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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Arte e cultura
    17 Historisches Gebäude Agums 34
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Haus Nr. 34 in Agums, Bp.140.                

     

    • 1. 2010
    • Dieses, seit 01.06.1981 unter Denkmalschutz stehende und mustergültig restaurierte Gebäude beheimatete in seiner über 300-jährigen Geschichte wechselreiche Besitzer. Eine erste urkundliche Erwähnung findet sich in der von Martin Thuile - Richter zu Glurns veranlassten Inventuraufnahme bzw. Erbschaftsteilung vom 19. April 1713. Darin heißt es, dass der am 12.04.1710 verstorbene Johannes Rungg Besitzer der „Neui Erpauth Behausung samt Stadl und Stallung mit Zugebäuden zu Agumbs Ligendt, neben Voran Ligennten Craut und etwas Paumb gartl,“ ist. Ob nun Johannes oder sein Vater Ambros Rungg, der im Steuerkataster von 1694 als Eigentümer einer Liegenschaft in Agums aufscheint, das prächtige Gebäude Ende des 17. oder anfangs des 18. Jahrhunderts erbaute, ist nicht erwiesen. Das auf einer Grundfläche von 468 m² erbaute, einstöckige Wohngebäude ist unter anderem mit zwei tonnengewölbten Hausgängen und zwei wertvollen Stubentäfelungen mit Gemälden und Einlegearbeiten ausgestattet. An der Stubendecke im ersten Stock befindet sich ein geschnitztes Wappen mit der Inschrift „EVA VON FREVNSPERG FREIIIN SEIN EGEMACHEL“ aus dem 17. Jahrhundert. Als Gotthard Graf Trapp Ende des 19. Jahrhunderts das Wappen sah, erklärte man ihm, die Decke stamme aus Gargitz. Auch die Fenster und Eckbemalungen an den Außenfassaden verleihen dem Haus eine gewisse Erhabenheit und zeugen, zusammen mit der Innenausstattung, vom Wohlstand der einstigen Besitzer. Nachdem dann Joseph Rungg- Anwalt, mit seiner Familie nach Prad übersiedelte, war das schmucke Haus einem ständigen Besitzerwechsel ausgesetzt. So finden wir im „Maria-Theresianischen“ Kataster von 1782 einen Herrn Fliri Platzer aus Prad der als Eigentümer für die Behausung mit Ökonomiegebäude aus drei „Kirchenkühen“ der St. Johann-Kirche zu Prad jährlich 9 ½  Pfund und 3 ½ Loth Schmalz zu verabreichen hatte. Um das Jahre 1813 erwarb dann der Schulmeister Gander Jakob den Anteil seines Mitbesitzers Martin Tabertshofer und wurde damit alleiniger Inhaber der Liegenschaft. Danach teilt sich der Besitz wieder, sodass sich ihn im Jahre 1845 Anton Primisser und Johann Riedl teilen. Die Nachkommen dieser beiden Familien blieben schließlich Eigentümer bis in den 1970er- Jahren. Am 22.10.1971 fiel das landwirtschaftliche Gebäude einem Großbrand zum Opfer, wobei das Wohngebäude stark beschädigt wurde. In der Folgezeit erbte Josef Dialer von seiner Schwester Brigitta Wwe. Riedl einen Hausanteil und erwarb dann jenen von Primisser Josef dazu, sodass das Anwesen wiederum einem einzigen Besitzer, dem Herrn Wilhelm Dialer gehört. Er war es, der in seiner großen Wertschätzung, das Gebäude einer aufwändigen Innen- und Außenrestaurierung unterzog, sodass es heute als vorbildhaftes Schmuckstück aus der Zeit als der „Große Herrgott“ von Agums wundertätig wurde, dasteht.

    Arte e cultura
    Hexenbödele
    Castelrotto, Bolzano e dintorni

    Nel bosco sopra Longostagno si nota una radura, è il "Hexenbödele". Narra la leggenda di un luogo dove si riunivano le streghe. La gente del posto non voleva crederci, finché un curioso baldanzoso giovane del luogo venne ucciso e l'impronta della faccia rimase impressa nel terreno, a dimostrazione della presenza delle streghe. Un maestoso ed appariscente larice sorge proprio nel mezzo del pian delle streghe. A metà altezza esso ha un ciuffo a forma di scopa, simbolo delle streghe.

    Arte e cultura
    La "Prader Sand"
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Il terreno alluvionale ai piedi dello Stelvio


    Il biotopo Prader Sandè una delle ultime zone paludose fluviali dell’Alto Adige, un territorio alluvionale lungo il rio Solda con una vegetazione unica. Un tempo il rio Solda scorreva incontrollato per la valle. Dopo la sua regolazione, le zone paludose si sono parecchio ridotte. Della grande estensione di una volta oggi è rimasto appunto il Prader Sand.

    Anche tre diverse passeggiate portano attraverso questa zona naturale protetta di sabbia e palude fino al laghetto dei pescatori. I sentieri sono percorribili anche con carrozzine.

    Arte e cultura
    Mulino glaciale a Plata
    Moso in Passiria, Merano e dintorni

    I mulini glaciali, unici nel loro genere in Alto Adige, testimoniano l'enorme forza geologica esercitata dai torrenti glaciali preistorici. Sul pendio boscoso di Plata si trovano oltre una dozzina di questi fori cilindrici scavati nella roccia. Un mulino glaciale largo 4,5 metri e profondo 8 metri, nonché un altro largo 1,4 metri e profondo quasi 3,6 metri, sono stati dichiarati monumenti naturali.
    I mulini si sono formati quando l'acqua dei ghiacciai trascinava con sé pietre che, vorticando in un mulinello, hanno scavato la roccia.

    Indicazioni:
    Dal paese di Plata, segui il sentiero n. 6 in direzione Pianlargo fino alla cappella, poi prendi a sinistra il sentiero segnalato n. 5 in discesa fino al mulino glaciale.

    Tempo di percorrenza: circa 30 minuti

    Fortezze e castelli
    Casetta di composizione di Gustav Mahler
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    "Qui è meraviglioso e rinvigorisce sicuramente l'anima ed il corpo...." così scrisse Mahler durante il suo soggiorno estivo a Dobbiaco. Dal 1908 al 1910 il famoso compositore boemo trascorse le estati a Dobbiaco presso il Maso Trenker, a Carbonin Vecchia. Qui compose la "Nona Sinfonia", la "Decima Sinfonia" (rimasta incompiuta) e il celebre Canto della terra "Das Lied von der Erde".

    "Che la gente pensi sempre", esclamò Mahler, "la natura è in superficie! Per quanto riguarda le cose più esterne di lei, sì! Ma non l'hanno ancora rintracciata, non tutti i brividi di un mistero infinito, la divinità che coglie la natura che possiamo solo sospettare, non comprendere e penetrare. [...] E una traccia di questa natura infinita deve trovarsi in ogni opera d'arte che dovrebbe rispecchiare una copia di essa. "     

    Maggiori informazioni sulla casetta di composizione     

    Nell'ambito delle Settimane Musicali Gustav Mahler, dedicate al grande compositore, sono eseguite le opere più belle del compositore!

    Dobbiaco ospita anche il Centro Culturale Euregio, dove si svolgono numerosi concerti ed eventi in un ambiente storico.

    Arte e cultura
    La Palude di Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    Il bacino di Vipiteno un tempo era ricoperto da una grande palude che si estendeva verso sud fino a Campo di Trens e verso est fino a Prati. Si trattava del fondo di un lago formatosi in epoca preistorica con il ristagno delle acque dei torrenti affluenti e poi lentamente svuotatosi.

    La leggenda che circonda la Palude di Vipiteno è ancora viva: In tempi antichi accadeva spesso che delle giovani donne la bellezza desse alla testa. Non importava chi fosse a chiederne la mano, nessun uomo sembrava loro all'altezza. Ma quando, passando gli anni, la loro bellezza svaniva, si trasformarono in orribili zitelle. Per punizione del loro orgoglio dovevano andare a vivere nella Palude di Vipiteno. Colà rimpiangevano amaramente di non essersi sposate. E ancora oggi si sente il loro lamento "hätt' i's gwaggt, hätt' is gwaggt..." (l'avessi fatto, l'avessi fatto), che solo lo straniero confonde con il verso delle rane, ma in realtà sono le vecchie zitelle.

    Arte e cultura
    Cascata "All'inferno"
    Brennero, Vipiteno e dintorni

    Il sentiero delle cascate nel fondovalle della Val di Fleres conduce al cosiddetto "inferno", una cascata ai piedi del Calciati al Tribulaun. Oltre alla tranquillità della valle, l'aria ionizzata dalla cascata purifica le vie respiratorie, mentre i suoni dell'acqua calmano il sistema nervoso.

    Arte e cultura
    Vecchio tiglio-monumento naturale ad Aica
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Vicino alle mura del cimitero, che circondano la chiesa di San Nicolò, cresce un vecchio tiglio. L’albero esalta questo posto idillico, perché la sua altezza è di 22 m, la circonferenza del tronco è di 6,25 m ed il diametro della cima misura 17 m. L’età dell’albero purtroppo non è più definibile, perché il tronco è spezzato, si deduce che abbia alcune centinaia d’anni. È tenuto unito con dei pilastri di ferro.

    Arte e cultura
    11 Der Nittbach
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    N i t t – B a c h – W a s s e r

     

    Der Nittbach selbst, entspringt nicht aus einer eigenen Quelle, sondern bildet sich aus mehreren Rinnsalen, die auf Prader Gemeindegebiet bereits oberhalb der Kalblhütte auf ca. 2150 m ihre Ursprünge aufweisen. Die Wasser des Nittbaches waren nicht nur für die Prader Flur-Riede, den Nitt-, Standlair- und Tschesswiesen von besonderer Wichtigkeit, sondern sie dienten auch als Trink- und Bewässerungswasser für den Standlairhof und Teilen des Alt Tschenglser Feldes. Von den Besitzern des Letzteren, war der „Gemeinde-Ausrufer“ von Prad, laut „Nittbach-Wasservertrag vom 22. Mai 1510, dazu berechtigt, alljährlich am 24. Mai um 13 Uhr am Kirchplatz von Tschengls einen Wasserzins, in Form von Getreide, einzufordern. Zudem legte genanntes Vertragswerk auch ein genaues Wasserbezugsrecht fest. Dessen zugemessene Menge richtete sich nach dem Wasservorkommen und kam alljährlich am Mitte Mai-Abend durch die Dorfmeister von Prad und Tschengls an Ort und Stelle zur genauen Aufteilung. Die Wasserzuteilung an die jeweiligen Grundbesitzer nahm hingegen der jährlich neu bestellte „Waaler“ vor. Er teilte dem an die Reihe Kommenden den Beginn und die Dauer der Bewässerungszeit mit. Im Herbst, am Ende der Bewässerungsperiode, zog der „Wasseransager“ mit Hand-Ziehkarren und Getreidemaß von einem Wasser-Nutznießer zum anderen. Denn bei jedem hatte er für seine Mühe, je nach „Wässerungsstunden“, eine bestimmte Getreidemenge in Empfang zu nehmen. Nach dem Bau der Beregnungs-Anlagen ab den 1970er-Jahren kam dieser alt hergebrachte Brauch zum Erliegen. Der nunmehr so genannte Beregnungswart löste den „Waalerdienst“ ab.

    Das „Nittbach-Wasser“ versorgte stets nicht allein Mensch, Tier und Flur mit seinem kostbaren Nass, sondern es barg in sich darüber hinaus auch noch eine heilende Wirkung. So ist uns überliefert, dass fußleidende Menschen und Haustiere nach einem Bad in „Nittwasser“ geheilt wurden. Dies bewog gar Einige die eigentliche Quelle zu finden, allein dies gelang aus oben erwähnten Gründen nicht. In den ersten 1990er-Jahren hat man schließlich unweit des „Nittkreuzes“, in direkter Weg Nähe, eine Art Wassertretanlage errichtet, die seither von Gästen und Einheimischen sehr gerne in Anspruch genommen wird.

    Durch das Wassertreten wird der Kreislauf angeregt und die arterielle Durchblutung gefördert. Der Kältereiz lässt die oberflächlichen Blutgefäße kontrahieren. Gemeinsam mit der Muskelbewegung fördert dies auch den venösen Blutstrom und beugt Krampfadern vor. Abends durchgeführt ist Wassertreten übrigens eine Hilfestellung zum besseren Einschlafen.

    Arte e cultura
    Stemma di San Genesio
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    L'emblema è costituito da cinque pizzi rossi lungo la diagonale sul campo argento. Il motivo nasce dallo schermo di protezione dei nobili di Goldegg.

    Arte e cultura
    sasso Tschon Stoan
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Tschon Stoan Un giorno, molti secoli fa, il grande stregone Hans Kachler, così narra la leggenda, sollevò l’immenso Tschon Stoan (pietra) e lo scagliò giù dalla punta più alta del Monte Petz fino all’Alpe di Siusi. Punto di partenza: Compatsch all'Alpe di Siusi.

    Arte e cultura
    Lago di Landro
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il lago di landro, nella valle di Landro, a 1.406 m s.l.d.m, è raggiungibile da Dobbiaco in Alta Pusteria. Si trova già nel Parco Naturale delle Tre Cime, quindi è un'area protetta, e il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies è direttamente adiacente alla sua sponda occidentale. Il magnifico mondo montano che circonda il lago dolomitico di colore verde turchese è conosciuto in lungo e in largo: La vista arriva fino al Gruppo del Cristallo nelle Dolomiti d'Ampezzo e vicino al lago, in direzione di Dobbiaco, si trova la famosa Vista Tre Cime con una vista sulle Tre Cime, famose in tutto il mondo.                                 

    Arte e cultura
    Lago di Neves
    Selva dei Molini, Valle Aurina

    Lago artificiale di Neves, 1856m.

    Il sentiero circolare intorno al lago di Neves e ben adatto per tutta la famiglia (fattibile anche con passeggini) e garantisce un'esperienza unica per piccoli e grandi.

    Per gli appassionati di montagna il Lago di Neves è punto di partenza per una delle alte vie più belle dell'Alto Adige, l'Alta via di Neves, che collega il Rifugio Porro (Chemitznerhütte) con il Rifugio Ponte di Ghiaccio (Edelrauthütte).

    Prezzi:
    - fino a 1 ora: € 5,00
    - 1 ora e 1 minuto fino a 4 ore: € 8,00
    - 4 ore e 1 minuto fino a 24 ore: € 12,00
    - 40,00 € a settimana

    Arte e cultura
    Il colle "Vorbichl"
    Tesimo, Merano e dintorni

    Il cosiddetto "Vorbichl" è un colle che si estende per circa 2 km sul bordo orientale del altopiano di Tesimo e forma con la sua parete rocciosa ripida contro la Valle dell'Adige una barriera naturale per la zona di insediamento posteriore.

    La collina con un'altezza al massimo di 682 m è stato abitato già migliaia di anni fa. Dei tempi antichi hanno sopravvisuto solo pochi miti che raccontano di streghe e diavoli. Um posto mitico, il cosidetto "Klobenstuanplätz", oggi ospita un bitopo idyllico con panchine, che invita a un picnic.

    Arte e cultura
    Installazione "Acqua"
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    L'acqua come metafora della musica. Un'installazione dell'artista Ulrich Egger posta davanti alla sala della musica Gustav Mahler presso il Centro culturale Gustav Mahler di Dobbiaco.

    Ulteriori informazioni sui tesori d'acqua: http://www.tre-cime.info/it/dobbiaco/dobbiaco/vivere-dobbiaco/laghi-di-dobbiaco-e-di-landro-tesori-d-acqua-dolomiti.html

    Maggiori informazioni sui Tesori d’acqua di Dobbiaco

     

    Arte e cultura
    19 Kirchlein St. Christina
    Prato allo Stelvio, Val Venosta

    Kirchlein St. Christina

    Die Kirche zur hl. Christina liegt auf einem isolierten Hügel und überragt das ganze Tal. Sie ist eine Filialkirche der Pfarrei zu Heiligsten Dreifaltigkeit in Lichtenberg. Früher wurde alle 14 Tage regel-mäßig eine hl. Messe gelesen. Heute ist das gotische Kirchlein nur mehr bei den Bittgängen und zu „Martini“ Ziel der Pfarrgemeinde. Am Südhang des St. Christina Bühels wurde schon vor fünfzig Jahren von Georg Innerebner eine bronzezeitliche (2.000 bis 900 v. Chr.) Fundstelle nachgewiesen. Die durch den mittelalterlichen Kirchenbau bedingten Schichtstörungen und die Dürftigkeit des Scherbenmaterials lassen aber die Frage offen, ob der Hügel ursprünglich eine Wohnsiedlung oder eine Kultstätte getragen hat. Trotz verschiedentlicher Grabversuche wurden auf St. Christina nie kalzinierte Knochen gefunden, welche die Annahme eines Brandopferplatzes untermauern könnten. An Stelle einer älteren Kapelle ließ Freiherr Hans Khuen dieses Kirchlein erbauen. Hanns Jakob und Dietrich Khuen ließen die Seccomalereien anbringen. Johann Jakob Khuen, Kardinal und Fürsterzbischof von Salzburg, weihte das Kirchlein im Jahre 1575 selber ein. Der Baustil des Kirchleins zeigt einfache gotische Formen.

    Arte e cultura
    Catinaccio
    Nova Levante, Regione dolomitica Val d'Ega

    Da sempre protagonista di miti e antichi misteri, il Catinaccio nelle Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO – sembra fiorire al tramonto, come per magia: si racconta nella leggenda che molti anni fa, ci fosse un giardino pieno di rose (giardino delle rose=Rosengarten) del Re dei nani Laurino. Un giorno, mentre combatteva contro i cavalieri, Re Laurino usò la sua cappa magica che lo rendeva invisibile. I cavalieri, tuttavia, riuscivano a individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Molto arrabbiato per questo, Re Laurino lanciò una maledizione sul roseto che lo aveva tradito. Decise che né di giorno né di notte nessuno avrebbe mai più rivisto il suo roseto; ma si dimenticò del crepuscolo. Ora si può ammirare l’enrosadira, che colora la montagna di rosa e rosso all'alba e al tramonto.

    Al Catinaccio ci sono innumerevoli sentieri escursionistici di diversi livelli da esplorare: dal sentiero Masarè che porta al Monumento Christomannos, il giro del Catinaccio e molto altro ancora. Il Catinaccio invita anche gli alpinisti avventurosi a esplorare le vie ferrate e scalate.

    Arte e cultura
    Piramidi di terra a Terento
    Terento, Bressanone e dintorni
    La formazione delle piramidi di terra di Terento risale con molta probabilità al 1837. Il ruscello di Terner, in seguito ad un temporale molto violento trascinò via con sé 3 case, 16 mulini, 13 battipali, la bottega di un fabbro e una segheria. Morirono 13 persone. Fu in quell’occasione che, probabilmente, crollò anche una parte della montagna. Nei decenni successivi l’erosione ha coinvolto due diversi massi detritici: dal materiale ricoperto da blocchi di roccia si formarono le classiche piramidi di terra, mentre dal materiale senza la presenza di sassi si formarono solamente creste e coste. Punto di partenza: parcheggio centrale Terento
    Arte e cultura
    Stele Commemorativa
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Durante la secondaguerra di coalizione i francesi vanzarono sul Tirolo attraverso il Cantone Grigioni. Sotto il comando di Hofer anche 5 compagnie dei distretti della Val Passiria, San Genesio e Cornedo si misero in marcia verso Innsbruck.

    Fortezze e castelli
    Rovine di Rasun
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    Intorno al 1200 il Castello di Rasun Vecchia (Rasun di Sotto) fu già residenza a vita e sede del giudizio dei signori di Rasun; oggi sono rimasti solo la torre quadrata, resti di muri con pietre squadrate, il cortile circondato dalle mura perimetrali ed i piani d`abitazione con le finestre di varie forme e feritoie.

    Il Castello di Rasun Nuova è di proprietà privata e appartiene al maso Burgfrieder.

    Arte e cultura
    Menhire e coppette (Schalensteine)
    Lagundo, Merano e dintorni

    Davanti all'Ufficio Turistico di Lagundo, vicino a Merano, vi sono riproduzioni esatte di Menhir, che furono scoperti in questa zona durante gli scavi negli anni Novanta. Queste pietre legate al culto ebbero origine dalla colonizzazione ligure-illirica e risalgono a 3.000 anni fa. I graffiti trovati sulle stele sono simili ai tatuaggi scoperti sulla pelle di Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio. Tra i Menhir di Lagundo ce n'è anche uno femminile. Gli originali sono conservati al Museo civico di Bolzano.

    Lungo i sentieri Schlundenstein, Saxner e Birbamegg del Comune di Lagundo e sulle Palade sono state rinvenute dei Schalensteine, antichissime pietre legate al culto paleocristiano.

    Chiese e abbazie
    Chiesa di San Marco, Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La chiesa di San Marco, popolarmente nota come Sankt Marx, è stata edificata nel XII secolo e si trova nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale di Lasa. È considerata una delle costruzioni romaniche più belle dell’Alto Adige, nonostante sia priva di campanile.

    La muratura di questa chiesa, ormai sconsacrata, è formata da grandi conci di forma regolare. Le particolarità dell’edifico sono l’altezza inusuale, considerando il periodo di costruzione, e la suddivisione dello spazio su due piani. Per diversi secoli la cripta ha funto da ossario; all’interno, attorno all’abside, sono stati ritrovati frammenti di affreschi.

    Nell’ambito della Riforma Giuseppina la chiesa di S. Marx venne profanata e destinata ad altro uso. Per molto tempo fu sede di una famosa scuola di scultura, legata alle preziose cave di marmo locali. In seguito, il piano superiore fu utilizzato come sala prove dalla locale banda musicale.

    Nell’anno 2000 la chiesa è stata ampiamente ristrutturata. In questa occasione vennero ritrovati diversi frammenti di affreschi gotici risalenti al 1400 circa e rimasti nascosti per secoli.

    Orari di apertura:
    chiuso, da visitare dall’esterno

    Visite guidate:
    nessuna visita guidata

    Chiese e abbazie
    Cappella "Klosterwald"
    San Lorenzo di Sebato, Regione dolomitica Plan de Corones

    Cappella nel bosco del convento, sacrario dedicato ai caduti delle guerre 1809 e 1813.

    Arte e cultura
    Il sentiero di San Martino
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Questo sentiero circolare di circa 3 km è un percorso meditativo realizzato con particolare attenzione ai bambini, alla natura e alla semplicità.

    I visitatori, specialmente bambini, devono avere la possibilità di sperimentare, in questa stupenda e tranquilla cornice naturale, il creato e il suo Creatore con il Suo messaggio all’umanità.La strutturazione del sentiero vuole favorire la crescita dello spirito di comunità ed invita a sperimentare, pregare, cantare, parlare, mangiare … insieme.

    Il famoso san Martino è il patrono di Cologna e per questo il leitmotiv di questo sentiero si ispira alla sua vita e al suo insegnamento.
    Questo sentiero può aiutare ciascuno a vivere un po’ di più come San Martino!

    Con l’aiuto di impronte, una sdraio di pietra, un labirinto, un Padre Nostro scolpito nella roccia, un punto panoramico mozzafi ato e molto altro, bambini ed adulti possono conoscere e comprendere un po’ meglio la vita di San Martino e magari anche la propria.È bello utilizzare tutti i sensi per comprendere questo stupendo messaggio!

    Arte e cultura
    Sentiero escursionistico "Guggn" San Genesio-Tschaufen
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni
    Un piacevole percorso a tema per tutta la famiglia che conduce attraverso prati e boschi. 9 postazioni di gioco e interessanti pannelli informativi sul tema cavalli e larici guidono da San Genesio fino all´Altopiano del Salto per poi snodarsi a Tschaufen.
    Avventura per piccoli e grandi appassionati di escursionismo.
    Chiese e abbazie
    Chiesa di Santa Caterina
    Avelengo, Merano e dintorni

    La piccola chiesetta romanica del XIII secolo è dotata di un’abside in stile gotico, all’interno si trovano preziosi affreschi ben conservati (ammirabile solo attraverso un foro praticato nel portone d’ingresso). L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Stupenda vista panoramica su Merano.

    La storia

    Come molti altri edifici sacrali sulle montagne del meranese anche la Chiesetta di Santa Caterina ad Avelengo venne costruita sopra un precedente luogo di culto pagano. Una prima chiesa fu distrutta dalle fiamme nel 1202.

    Di questa prima costruzione sono conservati ancora i muri perimetrali della navata. Nel 1251 venne consacrata una nuova costruzione romanica che nel 1452 fu ristrutturata e rinnovata.

    L’ornamento più prezioso della chiesetta è l’altare tardogotico. Al centro di esso si trovano le statue in legno di Santa Caterina, al centro, e San Giovanni Battista e Santa Maddalena ai lati.

    La leggenda

    Secondo una leggenda gli abitanti del luogo decisero di fare erigere la chiesetta di Santa Caterina e quella di Lafenn da due giganti che però a disposizione avevano un solo martello. Nacque un litigio e il gigante di Lafenn cerca di colpire il suo avversario con un sasso che manca il bersaglio. Il macigno, che si conficcò nel terreno vicino alla chiesetta, è ancor oggi visibile.

    Arte e cultura
    "Schlietplott"
    Tubre, Val Venosta

    Dal municipio alla chiesa parrocchiale S. Biagio attraverso la via della chiesa. Passando sotto la chiesa si arriva al sentiero lungo la roggia “Turnauna” Nr. 8. Alla fine della roggia si prende la strada forestale che va su. Dopo la seconda tornante c’è una piccola porta con l’indicazione “Schlietplott”. Si arriva in circa 45 minuti dal municipio.

    Questo masso denominato “Schliettplott” appartiene a quella tipologia di megaliti inclinati noti come pietre o scivoli della fertilità. In uso fino alla fine del XIX secolo, veniva utilizzato dalle donne in cerca di fertilità. L’usanza, legata al culto della Grande Madre, diffusa in moltissimi paesi dell’arco alpino, prevedeva che la donna in cerca di maternitá scivolasse lungo il masso nelle notti di luna piena.
    Le numerose scivolate, praticate nel corso dei secoli, hanno lasciato evidenti segni di levigatura.

    Arte e cultura
    Abete Rosso "colonnare"
    Falzes, Regione dolomitica Plan de Corones

    L'abete rosso pendente protetto è un monumento naturale molto raro e botanicamente interessante e si trova ai piedi di un argine accanto alla strada tra Corti e Issingo, vicino a Molini, sotto il ponte sul Rio Verde.

    Lì, un abete rosso posticcio unico nel suo genere, chiamato anche abete rosso a ghirlanda, si erge dal novellame circostante. Mentre il germoglio terminale cresce eretto, i rami laterali, lunghi circa 30 cm, pendono verticalmente e leggermente ritorti verso il basso.. L'albero, che ha circa 115 anni (nel 2021), raggiunge un'altezza di 25 m (1991) e una circonferenza di 34 cm (1991). L'abete rosso pendulo è difficile da classificare nelle numerose forme colonnari e pendenti finora conosciute. In ogni caso, è la forma di abete rosso più stretta mai trovata in Alto Adige e ben oltre.

    Arte e cultura
    Lago di San Pancrazio
    Avelengo, Merano e dintorni

    Il Lago di San Pancrazio si trova sul lato a est della Val Sarentina lungo il sentiero europeo E5. E’ sovrastato dalle Laste di Verdins e a nord dal Corno Bianco.

    Il limpido laghetto di montagna con le rive bianche è uno dei cosiddetti „laghi ruggenti“, specchi d’acqua in alta quota che secondo la tradizione producono rumori spaventosi. Il lago è una meta moto ambita nel comprensorio turistico di Avelengo-Verano-Merano 2000.

    Il lago è raggiungibile attraverso il Giogo di Pietramala. Da qui il lago si raggiunge seguendo il percorso del sentiero europeo n. 5.

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