In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative.
Meno è meglio: con queste tre parole Klaus Schroffenegger riassume la filosofia della sua Tenuta HochKlaus a Cornedo all’Isarco, sopra Bolzano. E non stupisce, visto che Klaus non ama il superfluo. “Lascio che sia la natura a parlare per me, e considero la tenuta come un ciclo naturale autonomo, in cui voglio intervenire il meno possibile”, spiega aggiungendo: “Alla fine si deve ottenere un prodotto genuino, sincero e vivace”.
Le fondamenta della Tenuta HochKlaus non sono state poste dall’attuale titolare, ma dai suoi genitori che vi lavorano da anni per curare e preservare le vigne. Un lavoro preliminare per il quale Klaus Schroffenegger è oggi molto riconoscente. “Prendersi cura di un vigneto richiede tempo, energia e nervi saldi”, assicura, “avere piante vecchie e sane facilita le cose”.
Il lavoro compiuto in passato dai suoi genitori ha permesso al figlio non solo di ereditare vigne sane e forti, ma anche di conoscere approfonditamente il mondo del vino, dove l’accento è posto su “mondo”. Prima di subentrare nella gestione del vigneto di famiglia, infatti, Klaus Schroffenegger ha viaggiato, facendo esperienze in Australia, USA e Francia.
Schroffenegger adotta la filosofia del “meno è meglio” non solo tra le vigne ma anche in cantina. Tutti i vini prodotti nella Tenuta HochKlaus fermentano spontaneamente, non contengono additivi e vengono imbottigliati non filtrati.
Utilizzando le anfore di argilla, il giovane vignaiolo riesce inoltre a trasferire inalterato il terroir nel bicchiere. “Nella vitalità dei nostri vini si rispecchia la nostra propensione alla tipicità e all’intima connessione con la natura”, sottolinea Schroffenegger.
Presso la Tenuta vinicola Michael Puff di Cornaiano il motto è: nessuno stress, per favore! Questo motto, tuttavia, non si riferisce al fondatore della tenuta che porta il suo nome, ma alle vigne che qui crescono in parte nell’erba alta: con una distribuzione dei germogli incontrollata, senza cimatura e una defogliazione ridotta il più possibile. “I nostri metodi sono decisamente anticonvenzionali; il nostro obiettivo è quello di arrecare il minor stress possibile alle vigne”, spiega Michael Puff.
Michael segue una filosofia analoga anche in cantina. I suoi vini, per esempio, fermentano spontaneamente in botti di calcestruzzo, quindi maturano per dodici mesi in piccole botti di quercia e vengono infine collocati nuovamente in botti di calcestruzzo per altri sei-nove mesi. “Nella fase di riempimento facciamo a meno di agenti migliorativi e filtraggio”, spiega Michael Puff che aggiunge, “il nostro vino nasce così, senza tanti fronzoli”.
Michael Puff ha fondato la sua tenuta a Cornaiano/Rungg nel 2020; prima di allora ha completato la formazione alla scuola professionale di Laimburg, svolto tirocini in tenute vinicole e cantine e fatto già qualche esperimento presso il maso dei genitori. Oggi, le zone di coltivazione a Cornaiano/Rungg e Appiano Monte costituiscono la base della sua tenuta, nella quale Michael punta tutto sul Pinot Nero e sulla visione di uno stile di Pinot Nero all’insegna della freschezza.
Le bottiglie di Pinot Nero della tenuta Michael Puff sono contrassegnati dalla libellula, simbolo di eleganza, potenza e atemporalità – animale che nella tenuta vinicola è di casa.
Il (pen)ultimo capitolo della storia lunga oltre 800 anni della tenuta Mairhof, una pietra miliare per l'abitato di Parcines, comincia nel 1930 con una donna di grande coraggio. E si conclude sotto forma di tenuta familiare coronata dal successo. O, meglio: non finirà ancora per molto tempo, il successo della storia continua ancora.
Nonostante i 9 figli, Antonia Kofler - la mamma dell'attuale direttore anziano Matthias Bernhart - ha acquistato la tenuta Mairhof nel periodo tra le due guerre mondiali. Per pagare l'investimento si è dovuta togliere il pane di bocca - nel vero senso della parola - ma con il tempo si vedono i risultati: mucche, maiali e galline, grano, fieno e patate.
Accanto ai classici prodotti per la sopravvivenza si comincia poi, nella tenuta Mairhof, a coltivare anche la vite, riaccendendo una passione che la famiglia finora non ha ancora abbandonato. "In vigna ci sono diversi lavori da fare durante tutto l'anno" - racconta Matthias Bernhart - "In autunno arriva poi il periodo migliore, la vendemmia".
Con questa operazione, per la verità, non si concludono le attività, dato che alla tenuta Mairhof si vinifica in proprio. "Il lavoro in cantina richiede grande cura, precisione e naturalmente amore per un buon bicchiere di vino" - accenna sorridendo Bernhart. Lui e la sua famiglia completano la ricetta con questi tre ingredienti passando da un buon vino fatto in casa a vini aromatici pregiati: Riesling, Schiava e Pinot nero. L'amore per un buon bicchere di vino?
La famiglia Bernhart può viverlo anche nella propria cantina.
Il destino di Edmund Pomella avrebbe potuto essere una passeggiata: come viticoltore di terza generazione, nel 2016 è subentrato nella gestione di un maso già ben avviato a Cortaccia. Nei vigneti crescevano viti storiche con varietà classiche, e sarebbe quindi stato più che logico proseguire lungo questo percorso. Logico certo, ma non ovvio. Perché per Pomella l’ovvio era piuttosto questo: l’amore per la natura e il suo contributo all’ecologia. In poche parole: vini naturali e genuini.
Tuttavia, poiché Edmund Pomella sa anche apprezzare i vantaggi di una solida tradizione, si è messo all’opera per affinare ulteriormente le viti dei suoi vigneti, alcune delle quali hanno anche cento anni. Oggi, sui vecchi portainnesti, crescono le varietà PIWI: Bronner, Johanniter, Muscaris, Souvignier Gris, Prior, Cabernet Cortis. In questo modo è possibile fare a meno dei pesticidi chimici. E, oltre ai robusti portainnesti, Pomella ha anche mantenuto il vecchio sistema a pergola, così da poter beneficiare dei vantaggi che esso può offrire in una zona esposta al sole e scarsa d’acqua.
In fin dei conti, con i suoi vini naturali, Edmund Pomella punta a un duplice vantaggio: dovrebbero fare bene alle persone senza danneggiare la natura. E anche a una duplice qualità: “Non si tratta solo della qualità del vino, ma anche della qualità della vita, del rispetto della natura, delle piante, del terreno e di tutte le forme di vita”, afferma Pomella che vende i suoi vini (e altri prodotti naturali) anche nella bottega del maso organizzando inoltre visite guidate dell’azienda.
In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.