplici, seduta su una poltrona di vimini proprio a sottolineare il legame affettivo e la familiarità con la città di cura. Durante il periodo fascista il monumento venne tolto da qui e spostato in un angolo più nascosto del Kupark fino al 1977 quando, restaurato, venne riposizionato là dove la cittadinanza aveva voluto ricordare la sua amatissima Sissi.
La ferrovia a scartamento ridotto: Il 13 agosto del 1907 venne inaugurato il trenino a cremagliera del Renon che, per la prima volta, consentiva di superare i 1.000 metri di dislivello rispetto alla città di Bolzano e di raggiungere senza fatica l’altipiano. Veloce e affidabile, il moderno treno trasportava sul Renon non solo persone, ma anche beni, con ogni condizione atmosferica. Fino agli anni ’60 il trenino a cremagliera costituì un mezzo vitale: ancor oggi garantisce tutto l’anno il collegamento tra le località di Soprabolzano, Costalovara, Stella e Collalbo. Per stare al passo con i ritmi di vita degli altoatesini, venne ampliato anche il parco mezzi. La strada verso il futuro è ormai tracciata: il trenino del Renon costituisce un prezioso gioiello per Alto Adige, non solo come utile mezzo di trasporto, ma anche come attrattiva turistica e apprezzata rarità tecnologica, che anche negli anni a venire è destinata a restare al fianco di tutti coloro che ormai la portano nel cuore.
Il podere Schreiber è una delle case più vecchie e conservate di San Genesio. L'edificio è stato costruito intorno al 16° secolo ed è stato designato come tutela dei monumenti.
Da Costalovara si prende il sentiero 12 fino al biotopo de lago di Mezzo. Nonostante la scarsità di acqua, a Renon si trovano diversi laghi, stagni e paludi. Le zone umide protette albergano una grande varietà di piante e animali. Questi biotopi, immersi in paesaggi incantevoli e tranquilli, sono meta di escursioni per gli amanti della natura. Il lago di Mezzo è circondato da un bosco di pini silvestri con vista sulle Dolomiti. Qui l'unico suono percettibile è il batter d'ali delle libellule e degli altri insetti che popolano l'area.
Una dozzina di alberi giganti, alti fino a 40 m, ornano il piccolo altipiano di Fennhals. Gli alberi sono stati piantati nel 1898 in occasione del 50. giubileo dell'incoronazione dell'Imperatore austriaco Francesco Giuseppe.
Un noto simbolo di Valdaora è lo "Spitziges Stöckl", detto anche "capitello della peste". Il suo nome (Spitziges Stöckl = capitello appuntito) deriva dalla cuspide alta sette metri che sormonta un basamento che invita alla sosta e un pilastro in muratura interamente dipinto. Il programma figurativo presenta sui quattro lati Scene della Passione. Sono raffigurate l'Adorazione dei Magi, il Monte degli Ulivi, il Trasporto della Croce e la Crocifissione. Oltre a queste si trovano sulle superfici aggettanti delle mensole o sopra le Scene principali altre allusioni allegoriche e figure di santi, come il pellicano che versa il proprio sangue, il patrono del bestiame S. Leonardo o S. Catarina.
Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, con i suoi boschi di abete rosso, si trova nel cuore delle Dolomiti di Braies e del Gruppo di Fanes. Formazioni morfologiche tipicamente carsiche quali solchi di dissoluzione, campi carreggiati, fenditure e doline caratterizzano la zona, la cui parte centrale è costituita dall'Alpe di Fanes e dall'ampio Prato Piazza, costellato di variopinte erbe aromatiche. Incastonato tra fiere montagne si riposa la perla dei laghi di montagna: il Lago di Braies, con le sue scintillanti acque verde smeraldo.
Avviato nel 2015, il progetto artistico “Figure Umane” rende omaggio con dei busti a dieci personalità che hanno dato impulsi positivi alla società e alla città di Merano. L’iniziativa riprende il tema della rappresentazione plastica della figura umana, proponendone però una libera interpretazione con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea.
In diverse fasi sono stati introdotte tre-quattro nuove opere. Le dieci installazioni si trovano sulla Passeggiata Lungo Passirio nel tratto fra ponte Teatro e ponte Rezia, componendo una galleria a cielo aperto.
Ulteriori informazioni sul progetto: www.kunstmeranoarte.org
Fu il genio universale Leonardo da Vinci nel 16° secolo ad elaborare su incarico dei commercianti di legname della Reppublica di Venezia, il principio della "sega veneziana". Arrivati i tronchi alla segheria, vennero rotolati singolarmente su di una sega che provvedeva a tagliarli "in testa" perpendicolarmente all'asse longitudinale, per asportarne le parti finali sporcatesi nel trasporto. Il toppo venne poi fissato al carrello e con una serie di passaggi veniva squadrato sui quattro lati e quindi si potevano tagliare le assi nello spessore desiderato.Il legname residuo della squadratura veniva impiegato per la realizzazione di steccati, mentre le tavole si dovevano poi refilare per rendere i due bordi paralleli. Tutti e tre passaggi vennero effettuati in sequenza presso la "Lipper Säge". La vecchia “Lippa Sega” del 19° secolo resta a Valdaora di Sopra, vicino il percorso ciclabile Val Pusteria e l’anello della Natura e Cultura di Valdaora. È l’ultima ancora integra Sega Veneziana, che nell’anno 1958 per l’ultima volta in servizio, è stata restaurata e riattivata nell’ anno 2011.
Visite guidate solamente in ESTATE! Ulteriori informazioni nell'Associazione Turistica di Valdaora.
È uno dei più vecchi larici della zona e si trova a Valdaora di Sotto, vicino al maso “Lexen” Al sito si trova in più un’area di sosta ed un cartello con i dati, che sono: età: 170 anni, altezza: 37 m, diametro: 1,06 m
Ai piedi della parete di arrampicata di S. Ippolito sul sentiero che da Narano porta a S. Ippolito si trova il laghetto di Narano. Il piccolo stagno con la sua isola è un biotopo per insetti e ranocchi. Le sue acque scure a basso contenuto solforoso sono molto apprezzate dagli amanti delle piscine naturali. Il laghetto è oggetto di numerose leggende tramandate oralmente di generazione in generazione.
Sul Monte Pana è stata collocata una meridiana equatoriale sferica del diametro di 2 m, che indica la vera ora locale di S. Cristina e di altre 60 città del mondo, oltre all'ora dell'Europa centrale. La meridiana è in ferro, ottone e oro ed è ancorata a uno zoccolo di porfido del peso di 10 tonnellate. Essa fornisce informazioni sui segni zodiacali, gli equinozi, i solstizi e le stagioni.
L’Ex Fisioterapico si trova in va Huber e fu il primo complesso termale della città. Costruito nel 1907 su progetto di Max Langheinrich, architetto bavarese, rientrava nel programma volto a far di Merano un centro termale di livello internazionale. La costruzione a tre piani è sovrastata da una cupola. L’ingresso è preceduto da un elegante porticato colonnato semicircolare, mentre al piano nobile si accede attraverso una scalinata marmorea dai raffinati decori niellati; dal soffitto pende un imponente lampadario ligneo con statue a figura intera dai caratteristici costumi tradizionali tirolesi. Giunti al piano nobile sono ancora visibili la sala d’attesa e, sul corridoio, le porte delle numerose sale per i trattamenti di cura, oggi adibite a differente uso
Nel 1916 il militare dell’Impero austro-ungarico iniziò con la costruzione della linea ferroviaria con lo scopo di rifornire i soldati al fronte di guerra nelle dolomiti. Per la costruzione dei 51 km di tratto con viadotti, ponti e tunnel furono obbligati 6000 prigionieri di guerra serbi e russi. Già nel 1917 partì il primo treno con rifornimento per il fronte di guerra e nel gennaio 1918 partì il trasporto di persone. Il viaggio durò quasi 4 ore da Ora a Predazzo! Nel 1930 grazie all’elettrificazione della ferrovia, fino ad allora a vapore, si ridusse il tempo di viaggio a 2 ore! Con l’incremento della mobilitazione e l’introduzione del collegamento d'autobus verso la Val di Fiemme, la ferrovia perse la sua importanza. Nel 1963 venne cessata l’attività. Oggi il vecchio tracciato della Ferrovia della Val di Fiemme, con i suoi tunnel, viadotti e ponti, è una popolare via ciclabile ed escursionistica.
L'emblema è costituito da cinque pizzi rossi lungo la diagonale sul campo argento. Il motivo nasce dallo schermo di protezione dei nobili di Goldegg.
Nel fondovalle di Ridanna l’escursionista potrà assistere ad uno spettacolo della natura senza pari: da qualche tempo a questa parte, un sentiero panoramico conduce nuovamente alle esuberanti cascate della gola Burkhard. Tranquilla e misteriosa, la Val Ridanna si estende lungo prati e boschi incontaminati fino alla località di Masseria. Nel piccolo paesino si trovano le due imponenti cascate della gola Burkhard – uno spettacolo naturale mozzafiato.
Nell'estate del 2015 sono stati effettuati i primi rilevamenti scientifici riguardo alla composizione chimica dell'acqua, dell'igiene e dell'aria presso la cascata di Parcines. Le analisi sono state eseguite dall'Università della Tecnica di Monaco di Baviera, sotto la guida del Prof. Dott. Reinhard Niessner dell'Institute of Hydrochemistry, Chair for Analytical Chemistry. I risultati sono stati rielaborati in una perizia medico-climatologica dalla Prof. Dr. Dr. Angela Schuh dell'istituto per l'elaborazione di informazioni mediche, biometria ed epidemiologia dell'Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera e docente di Public Health & ricerca clinico-assistenziale. Oggetto degli studi erano gli effetti positivi della cascata di Parcines sulla salute e le sue potenzialità nel sostegno del benessere, nella prevenzione e nella terapia.
L'ampia perizia attesta che “in generale la qualità dell'aria attorno alla cascata di Parcines è ottima” ed è particolarmente salubre nelle ore prima dell’alba e nel tardo pomeriggio e alla sera, quando il sole è sceso dietro le montagne, nonché in caso di cielo coperto. Sono state misurate concentrazioni di particelle tra 800 e 1200/cm³, vicine ai valori delle zone con l'aria più salubre al mondo sopra l'Atlantico nordorientale e sopra l'Artide (meno di 500 particelle/cm³).
Al momento si stanno studiando i risultati delle ricerche e delle misurazioni al fine di individuare un'offerta mirata per ospiti e popolazione locale.
Il lago di Solda è situato nell’omonima valle, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, ai piedi dell’Ortles.
La ferrovia a piano inclinato porta ancora oggi a valle i pesanti blocchi di marmo, tenendo conto anche delle particolari condizioni ambientali del Parco Nazionale dello Stelvio.
La ferrovia marmifera è attiva ininterrottamente dal 1930, è conservata intatta nella sua forma originale e trasporta il marmo dalla cava (2,200 m) a valle. Con la ferrovia è possibile trasportare fino a valle 40 tonnellate di marmo con la velocità di 1m/sec. Le visite guidate danno la possibilità di vedere da vicino quest’opera unica e straordinaria.
La piccola chiesetta romanica del XIII secolo è dotata di un’abside in stile gotico, all’interno si trovano preziosi affreschi ben conservati (ammirabile solo attraverso un foro praticato nel portone d’ingresso). L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Stupenda vista panoramica su Merano.
La storia
Come molti altri edifici sacrali sulle montagne del meranese anche la Chiesetta di Santa Caterina ad Avelengo venne costruita sopra un precedente luogo di culto pagano. Una prima chiesa fu distrutta dalle fiamme nel 1202.
Di questa prima costruzione sono conservati ancora i muri perimetrali della navata. Nel 1251 venne consacrata una nuova costruzione romanica che nel 1452 fu ristrutturata e rinnovata.
L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Al centro di esso si trovano le statue in legno di Santa Caterina, al centro, e San Giovanni Battista e Santa Maddalena ai lati.
La leggenda
Secondo una leggenda gli abitanti del luogo decisero di fare erigere la chiesetta di Santa Caterina e quella di Lafenn da due giganti che però a disposizione avevano un solo martello. Nacque un litigio e il gigante di Lafenn cerca di colpire il suo avversario con un sasso che manca il bersaglio. Il macigno, che si conficcò nel terreno vicino alla chiesetta, è ancor oggi visibile.
Nella chiesa di St. Georg e St. Jakob a Soprabolzano si possono ammirare bellissimi pitture murali della fine del XIII secolo.
Al cimitero di Selva Gardena si trova la cappella commemorativa in ricordo degli scalatori che hanno perso la vita in incidenti sulle Dolomiti gardenesi.
Medico, scienziato e promotore dello sviluppo turistico meranese è ricordato con un mezzo busto sulla Passeggiata che porta il suo nome. Il medico originario di Lasa aprì in città un suo ambulatorio distinguendosi ben presto per i suoi trattamenti contro la tubercolosi e le tecniche di cura all’aria aperta. Riconoscente verso la città di cura che lo aveva eletto a prestigioso medico decise - in occasione dei suoi 25 anni di attvità - di donare a Merano l’astronomica cifra di 24.000 fiorini affinchè si desse seguito al progetto di prolungamento della passeggiata Gilf verso il versante più solatio e panoramico di Monte San Benedetto. Fu così che venne realizzato il primo tratto della Tappeinerweg che ha appunto il suo nome.