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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Stachlburg
    Parcines, Merano e dintorni
    Dal 1945 la tenuta Stachlburg di Parcines è proprietà dei baroni von Kripp, ma il primo vigneto è stato piantato solo 30 anni fa. Da più di 20 anni l'azienda si coltiva seguendo le rigide regole della produzione biologica "per rispetto verso la natura, l'uomo e l'ambiente" - sottolinea Sigmund Kripp.

    "Vogliamo lasciare ai nostri figli una natura intatta e una prospettiva per cui valga la pena di continuare a vivere" - così Kripp. Dopo aver studiato ed essersi laureato in Germania, ha rilevato la proprietà nel 1990 ed è stato il primo a piantare le viti, nella tenuta Stachlburg - Chardonnay e Pinot nero. Oggi alla tenuta Stachlburg fanno capo vigne distribuite in tre Comuni. A Parcines, dove si trova la sede della tenuta, sui terreni profondi e ricchi di humus delle colline esposte a sud, a 650 m s.l.m., crescono - oltre allo Chardonnay e al Pinot nero - anche viti di Pinot bianco, Pinot grigio e Gewürztraminer. Nella vigna di Andriano, situata a minore altitudine e in una zona meno umida, si coltivano il Pinot grigio, Sauvignon Blanc, Lagrein, Merlot e Schiava.

    Sui pendii sopra Naturno, il Regent, il Pinot nero e la Schiava trovano condizioni ottimali per il loro sviluppo. Ma non cambia da dove provenga l'uva: "naturalità, purezza e un carattere forte dei vini sono tutto ciò che ci interessa" - dice Sigmund Kripp. Anche per questo coltiva le sue viti in modo sostenibile e olistico. Al rispetto per la natura, per l'uomo e per l'ambiente si aggiunge quello per il vino.
    Cantine
    Malojer - Gummerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Zone vocate e vini di carattere che esprimono tutto il loro terroir: questo è ciò che identifica la cantina Malojer Gummerhof. Situata alla periferia nord di Bolzano, può contare su una lunga storia: da 5 generazioni si punta alla qualità e all'identità.

    Quando Bolzano era ancora un piccolo e facilmente controllabile paese, il Gummerhof si trovava al centro di vigneti, campi coltivati e prati. Era il 1480 quando il maso viene citato ufficialmente in atti documentati. Esattamente 400 anni dopo Joseph Trafojer costruisce l'azienda e, passo passo, anche la cantina e la distilleria. Quando alla fine degli anni '40 sua nipote, sposata Malojer, rileva l'attività, cambia il nome della famiglia che la gestisce, la ricetta per il successo rimane la stessa.

    Due sono i pilastri sui quali si fonda: una rigorosa politica della qualità, che si persegue ormai da decenni, e l'identità del terroir, che si deve poter ritrovare nei vini dell'azienda Malojer Gummerhof. Il risultato è un ampio assortimento di vini dal carattere forte: Cabernet, Merlot, Lagrein, Pinot nero, Schiava, Müller Thurgau, Sylvaner, Pinot grigio, Chardonnay, Gewürztraminer, Sauvignon e Pinot bianco.

    Tutti i vini sono affinati - a seconda del vitigno - in contenitori di acciaio, in barrique o nelle botti di rovere vecchie di generazioni. Tutti conferiscono ai vini un carattere inconfondibile - così dev'essere. E questo è anche quello che dice Urban Malojer, enologo della cantina di famiglia:"Il nostro obiettivo è migliorare di continuo i nostri vini e renderli sempre più tipici".
    Cantine
    Tenuta Prackfol
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Da quasi 400 anni nella tenuta Prackfolerhof di Aica di Fié si coltiva la vite e questo fatto è tanto più straordinario se si pensa che nessuno potrebbe mai mettere in relazione Fié allo Sciliar o Aica di Fié con la viticoltura o con la produzione di vino. Per lo meno non di primo acchito....

    E un simile comportamento può essere certamente giustificato, dato che anche alla tenuta Prackfolerhof di Aica di Fié serve tempo, tanto tempo per arrivare al vino. La prima citazione del maso risale al 1429, ma "solo" 200 anni più tardi (quindi a partire dal XVII secolo) si coltivano viti e si produce vino. Ma anche questo non è un caso. Diversamente da Fié allo Sciliar, la frazione Aica di Fié si trova a circa 600 m s.l.m., abbarbicata su una collina baciata dal sole e dove in estate si registrano temperature elevate, mentre di notte - grazie all'altitudine - è fresco. "Questi sbalzi di temperatura, i terreni morenici che poggiano sulla placca vulcanica di Bolzano, ricchi di quarzite e di porfido, offrono le condizioni migliori per coltivare la vite e per produrre vini eccellenti" - racconta Patrick Planer. È lui il responsabile del vino, anzi dalla vite fino al bicchiere. È lui che segue tutti i passaggi fino ai vini caratterizzati da una fresca mineralità e da una grande eleganza. La tradizione insegna. Anche questo.   
    Cantine
    Schlosskellerei Fritz Dellago
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Vini creati in un bunker e in un rifugio antiaereo, vini serviti a banchetti di Stato, vini che portano il sigillo della Repubblica di San Marino - tutti vini della cantina di Castel Corba di Appiano, ai quali soprattutto Fritz Dallago imprime il proprio marchio.

    Tutto comincia nei vigneti di Castel Corba - in tutto 4,5 ettari - nei quali si contivano diversi vitigni: Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon, Gewürztraminer, Pinot grigio, Riesling, Schiava, Zweigelt, Pinot nero, Lagrein, Merlot, Cabernet Sauvigno e Petit Manseng. "Amo la diversificazione e non ho preferenza, in fatto di vitigni" - dice Dellago - "ognuno ha il suo carattere personale e tutti i vini ben riusciti mi affascinano".

    Nessuna meraviglia, quindi, se in cantina l'obiettivo è rimarcare il carattere tipico del vitigno. "Non si deve intervenire troppo, i vini devono rimanere genuini" - così il vignaiolo-enologo. Per quanto legata al territorio sia la filosofia, altrettanto creativi sono i metodi. E infatti, Fritz Dallago produce i suoi vini in un bunker di altri tempi e utilizza un rifugio antiaereo come cantina per le barrique e per i portabottiglie (pupitre) dove si procede al remuage manuale delle bottiglie di spumante (rotazione giornaliera di 1/8 di giro e leggera inclinazione del collo verso il basso). Il risultato - si potrebbe dire - trova largo consenso a livello internazionale.

    La cantina di Castel Corba è fornitrice ufficiale della Reggenza della Repubblica di San Marino. E alle cene ufficiali dei Giochi Olimpici di Pechino e di Londra sono stati serviti i vini di questa cantina.
    Cantine
    Steidlerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Siete buoni intenditori di vino? E allora possiamo proporVi un gioco! Noi Vi diciamo l'indirizzo di un'azienda vitivinicola e Voi ci dite i vitigni che vi si coltivano.

    Impossibile, dite? Allora cominciamo con maso Steidlerhof di Bolzano. Si trova a Santa Maddalena di Sopra n. 1. Adesso è tutto più chiaro, no?  Lo sapevamo! A Santa Maddalena sopra Bolzano, nell'elencare i vitigni non si sbaglia scrivendone due: il vino che ha reso famoso la località ben oltre i confini provinciali contiene nove decimi di Schiava e un decimo di Lagrein.

    E un Santa Maddalena classico si produce anche, ovviamente, a maso Steidlerhof - a Santa Maddalena di Sopra n.1, Vi ricordate? "L'assortimento proposto dalla famiglia Gasser offre però anche altri vini: ad esempio un tipico Sauvignon, un Moscato giallo secco, un Muscaris corposo e un delicato Lagrein" - dice Rudi Gasser che oggi gestisce il maso. La famiglia Gasser ha consolidato le basi del maso storico. E così non si coltiva solo la vite e non si producono solo vini.

    I Gasser gestiscono anche un'osteria e affittano appartamenti per le vacanze. Entrambe le attività godono della posizione del maso (sopra Bolzano) e della meravigliosa vista sulle Dolomiti, sui tetti di Bolzano e sui vigneti di Santa Maddalena. E che cosa cresce lì lo sapete, vero?
    Cantine
    Pratenberg
    Merano, Merano e dintorni
    La tenuta Pratenberg di Merano è saldamente in mani femminili. La vignaiola Karoline Sinn, con grande passione, ha dato vita ad un piccolo e indipendente vigneto, che gode del clima mite e delle fresche folate, con terrazzamenti esposti a sud e terreni molto particolari. "Sedimenti glaciali di arenaria e porfido e rocce secondarie metamorfiche e granitiche" - Karoline Sinn non potrebbe negare di essere geologa, quando descrive il terreno dei suoi vigneti. E anche se chi legge non dovesse ancora aver capito con precisione di quali tipi di terreno si tratti, in sintesi si può dire che sono ottimali per produrre vini autentici, inconfondibili e di grande individualità.

    "Quando parlo dei miei vini lo faccio definendoli "grappoli nel bicchiere" - dice Sinn - "non sono pesanti, al contrario - sono vivaci, esuberanti e nel contempo terapeutici; hanno una delicata acidità e un elegante profilo aromatico". La vignaiola meranese pone attenzione anche all'originalità e alla concentrazione sulle proprie forze. Oltre che, ovviamente, alla qualità. In fondo, nei vini di Karoline Sinn si percepisce la sua firma, ma anche le premessi naturali sulle quali si fonda la tenuta Pratenberg. E forse anche il motto della tenuta: avere tempo, prendersi tempo e dare tempo alle cose.
    Cantine
    Cantina Sankt Pauls
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La chiesa, imponente, che è riportata anche sul nostro logo, testimonia l'importanza che il paese aveva nel Tardo Medioevo - non da ultimo per i pregiati vini prodotti nel circondario. Allora, San Paolo era il paese principale dell'Oltradige e ancor oggi storiche piccole cantine contornano i suoi pittoreschi vicoli.

    Oggi produciamo vini top, quali ad esempio il Sanctissimus (da viti ultracentenarie) o il Praeclarus Sekt, che viene affinato in un bunker della Seconda Guerra Mondiale.

    Nel complesso, sono 200 le famiglie che coltivano 185 ettari di vigneti ad altitudini comprese tra i 300 e i 700 m s.l.m. Nel 2019, il nostro assortimento è stato completamente rinnovato, provatelo!
    Cantine
    Cantina Calvenschlössl
    Malles, Val Venosta
    È raro che per dei vigneti si registrino quote altitudinali a 4 cifre. L'azienda Calvenschlößl di Laces, nel Comune di Malles, ha cominciato la propria attività a 1.000 m s.l.m., ma nel 2013 ha fatto un ulteriore passo. O meglio: un passo più in alto. La vigna più "alta" d'Europa è stata messa a dimora a 1.350 m s.l.m., nella proprietà dell'Abbazia benedettina Marienberg, che è davvero molto erta.

    Nel 2004, Hilde Van den Dries ha acquistato la tenuta Calvenschlössl. "Subito dopo abbiamo pensato di produrre vino biologico di qualità" - così Van den Dries. Più facile da dire che da fare: i vigneti non solo sono erti, ma sono anche distribuiti ad altitudini comprese tra i 970 e 1.005 m s.l.m.

    Queste condizioni estreme si sono rivelate però anche un vero colpo di fortuna. L'esposizione a sud garantisce un "pieno" di sole alle viti e data l'altitudine le notti sono fresche: questi forti contrasti favoriscono un notevole accumulo di zuccheri e la formazione di un'accentuata acidità negli acini. In entrambe le vigne, inoltre, si punta non solo a vitigni PIWI (resistenti alle malattie fungine) - Solaris, Souvignier Gris, Zweigelt e cabernet Cortis, ma anche ad un cauto approccio alla natura. La coltivazione può quindi essere definita "olistica".

    La stessa filosofia si segue anche in cantina: "La forza della fermentazione spontanea innescata dai ceppi naturali di lievito conferisce ai nostri vini l'inconfondibile raffinatezza e il carattere unico" - sottolinea Hilde Van den Dries. L'altitudine non è quindi l'unico ingrediente particolare del vino dell'azienda biologica Calvenschlössl di Laces.
    Cantine
    Putzenhof di Schweigkofler Anna
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quando le agenzie immobiliari aggiungono la dicitura "con grande potenziale" si sa già che si parla di un rudere. In quest'ottica, il maso Putzenhof di Laives-San Giacomo aveva un "enorme potenziale" già negli anni '50.

    E la famiglia Schweigkofler-Mottironi l'ha sfruttato per intero. Nel vero senso della parola. Nel 1956, Viktoria e Johann Schweigkofler acquistarono il maso Putzenhof di San Giacomo/Laives. I vigneti erano poco curati e da sostituire, l'edificio fatiscente e il viale d'accesso faticoso da percorrere. Dietro questo "potenziale", gli Schweigkofler riconobbero però il "vero potenziale": "La posizione ai piedi di una parete di porfido esposta a sud-ovest e le condizioni climatiche assolutamente favorevoli per la viticoltura " - dice il nipote Roman Mottironi, che oggi gestisce l'azienda.

    I proprietari hanno sfruttato le condizioni ideali per trasformare - in tre generazioni - un rudere in un'azienda vitivinicola di successo con una superficie a vite di 5,5 ettari coltivati nel modo più naturale possibile. Già da anni, ad esempio, non si utilizzano erbicidi. In questo modo, la materia prima per un'ampia gamma di vini cresce in modo naturale e rispettoso. Secondo gli stessi principi, nella cantina del maso Putzenhof si ottiene un interessante assortimento di vini bianchi (Chardonnay, Sauvignon Blanc e Kerner) e rossi (Lagrein, Pinot nero e un Colli di Bolzano da Schiava, Lagrein e Pinot nero). La produzione annua è di 37.000 bottiglie. Il potenziale del Putzenhof può ora essere quantificato.
    Cantine
    Josef Brigl
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Sono poche le cantine che possono contare su una tradizione di 700 anni. La cantina Josef brigl di Appiano può. Fondata all'inizio del XIV secolo, appartiene, con un maso e 50 ettari di superficie a vite, a una delle aziende leader e più grandi dell'Alto Adige. Anno di fondazione: 1309. Già solo questa indicazione lascia strada a una sorta di reverenza per questa azienda.

    "700 anni di cultura enologica hanno senza dubbio marcato il cognome Brigl" - dice l'enologo Alberto Fortarel. "La nostra filosofia rimane comunque: investire nel futuro". Tradotto in pratica significa coltivazione tradizionale delle viti, rigido controllo durante la vendemmia e vinificazione all'insegna dell'innovazione tecnica e del rispetto dell'uva. "Vogliamo che l'unicità dell'uva possa esprimersi pienamente nel bicchiere" - spiega Fortarel.

    La lavorazione delicata dell'uva è un passo in direzione dell'affinamento mirato - a seconda del vino, in acciaio o nelle botti vecchie o nuove di rovere. Dato che le viti crescono in zone vocate con condizioni ideali per tanti vitigni, anche l'assortimento proposto dalla cantina Josef Brigl di Appiano è molto ampio e comprende tutti i vitigni altoatesini più frequenti, anche se è a tre grandi classici che si presta la maggiore attenzione: Kalterersee, Schiava e Santa Maddalena. 700 anni di storia significano anche profondo radicamento nella tradizione - propria e della viticoltura altoatesina.
    Cantine
    Josef Weger
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda vitivinicola Josef Weger di Cornaiano-Appiano è stata fondata nel 1820 da - come c'era da aspettarsi - Josef Weger. Chiamiamolo Josef Weger I, dato che altri tre signori omonimi lo seguiranno nella gestione. Oggi tocca al pronipote del fondatore e indovinate come si chiama? No, si chiama Johannes.

    Josef Weger I è stato un pioniere della viticoltura professionale e del commercio di vino in Alto Adige e i suoi successori ne hanno seguito le orme con successo. Già prima di fine secolo il suo vino veniva spedito in Svizzera e in tutti i Paesi dell'ex-impero austroungarico e prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale fu fondata una succursale nel Tirolo orientale. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l'azienda si allarga e l'edificio principale - quello del XII secolo - viene destinato ad ospitare i vacanzieri.

    Dall'inizio degli anni '90 Johannes Weger si occupa del vigneto, che passa a dirigere nel 2015. Si procede alla ristrutturazione della cantina e si mettono a dimora nuovi vitigni, soprattutto Pinot nero, per il quale le condizioni pedoclimatiche dell'azienda Josef Weger sono ottimali. I vigneti si trovano a 435 - 600 m s.l.m. nel paese di Cornaiano e nei suoi dintorni e producono uva bianca e rossa con cui Weger ottiene vini in purezza e con terroir marcato: con una torchiatura delicata, in contenitori di acciaio a temperatura controllata e con macerazione a freddo.

    "Nei nostri vini si deve sentire l'interazione tra paesaggio e clima e lo spirito del vignaiolo" - dice Johannes Weger. E aggiunge - ma la cosa non sorprende - "I nostri vini sono l'espressione di un'esperienza decennale trasmessa di generazione in generazione. Da Josef Weger a Josef Weger. E a Johannes Weger.
    Cantine
    Weingut Pardellerhof
    Marlengo, Merano e dintorni
    Per coltivare il vino e farlo da sé è necessario possedere una vasta conoscenza del settore e, al Pardellerhof di Marlengo, ce l'hanno. La viticoltrice Anita Mitterer è biologa e ha lavorato presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Lì anche suo marito Erwin Eccli, enologo, è stato per anni responsabile della consulenza enotecnica e della formazione. Nel 2014 la coppia ha rilevato l'azienda dei genitori di Anita e si è concentrata sulla produzione del vino. Oggi i loro vigneti si estendono su quasi 2 ettari, suddivisi su tre diversi terreni dalla diversa altitudine ed esposizione. Vicino all'azienda vengono coltivati il Moscato Giallo, il Sauvignon Blanc, il Pinot Grigio e diversi altri vitigni PIWI. "La posizione dei vigneti è un po' più fredda e offre le migliori condizioni per vini freschi e aromatici, dal sapore deciso e raffinato", spiega Anita Mitterer.

    Il secondo terreno, anch'esso sulle colline moreniche di Marlengo, è rivolto a Sud ed è così ripido che consente solo il lavoro manuale. Qui cresce la Schiava sulle tradizionali pergole. La coppia di viticoltori ha molto a cuore questo vigneto. Il terzo terreno si trova alle pendici delle colline di Marlengo, a una quota un po' più bassa. "Qui coltiviamo le varietà rosso scuro come il Lagrein, il Merlot e il Tannat, ideali per vini profondi e di carattere", afferma Erwin Eccli.

    Al Pardellerhof di Marlengo vengono riempite circa 12.000 bottiglie all'anno. Anche se la produzione vinicola è tornata alla vita solo dieci anni fa, la tenuta vanta una lunga tradizione vitivinicola. Il Pardellerhof, infatti, è stato menzionato per la prima volta in un documento del 1285 e, per circa 120 anni, è stato di proprietà del monastero bavarese di Steingaden, rifornendolo di vino fino al 1714, quando è stato rilevato dagli antenati dell'attuale famiglia di viticoltori.
    Cantine
    Hännsl am Ort
    Lana, Merano e dintorni
    Il nome dell'azienda ha origini medievali, ma l'azienda "Hännsl am Ort" di Lana esiste come tale solo dal 2003. Al tempo, la famiglia Kerschbamer decise di dare un'opportunità alla vite e a se stessa e di proporre sul mercato i propri vini.

    Con la viticoltura, l'attività economica dell'azienda è stata ampliata. In precedenza, infatti, produceva solo mele e asparagi e con l'inizio del nuovo millennio si è aggiunta anche la vite, con l'intenzione precisa di non conferire l'uva a una delle grandi cantine sociali, ma di lavorarla in proprio. "Da allora coltiviamo la vite e vinifichiamo in proprio vini bianchi, rossi, rosè e cuvée" - dice Norbert Kerschbamer, viticoltore presso l'azienda Hännsl am Ort di Lana.

    Per quanto riguarda i vitigni, Kerschbamer segue la tradizione e punta sui classici, Schiava e Pinot nero, Lagrein e Merlot, Chardonnay, Pinot bianco e Sauvingon Blanc. Tutti vengono vinificati in purezza per ottenere uno Chardonnay fresco, un Sauvignon aromatico o una Schiava fruttata, il classico altoatesino per antonomasia.

    "Ogethn" è il nome che Kerschbamer ha dato al suo cuvée di Merlot e Cabernet (con colore rosso intenso) con il quale ha ampliato ulteriormente il suo assortimento. Il nome dell'azienda Hännsl am Ort potrà anche essere medievale, ma i vini che vi si producono non lo sono di certo.
    Cantine
    Pitsch am Bach
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La tenuta Pitsch am Bach si trova a Bolzano, tra Santa Giustina e Santa Maddalena - cioè proprio nella zona di origine del vino Santa Maddalena. A proposito di origini: quella della tenuta risale al XIV secolo e il suo proprietario non era né un contadino né un religioso, semplicemente un altoatesino.

    La prima citazione della tenuta è del 1350, quando viene annoverata tra le proprietà di un banchiere di Firenze, tale Boccia. Nei secoli, il cognome italiano tramandato oralmente dagli abitanti del luogo diventa Pitsch.

    Oggi Paul Schweigkofler e la sua famiglia, come ottava generazione, gestiscono la tenuta Pitsch am Bach: 3,4 ettari di vigneti esposti a sud-ovest a 300 m s.l.m. che poggiano su una piana alluvionale composta di molta sabbia e a medio contenuto in humus. Sono le condizioni migliori per coltivare il Lagrein e la Schiava con la cui uva, ovviamente, si produce, nella cantina della tenuta, un Santa Maddalena classico. Oltre al Lagrein e alla Schiava si coltivano anche Gewürztraminer e Moscato giallo.

    "Curiamo le nostre viti nel modo più naturale possibile e vinifichiamo seguendo la tradizione" - racconta Paul Schweigkofler. E si vede: la lunga storia della tenuta, la tradizione di famiglia e lo sfondo di Santa Maddalena hanno lasciato profonde tracce, nel Pitsch am Bach, che si manifestano in tutte le attività di ogni giorno.   
    Cantine
    K. Martini & Sohn
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Chi lavora nel settore del vino già da tempo e con passione vuole, ad un certo punto, imprimere ai propri vini il suo marchio. A proprio rischio, ma anche di proprio pugno. E la famiglia Martini ha fatto esattamente questo passo, dando vita a Cornaiano - 40 anni fa - alla cantina "K.Martini&Sohn".

    La lettera K, nella denominazione, sta per Karl - il papà - che ha fondato la cantina nel 1979 con il figlio Gabriel proprio nel centro di Cornaiano, paese a forte vocazione viticola nel Comune di Appiano. Al tempo, padre e figlio avevano già intrapreso un'attività in questo settore. Hanno così potuto attingere al necessario know-how e all'indispensabile esperienza per avere successo con il vino.

    Il passo verso il lavoro autonomo non è però facile:"Costruire la cantina è stato davvero impegnativo" - ricononosce oggi Gabriel Martini. "Le prime bottiglie sono state imbottigliate, tappate ed etichettate a mano". Consci delle limitate dimensioni, parlando della cantina "K.Martini&Sohn" di Cornaiano ci si riferisce a un'azienda piccola ma raffinata, che punta non soltanto a un servizio eccellente, ma anche e soprattutto alla qualità. "E questo, da solo, giustifica l'esistenza di una piccola azienda familiare" - così Martini.

    Una piccola azienda familiare che propone un assortimento sorprendentemente ampio di vini. Le 4 linee di produzione comprendono Pinot bianco, grigio e nero, Chardonnay, Sauvignon, Schiava, Lagrein e Moscato giallo e rosa.
    Cantine
    Hoandlhof
    Bressanone, Bressanone e dintorni
    In una cosa - solo in una - Manni Nössing di maso Hoandlhof di Bressanone è un vero tradizionalista: coltiva classici vitigni bianchi, come si addice a un'azienda della Valle Isarco. Per il resto è abituato, con un piccolo gruppo di vignaioli con cui condivide la visione del mondo, a percorrere nuove vie, a sperimentare nuovi processi di produzione, a perseguire nuove idee. "Noi siamo" - si compiace Nössing - " I ribelli del vino in Valle Isarco".

    In tutto ciò che Nössing fa c'è un obiettivo: produrre un vino con un carattere tutto proprio. E che cosa significa questo, in concreto? "Un vino deve piacere" - così il vignaiolo - "deve piacere a me!". Nel percorso verso l'obiettivo, Nössing è supportato dall'esperienza, ma anche dalle idee che ha raccolto nei viaggi in tutti i più importanti comprensori vitivinicoli del mondo.

    Tutto ciò è confluito, nel 2003, in vigneti che coprono una superficie di 5,5 ettari e nella cantina di maso Hoandlhof vicino a Bressanone, tutto ciò ha contribuito a creare vini con una personalità unica che attirano l'attenzione fin dal principio. Già uno dei primi vini di Nössling - il Kerner - ottenne il riconoscimento della guida enologica del Gambero Rosso. E anche gli altri vini che hanno seguito questo stesso destino hanno convinto gli esperti per la loro fresca acidità, per la forte mineralità e per la fruttuosità.

    L'assortimento di Manni Nössling comprende, oltre al Kerner, anche il Sylvaner, il Gewürztraminer, il Veltliner e il Müller Thurgau. Niente di più. Come dire: in fatto di scelta varietale, il ribelle è tradizionalista.
    Cantine
    Schloss Plars
    Lagundo, Merano e dintorni
    Il vino e la sua produzione hanno molto a che fare con i valori. Questo è ciò che deve aver pensato Andreas Theiner. Prima di occuparsi di Castel Plars a Lagundo, la tenuta storica della sua famiglia, era un bancario.

    Per quanto possa sembrare anomalo il passaggio da uno sportello a un vigneto, la spiegazione che ne dà Andreas Theiner è davvero molto semplice:"Il vino è la mia passione" - dice - "e anche se ho intrapreso un altro tipo di carriera lavorativa, il mio amore per il vino è sempre stato molto forte". È possibile che ciò derivi dalla genetica dei Theiner, che da sempre ripete la passione per il vino. Il nonno di Andreas - Franz - aveva studiato presso l'istituto agrario di Klosterneuburg, vicino a Vienna, nel 1895! Nel 1911 fece ritorno in Alto Adige, acquistò Castel Plars a Lagundo e per tutta la vita produsse vino. Lasciò poi in eredità la tenuta al figlio Karl, che proseguì l'attività.

    Nel 2003, Andreas rileva Castel Plars e si concentra sulla produzione di vini di qualità. Le premesse sono ottimali: i vigneti che ricoprono Plars di Mezzo a 450 m s.l.m. sono baciati dal sole e godono di una brezza costante. "Questo clima è ideale per un Sauvignon di gran carattere, ma anche per lo Chardonnay, il Pinot bianco, la Schiava, il Lagrein e il Merlot" - dice Theiner.

    In cantina è essenziale una torchiatura delicata e un approccio gentile al vino, dato che "Solo così la peculiarità e l'essenza della vigna trovano la porta di accesso al vino". Anche questo richiama la passione.
    Cantine
    Cantina Unterwirt
    San Martino in Passiria, Merano e dintorni
    In Val Passiria c'è un solo vigneto. Uno solo. E appartiene alla cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof che si trova a San Martino in Passiria. Intorno ad essa le famiglie Fontana e Schweigl hanno creato il loro universo fatto dell'hotel, della pizzeria e della birreria. Contemporaneamente hanno riportato in vita un'antica locanda frequentata, al tempo, da Andreas Hofer.

    La cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof porta due nomi: quello dell'hotel Martinerhof perché fa parte della gastronomia dell'hotel, l'altro è il nome proprio. Nel 2012 è stata ristrutturata la locanda, citata per la prima volta nei documenti nel 1694. "Dato che la vigna del maso Hianhof - che confina con noi - è la prima e anche l'unica di tutta la valle, abbiamo pensato di costruire una cantina nella stube dell'hotel - anche per dare una nuova vita all'edificio" - dice Florian Fontana.

    Nella cantina si produce oggi un ampio assortimento di vini - dalla Schiava al Pinot nero, dal Sylvaner al Kerner al Pinot bianco.

    Anche se in Val Passiria c'è un solo vigneto, la sua produzione non lascia a desiderare. A proposito di lasciar desiderare: nella cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof si propongono anche visite guidate. Anche se l'importanza della viticoltura in Val Passiria è molto scarsa, quella del vino è invece molto rilevante. Andreas Hofer, il "sammartinese" per eccellenza, era commerciante e intenditore di vini. Forse per questo lasciò scritto, prima della sua fucilazione nel 1810:"A tutti i buoni amici siano dati una zuppa e della carne presso l'Untern Wirt, insieme a mezzo litro di vino".
    Cantine
    Himmelreich-Hof
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Se il Monte Sole si chiama così, una ragione c'è. Qui si contano oltre 250 giornate di sole all'anno, si registrano sbalzi termici estremi tra il giorno e la notte; la quantità di pioggia che cade è la minore di tutto l'Alto Adige. Markus Fliri, a maso Himmerlreich Hof di Castelbello, sfrutta queste condizioni piuttosto anomale per produrre vini dal carattere forte.

    Anche se Castelbello non si trova in una tipica zona viticola, qui si produce vino da sempre. Almeno per consumo proprio. Nel 2004, al vignaiolo Fliri non bastava più, voleva aumentare la quantità di vini di qualità e proporli sul mercato -"vini interessanti, pregiati" - come dice lui.

    I vigneti di maso Himmelreich Hof - appena 2 ettari - si trovano a 650 m s.l.m., i terreni morenici - residuo dell'ultima glaciazione - sono molto minerali, caratteristica che si trasmette all'uva e di conseguenza al vino. "Ci sta a cuore produrre vini naturali, genuini e di carattere" - dice Markus Fliri.

    L'assortimento comprende Zweigelt, un cuvée rosso al quale è stato dato il nome del maso - Himmelreich Hof - e Pinot nero. Il loro affinamento avviene in barrique per dar loro modo di invecchiare gradualmente. Oltre a questi, si produce anche un Pinot bianco ed è da poco entrato a far parte dell'assortimento anche il Riesling Himmelreich Hof. Il vino non porta questo nome senza motivo. Almeno per gli intenditori.
    Cantine
    Kandlerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Può suonare come una citazione, ma "se si chiude una porta si apre un portone". Riferito a maso Kandlerhof di Santa Maddalena/Bolzano ha questo effetto: quando, alla fine degli anni '60, l'allora acquirente di uva stringe il cappio, la famiglia Spornberger decide di produrre vino in proprio. Le storie di successo possono cominciare anche così, da una difficoltà.

    Le radici di questa storia di successo affondano però molto in là nel tempo. Il maso esiste già nel 1278, ma solo nel XVIII secolo assume il nome di Kandler, dall'attività dell'allora proprietario - stagnino (in tedesco Zinngießer o Kandler). Nel 1793 la famiglia Spornberger rileva il maso che da allora è una proprietà, appunto, di famiglia.

    Gregor Spornberger passò dalla produzione di uva alla produzione di vino in proprio e diviene uno dei precursori della meccanizzazione della viticoltura in Alto Adige. Ha passato il Kandlerhof di Santa Maddalena/Bolzano al figlio Martin, che ha appreso l'attività artigianale in vigna e in cantina partendo da zero - e fino alla laurea.

    Nel 2023, la storia delle generazioni continua. Martin ha passato l'azienda al figlio Hannes. Il viticoltore di formazione è pieno di voglia di fare. È già possibile assaggiare la sua interpretazione più moderna dei vini.

    Oltre ai due ettari situati a Santa Maddalena e coltivati con i vitigni rossi autoctoni Schiava e Lagrein, con il Merlot e con il vitigno bianco Sauvignon Blanc, l'attuale progetto si estende su 2,5 ettari e si trova nel comune di Fiè allo Sciliar. Un nuovo sito aziendale, acquisito nel 2020, è in fase di completa conversione dall'allevamento (pascoli) alla viticoltura. L'azienda si trova a un'altitudine di oltre 700 m s.l.m. È un sito esposto a sud con terreni molto calcarei. La varietà principale è lo Chardonnay. I primi vini saranno sul mercato tra pochi anni.

    Cantine
    Kuenhof - Pliger Peter
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    Nella cantina del Kuenhof di Bressanone nascono quattro vini bianchi dalla forte personalità. Le uve da cui provengono crescono sui ripidi terrazzamenti aggrappati ai pendii della Valle Isarco e vengono vinificate nella storica cantina del maso – sotto tutela dei Beni Culturali – le cui radici risalgono a un lontano passato. Molto lontano, in realtà.

    Il Kuenhof di Bressanone viene citato per la prima volta in documenti storici risalenti al XII secolo, epoca nella quale – come molti altri masi in Valle Isarco – faceva parte dei possedimenti del vescovo di Bressanone. Da ormai quasi duecento anni la gestione del Kuenhof è nelle mani della famiglia Pliger che a poco a poco l’ha trasformato in una azienda vinicola. L’ultimo e decisivo passo in questa direzione i Pliger l’hanno compiuto nel 1990: da allora le uve del Kuenhof vengono messe in cantina personalmente e i vini di casa vengono commercializzati autonomamente.

    Alla base di questa attività, oggi come in passato, ci sono da sempre i circa sei ettari di vigneti. I ripidi terrazzamenti sono orientati a sud-ovest e si trovano tra i 550 e gli 890 metri di altitudine. “Il clima qui è rigido, ma per i nostri vini bianchi è assolutamente ideale”, spiega Peter Pliger che gestisce il Kuenhof con la moglie Brigitte e il figlio Simon. I “nostri vini bianchi” sono quattro: Sylvaner, Riesling, Veltliner e Gewürztraminer.

    “Per noi è importante che i nostri vini nascano da una simbiosi più equilibrata possibile tra persone, piante coltivate e natura”, afferma Pliger. In questo credo rientra anche la vinificazione con lieviti naturali che rende i bianchi del Kuenhof longevi e digeribili. E “longevità” potrebbe benissimo essere la parola chiave perfetta – per un maso con oltre ottocento anni di storia.

     
    Cantine
    Pfannenstielhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Chi va a trovare la famiglia Pfeifer alla tenuta Pfannenstielhof di Bolzano si trova, dopo aver attraversato la zona industriale, nel bel mezzo di un vigneto. Citata per la prima volta in documenti ufficiali nel 1561, l'azienda è gestita oggi da Johannes Pfeifer - settima generazione!, dalla moglie Margareth e dalle figlie Anna e Veronika. Ma come si ritrova la tradizione nelle attuali modalità di coltivazione?

    Da una parte, la coltivazione è il più possibile naturale, dall'altra si dà spazio solo a vitigni autoctoni, Schiava e Lagrein. "Siamo un'azienda che produce vini rossi" - dice Pfeifer - "la nostra uva viene prodotta solo nelle zone più vocate e ariose da viti allevate rigorosamente a pergola". Johannes Pfeifer ha sempre creduto nel potenziale di qeusi vitigni autoctoni. Si tratta di vitigni unici e preziosi che si distinguono nettamente dal gusto monodimensionale dei vitigni internazionali - di questo è convinto Pfeifer.

    La tradizione appare evidente anche quando Johannes Pfeifer spiega le linee-guida sulla cui base produce i suoi vini. "Legame al territorio" - questo è il primo concetto che cita. Il suo obiettivo è "creare vini genuini" - così Pfeifer. E secondo la tradizione: "Il piacere di bere non deve nemmeno essere troppo poco" - dice il vignaiolo. E ha ragione.
    Cantine
    Strickerhof
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Da oltre 20 anni, Karl Kasseroller coltiva la sua azienda Strickenhof di Frangarto, nel Comune di Appiano, secondo le regole della produzione biologica. Gli effetti di vasta portata che questa modalità di coltivazione ha sull'ambiente sono confermati da uno studio dell'Università di Innsbruck, secondo il quale in nessun terreno delle aziende prese in considerazione la vita degli organismi terricoli era così dinamica come in quello dell'azienda Strickerhof.

    L'azienda di Frangarto è di proprietà della famiglia Kasseroller sin dal 1834, quando portava il nome di Schlafferhof. Solo nel 1907 fu costruito un nuovo edificio principale che prese il nome di Strickerhof e al quale fu annessa una cantina. Allora, si occupava di entrambe Josef Paul Kasseroller, le cui iniziali sono oggi impresse sulle etichette delle selezioni dei vini dell'azienda Strickerhof.

    Mentre nel 1907 vennero poste le basi per un'azienda fiorente, quasi cent'anni più tardi Karl Kasseroller fa un ulteriore e decisivo passo avanti: nel 1998 "converte" la coltivazione dell'azienda all'organico-biologico. "È stata una decisione presa per convinzione e sono orgoglioso di poter offrire ai nostri clienti prodotti di altissimo livello" - dice Kasseroller.

    L'assortimento dell'azienda Strickerhof comprende vini classici, come lo Chardonnay, la Schiava e il Lagrein, ai quali si aggiungono il Moscato giallo e il Bronner, che si ottiene da un vitigno resistente alle malattie fungine. Anche questo si "sente a casa" sui terreni argillosi, caldi, ricchi di humus e sabbiosi dell'azienda Strickerhof. Davvero "tanto" a casa, come tutti gli altri organismi terricoli che li abitano.
    Cantine
    Cantina vini e spumanti Braunbach
    Terlano, Strada del Vino
    Se si cercasse una zona adatta a uno spumantificio, un antico convento sarebbe senz'altro in cima alla lista. Ed è quello che succede con la cantina vini e spumanti Braunbach di Settequerce, nei dintorni di Bolzano. E, come da tradizione, lo spumante qui si produce seguendo il Metodo Classico.

    La storia del convento di Settequerce ci riporta indietro di oltre 800 anni. Donato dal vescono di Bressanone all'Ordine teutonico, col tempo fu abbandonato. Per non lasciarlo andare completamente in rovina, però, le cantine furono ristrutturate e vi venne stabilita la sede della cantina vini e spumanti Braunbach, la cui specialità è - neanche a dirlo - lo spumante prodotto con il Metodo Classico.

    Ciò presuppone anche: imbottigliamento con l'aggiunta di una selezione di lieviti e zuccheri, remuage (rotazione manuale di ogni bottiglia che viene anche leggeremente inclinata verso il basso) e - come dice l'esperto - "sboccatura" (eliminazione delle fecce).

    A Braunbach si è molto orgogliosi dello spumante brut. "Matura per 36 mesi a contatto con le fecce nobili e corrompe con il suo perlage sottile e con il suo carattere fresco, giovane e accattivante" - spiega soddisfatto Hans Kleon, responsabile della cantina vini e spumanti Braunbach.

    Oltre allo spumante si producono anche vini bianchi e rossi: Merlot, Lagrein, Cabernet, Chardonnay, Sauvignon e Gewüztraminer. Kleon conosce bene il loro segreto:"Le condizioni geologiche e microclimatiche delle nostre vigne stanno alla base dei vini succosi e gradevoli, ma anche complessi e con un carattere fortemente legato al territorio" - dice.
    Cantine
    Cantina Andriano
    Terlano, Strada del Vino
    Sostegno reciproco: alla fine del XIX secolo la filosofia cooperativistica si impone in diversi settori e ammalia anche i viticoltori di Andriano. Nel 1893 intraprendono una strada ostica ma lungimirante e fondano la prima cantina sociale altoatesina. Oggi la cantina di Andriano fa capo a quella di Terlano, confermando una volta di più il pensiero alla base della cooperazione.

    Anche se quella della cantina sociale è una storia lunga, la viticoltura è presente in questa zona da molto prima. Il clima mediterraneo, la brezza rinfrescante, i terreni calcarei ben arieggiati, sono tutte condizioni ottimali per coltivare vitigni sia bianchi che rossi. "Sulle colline esposte a sud e a sud-est si coltivano vitigni a maturazione tardiva che portano con loro, nel gusto, tante ore di sole, mentre sui versanti esposti a est crescono le viti di vitigni bianchi che nelle giornate molto calde approfittano della fresca brezza che spira sempre" - racconta l'enologo Rudi Kofler.

    Da una simile posizione e da un attento e accurato lavoro in vigna si ottiene l'uva che viene vendemmiata esclusivamente a mano e conferita poi alla cantina. I vini rossi - Lagrein, Merlot, Pinot nero - vengono affinati in botti di rovere grandi e piccole, mentre i vini bianchi - Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot grigio e Pinot bianco - sono affinati in contenitori di acciaio.

    "Vogliamo produrre vini classici che esprimano il loro terroir, con un sapore energico ed elegante, di buona struttura e complessità" - così l'enologo. In questo obiettivo confluiscono l'impegno e il lavoro di tutti - all'insegna della filosofia cooperativistica.
    Cantine
    Cora
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Per la verità Lorenz San Nicolò era, a Milano, un imprenditore di successo che non ha però mai abbandonato la sua passione per il vino. Dal 2012, con la moglie Sissi, gestisce il maso Cora a San Paolo - "come consigliere" - come dice lo stesso San Nicolò.

    E infatti: la famiglia San Nicolò non ha dimenticato del tutto la vita della città. La sala principale della loro piccola cantina è illuminata da un scintillante lampadario Jugendstil, che proviene dall'eredità dell'antico hotel Bristol di Merano e che non ha niente a che vedere con il resto della mobilia, con i trattori e con le altre macchine agricole. "Il lampadario simboleggia la nostra passione per l'eleganza, la festosità e l'euforia nei confronti della vita" - racconta Lorenz San Nicolò. Anche per questo sarebbe stato scelto il lampadario come logo del maso Cora di San Paolo.

    Questo logo adorna le etichette dei vini prodotti con l'uva ottenuta da 1 ettari di superficie vitata. E che risentono dei sedimenti risalenti all'Era Glaciale, tanto particolari. "Si tratta di terreni molto fertili che, con l'esposizione a sud-est dei nostri filari e l'intensa radiazione solare delle prime ore del mattino costituiscono condizioni ottimali per ottenere vini eccellenti" - così il vignaiolo.

    Il vino del maso Cora viene ottenuto nella cantina di proprietà dove l'uva vendemmiata - di Merlot e Moscato giallo, Cabernet Franc, Sauvignon blanc e Petit Manseng - viene torchiata delicatamente, grazie alle più moderne tecniche applicate. Per la vinificazione, inoltre, si segue l'approccio minimalista dei San Nicolò, poiché:"Solo così i preziosi aromi dell'uva possono giungere genuini nella bottiglia".
    Cantine
    Castello Englar
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Un castello, una tenuta, una dinastia nobiliare: ciò che sembra la sintesi di un romanzo d'appendice è in realtà la storia della tenuta Castel Englar di San Michele Appiano, di proprietà dei conti Khuen-Belasi sin dal 1640. Dopo una sosta di oltre 80 anni, nel 2012 è ripresa la vinificazione in proprio dell'uva prodotta nelle vigne del castello.

    Dato che Castel Englar si trova a San Michele Appiano, e quindi in una zona predestinata alla coltivazione della vite, l'uva che vi si vendemmia è da sempre un pilastro economico della tenuta. Fino al 1930, i conti Khuen-Belasi gestivano anche una cantina, ma col tempo l'attività è stata abbandonata. Per più di 80 anni l'uva è stata conferita alla cantina sociale finché, quasi 10 anni fa, il conte Johannes Khuen-Belasi ha ripreso la vinificazione in proprio.

    "Il nostro scopo è produrre vini di eccellenza. Per questo le viti devono poter crescere in modo armonico e in un territorio sano" - così Khuen-Belasi descrive la filosofia che segue nella gestione della tenuta Castel Englar a San Michele Appiano. Da essa deriva un'oculata scelta varietale che si basa sul tipo di terreno e sulle condizioni climatiche della zona, l'applicazione di metodi di coltivazione il più possibile naturali, processi di lavorazione rispettosi e una gestione equilibrata della quantità di uva da produrre. "Riduciamo volontariamente la resa per ettaro valutando ceppo per ceppo per vendemmiare uve sane e di qualità" - ammette Johann Khuen-Belasi.

    Nel complesso, sono sette gli ettari che fanno parte della proprietà. Vi si coltivano Pinot bianco e nero, Riesling, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer e Schiava. Un assortimento tradizionale per una tenuta tradizionale.
    Cantine
    Cantina Spumanti Lorenz Martini Comitissa
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    A Cornaiano, paese a vocazione tipicamente vinicola, la passione per il vino è un must - specialmente se la passione c'è già in famiglia. Ed è questo il caso di Lorenz Martini. Si è guadagnato la credibilità nella cantina di famiglia e ora ha fatto un altro passo in avanti: verso lo spumante.

    Naturalmente può servirsi dell'esperienza maturata negli anni e del fatto che ha imparato l'arte facendo tutta la gavetta. Si può rendersene conto dall'importanza che Lorenz Martini dà alla qualità. Nel suo spumantificio si lavorano uve di Cornaiano, Appiano Monte e Cologna. "Queste zone conferiscono al nostro spumante, nonostante il clima mediterraneo, una delicata freschezza e un aroma unico" - dice Martini.

    Nello spumante si trovano il 30% di Chardonnay, il 30% di Pinot bianco e il 40% di Pinot nero. La cantina a vòlte ospita 4 annate contemporaneamente. Dato che Lorenz Martini spumantizza solo seguendo il Metodo Classico, il vino rimane per 3 anni sui lieviti di fermentazione, poi affina in bottiglia, ognuna delle quali è sottoposta a remuage.

    Si ottiene così uno spumante che viene descritto dagli esperti "con profumo di crosta di pane e che ricorda il favo d'api colmo di miele con una leggera nota agrumata, pieno, corposo e armonico al gusto". Lo spumante, si può dedurre anche da questa descrizione, risveglia il poeta che è in noi.
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      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.