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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Castelfeder
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    #Herzblutmenschen. #Werteverfechter. #Emotionenschaffer. Chi segue la cantina Castelfeder su Instagram sa di cosa si parla. Qui i vini si producono applicando know-how, le necessarie conoscenze e la lunga esperienza, ma anche con tanto cuore. "Noi siamo emozione e creiamo emozioni" - così descrive se stessa la famiglia Giovanett, che in terza generazione gestisce la cantina.

    L'azienda Castelfeder di Egna fu fondata da Alfons Giovanett più di 50 anni fa, ma da allora tutto è stato rivoluzionato. "L'assortimento è stato ampliato, l'uva prodotta è stata vinificata in proprio, il lavoro in vigna è stato modernizzato e ci siamo aperti al mercato internazionale" - dice Günther Giovanett, che ha ereditato l'azienda dal padre Alfons e che oggi la gestisce con i figli Ivan e Ines. La superficie a vite di Castelfeder è oggi di 65 ettari, sul 70% dei quali si coltivano vitigni bianchi.

    "L'attenzione è rivolta allo Chardonnay, al Pinot bianco, al Pinot grigio e al Sauvignon" - racconta Giovanett. Per quanto riguarda i vitigni rossi, invece, si punta sul Pinot nero.

    Che siano bianchi o rossi, però, la filosofia di Castelfeder è cambiata di poco, in 50 anni. "La particolarità dei nostri vini sta nella coltivazione" - ammette Giovanett. "Dividiamo tutte le più piccole parcelle in modo da soddisfare le esigenze dei vitigni". Così hanno origine vini di terroir con un carattere del tutto particolare. O, per rimanere nel gergo di Instagram, #terroirweinemitherz.
    Cantine
    Cantina Unterwirt
    San Martino in Passiria, Merano e dintorni
    In Val Passiria c'è un solo vigneto. Uno solo. E appartiene alla cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof che si trova a San Martino in Passiria. Intorno ad essa le famiglie Fontana e Schweigl hanno creato il loro universo fatto dell'hotel, della pizzeria e della birreria. Contemporaneamente hanno riportato in vita un'antica locanda frequentata, al tempo, da Andreas Hofer.

    La cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof porta due nomi: quello dell'hotel Martinerhof perché fa parte della gastronomia dell'hotel, l'altro è il nome proprio. Nel 2012 è stata ristrutturata la locanda, citata per la prima volta nei documenti nel 1694. "Dato che la vigna del maso Hianhof - che confina con noi - è la prima e anche l'unica di tutta la valle, abbiamo pensato di costruire una cantina nella stube dell'hotel - anche per dare una nuova vita all'edificio" - dice Florian Fontana.

    Nella cantina si produce oggi un ampio assortimento di vini - dalla Schiava al Pinot nero, dal Sylvaner al Kerner al Pinot bianco.

    Anche se in Val Passiria c'è un solo vigneto, la sua produzione non lascia a desiderare. A proposito di lasciar desiderare: nella cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof si propongono anche visite guidate. Anche se l'importanza della viticoltura in Val Passiria è molto scarsa, quella del vino è invece molto rilevante. Andreas Hofer, il "sammartinese" per eccellenza, era commerciante e intenditore di vini. Forse per questo lasciò scritto, prima della sua fucilazione nel 1810:"A tutti i buoni amici siano dati una zuppa e della carne presso l'Untern Wirt, insieme a mezzo litro di vino".
    Cantine
    St. Quirinus
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda vitivinicola biologica St. Quirinus si trova a Caldaro, ma le sue vigne sono distribuite tra Termeno e Terlano, dall'Oltradige fino alla Val d'Adige. Il cuore dell'azienda non è lontano dalle buche di ghiaccio di Appiano, un biotopo protetto con flora e fauna uniche. L'aggiunta "bio" al nome dell'azienda non è un caso, già solo per rispetto nei confronti della zona molto particolare, ma anche e soprattutto per la convinzione, la consapevolezza e lo sguardo rivolto alle future generazioni.

    Ed è per questo che Robert Sinn coltiva seguendo le rigide regole della biodinamica, che sta alla base anche della scelta innovativa e coraggiosa dei vitigni da coltivare su superfici tanto distanti tra loro e con microclimi tanto differenti. "Accanto a vitigni classici e tradizionali, ad esempio Pinot bianco, puntiamo sempre più sui vitigni resistenti alle malattie fungine" - spiega Sinn, che cita - ad esempio - Bronner, Johanniter, Aromera e Chambourcin, Prior e Cabernet Cortis.

    Dalle uve vendemmiate - sia di vitigni tradizionali che resistenti - si ottengono in cantina vini multidimensionali e longevi, con aromi complessi e intensi. I vini vengono affinati, oltre che nei classici contenitori di acciaio e nelle botti di legno, anche nelle anfore di terracotta. La strada che percorre Robert Sinn dalla vigna alla bottiglia è coerente: una strada che si orienta verso la tradizione e la storia, ma con lo sguardo al futuro.
    Cantine
    Santerhof
    Rio di Pusteria, Bressanone e dintorni
    Maso Santerhof si trova a Rio Pusteria, all'imbocco della Val Pusteria, più famosa per la produzione di patate che di uva. Ma: i vigneti di maso Santerhof sono i più a nord dell'Alto Adige e la cantina del Santerhof è la più settentrionale d'Italia. Ciò che qui non può mancare è la resistenza nei confronti, anche, delle malattie portate da funghi.

    Per questo, a maso Santerhof si coltivano vitigni PIWI, che esprimono tutta la loro forza nelle difese da malattie quali l'oidio e che proprio grazie a questa caratteristica nelle annate normali non necessitano di essere trattati. Nelle annate anomale si ricorre esclusivamente a prodotti fitosanitari biologici: dal 1991, infatti, le vigne del maso sono coltivate nel rispetto delle regole della produzione organico-biologica.

    A maso Santerhof non si seguono volentieri piste già battute, si preferisce trovarne di nuove. Ecco da dove derivano la coltivazione biologica e la concentrazione sui vitigni PIWI. "Coltiviamo solo i vitigni Bronner e Regent, dai quali otteniamo vini di qualità superiore. Dal 2008 li produciamo nella nostra cantina" - racconta Wilhelm Gasser. Anche la vendita dei vini è quasi esclusivamente diretta e avviene presso il maso.

    Il clima particolare, il terreno costituito in buon parte da silicati e l'altitudine (quasi 800 m s.l.m.) conferiscono ai vini di maso Santerhof un profilo gustativo assolutamente unico. Gasser descrive così i suoi vini:"Con un'acidità audace, aromi complessi e tannini morbidi". È questo il gusto delle "vere luci del Nord"?
    Cantine
    Abbazia di Novacella
    Varna, Bressanone e dintorni
    Presso l'Abbazia di Novacella, esisteva una cantina già nel 1142: si tratta quindi di una delle cantine ancora in attività più antiche del mondo ed è oggi una delle più importanti della Valle Isarco, fiore all'occhiello di un territorio che produce vini bianchi di altissima qualità.

    L'assortimento offre in prevalenza vini bianchi, ma non solo. "Per il 70% si tratta di Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner e Riesling" - spiega Celestino Lucin. La cautela e l'oculatezza da lui imposte si applicano non soltanto in cantina, ma anche in molti altri settori. E rispettando queste regole i viticoltori coltivano in modo sostenibile - la cantina opera addirittura ad emissioni zero di CO2.

    Nonostante la cantina dell'Abbazia di Novacella sia nota soprattutto per i suoi vini bianchi, il 30% della produzione è rappresentata da vini rossi, che giocano un ruolo tutt'altro che secondario. L'uva si vendemmia da vigneti di proprietà dell'Abbazia, che si trovano a Bressanone e in zone limitrofe. "Per la loro coltivazione, le condizioni climatiche non sono ottimali" - spiega convinto Celestino Lucin. Per questo, le uve di Schiava, di Pinot nero e di Moscato rosa si vendemmiano nelle zone di Bolzano e di Cornaiano.

    Ma che si tratti di vini bianchi o rossi, il fiore all'occhiello della cantina dell'Abbazia di Novacella rimane la linea Praepositus, che è contemporaneamente anche un omaggio al fondatore. Prapositus, in latino, significa infatti vescovo, pastore di anime, con riferimento al beato Hartmann, allora vescovo di Bressanone e fondatore dell'Abbazia.
    Cantine
    Köfelgut
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Il connubio tra tradizione e innovazione: questa è la filosofia su cui si basa la famiglia Köfelgut di Castelbello per la sua attività. Dal 1786 l'azienda è di proprietà e dal 1970 vi si coltiva la vite e si vinifica in proprio, grazie al clima particolare del Monte Sole in Val Venosta.

    "Il clima secco di tipo intra-alpino della Val Venosta e i terreni permeabili sono adatti alla coltivazione soprattutto dei vitigni Pinot (bianco, grigio e nero) e del Gewürztraminer" - racconta Martin Paul Pohl, che gestisce l'azienda di famiglia Köfelgut con la moglie Elisabeth e con i figli Maximilian, Leonhard e Ferdinand. Pohl continua:

    "Nelle zone più calde del vigneto, nelle annate buone si può vinificare, a parte, anche l'uva di Cabernet Franc". i vigneti si abbarbicano sulle pendici del Monte Sole a 600 m s.l.m. e l'uva che si vendemmia giunge in cantina, dove si procede alla vinificazione per produrre vini genuini. Fiore all'occhiello sono i Pinot nero Fleck Riserva, affinati per 24 mesi in barrique, e i Gewürztraminer Spätlese.

    La produzione dell'azienda Köfelgut di Castelbello è di quasi 16.000 bottiglie all'anno. Negli ultimi 50 anni, questo settore ha assunto una grande importanza, per questa azienda. "Siamo orgogliosi della nostra diversificazione e della biodiversità che si trova nei nostri vigneti, che in tempi di cambiamento climatico e di monocoltura ci riconferma nelle nostre scelte" - dice Pohl, indicando anche i meli e gli asparagi che coltiva nei suoi terreni. Dal 1992 è poi attivo un altro settore di attività: una distilleria che produce grappa e acqueviti pregiate, utilizzando esclusivamente frutta del maso, s'intende.
    Cantine
    Cantina Kaltern
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Fino al 1932, a Caldaro - paese storicamente dedicato alla coltivazione del vino - sono sorte non meno di 5 cantine. Dal 2016 si sono riunite tutte sotto l'egida della cantina sociale di Caldaro, per un totale di 590 soci, 440 ettari coltivati e quasi 4 milioni di bottiglie all'anno.

    "La nostra cooperativa è una grande famiglia" - sottolinea Christian Sinn, Presidente della cantina sociale di Caldaro - "che tiene unite le piccole strutture a conduzione familiare, garantisce loro qualità e sicurezza e offre ai soci la possibilità di aver parte a qualcosa di grande". Far progredire questo "grande" è un compito difficile. Si tratta infatti di coordinare l'attività di tutti i soci dalla potatura alla vendemmia, di curare la loro formazione e il loro aggiornamento e di vincolarli alla politica di qualità della Cantina.

    Tutto ciò comporta la riduzione della resa per ettaro e quindi la determinazione della resa individuale di quasi 2.000 parcelle e il controllo che ne consegue. L'obiettivo è creare le condizioni migliori per produrre i vini migliori. I vitigni principali sono 5. Nessuna meraviglia se si chiamano Kalterersee, Pinot bianco, Sauvignon, Cabernet Sauvignon e Moscato giallo per il nobile dolce Passito.

    Ma non cambia quale vino si produce o quale vitigno si coltiva: per la cantina sociale di Caldaro la massima priorità è la sostenibilità da perseguire in vigna e in cantina. E la cantina sociale di Caldaro è infatti la prima cantina italiana per quantità di vino prodotta e per l'attribuzione del certificato di sostenibilità FAIR'N GREEN. E con quasi 15 ettari di vite coltivati secondo le regole della biodinamica, la cantina sociale di Caldaro assume una posizione di guida anche in questo ambito.
    Cantine
    Cantina Andriano
    Terlano, Strada del Vino
    Sostegno reciproco: alla fine del XIX secolo la filosofia cooperativistica si impone in diversi settori e ammalia anche i viticoltori di Andriano. Nel 1893 intraprendono una strada ostica ma lungimirante e fondano la prima cantina sociale altoatesina. Oggi la cantina di Andriano fa capo a quella di Terlano, confermando una volta di più il pensiero alla base della cooperazione.

    Anche se quella della cantina sociale è una storia lunga, la viticoltura è presente in questa zona da molto prima. Il clima mediterraneo, la brezza rinfrescante, i terreni calcarei ben arieggiati, sono tutte condizioni ottimali per coltivare vitigni sia bianchi che rossi. "Sulle colline esposte a sud e a sud-est si coltivano vitigni a maturazione tardiva che portano con loro, nel gusto, tante ore di sole, mentre sui versanti esposti a est crescono le viti di vitigni bianchi che nelle giornate molto calde approfittano della fresca brezza che spira sempre" - racconta l'enologo Rudi Kofler.

    Da una simile posizione e da un attento e accurato lavoro in vigna si ottiene l'uva che viene vendemmiata esclusivamente a mano e conferita poi alla cantina. I vini rossi - Lagrein, Merlot, Pinot nero - vengono affinati in botti di rovere grandi e piccole, mentre i vini bianchi - Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot grigio e Pinot bianco - sono affinati in contenitori di acciaio.

    "Vogliamo produrre vini classici che esprimano il loro terroir, con un sapore energico ed elegante, di buona struttura e complessità" - così l'enologo. In questo obiettivo confluiscono l'impegno e il lavoro di tutti - all'insegna della filosofia cooperativistica.
    Cantine
    K. Martini & Sohn
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Chi lavora nel settore del vino già da tempo e con passione vuole, ad un certo punto, imprimere ai propri vini il suo marchio. A proprio rischio, ma anche di proprio pugno. E la famiglia Martini ha fatto esattamente questo passo, dando vita a Cornaiano - 40 anni fa - alla cantina "K.Martini&Sohn".

    La lettera K, nella denominazione, sta per Karl - il papà - che ha fondato la cantina nel 1979 con il figlio Gabriel proprio nel centro di Cornaiano, paese a forte vocazione viticola nel Comune di Appiano. Al tempo, padre e figlio avevano già intrapreso un'attività in questo settore. Hanno così potuto attingere al necessario know-how e all'indispensabile esperienza per avere successo con il vino.

    Il passo verso il lavoro autonomo non è però facile:"Costruire la cantina è stato davvero impegnativo" - ricononosce oggi Gabriel Martini. "Le prime bottiglie sono state imbottigliate, tappate ed etichettate a mano". Consci delle limitate dimensioni, parlando della cantina "K.Martini&Sohn" di Cornaiano ci si riferisce a un'azienda piccola ma raffinata, che punta non soltanto a un servizio eccellente, ma anche e soprattutto alla qualità. "E questo, da solo, giustifica l'esistenza di una piccola azienda familiare" - così Martini.

    Una piccola azienda familiare che propone un assortimento sorprendentemente ampio di vini. Le 4 linee di produzione comprendono Pinot bianco, grigio e nero, Chardonnay, Sauvignon, Schiava, Lagrein e Moscato giallo e rosa.
    Cantine
    Malojer - Gummerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Zone vocate e vini di carattere che esprimono tutto il loro terroir: questo è ciò che identifica la cantina Malojer Gummerhof. Situata alla periferia nord di Bolzano, può contare su una lunga storia: da 5 generazioni si punta alla qualità e all'identità.

    Quando Bolzano era ancora un piccolo e facilmente controllabile paese, il Gummerhof si trovava al centro di vigneti, campi coltivati e prati. Era il 1480 quando il maso viene citato ufficialmente in atti documentati. Esattamente 400 anni dopo Joseph Trafojer costruisce l'azienda e, passo passo, anche la cantina e la distilleria. Quando alla fine degli anni '40 sua nipote, sposata Malojer, rileva l'attività, cambia il nome della famiglia che la gestisce, la ricetta per il successo rimane la stessa.

    Due sono i pilastri sui quali si fonda: una rigorosa politica della qualità, che si persegue ormai da decenni, e l'identità del terroir, che si deve poter ritrovare nei vini dell'azienda Malojer Gummerhof. Il risultato è un ampio assortimento di vini dal carattere forte: Cabernet, Merlot, Lagrein, Pinot nero, Schiava, Müller Thurgau, Sylvaner, Pinot grigio, Chardonnay, Gewürztraminer, Sauvignon e Pinot bianco.

    Tutti i vini sono affinati - a seconda del vitigno - in contenitori di acciaio, in barrique o nelle botti di rovere vecchie di generazioni. Tutti conferiscono ai vini un carattere inconfondibile - così dev'essere. E questo è anche quello che dice Urban Malojer, enologo della cantina di famiglia:"Il nostro obiettivo è migliorare di continuo i nostri vini e renderli sempre più tipici".
    Cantine
    Cora
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Per la verità Lorenz San Nicolò era, a Milano, un imprenditore di successo che non ha però mai abbandonato la sua passione per il vino. Dal 2012, con la moglie Sissi, gestisce il maso Cora a San Paolo - "come consigliere" - come dice lo stesso San Nicolò.

    E infatti: la famiglia San Nicolò non ha dimenticato del tutto la vita della città. La sala principale della loro piccola cantina è illuminata da un scintillante lampadario Jugendstil, che proviene dall'eredità dell'antico hotel Bristol di Merano e che non ha niente a che vedere con il resto della mobilia, con i trattori e con le altre macchine agricole. "Il lampadario simboleggia la nostra passione per l'eleganza, la festosità e l'euforia nei confronti della vita" - racconta Lorenz San Nicolò. Anche per questo sarebbe stato scelto il lampadario come logo del maso Cora di San Paolo.

    Questo logo adorna le etichette dei vini prodotti con l'uva ottenuta da 1 ettari di superficie vitata. E che risentono dei sedimenti risalenti all'Era Glaciale, tanto particolari. "Si tratta di terreni molto fertili che, con l'esposizione a sud-est dei nostri filari e l'intensa radiazione solare delle prime ore del mattino costituiscono condizioni ottimali per ottenere vini eccellenti" - così il vignaiolo.

    Il vino del maso Cora viene ottenuto nella cantina di proprietà dove l'uva vendemmiata - di Merlot e Moscato giallo, Cabernet Franc, Sauvignon blanc e Petit Manseng - viene torchiata delicatamente, grazie alle più moderne tecniche applicate. Per la vinificazione, inoltre, si segue l'approccio minimalista dei San Nicolò, poiché:"Solo così i preziosi aromi dell'uva possono giungere genuini nella bottiglia".
    Cantine
    Cantina Spumanti Lorenz Martini Comitissa
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    A Cornaiano, paese a vocazione tipicamente vinicola, la passione per il vino è un must - specialmente se la passione c'è già in famiglia. Ed è questo il caso di Lorenz Martini. Si è guadagnato la credibilità nella cantina di famiglia e ora ha fatto un altro passo in avanti: verso lo spumante.

    Naturalmente può servirsi dell'esperienza maturata negli anni e del fatto che ha imparato l'arte facendo tutta la gavetta. Si può rendersene conto dall'importanza che Lorenz Martini dà alla qualità. Nel suo spumantificio si lavorano uve di Cornaiano, Appiano Monte e Cologna. "Queste zone conferiscono al nostro spumante, nonostante il clima mediterraneo, una delicata freschezza e un aroma unico" - dice Martini.

    Nello spumante si trovano il 30% di Chardonnay, il 30% di Pinot bianco e il 40% di Pinot nero. La cantina a vòlte ospita 4 annate contemporaneamente. Dato che Lorenz Martini spumantizza solo seguendo il Metodo Classico, il vino rimane per 3 anni sui lieviti di fermentazione, poi affina in bottiglia, ognuna delle quali è sottoposta a remuage.

    Si ottiene così uno spumante che viene descritto dagli esperti "con profumo di crosta di pane e che ricorda il favo d'api colmo di miele con una leggera nota agrumata, pieno, corposo e armonico al gusto". Lo spumante, si può dedurre anche da questa descrizione, risveglia il poeta che è in noi.
    Cantine
    Cantina Merano
    Merano, Merano e dintorni
    Cantina Merano: una particolarità che salta subito all'occhio sono le due diverse zone nelle quali i 360 soci coltivano le loro viti. Da una parte la conca mite e mediterranea di Merano e dall'altra la Val Venosta, siccitosa, ventosa e con eventi climatici estremi. Qui crescono non meno di 20 vitigni, che costituiscono la base dell'offerta della cantina.

    Merano è stata fondata nel 2010 e deriva dall'unificazione della cantina sociale del Burgraviato - nata nel 1901 - con la cantina sociale di Merano, che ha visto la luce nel 1952. La sede di Cantina Merano si trova a Marlengo ed è ubicata in un edificio caratteristico che unisce il nuovo all'antico, nel quale si intrecciano i fili che collegano 360 soci, 250 ettari di vigneti, oltre 20 vitigni e due zone di coltivazione completamente differenti tra loro. "L'offerta di tanti vini diversi è una peculiarità e insieme la forza di Cantina Merano" - spiega l'enologo Stefan Kapfinger - "ma deriva anche da tanto lavoro e da tanta fatica". Si comincia in vigna, che in gran parte si estende su ripidi pendii, dove si lavora quasi esclusivamente a mano, in modo sostenibile e nel rispetto delle risorse naturali.

    "La qualità dell'uva prodotta nei nostri vigneti dev'essere mantenuta anche in cantina" - così Kapfinger. Per quanto possibile, nei suoi vini l'origine dell'uva si deve poter riconoscere. Per questo, l'enologo di autodefinisce "ostetrico". "Il vino deve seguire la sua strada" - dice - "io non faccio altro che accompagnarlo: con tanta pazienza e qualche volta anche con tanta forza di volontà".

    La Cantina Merano a Marlengo e a Merano: d’ora in poi sono due i luoghi di ritrovo della Cantina Merano ad offrire piacevoli occasioni di incontro: l’Enoteca Panoramica a Marlengo e la nuova City.Vinothek nel centro di Merano. Lasciatevi conquistare dalla straordinaria collezione di vini, dalla speciale selezione di distillati e dai frizzanti capolavori rappresentati dagli spumanti DOC dell’Alto Adige, immergetevi nell’emozionante varietà del mondo del gusto meranese partecipando a una visita guidata della cantina.
    Cantine
    Cantina Valle Isarco
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Produrre vini ricchi di mineralità, fruttuosità ed eleganza, con un forte carattere individuale: questa è la filosofia della cantina Valle Isarco, la più giovane dell'Alto Adige e che con 135 soci è anche la più piccola cantina sociale altoatesina e la più settentrionale d'Italia - chiara e semplice. Senza compromessi.

    Le viti crescono su erti terrazzamenti situati tra i 250 e i 1.000 m s.l.m. - il lavoro è faticoso e spesso solo manuale. Proprio in queste condizioni è fondamentale lavorare in sintonia con la natura, rispettare le scarse risorse naturali e produrre quanto più possibile secondo le leggi naturali. Anche l'altitudine porta con sè però qualche vantaggio: il momento ottimale per vendemmiare cade tardivo, nella stagione, e le viti possono così approfittare di tante giornate autunnali con temperature diurne ancora elevate e con notti più fresche che si ritrovano poi nelle quasi 950.000 bottiglie di vino prodotte ogni anno.

    "Il clima particolare della Valle Isarco, i suoi terreni minerali e la vendemmia tardiva sono condizioni ottimali per ottenere vini freschi, fruttati e minerali" - racconta Stefan Donà, dal 2023 enologo della cantina Valle Isarco. Fiore all'occhiello della sua cantina sono gli eccellenti Sylvaner, Kerner, Müller Thurgau e Grüne Veltliner, che rappresentano non meno del 98% dell'assortimento. Si riconoscono grazie al profilo stilistico e alla struttura dell'acidità inconfondibili e alla loro tipicità estremamente marcata. La qualità - lo si sa molto bene alla cantina Valle Isarco - non conosce compromessi.
    Cantine
    Cantina Terlano
    Terlano, Strada del Vino
    Produrre vini longevi, complessi e di carattere: questo è l'obiettivo che persegue la Cantina Terlano. Le sue radici, come cantina sociale, risalgono al 1893. La tradizione gioca quindi, per la produzione di uva e di vino, un ruolo centrale, proprio come le nuove conoscenze e la tecnica moderna.

    Oggi sono 143 i soci della cantina sociale di Terlano. Coltivano non meno di 190 ettari con terreno particolarmente vocato alla viticoltura. "Il Rio San Pietro ha formato, qui a Terlano, un cono di detriti costituito in gran parte da ciottoli e sabbia, che al sole si scaldano molto rapidamente" - racconta l'enologo Rudi Kofler.

    In veste di enologo responsabile della Cantina Terlano deve rispondere di una quantità annua di bottiglie di vino DOC pari a 1,5 milioni. "Il 70% della nostra produzione è rappresentata da vini bianchi, mentre i vini rossi sono appena un terzo" - così Kofler. L'assortimento dei vini bianchi comprende soprattutto Pinot bianco, Chardonnay, Sauvingon Blanc e Pinot grigio. Tra i rossi spiccano il Lagrein, il Pinot nero e il Merlot.

    Perchè entrambi i tipi di vino possano diventare ciò che l'enologo Rudi Kofler ha in mente - e cioé vini longevi, complessi e di carattere - negli ultimi anni sono stati fatti degli investimenti anche per quanto riguarda l'aspetto tecnologico. Il deposito della Cantina Terlano è stato ampliato e oggi ha una capacità di 18.000 metri cubi. I grandi vini hanno bisogno di tempo, ma anche di spazio.
    Cantine
    Cantina Girlan
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Qualche volte è meglio lasciar parlare le cifre. Ad esempio per la cantina Cornaiano, fondata nel 1923 come cantina sociale e alla quale oggi fanno capo 200 famiglie di viticoltori che coltivano 230 ettari di vigneti con 5 vitigni. Cifre che impressionano, ma che non raccontano tutto.

    Non sull'Oltradige, ad esempio, nè sulla Bassa Atesina, proprio dove si trovano i vigneti che conferiscono l'uva alla cantina Cornaiano. Protetto da nord e aperto verso sud, questo territorio è dominato da un clima mite. "I forti sbalzi termici tra giorno e notte, soprattutto in autunno, conferiscono ai vini un profumo raffinato e marcato e una lunga conservabilità" - racconta l'enologo Gerhard Kofler. I terreni magri, ciottolosi e limosi e l'arieggiamento dei vigneti fanno la loro parte.

    "Partendo da queste caratteristiche, ci siamo concentrati su 5 dei vitigni più importanti" - così Kofler. Tra i vini bianchi Pinot bianco, Sauvignon e Chardonnay e tra i rossi Schiava e Pinot nero. Soprattutto quest'ultimo ha reso la cantina Cornaiano famosa a livello internazionale, quotata dai principali critici enologici.

    Questo risonoscimento, la freschezza ricca di mineralità, la struttura fruttuosa e la marcata autenticità hanno favorito l'ampliamento del mercato della cantina Cornaiano i cui vini vengono commercializzati in non meno di 30 Paesi. E sono considerati vini di carattere o, come dice Kofler - "vini eccellenti legati al territorio".
    Cantine
    Cantina Produttori San Michele Appiano
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Con la fondazione della Cantina San Michele-Appiano, nel 1907, ha inizio una storia coronata dal successo che continua ancor oggi con grandi vini di qualità straordinaria.

    I 320 soci lavorano i loro vigneti in sintonia con la natura - il segreto del loro successo consiste nella combinazione dell'esperienza decennale con la continua ricerca della perfezione. Il terroir unico, l'approccio rispettoso all'uva e la lavorazione delicata garantiscono la produzione di vini inconfondibili e di grande carattere. Soprattutto nelle zone situate a e intorno ad Appiano presentano caratteristiche ideali per la coltivazione del Pinot bianco, del Pinot grigio, dello Chardonnay, del Sauvignon, del Gewürztraminer, del Moscato giallo e del Pinot nero.

    I vini rossi, ben strutturati, hanno origine da uve di viti cresciute in zone più profonde e lungo la Strada del Vino, dove si trovano le cosiddette "vigne", singoli appezzamenti di dimensioni molto ridotte. Il clima mite e soleggiato rappresenta la base per ottenere una qualità unica. Oggi, la Cantina di San Michele-Appiano è una delle più famose cantine altoatesine e italiane, i cui vini hanno ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all'estero. Ai vini della Cantina di San Michele-Appiano, gli esperti attribuiscono grande raffinatezza ed eleganza, profondità e longevità.

    Questi "predicati" possono essere utilizzati per gran parte della produzione della cantina, per la linea "Sanct Valentin", così come per le super-selezioni (APPIUS e The Wine Collection), con le quali la cantina sociale di San Michele-Appiano si è fatta conoscere a livello internazionale.
    Cantine
    Putzenhof di Schweigkofler Anna
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quando le agenzie immobiliari aggiungono la dicitura "con grande potenziale" si sa già che si parla di un rudere. In quest'ottica, il maso Putzenhof di Laives-San Giacomo aveva un "enorme potenziale" già negli anni '50.

    E la famiglia Schweigkofler-Mottironi l'ha sfruttato per intero. Nel vero senso della parola. Nel 1956, Viktoria e Johann Schweigkofler acquistarono il maso Putzenhof di San Giacomo/Laives. I vigneti erano poco curati e da sostituire, l'edificio fatiscente e il viale d'accesso faticoso da percorrere. Dietro questo "potenziale", gli Schweigkofler riconobbero però il "vero potenziale": "La posizione ai piedi di una parete di porfido esposta a sud-ovest e le condizioni climatiche assolutamente favorevoli per la viticoltura " - dice il nipote Roman Mottironi, che oggi gestisce l'azienda.

    I proprietari hanno sfruttato le condizioni ideali per trasformare - in tre generazioni - un rudere in un'azienda vitivinicola di successo con una superficie a vite di 5,5 ettari coltivati nel modo più naturale possibile. Già da anni, ad esempio, non si utilizzano erbicidi. In questo modo, la materia prima per un'ampia gamma di vini cresce in modo naturale e rispettoso. Secondo gli stessi principi, nella cantina del maso Putzenhof si ottiene un interessante assortimento di vini bianchi (Chardonnay, Sauvignon Blanc e Kerner) e rossi (Lagrein, Pinot nero e un Colli di Bolzano da Schiava, Lagrein e Pinot nero). La produzione annua è di 37.000 bottiglie. Il potenziale del Putzenhof può ora essere quantificato.
    Cantine
    Peter Zemmer
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quasi 800 m di dislivello tra le vigne più in basso e quelle più in alto: questa è la varietà di zone di cui dispone l'azienda Peter Zemmer, fondata nel 1928 a Cortina sulla Strada del Vino. E certamente nessun'altra azienda. Ne risulta un assortimento equilibrato e seducente.

    Le vigne dell'azienda Peter Zemmer si trovano ad altitudini comprese tra i 220 e i 1.030 m s.l.m. Qui hanno origine vini bianchi di carattere (Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio), ma anche piacevoli vini rossi autoctoni, quali il Lagrein e un elegante Pinot nero.

    "Ciò che conta, per noi, sono una cura ecologicamente responsabile delle viti, una lavorazione sostenibile del terreno e la riduzione della resa per ettaro" - dice Peter Zemmer, omonimo del fondatore e rappresentante della terza generazione che gestisce l'azienda. Ecco allora che si pone attenzione a lasciare uno spazio sufficiente ai grappoli e a creare un'interazione ideale tra luce e ombra. Il risultato sono grappoli sani e maturi, dai quali si ottengono vini naturali e digeribili: vini, che - come dice lo stesso Peter Zemmer - "riflettono in modo stupefacente il loro carattere originario e riuniscono le particolarità di un terroir unico con grande espressività".

    Caratteristici per Peter Zemmer sono i vitigni borgognoni bianchi, grazie ai quali è diventato famoso - Chardonnay Riserva Vigna Crivelli e Pinot Grigio Riserva Giatl. Oltre a questi, nelle zone più alte - a 1.030 m s.l.m., nella vigna Koflhof di Aldino - si sviluppano i grappoli del nobile Pinot Noir Riserva Vigna Kofl, l'ultimo fiore all'occhiello dell'azienda Peter Zemmer, sul mercato dal 2019.
    Cantine
    Cantina Bozen
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    224 soci, 350 ettari di vigneto distribuiti tra Gries, San Maurizio, Settequerce, San Giorgio, Cologna, Santa Maddalena, Lutago, Santa Giustina e Renon: la forza della cantina di Bolzano sta nella sua varietà. Nelle vigne fino a 1000 m s.l.m. dominano il Sauvignon e il Gewürztraminer, nelle zone situate a minore altitudine il Santa Maddalena. Ancora più sotto il Cabernet e il Merlot, mentre nel fondovalle - intorno alla cantina costruita in stile futuristico - si coltiva il Lagrein.

    Se ci si ferma qui con le considerazioni, la cantina di Bolzano è relativamente giovane. Tenuta a battesimo nel 2001, deriva dal connubio tra la cantina sociale di Gries e quella di Santa Maddalena, fondata molti anni prima. Per questo, i soci scrivono il termine tradizione con l'iniziale maiuscola, come la coltivazione il più naturale possibile e sostenibile che praticano nelle loro vigne, spesso abbarbicate su ripidi pendii. "Lavorare il terreno e le viti in modo rispettoso, questo è ciò che sta a cuore ai nostri viticoltori" - dice il Presidente Philipp Plattner..

    Ma la prudenza e la saggezza non si fermano qui, continuano in cantina: è la prima in Italia che, per efficienza energetica e sostenibilità, è stata insignita del marchio "KlimaHaus Wine". Anche in cantina si punta al rallentamento. Qui governa l'enologo Stephan Filippi che racconta:"Dato che la lavorazione dell'uva avviene secondo la legge di gravità, i grappoli vengono torchiati nel modo più delicato possibile". Ne risultano vini di qualità unici e inconfondibili. E una varietà che, già da sola, merita di essere vista più da vicino.
    Cantine
    RADOIN 1560
    Aldino, Bolzano e dintorni
    La cantina Radoin 1560 è situata tra il profondo canyon del Bletterbach, patrimonio mondiale dell'Unesco, e l'incantevole Parco Naturale Monte Corno a Radein, nel sud dell'Alto Adige. Naturalmente le condizioni per la coltivazione dell'uva a 1560 metri sul livello del mare sarebbero troppo dure, nonostante le molte ore di sole - ma le uve da cui si ricava il nobile vino Radoin 1560 provengono dalle tenute della famiglia Perwanger nel comune di Montagna. Il paese sulla Strada del Vino dell'Alto Adige, con gli insediamenti di Pinzon e Glen, si trova nell'ampia e luminosa Valle dell'Adige.

    Nel XV secolo, il nome Radoin indicava la montagna sulla quale l'azienda vinicola di Sepp Perwanger è gestita con standard elevati. Sepp Perwanger ha seguito le orme del nonno, Josef Perwanger, che per decenni ha pigiato l'uva sul maso in due botti. Il vigneto del nonno appartiene ancora alla famiglia, nonostante gli enormi sconvolgimenti politici ed economici e le guerre del secolo scorso. Oggi, nella tenuta Kühmösl, come viene chiamato il sito, si coltivano Gewürztraminer e Chardonnay. Sepp Perwanger ha acquistato altri due vigneti nella vicina Glen. Qui cresce il Pinot Nero Riserva, il vino simbolo della giovane azienda.

    Cantine
    Cantina Kettmeir
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Dal 1919 la cantina Kettmeir produce vini e spumanti. Anzi, meglio: dal 1919 esiste la cantina dei vini e dal 1964 anche la cantina spumanti. Oggi sono 60 le aziende - distribuite da Caldaro a Soprabolzano sul Renon a nord e fino a Pochi di Salorno a sud - che conferiscono la propria uva a Kettmeir.

    Poco dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, Giuseppe Kettmeir - agronomo - costruì una cantina a Caldaro. Per quasi 50 anni la produzione di vini di qualità rappresenta l'unico pilastro economico della cantina Kettmeir, finché - nel 1964 - si scopre il potenziale dei vini spumante. "Per quanto riguarda la produzione di vini spumante, siamo stati tra i primi in Alto Adige e abbiamo contribuito a riportare in vita questa tradizione" - questo il commento dei rappresentanti della cantina.

    Dal 1986, la cantina vini e spumanti Kettmeir di Caldaro appartiene al gruppo Santa Margherita, ma l'interesse principale non è cambiato. Oggi l'uva viene conferita da 60 aziende viticole distribuite su 55 ettari. Il pezzo forte della produzione è fornito dalle aziende intorno al Lago di Caldaro - Pinot nero e Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon e Moscato rosa. Da Pochi arriva l'uva di Pinot nero e Chardonnay, mentre l'azienda Ebnicherhof di Soprabolzano sul Renon fornisce il Müller Thurgau. Da questa varietà, l'enologo della cantina Kettmeir ottiene famosi vini spumanti - dal 1972 solo seguendo il Metodo Classico. "È il metodo più complesso per produrre spumante" - è il commento - "ma anche il più elegante". Dal 1919 la cantina Kettmeir produce vini e spumanti. Anzi, meglio: dal 1919 esiste la cantina dei vini e dal 1964 anche la cantina spumanti. Oggi sono 60 le aziende - distribuite da Caldaro a Soprabolzano sul Renon a nord e fino a Pochi di Salorno a sud - che conferiscono la propria uva a Kettmeir. Poco dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, Giuseppe Kettmeir - agronomo - costruì una cantina a Caldaro. Per quasi 50 anni la produzione di vini di qualità rappresenta l'unico pilastro economico della cantina Kettmeir, finché - nel 1964 - si scopre il potenziale dei vini spumante. "Per quanto riguarda la produzione di vini spumante, siamo stati tra i primi in Alto Adige e abbiamo contribuito a riportare in vita questa tradizione" - questo il commento dei rappresentanti della cantina.

    Dal 1986, la cantina vini e spumanti Kettmeir di Caldaro appartiene al gruppo Santa Margherita, ma l'interesse principale non è cambiato. Oggi l'uva viene conferita da 60 aziende viticole distribuite su 55 ettari. Il pezzo forte della produzione è fornito dalle aziende intorno al Lago di Caldaro - Pinot nero e Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon e Moscato rosa. Da Pochi arriva l'uva di Pinot nero e Chardonnay, mentre l'azienda Ebnicherhof di Soprabolzano sul Renon fornisce il Müller Thurgau.

    Da questa varietà, l'enologo della cantina Kettmeir ottiene famosi vini spumanti - dal 1972 solo seguendo il Metodo Classico. "È il metodo più complesso per produrre spumante" - è il commento - "ma anche il più elegante".
    Cantine
    Kandlerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Può suonare come una citazione, ma "se si chiude una porta si apre un portone". Riferito a maso Kandlerhof di Santa Maddalena/Bolzano ha questo effetto: quando, alla fine degli anni '60, l'allora acquirente di uva stringe il cappio, la famiglia Spornberger decide di produrre vino in proprio. Le storie di successo possono cominciare anche così, da una difficoltà.

    Le radici di questa storia di successo affondano però molto in là nel tempo. Il maso esiste già nel 1278, ma solo nel XVIII secolo assume il nome di Kandler, dall'attività dell'allora proprietario - stagnino (in tedesco Zinngießer o Kandler). Nel 1793 la famiglia Spornberger rileva il maso che da allora è una proprietà, appunto, di famiglia.

    Gregor Spornberger passò dalla produzione di uva alla produzione di vino in proprio e diviene uno dei precursori della meccanizzazione della viticoltura in Alto Adige. Ha passato il Kandlerhof di Santa Maddalena/Bolzano al figlio Martin, che ha appreso l'attività artigianale in vigna e in cantina partendo da zero - e fino alla laurea.

    Nel 2023, la storia delle generazioni continua. Martin ha passato l'azienda al figlio Hannes. Il viticoltore di formazione è pieno di voglia di fare. È già possibile assaggiare la sua interpretazione più moderna dei vini.

    Oltre ai due ettari situati a Santa Maddalena e coltivati con i vitigni rossi autoctoni Schiava e Lagrein, con il Merlot e con il vitigno bianco Sauvignon Blanc, l'attuale progetto si estende su 2,5 ettari e si trova nel comune di Fiè allo Sciliar. Un nuovo sito aziendale, acquisito nel 2020, è in fase di completa conversione dall'allevamento (pascoli) alla viticoltura. L'azienda si trova a un'altitudine di oltre 700 m s.l.m. È un sito esposto a sud con terreni molto calcarei. La varietà principale è lo Chardonnay. I primi vini saranno sul mercato tra pochi anni.

    Cantine
    Pratenberg
    Merano, Merano e dintorni
    La tenuta Pratenberg di Merano è saldamente in mani femminili. La vignaiola Karoline Sinn, con grande passione, ha dato vita ad un piccolo e indipendente vigneto, che gode del clima mite e delle fresche folate, con terrazzamenti esposti a sud e terreni molto particolari. "Sedimenti glaciali di arenaria e porfido e rocce secondarie metamorfiche e granitiche" - Karoline Sinn non potrebbe negare di essere geologa, quando descrive il terreno dei suoi vigneti. E anche se chi legge non dovesse ancora aver capito con precisione di quali tipi di terreno si tratti, in sintesi si può dire che sono ottimali per produrre vini autentici, inconfondibili e di grande individualità.

    "Quando parlo dei miei vini lo faccio definendoli "grappoli nel bicchiere" - dice Sinn - "non sono pesanti, al contrario - sono vivaci, esuberanti e nel contempo terapeutici; hanno una delicata acidità e un elegante profilo aromatico". La vignaiola meranese pone attenzione anche all'originalità e alla concentrazione sulle proprie forze. Oltre che, ovviamente, alla qualità. In fondo, nei vini di Karoline Sinn si percepisce la sua firma, ma anche le premessi naturali sulle quali si fonda la tenuta Pratenberg. E forse anche il motto della tenuta: avere tempo, prendersi tempo e dare tempo alle cose.
    Cantine
    Cantina Colterenzio
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Fondata nel 1960, la Cantina Colterenzio è una delle più giovani cooperative altoatesine. I 26 viticoltori fondatori nel 1960 fondarono la loro propria Cantina sociale per essere più indipendenti. Vignaioli che possono essere definiti ribelli ma al contempo pionieri, perché dopo la fondazione della propria cantina gettarono le basi per una viticoltura improntata alla qualità.

    Oggi i 300 viticoltori associati insieme al team di Colterenzio seguono rigorosamente questo percorso improntato alla qualità.

    I soci coltivano l’uva su 300 ettari di vigneti. I vigneti sono situati nella migliore area vitivinicola dell’Alto Adige, tra i 230 e i 650 metri. Crescono 14 diverse varietà di uve. Il 35% dei vini prodotti da quest’uva preziosa sono rossi, il restante 65% sono bianchi. La Cantina è anche molto attenta all’ambiente: la viticoltura è integrata, la raccolta avviene a mano. Gran parte dell’energia usata in cantina viene prodotta da un impianto fotovoltaico, il 100% dell’energia elettrica utilizzata è certificata “green”. Il 70% dell’energia termica viene prodotta da pannelli solari e la tecnica del recupero calore.
    Cantine
    Cantina San Paolo
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La chiesa, imponente, che è riportata anche sul nostro logo, testimonia l'importanza che il paese aveva nel Tardo Medioevo - non da ultimo per i pregiati vini prodotti nel circondario. Allora, San Paolo era il paese principale dell'Oltradige e ancor oggi storiche piccole cantine contornano i suoi pittoreschi vicoli.

    Oggi produciamo vini top, quali ad esempio il Sanctissimus (da viti ultracentenarie) o il Praeclarus Sekt, che viene affinato in un bunker della Seconda Guerra Mondiale.

    Nel complesso, sono 200 le famiglie che coltivano 185 ettari di vigneti ad altitudini comprese tra i 300 e i 700 m s.l.m. Nel 2019, il nostro assortimento è stato completamente rinnovato, provatelo!
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      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.