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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Azienda Vinicola Radoarhof
    Velturno, Bressanone e dintorni
    A non meno di 850 m s.l.m. - e a fianco del Sentiero del Castagno nella Valle Isarco - si trova l'azienda Radoarhof di Velturno, una delle più "alte" dell'Alto Adige. La coltivazione di Edith e Norbert Blasbichler è, da oltre 25 anni, rigorosamente biodinamica: con tisane di erbe, secondo le fasi lunari e con lieviti rigorosamente naturali.

    È uguale che sia biodinamica o meno: il lavoro rimane lavoro. La potatura verde di viti di quasi 40 anni, che sia eseguita al Radoarhof o in qualunque altro posto, è da effettuare con grande attenzione e competenza. E però il lavoro nei 3 ettari di vigne distribuite fino a 900 m s.l.m. del Radoarhof si distingue da quello usuale e la differenza si sente tutta anche nel risultato finale. "L'impiego di preparati biodinamici, di diverse tisane di erbe, di semine fiorite e il rispetto per le fasi lunari forniscono un'uva particolare" - ne è convinto Norbert Blasbichler.

    Apportano il loro contributo anche i terreni scistosi e l'ininterrotta radiazione solare. La lavorazione in cantina, poi, è del tutto particolare. Per la fermentazione si utilizzano esclusivamente lieviti naturali e i vini - Müller Thurgau, Kerner, Zweigelt e Pinot nero - vengono affinati per 9 mesi, in parte in grandi botti di rovere.

    A proposito: nell'azienda tanto vicina al cielo si producono anche distillati. Biodinamici, si capisce.
    Cantine
    Tenuta Tiefenbrunner |Schlosskellerei Turmhof
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda Tiefenbrunner di Niclara è tra le più antiche dell'Alto Adige. Possedimento di famiglia sin dal 1675, dal 1848 è anche una cantina - oggi cantina Turmhof. Il nome nobile non è un caso, deriva infatti da quello della residenza all'interno della quale è stata costruita e che è circondata da un parco fiabesco.

    Per rendere giustizia a questo ambiente, l'azienda Tiefenbrunner mira esclusivamente alla qualità. E questa comincia nel vigneto, distribuito tra Niclara, Cortaccia e Magré. "Qualche collina esposta a sud rappresenta un vero colpo di fortuna, anche perché possiedono caratterstiche che le rendono particolarmente vocate alla coltivazione dei nostri vitigni bordolesi" - racconta Christof Tiefenbrunner, che acquista l'uva per i suoi vini anche ad Aica di Fié allo Sciliar (Sauvignon Blanc e Pinot nero), a Bolzano (Lagrein) e a Montagna/Pinzon (Pinot nero).

    "Le nostre vigne sono distribuite tra i 200 e i 1.000 m s.l.m., con un dislivello impressionante e con un'ampia varietà di tipi di terreno, che ci permette di selezionare le zone migliori per ciascun vitigno" - così il viticoltore. Dall'uva propria e da quella conferita da altri colleghi si ottengono, nella cantina Turmhof, vini tipici, complessi e longevi, ai quali in cantina si riserva il necessario tempo di invecchiamento - e dato che una lunga storia è sempre collegata ad una grande responsabilità, all'azienda Tiefenbrunner non si scherza.

    Si pone attenzione alla sostenibilità e al rispetto delle risorse naturali - e questo non da oggi: dal 1910 la cantina è rifornita di energia elettrica generata da una propria centrale idroelettrica.
    Cantine
    Azienda agricola Kreithof
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    La tenuta Kreit è un'azienda vitivinicola con una lunga tradizione alle spalle, le cui radici affondano nel Medioevo.
    Al tempo, su una superficie a maggese disposta su una collina sopra San Michele-Appiano, c'era un maso il cui nome, storpiato spesso dagli influssi dialettali, si è trasformato in "Kreit". Anche l'aspetto è diverso da quello di allora. Nel XVIII secolo il maso è diventato una bellissima tenuta, abitata e coltivata dal 1813 dalla famiglia Raifer.

    Del tutto indipendenti dall'aspetto esterno del maso sono i suoi pilastri economici, tra i quali - da lungo tempo - c'è anche la viticoltura. Oggi Johann Raifer coltiva un vigneto di 7 ettari. "La maggior parte del vigneto si trova a poco più di 400 m s.l.m. e cresce su terreni morenici sabbioso-limosi tutt'intorno al nostro maso" - racconta Raifer. Solo una piccola vigna, anch'essa appartenente all'azienda Kreit di San Michele-Appiano, si trova nelle vicinanze del Lago di Caldaro.

    Si coltiva uno spettro varietale che comprende il Pinot bianco, il Sauvignon, il Moscato giallo, il Gewürztraminer, la Schiava, il Pinot nero e il Lagrein.
    Cantine
    Tenuta Brunnenhof
    Egna, Strada del Vino
    "Cinque ettari, rispetto per la natura e nessun tira-e-molla": è difficile essere più sintetici e più appropriati di Kurt Rottensteiner nel descrivere la filosofia dell'azienda Brunnenhof di Egna. Una filosofia supportata anche dal fatto che l'azienda si trova a Mazzon, una delle zone più vocate per la coltivazione del Pinot nero in Alto Adige.

    La natura è stata buona, con questa zona di Egna/Mazzon, e la famiglia Rottensteiner non smetterà mai di esserle grata: dal 2011 coltiva secondo le regole della produzione biologica e ha ottenuto la certificazione bio. "Le nostre vigne devono rimanere vive e vitali" - dice Kurt Rottensteiner - "dato che quanta più vitalità e pienezza ci sono in vigna, tanto più se ne troveranno nel vino".

    Questo vale, nell'azienda Brunnenhof, per tutte le vigne e per tutti i vitigni. Sull'accumulo di detriti ciottolosi del Rio Trodena prosperano il Manzoni bianco e - dal 1921! - il Lagrein, cui si sono aggiunti anche il Gewürztraminer, il Moscato giallo, ma soprattutto il Pinot nero. "I terreni limosi e sabbiosi, l'esposizione a ovest, il sole pomeridiano, l'Ora del Garda (vento tipico) e le basse temperature notturne: tutte sono condizioni davvero perfette" - dice Rottensteiner.

    Il vignaiolo rinuncia a qualunque tipo di tra-e-molla, anche e soprattutto in cantina. Nelle vòlte del Brunnenhof, con temperature così piacevoli d'estate, maturano vini bianchi e rossi - questi ultimi assolutamente non in barrique. "Non vogliamo il tannino e il sentore di vaniglia che rilascia il legno, preferiamo i tannini tipici e la fruttuosità naturale" - spiega Kurt Rottensteiner, il cui obiettivo sono vini che raccontano da soli la loro storia. Senza alcun tira-e-molla, appunto.
    Cantine
    Tenuta Peter Sölva
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'idea che la viticoltura abbia molto a che fare con la tradizione si può "toccare con mano" nella tenuta Peter Sölva&Söhne. Dal 1731 - si tratta della decima generazione - vi si produce vino, con la stessa passione in vigna e in cantina. I vini sono spigolosi - "nessun mainstream" - come dice Stephan Sölva, che oggi dirige le operazioni nella tenuta. Il vigneto tradizionale ha una superficie di 12 ettari, che Sölva descrive così, tenendo conto parimenti del futuro e del passato, "Avere una storia secolare nella viticoltura, rispettarla e proseguire in modo genuino nel presente e nel domani" - questi i segni distintivi della sua tenuta.

    Tradizione e autenticità sono dunque i concetti-chiave che guidano l'attività di Sölva. Si potrebbe anche aggiungerne un terzo: coerenza. Peter Sölva va per la sua strada, caratterizzata dalla consapevolezza della qualità e da un ampio assortimento di vini - anche insoliti: Lagrein, Gewürztraminer, Teroldego, Petit Verdot, Tannat e Grenache. Da questa combinazione risultano due linee d'impronta propria: la denominazione "Amitar" è per i vini a vendemmia tardiva (Spätlese), mentre "Desilva" è per vini con forte terroir ottenuti da vecchi ceppi. "L'importante è che nel carattere dei nostri vini si senta la loro origine e si riconosca lo spirito della nostra azienda" - così Peter Sölva.

    Il nuovo - come si vede in questa azienda di Caldaro - può fondersi al meglio con la tradizione. E il risultato si può vedere una volta per tutte.
    Cantine
    Tenuta Hans Rottensteiner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    "Azienda di famiglia" è un concetto al quale ricorrono molti imprenditori. Hans Rottensteiner lo fa a ragion veduta. "Tutti i miei familiari collaborano in qualche modo al nostro buon successo - sia direttamente in cantina, in ufficio o fornendoci l'uva" - racconta Hannes Rottensteiner, che gestisce la tenuta con la moglie Judith. Si tratta della terza generazione di Rottensteiner.

    L'azienda non è solo radicata nella famiglia, ma anche nel mondo vitivinicolo bolzanino e nella sua tradizione. "Fondamentalmente siamo concentrati sulla produzione di vini locali in purezza e in particolare sui due tipici vini bolzanini, il Santa Maddalena e il Lagrein" - dice il vignaiolo. I due vitigni interessati, la Schiava e il Lagrein trovano condizioni ottimali nei terreni di Bolzano, tipicamente porfidici, che conferiscono al vino anche un'accentuata nota minerale.

    Nella tenuta di Hans Rottensteiner si dà sempre più importanza al Pinot bianco. "Negli ultimi anni è diventato sempre più importante, per noi" - così Hannes Rottensteiner. Al momento rappresenta già il 35% della produzione - del tutto inusuale, per una tenuta bolzanina.

    I pilastri su cui poggia la tenuta da due sono diventati tre. E in futuro dovranno essere ancor più enfatizzati. "Vogliamo affermarci come specialisti del Santa Maddalena, del Lagrein e del Pinot bianco" - questo l'obiettivo di Rottensteiner. Un altro pilastro, però, non deve subire nessuna modifica: "siamo e restiamo un'azienda familiare tradizionalista".
    Cantine
    Azienda Agricola Niedrist Ignaz
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Da oltre 30 anni, Ignaz eed Elisabeth coltivano la "loro" azienda a Cornaiano, nel cuore del comprensorio viticolo altoatesino, dove regnano le condizioni migliori per produrre vini di qualità. I vigneti sono distribuiti in tre zone: a Cornaiano, ad Appiano Monte e a Gries.

    Anche se da un punto di vista geografico sono aree relativamente contigue, le loro caratteristiche sono assolutamente differenti. Tra l'altro, sono proprio questo contrasto e questa varietà a conferire ai vini espressività e coinvolgimento. "Ciò che teniamo in massimo conto sono i terreni e le peculiarità delle singole zone, cerchiamo di creare una sintonia tra terreno, pianta e attività manuale del viticoltore" - dice Ignaz Niedrist - "Tutti i lavori vengono svolti con grande devozione, con consapevolezza nei confronti della natura e nel rispetto della sostenibilità".

    Ignaz Niedrist, sua moglie Elisabeth e i loro figli Maria, Franz e Johannes si tengono aggiornati e applicano la loro preparazione e il loro sapere nel modo più coscienzioso possibile. Si affidano tanto all'intuizione e alla grande esperienza in vigna. La lavorazione del terreno è il più possibile delicata. Nella cantina ristrutturata della tenuta Niedrist di Cornaiano si ottengono vini vitali, armonici, con carattere.

    L'assortimento dei vini rossi comprende Pinot nero, Lagrein, Merlot e Kalterersee, mentre i vini bianchi offerti dalla cantina della tenuta Niedrist sono Pinot bianco, Sauvignon, Chardonnay e Riesling.
    Cantine
    Finkhof Merano
    Merano, Merano e dintorni

    Nel quartiere meranese di Maia Bassa c’è una statua di Blasius Trogmann e anche una via che porta il suo nome. Non è certo una coincidenza, visto che Trogmann è considerato uno dei più importanti compagni d’armi di Andreas Hofer durante l’insorgenza tirolese del 1809. Oltre a quella per la sua terra natale, il meranese nutriva anche un’altra passione: quella per la viticoltura e la vinificazione.

    Trogmann ha coltivato questa passione presso il suo maso avito, il Finkhof di Hagen, sito in una delle zone più assolate della città di cura di Merano, tra la città vera e propria e i Giardini di Castel Trauttmansdorff. “[…] ad Hagenach, sui quieti e solitari terreni, la vite, sotto il sole di mezzogiorno, stilla un succo delizioso […]”, si legge in un testo dell’epoca.

    La predisposizione di Hagen per la viticoltura è stata riconosciuta molto presto: il Finkhof viene citato per la prima volta in un documento del 1213. Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, a lavorare il terreno è il già nominato Blasius Trogmann che consegna il suo vino fino alla capitale dell’impero. Ancora oggi, più di duecento anni dopo, il maso appartiene alla famiglia Trogmann Innerhofer. E ancora oggi vi si respira la stessa passione per il vino, venduto anche nella propria bottega contadina a Merano. I quattro membri della famiglia lavorano tutti in azienda e sono in grado di vivere di viticoltura.

    Al Finkhof si produce una Schiava leggera e fruttata, un corposo Merlot e un Lagrein di grande complessità. Inoltre, i grappoli di Schiava vengono trasformati in spumante secondo il metodo classico, venduto poi con la denominazione di “Hagenach”, la zona dove cresce e matura. E, non da ultimo, vi si produce una elegante cuvée bianca, il cui nome ricorda il profondo legame del Finkhof di Merano con l’eredità della famiglia e del maso: si chiama Blasius. 

     
    Cantine
    Tenuta Morandell
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Da uovo a larva a pupa a farfalla. Come dire: da tralcio a fiore a grappolo a vino. Armin Morandell, della tenuta omonima di Caldaro, ha intuito le similitudini tra questi due fantastici processi di trasformazione che avvengono in natura. E allora non deve sorprendere il fatto che i nomi di tutti i vini di Morandell richiamino le farfalle.

    La tenuta Morandell si trova sopra il Lago di Caldaro e i suoi vigneti si estendono in diverse zone e ad altitudini comprese tra 200 e 500 m. Pur essendo tutti molto soleggiati, hanno un microclima diverso e le viti crescono su terreni che variano da ghiaioso calcareo ad argilloso rosso. "Questa varietà ci permette di coltivare vitigni specifici nelle zone più vocate e di ottenere di conseguenza vini di carattere" - commenta Armin Morandell.

    Il giovane vignaiolo si concentra sul Pinot grigio, sulla Schiava, sul Merlot e sul Cabernet Sauvignon, "un pugno di vitigni" - come lui stesso ammette - "che noi produciamo seguendo tutte le regole dell'arte". E che vengono venduti. E così le farfalle sono diventate il loro marchio - i nomi dei vini ricordano quelli di diverse specie di farfalle e le loro etichette si confondono con le loro ali. "Vini e farfalle: entrambi sono il fantastico risultato di un processo di trasformazione che si è concluso" - racconta Morandell per spiegare il suo pensiero.

    E poiché la farfalla è una creatura sensibile è adatta anche alla filosofia della tenuta Morandell:"Lavoriamo con un approccio olistico, ci dedichiamo con passione alla cura delle nostre viti e puntiamo ad una coltivazione sostenibile". 
    Cantine
    Cantina Milla
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Presso l'azienda Milla di Cortaccia si producono due vini. Non di più. Entrambi sono cuvée, entrambi contengono uve degli stessi vitigni, entrambi fermentano in tini di legno aperti ed entrambi possono maturare a lungo. Il vignaiolo Gert Pomella si concentra quindi su un piccolo assortimento, piccolo ma raffinato.

    La coltivazione delle viti dell'azienda Milla di Cortaccia avviene su appena 4 ettari. La superficie è suddivisa in 7 diverse vigne, tutte abbarbicate su erti pendii con pesanti terreni argillosi. Le condizioni sono estremamente favorevoli a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, i vitigni coltivati da Gert Pomella. Da questi vini, assemblati in proporzioni diverse, hanno origine i due vini di Pomella: "Centa" e "Milla".

    Nella lavorazione delle uve, Pomella segue una sua propria strada. La fermentazione avviene in tini aperti di legno e di acciaio, dove il cappello di vinacce viene sommerso più volte al giorno - a mano. "Utilizzo il vino di prima torchiatura per prolungare la maturazione fisiologica dei vini" - racconta il vignaiolo-enologo. I due vini vengono affinati in barrique francesi per 24 mesi. "Il mio vino "Centa" rimane in barrique già usate, mentre per il "Milla" ricorro per lo più a barrique nuove" - spiega Pomella, i cui vini invecchiano ancora per almeno un anno in bottiglia.

    Tanto tempo, tanto impegno, tanto lavoro per due vini. Ma si sente tutto.
    Cantine
    Egger Ramer
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La tenuta Egger-Ramer esiste a Bolzano sin dal 1880 e da allora i proprietari si pongono uno stesso, unico, obiettivo: coltivare vitigni autoctoni in modo moderno. Peter Egger-Ramen rappresenta la quinta generazione di viticoltori che si prendono cura della tenuta. Non tiene solo fede all'obiettivo, ma lo ha anche ingrandito: vuole produrre il Lagrein perfetto.

    Situata proprio nel centro del capoluogo dell'Alto Adige, la tenuta Egger-Ramer gode di condizioni ottimali - anche perchè qui si punta al Lagrein da diverso tempo. "Mio padre Toni ha creduto nella forza e nel potenziale del Lagrein sin dagli anni '70" - racconta Peter Egger-Ramer - "in un periodo, quindi, nel quale il vitigno si coltivava solo per produrre il vino semplice del contadino, con tutte le sue spigolosità".

    Peter si basa sull'impostazione di suo padre, lavora instancabilmente alla qualità del suo Lagrein e, con il Kristan Lagrein Riserva, crea un rappresentante straordinario di questo vitigno. Chi crede che il vignaiolo bolzanino abbia raggiunto il suo scopo, si abaglia di grosso. Se gli si chiede quale sia il suo sogno, risponde: "Sarebbe bello, un giorno, poter produrre il Lagrein perfetto".

    Anche se il Lagrein è il vino-simbolo della tenuta, lo spettro varietale dei vitigni coltivati nei 15 ettari di vigneto, che si estendono a e intorno a Bolzano, è molto più ampio e comprende anche il Moscato giallo, il Pinot bianco e la Schiava: tutti vitigni autoctoni, tutti vini che esprimono il carattere forte della zona e - come dice Peter Egger-Ramer - "uniscono il meglio di due mondi: quello alpino e quello mediterraneo".
    Cantine
    Tenuta Ploner
    Marlengo, Merano e dintorni
    Un'azienda di famiglia, un'unica superficie a vite, tre vitigni, ma innumerevoli genotipi: alla tenuta Plonerhof di Marlengo si punta ad una variabilità del tutto particolare per occupare una nicchia estremamente interessante. Anche perché il vignaiolo Erhart Tutzer vuole essere "di qualità" in tutto - dalla vite alla bottiglia.

    I vigneti della tenuta Plonerhof ricoprono 5 ettari, in parte con pendenza fino al 40%, dove lavorare è difficile e faticoso. È evidente che in queste condizioni non si riceve nulla di regalato.

    Se si dà un'occhiata all'azienda, salta subito all'occhio una peculiarità: i filari sono disposti secondo la linea di massima pendenza e non, come nel resto della Provincia "a ritocchino (cioè seguendo la diagonale del campo)". Passa in secondo piano, invece, la vera particolarità di questa azienda. "Nel nostro impianto di Pinot nero convivono ben 172 genotipi diversi di questo vitigno" - racconta Erhart Tutzer - "e anche nell'area destinata al Sauvignon e al Pinot bianco si trova una certa quantità di genotipi differenti". Questa varietà tutta interna al vitigno è il vero elemento distintivo dell'azienda di famiglia di Marlengo e la si riscontra anche nel vino che Tutzer produce.

    Degustandolo si percepisce anche la politica della qualità, che sta alla base di tutta l'attività: comincia con la coltivazione il più possibile naturale delle vigne, passa per la riduzione della quantità di uva da raccogliere da ciascuna vite per concludersi nella vinificazione nella cantina del Plonerhof.
    Cantine
    Tenuta Pföstl
    Scena, Merano e dintorni
    Due amici, tre vigneti, un progetto: con la tenuta Pföstl, a Scena, Stefan Pföstl e Georg Weger hanno realizzato il loro sogno di bambini. Weger si occupa delle vigne e della cantina, Pföstl della vendita, anche nel resort che lui stesso dirige a Scena.

    Oltre al fatto che la tenuta si fonda su una profonda amicizia tra i due, sono soprattutto le tre vigne a caratterizzarla. I vigneti sono distribuiti tra Merano, Scena e Pochi di Salorno, tutte zone soleggiate e calde.

    Il clima è diverso, i terreni sono diversi, l'esposizione è diversa, e ciò significa che vi si coltivano vitigni diversi. "Il detto che l'intero sia più della somma delle parti vale anche per il vino, che deriva dall'interazione tra terreno, vitigno, clima e attività del viticoltore" - dice Stefan Pföstl.

    Gran parte di questo lavoro si svolge in vigna e in cantina "con passione e sincerità", sottolineano i due amici. Grazie alla variabilità delle zone interessate si ottiene un assortimento ampio che comprende Merlot, Cabernet, Sauvignon Blanc, Pinot grigio, Chardonnay, Gewürztraminer, Pinot bianco e nero e il vino di uva curativa di Merano (Schiava grossa). Inoltre, la gamma della cantina comprende due spumanti prodotti secondo il metodo classico: Un Blanc de Blancs e uno spumante Rosé.
    Cantine
    Tenuta Eberlehof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La prima citazione documentata dell'azienda Eberlehof - che si trova sopra Bolzano - risale al 1312, più di 700 anni fa, dal 1668 è di proprietà della stessa famiglia e da quella stessa data nello stemma di famiglia compare un coltello da innesto. In sé, nessuna meraviglia, in fondo l'azienda Eberlehof si trova nel comprensorio viticolo di Santa Maddalena, classicamente destinato alla coltivazione della vite.

    Atrettanto poco meraviglia il fatto che 700 anni di storia - come maso e come famiglia - abbiano lasciato tracce evidenti e che mantenere salde tradizione e famiglia diventi un obbligo. E questo diventa evidente se si considera che attualmente nell'azienda sono contemporaneamente coinvolte ben 3 generazioni di Zisser. I nonni Lisi e Horst contribuiscono con la loro esperienza, il figlio Tomas e sua moglie Margit seguono la coltivazione delle viti con i figli Christian e Lukas, curano la cantina e gli appartamenti per le vacanze ricavati nel maso.

    Il mantener salda la tradizione, inoltre, si riconferma anche in vigna, dove si coltivano a pergola vitigni locali, autoctoni (Schiava, Lagrein e Blatterle) ai quali si affianca anche il Merlot. "Già la forte pendenza delle nostre vigne impedisce il ricorso a macchine agricole e proprio per questo coltiviamo le nostre viti, in parte molto vecchie, rigorosamente a mano" - racconta Tomas Zisser. Dato che l'invecchiamento dei vini avviene in botti di legno di rovere, i vini rossi dell'Eberlehof sono pieni, corposi ed espressione della propria origine. Proprio come vuole la tradizione.
    Cantine
    Azienda Vinicola A. von Elzenbaum
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Nel 1530 la tenuta A. von Elzenbaum viene citata per la prima volta in documenti ufficiali; nel 1886 ha luogo la prima premiazione dei suoi vini. Il fatto che ancor oggi si punti alla tradizione, ad una coltivazione tipica e al rispetto per la natura non sorprende, dato che la storia della tenuta continua da quasi 500 anni.

    Per qualcuno, una tradizione così antica potrebbe rappresentare un fardello, ma per il vignaiolo Josef von Elzenbaum è piuttosto un obbligo. Tutela la consuetudine e gli usi tramandati, ma tiene gli occhi aperti verso nuove vie e tecniche innovative, interessanti e promettenti.

    Ciò nonostante - o forse proprio per questo - i vini della tenuta A. von Elzenbaum sono così profondamente radicati nel loro terroir. "Mi interessa prima di tutto conservare il carattere legato al territorio dei miei vini e adeguare la scelta varietale alle diverse zone" - dice il vignaiolo. Altitudine, caratteristiche dei terreni, microclima: nella valutazione è necessario prendere in considerazione tutti questi parametri, prima di decidere quale vitigno coltivare.

    Negli anni, questa cura della selezione ha prodotto un'ampia gamma di vini, che sono oggi presenti nell'assortimento della tenuta A. von Elzenbaum: Lagrein e Cabernet, Pinot nero e Kalterersee Auslese, Gewürztraminer, Chardonnay e Moscato rosa. Non cambia però quale vino si degusti: si sente Termeno, si sente A. von Elzenbaum.
    Cantine
    Azienda Agricola Stroblhof
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Lo STROBLHOF è un maso di lunga tradizione vinicola, che già prima del 1600 si trova citato in antichi documenti dell’epoca. Fin da tempi remoti qui si coltivano le viti su tenui pendii dalle condizioni ottimi e si producono vini con uve pregiate.

    Con grande impegno ed amore ci dedichiamo alla nostra attività mirata al raggiungimento di un massimo livello qualitativo, sia nel vigneto ma anche in cantina. Le quantità piuttosto limitate delle uve raccolte garantiscono un’alta qualità dei vini prodotti. Con le uve dei 5,5 ettari di vigneti, ogni anno si produce un numero massimo di 40.000 bottiglie, di cui circa la metà vini bianchi, l’altra metà rossi. L’altitudine ideale di 500 metri s.l.m. e terreni ben aerati sui declivi ai piedi della Mendola garantiscono vini dal carattere deciso, di gradevole acidità e con buona tenuta all’invecchiamento.

    Lo STROBLHOF fa oggi parte delle migliori aziende vinicole dell’Alto Adige, ed è socio fondatore dell’Associazione “VIGNAIOLI DELL’ALTO ADIGE”.
    Cantine
    Tenuta Biologica Zollweghof Lana
    Lana, Merano e dintorni
    Da 30 anni, ormai, Franz Josef Pfeilhofer si è votato alla produzione biologica e biodinamica. Nella cantina della tenuta Zollweghof di Lana produce vini di altissima qualità con uva ottenuta da vitigni resistenti alle malattie fungine (PIWI) e ne inventa di nuovi - uno che contiene anche melissa.

    L'azienda Zollweghof di Lana è a conduzione familiare e la sua cantina risale al XIV secolo. In questo contesto storico, il vignaiolo Franza Josef Pfeilhofer produce i suoi vini in vecchie botti di legno e in anfore di terracotta, ricorrendo a metodi "di vecchia scuola", che integrano la produzione biodinamica. "Le mie viti resistono agli attacchi dei funghi, non ho bisogno di distribuire prodotti per difenderle tranne, forse, lo zolfo per un paio di volte all'anno" - dice Pfeilhofer.

    Questa filosofia presuppone anche il lavoro manuale, che in questa azienda, del resto, non ha alternative: i filari di vite si trovano su pendii talmente erti da impedire qualunque possibilità di utilizzo di macchine.

    Come vignaiolo, Pfeilhofer si è riproposto di ottenere dai vitigni PIWI "vini top fantastici e moderni". Anche per questo è disposto a seguire vie non convenzionali. Il suo spumante rosé di color rosso brillante - Swing - pensato come aperitivo, può essere bevuto anche come digestivo - Melissa gold. "Abbiamo affinato questo vino con bergamotto, abbinando le conoscenze sul vino biologico con quelle sui prodotti naturali e sulle erbe officinali" - così Pfeilhofer - "e questo sapere è antichissimo". Ma anche estremamente moderno.
    Cantine
    Tenuta Moarhof - Klotz Pertoll Florian
    Postal, Merano e dintorni
    Alla tenuta Moarhof di Postal ci si è votati alla Schiava - forse anche perché non è solo il vino ad avere una lunga tradizione, ma anche il maso. La sua prima citazione in un documento ufficiale risale al 1324 - radici profonde 700 anni, curate ancor oggi con grande attenzione.

    Originariamente possedimento della Chiesa, maso Moarhof di Postal viene acquistato dalla famiglia Pertoll nel 1923. Oggi ne tiene il timone Florian Klotz Pertoll. Già a 16 anni ha mosso i primi passi nelle aziende frutticole e viticole friulane, portando poi il sapere raccolto nell'azienda paterna. "Mio padre ha riconosciuto il mio impegno e mi ha sostenuto nel processo di professionalizzazione dell'azienda" - dice oggi Florian Klotz Pertoll.

    A questo processo si deve anche l'ampliamento dell'azienda con l'affitto di nuove superfici. L'uva di Schiava - fiore all'occhiello di maso Moarhof - non si vendemmia solo dalle viti che crescono sul terreno porfidico di Postal, ma anche sui terreni collinari argillosi di San Valentino. "Là le viti si allevano a pergola, dato che i grappoli di Schiava non sopportano a lungo la radiazione intensa del sole" - così Klotz Pertoll.

    Una volta in cantina, i vini di maso Moarhof (oltre alla Schiava anche Cabernet Sauvignon, Lagrein e Merlot) si affinano dapprima nei contentori di acciaio e poi nelle botti di legno di rovere situate nella storica cantina a vòlte. E dove altro?
    Cantine
    Tenuta Schmid Oberrautner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    21 generazioni: tanto è lungo l'albero genealogico della famiglia Schmid. E tutte si sono occupate della tenuta Schmid Oberrautner di Bolzano-Gries. Ciò significa che questa è una delle più antiche famiglie di viticoltori dell'Alto Adige. Oggi è Florian Schmid a continuare la tradizione.

    Nel 1411, ben prima della scoperta dell'America, Andrä Schmid pone la prima pietra, a Bolzano-Gries, per quella che diventerà la tenuta Schmid Oberrautner. E la pone nel vero senso del termine. Fa costruire un maso con edificio colonico e alloggi, alcune rovine del quale sono ancor oggi visibili. Un solido lavoro di qualità, dunque, che assorbe tutta l'energia degli Schmid.

    Lo stesso si può dire per la viticoltura che a partire dal XVII secolo gioca un ruolo sempre più importante a Gries e che oggi rappresenta il pilastro economico fondamentale della tenuta Schmid Oberrautner - anche grazie ai vini eccellenti:"Ciò che mi interessa è riuscire a portare l'annata nel bicchiere - ogni anno" - dice Florian Schmid. E per fare ciò può contare sui terreni dalle caratteristiche ineguagliabili delle zone dove coltiva la vite, sul know-how acquisito col tempo e sul sesto senso. "Per questo nei miei vini c'è anche un pezzettino di me, della mia personalità, del mio stile e soprattutto della mia passione per i vini minerali, freschi e beverini" - racconta il vignaiolo.

    La materia prima per questi vini cresce sugli oltre 9 ettari della tenuta Schmid Oberrautner, dove si coltivano soprattutto Lagrein e Santa Maddalena, ma anche Pinot nero, Pinot bianco, Merlot e Chardonnay. La produzione annua è di quasi 95.000 bottiglie, conservate nella cantina dlla tenuta Schmid Oberrautner. Proprio nel bel mezzo di Gries, si capisce.

    Annotazione: 

    Piazza Gries è chiusa fino a settembre, la tenuta è solo accessibile via: 

    Via Vittorio Veneto - Via Cologna - Via Michael Pacher - Via Fago



    Ponte Talvera - Via Cadorna - Via Fago


    Cantine
    Weingut Oberstein
    Cermes, Merano e dintorni
    I vini non “si fanno“, li si accompagna. Questa è la filosofia su cui si fonda l’attività di Joachim Wolf e del suo team alla tenuta Oberstein di Cermes. “Vogliamo vinificare senza ricorrere eccessivamente alla tecnica e concedere ai vini il tempo necessario per maturare nelle botti di legno“, così Wolf. “In fondo non siamo noi a stabilire i tempi della maturazione, ma il tempo stesso.“

    È chiaro: questa visione può essere applicata solo se la qualità della materia prima, dell’uva, è buona. E questa qualità si forma in vigna. Alla tenuta Oberstein di Cermes la si ottiene – e anche questo ha a che fare con la filosofia – con l’attenzione e il rispetto, che consigliano di produrre meno uva, ma di ottima qualità.

    A ciò si aggiunge che Madre Natura ha avuto un occhio di riguardo per la tenuta Oberstein di Cermes. Le vigne si trovano su ripide colline esposte a sud-est a 400 - 500 m s.l.m., su terreni leggeri, permeabili, limosi e sabbiosi miscelati a materiale granitico poroso e scistoso. Quest’ultimo conferisce ai vini della tenuta Oberstein una marcata mineralità.

    La posizione, l’altitudine e i terreni contraddistinguono il terroir, proprio come le differenze di temperatura tra giorno e notte, particolarmente notevoli in autunno. “Tutti questi fattori e la nostra filosofia estensiva applicata sia in vigna che in cantina danno origine a una combinazione assolutamente unica e rappresentano la base per vini eccellenti con un elevato riscontro in termini di riconoscimento“, dice Wolf.
    Cantine
    Weingut Donà
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Produrre un vino tipico: sembra facile, ma è estremamente difficile. "I vini tipici devono esprimere l'unicità della vite, del terreno, del microclima, del viticoltore, della zona e dell'annata" - dice Hansjörg Donà, responsabile della tenuta di famiglia che si trova a San Paolo.

    Quindi, chi vuole produrre vini tipici non solo deve conoscere nei minimi dettagli la zona, la terra e il clima, ma deve anche sapere dove un determinato vitigno troverà le condizioni migliori per esprimere tutte le sue caratteristiche. Nella tenuta Donà, a San Paolo (Comune di Appiano), si è scelto di coltivare Chardonnay, Merlot, Pinot bianco e i vitigni autoctoni Schiava e Lagrein. "I vitigni tradizionali costituiscono la base dei nostri vini" - racconta Donà.

    Anche la vendemmia si effettua in modo tradizionale, a mano, con grande impegno, con l'aiuto dei familiari e facendo attenzione alla qualità. "Puntiamo su un'uva di qualità, su una moderna tecnologia enologica e su una programmazione sostenibile e di lungo periodo" - così il viticoltore, che in cantina mette a disposizione la sua pluriennale esperienza e tutto il suo know-how. Lo scopo di tutte le fatiche è ottenere vini autentici, con un carattere unico, affinati - sia i bianchi che i rossi - in tonneau di rovere da 500 litri.

    Anche l'affinamento contribuisce alla creazione di un vino autentico, tipico. Sembra facile, come detto, ma è davvero molto complicato.
    Cantine
    Weingut Sebastian Praxmarer

    La frazione di Mazzon, sopra Egna, nella parte meridionale dell’Alto Adige, è il luogo votato al Pinot Nero per eccellenza. È qui che i pionieri sperimentarono questo vitigno, è qui che nacquero i primi Pinot Neri altoatesini degni di nota ed è da qui che provengono ancora oggi i migliori rappresentanti di questa varietà.

    Non deve quindi stupire che anche la Tenuta Praxmarer presso la Residenza Fritzenhof di Mazzon sia nata con l’obiettivo di “creare la nostra personale interpretazione di un Pinot Nero di Mazzon”. Del peso della tradizione che grava sulle sue spalle è ben consapevole Sebastian Praxmarer, titolare della tenuta che porta il suo nome: “La nostra ambizione è che questa particolare zona, con le caratteristiche del suo terreno e il suo microclima unico, si possa ritrovare in maniera inalterata anche nei nostri vini”, spiega Praxmarer.

    Il peso della tradizione è dato dalla zona di produzione perché, come produttrice di vini, la Tenuta Praxmarer di Mazzon è ancora un’esordiente assoluta. La lavorazione in proprio di una prima parte dei circa 15 ettari che circondano il maso è iniziata solo nel 2020. La storia della tenuta ha però radici molto più profonde. Presso la Residenza Fritzenhof, infatti, le viti venivano coltivate fin dal 1800, quindi da più di 220 anni. Dal 2020, la tradizione vinicola della famiglia Praxmarer si è semplicemente arricchita di un’ulteriore sfaccettatura.

     
    Cantine
    Tenuta Thurner
    Nalles, Merano e dintorni
    I vigneti della tenuta Klasen Hof di Nalles sono abbarbicati su erti pendii, il che rende impossibile ogni lavorazione a macchina. La maggior parte dei lavori viene eseguita a mano. Ciò che suona faticoso, per la famiglia Thurner non è solo la normalità, ma anche un vantaggio: "Possiamo intervenire direttamente sulla qualità dell'uva ancora in vigna" - dicono.

    La passione è di casa, qui nelle tenuta Klasen Hof di Nalles. All'inizio del XX secolo, Alois Mair - il nonno dell'attuale proprietario - ha avuto il coraggio di costruire un maso dal nulla e di cominciare a dedicarsi alla viticoltura. Il "Klasen Luis" ha posto le basi per un'azienda ancor oggi di successo. "Per coltivare la vite ci basiamo sul sapere tramandato di generazione in generazione e sulla lunga esperienza in cantina" - di ciò sono consapevoli gli appartenenti alla famiglia Thurner.

    Il motto recita "La qualità nasce nella vigna e nella botte" e per questo si cerca l'equilibrio perfetto tra lavoro nel vigneto e in cantina. Si ottengono così vini dal carattere marcato, nei quali il profilo aromatico riflette il terroir - e la passione che nella tenuta Klasen Hof di Nalles si mette nella coltivazione del Lagrein e della Schiava, del Merlot, del Sauvignon Blanc e del Pinot bianco. Da quasi un secolo.
    Cantine
    Weingut Wieserhof

    A contraddistinguere la Tenuta Wieserhof di Foiana sono due colonne portanti geografiche e il loro antico legame. Uno dei due vigneti del maso si trova infatti a Foiana, sopra Lana, mentre il secondo è situato a Castagnara-Masetto, nelle vicinanze del Lago di Garda. La particolarità è che, da non meno di 3.000 anni, i due vigneti sono collegati tra loro da un’antichissima via commerciale, il cui nome – la traversara – è stato dato dalla famiglia Wieser anche al suo progetto vinicolo.

    Il progetto “la traversara” viene portato avanti da circa vent’anni da Hubert Wieser e da sua moglie Silvia, che rappresentano la seconda generazione a gestire il Wieserhof. Con le figlie Maya ed Emma, al maso sta già lavorando anche la terza generazione. La produzione comprende quattro vini, che – come i vigneti del Wieserhof – hanno una serie di connessioni.

    Entrambi i vigneti – quello di Foiana e quello di Castagnara-Masetto – si trovano alla stessa altitudine, circa 600 metri sul livello del mare, e in entrambi crescono le stesse varietà, ossia Pinot Bianco e Pinot Nero. “I grappoli di entrambi i vigneti e di entrambe le varietà vengono fatti maturare in botti di legno allo stesso modo, eppure se ne ricavano quattro vini dal carattere distinto, ognuno dei quali racconta una storia del tutto unica e personale”, racconta Hubert Wieser.

    Ciò li rende particolarmente adatti alla Tenuta Wieserhof di Foiana. In fin dei conti anch’essa racconta una storia. Una storia iniziata circa 3.000 anni fa che narra dell’incontro di due zone e due culture.

     
    Cantine
    Tenuta Waldthaler Clemens
    Ora, Strada del Vino
    È la settima generazione di viticoltori che gestisce la tenuta Clemens Waldthaler di Ora, che si estende nel cuore del comprensorio viticolo della Bassa Atesina destinato, in prevalenza, alla coltivazione del Lagrein e del Pinot nero. Oggi, Clemens Waldthaler propone in assortimento, oltre ai due vini tipici, anche vini bianchi e da vitigni bordolesi.

    Ora è una piccola cittadina della Bassa Atesina, tradizionalmente legata alla viticoltura. Si trova su un accumulo di detriti di porfido, che conferiscono ai vini qui prodotti una nota minerale. Inoltre, il clima e la leggera pendenza rappresentano altre condizioni ottimali per la coltivazione della vite. I Waldthaler se ne sono accorti già nel 1735 e hanno acquistato la tenuta di 7 ettari - oggi omonima.

    I filari non sono soltanto di Pinot nero e di Lagrein - com'è usuale da queste parti - ma anche di Cabernet e Merlot. L'uva degli ultimi tre vitigni si utilizza per produrre il fiore all'occhiello della tenuta Clemens Waldthaler: la linea Raut. L'assortimento comprende anche vini bianchi, in particolare Sauvignon e Pinot bianco.

    "Puntiamo a una lavorazione delicata dell'uva, alla fermentazione controllata e a un controllo e a una cura continui dei nostri vini" - così Clemens Waldthaler, che aggiunge:"tutti comportamenti indispensabili se si vogliono produrre vini gradevoli e di qualità".
    Cantine
    Weingut Klosterhof
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Il Klosterhof di Caldaro è insieme tenuta vinicola, hotel garnì e distilleria. Oskar Andergassen e suo figlio Hannes sondano tutte le possibilità per ottenere qualcosa dai grappoli. Di conseguenza, grande è l'attenzione che dedicano alla loro materia prima. Attenzione significa, per gli Andergassen, innanzi tutto rispetto per la natura.

    Già (e soprattutto) nei 4,5 ettari della tenuta, dove le rese sono mantenute basse per ottenere - come gradito effetto collaterale - un'elevata qualità dell'uva. Il rispetto e la sostenibilità si applicano anche in cantina, nella quale si lavora - delicatamente - solo l'uva vendemmiata dalle proprie vigne:"Seguiamo la filosofia della torchiatura delicata e lasciamo tempo al vino, tanto tempo, per maturare nelle botti di legno" - racconta Hannes Andergassen.

    Il risultato della cura e dell'attenzione tipiche della tenuta Klosterhof sono le 35.000 bottoglie di vini DOC, primi fra tutti la Schiava, il Pinot bianco e il Pinot nero. Dalle vinacce del Pinot nero e del Moscato giallo, ma anche dalle albicocche o dalle pere Williams si producono, sin dal 2013, distillati. Il modo migliore per conoscerne l'intera gamma è programmare una visita guidata della cantina. È così possibile ottenere non solo un quadro d'insieme sulle attività che si svolgono al Klosterhof, ma anche assaggiare il terroir di Caldaro e dei suoi dintorni - e non da ultimo tutta la passione degli Andergassen.
    Cantine
    Tenuta Griesbauerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La famiglia Mumelter vive nel maso della tenuta Griesbauerhof a Santa Maddalena, sopra Bolzano, dal 1785. L'azienda è coltivata oggi dal rappresentante della settima generazione: Lukas, che ha rilevato la gestione dell'azienda dei genitori nel 2018 - già preparata al meglio.

    Lukas ha gettato le basi lavorative con la laurea in viticoltura ed enologia, conseguita a Geisenheim, e le ha messe in pratica con tirocini in Italia (Toscana e Piemonte) e all'estero (Nuova Zelanda). Tutto ciò fluisce ora nei vigneti e nella cantina della tenuta Griesbauerhof, a partire da una valutazione professionale della zona e dei terreni:"La zona ventilata e i terreni limosi di origine porfidica lasciano il segno nei vini" - racconta Lukas Mumelter - "sia i terreni alluvionali a sud di Bolzano che i terreni morenici di Appiano".

    Le caratteristiche di questi terreni, della zona e la diligenza del lavoro in vigna si ritrovano nell'uva di Cabernet, Merlot, Lagrein, Schiava e Pinot grigio, con cui Lukas produce vini fruttati, vellutati e autentici. È possibile degustarli nel punto vendita dell'azienda - "Freiraum mumi", che Lukas gestisce con il fratello Michael, in abbinamento ai pomodori che mamma Margareth Mumelter coltiva in azienda - quasi 30 varietà diverse.

    Nonostante tutta questa varietà, l'attenzione principale è ancora rivolta alla tradizione, all'azienda Greisbauerhof. Così Lukas definisce l'obiettivo del suo lavoro:"Produrre grandi vini dai vitigni autoctoni Lagrein e Schiava". Quindi, anche se la sua casa è il mondo, le sue radici sono a Bolzano.
    Cantine
    Tenuta Andi Sölva
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Nel 2005 Andreas Sölva rileva il vigneto di famiglia a Caldaro e dal 2007 produrre vini con l'ambizione e la vocazione di trasmettere l'unicitá e la varietá della regione che circonda il Lago di Caldaro. Accompagna l'uva, sostiene i processi naturali e lavora orientato esclusivamente alla qualitá. Il scopo é quello di raccogliere l'uva sempre quando ha raggiunto la maturazione ottimale.

    I vigneti sono situati a Caldaro e dintorni. La plaga viticola „Pulvernoa“ (a 300m slm) é cosparsa di viti, che hanno tra 80 e 100 anni, di Schiava grossa e Schiava gentile; in una parte di questa plaga coltivo anche del Cabernet Franc e della vite Tannat. Nella plaga Barleit (400m slm) coltivo esclusivamente piantagioni d'uva Pinot bianco. La terza Plaga (420 m slm,) si trova nella frazione di Pianizza di Sopra, qui raccoglie dal 2008 Pinot Grigio Renano.
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      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.