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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Arte e cultura
    Pilone votivo "Peststöcklein"
    Cornedo all'Isarco, Regione dolomitica Val d'Ega
    Il pilone votivo "Peststöcklein" sorge in modo pittoresco sull'antica strada che da Collepietra portava a Bolzano, a circa 2 chilometri dal paese. Questa storico pilone, risalente al secondo quarto del XV secolo, è raggiungibile a piedi in soli 25 minuti. Il piccolo pilone con tetto a scandole presenta quattro nicchie ad arco decorate con affreschi artistici: Sulla facciata si trova il gruppo della crocifissione, mentre nelle altre nicchie sono raffigurati l'Annunciazione di Maria, un santo vescovo e San Cristoforo.

    Gli affreschi sono stati accuratamente restaurati qualche anno fa e ora tornano a splendere nei loro colori originali. Il pilone votivo della peste ricorda un'epoca in cui la gente cercava conforto e protezione nella fede, un luogo di contemplazione che ancora oggi rende tangibile la storia e la pietà della regione.

    Descrizione del percorso:
    Il punto di partenza è la piazza del paese di Collepietra. Dal parcheggio del Cafè Christl, si passa davanti al negozio di alimentari Lex Market lungo il sentiero escursionistico [2] / Rittersteig. Proseguite lungo il Rittersteig fino a raggiungere il Peststöcklein, poco prima del maso Ebenhof.
    Il ritorno avviene per lo stesso percorso.
    Lunghezza del percorso dalla piazza del paese al “Peststöcklein”: 2 km (circa 30 minuti di cammino)
    Arte e cultura
    Freienfeld Menhir
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Quando durante lavori di scavo fu scoperto questo menhir, era eretto nel angolo occidentale della tenuta “Freienfeld” in terra bruciata, circondato da un cerchio di pietre. Alcune di queste pietre si trovano ancora oggi intorno al menhir.

    Questo menhir in confronto ad altri, è primitivo, si riconoscono però comunque segni di lavorazione. Questo masso erratico in fillade quarzifera è alto 1,65 metri, ha un diametro di 1,95 metri e le sue sembianze ricordano un gigante con un occhio solo.

    Come per altri menhir, dovrebbe essere antropomorfo e raffigurerebbe lontanamente la statura di un uomo. Molto probabilmente intorno al mehir furono praticati riti per venerare gli dei, eroi e i defunti. Dovrebbe trattarsi di un menhir maschio, che mostra 3 buchi uno vicino all’altro e una collana ben riconoscibile.

    Arte e cultura
    Acero di montagna di 400 anni
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Questo bellissimo acero di montagna ha un'età di circa 400 anni e cresce vicino al ristorante Tomanegger tra San Genesio e Valas. Rilassatevi sotto i suoi rami e godete di una vista mozzafiato sulle Dolomiti! 

    Ecco alcuni dati interessanti sull'acero del Tomanegger:

    Circonferenza del tronco: 1,7 metri, 3,0 metri, 1,8 metri.

    Altezza: 18 metri

    Diametro della chioma: 18,5 metri

    Età: circa 400 anni 

    Arte e cultura
    Piazza delle Erbe
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Piazza delle Erbe è uno die luoghi più suggestivi del centro, grazie al colorato mercato della frutta e verdura, aperto tutta la settimana tranne il sabato pomeriggio e i festivi, e alla sua forma allungata e ricurva. vi si trova la Fontana del Nettuno, anche detta "oste con la forchetta", opera di Joachim Reis su modello di Georg Mayr di Fiè (1745). Nell'angolo opposto una targa ricorda l'albergo "Al Sole" in cui hanno soggiornato, Frau gli altri, lo stesso Johann Wolfgang Goethe, l'imperatore Giuseppe II e il filosofo e letterato tedesco Johann Gottfried Herder.

    Arte e cultura
    Hexenbödele
    Castelrotto, Bolzano e dintorni

    Nel bosco sopra Longostagno si nota una radura, è il "Hexenbödele". Narra la leggenda di un luogo dove si riunivano le streghe. La gente del posto non voleva crederci, finché un curioso baldanzoso giovane del luogo venne ucciso e l'impronta della faccia rimase impressa nel terreno, a dimostrazione della presenza delle streghe. Un maestoso ed appariscente larice sorge proprio nel mezzo del pian delle streghe. A metà altezza esso ha un ciuffo a forma di scopa, simbolo delle streghe.

    Arte e cultura
    Monumento Purger
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Il monumento in onore del sindaco Johann Baptist Purger (1805-1872), che si é battuto contro numerosi ostacoli e difficoltà per la costruzione della strada fra Ponte Gardena e Ortisei, si trova vicino a Piazza parrocchiale.

    Arte e cultura
    Monumento Walther von der Vogelweide
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Walther von der Vogelweide é rappresentato in marmo locale dallo scultore venostano Heinrich Natter nel 1889. L'opera viene rimossa temporaneamente in epoca fascista dalla sua prima collocazione (parco Rosegger in via Marconi) per tornare nella sede originaria per la quale era stata concepita nel 1985.

    Chiese e abbazie
    Chiesetta di Santo Spirito
    Predoi, Valle Aurina

    La chiesa di Santo Spirito si trova in fondo alla valle ed è la più vecchia di tutta la Valle Aurina. S. Spirito è un paesino miracoloso, beatificato dalla storia e dalla fede di tante generazioni.

    Già secoli fa è stata trovata un'energia particolarmente positiva nei dintorni dello "Schliefstein" – una grande roccia. Ecco perché la leggendaria Chiesa dello Spirito Santo è stata costruita qui. Secondo la convinzione uno potrebbe liberarsi dai suoi peccati passando attraverso lo stretto spazio tra la chiesa e il grande sasso. E così, la piazza attorno alla chiesa e la pietra sono ancora oggi un noto luogo di potere.

    Non si sa quando fu costruita la prima chiesetta dedicata ai molti viaggiatori che utilizzavano il Krimmler Tauern soprattutto per arrivare nel Pinzgau e a Salisburgo. Comunque è sicuro che nel 1455 fu il cardinale Nikolaus Cusanus di Bressanone a consacrare la chiesa e il cimitero, che era necessario per la gente che moriva passando le Alpi e per i lavoratori della miniera di Predoi. Già nel 1500 la chiesa fu ingrandita.

    Negli ultimi 10 anni sono state eseguite molte opere di restauro. Sfortunatamente, per ragioni di sicurezza, fu necessario rimuovere le opere d'arte. Anche l'immagine di pellegrinaggio è stata messa al sicuro per qualche anno, ma nel 1981 è ritornata nella chiesa, salvaguardata da una protezione e sottolineata, nella sua importanza, da una corona.

    In questa deliziosa chiesetta è possibile ammirare anche statue di legno di Sant'Osvaldo, Kilian e Sant'Orsola, nonchè di San Francesco e S. Andrea. Dietro al tabernacolo l'originale rappresentazione della S. Trinità. La via crucis lungo il vecchio sentiero del Passo dei Tauri che da Casere porta alla Chiesa di Santo Spirito, è mèta di pellegrinaggi di turisti e di gente del luogo durante tutto l'anno.

    Arte e cultura
    Monumento a San Giovanni Nepomuceno nella città nuova
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    In seguito a ripetute inondazioni, nel 1739 venne eretto un monumento in onore di San Giovanni Nepomuceno (1350 - 1393) a Vipiteno. Egli è venerato come santo protettore delle acque e dei ponti e viene invocato in caso di pericolo di inondazione. La leggenda di San Giovanni Nepomuceno, originario della città boema Pomuk, narra che, non volendo egli rivelare il segreto confessionale della regina di Boemia, venne fatto annegare dal re nella Moldava. Per questo motivo egli è venerato come santo protettore delle acque e dei ponti e viene invocato in caso di pericolo di inondazione.

    Fortezze e castelli
    Stazione della Vecchia Ferrovia della Val di Fiemme
    Ora, Strada del Vino

    La stazione di Ora-Val di Fiemme fu il punto di partenza della vecchia ferrovia che portava da Ora a Predazzo, passando per Montagna, Trodena e Fontanefredde. Già nel 1894 venne presa in considerazione la realizzazione di una linea ferroviaria in Val di Fiemme e in seguito, a causa della prima guerra mondiale, fu progettata la linea definitiva. Il comando militare austriaco iniziò nel 1916 con la costruzione della linea ferroviaria che fu un importante metodo di trasporto di rifornimenti per il fronte delle dolomiti. Per la costruzione, durata due anni circa, furono impiegati prigionieri di guerra russi e serbi. Nel 1917 vennero eseguiti i primi trasporti di rifornimenti per il fronte delle dolomiti. Dal 1918 in poi, la ferrovia venne usata anche per il trasporto di persone. Nel 1930 la ferrovia, originariamente trainata da una locomotiva da vapore, fu elettrificata e la durata del viaggio si accorciò da 4 a 2 ore. A causa dell’incremento del traffico motorizzato e l’attivazione di un collegamento autobus per la Val di Fiemme, la ferrovia perse via via la sua importanza. Nel 1963 la ferrovia fece il suo ultimo viaggio. Oggi il tracciato della Vecchia Ferrovia è un famoso sentiero per escursioni a piedi o in bici. La storica stazione di Ora-Val di Fiemme viene usata per manifestazioni culturali o concerti.

    Arte e cultura
    Cascata Egger
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    La cascata Egger nella vicinanza dell'agriturismo Eggerhöfe ad Anterselva di Mezzo adesso è accessibile al pubblico. Un'opportunità unica per vivere da vicino una cascata. Per l'escursione (andata e ritorno) servono complessivamente circa 45 minuti.

    Fortezze e castelli
    Colle del Santo Sepolcro a Tiso
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Il Colle del Santo Sepolcro o Calvario è il più bel punto panoramico di Tiso. La Cappella del Santo Sepolcro è stata costruita in forma barocca verso la fine del 17° secolo. Al suo interno sono venerati i sacrifici e la morte di Gesù Cristo. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nel maggio 1915 qui furono erette fortificazioni su disposizione dell’esercito austroungarico. Dovevano servire da difesa contro un possibile ingresso delle truppe italiane nella Valle dell’Isarco qualora dovesse cadere il fronte delle Dolomiti. Prigionieri russi realizzarono le trincee e un bunker. Tuttavia le difese non ebbero nessun utilizzo nella I Guerra Mondiale. Però il bunker servì agli abitanti del paese da rifugio contro gli attacchi aerei e i bombardamenti negli ultimi mesi della II Guerra Mondiale.

    Arte e cultura
    Monumento a Peter Mayr
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Realizzato su progetto di Georg von Hauberrisser di Monaco. Il Mayr, comandante degli Schützen e sostenitore della ribellione contro il dominio francese, viene fucilato dagli stessi francesi il 20 febbraio 1810.

    Arte e cultura
    Monumento di NC Kaser
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones
    La scultura in bronzo dell’artista Josef Rainer, collocata sulla piazza del Municipio, è stata inaugurata solennemente il 19.04.2017, in occasione del 70° compleanno di N.C.Kaser.
    Nobert Conrad Kaser era un poeta e scrittore altoatesino, nato a Bressanone nel 1947 e morto a Brunico nel 1978. Sulle 27 stele della piazza del Municipio sono stati incisi anche vari testi di N.C. Kaser.
    Arte e cultura
    Cascata Silandro
    Martello, Val Venosta

    La piccola cascata è come un'oasi verde al Monte Sole di Silandro, sotto il Castello di Silandro "Schlandersberg".

    Arte e cultura
    Lago di Landro
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il lago di landro, nella valle di Landro, a 1.406 m s.l.d.m, è raggiungibile da Dobbiaco in Alta Pusteria. Si trova già nel Parco Naturale delle Tre Cime, quindi è un'area protetta, e il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies è direttamente adiacente alla sua sponda occidentale. Il magnifico mondo montano che circonda il lago dolomitico di colore verde turchese è conosciuto in lungo e in largo: La vista arriva fino al Gruppo del Cristallo nelle Dolomiti d'Ampezzo e vicino al lago, in direzione di Dobbiaco, si trova la famosa Vista Tre Cime con una vista sulle Tre Cime, famose in tutto il mondo.                                 

    Arte e cultura
    Mulini di Bulla
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Gli antichi mulini di Bulla, sopra Ortisei, sono stati realizzati fra il XVIII e il XIX secolo. Il mulino Zaramin è in parte in rovina, mentre il mulino Rumanon è stato restaurato e reso funzionante nel 1999, il mulino Droch nel 2010. Oggi vi si svolgono visite guidate per chi vuole conoscere l'antico mestiere del mugnaio. Per informazioni, rivolgersi all’'Associazione Turistica di Ortisei.

    Arte e cultura
    Lago di Selva dei Molini
    Selva dei Molini, Valle Aurina

    In fondo alla valle, poco prima di Selva dei Molini, si trova il tranquillo lago di Selva dei Molini, un piccolo lago artificiale a circa 1.220 metri sul livello del mare sulle cui sponde corre un sentiero circolare senza barriere e percorribile in mezz’ora. Lungo il percorso si trovano numerose aree di sosta con posti a sedere all'ombra.

    Fortezze e castelli
    Borgo medievale Chiusa
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Città di artisti e di Dürer 
    La località medioevale di Chiusa, dominata dalla rocca di Sabiona è nota come la "cittadina di Dürer ". Teatro un secolo fa di una vivace vita artistica, Chiusa ospitò infatti anche il grande maestro durante il suo viaggio in Italia. Il ritratto che l’artista fece di Chiusa si ritrova sullo sfondo della figura allegorica "Das große Glück".
    Ancor oggi Chiusa si annovera fra i più bei centri storici d'talia: le facciate merlate dei palazzi, gli ampi bovindi e gli antichi stemmi delle locande hanno affascinato il club "I borghi più belli d'Italia".
    Arte e cultura
    cascate di Barbiano
    Barbiano, Bressanone e dintorni

    Il Rio Ganda che nei pressi di Colma si getta nelle acque dell’Isarco, scorre per circa 6 chilometri. Superando un dislivello di 1510 metri, il torrente precipita quindi a valle su diversi gradoni di roccia. L’ultimo salto, di 85 metri, è il più alto e spettacolare. Lungo un romantico sentiero è possibile salire a piedi fino alla cascata superiorire.

    Arte e cultura
    Cascata Klammbach
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    La cascata nasce direttamente nel ghiacciao delle Vedrette di Ries ed esce sopra Anterselva di Mezzo.

    Arte e cultura
    18 Agums mit seiner Kirche St. Georg
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Agums

     

    Die 296 Einwohner zählende Ortschaft Agums (906 m ü.d.M.) liegt als ehemals eigenständige Dorfgemeinschaft, danach Fraktion, nunmehr inkorporierter Bestandteil der Marktgemeinde Prad am Stilfserjoch im Vinschgau, dem Westen Südtirols.

    Der Name Agums soll laut E. Kühebacher, „Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte“, 1991, auf das rätorom. acúmnes, was so viel wie Sumpf bedeutet, zurück gehen.

    Erstmals urkundlich belegt wird Agums, durch Rudolfi de Agunde, er bezeugte am 30. Juli 1209 das Urteil des Grafen Albert III. von Tirol im Streit der Kortscher mit dem Kloster Marienberg wegen eines Holzschlags im Montatschwald. Die zu jener Zeit unscheinbar kleine Siedlung am Schnittpunkt des bedeutsamen Saumweges nach „Wurms“ (Bormio), unterlag zum Großteil der Grundherrschaft der Bischöfe von Chur. Diese dürften mit einiger Sicherheit, wohl auf dem Ansitz Gargitz, ihren Verwaltungssitz (prepositura de Agundes) inne gehabt haben. Das heißt wiederum, dass die Propstei Agums, nicht nur Administrations- und Zinssammelstelle war, sondern auch Gerichtsort für die bischöflich-churischen Eigen- und Lehensnehmer, den so genannten Gotteshausleuten von Agums, Prad, Lichtenberg, Tschengls und Stilfs. Als dann der Churer Bischof Siegfried v. Gelnhausen, auf beständiges Bitten, Agums 1303 zum eigenständigen Pfarreisitz erkor, wurde die kleine Siedlung am Fuße des „Montoni“ (1.971m) auch zum kirchlichen Bezugspunkt der Gläubigen aus Prad, Stilfs, Trafoi und Sulden.  Erst recht nach Vollendung des Kirchen-Neubaus (1493-1510) bzw. der Weihe am 9. Mai 1510 durch P. Stephanus zu Chur, gewann Agums vollends Beachtung. Die weitum sichtbar gewordene Gottesburg zum hl. Ritter und Märtyrer Georg mit ihrem mächtigen Turm zog vermehrt gläubige Verehrer und Pferdebesitzer zu ihrem Patron. Agums, Pfarrsitz des Bistums Chur (bis 1816, danach Bistum Brixen) beherbergte stets nicht nur den jeweiligen Pfarrherrn, sondern diente seiner Lage zufolg, den diversen Bürgern, Bauern und Lehenträgern als Wohnsitz. Ab 1705 ist Agums, dank des wundertätigen Kruzifixes, dann auch noch zum begehrten Wallfahrtsort geworden und bot dem zufolge neben einer Schenke auch einen Beherbergungsbetrieb. Nach dem Bau der neuen Kirche Maria Königin 1956/58 und dem damit einhergehenden Wechsel des Pfarreisitzes nach Prad, wurde nicht nur St. Georg ins Abseits versetzt, sondern auch Agums selbst verlor an Bedeutung. Die Situation hatte sich dahingehend verändert, dass die Kirchgänger von Prad, nach 650 Jahren nicht mehr nach Agums, sondern die Agumser nach Prad müssen. Jedoch setzte ab 1988, nach erfolgter Restaurierung der alten Pfarrkirche und weiterer dankenswerter Initiativen eine rege Wiederbelebung von Kirche und Dorf ein. So bietet Agums dem Besucher von heute, neben wertvollen historischen Ensembles, einen Gasthof, eine Bar und Beherbergungsmöglichkeiten in dörflich ruhiger Lage.

    Arte e cultura
    Biotopo Laugen a Naz
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Per coltivare un sostenibile rapporto con la natura e l’ambiente, contano non solo le protezioni, ma anche la cura della preziosa cultura naturale. Zone umide come il biotopo Laugen corrispondono ai vari requisiti ecologici. Tali aumentano la ricchezza del paesaggio e creano spazi vitali per una moltitudine di animali e piante a rischio. Uccelli migratori trovano luoghi di sosta adatti nel biotopo.

    Altri biotopi nel comune di Naz-Sciaves: Raiermoos (Palù Raier) a Rasa, Sommersürs, Zussis e "Hairer" a Naz.

     

    Chiese e abbazie
    La chiesa luterana
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    È così chiamato il massiccio blocco calcaero a nord-est di S. Maddalena, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia preso la chiesa. In questo luogo, a quanto pare, si riunivano segretamente i seguaci della dottrina luteriana (i battisti) per celebreare le loro messe.

     

    Arte e cultura
    Cascate di Salorno
    Salorno, Strada del Vino
    Il rio Tigia precipita in valle con un’imponente cascata alta 68 metri che rende unico il paese. Qui era il posto dove gli abitanti preistorici potevano utilizzare l’acqua del rio con canalizzazioni per i loro bisogni quotidiani. Per di più questo luogo, il più antico nella storia del paese, risulta denominato assai presto nelle fonti con il nome di “Tütsche” (urbario tirolese del 1288) che potrebbe facilmente corrispondere alla lieve deformazione, spiegabilissima nel corso di un millennio, di “ductia”, il termine latino che come il preistorico “sala” indicava condotti per l’acqua. Salorno, “Dorf auf der Tütsche”, è il paese nato e vissuto grazie ai condotti d’acqua. Tale dipendenza è figurativamente simboleggiata, fra l’altro, anche nello stemma di una fra le più antiche casate locali, la famiglia An der Lan. È interessante ricordare che fino alla fine del quattrocento il rio attraversava il rione di Gries a sud del paese e che successivamente il corso venne deviato a monte dell’abitato in direzione nord. Da notare il ponte di legno che fu certamente costruito per la prima volta negli anni attorno al cinquecento
    Chiese e abbazie
    Chiesa San Giovanni di Prato allo Stelvio
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Questa chiesa antichissima sorge nella parte sud-orientale del paese, in mezzo al verde dei prati. Fu costruita a uso proprio dai conti Tschengelsberg alla fine del 13° secolo in stile romanico; in seguito se ne occuparono i sacerdoti di Tschengels. L’ultimo dei Tschengelsberg morì nel 1421. La chiesa è dedicata a Giovanni Evangelista e Giovanni Battista, adorati come santi protettori. Nel corso degli anni, l’edificio venne rimodernato secondo l’evoluzione stilistica e arricchito di nuove immagini sacre. Sono particolarmente degni di nota:

    • gli affreschi in stile romanico e gotico
    • il matroneo del ‘600
    • il soffitto barocco in legno e i banchi della chiesa
    • l’epitaffio dei conti Tschengelsberg
    • gli affreschi (riscoperti nel secolo scorso)
    • due affreschi di Karl Plattner (1948)

    L’ultima opera di ristrutturazione eseguita sull’edificio è stata la ricopertura dei tetti con scandole a vomere nel 2002.

    Visite guidate da luglio a agosto:
    ogni venerdì alle ore 17.00

    Il resto dell anno su richiesta il venerdì

    Per le visite durante l'anno, contattare l'ufficio turistico di Prato allo Stelvio.

    Arte e cultura
    Pietra miliare romana della Via Claudia Augusta
    Parcines, Merano e dintorni

    Con la scoperta di una preziosa pietra miliare a Rablà è stato dimostrato che la famosa Via Claudia Augusta, una strada imperiale romana che valicava le Alpi, passava proprio sopra l'abitato di Tel.
    La famosa colonna miliare, monumento dell'Imperatore Claudio (14-54 d.C.) è di circa 80 cm di altzezza e 72 cm di larghezza ed è in marmo (cavato a Quadrato/Tel). L'originale è esposto al Museo Civico di Bolzano. Una copia della pietra miliare si trova presso il Hotel Ristorante Hanswirt a Rablà. Vicino alla portra d'entrata del Ristorante si può vedere una tappa originale della Via Claudia Augusta sotto vetro.

    Testo sulla pietra miliare di Rablà:

    TI CLAVDIVS - CAESAR
    AVGVSTVS - GER (MANICUS)
    PONT - MAX - TRIB - POT - VI
    COS - DESIG - IIII - IMP - XI - P - P
    (VI)AM CLAUVDIAM - AVGVSTAM
    QVAM - DRVSVS - PATER - ALPIBUS
    BELLO - PATEFACTIS - DEREXSERAT
    MVNIT - A - FLVMINE - PADO - AT
    FLVMEN - DANVVIVM - PER
    (M) P - CC (CL)

    Ti(berius) Claudius Caesar
    Augustus German(icus)
    Pont(ifex) max(imus) triv(unicia) pot(estate) VI
    con(n)s(ul) design(natus) III imp(erator) XI p(ater) p(atrie)
    (vi)am Claudiam Augustam
    quam Drusus pater Alpibus
    bello patefactis derexserat
    munit a flumine pado at
    (f)lumen Danuvium per (milia)
    p(assuum) CC(CL)

    Traduzione:
    "Tiberio Claudio Cesar Augusto Germanico, pontefice massimo, insignito della tribunicia potestas per la sesta volta, console designato per la quarta, imperatore per l'undicesima, patre della patria, la via Claudia Augusta, che il padre Druso, aperte le Alpi con la guerra, aveva tracciato, munì dal  fiume Po al fiume Danubio per miglia CCCL".

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