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    Tutte le cantine a Bolzano

    Bolzano è rinomata per le sue cantine vinicole che producono vini di alta qualità.
    Visita queste cantine per un'esperienza enogastronomica unica, degustando vini pregiati e
    scoprendo i segreti della vinificazione in Alto Adige.
    Risultati
    Cantine
    Untermoserhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La fortuna della famiglia Ramoser è di disporre di vigneti nelle migliori zone di Santa Maddalena. La fortuna dei suoi clienti è che dai vini del maso Untermoserhof di Bolzano si sprigiona tutta la forza di queste zone.

    Non a caso, Georg Ramoser definisce il suo vino "genuino", "autentico" e "contraddistinto da un terroir marcato". Nei suoi vini si deve poter gustare l'origine, la zona di coltivazione delle vigne, il lavoro che sta dietro l'uva e il vino. "I nostri vini convincono per pienezza, morbidezza e forza, che però non tolgono nulla alla succosità e alla freschezza" - dice Ramoser.

    Non è decisamente un caso. In fondo, i vigneti del maso Untermoserhof di Santa Maddalena presentano tutte le caratteristiche ottimali. I Ramoser, però, non si accontentano:"La pendenza del terreno è fortemente connessa a un impegnativo lavoro manuale, che in autunno viene ripagato da una condizione di perfetta salute dei grappoli e dall'ottimale maturazione dell'uva" - dice il direttore.

    Sarebbe così possibile avere un livello di qualità costante - di anno in anno e per tutti i vini dell'assortimento. "I nostri clienti sanno apprezzarlo" - spiega Georg Ramoser, che non trova motivi per abbandonare la via già segnata, che prevede la produzione di vini che trasmettono il terroir autentico e genuino. È chiaro: questa strada è legata a un duro lavoro. Così come la strada verso il continuo miglioramento.
    Cantine
    Az. Vitivinicola Obermoser
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Innovazione sì, trucchetti no: se si tratta dell'evoluzione di vini regionali tipici, all'azienda vitivinicola Obermoser a Bolzano-Santa Maddalena c'è un'unica possibilità: seguire la linea che Thomas Rottensteiner ha segnato già oltre un secolo fa. Dal 1890 l'azienda è di proprietà della famiglia Rottensteiner, che è nota - sin da allora - per non seguire volentieri le orme di altri. Già nel 1929 Franz J.C. Rottensteiner lanciò l'idea di un impianto di irrigazione che avrebbe dovuto servire non solo i suoi vigneti, ma anche quelli dei suoi vicini.

    L'idea convinse e Franz Rottensteiner divenne così il padre del primo grande impianto di irrigazione attivo in tutta Europa. Thomas Rottensteiner - quinta generazione - è aperto alle novità - ce l'ha nel sangue. "Da generazioni, ormai, siamo concentrati nella cura, nell'evoluzione e nell'intensificazione dei vini regionali tipici - senza trucchi, ma ricorrendo all'innovazione" - dice.

    Tutto ciò che è nuovo è al servizio della qualità e dell'individualità dei vini. E quindi anche dell'uva. Le viti dell'azienda crescono in due vigne distanti tra loro. La più grande si trova nel classico territorio di Santa Maddalena, a Bolzano; l'altra è situata al centro della zona di coltivazione del Kalterersee. La produzione complessiva di uva si utiizza per imbottigliare quasi 34.000 bottiglie di vino all'anno: dal classico Santa Maddalena, al Lagrein e al Cabernet fino al Sauvignon Blanc.
    Cantine
    Steidlerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Siete buoni intenditori di vino? E allora possiamo proporVi un gioco! Noi Vi diciamo l'indirizzo di un'azienda vitivinicola e Voi ci dite i vitigni che vi si coltivano.

    Impossibile, dite? Allora cominciamo con maso Steidlerhof di Bolzano. Si trova a Santa Maddalena di Sopra n. 1. Adesso è tutto più chiaro, no?  Lo sapevamo! A Santa Maddalena sopra Bolzano, nell'elencare i vitigni non si sbaglia scrivendone due: il vino che ha reso famoso la località ben oltre i confini provinciali contiene nove decimi di Schiava e un decimo di Lagrein.

    E un Santa Maddalena classico si produce anche, ovviamente, a maso Steidlerhof - a Santa Maddalena di Sopra n.1, Vi ricordate? "L'assortimento proposto dalla famiglia Gasser offre però anche altri vini: ad esempio un tipico Sauvignon, un Moscato giallo secco, un Muscaris corposo e un delicato Lagrein" - dice Rudi Gasser che oggi gestisce il maso. La famiglia Gasser ha consolidato le basi del maso storico. E così non si coltiva solo la vite e non si producono solo vini.

    I Gasser gestiscono anche un'osteria e affittano appartamenti per le vacanze. Entrambe le attività godono della posizione del maso (sopra Bolzano) e della meravigliosa vista sulle Dolomiti, sui tetti di Bolzano e sui vigneti di Santa Maddalena. E che cosa cresce lì lo sapete, vero?
    Cantine
    Malojer - Gummerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Zone vocate e vini di carattere che esprimono tutto il loro terroir: questo è ciò che identifica la cantina Malojer Gummerhof. Situata alla periferia nord di Bolzano, può contare su una lunga storia: da 5 generazioni si punta alla qualità e all'identità.

    Quando Bolzano era ancora un piccolo e facilmente controllabile paese, il Gummerhof si trovava al centro di vigneti, campi coltivati e prati. Era il 1480 quando il maso viene citato ufficialmente in atti documentati. Esattamente 400 anni dopo Joseph Trafojer costruisce l'azienda e, passo passo, anche la cantina e la distilleria. Quando alla fine degli anni '40 sua nipote, sposata Malojer, rileva l'attività, cambia il nome della famiglia che la gestisce, la ricetta per il successo rimane la stessa.

    Due sono i pilastri sui quali si fonda: una rigorosa politica della qualità, che si persegue ormai da decenni, e l'identità del terroir, che si deve poter ritrovare nei vini dell'azienda Malojer Gummerhof. Il risultato è un ampio assortimento di vini dal carattere forte: Cabernet, Merlot, Lagrein, Pinot nero, Schiava, Müller Thurgau, Sylvaner, Pinot grigio, Chardonnay, Gewürztraminer, Sauvignon e Pinot bianco.

    Tutti i vini sono affinati - a seconda del vitigno - in contenitori di acciaio, in barrique o nelle botti di rovere vecchie di generazioni. Tutti conferiscono ai vini un carattere inconfondibile - così dev'essere. E questo è anche quello che dice Urban Malojer, enologo della cantina di famiglia:"Il nostro obiettivo è migliorare di continuo i nostri vini e renderli sempre più tipici".
    Cantine
    Kandlerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Può suonare come una citazione, ma "se si chiude una porta si apre un portone". Riferito a maso Kandlerhof di Santa Maddalena/Bolzano ha questo effetto: quando, alla fine degli anni '60, l'allora acquirente di uva stringe il cappio, la famiglia Spornberger decide di produrre vino in proprio. Le storie di successo possono cominciare anche così, da una difficoltà.

    Le radici di questa storia di successo affondano però molto in là nel tempo. Il maso esiste già nel 1278, ma solo nel XVIII secolo assume il nome di Kandler, dall'attività dell'allora proprietario - stagnino (in tedesco Zinngießer o Kandler). Nel 1793 la famiglia Spornberger rileva il maso che da allora è una proprietà, appunto, di famiglia.

    Gregor Spornberger passò dalla produzione di uva alla produzione di vino in proprio e diviene uno dei precursori della meccanizzazione della viticoltura in Alto Adige. Ha passato il Kandlerhof di Santa Maddalena/Bolzano al figlio Martin, che ha appreso l'attività artigianale in vigna e in cantina partendo da zero - e fino alla laurea.

    Nel 2023, la storia delle generazioni continua. Martin ha passato l'azienda al figlio Hannes. Il viticoltore di formazione è pieno di voglia di fare. È già possibile assaggiare la sua interpretazione più moderna dei vini.

    Oltre ai due ettari situati a Santa Maddalena e coltivati con i vitigni rossi autoctoni Schiava e Lagrein, con il Merlot e con il vitigno bianco Sauvignon Blanc, l'attuale progetto si estende su 2,5 ettari e si trova nel comune di Fiè allo Sciliar. Un nuovo sito aziendale, acquisito nel 2020, è in fase di completa conversione dall'allevamento (pascoli) alla viticoltura. L'azienda si trova a un'altitudine di oltre 700 m s.l.m. È un sito esposto a sud con terreni molto calcarei. La varietà principale è lo Chardonnay. I primi vini saranno sul mercato tra pochi anni.

    Cantine
    Tenuta Griesbauerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La famiglia Mumelter vive nel maso della tenuta Griesbauerhof a Santa Maddalena, sopra Bolzano, dal 1785. L'azienda è coltivata oggi dal rappresentante della settima generazione: Lukas, che ha rilevato la gestione dell'azienda dei genitori nel 2018 - già preparata al meglio.

    Lukas ha gettato le basi lavorative con la laurea in viticoltura ed enologia, conseguita a Geisenheim, e le ha messe in pratica con tirocini in Italia (Toscana e Piemonte) e all'estero (Nuova Zelanda). Tutto ciò fluisce ora nei vigneti e nella cantina della tenuta Griesbauerhof, a partire da una valutazione professionale della zona e dei terreni:"La zona ventilata e i terreni limosi di origine porfidica lasciano il segno nei vini" - racconta Lukas Mumelter - "sia i terreni alluvionali a sud di Bolzano che i terreni morenici di Appiano".

    Le caratteristiche di questi terreni, della zona e la diligenza del lavoro in vigna si ritrovano nell'uva di Cabernet, Merlot, Lagrein, Schiava e Pinot grigio, con cui Lukas produce vini fruttati, vellutati e autentici. È possibile degustarli nel punto vendita dell'azienda - "Freiraum mumi", che Lukas gestisce con il fratello Michael, in abbinamento ai pomodori che mamma Margareth Mumelter coltiva in azienda - quasi 30 varietà diverse.

    Nonostante tutta questa varietà, l'attenzione principale è ancora rivolta alla tradizione, all'azienda Greisbauerhof. Così Lukas definisce l'obiettivo del suo lavoro:"Produrre grandi vini dai vitigni autoctoni Lagrein e Schiava". Quindi, anche se la sua casa è il mondo, le sue radici sono a Bolzano.
    Cantine
    Max Thurner - Perlhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Sebbene il Perlhof di Bolzano-Costa di Sopra sia citato per la prima volta in un documento del 1545, e vanti quindi ben mezzo millennio di storia, non è tanto la tradizione a contraddistinguere la Tenuta Perlhof di Max Thurner. È piuttosto l’innovazione. “Mai stare fermi, andare sempre avanti, alla ricerca del nuovo: questa è l’ambizione che ci spinge”, spiega Max Thurner che, con la sua famiglia, gestisce l’intero processo di produzione del vino al Perlhof, dalla coltivazione delle viti all’imbottigliamento.
    I grappoli per i vini di Max Thurner prosperano in quattro diverse collocazioni ad altitudini comprese tra i 270 ai 550 metri, con differenti pendenze, ma sempre in presenza di condizioni pressoché ottimali. “Sui ripidi pendii a sud di Bolzano ci sono le condizioni climatiche perfette, con le masse d’aria calda che salgono dalla conca di Bolzano e le correnti fredde che arrivano dalla Valle Isarco”, spiega Thurner. A ciò si aggiungono i terreni ricchi di scheletro di porfido di quarzo sui quali crescono le vecchie viti del Perlhof.
    A distinguere l’assortimento della tenuta Perlhof di Bolzano-Costa di Sopra non sono solo le quattro collocazioni, ma anche i quattro vini. Ai classici Santa Maddalena e Sauvignon si affiancano un rosé da grappoli di Merlot e il “Milo”, una cuvée di Merlot e Schiava. E visto che al Perlhof non si sta mai fermi, anche la gamma di vini è in costante crescita.
     
    Cantine
    Geier Simon Plonerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    A Santa Maddalena il termine tradizione si scrive maiuscolo e l'azienda vitivinicola Plonerhof di Bolzano non fa eccezione. Al contrario: la costruzione del maso risale al XIII secolo e le viti che Simon Geier coltiva hanno più di 70 anni. Con tanta storia alle spalle, un approccio attento e rispettoso si dà quasi per scontato.

    Nel vigneto dell'azienda Plonerhof a Santa Maddalena di Sotto si addicono quindi la prudenza e una coltivazione il più possibile naturale, il che significa tantissimo lavoro manuale. È vero, si fa tanta fatica, ma il risultato lo si verifica poi nella qualità dell'uva. "Se lavoriamo con le mani, abbiamo il massimo controllo della situazione perché "viviamo" le viti con tutti e 5 i sensi" - racconta Geier.

    Al lavoro manuale bisogna aggiungere l'assenza assoluta di erbicidi e quasi completa di insetticidi. "Dobbiamo intervenire chimicamente solo contro il moscerino dei piccoli frutti, la Drosophila suzukii, che altrimenti può distruggere tutto il raccolto" - così il vignaiolo.

    Una volta in cantina, dall'uva di Schiava e di Lagrein si ottengono vini classici Santa Maddalena, un Lagrein fruttato e un cuvée di Moscato giallo e Pinot bianco. Con i suoi vini, l'azienda Plonerhof ha già raccolto numerosi premi e riconoscimenti. Chi sa come trattare le viti molto vecchie viene ricompensato con un prodotto di altissima qualità. Sembra che i veri Matusalemme siano di animo generoso.
    Cantine
    Egger Ramer
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La tenuta Egger-Ramer esiste a Bolzano sin dal 1880 e da allora i proprietari si pongono uno stesso, unico, obiettivo: coltivare vitigni autoctoni in modo moderno. Peter Egger-Ramen rappresenta la quinta generazione di viticoltori che si prendono cura della tenuta. Non tiene solo fede all'obiettivo, ma lo ha anche ingrandito: vuole produrre il Lagrein perfetto.

    Situata proprio nel centro del capoluogo dell'Alto Adige, la tenuta Egger-Ramer gode di condizioni ottimali - anche perchè qui si punta al Lagrein da diverso tempo. "Mio padre Toni ha creduto nella forza e nel potenziale del Lagrein sin dagli anni '70" - racconta Peter Egger-Ramer - "in un periodo, quindi, nel quale il vitigno si coltivava solo per produrre il vino semplice del contadino, con tutte le sue spigolosità".

    Peter si basa sull'impostazione di suo padre, lavora instancabilmente alla qualità del suo Lagrein e, con il Kristan Lagrein Riserva, crea un rappresentante straordinario di questo vitigno. Chi crede che il vignaiolo bolzanino abbia raggiunto il suo scopo, si abaglia di grosso. Se gli si chiede quale sia il suo sogno, risponde: "Sarebbe bello, un giorno, poter produrre il Lagrein perfetto".

    Anche se il Lagrein è il vino-simbolo della tenuta, lo spettro varietale dei vitigni coltivati nei 15 ettari di vigneto, che si estendono a e intorno a Bolzano, è molto più ampio e comprende anche il Moscato giallo, il Pinot bianco e la Schiava: tutti vitigni autoctoni, tutti vini che esprimono il carattere forte della zona e - come dice Peter Egger-Ramer - "uniscono il meglio di due mondi: quello alpino e quello mediterraneo".
    Cantine
    Azienda Vinicola Messnerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Bernhard Pichler non voleva solo produrre uva, voleva poter controllare tutta la filiera, dalla produzione di barbatelle fino all'etichettatura delle bottiglie. Ed è proprio questo che fa, sin dal 2003 all'azienda vitivinicola Messnerhof di Bolzano. "Se la qualità è buona è merito nostro e se succede che qualcosa vada storto, siamo responsbaili anche per questo".

    Bernhard Pichler non è il primo che produce vino al Messnerhof di San Pietro/Bolzano. Anzi, nel periodo tra le due guerre l'attività era fiorente, poi i Pichler si sono concentrati sulla produzione di uva - finché è arrivato Bernhard. Con il passaggio alla completa autonomia si avvera il suo sogno di bambino.

    L'uva per i vini si ottiene da due vigne: la prima si trova a Missiano (Comune di Appiano, 0,8 ettari), mentre la seconda si estende per 1,6 ettari intorno alla sede dell'azienda a San Pietro ed è su una collina esposta a sud-ovest. In entrambe le località, il clima è ideale. "I venti caldi e freddi provvedono ad un marcato sbalzo termico tra il giorno e la notte - condizione ottimale per la formazione dell'aroma" - così Pichler.

    L'assortimento è di conseguenza abbastanza ampio: Sauvignon Blanc, Gewürztraminer, Merlot, Syrah, Tempranillo, Schiava, Lagrein, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot sono coltivati e vinificati secondo linee-guida ben precise. "Il nostro obiettivo è produrre vini espressivi" - dice Bernhard Pichler - "che conservino il carattere personale del vitigno, della zona e dell'annata".
    Cantine
    reyter di Christoph Unterhofer
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Nell’ultima isola di Lagrein rimasta nel quartiere Gries della città di Bolzano, la naturale base dei vini reyter è il particolare terreno alluvionale porfirico e morenico dei fiumi Talvera e Isarco. Rinunciando ad ogni tipo di fertilizzante, provvediamo ad un’attiva biodiversità con semine mirate, cosa che permette ai terreni di diventare autosufficienti e di produrre anno dopo anno teste di carattere.
    Tutti gli sforzi e il lavoro in vigneto e cantina avvengono delicatamente e con cura, affinché il vino giunga in bottiglia il più naturale possibile. Le viti, già numerose volte piantate dai nostri antenati, sono lì oramai da decenni ad affrontare saldamente tutte le sfide del tempo, anche quelle della cultura moderna e del rapido consumo. Per garantire una coltivazione in sintonia con la natura, dal 1996 coltiviamo amorevolmente le viti secondo principi ecologici certificati.
    Le certificazioni BIO dei vini reyter non trovano soltanto origine nel nostro idealismo, ma soprattutto intendono essere un segno visibile per i nostri clienti a garanzia che da ogni bottiglia esce vino puro e sincero.
    Cantine
    Zundlhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    In vigna e in centro città: l'azienda vitivinicola Zundlhof si trova in una posizione assolutamente unica a Bolzano. Gestita da quasi 50 anni dalla famiglia Ramoser, è destinata alla coltivazione della vite, ma anche - nell'edificio principale - ad ospitare vacanzieri e turisti.

    Distante poco più di un chilometro e mezzo dal centro del capoluogo dell'Alto Adige, l'azienda Zundlhof è stata presa in carico nel 1975 dal tecnico vinicolo Helmuth Ramoser. Sostenuto dalla figlia Johanna e dal genero Martin, Helmuth si occupa - come dice lui stesso "con tanto amore e con tanta passione" - della coltivazione di mezzo ettaro di vite a Caldaro, ma soprattutto di tre ettari a Bolzano, che circondano l'azienda Zundlhof.
    Questi tre ettari potrebbero essere confusi con un vero giardino di viti. Si trova, infatti, nella classica zona di produzione del Santa Maddalena, ma - a differenza delle altre aziende che si inerpicano sui pendii collinari - nel fondovalle.

    Qui Helmuth Ramoser individua le condizioni migliori per i vitigni che lo interessano. Si tratta - e in questa zona è tutt'altro che strano - di Schiava e Lagrein, ingredienti principali del Santa Maddalena, che Ramoser vinifica presso l'azienda Zundlhof. A questi si aggiungono poi anche il Pinot nero, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e, unico vitigno bianco, il Pinot bianco.

    Sotto il pergolato dell'azienda Zundlhof si può degustare con grande piacere tutto l'assortimento di vini, ristretto ma raffinato. In vigna e in centro città.
    Cantine
    Nusserhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Un'azienda nel bel mezzo della città? Proprio così: parliamo dell'azienda Nusserhof di Bolzano, la cui superficie vitata si trova su suolo bolzanino e a Lutago di Sotto. Heinrich Mayr e sua figlia Gloria lavorano nel rispetto di severe regole, il che in breve significa: solo con vitigni autoctoni e con certificazione biologica sin dal 1994.

    Già l'abbinamento papà-figlia indica che si tratta di una vera azienda di famiglia, nella quale Heinrich e Gloria sono agronomi, enologi, venditori e dirigenti all'unisono. Può succedere perchè la superficie dell'azienda è di appena 4 ettari. Di "vigna armonica" parla il papà, Heinrich Mayr, di "terreni caldi e arieggiati", sulle rive dell'Isarco, dove crescono solo vitigni autoctoni: Blatterle, Lagrein, Schiava e Teroldego. "Vogliamo fare in modo che possano esprimere tutto il loro potenziale e vogliamo migliorare la qualità dei nostri vini con adeguati metodi di coltivazione e di vinificazione" - dice Mayr, se gli si chiede quali siano gli obiettivi della sua azienda.

    Lo standard odierno è già piuttosto alto: i Mayr mirano alla migliore qualità dell'uva, a basse rese ad ettaro e a un lungo affinamento dei vini in botte e in bottiglia. Il risultato? Vini con grande struttura, minerali, eleganti, persistenti, ma non pesanti e con un modesto tasso alcolico - "vini molto personali", come dice Heinrich Mayr.

    A proposito: qui è nato Josef Mayr-Nusser, martire cristiano proclamato beato.
    Cantine
    Tenuta Schmid Oberrautner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    21 generazioni: tanto è lungo l'albero genealogico della famiglia Schmid. E tutte si sono occupate della tenuta Schmid Oberrautner di Bolzano-Gries. Ciò significa che questa è una delle più antiche famiglie di viticoltori dell'Alto Adige. Oggi è Florian Schmid a continuare la tradizione.

    Nel 1411, ben prima della scoperta dell'America, Andrä Schmid pone la prima pietra, a Bolzano-Gries, per quella che diventerà la tenuta Schmid Oberrautner. E la pone nel vero senso del termine. Fa costruire un maso con edificio colonico e alloggi, alcune rovine del quale sono ancor oggi visibili. Un solido lavoro di qualità, dunque, che assorbe tutta l'energia degli Schmid.

    Lo stesso si può dire per la viticoltura che a partire dal XVII secolo gioca un ruolo sempre più importante a Gries e che oggi rappresenta il pilastro economico fondamentale della tenuta Schmid Oberrautner - anche grazie ai vini eccellenti:"Ciò che mi interessa è riuscire a portare l'annata nel bicchiere - ogni anno" - dice Florian Schmid. E per fare ciò può contare sui terreni dalle caratteristiche ineguagliabili delle zone dove coltiva la vite, sul know-how acquisito col tempo e sul sesto senso. "Per questo nei miei vini c'è anche un pezzettino di me, della mia personalità, del mio stile e soprattutto della mia passione per i vini minerali, freschi e beverini" - racconta il vignaiolo.

    La materia prima per questi vini cresce sugli oltre 9 ettari della tenuta Schmid Oberrautner, dove si coltivano soprattutto Lagrein e Santa Maddalena, ma anche Pinot nero, Pinot bianco, Merlot e Chardonnay. La produzione annua è di quasi 95.000 bottiglie, conservate nella cantina dlla tenuta Schmid Oberrautner. Proprio nel bel mezzo di Gries, si capisce.

    Annotazione: 

    Piazza Gries è chiusa fino a settembre, la tenuta è solo accessibile via: 

    Via Vittorio Veneto - Via Cologna - Via Michael Pacher - Via Fago



    Ponte Talvera - Via Cadorna - Via Fago


    Cantine
    Tenuta | Cantina Convento Muri-Gries
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Per gli intenditori, le cantine provano quasi un sentimento di sacralità, che nel caso della cantina Muri-Gries di Bolzano potrebbe risultare ancora più forte. In fondo, gli spazi che oggi sono adibiti a cantina fino alla fine del XVIII secolo racchiudevano la chiesa dell'allora convento dei canonici di Sant'Agostino. E ancora oggi si passa direttamente dalla cantina al chiostro del convento.

    L'antico legame tra vino e convento, vecchio di secoli, si manifesta anche nell'intero complesso conventuale. Il cuore dei vigneti - Klosteranger - fa ancor oggi parte della sede del convento, nel quartiere Gries di Bolzano. L'uva proviene anche da altri possedimenti dislocati in città e nel circondario e nell'Oltradige.

    Proprietaria della cantina e della tenuta è la comunità dei Benedettini di Muri-Gries, mentre sono laici quelli che si occupano dell'attività quotidiana legata al vino. La cantina è nelle mani dell'enologo Christian Werth, che descrive i vini come "eleganti, semplici, marcatamente tipici, potenti e fortemente legati al loro territorio di origine".

    Grande attenzione si riserva al Lagrein. "Vogliamo mostrare tutte le sfaccettature di questo vitigno tradizionale: dal Kretzer (rosè) al Lagrein affinato in grandi botti di legno ai Riserva, affinati delicatamente in barrique" - così Werth. Nella cantina-convento Muri-Gries, il termine

    "Tradizione" si scrive maiuscolo - chi può meravigliarsene? Proprio come Continuità, Ricerca della Qualità e Legame con la Natura e con il Paesaggio Culturale. Valori, si capisce, che nel convento sono ancora ritenuti molto importanti.
    Cantine
    Pfannenstielhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Chi va a trovare la famiglia Pfeifer alla tenuta Pfannenstielhof di Bolzano si trova, dopo aver attraversato la zona industriale, nel bel mezzo di un vigneto. Citata per la prima volta in documenti ufficiali nel 1561, l'azienda è gestita oggi da Johannes Pfeifer - settima generazione!, dalla moglie Margareth e dalle figlie Anna e Veronika. Ma come si ritrova la tradizione nelle attuali modalità di coltivazione?

    Da una parte, la coltivazione è il più possibile naturale, dall'altra si dà spazio solo a vitigni autoctoni, Schiava e Lagrein. "Siamo un'azienda che produce vini rossi" - dice Pfeifer - "la nostra uva viene prodotta solo nelle zone più vocate e ariose da viti allevate rigorosamente a pergola". Johannes Pfeifer ha sempre creduto nel potenziale di qeusi vitigni autoctoni. Si tratta di vitigni unici e preziosi che si distinguono nettamente dal gusto monodimensionale dei vitigni internazionali - di questo è convinto Pfeifer.

    La tradizione appare evidente anche quando Johannes Pfeifer spiega le linee-guida sulla cui base produce i suoi vini. "Legame al territorio" - questo è il primo concetto che cita. Il suo obiettivo è "creare vini genuini" - così Pfeifer. E secondo la tradizione: "Il piacere di bere non deve nemmeno essere troppo poco" - dice il vignaiolo. E ha ragione.
    Cantine
    Franz Gojer - Glögglhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Meno è di più - almeno qualche volta. Per questo la famiglia Gojer, nella cantina della sua azienda Glögglhof di Santa Maddalena sopra Bolzano si limita a fare lo stretto necessario e a "lasciare in pace" i propri vini. Tranquillità e abbastanza tempo perché possano seguire tutti i passaggi per diventare vini top.

    La famiglia Gojer gestisce questa piccola azienda che si trova nel bel mezzo della zona di Santa Maddalne, tradizionalmente destinata alla viticoltura. Qui, un po' sopra il capoluogo dell'Alto Adige, ogni dettaglio è importante - ne è convinto Franz Gojer. "Ogni singolo lavoro - sia in vigna che in cantina - ci consente di avere un effetto sul risultato. In fondo, il vino imbottigliato non è altro che la somma di tutti i lavori che si fanno".

    In tutti i passi che i Gojer intraprendono si intravvedono il rispetto per la natura e la massima attenzione. "Operiamo secondo il detto "la qualità nasce in vigna" - dice il vignaiolo dell'azienda Glögglhof di Bolzano.

    In cantina si manifesta poi il suo approccio minimalista. "Ci limitiamo agli interventi strettamente necessari e diamo tempo al vino di esprimersi al meglio" - racconta Gojer. In questo modo si producono, presso l'azienda Glögglhof, vini autentici, tipici, che sono nel contempo eleganti e armonici. "Cerchiamo sempre di salvaguardare il carattere originario e le differenze tra le annate" - così Gojer - "In questo modo i nostri vini si differenziano da quelli industriali o da degustazione per la loro genuinità".
    Cantine
    Tenuta Waldgries Christian Plattner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Nel cuore di St. Magdalena si trova l'Ansitz Waldgries a Bolzano. Viene menzionato per la prima volta nel 1242, quindi è una delle cantine più antiche a Bolzano e nei dintorni.
    Da circa 700 anni si pratica qui la viticoltura. Nei vigneti baciati dal sole, direttamente presso l'Ansitz Waldgries, le varietà di uve Vernatsch, Lagrein e Rosenmuskateller trovano il miglior terroir grazie al clima mediterraneo. Tra i 7,2 ettari totali coltivati da Christian Plattner, sono inclusi anche appezzamenti a Auer e a Eppan Berg, quest'ultimo dove vengono coltivate Sauvignon e Weissburgunder.
    Il risultato sono vini complessi, tra cui spicca il St. Magdalener, al quale si presta particolare attenzione qui, poiché appartiene ai vini più tradizionali e storici dell'Alto Adige.
    Un pezzo di storia nuova ma antica è rappresentato dal St. Magdalener Classico Antheos, un insieme di uve quasi estinto che è stato reimpiantato qui circa 10 anni fa e che ci permette di vivere un viaggio nel passato dalla bottiglia.
    Sul percorso del vino artisticamente progettato, che attraversa direttamente il vigneto dal parcheggio, i visitatori possono scoprire tutto ciò che c'è da sapere sull'Ansitz Waldgries.
    Cantine
    Fliederhof Weinmanufaktur
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Per la verità, la tenuta Fliederhof (maso dei lillà) di Santa Maddalena/Bolzano, si dovrebbe chiamare "Tulpenhof" (maso dei tulipani). "20 anni fa abbiamo piantato alcuni tuberi di tulipano e adesso la vigna sotto il maso è un mare di tulipani" - racconta Stefan Ramoser. Ma non cambia che siano lillà o tulipani: la tenuta Fliederhof di Santa Maddalena/Bolzano non vende fiori, vende vini genuini e naturali.

    Dal 1930 di proprietà della famiglia Ramoser, al momento si coltiva una superficie di tre ettari, ma è sempre la natura che decide. "La modalità di coltivazione e la programmazione di tutti i lavori in vigna e in cantina devono tener conto dei processi naturali ed evitare il più possibile di influenzarli" - dice Stefan Ramoser.

    Le vigne della tenuta Fliederhof hanno una pendenza che raggiunge il 40% e per questo possono essere lavorate solo a mano. Ramoser è convinto che un lavoro ben fatto in vigna contribuisca al buon successo allo stesso modo delle caratteristiche naturali - terreno, pioggia, vento e sole - e del concetto proprio di sostenibilità. Tra il resto, anche una gestione dell'inerbimento adeguata alle esigenze del posto per la produzione di humus, ma anche la distribuzione di compost di produzione propria.

    Tutto ciò si deve poter percepire: "I vini della tenuta Fliederhof devono far gustare il piacere di bere" - dice il vignaiolo Stefan Ramoser - "genuini, naturali e di carattere, senza uno styling particolare che possa mascherare queste peculiarità". E, vista la zona, è ovvio che nell'assortimento si trovi anche la Schiava "Santa Maddalena". O, come dice Ramoser: "Siamo i veri paladini di questo vitigno autoctono".
    Cantine
    Thurnhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Quando, a metà del XIX secolo - 160 anni fa, la famiglia Berger rilevò l'azienda Thurnhof a Bolzano, il circondario era ancora tipicamente agricolo. Oggi l'azienda si trova nel dinamico quartiere di Aslago, i suoi vgneti sono situati sulle pendici meridionali del Monte Virgolo, che si potrebbe tranquillamente definire "la collina di Bolzano".

    L'azienda Thurnhof è gestita da Hans e Andreas Berger - e si tratta di un lavoro pesante, nonostante la posizione interna alla città. Le viti sono abbarbicate, per 3,5 ettari, sui pendii erti - si lavora con attenzione e con grande impegno."La potatura verde ci porta via molto tempo, ma ci assicura che ogni grappolo sarà nutrito da un tralcio forte e ben lignificato" - racconta Andreas Berger.

    Questa cura e la posizione dei vigneti, baciata dal sole e con temperature elevate fino al tardo autunno, garntiscono che anche i vitigni rossi a maturazione tardiva possano essere vendemmiati, anno dopo anno, in perfette condizioni. E che l'uva possa poi essere lavorata, in azienda, sfruttando l'intero know-how dei Berger. "Il nostro obiettivo consiste nel trasferire nel vino, possibilmente per intero, le preziose sostanze contenute negli acini" - racconta Andreas Berger - "

    Così i nostri vini si riconoscono per la fruttuosità, la tipicità varietale e la struttura". I "veri viticoltori cittadini" - come si autodefiniscono i Berger - puntano anche alla varietà: Moscato giallo e Sauvingon, Lagrein e Santa Maddalena, Cabernet Sauvignon e Cabernet Merlot. Un assortimento davvero notevole, per un'azienda di dimensioni tanto piccole.
    Cantine
    Pitsch am Bach
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La tenuta Pitsch am Bach si trova a Bolzano, tra Santa Giustina e Santa Maddalena - cioè proprio nella zona di origine del vino Santa Maddalena. A proposito di origini: quella della tenuta risale al XIV secolo e il suo proprietario non era né un contadino né un religioso, semplicemente un altoatesino.

    La prima citazione della tenuta è del 1350, quando viene annoverata tra le proprietà di un banchiere di Firenze, tale Boccia. Nei secoli, il cognome italiano tramandato oralmente dagli abitanti del luogo diventa Pitsch.

    Oggi Paul Schweigkofler e la sua famiglia, come ottava generazione, gestiscono la tenuta Pitsch am Bach: 3,4 ettari di vigneti esposti a sud-ovest a 300 m s.l.m. che poggiano su una piana alluvionale composta di molta sabbia e a medio contenuto in humus. Sono le condizioni migliori per coltivare il Lagrein e la Schiava con la cui uva, ovviamente, si produce, nella cantina della tenuta, un Santa Maddalena classico. Oltre al Lagrein e alla Schiava si coltivano anche Gewürztraminer e Moscato giallo.

    "Curiamo le nostre viti nel modo più naturale possibile e vinifichiamo seguendo la tradizione" - racconta Paul Schweigkofler. E si vede: la lunga storia della tenuta, la tradizione di famiglia e lo sfondo di Santa Maddalena hanno lasciato profonde tracce, nel Pitsch am Bach, che si manifestano in tutte le attività di ogni giorno.   
    Cantine
    Tenuta Larcherhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Di solito, la storia è fatta di pietre. Alla tenuta Larcherhof di Bolzano-Rencio, i vini invecchiano in una cantina "secolare". Ancora più stupefacenti sono però le robuste viti di Lagrein di oltre 100 anni. La storia, come si vede, è viva.

    I vigneti della tenuta Larcherhof di Bolzano-Rencio si trovano nella classica zona di Santa Maddalena, con un clima mite, quasi mediterraneo, giornate calde e notti fresche che fanno sentire i loro benefici effetti sulla maturazione dell'uva, "caldi" terreni ricchi di porfido e terreni alluvionali permeabili all'acqua. Qui la famiglia Spögler possiede oltre 5 ettari di superficie vitata. "Coltiviamo le nostre viti in modo naturale, senza ricorrere a insetticidi né a erbicidi" - racconta Hans Jochen Spögler.

    I vitigni sono Merlot, Schiava e Pinot grigio. E soprattutto Lagrein, naturalmente, che è un vitigno altoatesino decisamente tipico. Nei vigneti del Larcherhof di Bolzano-Rencio se ne trovano diversi genotipi: Lagrein, Lagrein Kretzer e Lagrein Riserva.

    La tradizione vitivinicola della famiglia Spögler risale al 1893. Solo dal 2008, però, in cantina si vinifica e si imbottiglia in proprio. Attualmente, la produzione annua si aggira sulle 45.000 bottiglie, una quantità destinata ad aumentare nei prossimi anni.
    Cantine
    Weingut in der Eben
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La tenuta In den Eben di Cardano è stata una delle prime ad essere coltivata secondo i canoni della produzione biologica. La strada del pioniere, Johann Plattner, viene oggi non solo seguita da suo figlio Urban, ma anche incentivata e rafforzata con la coltivazione biodinamica per ottenere vini vivi".

    La tenuta è proprietà della famiglia Plattner dal 1982 e dal 1996 l'uva che si vendemmia da tre ettari viene vinificata in proprio. Questa evoluzione si deve a Johannes Plattner, che dal 2011 è stato sostituito dal figlio Urban. Al tempo, il nuovo gestore decise di passare alla biodinamica: con la semina di essenze e di piante aromatiche tra i filari promuove la biodiversità e richiama numerosi insetti utili la cui presenza, abbinata a un'attenta cura delle viti e a una vendemmia selettiva, favorisce la buona salute dei grappoli.

    Urban Plattner non responsabile soltanto dell'evoluzione della coltivazione, ma anche del completo cambiamento dello stile dei vini. Dalle uve di Schiava, Pinot nero, Malvasia, Merlot, Lagrein e Sauvignon blanc si ottengono vini assolutamente particolari - "vini vivi", come dice Plattner. "La fermentazione è spontanea e l'affinamento è molto prolungato perché i vini diventano profondi solo con il tempo, con tanta pazienza, senza zolfo e lavorando con grande sensibilità".

    L'esperienza si conclude poi con la vendita di vini assolutamente non filtrati - come vini vivi, appunto.
    Cantine
    Trogerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Maso Trogerhof è tra i più antichi della zona di Santa Maddalena a Bolzano. E il vignaiolo Josef "Pepi" Staffler è tra quelli che tengono alto il buon nome della tradizione di Santa Maddalena. "Il Santa Maddalena è un vino rosso tipico dell'Alto Adige, leggero e fruttato" - dice. E così deve anche rimanere - la frase potrebbe anche concludersi così.

    Il Santa Maddalena contiene in prevalenza Schiava. "Dato il clima caldo della conca di Bolzano e grazie alla piccola percentuale di Lagrein corposo, il Santa Maddalena diventa più pieno e intenso di tutte le altre varianti di Schiava" - così spiega Staffler il segreto del vino al quale si è votato per l'intera vita.

    L'uva di Schiava e di Lagrein di maso Trogerhof proviene da viti che crescono sui terreni morenici di Santa Maddalena di Sotto, sulle colline che salgono verso l'Altopiano del Renon. La loro vendemmmia è simultanea, come la fermentazione. Pepi Staffler affina il suo Santa Maddalena nelle classiche botti di rovere, nella storica cantina a vòlte di maso Trogerhof. "La nostra cantina è in pietra naturale, il pavimento è in pietra naturale e all'interno le condizioni climatiche sono gradevoli" - così il vignaiolo.

    L'obiettivo di Pepi Staffler consiste nel rendere il Santa Maddalena di maso Trogerhof un buon vino da tutti i giorni, con un buon rapporto prezzo-qualità. Niente di più. Ma anche niente di meno.
    Cantine
    Tenuta Loacker
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Ciò che oggi prende sempre più piede, 40 anni fa era deriso. A Rainer Loacker, patriarca dell'azienda omonima di Bolzano, non importava nulla. Lui ha cominciato a produrre vini biodinamici già negli anni '80. O meglio: è decollato.

    Questo termine lascia intendere molto meglio qual è stata l'evoluzione dell'azienda Loacker di Bolzano finora. Al pilastro economico in Alto Adige, col tempo se ne sono aggiunti altri due in Toscana: uno a Montalcino e uno in Maremma.

    Ma è uguale, dove crescono le viti Loacker: la coltivazione è comunque rigorosamente biodinamica. "Dato che seguiamo queste regole da molto tempo, i nostri terreni sono vitali e siamo anche tra i pochissimi a utilizzare l'omeopatia per la cura delle nostre viti" - racconta Rainer Loacker. A ciò si aggiunge anche una forma del tutto anomala di concimazione verde. Detto papale papale: in inverno tra i filari si semina e le piante che si sviluppano rendono la concimazione chimica assolutamente inutile. "Siamo anticonformisti e ribelli, sfidiamo lo status quo e la società mainstream" - questa è la famiglia Loacker.

    L'anticonformismo continua - naturalmente - anche in cantina. Tutti i vini, tra i quali il tenace Sauvignon Tasnim e l'eccezionale Lagrein Gran Lareyn, fermentano con i propri lieviti dell'anno. "I nostri vini naturali sono semplicemente diversi"- spiegano i Loacker - "hanno un loro carattere e una loro anima".
    Cantine
    Tenuta Eberlehof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    La prima citazione documentata dell'azienda Eberlehof - che si trova sopra Bolzano - risale al 1312, più di 700 anni fa, dal 1668 è di proprietà della stessa famiglia e da quella stessa data nello stemma di famiglia compare un coltello da innesto. In sé, nessuna meraviglia, in fondo l'azienda Eberlehof si trova nel comprensorio viticolo di Santa Maddalena, classicamente destinato alla coltivazione della vite.

    Atrettanto poco meraviglia il fatto che 700 anni di storia - come maso e come famiglia - abbiano lasciato tracce evidenti e che mantenere salde tradizione e famiglia diventi un obbligo. E questo diventa evidente se si considera che attualmente nell'azienda sono contemporaneamente coinvolte ben 3 generazioni di Zisser. I nonni Lisi e Horst contribuiscono con la loro esperienza, il figlio Tomas e sua moglie Margit seguono la coltivazione delle viti con i figli Christian e Lukas, curano la cantina e gli appartamenti per le vacanze ricavati nel maso.

    Il mantener salda la tradizione, inoltre, si riconferma anche in vigna, dove si coltivano a pergola vitigni locali, autoctoni (Schiava, Lagrein e Blatterle) ai quali si affianca anche il Merlot. "Già la forte pendenza delle nostre vigne impedisce il ricorso a macchine agricole e proprio per questo coltiviamo le nostre viti, in parte molto vecchie, rigorosamente a mano" - racconta Tomas Zisser. Dato che l'invecchiamento dei vini avviene in botti di legno di rovere, i vini rossi dell'Eberlehof sono pieni, corposi ed espressione della propria origine. Proprio come vuole la tradizione.
    Cantine
    Tenuta Hans Rottensteiner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    "Azienda di famiglia" è un concetto al quale ricorrono molti imprenditori. Hans Rottensteiner lo fa a ragion veduta. "Tutti i miei familiari collaborano in qualche modo al nostro buon successo - sia direttamente in cantina, in ufficio o fornendoci l'uva" - racconta Hannes Rottensteiner, che gestisce la tenuta con la moglie Judith. Si tratta della terza generazione di Rottensteiner.

    L'azienda non è solo radicata nella famiglia, ma anche nel mondo vitivinicolo bolzanino e nella sua tradizione. "Fondamentalmente siamo concentrati sulla produzione di vini locali in purezza e in particolare sui due tipici vini bolzanini, il Santa Maddalena e il Lagrein" - dice il vignaiolo. I due vitigni interessati, la Schiava e il Lagrein trovano condizioni ottimali nei terreni di Bolzano, tipicamente porfidici, che conferiscono al vino anche un'accentuata nota minerale.

    Nella tenuta di Hans Rottensteiner si dà sempre più importanza al Pinot bianco. "Negli ultimi anni è diventato sempre più importante, per noi" - così Hannes Rottensteiner. Al momento rappresenta già il 35% della produzione - del tutto inusuale, per una tenuta bolzanina.

    I pilastri su cui poggia la tenuta da due sono diventati tre. E in futuro dovranno essere ancor più enfatizzati. "Vogliamo affermarci come specialisti del Santa Maddalena, del Lagrein e del Pinot bianco" - questo l'obiettivo di Rottensteiner. Un altro pilastro, però, non deve subire nessuna modifica: "siamo e restiamo un'azienda familiare tradizionalista".
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