L'Alto Adige è una terra ricca di miti e leggende, nate negli anni intorno a luoghi misteriosi e formazioni naturali insolite che la cultura popolare ha trasformato in posti fantastici, come le “panche“ sullo Sciliar, strane formazioni rocciose che la leggenda vuole sede dei sabba notturni delle streghe. Ma anche luoghi fortemente evocativi come gli “omini di pietra”, cumuli di rocce a guisa di uomini pietrificati, le rovine di Castelvetere, dove si respira un'atmosfera quasi magica, o le piramidi di terra, straordinari fenomeni geologici dal sapore soprannaturale.
Sul sentiero di Vadena, il sentiero escursionistico n. 5A che collega la frazione Mover/Vadena ai laghi di Monticolo, si trova questo splendido punto panoramico con vista su Laives, Bronzolo e la Bassa Atesina. Il punto panoramico è raggiungibile attraverso il sentiero in 650 m e circa 20 minuti a piedi da Mover.
Il Beimstein Knott colpisce per la sua spettacolare vista sul paese di Verano.
La nuova installazione “Attimo” è composta da cinque sedili da seggiovia disposti in fila sulla roccia rossa, che rappresentano il percorso di un’immaginaria seggiovia su questo gruppo roccioso e invitano a soffermarsi sul panorama circostante.
Gli artisti: gli architetti Verena e David Messner
Questo Knott è uno delle tre "pietre rosse" (Rotstein, Beimsteine Timpfler Knott). Le tre rotonde formazioni di tufo rosso di origine vulcanica sono una vera rarità geologica.
Il Beimstein Knott fa parte del nuovo sentiro circolare Knottnkino³.
Come luogo di passaggio sulle Alpi, l'Alta Val Venosta ha sempre avuto un interesse militare. Non solo i Romani, gli Asburgo e Napoleone sono passati di qui, ma anche la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato le sue tracce. La maggior parte di queste tracce, tuttavia, non sono visibili a occhio nudo, in quanto si tratta di monumentali bunker sotterranei che erano stati progettati come installazioni difensive e luoghi di rifugio. Le fortezze nascoste facevano parte del Vallo Alpino, ma non furono mai utilizzate per scopi militari.
Oggi, le reliquie architettoniche del periodo tra le due guerre sono incastonate tra i frutteti e i pascoli dell'area circostante.
È necessaria una visita guidata agli interessanti bunker. Chi è interessato alla storia non dovrebbe perdersela. La conoscenza di un capitolo oscuro del XX secolo è garantita.
Visita guidata breve:
https://bit.ly/3ZX3qWC
Visita guidata di due bunker:
https://bit.ly/3Li1unD
A Plata si trova un mulino glaciale del diametro di 1,4 m e di una profondità di 3,6 m. Questo fenomeno naturale è un prodotto delle acque dei ghiacciai che assieme a dei sassi hanno formato queste buche enormi nelle rocce.
Da Plata il sentiero nr. 6 verso “Pianlargo” conduce fino ad una cappella, e da lì il sentiero nr. 5 porta in pochi minuti alla marmitta. Tempo di percorrenza: 30 minuti.
Sul „Rotstein Knott“ a Verano a 1.457m troneggia il particolarissimo cinema „Knottnkino“ allestito dall’artista del Renon Franz Messner.
Questo punto panoramico, attrezzato con 30 poltrone in metallo e legno di castagno, invita gli escursionisti a accomodarsi per godere di una vista panoramica come quelle del cinema. Da qui lo sguardo spazia dal Gruppo del Parco naturale del Tessa, sul Penegal fino all’imponente picco del Corno Bianco.
In dialetto sudtirolese „Knottn“ significa roccia. Da milioni di anni, quando l'altopiano del Salto si formò dalla lava e dalla pioggia di cenere vulcanica, nacquero qui tali uniche, rosse e tondeggianti creste rocciose. Tali formazioni sono uniche in tutto l’Alto Adige.
Il sentiero circolare "Knottnkino³" unisce i più noti simboli di Verano e, dalla funivia Postal-Verano, giunge alle spettacolari piattaforme panoramiche delle tre cupole di porfido rosso Rotstein, Beimstein e Timpfler Knott.
Il lago di montagna di Corzes si trova nella caratteristica Valle di Silandro "Schlandrauntal", dopo le malghe di Silandro e Corzes. Il sentiero di Ötzi passa direttamente al lago fino la Val Senales.
Al Rotstein l’artista altoatesino Franz Messner creò il suo famoso cinema Knottnkino, un imponente cinema all’aperto fatto di poltrone pieghevoli artigianali. Accomodatevi tra cielo e terra e godetevi l’infinito film della natura.
Sul lato est, anche la nuova area di sosta Rotstein, progettata dagli architetti Verena e David Messner, offre una spettacolare vista. Scavata nel porfido, con un esplicito richiamo alla forma dell’anfiteatro, essa offre una splendida vista sul paese di Verano. Un’appena percettibile rosa dei venti della designer Antoinette Bader, realizzata come una rete di linee sul porfido, invita a riflettere sulla forza dialettica tra arte e natura.
Gli artisti: Verena e David Messner, Antoinette Bader
Il Rotstein Knott è uno delle tre "pietre rosse" (Rotstein, Beimsteine Timpfler Knott). Le tre rotonde formazioni di tufo rosso di origine vulcanica sono una vera rarità geologica.
Belvedere Sattele La cima "Sattele" in vicinanza della stazione a monte della seggiovia con le sue 2460 m di altezza è il punto più alto dell'Area Sciistica di Reinswald. In più è uno dei punti panormici più belli dei Monti Sarentini. La vista sulle Dolomiti è davvero eccezionale.
Da Moso fino alla chiesa e lungo la strada principale in direzione Plan fino al ponte. 50 m più avanti inizia a sinistra della strada il sentiero che vi porta direttamente alle cascate Stieber. Il Rio Plan precipita 19 m e poi 18 m nella gola e si getta nel Passirio.
Sul Beimstein Knott a Verano si trova un cannocchiale che richiama l’attenzione verso i tetti in paglia del maso Tötnmoarhof, un esempio quasi unico di tale sistema di copertura.
Caratteristico per le località di Avelengo e Verano sull'Altipiano del Salto sono i tetti realizzati in paglia che ricoprono i fienili dei masi.
In diversi punti panoramici sono stati posizionati dei cannocchiali. Questi cannocchiali sono fissi e sono diretti su un edificio selezionato.
Cannochiale sul sentiero n. 38 (vicino all'albergo Waldbichl a Verano) con vista sulla chiesa di San Giacomo (Lavena/Meltina).
Sulla cima del Monte Saltia, visibile già a grande distanza, si erge la Chiesa romanica di San Giacomo. La chiesetta viene nominata per la prima volta dai documenti nel 1300. Nel 1900 il parroco Johann Luggin si prodiga nell’opera di restauro dell’edificio che viene nuovamente consacrato l’anno seguente. Nel 1970, la chiesa romanica goticizzata nel 1510, venne integralmente restaurata. In occasione di tali lavori vennero riscoperti e portati alla luce affreschi del XVII secolo. Sull’altare troneggiano le immagini di San Giacomo – patrono dei pellegrini – e i due patroni degli appestati San Rocco e San Sebastiano.
In diversi punti panoramici sono stati posizionati dei cannocchiali. Questi cannocchiali sono fissi e sono diretti su un edificio selezionato.
La cascata di Stulles cade giù al di sotto di Stulles, prima 112 metri, poi 230 metri ed è la terza delle cascate più alte dell'Europa.
Da Pianlargo, della strada per il Passo Rombo oppure dal percorso "Passerschlucht" è ben visibile.
Il Timfpler Knott fa parte del nuovo sentiero circolare Knottnkino³.
Dal centro di Verano seguire le indicazioni per Timpfler Knott.
Segheria costruita 1847 e ristrutturata nell´anno 2003 per visitare
A "Wallneregg-Bühel", dove si possono visitare tombe derubate; nel muschio sono stati rinvenuti alcuni oggetti funerari. Sul punto più alto del "Bühel" si possono ammirare i resti di un altare alto più di 3 m, che serviva come luogo d'olocausto dal 1500 al 750 a Chr..
Questo belvedere dietro la chiesa di s. Giorgio a Corona/Cortaccia offre una vista panoramica di Penon e Val d'Adige.
Questo spettacolare punto panoramico lungo il famoso "sentiero delle leggende" si trova ad un’altitudine di 960 m direttamente su un tornante che porta alla frazione di Tablà. Su questa roccia si possono ammirare diverse coppelle e croci (incavi di diversa grandezza creati dalla mano dell'uomo - si discute ancora molto sulla loro funzione e sul loro utilizzo). A nord del monte si erge un piccolo promontorio ricoperto da un bosco misto e cespugli in mezzo ai quali l’osservatore più attento noterà dei resti di mura e pietre, ciò che rimane di un piccolo insediamento preistorico del Neolitico.
Lungo i 750 km di corsa verso il Danubio la Drava bagna 5 stati europei. La sua corsa inizia a Dobbiaco. Il sorgente della drava si trova a metà strada tra Dobbiaco e San Candido ed è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta. Il punto di partenza, soprattutto per le famiglie, è il bosco delle meraviglie.
Ulteriori informazioni sui tesori d'acqua: http://www.tre-cime.info/it/dobbiaco/dobbiaco/vivere-dobbiaco/laghi-di-dobbiaco-e-di-landro-tesori-d-acqua-dolomiti.html
A nord ovest di Tirolo, nel cuore del Gruppo di Tessa, a una quota di circa 2.500 m si trovano i dieci laghi di Sopranes, la maggiore zona lacustre altoalpina. Questi incantevoli laghi alpini costituiscono uno dei gruppi lacustri più belli e importanti dell'Alto Adige che comprende, tra l’altro, il Lago Lungo, uno dei laghi maggiori della regione con 1 km di lunghezza e quasi 300 m di larghezza.
Il più bel gruppo lacustre alpino dell’Alto Adige si trova ad una quota tale che perfino in estate c'è spesso neve sulle rive. I laghi di Sopranes riforniscono di acqua la maggior parte della città di Merano, dintorni inclusi. A queste altezze fauna e flora sono affascinanti e degne di particolare attenzione.
Nel 2009 le Dolomiti sono state riconosciute come patrimonio naturale dell' UNESCO. La piattaforma panoramica UNESCO all' Alpe Mastlé è una delle 7 piattaforme previste in Alto Adige. Ogni posizione è stata scelta grazie al suo aspetto geologico e paesaggistico del patrimonio naturale UNESCO.
Sul Monte Pana è stata collocata una meridiana equatoriale sferica del diametro di 2 m, che indica la vera ora locale di S. Cristina e di altre 60 città del mondo, oltre all'ora dell'Europa centrale. La meridiana è in ferro, ottone e oro ed è ancorata a uno zoccolo di porfido del peso di 10 tonnellate. Essa fornisce informazioni sui segni zodiacali, gli equinozi, i solstizi e le stagioni.
A causa della vicinanza del fronte bellico sulle Dolomiti, a San Candido, durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1914-1918, furono allestiti diversi ospedali militari, dove persero la vita talmente tanti soldati - feriti o malati - da non riuscire più a seppellirli tutti nel cimitero della Collegiata. Per questo motivo il sindaco Josef Baumgartner fece richiesta al Regio Comando Imperiale del Settore di Frontiera n. 10 per creare un apposito cimitero di guerra interconfessionale. L'amministrazione militare s'impegnò a costruire questo cimitero a proprie spese e ad occuparsi di una sua dignitosa decorazione e recinzione. I lavori furono iniziati già nell'estate del 1915 sotto la direzione del Capitano Pittner e alla fine del luglio 1915 vennero seppelliti i primi sodati. Il 12 marzo 1916 il cimitero e la cappella furono consacrati dal parroco della divisione Anton Pircher e inaugurati dal Generale di Brigata Karl Englert. Fino al novembre 1918 nel cimitero furono sepolti oltre 700 soldati di cui era noto il nome, tra cui militi dell'armata austro-ungarica e prigionieri di guerra italiani, russi, rumeni, serbi e bosniaci, in tombe singole, e numerosi militi ignoti in una fossa comune. Quando nel 1916 San Candido divenne l'obiettivo delle granate italiane e di conseguenza la celebrazione della Messa nella Chiesa della Collegiata e in quella del Convento dei Francescani divenne troppo pericolosa, tutte le celebrazioni domenicali e quelle dei giorni feriali furono tenute nella cappella del cimitero. Nel periodo tra le due Guerre fu il Comune ad occuparsi della manutenzione del cimitero, assieme all'Ufficio Centrale per la Cura e le Onoranze delle Salme dei Caduti in Guerra (C.O.S.C.G.), e a questo scopo nel 1927 fu instaurata un'apposita commissione. Nell'ottobre del 1934 lo Stato fece riesumare le salme dei prigionieri di guerra italiani per traslarle all'ossario di Pocol , nelle vicinanze di Cortina. In seguito all'accordo delle opzioni tra Germania ed Italia, nel 1941, dopo la chiusura del cimitero da parte del C.O.S.C.G., furono esumate le salme di 181 vittime della guerra per traslarle ai seguenti cimiteri di guerra: Varna/Bressanone (92), Monte Piana (68), S. Giacomo/Bolzano (11), Merano (8) e Passo del Pordoi (2). Con il passare del tempo le croci rimanenti e la cappella scomparvero e la necropoli spianata si riempì di erbacce. Grazie all'impegno della Compagnia degli Schützen "Hofmark Innichen", ed in particolare del suo Capitano Onorario Frate Siegfried Volgger, negli anni 2003/04 il cimitero di guerra fu ripristinato e la cappella riedificata secondo i progetti dell'architetto Dr. Bernhard Lösch. Il 28 agosto 2004 il cimitero ricostruito è stato solennemente consacrato dal vescovo ausiliario di Graz Dr. Franz Lackner OFM. Ciò che caratterizza il cimitero di guerra "Burg" di San Candido e che lo rende così affascinante sono la sua semplicità e il suo aspetto curato.
Il Palazzo di Giustizia, realizzato nel 1939 dall´architetto Paolo Rossi, si erge di fronte ai palazzi finanziari e conserva un bassorilievo dello scultore Hans Piffrader. Al centro la Fontana delle Naiadi del 1960
Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.
La collina Burgstall ad Anterivo é stato und insediamento preistorico, dove forse anche c'era un castello.
Il punto più marcato sul terrazzo di media montagna é una collina rocciosa di ca. dieci
metri di altezza che porta il nome di Burgstall/castelliere (1.191m). É formato di por-
fido della Val di Fiemme e si trova in cima alla forra del fiume Avisio. La sua particolare
morfologia ne fa un ottimo e ben difeso punto di osservazione. Il centro del sito è un
piano di ca. 15 x 15 metri presso la sommità della collina. Un muro di contenimento sul
versante meridionale è stato costruito nella prima metà del ventesimo secolo, quando
la località è adibita a punto panoramico per i visitatori.
Oggi la collina è un belvedere turistico, che merita una visita.
Diversi vicoli e passaggi collegano via Portici con le vie retrostanti e parallele Dr. Streiter e Argentieri. Attraverso uno di essi, il vicolo della Pesa, è possibile raggiungere piazza del Grano, dove in passato si teneva il mercato dei prodotti agricoli. Si tratta del più antico nucleo urbano di Bolzano, attorno al quale sorgevano il castello dei principi vescovi di Trento (demolito da Mainardo II di Tirolo nel 1277) e la chiesa di Sant'Andrea, demolita nel 1785. A nord della piazza si trova uno degli edifici più pittoreschi della città: la casa della Pesa (1634), sede della pesa pubblica fino al 1780.
La Porta delle Orsoline si trova vicino alla Chiesa delle Orsoline, all'entrata ovest della Via Centrale. La porta cittadina fu rovinata nel 1758 durante il trasporto di una grande fontana. L'affresco è opera dell'artista locale Johannes di Brunico e risale al 1420.