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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Tenuta Klaus Lentsch
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "I miei vini sono destinati a chi sa che il vino è molto più di una bevanda". La filosofia di Klaus Lentsch mostra quale sia la strada che lui percorre nella sua tenuta Klaus Lentsch di San Paolo: la strada che porta a vini cru della Valle Isarco, a freschi vini bianchi dell'Oltradige e a corposi vini rossi della Bassa Atesina.

    Klaus Lentsch nasce in una famiglia di Bronzolo (Bassa Atesina) che tradizionalmente si occupa di viticoltura. Nel 2008 si mette in proprio, con la moglie Sylvia e dà vita alla tenuta Klaus Lentsch a San Paolo. Obiettivo: intraprendere nuovi percorsi e produrre vini tipici della regione.

    La "regione" non è solo quella di San Paolo o dell'Oltradige. Sono infatti tre le zone classiche, anche se con condizioni completamente differenti, nelle quali si coltivano viti i cui frutti daranno origine a vini Klaus Lentsch. Si tratta di 5 ettari a San Paolo, 3 ettari a Campodazzo e altri 2 a Bronzolo, sui quali crescono viti di Pinot nero, Pinot grigio e Pinot bianco, Grüner Veltliner e Gewürztraminer, Moscato giallo e Lagrein.

    Indipendentemente da dove si trovano le viti, però:"La ricerca della qualità comincia già in vigna, anzi, proprio su ogni vite" - dice Klaus Lentsch - "e continua in cantina e al momento della vendita". Solo se il concetto di qualità investe tutti i pezzi della catena si ottengono vini eccezionali. Esattamente quelli che sono molto più di una semplice bevanda.
    Cantine
    GRAWU
    Cermes, Merano e dintorni
    L'uva migliore, la creatività, l'amore per il lavoro e tanta pazienza: sono questi gli ingredienti di cui Leila Grasselli e Dominic Würth si servono, a Cermes, per produrre vino come principianti, con grande rispetto per la natura e con l'etichetta GRAWÜ.

    GRAWÜ è un nome artificiale che deriva dalle prime lettere dei cognomi dei due novizi altoatesini. "Abbiamo radici tedesche e italiane e da qualche anno viviamo in Alto Adige" - racconta Dominic Würth e continua "Tutto ciò complica le cose, se si vuole fondare un'azienda. Il lato positivo, però, consiste nell'essere liberi di produrre vini individuali senza dover rispettare convenzioni di nessun tipo".

    La produzione di vini individuali presuppone il ricorso a metodi individuali. Le superfici prese in affitto in Val Venosta sono coltivate secondo le rigide regole della produzione biologica, ponendo attenzione al rispetto per le risorse naturali e coltivando vitigni PIWI (resistenti alle malattie fungine). E anche in cantina si segue una propria strada, rinunciando al ricorso a lieviti puri e ad altri prodotti enologici. "Il nostro obiettivo è bere e far bere il gusto vero e genuino dell'uva e del terroir: la memoria "liquida" di un'annata in tutte le sue sfaccettature" - commenta Würth.

    Hanno origine così vini dinamici fermentati sulle bucce - Sauvignon, Pinot grigio e Gewürztraminer che cambiano di continuo e che esprimono un gusto assolutamente proprio. "Forse non piacciono a tutti, ma rappresentano bene l'ambiente nel quale crescono e noi stessi come famiglia" - così il vignaiolo.
    Cantine
    Thomas Niedermayr Hof Gandberg
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "Chi si specializza nella produzione di vini naturali deve accompagnare il vino in tutto il suo percorso". Thomas Niedermayr, gestore della tenuta omonima di Appiano, si vede proprio come un accompagnatore, come qualcuno che garantisce la purezza e che vuole sostenere la natura nel generarla. "In fondo" - questa è la sua filosofia - "la natura è la qualità nella sua forma più elevata".

    Il fatto che i vini di qualità possano derivare solo da viti che vivono in un ambiente sano è una cosa evidente, per Thomas Niedermayr. Per questo coltiva la sua vigna Gandberg secondo le regole della produzione biologica. Tra i filari c'è vita, anatre e galline ricevono gli ospiti, le piante di vite sono resistenti alle malattie, si rinuncia completamente alla chimica e a tutto ciò che di artificiale viene proposto. "Lascamo spazio alla natura" - dice Niedermayr.

    Nel caso della vigna Gandberg si tratta della natura intorno al maso. Le vigne crescono a 500 - 530 m s.l.m., il loro microclima subisce gli influssi delle buche di ghiaccio da una parte e del Gandberg dall'altra, che dietro il maso si innalza verso il cielo.

    Le particolarità naturali e la coltivazione sostenibile si ritrovano nei vini della tenuta Thomas Niedermayr di Appiano. "Tutto il mio lavoro mira a far in modo che i miei vini esprimano ciò che accompagna e guida la loro genesi" - così il vignaiolo. "Silenzio e tranquillità, profondità e forza della natura, leggerezza e il gusto del piacere".
    Cantine
    Rielinger
    Barbiano, Bressanone e dintorni
    Un maso del XIII secolo e un prodotto importato dal Palatinato: maso Rielingerhof, a Collalbo sul Renon, ha più di 800 anni, ma solo dal 2011 vi si lavora l'uva vendemmiata - anche di Riesling. Il vignaiolo Matthias Messner ha imparato ad amare questo vitigno durante i suoi anni di formazione nel Palatinato.

    E il Riesling trova qui condizioni ideali per crescere, svilupparsi e dare il meglio di sè. Già all'inizio del XIII secolo, nei doumenti dell'epoca si cita maso Rielingerhof a Siffiano, una frazione di Collalbo sul Renon e un torchio risalente a quel periodo è ancora conservato nella cantina a testimonianza della tradizione vitivinicola ultrasecolare del maso, che dal 1956 è di proprietà della famiglia Messner.

    Ora lo scettro del comando è toccato a Matthias Messner, che ha imparato l'arte del "fare il vino" in Alto Adige e in Germania. "Dal Palatinato ho portato con me l'amore per il Riesling, che esprime tutta la sua qualità se cresce su terreni minerali" - così Messner. Contribuiscono alla produzione di questi vini minerali e fruttati non solo i terreni, ma anche l'altitudine alla quale si trovano i 2 ettari di vite (750 m s.l.m.!), l'esposizione a sud delle colline e non da ultimo la loro pendenza - "che arriva fino al 75%" - spiega Messner.

    In condizioni estreme come queste si può soltanto lavorare a mano. Messner, inoltre, coltiva le sue vigne rispettando le regole della produzione biologica. Tutti i vini prodotti a maso Rielingerhof - i bianchi Blatterle, Müller Thurgau e Kerner e i rossi Schiava e Zweigelt, oltre a un passito, sono certificati bio.
    Cantine
    Glassierhof
    Egna, Strada del Vino
    Nove generazioni di viticoltori e un nome che deriva dalla lingua latina. Questo è il Glassierhof di Egna, dove la famiglia Vaja dimostra senza tema di essere smentita che una lunga storia non significa assolutamente stasi. La decisione di passare alla coltivazione biologica dei vigneti e di vinificare in proprio è stata presa nel 2005.

    Ma cominciamo con la storia. Il nome "Glassierhof" si rifà al concetto del mondo latino di "clausura", che indicava un edificio circondato da mura.

    Al tempo era piuttosto comune attorniare un maso con cinte murarie di difesa. L'elemento prezioso da proteggere oggi è il vino che la famiglia Vaja ottiene dall'uva biologica prodotta nella tenuta. "Anche se i nostri vigneti si trovano a 220 m s.l.m. nella frazione Villa di Egna e la superficie non supera i due ettari e mezzo, puntiamo ugualmente alla varietà" - dice Stefan Vaja. Dal 70% della superficie si ottengono uve di Pinot bianco e di Lagrein, dal resto Merlot, Cabernet e Chardonnay.

    All'azienda fanno inoltre capo altri vigneti situati a Sella (Gewürztraminer), a Montagna (Sauvignon) e a Mazzon (Pinot nero). Con questo mix si continua una tradizione che per la famiglia Vaja affonda nei secoli. La tenuta Glassierhof è di loro proprietà da non meno di 9 generazioni - la viticoltura ce l'hanno nel sangue. La novità consiste nella decisione di non conferire più l'uva a una cantina sociale, ma di vinificare in proprio. Ed è quello che si fa al Glassierhof dal 2007. Con grande successo.
    Cantine
    Lenzelehof
    Silandro, Val Venosta
    Dal classico allevamento del bestiame alla frutticoltura e alla viticoltura: l'azienda Lenzelehof di Silandro, il capoluogo della Val Venosta, ha avuto l'evoluzione tipica di molte azienda agricole altoatesine.

    Meno tipico è il fatto che al Lenzelehof non solo si coltivano le viti, ma si vinifica anche in proprio. La Val Venosta e Silandro non sono zone propriamente note per la viticoltura o per la produzione di vino. E ciò nonostante "sulle pendici esposte a sud del Monte Sole, le condizioni sono ottimali per coltivare la vite. Il sole è sempre presente, la brezza costante asciuga i grappoli e le differenze tra le temperature diurne e notturne favorisce la formazione di un aroma molto marcato" - racconta Karl Innerhofer, viticoltore presso l'azienda Lenzelehof.

    La sua famiglia gestisce l'azienda di Silandro da ormai tre generazioni. Inizialmente si trattava di una classica azienda zootecnica, dove si allevava il bestiame. Col tempo si è trasformata in azienda frutticola e viticola. "La frutticoltura è sempre il nostro pilastro più importante, la viticoltura lo è molto meno" - dice Innerhofer. Quello che però lui non dice è che proprio la viticoltura, pur meno rilevante, è la sua vera passione. In fondo, decidere di coltivare la vite è solo un primo passo, la vera decisione è quella di vinificare in proprio.

    Karl Innerhofer
    fa proprio questo, al Lenzelehof e scrive un nuovo capitolo del successo di questa tipica azienda altoatesina: dall'allevamento del bestiame alla melicoltura e alla viticoltura. E alla produzione di vini propri.
    Cantine
    Dürer Weg
    Salorno, Strada del Vino
    Alla fine del XV secolo, un pittore di Norimberga era in cammino da Salorno verso la Val di Cembra. Si chiamava Albrecht Dürer. In omaggio all'artista e al suo viaggio transfrontaliero, il sentiero da lui percorso e un'azienda di Salorno portano il suo nome. Si tratta del Sentiero del Dürer e dell'omonimo progetto di territorio.

    L'azienda vitivinicola si trova sì a Salorno, nella parte più meridionale dell'Alto Adige, ma è parte integrante della cantina LaVis, che ha sede nel Comune trentino che porta lo stesso nome. Due zone dello storico Tirolo che crescono insieme. Anche la cantina è una cantina sociale molto diversificata: vigneti che crescono tra i 200 e gli 800 m s.l.m. e un assortimento che spazia dallo Chardonnay al Pinot bianco, dal Müller Thurgau al Merlot, dal Pinot nero al Lagrein e alla Schiava.

    In tutto ciò, l'azienda Dürer Weg di Salorno gioca un ruolo speciale - non da ultimo grazie al clima favorevole. "Qui il caldo clima mediterraneo incontra la crudezza delle Alpi" - racconta Pietro Patton, Presidente della cantina LaVis. "Questa particolarità, unita alle peculiarità pedologiche, rappresenta la base per la tipica nota minerale che contraddistingue i vini di questa regione".

    Il territorio montano lascia la propria impronta nei vini dell'azienda Dürer Weg così come influenza la modalità di coltivazione delle viti. Il che prevede un approccio attento alle risorse naturali. "I nostri vini riflettono una tradizione vinicola che riunisce natura e tecnica" - così Patton. Anche così si superano le frontiere.
    Cantine
    Dominikus
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Il fatto che i vini possano invecchiare sottoterra non impressiona. Il fatto però che questa cantina sia stata costruita a mano, questo sì. Ecco perché la cantina della tenuta Dominikus di Caldaro è una particolarità. Come lo sono i vini che lì vengono prodotti, non da ultimo il Kalterersee Auslese "Dominikus", già premiato come "Schiava dell'anno".

    Responsabile della cantina della tenuta Dominikus di Caldaro è Georg Morandell, mentre l'infrastruttura di San Giovanni al Lago è opera di suo padre. "Il capolavoro della sua vita" - come dice Morandell, scavata sotto i vigneti solo con piccone e vanga: un lavoro di oltre 30 anni. "Un risultato eccezionale, per un uomo solo" - commenta Georg Morandell.

    Dal padre non ha ereditato soltanto una cantina unica nel suo genere, ma anche la passione per il vino. "Da decenni vinifichiamo in proprio e vendiamo il nostro vino esclusivamente nel nostro maso" - così il vignaiolo. Tutte le attività sono portate avanti da lui e dai suoi familiari - con grande esperienza e un notevole bagaglio di know-how.

    Hanno così origine vini pregiati, di carattere - Pinot bianco, Gewürztraminer, Schiava, Lagrein e lo spumante "Dominikus" - per i quali Georg Morandell è alla costante ricerca di nuove vie. "Nel 2017 ho provato per la prima volta a vinificare una parte della nostra uva in anfora" - ricorda il viticoltore. Le anfore sono state sitemate in un angolo della cantina-labirinto e si è atteso con ansia il risultato. Il suo commento:"Negli antri sotterranei, con temperatura costante e umidità relativa ideale, il vino può invecchiare - come secoli fa".
    Cantine
    Tröpfltalhof
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Andrea Dichristin ha un sogno: vuole produrre con regolarità vini ottenuti da uva non trattata, per la cui coltivazione si è rinunciato del tutto all'impiego di fitosanitari. Ha destinato una parte delle vigne della sua tenuta biologica Tröpfltalhof di Caldaro alle prove.

    E ha programmato di avere tanta, tanta pazienza. Per essere uno che ha dedicato la propria vita alla viticoltura e alla produzione di vino, Dichristin si è ritagliato un ruolo del tutto marginale. "Da 30 anni accompagno l'uva nel suo percorso fino alla bottiglia" - dice - "e oggi so che il nostro lavoro principale consiste nell'osservare".

    Il segreto del suo lavoro è seguire quanto più possibile le leggi e i processi naturali e riconoscere il momento giusto per ogni cosa. Dal 2005, Andreas, sua moglie Rosmarie e i loro figli Verena e Jakob coltivano la tenuta Tröpfltalhof di Caldaro applicando le rigide indicazioni della biodinamica - naturalmente anche le vigne. Nel vigneto principale, a 500 m s.l.m., crescono viti di Sauvignon Blanc, mentre nella vigna Barleith sopra il Lago di Caldaro si coltivano Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

    L'affinamento dei vini in anfora
    sottolinea una volta di più la singolare via che Dichristin ha scelto di percorrere. Andreas la descrive così:"Rimanere fedeli al minimalismo dal vigneto fino alla bottiglia" e aggiunge:"Credo che proprio questo imprima al mio vino grandiosità e individualità".
    Cantine
    Tenuta Romen
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Ad Appiano, la tradizione vitivinicola non ha meno di 2000 anni. Due millenni nei quali viticoltori di tutte le epoche hanno goduto della zona ottimale, del clima mite e della fertilità dei terreni della Costiera della Mendola per la coltivazione della vite e per la produzione di vino.

    Non c’è quindi da meravigliarsi se una simile, lunga tradizione è fortemente ancorata nelle aziende viticole e nelle famiglie dei viticoltori. E maso Weinberghof, gestito dalla famiglia Romen, non fa certo eccezione. È situato nella frazione di Appiano Monte, dove storia e tradizione sono realtà tangibili sotto forma di castelli, manieri e tenute in quantità che non trova eguali.

    Con lo stile tipico dell’Oltradige, maso Weinberghof segue questa tradizione: dalla terrazza lo sguardo si stende sui dintorni e sui tanti vigneti – anche su quelli della famiglia Romen. “Qui possiamo giovarci della posizione ideale e del sole che per buona parte della giornata accompagna lo sviluppo delle viti e la maturazione dei grappoli, mentre di notte il vento costante provvede ad abbassare la temperatura“, spiega Alois Romen. “È proprio questo marcato sbalzo termico tra giorno e notte a garantire la formazione di un aroma tanto pronunciato nei nostri vini“.

    Di questo ci si può convincere anche personalmente, proprio a maso Weinberghof. Qui si degustano i vini proprio come si addice – nella cantina, che con le sue vòlte in pietra naturale ricorda i tempi andati. La tradizione, questo si impara, si spinge fin nei dettagli.
    Cantine
    Geier Simon Plonerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    A Santa Maddalena il termine tradizione si scrive maiuscolo e l'azienda vitivinicola Plonerhof di Bolzano non fa eccezione. Al contrario: la costruzione del maso risale al XIII secolo e le viti che Simon Geier coltiva hanno più di 70 anni. Con tanta storia alle spalle, un approccio attento e rispettoso si dà quasi per scontato.

    Nel vigneto dell'azienda Plonerhof a Santa Maddalena di Sotto si addicono quindi la prudenza e una coltivazione il più possibile naturale, il che significa tantissimo lavoro manuale. È vero, si fa tanta fatica, ma il risultato lo si verifica poi nella qualità dell'uva. "Se lavoriamo con le mani, abbiamo il massimo controllo della situazione perché "viviamo" le viti con tutti e 5 i sensi" - racconta Geier.

    Al lavoro manuale bisogna aggiungere l'assenza assoluta di erbicidi e quasi completa di insetticidi. "Dobbiamo intervenire chimicamente solo contro il moscerino dei piccoli frutti, la Drosophila suzukii, che altrimenti può distruggere tutto il raccolto" - così il vignaiolo.

    Una volta in cantina, dall'uva di Schiava e di Lagrein si ottengono vini classici Santa Maddalena, un Lagrein fruttato e un cuvée di Moscato giallo e Pinot bianco. Con i suoi vini, l'azienda Plonerhof ha già raccolto numerosi premi e riconoscimenti. Chi sa come trattare le viti molto vecchie viene ricompensato con un prodotto di altissima qualità. Sembra che i veri Matusalemme siano di animo generoso.
    Cantine
    Tenuta Weitgruber-Raffeis
    Merano, Merano e dintorni
    "Prodotti di classe, non di massa" - sembra ovvio, ma nella tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta è un ordine, seguito con grande coerenza in vigna, in cantina e con le non meno di 1.500 ore di lavoro manuale all'anno.

    Maia Alta si trova sopra il centro dell'antica capitale del Tirolo. Le sue pendici sono baciate dal sole e in estate le temperature sono molto elevate, mentre le notti sono più fresche. Il particolare microclima contribuisce ad una qualità molto alta dell'uva e alla formazione di un profilo aromatico dei vini decisamente ampio.

    Le vigne della tenuta Jürgen Weitgruber, inoltre, si trovano ad altitudini comprese tra i 300 e i 600 m s.l.m., su diversi tipi di terreno, da finemente sabbiosi (caldi) a pietrosi. "Tutti i nostri vitigni possono così trovare le condizioni migliori in risposta alle loro esigenze" - racconta Weitgruber. L'assortimento dei vitigni della tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta comprende il Pinot bianco, il Kerner, la Schiava, il Lagrein, il Pinot nero e il Rgent. Da questi vitigni si ottengono vini bianchi e rosé croccanti, freschi e fruttati e vini rossi armonici, di carattere. Vini, che nella filosofia della famiglia Weitgruber devono possedere due requisiti:"Il nostro obiettivo" - dice il vignaiolo - "consiste nell'essere e nel rimanere autentici e nel procurare gioia alle persone con i nostri vini".

    Anche questa può sembrare un'ovvietà, ma anche questo viene applicato con grande coerenza alla tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta: in vigna, in cantina e nelle almeno 1.500 ore all'anno di lavoro manuale.
    Cantine
    Erste+Neue
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Vini e montagne hanno tanto in comune. Ci regalano momenti molto intensi, ci stimolano e ci appagano. Produrre un buon vino è come scalare una vetta. Richiede duro lavoro, determinazione, competenza e procedimenti consolidati.

    Da più di un secolo la Erste+Neue percorre strade sempre nuove e unisce la cultura e la tradizione vinicola altoatesina con l’innovazione. Alla continua ricerca di nuove vie, ci siamo avventurati in tante prime ascensioni e scritto la storia del vino dell’Alto Adige. Nata nel 1986 dalla fusione delle cantine Erste (1900) e Neue (1925), nel 2016, con la riuscitissima unione con la Cantina Caldaro, l’azienda ha fatto una scelta orientata al futuro.

    Oggi Erste+Neue è sinonimo di vini alpini di prima classe, prodotti in perfetta armonia con la natura e con la più moderna tecnologia, ma anche con l’esperienza e la passione per la sperimentazione maturate nel corso delle generazioni.
    Cantine
    Taschlerhof
    Velturno, Bressanone e dintorni
    "Il buon vino ha bisogno soprattutto di una cosa: di carattere": questa è la convinzione che guida Peter Wachtler nel suo lavoro nell'azienda Taschlerhof di Bressanone. Sin dall'inizio degli anni '90 lui si occupa della produzione di 4 vini bianchi, noti per la longevità, il bouquet fresco e il sentore esotico.

    Peter Wachtler ritiene di svolgere la sua attività all'azienda Taschlerhof a sud di Bressanone "con la giusta quantità di passione e con un pizzico di estrosità". In breve: si confronta volentieri con i suoi colleghi esteri, ma in vigna e in cantina percorre una strada tutta sua.

    Si comincia nei vigneti dell'azienda Taschlerhof, situati a 500 m s.l.m., con terreni scistosi magri, esposti a sud-est e colpiti dai forti raggi del sole - ideali per i vini bianchi. Wachtler pone grande attenzione a ridurre miratamente la resa per ettaro e a vendemmiare solo "se la maturazione fisiologica è completa", dato che "solo così si conservano la qualità e la tipicità delle zone estreme di coltivazione".

    All'azienda Taschlerhof di Bressanone ci si concentra su 4 vitigni: Sylvaner, Riesling, Kerner e Gewürztraminer. Per il 60% i vini vengono affinati in grandi botti di acacia, per il 40% in contenitori di acciaio. "I miei vini rimangono a contatto con le fecce nobili fino alla tarda primavera" - dice Wachtler - "Per questo si possono bere solo a partire dalla tarda estate". Fare di testa propria ha bisogno di tempo, questa è la lezione.
    Cantine
    Lehengut
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Thomas Plack aveva 19 anni, quando - nel 1989 - subentrò nella gestione della tenuta Lehenhof di Colsano, ai piedi del Monte Sole in Val Venosta. Oggi coltiva, oltre a 5 ettari di fruttiferi, anche 3 ettari di vite dai quali nascono - come dice Plack - "nuovi vini venostani". Che cosa però Plack intenda esattamente è difficile da raccontare: "I nostri vini di montagna hanno un'intensità equilibrata, sono elegantemente raffinati  e di carattere ed esprimono il loro terroir in modo molto convincente. Si potrebbe anche aggiungere che si ottengono con grande fatica e lavorando sodo". Dal 2006, Thomas Plack coltiva nel rispetto esclusivo delle regole della produzione biologica. "Ci stanno a cuore la sostenibilità e una modalità rispettosa di coltivazione" - dice il vignaiolo.

    Oggi l'uva si ricava da due zone di proprietà e da una in affitto. Sui terrazzamenti del vigneto Tonnerberg crescono esclusivamente viti di Riesling. "È il nostro vigneto "più alto", destinato alla coltivazione del Riesling, vitigno che ama la freschezza delle notti, ma che sopporta bene anche le alte temperature diurne"- dice Plack. Nel vigneto Krebsenrauth si trovano invece Schiava, Pinot nero e Pinot bianco. La superficie in affitto, che circonda Castel Kasten, dove sono state piantate viti di Pinot nero e di Pinot bianco, è assolutamente originale: nel 1974 ha ospitato, prima in Val Venosta, la vite. I nuovi vini venostani - è evidente - procedono mano a mano con la tradizione.
    Cantine
    Gump Hof - Markus Prackwieser
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Legati al territorio e aperti al mondo: Markus Prackwieser è la prova vivente che è possibile. Gestisce la tenuta Gumper Hof a Fiè allo Sciliar, vecchia di quasi mezzo millennio, con grande rispetto per la tradizione, ma ricorrendo anche all'innovazione proveniente dalla Valle di Wachau, dalla Borgogna o dalla Valle della Loira. "Sono tutti comprensori viticoli modello" - dice Prackwieser.

    Dal 2000 è responsabile della gestione della tenuta Gump Hof a Fiè allo Sciliar e da allora cerca il confronto con i suoi colleghi non sempre esteri. Con Günther Kerschbaumer (Köfererhof) e Christian Plattner (tenuta Waldgries) forma un trio in cui si discute, ci si orienta e si cercano sinergie. A Markus Prackwieser è già capitato di aprirsi alle novità, mantenendo salde le radici nella tradizione. In fondo, la tenuta Gump Hof risale al XVI secolo. "Questo è ciò che permea la tenuta e si riflette in un approccio estremamente rispettoso nei confronti del contesto complessivo, nella coltivazione di vitigni tipici, nell'applicazione di metodi classici di coltivazione e nel lavoro manuale" - dice Prackwieser. Le viti di Pinot nero, Pinot bianco, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer e Schiava crescono su pendii scoscesi con una pendenza fino al 70%, situati tra i 400 e i 550 m s.l.m.

    Nei vini della tenuta Gump Hof di Fiè allo Sciliar si rivivono il legame al territorio e l'apertura al mondo. O, come preferisce dire Markus Prackwieser:"Il sapere acquisito, il tempo, la pazienza e le limature al profilo olfattivo imprimono ai nostri vini il carattere del paesaggio. E del vignaiolo".
    Cantine
    Thomas Dorfmann
    Velturno, Bressanone e dintorni
    Thomas Dorfmann è stato enologo della cantina Valle Isarco per ben 27 anni: un lavoro da sogno, nel settore, e ciò nonostante nel 2018 Dorfmann gli ha girato le spalle. Per un sogno ancora più grande - lavorare nella propria tenuta.

    E lo ha realizzato in uno degli angoli più caldi della Valle Isarco, dove l'ex patron della cantina sociale Thomas Dorfmann di Velturno ha dato vita alla propria azienda. Con 2 ettari di superficie, estesi tra i 550 e i 650 m s.l.m., l'azienda è gestita in toto dalla famiglia Dorfmann. I vigneti hanno una pendenza fino al 70% e sono circondati da muretti di pietra naturale. "Posso metterci tutta la mia esperienza e trasferire nell'azienda la mia filosofia del vino" - sussurra Dorfmann - "e produrre vini tipici e legati al territorio coltivando le viti in modo sostenibile e lavorando in cantina nel modo più delicato possibile".

    Dato che Thomas Dorfmann è focalizzato sui vitigni tipici della Valle Isarco, il suo assortimento comprende soprattutto vini bianchi: Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Riesling. Per quanto riguarda i vini rossi, non manca certo il Pinot nero "una vera rarità, in Valle Isarco" - come ammette anche lui. E nell'azienda di Thomas Dorfmann di Velturno si trova anche un'altra rarità: dalla cantina escono bottiglie di vino bianco con tappo a vite. "Per me, questo è il tappo del futuro" - dice il vignaiolo.
    Cantine
    Tenuta Larcherhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Di solito, la storia è fatta di pietre. Alla tenuta Larcherhof di Bolzano-Rencio, i vini invecchiano in una cantina "secolare". Ancora più stupefacenti sono però le robuste viti di Lagrein di oltre 100 anni. La storia, come si vede, è viva.

    I vigneti della tenuta Larcherhof di Bolzano-Rencio si trovano nella classica zona di Santa Maddalena, con un clima mite, quasi mediterraneo, giornate calde e notti fresche che fanno sentire i loro benefici effetti sulla maturazione dell'uva, "caldi" terreni ricchi di porfido e terreni alluvionali permeabili all'acqua. Qui la famiglia Spögler possiede oltre 5 ettari di superficie vitata. "Coltiviamo le nostre viti in modo naturale, senza ricorrere a insetticidi né a erbicidi" - racconta Hans Jochen Spögler.

    I vitigni sono Merlot, Schiava e Pinot grigio. E soprattutto Lagrein, naturalmente, che è un vitigno altoatesino decisamente tipico. Nei vigneti del Larcherhof di Bolzano-Rencio se ne trovano diversi genotipi: Lagrein, Lagrein Kretzer e Lagrein Riserva.

    La tradizione vitivinicola della famiglia Spögler risale al 1893. Solo dal 2008, però, in cantina si vinifica e si imbottiglia in proprio. Attualmente, la produzione annua si aggira sulle 45.000 bottiglie, una quantità destinata ad aumentare nei prossimi anni.
    Cantine
    Gruberhof
    Marlengo, Merano e dintorni
    Poco sotto il sentiero della roggia di Marlengo si trova la tenuta biologica Gruberhof. Qui Jakob Gamper dirige le operazioni e tutto ciò è tutt'altro che un caso, è piuttosto una questione di geni.

    "Quando sarò grande farò il ….." - tutti conoscono questo gioco e le risposte più frequenti: il cowboy o l'astronauta, per esempio. Per Jakob Gamper era diverso. "Quando sarò grande farò l'enologo" - diceva già all'età di 8 anni a chi lo ascoltava e aggiungeva "come mio zio Leo".

    A differenza dei cowboys e degli astronauti, Jakob ha perseguito con disciplina il proprio obiettivo: diploma presso l'istituto agrario, laurea in Viticoltura ed Enologia, tirocini in Toscana e in Germania. La storia si conclude (o inizia?) con il suo ritorno alla tenuta Gruberhof, che rileva nel 2015.

    Già prima - addirittura nel 1995 - la tenuta aveva ottenuto la certificazione Bioland ed era coltivata nel rispetto delle linee-guida per la produzione biologica, che Jakob ha deciso di mantenere. Punta ad un ampio assortimento che comprende anche due vitigni PIWi, resistenti alle malattie fungine. "A loro dobbiamo i nostri vini minerali e fruttati Bronner e Rosé Mitterberg" - dice Jakob Gamper.

    Sulle colline moreniche della tenuta Gruberhof (300 - 470 m s.l.m.) crescono comunque anche vitigni autoctoni altoatesini, tra i quali Cabernet Sauvignon e Merlot, da cui Jakob Gamper ottiene vini eccellenti. Proprio come lo zio Leo, appunto.
    Cantine
    Trogerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Maso Trogerhof è tra i più antichi della zona di Santa Maddalena a Bolzano. E il vignaiolo Josef "Pepi" Staffler è tra quelli che tengono alto il buon nome della tradizione di Santa Maddalena. "Il Santa Maddalena è un vino rosso tipico dell'Alto Adige, leggero e fruttato" - dice. E così deve anche rimanere - la frase potrebbe anche concludersi così.

    Il Santa Maddalena contiene in prevalenza Schiava. "Dato il clima caldo della conca di Bolzano e grazie alla piccola percentuale di Lagrein corposo, il Santa Maddalena diventa più pieno e intenso di tutte le altre varianti di Schiava" - così spiega Staffler il segreto del vino al quale si è votato per l'intera vita.

    L'uva di Schiava e di Lagrein di maso Trogerhof proviene da viti che crescono sui terreni morenici di Santa Maddalena di Sotto, sulle colline che salgono verso l'Altopiano del Renon. La loro vendemmmia è simultanea, come la fermentazione. Pepi Staffler affina il suo Santa Maddalena nelle classiche botti di rovere, nella storica cantina a vòlte di maso Trogerhof. "La nostra cantina è in pietra naturale, il pavimento è in pietra naturale e all'interno le condizioni climatiche sono gradevoli" - così il vignaiolo.

    L'obiettivo di Pepi Staffler consiste nel rendere il Santa Maddalena di maso Trogerhof un buon vino da tutti i giorni, con un buon rapporto prezzo-qualità. Niente di più. Ma anche niente di meno.
    Cantine
    Thurnhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Quando, a metà del XIX secolo - 160 anni fa, la famiglia Berger rilevò l'azienda Thurnhof a Bolzano, il circondario era ancora tipicamente agricolo. Oggi l'azienda si trova nel dinamico quartiere di Aslago, i suoi vgneti sono situati sulle pendici meridionali del Monte Virgolo, che si potrebbe tranquillamente definire "la collina di Bolzano".

    L'azienda Thurnhof è gestita da Hans e Andreas Berger - e si tratta di un lavoro pesante, nonostante la posizione interna alla città. Le viti sono abbarbicate, per 3,5 ettari, sui pendii erti - si lavora con attenzione e con grande impegno."La potatura verde ci porta via molto tempo, ma ci assicura che ogni grappolo sarà nutrito da un tralcio forte e ben lignificato" - racconta Andreas Berger.

    Questa cura e la posizione dei vigneti, baciata dal sole e con temperature elevate fino al tardo autunno, garntiscono che anche i vitigni rossi a maturazione tardiva possano essere vendemmiati, anno dopo anno, in perfette condizioni. E che l'uva possa poi essere lavorata, in azienda, sfruttando l'intero know-how dei Berger. "Il nostro obiettivo consiste nel trasferire nel vino, possibilmente per intero, le preziose sostanze contenute negli acini" - racconta Andreas Berger - "

    Così i nostri vini si riconoscono per la fruttuosità, la tipicità varietale e la struttura". I "veri viticoltori cittadini" - come si autodefiniscono i Berger - puntano anche alla varietà: Moscato giallo e Sauvingon, Lagrein e Santa Maddalena, Cabernet Sauvignon e Cabernet Merlot. Un assortimento davvero notevole, per un'azienda di dimensioni tanto piccole.
    Cantine
    Azienda Vinicola Lieselehof
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quando, a metà del XIX secolo, Franz Morandell costruì un maso, decise di perpetuare il nome della moglie che si chiamava Elisabeth, amorevolmente abbreviato in "Liesele".

    Oggi, l'azienda vitivinicola Liesele di Caldaro è un bellissimo podere, nel quale confluisce il sapere di 3 generazioni di viticoltori e gestito da Werner Morandell, pronipote di Liesele. Dire che la passione per il vino è già nella culla dei Morandell può sembrare una banalità. Che però corrisponde alla realtà. Già il nonno di Werner era viticoltore e suo padre Gottlieb-Amadeus si dedicò all'innesto delle barbatelle e le produsse per i vivai del luogo.

    Anche Werner Morandell si interessa alla viticoltura in modo molto approfondito, ha addirittura scritto un volume sull'argomento e con la sua azienda è partner dell'istituto nazionale di viticoltura di Friburgo in Brisgovia. L'attenzione maggiore è rivolta ai vitigni resistenti alle malattie fungine (PIWI), alla coltivazione biologica di vitigni tradizionali (Schiava e Cabernet) e alla vinificazione "naturale". "Ciò significa che durante la vinificazione è ammesso il ricorso a pochi fitosanitari di origine naturale e che rinunciamo volontariamente all'impiego di sostanze di origine sintetica" - specifica Morandell.

    Il grande orgoglio dei Morandell sono i vini ottenuti esclusivamente da vitigni PIWI, nei cui filari non si utilizzano erbicidi e per i quali devono essere rispettate severe norme per quanto riguarda la quantità di grappoli per pianta. Per loro è stato sviluppato addirittura un marchio specifico: Green Mountain Wine.  
    Cantine
    Garlider - Christian Kerschbaumer
    Velturno, Bressanone e dintorni
    Sulle colline soleggiate che sovrastano Velturno in Valle Isarco prospera l'azienda vitivinicola Garlider. Christian Kerschbaumer segue la sua filosofia, assolutamente peculiare: vuole mantenere le caratteristiche della pianta di vite e del terreno in cui cresce nel vino che produce. Le regole della produzione biologica sono una tessera del puzzle di questa filosofia.

    La sostenibilità non è l'unico argomento a favore della coltivazione biologica, secondo Kerschbaumer, anche gli effetti secondari di questa modalità di produzione nel vino sono minori di quelli della produzione convenzionale. In cantina, il vignaiolo della Valle Isarco utilizza in prevalenza lieviti autoctoni - un'altra tessera del mosaico di un vino genuino.

    A proposito, all'azienda Garlider "vino" sta per vino bianco. Innanzi tutto, ma non solo. Su una piccola area si coltiva l'unico Pinot nero della Valle Isarco; per il resto, la stragrande maggioranza dei vitigni coltivati sono bianchi. "In Valle Isarco, i vitigni bianchi trovano condizioni dure, ma ottimali che possono rimarcare ancor più il loro carattere" - di questo è convinto Kerschbaumer.

    Queste condizioni sono rappresentate da temperature elevate durante il giorno e notti fresche, una buona ventilazione e terreni costituiti da un miscuglio di filladi di quarzo. "Tutte queste peculiarità contribuiscono, insieme, a conferire ai vini bianchi l'aroma fruttato e sottile, l'eleganza audace e l'asprezza individuale e secca" - spiega il responsabile dell'azienda Garlider di Velturno.

    Nessuna meraviglia, quindi, se i vini dell'azienda Garlider finiscono in prima pagina. Secondo il critico enologico inglese Stuart Pigott, Christian Kerschbaumer è uno dei produttori di vino più ambiziosi della Valle Isarco. E scrive:"Soprattutto i suoi vini bianchi sono di gran classe".
    Cantine
    Großkemat
    Tesimo, Merano e dintorni
    Il fatto che i vini siano conservati sottoterra non è una novità. Ma sottoterra in un vero senso della parola, intendiamo dire: in una galleria di una miniera. Questo è ciò che sta accadendo presso l'azienda vinicola Großkemat a Prissian. Presto.

    Sul terreno della tenuta Großkemat ci sono diverse gallerie. Josef Knoll, proprietario della tenuta, ne sta convertendo una e la utilizzerà in futuro come deposito per le bottiglie. Inoltre, la superficie coltivata della tenuta viene gradualmente ampliata e la cantina viene potenziata. Quindi, l'azienda vinicola Großkemat sta crescendo e nel frattempo sta riprendendo le sue radici. "Qui stiamo rischiando un nuovo inizio della tradizione vinicola quasi dimenticata nella tenuta", spiega Knoll.

    L'obiettivo di Knoll in tutto questo è semplice: "Voglio essere all'altezza del potenziale della nostra posizione unica e vinificare uve di alta qualità", afferma. Con "posizione unica", il produttore di Prissian non intende solo la particolare struttura porfirica del terreno, ma anche la posizione collinare e l'orientamento ottimale dei suoi vigneti, piantati con vitigni di Pinot Bianco, Solaris e Schiava.

    Che siano rossi o bianchi: i vini prodotti da Josef Knoll con le uve della tenuta Großkemat riflettono il terroir nel modo più genuino possibile. "Do importanza al fatto che siano naturali. Ciò conferisce loro un'eleganza e una profondità accattivanti, offrendo un piacere facile da bere", spiega Knoll.

    E in futuro, saranno conservati anche sottoterra. Nella galleria.
    Cantine
    Grottnerhof
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Nel segno del corvo, Stefan Pramstrahler produce, nell'azienda vitivinicola Grottnerhof a Fié allo Sciliar, vini complessi che portano ognuno il nome di un uccello, "di un uccello dal carattere forte" - precisa Pramstrahler.  Per la vecchia azienda Grottner, la viticoltura significa comunque un nuovo futuro.

    Nel 2007, Stefan Pramstrahler - gestore dell'hotel Turmwirt a Fié allo Sciliar - acquista e ristruttura - con grande cura e rispetto per la sua storia - il maso Grottner, in completo declino. Sono stati mantenuti la stube, la Selchküche (la cucina nella quale si affumicavano i salumi), il forno a legna e le volte all'ingresso. Nella cantina ci sono ancora vecchie botti in rovere "che raccontano dei bei tempi andati" - come dice il proprietario.

    È bello che siano rimaste anche le botti, dato che nella nuova vita del Grottnerhof tutto ruota intorno al vino. Meglio: intorno a vini complessi con vivaci note minerali e con un retrogusto particolare - Sauvignon, Gewürztraminer, Pinot bianco e nero che esprimono il carattere dell'ambiente. E quello delle persone che li hanno prodotti. "L'affinamento dei nostri vini avviene in contenitori di acciaio e in grandi botti di rovere" - racconta Pramstrahler. Tutto ciò richiede grande attenzione e tanta pazienza.

    Rimane ancora la domanda sul perché dei nomi. "Gli uccelli dal carattere forte abbelliscono le etichette delle bottiglie dei nostri vini e sono state sviluppate dall'artista Florin Kompatscher. Particolarmente naturale sembra il corvo - e perché è stato scelto proprio lui per lo stemma? La risposta è semplice: a Novale di Fié il corvo non solo è di casa, ma apprende con estrema facilità ed è molto intelligente.
    Cantine
    Bellutti Christian - Weinberghof
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Come può un'azienda fondata nel 2005 essere profondamente radicata? La tenuta Weinberghof Bellutti di Termeno lo testimonia: con un percorso senza compromessi in direzione quality top e con la concentrazione sui vitigni autoctoni.

    Escusivamente sui vitigni autoctoni. La tenuta Weinberghof Bellutti non ha ancora 20 anni e ha una superficie complessiva di 2,8 ettari - un fazzoletto di terra. Per questo nemmeno l'assortimento può essere particolarmente ampio. E anche per un altro motivo: il vignaiolo, Christian Bellutti, si concentra solo sui vitigni autoctoni - Lagrein, Kalterersee, quindi Schiava e Gewürztraminer. Soprattutto sul Gewürztraminer.

    I vitigni locali hanno il vantaggio di trovare qui il loro miglior terroir, mentre in cantina Bellutti fa grande attenzione a trasferire questo terroir nelle bottiglie. "Vogliamo produrre vini in purezza, eleganti e genuini, non sovraccarichi e che esprimano il carattere del singolo vitigno e della zona oltreché dell'annata" - spiega.

    Per Bellutti non ci sono compromessi, in tema di qualità né in vigna né in cantina. Il lavoro si porta a termine con competenza, impegno, con il ricorso alle tecniche più innovative e con l'amore per i dettagli. E quindi rispettando valori tradizionali, sani.

    Solo al momento della vendita Christian Bellutti segue una via non convenzionale: i suoi vini si possono acquistare nella sua vinoteca, che non si trova all'interno della tenuta, ma nella piazza principale del paese di Termeno.
    Cantine
    Dipoli Peter
    Egna, Strada del Vino
    No facebook, no twitter, just wine. Peter Dipoli descrive con poche parole la filosofia dell'azienda vitivinicola di Egna che porta il suo nome. In concreto: il vino non si può pianificare negli anni, è un prodotto naturale sempre diverso. Seguire una moda è irrazionale.

    E non rende giustizia nemmeno al vino. Le stagioni vegetative possono essere più calde o più fredde, più siccitose o più umide. Sarebbe un miracolo se l'uva avesse lo stesso gusto e le stesse caratteristiche ogni anno. "I viticoltori, come gli intenditori, dovrebbero semplicemente accettare questo aspetto" - Dipoli ne è convinto. Come vignaiolo bisognerebbe conservare il potenziale naturale del vino, così come l'unicità del terroir. "Il produttore ha il compito di ottenere dall'uva - così come gli è stata fornita dalla vigna - un vino che esprima il suo terroir, l'habitat e l'annata" - così il vignaiolo di Egna.

    Peter Dipoli confessa di lavorare l'uva proveniente da zone molto diverse tra loro. I suoi vigneti sono distribuiti tra Egna, Magré, Termeno e Cortaccia, si trovano ad altitudini comprese tra i 300 e i 600 m s.l.m., sono esposti a sud o a est e crescono su terreni dolomitici sabbiosi o calcarei e limosi.

    Qui prosperano viti di Sauvignon Blanc, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon - ognuno nelle zone più adatte per ciascun vitigno, coltivati con grande attenzione e vinificati delicatamente. No nonsense, appunto, just wine.
    Cantine
    Cantina Laimburg
    Bronzolo, Bolzano e dintorni
    Il Podere Provinciale Cantina Laimburg è di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano, che possiede molti vigneti dislocati in tutti i territori destinati alla coltivazione della vite. Il Podere Provinciale Cantina Laimburg è annesso al Centro di Sperimentazione Laimburg e il suo compito, quindi, non consiste solo nel produrre vini eccezionali, ma anche nella sperimentazione di nuove vie per la viticoltura altoatesina.

    I vigneti che fanno capo al Podere Provinciale hanno una superficie complessiva di quasi 20 ettari, distribuiti ad altitudini comprese tra 200 e 750 m s.l.m. "Al centro dei nostri interessi ci sono il mantenimento e il miglioramento della qualità dell'uva e del vino" - spiega l'enologo Urban Piccolruaz - "sperimentando metodi di coltivazione di facile attuazione e che consentono di risparmiare tempo e denaro". Dall'uva vendemmiata si ottengono ogni anno quasi 90.000 bottiglie, una parte delle quali - linea "Vini del Podere" - contiene vini tradizionali e da vitigni tipici. "I vini della Selezione Maniero sono invece individuali, prevalentemente affinati in botte di rovere o vini selezionati" - precisa Piccolruaz.

    Dall'inizio degli anni '90, i vini vengono conservati in una cantina molto particolare. "Ci è stato proposto di "scavare" la cantina all'interno delle rocce porfidiche del Monte di Mezzo" - ricorda l'enologo. La decisione, del tutto fuori dagli schemi, si è rivelata ottimale per due ragioni: da un lato la disponibilità di una cantina con temperature costanti naturali e dall'altro il risparmio intervenuto rispetto alla costruzione di una classica cantina. E dato che il Podere Provinciale Cantina Laimburg è di proprietà pubblica, il contribuente ringrazia.
    Cantine
    Untermoserhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La fortuna della famiglia Ramoser è di disporre di vigneti nelle migliori zone di Santa Maddalena. La fortuna dei suoi clienti è che dai vini del maso Untermoserhof di Bolzano si sprigiona tutta la forza di queste zone.

    Non a caso, Georg Ramoser definisce il suo vino "genuino", "autentico" e "contraddistinto da un terroir marcato". Nei suoi vini si deve poter gustare l'origine, la zona di coltivazione delle vigne, il lavoro che sta dietro l'uva e il vino. "I nostri vini convincono per pienezza, morbidezza e forza, che però non tolgono nulla alla succosità e alla freschezza" - dice Ramoser.

    Non è decisamente un caso. In fondo, i vigneti del maso Untermoserhof di Santa Maddalena presentano tutte le caratteristiche ottimali. I Ramoser, però, non si accontentano:"La pendenza del terreno è fortemente connessa a un impegnativo lavoro manuale, che in autunno viene ripagato da una condizione di perfetta salute dei grappoli e dall'ottimale maturazione dell'uva" - dice il direttore.

    Sarebbe così possibile avere un livello di qualità costante - di anno in anno e per tutti i vini dell'assortimento. "I nostri clienti sanno apprezzarlo" - spiega Georg Ramoser, che non trova motivi per abbandonare la via già segnata, che prevede la produzione di vini che trasmettono il terroir autentico e genuino. È chiaro: questa strada è legata a un duro lavoro. Così come la strada verso il continuo miglioramento.
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      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.