Per gli intenditori, le cantine provano quasi un sentimento di sacralità, che nel caso della cantina Muri-Gries di Bolzano potrebbe risultare ancora più forte. In fondo, gli spazi che oggi sono adibiti a cantina fino alla fine del XVIII secolo racchiudevano la chiesa dell'allora convento dei canonici di Sant'Agostino. E ancora oggi si passa direttamente dalla cantina al chiostro del convento.
L'antico legame tra vino e convento, vecchio di secoli, si manifesta anche nell'intero complesso conventuale. Il cuore dei vigneti - Klosteranger - fa ancor oggi parte della sede del convento, nel quartiere Gries di Bolzano. L'uva proviene anche da altri possedimenti dislocati in città e nel circondario e nell'Oltradige.
Proprietaria della cantina e della tenuta è la comunità dei Benedettini di Muri-Gries, mentre sono laici quelli che si occupano dell'attività quotidiana legata al vino. La cantina è nelle mani dell'enologo Christian Werth, che descrive i vini come "eleganti, semplici, marcatamente tipici, potenti e fortemente legati al loro territorio di origine".
Grande attenzione si riserva al Lagrein. "Vogliamo mostrare tutte le sfaccettature di questo vitigno tradizionale: dal Kretzer (rosè) al Lagrein affinato in grandi botti di legno ai Riserva, affinati delicatamente in barrique" - così Werth. Nella cantina-convento Muri-Gries, il termine
"Tradizione" si scrive maiuscolo - chi può meravigliarsene? Proprio come Continuità, Ricerca della Qualità e Legame con la Natura e con il Paesaggio Culturale. Valori, si capisce, che nel convento sono ancora ritenuti molto importanti.