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    Chiese e monasteri dell’Alto Adige

    In Alto Adige non esiste una località dove non ci sia anche una chiesa: in questo territorio caratterizzato dal cristianesimo troverete una grande concentrazione di chiese e cappelle, monasteri e abbazie, le più antiche delle quali risalgono all'epoca paleocristiana.

    Risultati
    Chiese e abbazie
    Capella di Melago
    Curon Venosta, Val Venosta

    La cappella di Melag risale al 17 ° secolo. La campana nella cresta di legno viene suonata ogni giorno al mattino e alla sera. All'interno un dipinto raffigura l'Incoronazione di Maria della Santissima Trinità ed è firmato con Jörg Fally. Sull'altare è appesa un disegno di Matthias Pussjäger, che rappresenta la fuga della santa famiglia in Egitto.

    Chiese e abbazie
    Capella di Gschwell
    Curon Venosta, Val Venosta

    La cappella del borgo Gschwell fu costruita nella prima metà del XVII secolo. Una tavoletta votiva dell'anno 1661 mostra la frazione Gschwell con la cappella e nel testo si legge che un contadino del "landtschwellhof" è stato preso da "un toro sul corno". All'interno c'è un altare scolpito e una Madonna e due vescovi.

    Chiese e abbazie
    Chiesa dei Cappuccini
    Lana, Merano e dintorni

    Consacrata a Sant'Anna e a San Gioachino, la chiesa somiglia a molte altre strutture fatte erigere dai Cappuccini nel Tirolo del XVII secolo. Ha navata rettangolare con volta a botte, cui si collega sul lato nord una cappella laterale a propria volta rettangolare. L'altare, che in molti suoi punti raggiunge il soffitto, suddivide il lungo coro in due spazi.

    L'ambiente posteriore era in origine riservato ai monaci, che assistevano alla messa grazie a una finestrella posta presso l'altare. A sinistra e a destra dell'arco trionfale trovano posto due altari laterali che, come l'altar maggiore, risalgono al XVII secolo e sono in stile barocco.

    Santa Messa:
    Martedì fino sabato alle ore 9.00 in lingua tedesca
    Domenica alle ore 10.00 in lingua tedesca

    Santa Messa in lingua italiana:
    Sabato alle ore 18.00
    Domenica alle ore 11.00

    Chiese e abbazie
    Chiesa di San Carpoforo
    Laces, Val Venosta

    La chiesa di San Carpoforo a Tarres fu donata negli anni 1212/1214 dall'imperatore Federico I. all'ordine teutonico. Il campanile della chiesa, risparmiato dai diversi restauri succedutisi, è una delle più belle torri romaniche di tutta la Val Venosta. La chiesa fa parte del progetto “Sentieri del cielo”.

    Chiese e abbazie
    Chiesa di San Martino in Badia
    San Martino, Regione dolomitica Plan de Corones

    La chiesa parrocchiale, in centro paese é un punto di riconoscimento di San Martino, vista la sua posizione. L'anno di costruzione della prima chiesta é incerto, ma sicuramentene questa nel anno 1490 fu distrutta da una frana che distrusse gran parte del paese. 1492 si ricostruí un altra chiesa. Nei secoli questa chiesa cambió piú volte stile e fu anche ingrandita.  In epoca recente l''altare é stato modernizzato con opere degli artisti Mellauner y Promberger. La chiesa é visitabile tutto l'anno in giornata.

     

    Chiese e abbazie
    La chiesa di San Martino
    Scena, Merano e dintorni

    Risale al XII secolo ed è il monumento più antico di Scena. La chiesa è stata costruita secondo le misure carolinge, a due navate e con un'abside rotonda e due pilastri centrali ottagonali. Nelle due absidi c'erano una volta due altari, uno dei quali dedicato al patrono della chiesa, San Martino. Per motivi di sicurezza questo altare tardogotico del XVI secolo fu spostato nell'antica chiesa parrocchiale. Dopo alcune piccole modifiche la chiesa assurse alla sua forma attuale nel 1922 quando la sovrintendenza italiana ai monumenti era tesa a sottolineare in modo particolare i monumenti romanici dell'Alto Adige. Oggi la chiesa serve da cappella mortuaria.

    Chiese e abbazie
    L’antica chiesa parrocchiale di Scena
    Scena, Merano e dintorni

    Questa piccola chiesa è stata costruita nel XII/XIII sec. in stile romanico e da allora poco modificata. L'altare maggiore barocco con le statue dei Santi Saverio e Johann Nepomuk fu realizzato attorno al 1730 e modificato nel 1819. Oltre ai quattro altari nella chiesa si trovano anche preziose sculture singole, come la statua tardogotica di San Sebastiano e quella barocca di Giovanbattista. I capitelli della via crucis sono della metà del XVIII secolo. Durante i lavori di restauro nel 1975 vennero alla luce antichi affreschi bellissimi e le statue furono restaurate con arte. Nella cappella di San Giovanni annessa a sudest sono stati scoperti durante i successivi restauri negli anni ottanta affreschi conservati molto bene del XIV secolo; essi mostrano scene della leggenda di San Giovanni e San Pancrazio e le vergini folli, gli evangelisti, cori di angeli e altre immagini di santi. Dall'ultimazione della nuova chiesa parrocchiale nel 1931 questa chiesa fu usata per scopi diversi e servì da magazzino e sala prove per il coro. Nel marzo del 1981 fu riaperta e nuovamente consacrata. Ora costituisce una cornice degna per celebrazioni religiose e funzioni in cerchie ristrette e matrimoni. Di fronte alla sagrestia è incastonato un rilievo in marmo raffigurante l'incoronazione di Maria e un'opera dal XIV secolo.

    Chiese e abbazie
    La chiesa di Freiberg
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta

    La chiesa di Montefranco risale al XIX secolo e l'altare neoromanico fu eretto nel 1919. Al XVIII secolo risale l'altare rococò sul lato sud. La pala d'altare mostra la famiglia terrestre e celeste di Gesù

    Chiese e abbazie
    La parrocchiale vecchia a Maragno
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta

    La parrocchiale vecchia a Maragno fu eretta, per quanto riguarda il nucleo, attorno al 1400. A questo tempo risalgono almeno la volta stellare del vano dell'altare così come la finestra a rameggi sul relativo lato sud. Campanile e navata furono invece condotti alla forma attuale solo nel XVII secolo. Accanto ad un altare barocco del XVIII secolo nella chiesa si trova anche un altare più antico del secolo XVII. All'arredo appartengono ancora, fra l'altro, due notevoli dipinti ad olio: la Madonna con bambino e S. Giovanni fanciullo, venerati dai santi Francesco, chiara e Caterina, e un secondo dipinto ad olio di grande formato con S.Odilia, che era nata cieca e solo col battesimo ebbe la luce degli occhi

    Chiese e abbazie
    Residenza Kasten di Colsano
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta

    Nella residenza Kasten di Colsano nel 1493 fu consacrata una cappella, riconoscibile dall'esterno per una graziosa torre per le campane. La cappella possiede un altare rinascimento dell'anno 1594 ed un altare barocco del tempo attorno al 1730.

    La residenza non è visitabile.

    Chiese e abbazie
    Nuova chiesa parrocchiale di Scena
    Scena, Merano e dintorni

    Tra il 1914 e il 1931 è stata costruita la chiesa parrocchiale neogotica di Scena. Con il passare del tempo la vecchia chiesa si dimostrò sempre più piccola, rendendo così necessaria la costruzione di una dimora più spaziosa. La vicinanza a scuola, casa per anziani e sagrestia e podere della pieve hanno dato il colpo decisivo per la posizione centrale. Dopo varie discussioni su progettazione e sito fu accolto e approvato il progetto dell'architetto viennese Eduard Hütter. Lo scoppio della guerra condusse ad un'interruzione dei lavori nel 1915 e a causa dei mutamenti politici della regione si poté continuare solo nel 1926. L'altare è decorato con statue dei 12 apostoli; molto suggestivi i 14 capitelli della via crucis intagliati da Johann Muhry. Le vetrate provengono dalla Tiroler Glasmalereianstalt di Innsbruck. Lungo le pareti laterali della navata centrale si possono vedere su basamenti le statue di San Virgilio, vescovo di Trento, del Bambin Gesù, di Sant'Enrico di Bolzano, San Nicola di von der Flüe, dell'apostolo Filippo, dell'evangelista Giovanni, del vescovo Valentino e del beato Josef Freinademetz. Sul retro spicca la raffigurazione barocca di San Michele, sotto forma di giovane cavaliere con spada infuocata. Questa statua si trovava nella vecchia cappella di San Michele che dovette cedere il posto alla nuova parrocchia. Il nuovo organo fu realizzato nel 1993 da Franz Zanin di Udine e l'allestimento artistico di Herbert Schönweger - Merano. E' composto da 32 registri, corpo principale, retropositivo e pedale e ha 2.744 canne. Entrambe le chiese sono consacrate a Maria Madre di Dio, la festa del patrono viene quindi festeggiata il 15 agosto. Nella torre alta 35 m pendono sette campane. La più piccola è la campana a morto, che suona dopo un decesso. Nelle domeniche e nelle altre festività ecclesiali ma anche in altre occasioni (Avemaria, campana di mezzogiorno, campana della sera, campane per il maltempo, nozze, battesimi eccetera) risuonano le campane della chiesa (quella piccola, la seconda, la terza, l'undicesima, la dodicesima e quella grande). Tutte le sei campane vengono fatte suonare però solo nelle giornate di festa importanti. La chiesa è circondata da fossati curati e decorati con fiori. Le dimensioni delle tombe sono state uniformate nel 1972 e il cimitero è stato rinnovato; qui i defunti trovano un degno luogo di riposo. Al centro un sobrio monumento ricorda i 108 caduti di entrambe le guerre mondiali.

    Fortezze e castelli
    Chiesa S. Caterina
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    S. Caterina in Aica di Fiè La chiesa, citata già nel 1293, fu originariamente dedicata a S. Michele – l‘adiacente maso si chiama appunto „Michaeler“. Verso la fi ne del 15° secolo l‘abside romanica fu sostituita da un coro gotico al quale venne aggiunto, sul versante nord, il campanile ed il soffi tto della navata venne decorato con una volta stellata. Particolare attenzione meritano gli aff reschi risalenti all‘incirca al 1420, riccamente policromatici e mai ritoccati, presenti sulla parete esterna rivolta a sud. Dotati di notevole espressione e mimica, essi narrano la storia di Caterina, fi glia del re di Alessandria che a causa della distruzione dell‘immagine idolatrica (1a fi la superiore) viene processata dall‘imperatore Massimino (2), frustata (3) e rinchiusa in una torre dove viene consolata dagli angeli (fi g. 5, sopra alla crocifi ssione sopra alla porta), per avere rifi utato di idolatrare l‘immagine pagana imposta. L‘imperatore la obbliga a discutere anche con alcuni fi losofi pagani (fi g. 6), ma lei riesce addirittura a convertire alcuni di loro al cristianesimo. Questi vengono messi al rogo da Massimino (1a fi la inferiore). Anche l‘imperatrice venuta a visitarla nella notte (2), si lascia convertire e viene per questa ragione decapitata (3). Allora l‘imperatore decide di condannare la santa alla ruota, ma alcuni angeli distruggono la stessa (4, a destra dell‘ingresso). Infi ne anche la santa muore decapitata (5) e viene sepolta sul Sinai, dove l‘imperatore Giustiniano erige nel 557 il famoso Convento di S. Caterina (6).

    Chiese e abbazie
    Vecchia Chiesa Solda
    Stelvio, Val Venosta

    La vecchia chiesa parrocchiale è una costruzione semplice rettangolare, dotata di coro poligonale e di campanile laterale. Nella sua forma attuale risale al XVI secolo, ma la sua esistenza risale almeno al XIV secolo, visto che viene nominata per la prima volta già nel 1369 e sulla parete nord-ovest rimangono frammenti pittorici probabilmente di quell'epoca.

    Chiese e abbazie
    Chiesa Parrocchiale di S. Maria ad Nives
    Selva, Regione dolomitica Val Gardena

    La navata neogotica del 19° secolo è stata abbattuta nel 1988 e sostituita da un edificio moderno di forma ottagonale. Risalgono al 1670 l'altare principale con il quadro che è una fedele copia di Madonna con Bambino di Lucas Cranach (l'originale è custodito a Innsbruck, nella chiesa di S. Giacomo). Nel 1503 Wilhelm von Wolkenstein fece costruire qui una cappella dedicata a S. Maria dell'Aiuto che era in passato ed è tuttoggi una meta preferita di pellegrinaggio, non da ultimo per lo splendido panorama che la circonda. Sul muro esterno della sacrestia, che si è quasi perfettamente conservato, è possibile vedere lo stemma della famiglia von Wolkenstein.

    Chiese e abbazie
    Cappella Lodner (Cima Fiammante)
    Parcines, Merano e dintorni

    Nel cuore della Valle Zieltal (Val di Tel), a 2.259 m s.l.m., nelle immediate vicinanze del Rifugio Cima Fiammante - in tedesco Lodnerhütte -, sorge l'omonima cappella, consacrata il 16 agosto 1933 dal coadiutore di Parcines, Gasser. Per l'occasione, la messa fu officiata da padre Schulien, missionario tedesco inviato da Roma, e accompagnata dalle note della banda musicale di Parcines.

    La cappella fu costruita da Toni Raffeiner, gestore del Rifugio Cima Fiammante originario di Certosa, in Val Senales, su progetto dell'architetto meranese Torggler. Lunga 5 m, larga 3 m e alta 5 m, è edificata interamente in pietra. Sul tetto in legno si erge una torretta in cui trova posto la campana dell'antica cappella di Oberhaus, distrutta nel 1917 da una frana. Con le porte chiuse, la struttura può accogliere una trentina di persone.

    Il legno fu tagliato presso la malga Nasereit e trasportato a monte, trave a trave, fino al Rifugio Cima Fiammante. Le assi furono prese dal vecchio Rifugio Petrarca e portate in loco attraverso la forcella Giovanni. I lavori di carpenteria furono affidati a Josef Hueber, mastro carpentiere originario di Parcines. La statua di San Giuseppe sull'altare fu donata dal parroco di Certosa. 

    In occasione della consacrazione della cappella Lodner, il cardinale Eugenio Pacelli inviò un telegramma e un dipinto in dono. Il cardinale Pacelli fu eletto papa il 2 marzo 1939, con il nome di Pio XII.

    Ogni anno in agosto, la sezione di Parcines del club alpino altoatesino (AVS) organizza in collaborazione con l'interessenza per la cura delle malghe della Val di Tel (Alminteressentschaft Ziel) la tradizionale messa degli alpinisti nella cappella Lodner. È consuetudine che l'accompagnamento musicale sia a cura della banda di Parcines. 

    Chiese e abbazie
    Chiesetta di S. Elena
    Nova Ponente, Regione dolomitica Val d'Ega
    La chiesetta di Sant’Elena cela al suo interno sfarzosi affreschi, ca-polavori della scuola pittorica quattrocentesca di Bolzano. Gli storici d’arte  attribuiscono al vasto complesso di affreschi gotici uno stretto legame con gli affreschi della Chiesa Parrocchiale di Terlano e di S. Caterina ad Aica di Fiè. Lo stemma della casata dei Niederthor, presente sull’arco trionfale, permette di affermare che le pitture della chiesetta di Sant’Elena, esattamente come a Terlano, siano state commissionate dalla nobile famiglia dei Niederthor. Il blasone, che per lungo tempo fu ricoperto con della tinteggiatura bianca, venne riportato alla luce nel 1885 e durante il restauro del 1938 ritornò al suo splendore e ai suoi colori originali.
    Le facciate esterne della chiesetta raffigurano Sant’Elena, San Cristoforo e la crocifissione di Gesù. La parete meridionale opposta all’abside è ornata da un affresco ritraente la Madonna con Gesù Bambino e le tre vergini Caterina, Barbara e Margareta.

    All’interno gli affreschi delle volte del piedicroce raffigurano i quattro evangelisti con i loro simboli e rispettivamente un passo del loro Vangelo. Nell’abside troneggia Cristo, che ricopre le vesti di Giudice, contornato dai simboli degli evangelisti. La fila sottostante, rappresentante i dodici apostoli, è stata parzialmente rovinata dalla successiva modifica delle finestre. Sul lato della navata dell’arco trionfale è raffigurato il sacrificio di Caino e Abele. Scene della Genesi decorano l’intradosso. Alle pareti laterali del piedicroce sono dipinti passi della vita della Madonna e dell’infanzia di Gesù: l’Annunciazione, la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta, Maria e Giuseppe, l’Adorazione dei Re Magi, la presentazione di Gesù al tempio, la fuga in Egitto. La parete ovest, di fronte all’altare, raffigura Sant’Elena, San Sebastiano, un’annunciazione e i vescovi Ulrich e Wolfgang.
    La chiesa è da attribuire allo stile romanico e risale molto probabilmente al XII secolo. Il piccolo bassorilievo in pietra grezza presente sul lato destro della facciata esterna è riconducibile al XIV secolo. Nel 1410, dopo essere stata completamente affrescata, la chiesa venne nuovamente inaugurata. Attorno al 1500 il campanile venne dotato di due ampie monofore ad ogiva, mentre le finestre accoppiate ad arco pieno posizionate in basso vennero murate. L’altare venne costruito nella prima metà del XVII secolo; nella pala d’altare è incisa la data di realizzazione “J. G. Plazer 1723”.

    La leggenda narra che Sant’Elena fosse sita su una scalinata d’argento e in effetti, secondo antiche tradizioni, pare che nei dintorni della chiesa si effettuassero scavi minerari. Secondo G. Innerebner gli insediamenti preistorici ritrovati ai piedi della collina su cui è situata la Chiesa di Sant’Elena sono la dimostrazione del fatto che questo fosse un possibile luogo di culto e un punto di orientamento.

    Nella guida d’arte e del colore SB 21 (M. Frei) “Sant’Elena di Nova Po-nente” è contenuta una descrizione dettagliata e un’interpretazione degli affreschi.
    Chiese e abbazie
    Chiesetta di Sant'Agata
    Nova Ponente, Regione dolomitica Val d'Ega
    Su un’altura completamente isolata dal resto del paese e immersa nel silenzio del bosco sorge una cappella dedicata a Sant’Agata. Fino ad oggi non è dato sapersi perché questa chiesetta sia stata costruita in un luogo talmente appartato. Si suppone che in questo punto fosse già presente un insediamento preistorico. Di fatto nelle immediate vicinanze vi sono anche il leggendario Kegelberg e miniere antiche.
    La chiesa è stata edificata in stile romanico. Una successiva accurata ristrutturazione le conferì elementi architettonici dallo stile chiaramente gotico. Allo stesso periodo risale anche lo splendido portale con arco a punta ornato di pietre e con una scanalatura decorata con immagini sante, una vite e un nastro a serpentina. Inoltre, un astragalo termina a sinistra in una radice, a destra in una pala.
    Gli interni della chiesetta vennero completamente ristrutturati nel XVII secolo, periodo nel quale furono aggiunti anche un semplice pulpito in arenaria ed un altare dagli intarsi preziosi. Purtroppo dei ladri d’arte trafugarono le statue non fissate al suolo dello stesso altare. La pala d’altare che raffigura Sant’Agata e Sant’Anna con Gesù e Maria, risale al 1619 ed è opera di Orazio Giovanelli. Sulla facciata troviamo degli accenni di antichi affreschi, come l’immagine di San Cristoforo con Gesù Bambino e raffigurazioni della vita di Sant’Agata. All’interno della chiesa è possibile ammirare particolari della nascita di Gesù Cristo.
    Luogo: Nova Ponente
    Orari d’apertura: La chiesa è chiusa a chiave. È possibile ritirare la chiave del portone presso il maso Unterkofel.
    Consiglio: Lo stesso maso Unterkofel rappresenta di per sé un’attrazione. La cucina e la cantina sono sovrastate da delle magnifiche volte antiche. La boiserie perfettamente conservata della Stube risale al 1559, come è riportato nell’incisione. Tuttavia la costruzione risulta essere nettamente più antica. Dei documenti attestano la presenza del maso Unterkofel accanto alla chiesetta già nel 1332. Il maso è a sua volta visitabile.
    Chiese e abbazie
    Chiesa parrocchiale Nova Ponente
    Nova Ponente, Regione dolomitica Val d'Ega

    La Chiesa Parrocchiale di Nova Ponente, un edificio gotico risalente al XV secolo, ammalia i visitatori per il suo splendido rivestimento in pietra arenaria. La data di edificazione è incisa sulla volta corale: la prima pietra fu posata il 5 luglio 1455 per volere del sacerdote Johannes Steel. Sotto all’incisione è visibile un’aquila, stemma della Diocesi di Trento. Accanto è raffigurato un ramo privo di foglie, blasone dell’allora vescovo Georg Hack. Recentemente questo emblema è stato scelto dal comune di Nova Ponente come stemma ufficiale del paese.

    I lavori di costruzione furono eseguiti in diverse fasi, ciò è riscon-trabile anche nelle differenze delle varie parti del basamento e del rivestimento in pietra arenaria. La chiesa fu completata nel 1498 e il 16 settembre dello stesso anno venne consacrata ed aperta ai fedeli. Per poter immaginare la chiesa parrocchiale nella sua forma originale è necessario eliminare visivamente la nuova sagrestia posta al lato nord-est e il soppalco dell’organo con la sua scalinata esterna. Gli ultimi lavori di ristrutturazione, eseguiti durante l’estate del 1975, hanno migliorato notevolmente gli interni della chiesa. I due altari neogotici risalgono al 1900, mentre l’organo è stato introdotto solo nel 1976.

    La chiesa conserva vari tesori d’arte, tra i quali spiccano in particolar modo le quattro tavole con i bassorilievi posti sull’altare centrale. I pannelli raffigurano la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione di Gesù al Tempio e l’Assunzione di Maria. I pannelli facevano parte di una famosa pala d’altare realizzata attorno al 1420 dal maestro austriaco Hans von Judenburg per la Chiesa Parrocchiale di Bolzano. Il gruppo della Visitazione della Beata Vergine Maria nell’abside vanta la medesima origine. Le figure principali dell’altare centrale, la Madonna del Rosario e i due patroni della chiesa, sono opera dello scultore austriaco di Innsbruck Dominikus Trenkwalder e risalgono al 1900 circa. I bassorilievi raffiguranti Santa Barbara e Santa Caterina e il pannello della Visitazione della Beata Vergine Maria presenti nell’abside risalgono al 1500. Il pulpito in arenaria degli inizi del XVI secolo, secondo l’opera di Karl Atz “Storia dell’arte del Tirolo e del Vorarlberg” (titolo originale “Kunstgeschichte von Tirol und Vorarlberg”), è uno dei più stupefacenti di tutto il territorio.
    Nella struttura neogotica sull’Altare del Rosario sono stati inseriti gli antichi medaglioni in bassorilievo dei Misteri del Rosario. La pala d’altare è opera di Franz Unterberger. Su questo altare, durante l’avvento, si possono ammirare le più belle statuette del presepio di Haider. Franz Haider, le cui statuette del presepio e statue raffiguranti santi sono diffuse in tutto l’altopiano del Reggelberg, ha risieduto per lungo tempo a Monte San Pietro. La torre campanaria è molto più antica rispetto alla chiesa stessa. Essa risale infatti all’epoca dello stile architettonico romanico. All’interno della chiesa sono ben visibili due file di finestre accoppiate ad arco pieno, che vennero successivamente murate. Il campanile apparteneva un tempo alla vecchia Chiesa Parrocchiale di San Benedetto, apparsa per la prima volta nei registri del 1265. L’attuale cupola fu introdotta nel 1793 dopo che un fulmine aveva danneggiato gravemente il campanile e il tetto della chiesa.
    Un’ulteriore particolarità di questa chiesa è rappresentata dalle placche in ottone poste sugli inginocchiatoi. Molti di essi, oltre a presentare il nome del proprietario, contengono anche un simbolo runico. Questi stemmi indicano gli antichi domini fondiari e signorili di Nova Ponente. L’esemplare monumento ai caduti (1967) presente sul lato settentrionale del muro del cimitero è opera del celebre scultore altoatesino Martin Rainer, che nel 1976 ha vinto il premio Walther von der Vogelweide.

    Chiese e abbazie
    Chiesa Parrocchiale di S. Nicolò a Ega
    Nova Ponente, Regione dolomitica Val d'Ega

    Dal centro di Ega è possibile ammirare la splendida vista sul Corno d'Ega. La chiesa parrocchiale di San Nicolò, con il suo campanile in stile gotico, rappresenta uno dei simboli del paese.

    La chiesa é aperta ogni giorno per visite fino alle ore 18.00.

    Chiese e abbazie
    Chiesa S. Giovanni Battista, Corzes
    Silandro, Val Venosta

    La chiesa è dedicata a S. Giovanni Battista. Non è possibile stabilire con esattezza l’anno di costruzione. Particolarmente interessanti sono il polittico gotico del 16° sec., l’altare marmoreo "versus populum" dello scultore Karl Grasser, la magnifica vetrata di Robert Scherer e la figura lignea della Pietà.

    Santa messa sab ore 19.30, dom ore 9.45 in lingua tedesca

    Chiese e abbazie
    Chiesa di S. Nicola, Vezzano
    Laces, Val Venosta

    La chiesa di S. Nicolò è documentata per la prima volta nel 1432. Nel 1840 tutto il paese con la sua chiesa è stato gravemente danneggiato da una grossa frana. Dieci anni dopo la chiesa è stata ricostruita. S. Nicolò è il patrono dei viaggiatori. Questo fa presupporre che l’antica strada della Venosta passasse già ai tempi dei romani per Vezzano. La chiesa è aperta tutto l'anno. Santa messa dom ore 8.30 in lingua tedesca

    Chiese e abbazie
    Chiesa S. Martino, Covelano
    Silandro, Val Venosta

    La Chiesa di S. Martino nell‘alto medioevo era la chiesa madre di tutte le chiese della Val Venosta centrale. Secondo la leggenda la sua zona d’influenza si estendeva da Prato allo Stelvio a Ciardes e fino a Vent, nell’Ötztal. La chiesa è stata donata nel 1212 all’Ordine Teutonico. Da vedere un polittico del 15° sec., l’altare centrale barocco e un tabernacolo girevole del Settecento.

    Chiese e abbazie
    Chiesa S. Nicolò, Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La Chiesa S. Nicolò è una costruzione tardogotica presumibilmente intorno al 1500. Nel 1786 la chiesetta è stata secolarizzata nell’ambito delle riforme dell’imperatore Giuseppe II. Oggi, all’interno, nulla ricorda più la sua funzione originaria. Nel 1984 la chiesa è stata restaurata e oggi è usata come spazio espositivo.

    Chiese e abbazie
    Chiesa S. Valpurga, Covelano
    Silandro, Val Venosta

    La Chiesa S. Valpurga è documentata già nel 1233 come „basilica in Gevelano“. È stata ricostruita in stile tardogotico nel 1502. È l’unica costruzione sacrale tardogotica rimasta in Val Venosta. Oggi la Chiesa S. Valpurga funge da cappella funeraria. Orario d’apertura: durante la santa messa, dom ore 8.15

    Chiese e abbazie
    Chiesa di San Sisinio, Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La chiesa di San Sisinio svetta da un’altura di Lasa, noto paese del marmo. L’edificio, caratterizzato dall’inusuale torre sul coro, venne eretto sulle rovine di una costruzione preesistente. Ritrovamenti di scheletri e frammenti di terracotta testimoniano la presenza di un luogo di culto risalente al’età del bronzo. L’antica antropizzazione della collina è sicuramente da ricondurre alla sua posizione, che permette ancora oggi ai visitatori di godere di un panorama fantastico con vista sulle montagne circostanti.

    La chiesa, nominata per la prima volta nel 1290, è dedicata al martire Sisinnio, che fu attivo nell’Alta Val di Non. Le alte mura che circondano l’edificio, costruite in stile romanico a spina di pesce, presentano sulla parete a est un portale gotico ad arco ogivale senza battente. Il coro è sovrastato da una torre, che è coperta da una costruzione in pietra a forma di piramide. La navata presenta invece due finestre ad arco, un arco di trionfo sporgente e un portale in marmo di Lasa.

    La chiesa non ha alcun allestimento sacrale ed è chiusa. Viene addobbata una sola volta all’anno, poco prima di Pasqua, quando viene esposta la tomba pasquale.

    Il venerdì e sabato santo nella chiesa di San Sisinio viene esposta la tomba pasquale.

    Chiese e abbazie
    Chiesa di Sant' Egidio, Corzes
    Silandro, Val Venosta
    Durante l’estate, percorrendo con lo sguardo il Monte Sole, giusto sopra il centro di Silandro è possibile individuare la piccola chiesetta di Sant' Egidio. L’edificio, collocato tra terrazzi di pietra nel mezzo dell’area stepposa di Corces, ricorda scorci più mediterranei che alpini.
     
    Il tetto a piramide ottagonale del campanile e il grande affresco di S. Cristoforo sulla facciata a sud caratterizzano la chiesa di Sant' Egidio, che è simbolo per tutta la valle. La torre campanaria risale al XIV secolo e fu realizzata in occasione dei lavori di ampliamento della chiesa romanica. L’affresco di S. Cristoforo, invece, risale al periodo attorno il 1330. Anche sulle pareti interne sono presenti pitture risalenti al XIII e XV secolo, un periodo in cui la chiesa abbarbicata sopra i pendii di Corces era molto frequentata.

    Già in tempi remoti l’uomo iniziò a stabilirsi in questa posizione strategica con vista su tutta la valle. La presenza di popoli antichi è testimoniata anche dal ritrovamento di resti di un insediamento preistorico nelle immediate vicinanze, chiamato dagli abitanti del posto “Schatzknott”.
     
     
    Chiese e abbazie
    Chiesetta S. Martino, Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La Chiesetta S. Martino si trova sopra Lasa su una piccola collina morenica. La chiesetta è documentata per la prima volta nel 1323, probabilmente però è più antica. Il ritrovamento di cocci d’argilla e di vetro d’epoca romana, di lamiere di bronzo e di resti di costruzioni preistoriche fanno supporre che fosse un luogo di culto e d’insediamento.

    Chiese e abbazie
    Chiesa di San Marco, Lasa
    Lasa, Val Venosta

    La chiesa di San Marco, popolarmente nota come Sankt Marx, è stata edificata nel XII secolo e si trova nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale di Lasa. È considerata una delle costruzioni romaniche più belle dell’Alto Adige, nonostante sia priva di campanile.

    La muratura di questa chiesa, ormai sconsacrata, è formata da grandi conci di forma regolare. Le particolarità dell’edifico sono l’altezza inusuale, considerando il periodo di costruzione, e la suddivisione dello spazio su due piani. Per diversi secoli la cripta ha funto da ossario; all’interno, attorno all’abside, sono stati ritrovati frammenti di affreschi.

    Nell’ambito della Riforma Giuseppina la chiesa di S. Marx venne profanata e destinata ad altro uso. Per molto tempo fu sede di una famosa scuola di scultura, legata alle preziose cave di marmo locali. In seguito, il piano superiore fu utilizzato come sala prove dalla locale banda musicale.

    Nell’anno 2000 la chiesa è stata ampiamente ristrutturata. In questa occasione vennero ritrovati diversi frammenti di affreschi gotici risalenti al 1400 circa e rimasti nascosti per secoli.

    Orari di apertura:
    chiuso, da visitare dall’esterno

    Visite guidate:
    nessuna visita guidata

    Chiese e abbazie
    Cappella "Burgfrieden" - Rasun di Sopra
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    Alle più recenti cappelle dei contadini appartiene quella presso Burgfrieden am Westhang. La cappella, dedicata a S. Giuseppe, fu fatta costruire nel 1924 dagli sposi Josef Messner e Maria Messner nata Zingerle. La cappella è di proprietà privata e appartiene al maso Burgfrieder.

    Chiese e abbazie
    Cappella "Marien" - Nove Case
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    La cappella sulla strada di Nove Case si trova in verità nel territorio comunale di Rasun, ma appartiene alla competenza della parrocchia di Valdaora.

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      Summer
      Uphill Seespitz
      Meran and environs
      Starting point: Töll Etschbrücke (525 m) End point: Gasthaus …
      44 km total slope
      7 lifts
      Highest point: 2,505 m

      Lungo i sentieri più frequentati, che già nell’Alto Medioevo servivano a collegare il nord ed il sud, vennero costruite le prime cappelle, destinate a rifugio per i viaggiatori, ad ospizio oppure a commenda per gli ordini cavallereschi. Ad esse si aggiunsero i monasteri nelle campagne e nelle città, per arrivare all’edificazione di chiese di maggiori dimensioni ed alle cattedrali. Ad oggi sono oltre 250 le chiese ben conservate ed aperte al pubblico. Andate alla scoperta di questi edifici, affascinanti da un punto di vista culturale, artistico e storico nonché testimonianza di una storia ricca di avvenimenti.