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    Luoghi da vedere in Alto Adige

    L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.

    Risultati
    Luoghi da vedere
    Fontana di acqua sulfurea a Al Bagn
    La Val, Regione dolomitica Alta Badia
    Nel 19° secolo il paese di La Val era conosciuto per i bagni termali di zolfo di Al Bagn a
    Rumestluns. Essi prevenivano malattie e disturbi come per esempio reumatismi, scorbuto e malattie sessualmente trasmissibili. Un cliente abituale era a quei tempi il fisico e premio Nobel Max Planck. In seguito alla ricostruzione della struttura nel 1978, i bagni termali sono stati rimossi a causa degli elevati costi di gestione ed essa è al giorno d’oggi un esercizio ricettivo. La fonte (acido silicico, acido solfidrico e altri elementi) fu risanata nel 2009 e può essere usata pubblicamente nell’oasi di quiete creata nei pressi della fonte.
    Luoghi da vedere
    Cascate di Stanghe
    Racines, Vipiteno e dintorni

    Il monumento naturale protetto presso Racines

    Le cascate di Stanghe sono una delle meraviglie naturali più famose dell'Alto Adige. Il monumento naturale protetto si snoda da Ponte Giovo alla Val Racines verso Stanghe. Attraverso sentieri e ponti di legno, gli avventurieri vagano per la gola e scoprono il potere seducente delle cascate. Incorporate in puro marmo bianco, che brilla sulla superficie in tutte le possibili sfumature di verde, il torrente Racines si trasforma in una furia. La forza dell'acqua è chiaramente visibile tra le impressionanti rocce scavate.
    Nello spruzzo delle cascate, i raggi del sole, milioni di volte spezzati, danzano nei colori più belli dell'arcobaleno. E nella "chiesa", un enorme imbuto di roccia, l'acqua precipita verticalmente nelle profondità. La nebbia d'acqua sottile che si forma, non seduce solo i sensi, ma secondo la naturopatia aiuta nella guarigione di infiammazioni esterne e ha un effetto positivo sull'asma e sulla respirazione.

    Una visita alla Gola di Stanghe è un'occasione davvero unica per assistere dal vivo al fascino selvaggio della natura. E’ l’unica gola al mondo scavata profondamente in un gigantesco blocco di purissimo marmo bianco. A 100 anni dalla sua inaugurazione, quando portò ancora il nome dell’imperatore Francesco Giuseppe, la gola non ha perso nulla del suo fascino.

    Importante per i proprietari di cani: i nuovi ponti di ferro lungo nelle cascate potrebbero causare lesioni alle zampe del cane. Il gestore non si assume alcuna responsabilità in merito.

    Non è necessaria la prenotazione. Si raccomanda tuttavia di evitare gli orari di visita principali (tra le ore 10.00 e 12.30).
    Luoghi da vedere
    Torre delle Dodici a Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    La Torre della Città di Vipiteno é detta popolarmente Torre delle Dodici (Zwölferturm) perché i rintocchi della sua campana richiamavano i cittadini alla pausa del mezzogiorno. Essa fu eretta sopra “la porta della città“, in conci di granito grigio, tra il 1468 e il 1472 su disegno del vipitenese Hans Feur, che aveva collaborato alla costruzione del coro gotico della chiesa parrocchiale. Sopra i due fornici della porta due lastre di marmo (inserite nel 1478) ricordano una l’inizio dei lavori preparatori nel 1468 e l’altra la posa della prima pietra da parte del Duca Sigismondo d’Austria nel 1469. Con i suoi 46 m d’altezza la torre è il simbolo del prestigio raggiunto dalla città di Vipiteno.

    La Torre delle Dodici può essere visitata anche dall'interno in occasione di alcuni eventi, come il Mercatino di Natale, d'estate durante le Feste delle lanterne o per la Sagra dei canederli. 

    Laghi, cascate
    Cascata di Rio Rosso
    Predoi, Valle Aurina

    Ammirate lo spettacolo del fragore dell'acqua alla cascata Rötbach sopra Casere. Potrete provare la freschezza delle gocce d'acqua sulla Vostra pelle, respirarne l'aria piacevole, approfittarne del particolare microclima e goderVi i riflessi colorati della luce al brillare del sole.

    Laghi, cascate
    Cascate del Pisciadú
    Corvara, Regione dolomitica Alta Badia

    Ai piedi delle pareti rocciose del "Grup dl Sela" o Gruppo del Sella, il più imponente massiccio delle Dolomiti, si possono ammirare le suggestive “cascades de Pisciadú”. Le cascate, alle quali si giunge da Colfosco con una tranquilla passeggiata attraversando una vasta radura, sono particolarmente suggestive in primavera, quando grazie al disgelo sono ricche d’acqua.

    Giardini pubblici
    Cascate di ghiaccio allo Scotoni
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia

    Lungo la pista che dal Lagazuoi porta alla Capanna Alpina, si passa davanti ad un fenomeno naturale molto particolare.
    In inverno, quando tutto gela, si formano delle bellissime cascate di ghiaccio. Particolari, perché d'estate in questo punto, si vede appena la traccia di acqua che scorre.

    Le cascate sono molto interessanti per gli scalatori.

    Luoghi da vedere
    La Val di Morins - Valle dei Mulini
    Badia, Regione dolomitica Plan de Corones

    La valle del rio Seres, nel villaggio degli alpinisti Lungiarü, è nota come "Valle dei Mulini" per la presenza lungo il suo corso di numerose macchine idrauliche. Nel tratto tra le due viles di Seres e Miscì, poste rispettivamente sulla sinistra e sulla destra orografica del rio, sono concentrati 8 mulini, 2 dei quali dotati di doppia ruota, ed una teleferica ad acqua.

    Laghi, cascate
    Cascata Klammbach
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    La cascata nasce direttamente nel ghiacciao delle Vedrette di Ries ed esce sopra Anterselva di Mezzo.

    Luoghi da vedere
    Biotop Ragglmoos
    Chienes, Regione dolomitica Plan de Corones

    Il Rgglmoos è situato in un avvallamento sul pendio a nord del Kienberg, a ca. 1 km a est della stazione ferroviaria di Casteldarne. La cetraria viene nutrita con l’acqua di penetrazione del pendio e l’efflusso principale si trova a ovest. Questa zona umida è ben situata, si tratta di una cetraria bassa che sui bordi è popolata in parte da pini, abeti e betulle. Sotto l’aspetto della vegetazione si possono differenziare tre aree: nella parte est dominano carici e torbiere, nella parte centrale, meno umida, sono presenti carici unite a molina coerulea e torbiere. La parte ovest infine è coperta da canne palustri, sono presenti anche torbiere e sui bordi crescono ontani. Nonostante si trovi in mezzo al bosco, questa cetraria bassa merita di essere protetta proprio per la sua collocazione particolare e il suo manto vegetale ancora relativamente intatto.

    Luoghi da vedere
    Cascate del rio Riva
    Campo Tures, Valle Aurina

    L’impressionante fenomeno naturale delle tre cascate di Riva, raggiungibili dalla località Bad Winkel, si trova nel parco naturale Vedrette di Ries-Aurina; in particolare nella stagione estiva offre uno spettacolo naturale fuori dal comune. Alimentato dalle acque di disgelo, il torrente Riva si getta nel profondo lungo pareti di roccia dando vita a tre cascate e rendendo in questo modo percepibile ad ogni visitatore, attraverso tutti i suoi sensi, la forza dell’acqua. 

    Il Sentiero di San Francesco fiancheggia il sentiero delle cascate fino alla Cappella di S. Francesco e S.ta Chiara.

    Tempo di percorrenza dal punto di partenza "parcheggio Cantuccio/Winkel/Wasserfallbar":

    - fino alla 1° cascata circa 20 minuti - dislivello 40 m -
            questo tratto è adatto per passeggini - strada forestale e il sentiero di San Francesco

    - o fino alla 2° cascata circa 40 minuti - dislivello 140 m

    - o fino alla 3° cascata circa 55 minuti - dislivello 170 m -
            d'estate: ritorno possibile con la Fly-Line vedi www.fly-line-wasserfall.eu

    - o fino alla Cappella di S. Francesco e S.ta Chiara circa 75 minuti - dislivello 300 m

    Ritorno:

    Ritorno lungo lo stesso percorso effettuato all'andata o, in alternativa, il sentiero n. 2A che parte dall'albergo Toblhof (nei pressi della 3a cascata) che arriva al Castel Taufers/Campo Tures

    Luoghi da vedere
    Biotopo Laugen a Naz
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Per coltivare un sostenibile rapporto con la natura e l’ambiente, contano non solo le protezioni, ma anche la cura della preziosa cultura naturale. Zone umide come il biotopo Laugen corrispondono ai vari requisiti ecologici. Tali aumentano la ricchezza del paesaggio e creano spazi vitali per una moltitudine di animali e piante a rischio. Uccelli migratori trovano luoghi di sosta adatti nel biotopo.

    Altri biotopi nel comune di Naz-Sciaves: Raiermoos (Palù Raier) a Rasa, Sommersürs, Zussis e "Hairer" a Naz.

     

    Luoghi da vedere
    Ander dla nëi - Grotta della neve Santa Croce
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia

    La grotta della neve ai piedi del Sas dla Crusc/Sasso Croce - le ander da La Crusc in lingua ladina - è una grotta naturale scavata da un piccolo ruscello che scende dalla cima Piza dales Diesc. Il ruscello si forma a primavera, quando la neve si scioglie e durante i temporali estivi. In inverni particolarmente freddi e nevosi, gli accumuli di neve nei luoghi ombrosi si conservano e si condensano in masse di ghiaccio spesso protetti in superficie da detriti e accumuli di terra che ne isolano la superficie. L'acqua di fusione scorre giù dalla montagna e passa sotto le masse di ghiaccio e anche se la temperatura dell'acqua è appena sopra il punto di congelamento, il suo corso scava un piccolo antro sotto lo strato superiore del ghiaccio. In estate la grotta si allarga: la stretta cavità creata dal ruscello è piena di aria fredda, più densa e quindi più pesante della temperata aria esterna. È l’inizio di un effetto chiamato “effetto camino inverso”: l'aria fredda e pesante nella grotta scende verso il basso e nella grotta si alza una corrente di vento dall’alto verso il basso. L'aria calda estiva viene risucchiata nella parte alta nella caverna e la caverna si scioglie dall'interno. L’aria calda risucchiata si raffredda a contatto con il ghiaccio e quindi va nuovamente a posarsi in fondo alla grotta come aria fredda pesante, creando così un circolo. Questo circolo può durare mesi e sciogliere una cavità sempre più grande nel ghiaccio.

    P.S.: Tenete conto che nei pressi della grotta ci può essere il rischio di caduta sassi.

    Luoghi da vedere
    Vecchio tiglio-monumento naturale ad Aica
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Vicino alle mura del cimitero, che circondano la chiesa di San Nicolò, cresce un vecchio tiglio. L’albero esalta questo posto idillico, perché la sua altezza è di 22 m, la circonferenza del tronco è di 6,25 m ed il diametro della cima misura 17 m. L’età dell’albero purtroppo non è più definibile, perché il tronco è spezzato, si deduce che abbia alcune centinaia d’anni. È tenuto unito con dei pilastri di ferro.

    Luoghi da vedere
    La pietra miliare di Casteldarne
    Chienes, Regione dolomitica Plan de Corones

    L'imperatore Cesare Lucio, Settino, Severo, Pio Pertinace Augusto, vincitore degli Arabi, degli Adiabeni e dei Parti, Massimo, pontefico massimo, per la XII volta imperatore, per la IV volta console, padre della patria, proconsole, imperatore e cesare marco Aurelio Antonino Pio Agusto, per la IV volta tribuno e proconsole e inoltre Publio Settino Geta hanno collocato anovamente al suo posto la pietra miliare a causa degli anni, la dove marco Luvenzio Procuro legato propretore pose il controllo. La distanza da Agunto è di 67 miglia. La pietra miliare degli imperatori romani Settimo Severo, Caracolla e Geta fu ritrovata nell`anno 1928 a ovest di Casteldarne nelle vicinanze dell'Hinterbühel, inserita in un muro di campagna. Le misure della pietra (porfido quarzifero locale) sono le seguenti: altezza totale: m 1,95 circonferenza della parte centrale: m 1,71 circonferenza della parte inferiore: m 1,89 La superficie iscritta misura cm 82 in altezza e cm 74 in larghezza: l'altezza media delle lettere è di cm 4. Si data all`anno 201 d. C. e misura la distanza da Aguntum, presso l`attuale città di Lienz.

    Giardini pubblici
    Lago biotopo Corvara
    Corvara, Regione dolomitica Alta Badia

    L’area è stata creata rispettando l'ecosistema circostante.

    Il lago è diviso in tre parti: un lago balneabile, un laghetto per i bambini ed uno stagno di rigenerazione che garantisce la pulizia biologica delle acque.

    Attorno al lago è stata creata una zona ricreativa con sedie a sdraio e docce. Nella casetta in legno, costruita sulle sponde del laghetto, è stato attrezzato un bar/ristorante.

    La vacanza è ancora più bella se attività e divertimento sono compatibili con l'ecosistema circostante ed il lago biotopo di Corvara lo è. 

    Prova la gradevole sensazione di rinfrescarti nelle acque fresche e pure, senza cloro e prodotti chimici e godete del panorama circostante. La vista spazia dal Sassongher al Sas dla Crusc e, se ti fermi fino al tramonto per l’aperitivo nel bar annesso al lago, potrai osservare lo spettacolo dell’Enrosadira che colora il Sas dla Crusc nei caldi colori rosso-rosa-arancio.

    Accanto al lago si trova anche un parco giochi per i più piccoli - l'entrata al parco giochi è gratuita.

    Prezzi:

    Adulti: € 8,50
    Bambini (7-14): € 6,50
    Bambini (fino a 6 anni, solo accompagnati): € 3,00
    con Alta Badia Summer Card -20%
    Sedia a sdraio: € 4,00

    Luoghi da vedere
    Parco Naturale Fanes - Senes - Braies
    San Vigilio, Regione dolomitica Plan de Corones
    Il parco naturale Fanes-Senes-Braies, dal 2009 Patrimonio Mondiale UNESCO , copre una superficie di 25.680 ettari e si estende tra i comuni di Badia e La Valle in Alta Badia, Braies, Dobbiaco, Marebbe e Valdaora. Il parco naturale Fanes-Senes-Braies è attraversato dall’Alta Via Dolomitica n. 1 definita anche l'"Alta Via Classica" delle Dolomiti.

    A nord il parco confina con i monti rivolti verso la Val Pusteria, ad ovest con la Val Badia, a sud il parco Fanes-Senes-Braies si estende fino al confine dell’Alto Adige in direzione Cortina, mentre il confine est verso le Dolomiti di Sesto è segnato dalla Val di Landro. Le ripide e quasi inespugnabili pareti rocciose salvaguardano un esteso territorio ricco di pascoli e altopiani, molti diversi tra loro dal punto di vista morfologico e paesaggistico.

    Un’ampia parte del parco naturale Fanes-Senes-Braies è coperta da pascoli e prati caratterizzati da una flora straordinariamente ricca - arnica, genziana, diverse orchidacea, bistorta e crepis aurea, tanto per citare alcuni esempi. I livelli di vegetazione si estendono dal bosco a valle fino ad oltre 3000 metri. La fauna del parco naturale Fanes-Senes-Braies è rappresentativa dell’intera regione delle Dolomiti.

    La parte del parco naturale situata nel territorio dell’Alta Badia presenta luoghi particolarmente interessanti:

    • i prati dell’Armentara, una piccola area ricca di una straordinaria varietà di specie;
    • a grotta del Conturines: la grotta situata a 2800 m sul livello del mare è fino ad oggi la più alta grotta degli orsi al mondo. Nel 1987 in questa grotta sono stati ritrovati fossili di ossa, cranio e denti di un orso. I ricercatori hanno scoperto che si trattava di un orso vissuto nelle alpi austriache 50.000 anni fa, l’orso ladino (Ursus ladinicus);
    • l’alpe di Fanes con il suo anfiteatro roccioso detto il “parlamento delle marmotte” – l’ambientazione di una delle più belle leggende ladine, la saga “Il regno dei Fanes”.

    A differenza del parco naturale Puez-Odle, il parco naturale di Fanes-Senes-Braies è un’esplosione di colori, di cascate, laghetti e di vita. Per conoscere e comprendere lo straordinario mondo del parco naturale Fanes-Senes-Braies, non basta osservarlo dai suoi confini, bisogna attraversarlo, scoprirlo gradualmente e viverlo.

    Il Parco è definito anche come "il volto splendente delle Dolomiti", nome dovuto alla ricca varietà della sua vegetazione e dei suoi paesaggi. Ripide pareti rocciose sorgono infatti ai margini del Parco proteggendo una vasta area di pascoli e variopinti altipiani.

    Un'escursione attraverso il Parco Naturale ti porterà nei luoghi misteriosi della leggenda del Regno dei Fanes. La leggenda, considerata il poema epico nazionale ladino, racconta dell’espansione del mitico impero dei Fanes e della sua caduta, delle principesse Moltina e Dolasilla, del malvagio stregone Spina de Mul e dell'impavido eroe Ey de Net.

    Luoghi da vedere
    Il castagneto nel “Köstental” ad Aica
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni

    Il castagneto “Köstental” è situato nella parte est di Aica. Gli alberi sono sotto protezione. Nell’epoca medioevale la castagna era un alimento di base ed era chiamato anche “il pane dei poveri”. Al giorno d’oggi questo frutto è una rarità pregiata nella cucina sudtirolese.

    Laghi, cascate
    Lech de Boé - Lago Boé
    Corvara, Regione dolomitica Alta Badia

    L'idilliaco lago di montagna, situato a 2252 metri sul livello del mare, si trova in una profonda conca naturale circondata dalle aspre pareti rocciose del Gruppo del Sella. Il laghetto è raggiungibile dalla stazione a monte della funivia Boé in soli 20 minuti su un facile sentiero pedonale. Chi vuole camminare un po' più a lungo può raggiungere il rifugio Franz Kostner sul Vallon dal lago Boé sul sentiero nr. 638.

    Fortezze e castelli
    Piazza della Libertá
    Egna, Strada del Vino

    Il nucleo storico dell’abitato di Laghetti una frazione di Egna si è sviluppato attorno a Piazza della Libertà, la quale dopo essere stata per anni adibita a parcheggio, è stata protagonista di un’importante attività di riqualificazione che ha portato al ripristino dell’antico pozzo e alla ricollocazione del “Sas dal poz”, un monolite calcareo probabilmente legato ad antiche consuetudini giuridiche germaniche.

    Chiese e abbazie
    Chiesa di S. Giacomo a Söles vicino Glorenza
    Glorenza, Val Venosta

    Il maso e la chiesa di Söles vengono menzionati per la prima volta nel 1220 e nel 1249. Nel 1499, la chiesa fu incendiata dopo la battaglia di Calven, per essere poi ricostruita in stile gotico fra il 1570 e il 1580. Recenti scavi archeologici hanno scoperto tracce di un edificio, sempre dedicato alla liturgia, risalenti al 6°, 7° e 8° secolo. Il Patrocinio ha invece le sue origini nel 9° secolo. Inoltre, sono state rinvenute parti di affreschi risalenti all'epoca precedente alle prime annotazioni, che si sono rivelate decorazioni pittoriche della chiesa romanica precedente e di eccezionale qualità artistica.

    Luoghi da vedere
    Fosse Calce presso Sciaves
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni
    Tra e su due colline nelle vicinanze dell'area di Servizio Lanz a Sciaves, troviamo complessivamente quattro fosse i calce.

    Come fossa di calce (o bagnolo) si intende una vasca con sponde murata nella quale si spegneva o si spegne la calce. La pietra calcarea proveniva solitamente dalle valli dolomitiche, nelle quali si provvedeva anche alla sua cottura usando forni appositamente costruiti. Una volta finita la cottura, le pietre intere o sbriciolate venivano trasportate nei songoli cantieri dove era già pronto il bagnolo. In genere la calce viva fu prenotata e poi trasportata con carri trainati da cavalli o buoi per venderla in tutto il territorio.
    Luoghi da vedere
    La Crusc/Santa Croce
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia

    La piccola area di La Crusc/Santa Croce, adagiata alle pendici dell’omonima montagna, è tra i luoghi del cuore della popolazione della Val Badia e dell'Alto Adige.

    Questo piccolo lembo di terra d'alta montagna, carico di storia, è da molti anni luogo di pellegrinaggio ricco di energie positive.

    Se sei alla ricerca di un posto tranquillo, dove lo straordinario paesaggio delle Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO è più vicino che mai e dove assaporare la cultura e la cucina ladina, questo è il posto giusto.

    Base ideale per molte belle escursioni e per una giornata sugli sci, i dolci pendii ai piedi delle imponenti pareti verticali del Sas dla Crusc/Santa Croce sono un fortunato punto panoramico, con vista sul ghiacciaio della Marmolada, il gruppo del Sella, il gruppo Puez Odle, il Pütia e a nord verso i ghiacciai delle Alpi austriache sulla cresta di confine.

    La zona è raggiungibile con gli impianti di risalita da Badia/San Linert.

    Luoghi da vedere
    Centro visite Puez-Odle
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Il Centro visite del Parco naturale Puez-Odle a S. Maddalena di Funes ha il compito di avvicinare il visitatore alla natura e di invitarlo a soffermarvisi. Una fotografia aerea del Parco naturale Puez-Odle sulla quale si può camminare invita il visitatore ad osservare il parco dalla prospettiva a volo d’uccello (maggio e giugno). Lo spazio espositivo “Toccare le montagne” tratta l’argomento principale del Parco naturale, ovvero la geologia delle Dolomiti. Il parco naturale Puez-Odle, nel cuore delle Dolomiti, è un'area naturale che si estende in parti delle valli: Val Badia, Val Gardena e Val di Funes. Racchiude principalmente due gruppi montuosi: il gruppo del Puez e quello delle Odle. Il Parco naturale Puez-Odle è talvolta definito “la miniera a cielo aperto” delle Dolomiti: quí si possono infatti, ammirare le variopinte successioni stratigrafiche delle rocce depositatesi nel corso del tempo. Nello spazio espositivo “Meraviglie della natura” c’è molto da scoprire: pellicce di animali, uova e penne d’uccello, calchi delle orme, tracce, palchi, reperti vari ed erbe medicinali … tutto questo può essere ammirato ed, in parte, addirittura toccato con mano. La sala “Conquistare le montagne” è dedicata soprattutto all’alpinismo: uno degli alpinisti più famosi in tutto il mondo infatti, Reinhold Messner, è originario proprio della Val di Funes. In un breve filmato egli ci racconta le sue esperienze in montagna. Nel “Cinema della montagna” invece sarà proiettato il film sul Parco naturale Puez-Odle.

    Luoghi da vedere
    Photopoint Corvara
    Corvara, Regione dolomitica Alta Badia

    Il monte Sassongher, 2665 m, sul confine sud-orientale del Parco Naturale Puez-Odles, patrimonio Mondiale UNESCO, è la montagna che più rappresenta il paese di Corvara.

    Dalla sua cima si può godere di una vista a 360° sulle Dolomiti. L'imponente massiccio che sovrasta Corvara è particolarmente attraente visto dal passo Campolongo.

    Da alcuni anni sulle prime curve del passo, dove si trova un punto di osservazione particolarmente bello, sono state installate una panca e una grande scritta in legno con il nome Corvara. La gente del posto e gli ospiti amano sedersi qui e ammirare questo gigante delle Dolomiti. Naturalmente, molte sono le foto ed i selfie che qui vengono scattati.

    Luoghi da vedere
    Cartolina da Armentara
    La Val, Regione dolomitica Alta Badia

    Vuoi condividere la magia dei prati dell'Armentara con i tuoi cari a casa? Perché non farlo in un modo romantico ed antico, spedendo una cartolina illustrata? Abbiamo preparato una cassetta speciale nella quale raccogliamo le cartoline che saranno spedite due volte l’anno: con i primi fiocchi di neve e ad inizio estate, con la prima fioritura. Non devi nemmeno pensare al francobollo, affranchiamo noi!

    Chiese e abbazie
    Chiesa di San Nicolò a Burgusio
    Malles, Val Venosta

    Un’iscrizione indica la prima consacrazione nel 1199. La navata centrale presenta un soffitto piatto e delle feritoie. Il coro culmina in un’abside con una raffigurazione della Majestas Domini e due simboli degli evangelisti ancora in buono stato. Ciò che rimane degli affreschi risale al 13° secolo. A sud rispetto all’arco trionfale vediamo il sacrificio di Caino e il torso di una sirena con coda di pesce. La testa con i capelli lunghi, lo sguardo pensieroso e la gestualità delle braccia danno a quest’immagine un carattere melanconico unico, che si distingue dalla rappresentazione del demoniaco in altri dipinti.

    La chiesa di S. Nicolò è aperta dal 03.05.2024 - 18.10.2024 ogni venerdì alle ore 14 per le visite guidate (Prezzo: € 3,00 a persona). Prenotazione non necessaria.

    Luoghi da vedere
    Biotopo Ilistra
    Chienes, Regione dolomitica Plan de Corones

    Il biotopo Ilsterner Au si estende lungo un tratto di 1,3 km del fiume Rienza e si trova nei comuni di Chienes e Vandoies. È composto da quattro ettari di area acquatica e otto ettari di area biotopo.
    In generale, nelle foreste alluvionali si trova una vegetazione diversificata, grazie al buon apporto di sostanze nutritive. L'ontano grigio è la specie arborea predominante nell'Ilsterner Au, anche se in alcuni luoghi l'abete rosso o il pino hanno preso il sopravvento.  Una particolarità assoluta è rappresentata da un gruppo di frassini quasi puro, situato nella zona orientale del Biotopo.  
    Il biotopo svolge anche un'importante funzione di serbatoio di equilibrio idrologico del bilancio idrico. Inoltre, in termini paesaggistici, è una controparte arricchente delle aree paesaggistiche utilizzate in modo intensivo. Esiste inoltre una fauna selvatica molto ricca. Una grande varietà di specie di insetti e di uccelli trovano qui un rifugio e si possono osservare anche uccelli migratori.

    Nel corso del progetto di rivitalizzazione sostenibile, ampie parti del terreno sono state abbassate, il letto del fiume è stato allargato e sono stati creati diversi stagni per le acque sotterranee.
    L'area superiore con diversi tabelloni tematici è anche considerata una zona ricreativa orientata alla natura per la popolazione locale in generale e per le famiglie e le scuole in particolare.

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