L'arte è in mostra. Arte che racconta storie, trasporta tradizioni, narra di luoghi e persone, tempi diversi. Scopri questa diversità nei musei dell'Alto Adige legati all'arte e agli artisti locali. Scoprili in questa pagina.
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Il 25 novembre 2024, insieme all'associazione "Erlebnis Pragser Wildsee", il SKB ha presentato presso la sede SKB Artes a Bolzano il progetto artistico "Barca Rossa - Arte contro la violenza sulle donne". Questo importante progetto ha riunito il lavoro di 18 artisti sudtirolesi che hanno affrontato il tema. Il progetto vincitore, "Floating Angel" di Indra Moroder, è un impressionante cortometraggio girato presso il Lago di Braies con l'iconica barca rossa. Inoltre, è stato sviluppato un set esclusivo di carte d'arte. Le 18 carte d'arte presentano le opere degli artisti coinvolti. Il set è disponibile al prezzo di 50,00 EUR. Tutti i proventi derivanti dalla vendita delle carte saranno devoluti a una giovane donna del Alto Adige, la cui madre è stata assassinata nell'estate del 2024.
La mostra sarà accessibile gratuitamente dal 10 marzo al 12 aprile 2025, dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 17:00. L'inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 14 marzo alle 17:15, a cui tutti sono cordialmente invitati.
I set di carte degli artisti saranno disponibili per l'acquisto presso la reception del centro convegni.
Il 25 novembre 2024, insieme all'associazione "Erlebnis Pragser Wildsee", il SKB ha presentato presso la sede SKB Artes a Bolzano il progetto artistico "Barca Rossa - Arte contro la violenza sulle donne". Questo importante progetto ha riunito il lavoro di 18 artisti sudtirolesi che hanno affrontato il tema. Il progetto vincitore, "Floating Angel" di Indra Moroder, è un impressionante cortometraggio girato presso il Lago di Braies con l'iconica barca rossa. Inoltre, è stato sviluppato un set esclusivo di carte d'arte. Le 18 carte d'arte presentano le opere degli artisti coinvolti. Il set è disponibile al prezzo di 50,00 EUR. Tutti i proventi derivanti dalla vendita delle carte saranno devoluti a una giovane donna del Alto Adige, la cui madre è stata assassinata nell'estate del 2024.
La mostra sarà accessibile gratuitamente dal 10 marzo al 12 aprile 2025, dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 17:00. L'inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 14 marzo alle 17:15, a cui tutti sono cordialmente invitati.
I set di carte degli artisti saranno disponibili per l'acquisto presso la reception del centro convegni.
A cura di 00A – Centre for Contemporary Photography, in collaborazione con Cooperativa culturale Mairania 857, nell’ambito dell’iniziative organizzate dal Comune di Merano in occasione della Giornata della donna 2025.
"Per mezzo di sguardo immacolato" è un lavoro fotografico composto da 20 immagini realizzate nel 2023 alla Pinacoteca “Egidio Martini” di Cà Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano.
Primo Classificato 13° Premio Maria Luigia - 14° ColornoPhotoLife - Colorno (PR)
“Guardare l'arte e le opere di altri artisti attraverso la fotografia, genera nuove narrazioni. Inquadrature, tagli e sfocature attivano una trasfigurazione del dipinto originario facendolo approdare a un differente piano compositivo e simbolico.
In un gioco di velature e svelature, posso finalmente rivolgermi al fruitore senza alcun timore di palesare i segni identificativi della mia vicenda esistenziale.”
Caterina Codato
Una visita guidata, nove secoli
La vostra guida attraverso quasi 900 anni di storia.
Informazioni generali
La chiesa abbaziale, il chiostro, il Museo e la famosa sala della biblioteca: nessuno dei punti salienti del complesso claustrale viene tralasciato nella visita guidata. Affinché possiate inserire tutti i capolavori architettonici e artistici in un'unica cornice, le nostre guide vi racconteranno anche tutto ciò che riguarda gli ormai 880 anni di storia di Novacella.
E poichè questa storia non esisterebbe senza i canonici agostiniani, nella nostra visita guidata all'Abbazia verrete a sapere anche tutto ciò che è importante sull'ordine religioso e la vita nel monastero.
La partecipazione alla visita guidata all’abbazia è possibile solo previa prenotazione.
Perché tutto funzioni …
Vi preghiamo di arrivare al portone dell'Abbazia 15 minuti prima dell'inizio della visita guidata.
Per le prenotazioni online, una parte dell'importo totale verrà riscossa in loco.
Uno sguardo su 500 anni di artigianato e storia dell'edilizia.
Inaugurazione: 25.02.25 alle ore 19
La mostra può essere visitata durante gli orari di apertura della biblioteca Schlandersburg.
Ingresso libero
Il 25 novembre 2024, insieme all'associazione "Erlebnis Pragser Wildsee", il SKB ha presentato presso la sede SKB Artes a Bolzano il progetto artistico "Barca Rossa - Arte contro la violenza sulle donne". Questo importante progetto ha riunito il lavoro di 18 artisti sudtirolesi che hanno affrontato il tema. Il progetto vincitore, "Floating Angel" di Indra Moroder, è un impressionante cortometraggio girato presso il Lago di Braies con l'iconica barca rossa. Inoltre, è stato sviluppato un set esclusivo di carte d'arte. Le 18 carte d'arte presentano le opere degli artisti coinvolti. Il set è disponibile al prezzo di 50,00 EUR. Tutti i proventi derivanti dalla vendita delle carte saranno devoluti a una giovane donna del Alto Adige, la cui madre è stata assassinata nell'estate del 2024.
La mostra sarà accessibile gratuitamente dal 10 marzo al 12 aprile 2025, dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 17:00. L'inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 14 marzo alle 17:15, a cui tutti sono cordialmente invitati.
I set di carte degli artisti saranno disponibili per l'acquisto presso la reception del centro convegni.
Realizzati nel 1705 e più tardi acquisiti dall’Abbazia di Novacella da una collezione privata, i dodici dipinti vengono presentati al pubblico per la prima volta dopo il loro restauro, avvenuto con il sostegno della Soprintendenza ai beni culturali della Provincia Autonoma di Bolzano.
La serie di dipinti, finora sconosciuta, è di particolare interesse perché è collegata a quello che probabilmente è il più importante ciclo pittorico sulla leggenda di San Floriano: cinque dei dipinti sono copie di quadri del pittore di Ratisbona Albrecht Altdorfer del 1520 circa, oggi conservati a Norimberga, Praga, Siena e New York. Insieme ad Albrecht Dürer, Altdorfer fu uno dei principali maestri dell'arte rinascimentale tedesca.
Anche gli altri sette dipinti sono stilisticamente vicini all'arte di Altdorfer e sono stati probabilmente copiati da originali perduti del pittore di Ratisbona. Ciò indica che il ciclo di Altdorfer era in origine molto più esteso di quanto finora ipotizzato. Allo stesso tempo, la nuova scoperta conferma l'ipotesi che gli originali di Altdorfer fossero un tempo appesi nella chiesa dell'Abbazia di San Floriano vicino a Linz, dove è sepolto San Floriano e dove probabilmente furono realizzate le copie del 1705.
Uno dei dipinti del ciclo raffigura inoltre la scena, alquanto rara, in cui San Floriano salva un carbonaio dalla morte in una carbonaia in fiamme – uno degli episodi che hanno dato origine alla venerazione del martire paleocristiano come patrono dei vigili del fuoco.
La serie di dipinti appena restaurati sottolinea lo stretto legame tra Novacella e l'Abbazia di San Floriano. Entrambi i monasteri dal 1907 appartengono alla Congregazione Austriaca dei Canonici Agostiniani e dall'inizio del 2024 il prevosto di Novacella, Eduard Fischnaller, è succeduto al prevosto di San Floriano, Johann Holzinger, come abate generale di tale congregazione.
La guerra d'aggressione della Russia contro l'Ucraina dura già da tre anni e non si vede ancora una fine. Per opporsi a questa situazione insostenibile, da un'iniziativa umanitaria è nato un progetto artistico che è già stato presentato in vari paesi d'Europa: in memoria delle molte vittime della guerra in Ucraina, è stata realizzata una mostra itinerante di croci d'acciaio.
La decima tappa di questa mostra itinerante si svolgerà dal 6 marzo al 20 aprile 2025 presso il Seminario Maggiore di Bressanone.
L'esposizione in Alto Adige è organizzata insieme alla Hofburg, alla Gilda belga dell'artigianato della lavorazione dei metalli (de Ambachtelijke Smedersgilde van Belgie vzw) e al Circolo degli Amici dei Fabbri di Algundo.
Nella seconda metà del XIX secolo, per le donne non era semplice gestire un’attività commerciale, svolgere un mestiere artigianale o dedicarsi all’alpinismo.
L’annoverare tutte le alpiniste che, in quanto mogli di fotografi, tra il 1865 e il 1914 si occuparono di fotografia e furono alpiniste, valicherebbe gli spazi di questa mostra. Per quest’esposizione ne sono state selezionate quattro, per quanto Elizabeth Whitshed Main, straordinaria fotografa, alpinista e “fondatrice” dell’alpinismo invernale in generale e del turismo invernale in Engadina, occupi un posto particolare. Attraverso le loro opere vengono presentate anche le altre tre alpiniste, scrittrici di viaggio e sostenitrici dei diritti delle donne: Gertrude Bell, Eleonore Noll-Hasenclever e Una Cameron.
Curatore: Richard Piock (TAP - Süd)
Una mostra in cooperazione con Soroptimist Club Pustertal e TAP - Süd
Mostra
Jan Langer Creando arte con la natura, Jan Langer diventa parte dei cicli che plasmano i paesaggi dell’Alto Adige. Il ritorno ciclico dei materiali raccolti in loco, i colori e i metodi di lavorazione, nonché le condizioni specifiche di ogni stagione, determinano il suo lavoro artistico e l’aspetto dell’opera. Le sue installazioni di breve durata scaturiscono dalle opportunità creative offerte dalla natura in un determinato momento e luogo. Langer trasforma una sezione paesaggistica in un “dipinto” temporaneo, rendendolo permanente con la fotografia, prima che scompaia rapidamente senza lasciare traccia.
Nato nel 1975 a Merano, Jan Langer vive a Grissiano, nei pressi di Tesimo, e lavora come musicista freelance e artista paesaggistico. Dal 2018, ha realizzato numerose mostre in Austria e in altri Paesi germanofoni, nonché opere su commissione per i parchi Land Art in Italia e Germania. Inoltre, ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche. Dal 2023, è membro del Südtiroler Künstlerbund.
Inaugurazione: giovedì, 13.02.2025, ore 18:30
La mostra potrà essere visitata fino al 2 maggio 2025. Informazioni più dettagliate possono essere richieste a Elisabeth Frei, tel. 333 4556236.
Orari d’apertura:
Lunedì – Venerdì: ore 08:00 – 12:00
Giovedì: ore 08:00 – 12:00 & ore 16:00 – 18:30
Mostra di pittura su fogli metallici nella galleria “vano scale Stabler”, via Mulino Vecchio 28 a Soprabolzano. Aperto tutti i giorni, tranne domenica e festivi, info tel. 0471 345480
Mentre Gottfried Stabler cammina per le strade ha probabilmente già in mente il prossimo progetto: una facciata, un dipinto, un'orologio solare o uno stemma. Stabler è conosciuto particolarmente per la sua tecnica a fogli d’oro, sviluppata da lui stesso. La usa per i suoi quadri con paesaggi locali (testo: Curatorio Commenda di Longomoso)
La mostra “Mercanti si diventa” nasce con l’intento di approfondire la figura del mercante, protagonista e anima della città di Bolzano fin dai tempi più remoti, e la sua evoluzione da ‘semplice’ bottegaio a vero e proprio mercante di fiera. A livello locale questo salto di qualità avviene tra il Seicento e il Settecento, grazie al diffondersi di innovativi manuali del commercio, all’importanza crescente delle fiere bolzanine e al ruolo del Magistrato Mercantile.
La mostra, realizzata grazie a prestiti di istituzioni, archivi pubblici e collezionisti privati, si ripropone di far rivivere l’intensa attività commerciale che ha caratterizzato le fiere bolzanine nel loro periodo di massimo splendore.
L’esposizione include la ricostruzione dello studio di un intraprendente mercante. Le carte geografiche, i dipinti e le insegne di corporazioni esposte sottolineano come le attività legate ai trasporti fossero importanti per il commercio internazionale. In mostra si possono ammirare alcuni preziosi manoscritti dell’Archivio Menz, che danno un’idea della complessa struttura che stava alla base dell’organizzazione di un mercato, e alcuni rari libri a stampa, vere e proprie enciclopedie ‘del commercio’. Il percorso espositivo si chiude con la tavola intarsiata di Alois Delug, opera incompiuta dei primi del Novecento ed esposta per la prima volta al Museo Mercantile. Essa riassume idealmente quelle atmosfere, restituendoci un’istantanea del passato di Bolzano, città di fiere e di mercati.
*1970 a Bolzano (Italia), artista libero professionista. Casa-studio per scultura, interventi di arte pubblica, disegno e pittura nella storica residenza Fundneyt presso Chiusa (Dolomiti, Italia). Incarichi accademici come docente e relatore in conferenze presso diverse università. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in tutto il mondo.
Nel 2025 la NEUE KUNST GALERIE KLOSTER NEUSTIFT – la nuova galleria d’arte all’Abbazia di Novacella - apre le sue porte a tutti gli amanti dell’arte. Opere di artiste e artisti di spicco dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino saranno presentate nell’ambiente storico e unico del monastero.
La nuova arte arricchisce l’offerta culturale ed enogastronomica dell’Abbazia. Lasciatevi ispirare da opere visionarie che combinano l’arte contemporanea con la tradizione secolare del monastero. Visitate le singole mostre nella sala Molino sopra l’osteria abbaziale e ammirate le straordinarie sculture nel cortile interno del museo.
Orario d’apertura: da lunedì a sabato, dalle ore 10 alle ore 17 – entrata libera!
Programma dell’anno 2025:
Peter Burchia (8 marzo – 3 maggio)
Markus Gasser (8 marzo – 4 ottobre)
Walter Delfovo (17 maggio – 21 giugno)
Martina Tscherni (28 giugno – 16 agosto)
Helmut Nindl (23 agosto – 4 ottobre)
Sylvia Barbolini (18 ottobre – 29 novembre)
Curatore: Hartwig Thaler
In the heart of Europe, the power of moving continents created a characteristic mountain chain, rich in impressive peaks, towers and spires. Over millions of years, this landscape was carved and modelled by the action of tropical seas, volcanoes and ice ages. The beauty of these “Pale mountains” has fascinated man so much that they are counted among the wonders of the world.
The special exhibition 2025 at the Dolomythos Museum in Innichen shows the highlights of the world heritage with their most impressive discoveries and the history of exploration.
Highlights:
On June 26th 2009, the Dolomites were added to the World Heritage List for the beauty and uniqueness of their landscape and their geological and geomorphological importance. They contain superlative natural phenomena or areas of exceptional natural beauty and aesthetic importance and represent outstanding examples of the major stages of earth’s history and the record of life.
Tutti i presenti che non sono mai esistiti è il risultato di un dialogo fra l’artista svizzero Roger Weiss e l’artista italo-svizzera Valentina De'Mathà sul concetto di identità, di ricordo, di percezione della realtà e del presente.
Gli spazi della Galleria Civica di Bressanone si trasformano in un’abitazione metaforica nella quale, camminando e perlustrando, si aprono diversi livelli di intimità.
La particolare struttura architettonica della Galleria è dominata da uno spazio allungato, dotato di due ingressi autonomi. Attraverso una dualità cromatica, l‘intervento artistico suddivide la percezione spaziale in due ambienti: nell’uno le pareti sono scure, nell’altro bianche. A seconda dell’ingresso per il quale si opti, l’esposizione si percepisce in modo completamente diverso, aprendo la strada a due possibili letture della storia.
Il confronto tra le opere dei due artisti genera una prospettiva dialettica attraverso riflessioni sulla memoria e la trasformazione della percezione temporale, sulla tensione fra materiale e immateriale, fra rappresentazione degli eventi e analisi psicologica della cultura.
Gli anfibi sono tra i più antichi vertebrati terrestri conosciuti. Anfibio significa “doppia vita”. Questo descrive in modo perfetto il loro stile di vita: vivono in parte in acqua e in parte sulla terra ferma. La mostra informa e presenta animali vivi in ambienti artificiali.
02.05.– 28.10.2023
L'Alto Adige è caratterizzato da un paesaggio naturale e culturale molto vario. Negli anni '70, la giunta provinciale decise saggiamente di sottoporre gradualmente a una speciale tutela gli straordinari paesaggi e le aree di particolare valore naturalistico della provincia. Di seguito sono stati designati sette parchi naturali e innumerevoli piccole aree protette.
Questa mostra itinerante è dedicata a queste diverse categorie di protezione e alle loro rispettive peculiarità. Racconta i sette parchi naturali e presenta alcuni biotopi e monumenti naturali della provincia. Inoltre, approfondisce la questione del perché i parchi naturali dolomitici in particolare abbiano ottenuto il marchio di Patrimonio dell'Umanità.
La varietà di immagini invita a immergersi nell'affascinante mondo delle nostre aree protette.
Nel corso del primo conflitto mondiale, sia l’esercito austro-ungarico che quello italiano costruirono un complesso sistema infrastrutturale sull’Altopiano delle Tre Cime, nelle Dolomiti di Sesto. Tracce di queste infrastrutture sono ancora visibili in questo iconico paesaggio montano.
La mostra raccoglie una selezione di documenti, tracce e memorie della Prima Guerra Mondiale in relazione al paesaggio dell’Altopiano delle Tre Cime e di Sesto. Integra ricerca archeologica, storica e socioculturale
Realizzata dalla Piattaforma Patrimonio Culturale e Produzione Culturale della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano e finanziata da “Research Südtirol/Alto Adige 2019”.
Riccarda de Eccher (1954) nasce a Bolzano, ma a dieci anni la famiglia si trasferisce in Friuli-Venezia Giulia.
La nostalgia per le montagne la spinge, a diciott’anni, a iscriversi a un corso di roccia, e inizia a frequentare sia le Alpi Carniche e Giulie, sia le sue amate Dolomiti.
Per un decennio si dedica all’arrampicata, ripetendo vie di roccia fino al sesto grado di difficoltà, aprendo vie nuove e partecipando a spedizioni extra-europee. In età matura si avvicina alla pittura, usando la tecnica dell’acquerello ed eleggendo la montagna a proprio soggetto. Nelle opere di Riccarda de Eccher, le Alpi, ma in particolare le Dolomiti, divengono protagoniste della visione in dipinti che per la natura della tecnica siamo soliti ammirare in formati ridotti e che nel suo lavoro si espandono sulla superficie del dipinto fino a coinvolgere totalmente lo spettatore nel loro spazio visivo.
Nel 2006 espone per la prima volta alla libreria Sovilla di Cortina. A questa seguono varie mostre, sia in Europa (Italia, Francia, Inghilterra, Slovenia), sia negli Stati Uniti. Pubblica dei piccoli libri, frutto della collaborazione con scrittori. Divide il suo tempo tra l’Italia e gli Stati Uniti.
Aperto tutti i giorni tranne lunedì dalle ore 15.00 alle 18.00
Il contatto visivo con gli animali selvatici nelle vaste savane e foreste dell'Africa, che crea un profondo legame tra uomo e animale. Dal 15 gennaio, il Museo di Scienze Naturali presenta le immagini di questo legame in una mostra del fotografo bolzanino Christian Passeri.
Christian Passeri, originario di Bolzano, vive a Berlino e lavora come assistente alla macchina da presa per produzioni cinematografiche internazionali. Si è ispirato ai documentari del regista, naturalista e scrittore britannico David Frederick Attenborough, divenuto famoso per i suoi pluripremiati documentari naturalistici per la BBC. Passeri si è anche dedicato alla fotografia naturalistica e documenta con la sua macchina fotografica la diversità della natura e dei suoi abitanti.
La mostra è intitolata “Contatto”, un termine che cattura l'essenza del lavoro di Passeri: Durante i suoi viaggi, soprattutto nei paesaggi incontaminati dell'Africa, sperimenta momenti fugaci ma intensi di contatto visivo con gli animali selvatici. Questi momenti creano un legame profondo tra uomo e animale che è emotivo, commovente e complesso. Passeri cerca di catturare questi momenti speciali nelle sue immagini e di condividerli con il suo pubblico.
La mostra ci porta in un viaggio alle origini dell'umanità e alla magia della natura selvaggia. Dalla vastità della savana alle fitte foreste africane, Passeri mostra la bellezza fragile e maestosa del pianeta blu.
La mostra sarà inaugurata mercoledì 15 gennaio alle 18.30 e si protrae fino alla fine di marzo. Ingresso libero.
Molte aree delle Dolomiti hanno in corso progetti di valorizzazione delle testimonianze storiche della Grande Guerra. Sesto di Pusteria è stata vittima e protagonista di quella tragedia. Sesto di Pusteria è l'unico paese di lingua e cultura tedesca appartenente all'Impero che si è trovato sulla linea del fronte, che ha subito l'evacuazione forzata ed il profugato, e che poi, insieme agli altri paesi del Sud Tirolo è stato annesso all'Italia. Questo casuale insieme di eventi rende Sesto un luogo emblematico per narrare quel periodo storico, non solo per i cittadini tirolersi di oggi, ma per tutti gli abitanti dell'Europa. Le vicende della popolazione civile e dei soldati di quell'importantissimo momento storico sono state finora sorprendentemente ignorate, e la causa è certamente legata agli sconvolgimenti successivi alla fine della guerra ed all'annessione all'Italia. Nel grande interesse per il primo conflitto mondiale che emerge oggi in Europa, Sesto può offrire un contributo unico ed inestimabile. L'associazione Bellum Aquilarum vuole salvare dell'oblio le testimonianze rimaste di quella tragedia per conservarle e trasmetterle alle generazioni future, ai giovani della Pusteria, ma anche ai giovani dei paesi dell' ex-impero austro-ungarico che qui combatterono. La tragedia vissuta così profondamente a Sesto ed in Pusteria, è analoga a quella di molte altre zone d'Europa che si trovaronosulla linea del fronte o che , dopo il conflitto, vissero gli sconvolgimenti seguenti alle annessioni territoriali. Fu quella una frattura culturale, storica e politica immensa, quegli eventi cambiarono certamente la Pusteria ma cambiarono anche l'Europa ed oggi - in una prospettiva europea che permette di superare le antiche tensioni conseguenti al conflitto - la preservazione di quella memoria può aiutare alla costruzione del nostro futuro comune. L'associazione Bellum Aquilarum è una ONLUS (Organizzazione non lucrativa di finalità sociale) riconosciuta dalla Provincia Autonoma di Bolzano, non ha scopo di lucro, è aperta al contributo di tutti, privati, associazioni e istituzioni che ne condividano gli scopi. Si prefigge di stimolare il recupero e la valorizzazione delle testimonianze storiche rimaste con la creazione e gestione di musei all'aperto, archivi storici, centri di documentazione e quant'altro utile al perseguimento dello scopo statutario.
SKB ARTES - Il programma annuale di SKB ARTES si apre con una doppia mostra.
Anuschka Prossliner e Sabine Steinmair presentano 5 stanze in dialogo: In "line.point.texture.a dialogue", disegni e collage di Anuschka Prossliner incontrano oggetti materiali di Sabine Steinmair.
Allo stesso tempo, Christian Kaufmann presenta una selezione di nuove opere espansive in "meet me in the gallery" nella Jahreszeiten-Saal di SKB ARTES, che travestono l'arte da qualcos'altro - e tuttavia rimangono arte.
Linee, punti e texture costituiscono il linguaggio comune con cui Anuschka Prossliner e Sabine Steinmair entrano in dialogo. Nelle loro opere estremamente laboriose, le artiste combinano la concentrazione e la moderazione con un potere sottile attraverso il quale rompono le trame esistenti e reinterpretano lo spirito dell'epoca. In mostra vi sono ampie opere bidimensionali su carta con fineliner, biro e matite colorate di Anuschka Prossliner e oggetti intrecciati con diversi materiali, come tessuti, carta e oro, di Sabine Steinmair.
La ricerca artistica di Christian Kaufmann si basa su fenomeni insondabili e sul potere e l'impotenza della tecnologia di sorveglianza. In questa mostra, i visitatori sono invitati a esplorare i confini della percezione e della tecnologia tra controllo e perdita di controllo in un'estetica chiaramente ridotta.
A cura di Lisa Trockner
Inaugurazione: 13 febbraio, ore 19.00, SKB ARTES presso il Südtiroler Künstlerbund
Durata della mostra: 14 febbraio - 18 aprile
La pratica artistica di Kaufmann comprende grafica, opere multimediali e oggetti. Le sue creazioni agiscono sempre come protesi artificiali, analizzando applicazioni create dall’uomo e reintroducendole in un contesto modificato: oggetti di uso quotidiano, concetti o tecnologie vengono reinterpretati esteticamente e collocati in un ambiente artificiale.
Le sue opere si distinguono per il loro carattere enigmatico, in cui molti elementi vengono decodificati e ricifrati attraverso strumenti tecnici sofisticati, generando una frattura tra razionalità ed emozione, tra rigidità e movimento e tra il mondo artificiale e naturale.
L’universo di Kaufmann si muove nel mistero: non si interessa della superficie visibile, ma di ciò che si cela sotto di essa, esplorando codici criptati per aggiungere nuovi livelli di significato. Nella sua pratica artistica non è mai esplicito, ma sempre misurato e calcolato. Lo spettatore scopre solo ciò che l’artista ha consapevolmente predisposto come ponte interpretativo.
Nella mostra interattiva “meet me in the gallery”, Kaufmann si concentra su installazioni ispirate alla tecnologia di sorveglianza, interrogandone i meccanismi e il loro impatto. Lo spazio espositivo si trasforma in un ambiente protetto dalle intercettazioni: pannelli emettono un rumore bianco nella gamma degli ultrasuoni, disturbando i piccoli microfoni, in particolare quelli degli smartphone. Trasduttori a contatto generano vibrazioni che rendono le conversazioni incomprensibili per gli scanner laser. Queste pratiche tecnologiche sofisticate e mascherate, insieme alla dialettica tra potere e impotenza che evocano, costituiscono il nucleo della ricerca artistica di Christian Kaufmann.
“meet me in the gallery” è un invito dell’artista a incontrarlo su un piano concettuale e sensoriale – senza una presenza fisica, ma solo attraverso le sue creazioni – per esplorare i confini della percezione e della tecnologia, tra controllo e perdita di controllo, all'interno di un’estetica chiara ed essenziale.
Christian Kaufmann, nato nel 1986 a Bolzano (Italia). 2007/2008 – 2008 studi presso l’Università di Salisburgo in Filosofia e Psicologia. 2008/2009 – 2014/2015 studi di Scultura e Multimedia presso l’Università di Arti Applicate di Vienna. Dal 2010 artista indipendente, vive e lavora a Magrè (Italia).
La mostra è curata da Lisa Trockner
Inaugurazione: 13 febbraio, ore 19, presso SKB ARTES nel Südtiroler Künstlerbund
Foto Forum è lieta di presentare Durchgangsland-Terradipassaggio. La mostra personale dell’artista Francesca Cirilli è nata dalla serie di residenze, ideate dal curatore Stefano Riba e organizzate da Foto Forum, tenutesi sul territorio del Comune di Fortezza nel corso del 2024.
Il contesto geografico rappresentato dalle immagini di Cirilli e dell’approfondimento testuale di Riba, contenuto in una pubblicazione autoprodotta che sarà presentata in mostra, è racchiuso nei 15 chilometri della SS12 (strada statale dell’Abetone e del Brennero) che corrono tra Fortezza e Mules. Lungo questo breve tragitto è altissima la densità di tracce che raccontano la storia antica, moderna e contemporanea di un territorio che si è sviluppato attorno alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali costruite grazie a manodopera forestiera.
Il percorso espositivo di Durchgangsland-Terradipassaggio presenta e racconta le presenze umane, architettoniche e infrastrutturali che, in questo territorio, sono emblema di forze e tempi contrastanti. A Fortezza e Mules le grandi opere (la fortificazione, la ferrovia, l’autostrada e ora il BBT) si contrappongono alla velocità del transito di persone e merci e delle comunità temporanee di lavoratori.
Il focus principale della mostra è dedicato ai villaggi temporanei e ai lavoratori e lavoratrici del tunnel di base del Brennero (BBT). Sarà presente anche il cantiere della galleria, tuttavia più che l’enormità dell’infrastruttura a Cirilli interessa il racconto delle persone e di come queste plasmano gli spazi in cui vivono e lavorano. Inoltre, è dedicata molta attenzione anche verso la rappresentazione dell’ambiente naturale, qui il costruito crea (o scava) spazi chiusi che fanno da contraltare al paesaggio alpino e agli spazi aperti.
A dare inizio al programma 2025 è Aerolectics, la prima personale in Italia dell’artista austriaca Belinda Kazeem-Kamiński, aperta al pubblico dal 16 marzo al 9 giugno. La mostra è parte del programma triennale ideato e curato da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi che con il titolo The Invention of Europe riflette sull’idea monolitica di Europa e sulla sua costruzione narrativa: un itinerario in sei tappe (tre mostre collettive e tre monografiche) avviato lo scorso anno che si concluderà nel 2027 dedicato alle relazioni tra l’Europa e tre diversi continenti: Africa, Abya Yala (ovvero le Americhe lette in direzione decoloniale) e Asia.
Aerolectics di Belinda Kazeem-Kamiński indaga, attraverso una serie inedita di lavori, le origini e la diffusione nel continente africano del sistema missionario cattolico europeo e i suoi rapporti con la contemporaneità. L’artista esplora l’intreccio tra storia e presente, guardando alle rimozioni nella memoria collettiva in particolare in relazione al contesto africano. Con un percorso multimediale e immersivo, fatto di vuoti e di pieni, di voci e di silenzi, in cui si succedono oggetti, narrazioni, suoni e immagini, Kazeem-Kamiński ripercorre e indaga l’esperienza della nerezza in Europa, percepita dallo sguardo bianco. Con un approccio autoetnografico e adottando una narrazione polifonica e multimediale Kazeem-Kamiński guarda anche al ruolo giocato dal sistema missionario in Alto Adige in rapporto a storie di diaspora africana.
Scene di vita pacifica di pastori e animali al pascolo, di duro lavoro con tempo avverso e in aree per lo più disagevoli: tra questi due poli si muove la storia culturale della pastorizia. Quando gli uomini iniziarono a stabilirsi sulle Alpi portando con sé gli animali domestici, il paesaggio post-glaciale cominciò a cambiare. La mostra illustra i passaggi di questo sviluppo fino al dibattito odierno sugli animali da pascolo e sui loro predatori.
Sculture, modelli, giochi, interviste e video sul lavoro dei pastori insieme ai loro cani forniscono spunti sulla pratica culturale della pastorizia e sull’importanza dei pastori, che non proteggono solo il gregge dai lupi. La pastorizia può infatti svolgere un ruolo determinante sull’ambiente, la biodiversità, il benessere animale, il clima e l’alimentazione umana.
La chiesetta di Santo Stefano con il cimitero conventuale si
trova a circa dieci minuti a piedi da Marienberg in direzione
sud. Nel corso dei lavori di restauro degli ultimi anni nella
chiesetta di Santo Stefano sono state riportate alla luce delle
pitture murali tardogotiche risalenti al XIV° secolo.
Il cimitero conventuale è accessibile al pubblico tutto l’anno. La visita guidata si paga 10,50 € a persona. Si incontra nel shop del museo. La visita é a prenotazione.