Lungo i sentieri più frequentati, che già nell’Alto Medioevo servivano a collegare il nord ed il sud, vennero costruite le prime cappelle, destinate a rifugio per i viaggiatori, ad ospizio oppure a commenda per gli ordini cavallereschi. Ad esse si aggiunsero i monasteri nelle campagne e nelle città, per arrivare all’edificazione di chiese di maggiori dimensioni ed alle cattedrali. Ad oggi sono oltre 250 le chiese ben conservate ed aperte al pubblico. Andate alla scoperta di questi edifici, affascinanti da un punto di vista culturale, artistico e storico nonché testimonianza di una storia ricca di avvenimenti.
A Ronchi s’innalza la piccola Chiesa di San Giuseppe, un edificio sacro che, in confronto con le altre chiese dei dintorni del Lago di Caldaro, è più recente. L’edificio venne progettato nel 1900 da Ferdinand Mungenast, un architetto austriaco che realizzò anche diversi altri edifici a Bolzano e nell’Oltradige, come il Grandhotel d’Appiano e la Chiesa di San Giuseppe a Frangarto. Sette anni dopo la sua costruzione nel 1901, la chiesa venne completata dal campanile.
Al giorno d’oggi, la chiesetta si presenta con una volta a crociera con nervature, un coro poligonale e un campanile con guglia. Nel 1977 la Chiesa di San Giuseppe a Ronchi (Kirche St. Joseph in Rungg) venne posta sotto tutela monumentale. Da menzionare soprattutto le opere dell’artista gardenese Ferdinand Stuflesser (1855 - 1926) all’interno della chiesa, come ad esempio l’altare con le sculture di San Giuseppe col Bambino, San Francesco di Sales, patrono santo degli scrittori e dei non udenti, e Santa Teresa d’Ávila, patrona della Spagna.
Sopra l’ingresso troneggia invece la statua di Sant’Antonio da Padova, invocato tra l’altro dal popolo per aiutare a ritrovare cose smarrite. Si trova nella frazione di Ronchi (Rungg), un piccolo borgo situato lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige in direzione Cortaccia. Anche l’autobus di linea si ferma qui.