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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Fortezze e castelli
    Municipio di Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    Il municipio della città di Vipiteno è un vero gioiello dei palazzi civici del Tirolo. Fu costruito negli anni 1468 - 1473, il particolare "erker" ad angolo fu introdotto nel 1524 nel corso di una ristrutturazione. La sala del consiglio in stile gotico, con le sue pareti rivestite in legno e il soffitto con travi a vista, è considerata la più bella di tutto il Tirolo. Gli ampi spazi aperti del municipio furono utilizzati più volte in passato per degli importanti incontri: nel 1525 si riunì il consiglio di emergenza durante la rivolta dei contadini, dal XIV al XVII secolo si tennero diverse riunioni del Parlamento del Tirolo e furono ricevuti i membri della famiglia imperiale (Massimiliano I d'Asburgo, Filippo II di Spagna , Ferdinando II d'Austria, Maria Teresa d'Austria, etc.).  

    Nell‘atrio, dove si aprono le finestre ad arco sulla parete sud, sono esposti i vari oggetti del museo sulla storia locale. Il municipio è collegato tramite un ampio cortile interno ad una sala civica intitolata a Vigil Raber, il primo editore teatrale dell'area di lingua tedesca.

    Nel cortile, alla fine della galleria al piano terra, ci sono reperti di storia dell’insediamento romano. Una copia della Stele del Dio Mitra testimonia il famoso culto misterico che veniva praticato da molti soldati romani. La pietra miliare adiacente (del 200 d.C.) testimonia l‘ampliamento della strada romana lungo la linea del Brennero sotto Settimio Severo.

    La sala storica e il cortile interno sono visitabili durante gli orari di apertura del Municipio. 

    Fortezze e castelli
    Monumento alla Vittoria Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.

    Fortezze e castelli
    Maso Campitello - Steger
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Documentato per la prima volta nel 1180, fu utilizzato dal 1600 come luogo di villeggiatura dei monaci agostiniani del convento Muri Gries. Intorno alla chiesetta di Santa Maddalena sono raccolti la casa padronale di un tempo, la casa vescovile, il "Stegerhof" con i suoi fabbricati rurali e l'attuale residenza estiva dei monaci benedettini di Muri Gries.

    Arte e cultura
    Tabernacolo di Tesido
    Monguelfo-Tesido

    Bello e slanciato, con tetto piramidale. Le 4 nicchie accolgono una serie di dipinti raffigurati la Madonna con il bambino, Caterina e Margherita, il Monte delle Ulivi, Wolfgang e Martino, una scena della salita al Calvario, Andrea e Leonardo, la Crocefissione ed i patroni della Chiesa di Tesido, Ingenuin e Albuin. Sui 4 medaglioni campeggiano i padri della Chiesa ed i simboli degli Evangelisti. Gli affreschi sono attribuiti alla scuola di pittura di Brunico (1460 circa).

    Arte e cultura
    Fontana di acqua sulfurea a Al Bagn
    La Val, Regione dolomitica Alta Badia
    Nel 19° secolo il paese di La Val era conosciuto per i bagni termali di zolfo di Al Bagn a Rumestluns. Essi prevenivano malattie e disturbi come per esempio reumatismi, scorbuto e malattie sessualmente trasmissibili. Un cliente abituale era a quei tempi il fisico e premio Nobel Max Planck. In seguito alla ricostruzione della struttura nel 1978, i bagni termali sono stati rimossi a causa degli elevati costi di gestione ed essa è al giorno d’oggi un esercizio ricettivo. La fonte (acido silicico, acido solfidrico e altri elementi) fu risanata nel 2009 e può essere usata pubblicamente nell’oasi di quiete creata nei pressi della fonte.
    Arte e cultura
    Piazza Walther
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Piazza Walther  è il salotto buono della città: i suoi numerosi cafè e bei negozi la rendono attraente per gli ospiti e i bolzanini. Durante l'anno la piazza ospita tante manifestazioni come la tradizionale Festa dei Fiori e il Mercatino di Natale.

    Realizzata nel 1808 e battezzata secondo Massimiliano di Baviera che l'aveva voluta, in seguito prende il nome dell'arciduca Giovanni (Johannesplatz) e, nel 1901, Walther von der Vogelweide (uno dei maggiori poeti tedeschi vissuto fra il 1170 e il 1230), nome che mantiene ancora oggi con una breve interruzione fra le due guerre quando viene intitolata a re Vittorio Emanuele III.

    Al centro della piazza si trova il monumento dedicato a Walther von der Vogelweide.

    Arte e cultura
    Cascata e "Katzenleiter"
    Ora, Strada del Vino

    Uno spettacolo mozzafiato è il sentiero lungo il Rio Nero fino alla cascata di Ora e il punto di partenza della “Katzenleiter”. La „Katzenleiter“ è una scala di pietre composta da 540 gradini scavati nella roccia, al punto di partenza della cascata. Lì la cascata si tuffa nella gola profonda 120 m e offre una splendida vista sulla Bassa Atesina fino al Lago di Caldaro. Se si prosegue la scalinata e la successiva camminata per circa due ore, si raggiunge l’albergo Brückenwirt a Montagna.

    Arte e cultura
    Cascata Tervela a S. Cristina
    Santa Cristina Val Gardena, Regione dolomitica Val Gardena

    La cascata Tervela si trova di fronte al centro del paese. Il ruscello ha la sua fonte presso il Sassolungo e attraversa Monte Pana, sucessivamente scende la cascata per sfociare dopo 50 m nel Rio Gardena.

    Arte e cultura
    8 Am Mühlbach
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Der Mühlbach

     

    Kurze-Chronik zum Mühlbach

     

    > Der Mühlbach wird unter der Bezeichnung Lafad *  im Vertrag vom 24. Mai 1484 der Tartscher vor dem Richter zu Glurns wegen der „Holzlände“ in Prad erwähnt. * Lafad, Lavad, Lavod, E: von rom. levate = heben, aufheben, hier im Sinne von > Wasser führen <, synonym für Aquädukt, romanisch: Lavadotg.

        

    > Da der ungezähmte Suldenbach für einen kontinuierlichen Betrieb von Wasserrädern nicht geeignet war, fasste man wohl schon im 14. Jahrhundert den Entschluss, seine Wasser mittels eines künstlichen Kanals zu nutzen. So wurde der Suldenbach immer mehr aus der Dorfnähe verbannt und der Mühlbach geschaffen. Seit dem 15. Jahrhundert ist er urkundlich als wichtiges Gewässer nachweisbar und spiegelt die Siedlungsentwicklung Prads wieder.

    > Mit dem Wachstum des Dorfes stieg nicht nur die Anzahl der verschiedenen Betriebe am Mühlbach, sondern ihm kam durch die Urbarmachung der Ödgründe vermehrt auch die vordringliche Aufgabe zu deren Bewässerung zu.

    > 1591 entstand ein Streit zwischen den Gewerken (Handwerkern) am Mühlbach und der Gemeinde Prad wegen des Mühlbach-Unterhalts. Daraufhin entstand eine eigene “Mühlbachordnung“. Die Aufgabe der Gewässerüberwachung teilten sich zwei Aufseher, nämlich der Bachmeister, der für den Abschnitt von der Schmelz bis zur Unteren Mühle und Säge zuständig war, und der Saltner, der die Einhaltung der Wasserrechte und den Zustand des Kanals unterhalb der unteren Mühle überwachte.

    > Der Mühlbach hatte bis zu seiner Verbauung 1958 bis 1963, ein Normalprofil von 1,6 m Breite und 0,8 m Tiefe und führt an die 700 l/sek. Wasser im Sommer und an die 150 l/sek. im Winter. Seine Gesamtlänge betrug bis zur Neufassung durch das E.Werk Prad im Jahre 1986 an die 2.3 km, wobei der Kanal laut Grundbucheintragung von 1937 eine Grundfläche von 16.667 m² einnimmt.

    > Fünf Brücken überquerten im Dorfbereich und deren sieben im Flurbereich, vor der Verbauung den Mühlbach, wobei es im Dorf auch einige Stegüberquerungen gab.

    > 13 Betriebe am Mühlbach: 1. Getreide-Mühle und 2. Säge in der Prader Schmelz, 3. „Tschurtschelmühle“ (Klenganstalt) seit 1850), 4. Trappische- oder Schmölzschmiede, 5. Walch, 6. Dorf-, später Moserschmiede, 7. Bochmühle (Gerstenstampfwerk), 8. Gerber, 9. Säge und 10. „Obermühl“ (Garbermühl), 11. Mittermühle, 12. Säge und 13. „Untermühl“ (Sägemühle).

     

    > Seit der Einführung der offiziellen Straßennamen per Gemeinderatsbeschluss vom 27.12.1954, teilte der Mühlbach exakt die Hausnummern zwischen Haupt- und Silberstraße.

     

    > In der Zeit zwischen 1958 bis 1963 kommt es unter Bürgermeister Hubert Gapp in drei Baulosen, zur Verbauung bzw. Abdeckung des Mühlbaches im Dorfbereich. Dadurch wurden sowohl die altbewährten Mühlfuhren als auch die Wasserräder mit Zubehör überflüssig. Die damals noch vorhandenen  Betriebe mussten sich, wollten sie ihre alten Konzessionen nicht verfallen lassen, für den Einbau eines Turbinenantriebes mit Elektrogenerator entscheiden.

    > Am 7. März 1986 beginnt das E.Werk Prad mit dem Bau des so gen. Mühlbachkraftwerkes I. Das Werksgebäude wird an die Klenganstalt in der Prader-Schmelz angebaut. Die Leistung des E.Kraftwerkes beträgt ca. 620 KW. und liefert damit jährlich an die 4 Mio. KWh. Strom. Die Baukosten beliefen sich auf 1.6 Milliarden Lire. Die Wasserableitung aus dem Suldenbach beträgt an die 4.500 l/sek.

    >  Am 28. März 1990 beginnen die Arbeiten zum Bau des Mühlbachkraftwerkes II unterhalb des Sportplatzes. Das neue Kraftwerk leistet an die 600 KW und liefert damit jährlich an die 3.6 Mio. KWh. Strom. Die Baukosten beliefen sich auf 1.65 Milliarden Lire. / Beide E.Werke liefern damit zusammen an die 7.6 Mio. KWh. Strom jährlich.

     

     

    Fortezze e castelli
    Vecchio mulino ad acqua
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Vecchio mulino ad acqua

     

    Accostando il parcheggio all'entrata del paese vi si trova un mulino d'acqua. È possibile visitare anche il suo interno, restaurato e funzionante con una grossa macina. Vuole ricordare le professioni importanti dell'epoca, come quella del mugnaio, del fabbro, l'uso dei mulini, le segherie che fino al secolo scorso sfruttavano i torrenti per lo svolgimento della loro professione.

    Chiese e abbazie
    Chiesa di S. Giacomo a Söles vicino Glorenza
    Glorenza, Val Venosta

    Il maso e la chiesa di Söles vengono menzionati per la prima volta nel 1220 e nel 1249. Nel 1499, la chiesa fu incendiata dopo la battaglia di Calven, per essere poi ricostruita in stile gotico fra il 1570 e il 1580. Recenti scavi archeologici hanno scoperto tracce di un edificio, sempre dedicato alla liturgia, risalenti al 6°, 7° e 8° secolo. Il Patrocinio ha invece le sue origini nel 9° secolo. Inoltre, sono state rinvenute parti di affreschi risalenti all'epoca precedente alle prime annotazioni, che si sono rivelate decorazioni pittoriche della chiesa romanica precedente e di eccezionale qualità artistica.

    Arte e cultura
    Le passeggiate di Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Come tutte le città, anche Bolzano deve confrontarsi con i ritmi tipicamente urbani. In pochi passi però è possibile immergersi nella quiete di celebri passeggiate e lasciarsi alle spalle stress e ansie.

    Molto conosciute sono ad esempio quelle del Guncina e di Sant'Osvaldo. Realizzate addirittura a fine '800, il loro percorso permette di salire dolcemente sui pendii che circondano la città, godendo di un incantevole panorama e attraversando una vegetazione tipicamente mediterranea.

    Le passeggiate Lungotalvera Bolzano e Lungotalvera San Quirino invece, immerse nel rigoglioso Parco Petrarca e nella distesa dei prati lungo il torrente Talvera, si trovano a ridosso del centro cittadino e offrono, fra il resto, anche l'opportunità di praticare attività sportivo-ricreative.

    Per chi ama correre consigliamo anche i percorsi "BoRunning": 11 itinerari di diverse difficoltá e quindi adatti a tutti consentono di calarsi in una dimensione meno nota, ma tanto più affascinante, della città.

    Scarica i percorsi: Passeggiate di Bolzano

    Arte e cultura
    Luogo di energia spirituale Sant'Ippolito a Narano
    Lana, Merano e dintorni
    La collina di St. Hippolyt a Narano, una frazione del comune di Tesimo, forma il punto più alto del altopiano di Tesimo. Grazie al suo aspetto solitario e alla sua vista panoramica mozzafiato, non è solo una destinazione popolare per le escursioni, ma ha anche irradiato un'atmosfera speciale sulle persone da tempo immemorabile. 

    Le prime tracce di insediamento risalgono al Neolitico, cioè al IV millennio a.C. Da allora la collina è stata continuamente colonizzata o almeno visitata. Oltre a reperti come punte di freccia, coltelli, fermagli di indumenti e vari utensili, sono state trovate numerose fondazioni di case e un luogo di culto dell'Età del Ferro del IV-II secolo a.C., che ci danno un'idea della vita e dei culti degli antichi abitanti.

    Un mistero sono anche le numerose incavi circolari nella roccia, le cosiddette coppelle, in quanto la loro funzione non è stata ancora chiarita. Inoltre è sconcertante una bella spirale incisa nella roccia, ora a malapena visibile. Si trova su una lastra di roccia levigata dal ghiacciaio vicino allo stagno di Narano (Narauner Weiher) direttamente sul sentiero per la collina di Sant'Ippolito. 

    Oggi, la piccola chiesa di Sant'Ippolito, menzionata per la prima volta nel 1288 ma certamente più antica, domina la cima della collina. Dimostra quanto questo luogo conservò la sua attrazione mistica per la gente anche in epoca cristiana, anche se altri rituali presero piede. 
    Uno di questi importanti rituali era certamente l'usanza di di suonare la campana a distesa alle prime avvisaglie dei temporali, il cui compito spettava al sacrestano di Sant'Ippolito. Durante i forti temporali estivi, tuttavia, la natura esposta della collina portò ripetutamente ad incidenti, motivo per cui la chiesa di Sant'Ippolito fu soprannominata "Zum bösen Segen" ("Alla maligna benedizione"). Nel 1925 una coppia di sacrestani fu uccisa da un fulmine, cosa che è ricordata da una targa commemorativa all'interno della chiesa. 

    Che sia dovuto alla posizione solitaria della collina, alla sua lunga storia o alla vastità che vi si può vedere, non c'è dubbio che la collina di Sant'Ippolito con la sua chiesa possiede un'aura speciale che invita alla contemplazione interiore e la rende un luogo di energia spirituale. 
    È anche per questo che nel 2010 è stato costruito il Cammino di Riflessione al Rosario Luminoso e in memoria di Papa Giovanni Paolo II, che porta dal parcheggio ai piedi della collina alla chiesa.
    Fortezze e castelli
    Via Centrale
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    Un tempo la città si riduceva alla storica via Centrale con i suoi frontoni merlati, le belle case borghesi, i balconi, le inferriate artistiche alle finestre e i portoni ad arco: insieme al castello e a vicolo Posteriore, essa costituiva un apparto chiuso a difesa dei suoi abitanti. Dal momento che molte case hanno conservato pressoché inalterata l' originaria struttura del secolo XV, la strada, divenuta ai nostri giorni il luogo di passeggio per antonomasia della Pusteria, coniuga elementi tardomedievali e barocchi.

    Fortezze e castelli
    Ponte Storico di Pietra a Prissiano
    Tesimo, Merano e dintorni

    Il ponte storico di pietra nel centro di Prissian, detto "Stuanbogen", cioè l'arco in pietra, fu menzionato per la prima volta nel 1308.

    Weitere Informationen zur Alten Steinbrücke in Prissian werden in Kürze hier veröffentlicht.

    Fortezze e castelli
    Torre delle Dodici a Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    La Torre della Città di Vipiteno é detta popolarmente Torre delle Dodici (Zwölferturm) perché i rintocchi della sua campana richiamavano i cittadini alla pausa del mezzogiorno. Essa fu eretta sopra “la porta della città“, in conci di granito grigio, tra il 1468 e il 1472 su disegno del vipitenese Hans Feur, che aveva collaborato alla costruzione del coro gotico della chiesa parrocchiale. Sopra i due fornici della porta due lastre di marmo (inserite nel 1478) ricordano una l’inizio dei lavori preparatori nel 1468 e l’altra la posa della prima pietra da parte del Duca Sigismondo d’Austria nel 1469. Con i suoi 46 m d’altezza la torre è il simbolo del prestigio raggiunto dalla città di Vipiteno.

    La Torre delle Dodici può essere visitata anche dall'interno in occasione di alcuni eventi, come il Mercatino di Natale, d'estate durante le Feste delle lanterne o per la Sagra dei canederli. 

    Arte e cultura
    La Veduta del Re nel bosco di Laranza
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Ogni favola che si rispetti si svolge in un bosco misterioso e il bosco di Laranza tra Siusi e Telfen pare esserne la materializzazione nel mondo reale. Il sentiero che lo attraversa dona pace, rigenera le energie e invita alla meditazione. La collina su cui si estende era abitata già ai tempi di Ötzi, l' Uomo dal ghiaccio, come dimostrano i resti conservatisi fino ad oggi del castelliere di Gschlier e del rogo votivo precristiano di Rungger Egg. Il sentiero circolare si addentra nel rado bosco di conifere fino a raggiungere la Veduta del Re, un magnifico punto panoramico. Poco prima dei masi di Lanzin, un secondo sentiero circolare si diparte dal primo diretto verso il Katzenloch-Bühl, un belvedere altrettanto splendido.
    Arte e cultura
    12 Die Prader Schmelz
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

     

    Abgesehen von einem durch Schlackenfunde bezeugten vorgeschichtlichen Bergbau im Bereich der Urzeit-Siedlung Kaschlin, sind uns aus dem 14. Jahrhundert erstmals konkrete Angaben über lokale Montangeschichte überliefert. Aus der Lehensurkunde des Ludwig von Brandenburg  vom 26. März 1352 erfahren wir, dass dem Berthold von Lebenberg mit der Feste Tschenglsberg auch das inkorporierte Bergregal in Sulden verliehen wurde1. Um 1421 wechselte  dieses Lehen dann an die Herren von Lichtenstein2, die das Bergrecht weiterverliehen und dafür Ertragszinse einhoben. Während um dieser Zeit das geschürfte Erz dortselbst verhüttet beziehungsweise zu Rohmetall verarbeitet wurde, entstand später parallel dazu ein gewerblicher Schmelzbetrieb in Prad. Die auf den Obervinschgauer Bergbau fußende „Prader-Schmelz“ bestand darin, dass dieser Betrieb nicht nur die Erze der ausgedehnten Gruben vom nahen Stilfs dem Schmelzprozess zuführte, sondern metallhaltiges Gestein auch aus den Gruben und Stollen von Prader-Berg, Gomagoi, Eyrs, Nauders etc. entgegennahm. Das in Prad gewonnene Rohkupfer und Roheisen, wobei letzteres zum Teil in der werkseigenen Wasserschmiede3 in Prad zu Halbfabrikaten Verarbeitung gefunden haben dürfte, deckte wohl nicht viel mehr als den lokalen Eigenbedarf4. In der zweiten Hälfte des 16. Jahrhunderts ist dann vom Verfall des Hüttenwerkes in Prad die Rede, aber gegen 1700 wurde der Bergbau nach Kupfer- und Bleierzen intensiviert, sodass in der Folge die „Prader-Schmelz“ eine dementsprechende  umstrukturierte Aufwertung erfuhr. Dazu hatte 1726 der Werksunternehmer Graf Caspar Ignatz Trapp, gegen alte Rechtsprinzipien und trotz heftigster Proteste nicht nur von Seiten der Prader Bevölkerung, eine neue Schmelz errichtet. Die sich mit der Verstaatlichung im Jahre 1729 „Das Kayser und Königlich Freye Schmölzwerkh zu Pradt“ nannte. Mit dem Ausklang des 18. Jahrhunderts endete allerdings der Schmelzbetrieb ohne Wiederkehr und an den Gebäuden fing der Zahn der Auszeit an zu nagen. Loses Gesindel und Wegelagerer begannen sich einzunisten. Sodass selbst das Landgericht Glurns, durch die Einstellung des Anton Fahrner als Hüttenwächter dem Frevel Einhalt gebieten musste. Mit der Landnahme durch Bayern 1805 – 18145, wurde die „K. K. Schmelz“ vorerst in „Königliche Schmelz“ umgetauft und schließlich 1812 an den Hüttenwächter verkauft. In der Folge veräußerte Anton Fahrner der Ältere nach und nach, gewinnbringend, sämtliche Realitäten der ehemaligen Prader-Schmelz. Aus dieser entstand dann bis 1850 eine neue Wohnsiedlung, so wie sie sich uns zum Teil noch heute präsentiert.

    Im speziellen Teil soll es nun darum gehen, die Gebäude-Chronik der „Prader-Schmelz“ ab der Zeit der Erstellung des Steuerkatasters von 1775, zu beleuchten. Zumal uns damit erstmals konkrete Angaben über die Funktionen der ehemaligen „Schmelz-Gebäude“ vermittelt werden.

     

    Fortezze e castelli
    Ganglegg
    Sluderno, Val Venosta

    Ganglegg, uno degli insediamenti in quota meglio esplorati risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro di tutto l’arco alpino.

    Fortezze e castelli
    Sorgente di Zolfo
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    Nel cuore della natura incontaminata di Bad Bergfall, a pochi chilometri dal centro, si trova uno dei fenomeni naturali più affascinanti della regione – la sorgente solforosa. Conosciuta per le sue proprietà curative, la sorgente era apprezzata già nel XVI secolo. L'acqua minerale che sgorga dalla sorgente è ricca di zolfo, tradizionalmente utilizzato per trattare problemi della pelle e migliorare il benessere generale. 

    Arte e cultura
    Parco naturale Gruppo di Tessa
    Moso in Passiria, Val Venosta

    Con i suoi oltre 30.000 ettari, il Parco naturale Gruppo di Tessaè il più grande parco naturale dell’Alto Adige. Si sviluppa tra la Val d’Adige, la Val Venosta, la Val Senales, la Val Passiria e la catena principale alpina.

    Alcuni dei più incantevoli percorsi escursionistici nei dintorni di Merano, tra cui per esempio l’Alta Via di Merano che circonda il Gruppo di Tessa con un’escursione di più giorni o il Giro dei Laghi di Sopranes, uno degli altopiani lacustri più grandi d’Europa, si trovano proprio in questa area protetta. Boschi di latifoglie e larici, brughiere in alta quota, malghe fiorite, pareti di roccia scoscese, scroscianti torrenti di montagna, laghi alpini dalle acque cristalline e cime dalla vista spettacolare sono ciò che caratterizza il Parco naturale Gruppo di Tessa, con una variopinta flora e fauna.

    Ma non sono solo la particolare flora e fauna a fare del Gruppo di Tessa un’area così interessante. I resti di alcuni insediamenti preistorici, le fortificazioni e i luoghi di culto sono la prova che già in tempi antichissimi anche l’uomo si era insediato nel Gruppo di Tessa. Coppelle, Ötzi l’Uomo venuto dal ghiaccio, e l’antico sentiero dei Morti di Plan in direzione di Tirolo fanno risalire la presenza dell’uomo sul Gruppo di Tessa agli esordi dell’umanità. Nel tardo medioevo, dato l’aumento della popolazione, gli abitanti furono costretti a spingersi fino a 2.000 m con i loro masi e a rimanervi per tutto l'arco dell'anno. 

    Il Parco naturale Gruppo di Tessa si trova nei comuni di Senales, Naturno, Parcines, Lagundo, Tirolo, Rifiano, San Martino in Passiria e Moso in Passiria.

    Arte e cultura
    Marmo di Covelano
    Silandro, Val Venosta

    All'ingresso orientale di Silandro si vedono i blocchi bianchi, che sono lavorati nello stabilimento di marmo della ditta Covelano Marmi.

    Nel castello di Silandro con la mostra di Menhir e in tutto il comune di Silandro, si vedono tracce del marmo, ad es. al municipio e nella piazza principale di Silandro e alla fontana ornata di fronte alla chiesa di San Giovanni a Corzes - così come nell’Atelier del marmo di Arte & artigianato (stabilimento di Covelano Marmi).

    Il marmo di Covelano è utilizzato in tutto il mondo, ad esempio nei bagni e nelle cucine di lusso nel grattacielo di superlativi One57 - New York e anche nella lapide di Udo Jürgens, la pietra bianca del pianoforte viene dall'Alto Adige.

    Il mondo del marmo può essere scoperto durante le visite guidate e le escursioni.

    Arte e cultura
    Patrimonio naturale castagno Happichl
    Parcines, Merano e dintorni

    Registrato come monumento naturale dal 1979 presso la Provincia Autonoma di Bolzano Dipartimento Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio.

    La ragione della protezione è la grande età dell'albero e la sua peculiarità estetica. Il castagno si trova direttamente al maso Happichlhof (trattoria Happichl) a Rablà nella Via Gerold e può essere visitato durante un'escursione lungo il sentiero della roggia di Rablà.

    Secondo il proprietario, le radici arrivano sotto il fienile adiacente del maso Happichlhof (distanza 10 m).

    Come risultato della sua posizione libera ha potuto svilupparsi senza costrizioni.
    Il tronco si divide in due rami principali ad un'altezza di 6 m.

    Arte e cultura
    Monumento dedicato a Pater Joachim Haspinger
    Valle di Casies

    Frate Joachim Haspinger, „il cappuccino guerresco“, è nato nel 1776 in Val Casies. Dopo aver completato gli studi è entrato nell’ordine dei cappuccini. Nel 1809 faceva parte delle lotte detentive nel Tirolo. Insieme ad Andreas Hofer ha lottato contro le truppe francesi e bavaresi sul monte „Bergisel“ ad Innsbruck. In suo onore è stato eretto un monumento sulla piazza del Suo paese Natale S. Martino.

    Fortezze e castelli
    Castello di Castelbello
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Il Castello di Castelbello, menzionato per la prima volta nel 1238 fu costruito dai signori di Montalban. In seguito a numerosi passaggi di proprietà, nel 1531 il castello fu acquisito dalla famiglia Hendl come feudo in pegno. Gli Hendl apportarono notevoli ampliamenti e modifiche, conferendo a Castello Castelbello la sua odierna struttura.
    Gli incendi del 1813 e del 1824 causarono enormi danni al castello. I Conti Hendl ricostruirono solo una piccola parte per scopi abitativi, lasciando il resto del castello al triste destino di cadere in rovina. Nel 1956 l’intero complesso fu acquistato dallo Stato. All’epoca il castello si trovava in condizioni desolanti. Sotto la competente guida della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Verona si diede il via a notevoli lavori di restauro, conclusi nel 1995, che conferirono al castello una nuova fruibilità. Dal 1999 il Comune di Castelbello-Ciardes affidò il castello, dapprima di proprietà dello Stato e in seguito della Provincia, alla direzione e amministrazione del “Curatorio Castello di Castelbello Società Cooperativa”.
    L'erezione della cappella cade nel tardo XIII secolo o all'inizio del XIV.. Alle pareti si trovano un fregio con i dodici Apostoli ed inoltre testi del Credo. Nel freggio gli apostoli si volgono a coppie l'un verso l'altro, perchè le citazioni sono riprodotte alternatamente in modo normale e speculare.
    Arte e cultura
    Larici millenari
    Ultimo, Merano e dintorni

    Ci sono tre larici a S. Geltrude in Val d’Ultimo, considerati le aghifoglie più antiche d’Europa. La leggenda narra che i tre larici abbiano addirittura 2000 anni, naturalmente è molto difficile verificare ciò, solo un esame degli anelli ne attesterebbe l’età vera.

    Arte e cultura
    Cascata Frankbach
    Valle Aurina, Valle Aurina

    Cascata Frankbach a S. Giovanni – Un gioiello naturale lungo il sentiero delle streghe

    La Cascata Frankbach a S. Giovanni è una vera meraviglia naturale, che colpisce per la sua bellezza mozzafiato e la sua posizione strategica. La cascata si trova lungo il pittoresco Sentiero delle Streghe, un sentiero escursionistico molto amato che porta i visitatori in un affascinante viaggio attraverso la natura.

    La Cascata Frankbach è facilmente raggiungibile anche dal ristorante e albergo Berggasthof Platterhof, il che la rende una meta ideale per un'escursione o una passeggiata rilassante. Qui non solo potrete godervi il rinfrescante rumore dell'acqua, ma anche la magica atmosfera del Sentiero delle Streghe, con panorami unici che lasciano senza fiato.

    Un'esperienza naturale indimenticabile – la Cascata Frankbach vi aspetta!

    Fortezze e castelli
    Scavi della stazione romana di Sebatum
    San Lorenzo di Sebato, Regione dolomitica Plan de Corones

    Scavi della Stazione romana di Sebatum, dalla collina antistante la chiesa di Santa Croce (Schraffl Bühel) si estendeva per un lungo tratto verso valle su entrambe le rive del Rienza (di tanto in tanto vengono ancora condotti degli scavi). Si tratta dei resti di case d'abitazione con riscaldamento nel pavimento e bagni, di magazzini e di alloggiamenti per le truppe.

    Arte e cultura
    Patrimonio naturale Pozza azzurra / Blaue Lacke
    Senales, Merano e dintorni
    Il laghetto “Blaue Lacke” si trova nel bacino del “Blaulackenkopf”, della cima "Kreuzspitze" e della cima "Texelspitze" e si trova a circa 2915 m s.l.m.
    Il laghetto giace solo e solitario. Attualmente rimane solo un piccolo ghiacciaio di pendenza. È cambiato molto negli ultimi 10 anni ed si è ridotto notevolmente.
    Si raggiunge meglio da Monte Santa Caterina in Val Senales, passando per il maso Schrofl-Hof, da lì si prosegue in direzione della malga Mair-Alm, poi si devia dal sentiero n° 9 per la forcella "Gingl-Joch", che si trova a 2938 m s.l.m. - ora si sale a sinistra per grandi pendii di pietra fino alla cima "Blaulackenkopf" (3163 m s.l.m.), e da qui il laghetto è chiaramente visibile.

    (fonte: Provincia Autonoma di Bolzano / Ripartizione Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio)
    Arte e cultura
    Lago Santo
    Salorno, Strada del Vino
    Il Lago Santo, situato nella Val di Cembra in Trentino, poco distante dal confine con l’Alto Adige, si trova a circa 1.200 metri di altitudine ed è avvolto da una fitta foresta alpina. Le sue acque cristalline ne fanno una meta molto amata sia dai pescatori che dagli escursionisti, che possono godere della quiete della natura e degli spettacolari panorami montani.
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