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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Praeclarus - Cantina San Paolo
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Qui le profondità di un bunker, là l’eleganza dello spumante: la cantina San Paolo coniuga un’apparente antitesi – già dal 1979, quando sono stati imbottigliati i primi spumanti conservati poi in un bunker militare. L’esperimento ha fornito un risultato d’eccezione, il Praeclarus, che oggi è il fiore all’occhiello della cantina San Paolo.

    Sono 200 le famiglie di viticoltori che fanno parte della cantina San Paolo. Coltivano 185 ettari di vigneti situati ad altitudini comprese tra i 300 a i 700 m. Lo Chardonnay – l‘uva utilizzata per il Praeclarus – cresce invece a circa 500 m, poco sopra il paese.
    “Qui le viti trovano condizioni eccezionali per il loro sviluppo: suoli calcarei profondi e ampie escursioni termiche tra giorno e notte, che conferiscono al Praeclarus il suo particolare aroma“, spiega Philipp Zublasing, enologo della Cantina San Paolo.

    Per produrre il Praeclarus si segue rigorosamente il Metodo Classico, la seconda fermentazione avviene in bottiglia. La maturazione sulle fecce nobili dura almeno 48 mesi, che il Praeclarus trascorre nel bunker. Qui la temperatura è costante a 12 °C, ottimale per lo spumante in maturazione. Di tutto ciò è possibile convincersi per ben due volte: con una visita alla Cantina comprensiva di una puntata al bunker e naturalmente con un calice di bollicine di Praeclarus.
     
    Cantine
    Pratenberg
    Merano, Merano e dintorni
    La tenuta Pratenberg di Merano è saldamente in mani femminili. La vignaiola Karoline Sinn, con grande passione, ha dato vita ad un piccolo e indipendente vigneto, che gode del clima mite e delle fresche folate, con terrazzamenti esposti a sud e terreni molto particolari. "Sedimenti glaciali di arenaria e porfido e rocce secondarie metamorfiche e granitiche" - Karoline Sinn non potrebbe negare di essere geologa, quando descrive il terreno dei suoi vigneti. E anche se chi legge non dovesse ancora aver capito con precisione di quali tipi di terreno si tratti, in sintesi si può dire che sono ottimali per produrre vini autentici, inconfondibili e di grande individualità.

    "Quando parlo dei miei vini lo faccio definendoli "grappoli nel bicchiere" - dice Sinn - "non sono pesanti, al contrario - sono vivaci, esuberanti e nel contempo terapeutici; hanno una delicata acidità e un elegante profilo aromatico". La vignaiola meranese pone attenzione anche all'originalità e alla concentrazione sulle proprie forze. Oltre che, ovviamente, alla qualità. In fondo, nei vini di Karoline Sinn si percepisce la sua firma, ma anche le premessi naturali sulle quali si fonda la tenuta Pratenberg. E forse anche il motto della tenuta: avere tempo, prendersi tempo e dare tempo alle cose.
    Cantine
    Planitzer
    Montagna, Strada del Vino
    Tre ettari e mezzo di viti forniscono tutto ciò che l'osteria Planitzer di Gleno sopra Montagna può offrire. L'osteria è relativamente recente, l'azienda è più antica. Molto più antica. La sua storia comincia oltre 300 anni fa ed è collegata a quella di un convento della Val Pusteria.

    Nel convento di suore Sonnenburg presso Brunico, per lungo tempo il vino che si versava nei bicchieri e nei calici era quello dell'azienda Planitzer di Gleno. L'azienda era indebitata con le suore e doveva spedire una parte della sua produzione in Val Pusteria, notoriamente poco vocata alla viticoltura.

    Oggi, la situazione - qui, in quota sopra la Bassa Atesina - è completamente diversa. "La nostra azienda comprende l'edificio soprastante, quello sottostante con annessa cappella dedicata ai Santissimi Cosma e Damiano, circa tre ettari e mezzo di vigneti e oltre 4 ettari di bosco e pascoli" - racconta Judith Ainhauser Weissensteiner. Con la sua famiglia, è responsabile della gestione sia dei vigneti che dell'osteria Planitzer, aperta nella primavera del 2014 e che nel frattempo è diventata "il secondo pilastro" della storica azienda.

    L'azienda e l'osteria Planitzer di Gleno sopra Montagna costituiscono una vera e propria azienda familiare, nella quale i rappresentanti di tre generazioni svolgono, ognuno, il proprio compito. Due generazioni si concentrano sulla cucina: mamma Doris è una cuoca esperta, la figlia Judith le dà una mano. Mentre le viti forniscono il pilastro "liquido" dell'osteria, loro si occupano dell'aspetto più "solido".   
    Cantine
    Hännsl am Ort
    Lana, Merano e dintorni
    Il nome dell'azienda ha origini medievali, ma l'azienda "Hännsl am Ort" di Lana esiste come tale solo dal 2003. Al tempo, la famiglia Kerschbaumer decise di dare un'opportunità alla vite e a se stessa e di proporre sul mercato i propri vini.

    Con la viticoltura, l'attività economica dell'azienda è stata ampliata. In precedenza, infatti, produceva solo mele e asparagi e con l'inizio del nuovo millennio si è aggiunta anche la vite, con l'intenzione precisa di non conferire l'uva a una delle grandi cantine sociali, ma di lavorarla in proprio. "Da allora coltiviamo la vite e vinifichiamo in proprio vini bianchi, rossi, rosè e cuvée" - dice Norbert Kerschbaumer, viticoltore presso l'azienda Hännsl am Ort di Lana.

    Per quanto riguarda i vitigni, Kerschbaumer segue la tradizione e punta sui classici, Schiava e Pinot nero, Lagrein e Merlot, Chardonnay, Pinot bianco e Sauvingon Blanc. Tutti vengono vinificati in purezza per ottenere uno Chardonnay fresco, un Sauvignon aromatico o una Schiava fruttata, il classico altoatesino per antonomasia.

    "Ogethn" è il nome che Kerschbaumer ha dato al suo cuvée di Merlot e Cabernet (con colore rosso intenso) con il quale ha ampliato ulteriormente il suo assortimento. Il nome dell'azienda Hännsl am Ort potrà anche essere medievale, ma i vini che vi si producono non lo sono di certo.
    Cantine
    Mauslocherhof
    Merano, Merano e dintorni
    "Sono una piccola ma appassionata vignaiola" - dice Gerda Kiem. Solo: chi si lascia fuorviare dal termine "piccola" e sottovaluta Kiem e la sua azienda Mauslocherhof di Cermes fa un errore.

    Un grosso errore. La vignaiola gestisce l'azienda secondo linee-guida precise e si considera "una pensatrice trasversale" che con passione dalla natura vuole ricavare il meglio. E ciò significa anche lavorare in modo sostenibile e in sintonia con la natura - in vigna come in cantina. "Il lavoro sostenibile è per noi un'ovvietà" - dice la vignaiola e aggiunge "È da sempre che lavoriamo così".

    L'obiettivo del lavoro "di qualità" che si fa all'azienda Mauslocherhof consiste nel produrre vini importanti, legati al territorio e con un carattere proprio. "Devono essere vini eleganti, piacevoli ed equilibrati che esprimono il nostro impegno e la consapevolezza del nostro lavoro in vigna e in cantina" - racconta Gerda Kiem. Per poter raggiungere questo obiettivo, all'azienda Mauslocherhof di Cermes si rivolge la massima attenzione alla scelta varietale. "Abbiamo meditato a lungo e con grande attenzione su quale vitigno dovesse essere messo a dimora in ogni parcella di ogni singola vigna" - così la vignaiola.

    La cura della scelta varietale ha portato ad un ampio assortimento, che per i vini rossi comprende Lagrein, Merlot e Pinot nero e per i vini bianchi Gewürztraminer, Moscato giallo, Pinot bianco e Sauvignon Blanc. Come detto: "Non sottovalutare le piccole vignaiole". Mai.
    Cantine
    Azienda Agricola Maso Thaler
    Montagna, Strada del Vino
    Come si sa, "tutte le vie portano a Roma", ma qualcuna da Roma porta altrove. È ciò che è successo a Nino Motta, che nel 2004 con la sua famiglia si è trasferito dalla Città Eterna a Gleno, frazione di Montagna, per produrre vino a Maso Thaler.

    Il lavoro in questo maso costruito nel 1812 a 600 m s.l.m., è tutt'altro che una passeggiata. "I nostri vigneti a Gleno sono molto ripidi, alcuni sono anche terrazzati e già solo per questo in qualche zona si può lavorare solo a mano"- racconta Nino Motta. La coltivazione, a Maso Thaler, non richiede quindi solo sudore, ma anche cuore e passione.

    È questa passione, la passione per la viticoltura, che ha portato qui Nino Motta quasi 20 anni fa. Da allora, lui, sua moglie Anna Maria e i loro figli Flippo, Francesco e Piergiorgio, coltivano i 3,5 ettari di vigneto. Qui - allevate rigorosamente a Guyot - crescono viti di Pinot nero, Gewürztraminer, Sauvignon e Chardonnay.

    La maggiore concentrazione, però, è riposta sul Pinot nero, anche perché - come ritiene anche Motta - le condizioni per la sua coltivazione sono ottimali: terreni porfidici, notevoli sbalzi termici tra giorno e notte soprattutto in agosto e settembre, brezza costante. "Tutte queste caratteristiche, insieme, conferiscono ai nostri vini freschezza, speziosità e longevità" - così Motta.
    Cantine
    Tenuta Befehlhof
    Laces, Val Venosta
    Il primo pensiero di chi vede il paesaggio steppico del Monte Sole in Val Venosta non va certamente alla viticoltura. Ma: alla tenuta Befehlhof di Vezzano si coltiva la vite sin dal 1370. Sei secoli più tardi Oswald Schuster ne ha preso le redini e - come da tradizione - produce tra l'altro anche un Fraueler tipico della Val Venosta.

    Negli anni '80, questo vitigno era gradualmente scomparso dall'assortimento, ma Oswald e Magdalena Schuster hanno deciso di destinare una parte dei loro vigneti - 1,2 ettari in totale - alla coltivazione di questa tipicità. E ancora: gli Schuster sono gli unici che vinificano il Fraueler in purezza e con risultati strabilianti: Jera, il Fraueler della tenuta Befehlhof di Vezzano, è descritto come "fruttato e fresco, con profumi di fiori, slanciato ed elegante, con marcate note minerali".

    Nella vigna situata a 710 m s.l.m.crescono, oltre al vitigno storico, anche Sylvaner e Gewürztraminer, Kerner e Müller Thurgau, Pinot nero, Zweigelt e Riesling. Quest'ultimo, oggi largamente diffuso in Val Venosta, deve la sua esistenza nella valle proprio a Oswald Schuster - il primo che qui lo ha coltivato. Per quanto amanti della sperimentazione nella scelta dei vitigni, gli Schuster sono altrettanto innovativi (e contemporaneamente legati al territorio) in cantina.

    Si punta alla fermentazione spontanea grazie alla disponibilità di lieviti naturali. "Il vino diventa multidimensionale, complesso e interessante" - dice Oswald Schuster, che si spinge anche a produrre uno spumante locale: si chiama "Sällent", come un monte della Mal Martello (Saléz). Come dire "il massimo della produzione".
    Cantine
    Tenuta Weitgruber-Raffeis
    Merano, Merano e dintorni
    "Prodotti di classe, non di massa" - sembra ovvio, ma nella tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta è un ordine, seguito con grande coerenza in vigna, in cantina e con le non meno di 1.500 ore di lavoro manuale all'anno.

    Maia Alta si trova sopra il centro dell'antica capitale del Tirolo. Le sue pendici sono baciate dal sole e in estate le temperature sono molto elevate, mentre le notti sono più fresche. Il particolare microclima contribuisce ad una qualità molto alta dell'uva e alla formazione di un profilo aromatico dei vini decisamente ampio.

    Le vigne della tenuta Jürgen Weitgruber, inoltre, si trovano ad altitudini comprese tra i 300 e i 600 m s.l.m., su diversi tipi di terreno, da finemente sabbiosi (caldi) a pietrosi. "Tutti i nostri vitigni possono così trovare le condizioni migliori in risposta alle loro esigenze" - racconta Weitgruber. L'assortimento dei vitigni della tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta comprende il Pinot bianco, il Kerner, la Schiava, il Lagrein, il Pinot nero e il Rgent. Da questi vitigni si ottengono vini bianchi e rosé croccanti, freschi e fruttati e vini rossi armonici, di carattere. Vini, che nella filosofia della famiglia Weitgruber devono possedere due requisiti:"Il nostro obiettivo" - dice il vignaiolo - "consiste nell'essere e nel rimanere autentici e nel procurare gioia alle persone con i nostri vini".

    Anche questa può sembrare un'ovvietà, ma anche questo viene applicato con grande coerenza alla tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta: in vigna, in cantina e nelle almeno 1.500 ore all'anno di lavoro manuale.
    Cantine
    Franz Haas
    Montagna, Strada del Vino
    Da sempre l’azienda Franz Haas lavora per esprimere al meglio la qualità dei vini che produce. Nasce nel 1880 e viene tramandata da otto generazioni al primogenito, sempre Franz.

    Negli anni Ottanta gran parte dei vigneti vengono rinnovati, lasciando spazio alle varietà più consone al tipo di “terroir”. Vengono lavorate le uve provenienti da circa 60 ettari vitati, suddivisi tra proprietà, affitti e conferenti. Gli impianti partono da un’altitudine di 220 metri fino a raggiungere 1.150 metri, con una grandissima variabilità di microclima e di terreno, dalla sabbia porfirica, all’argilla fino a terreni ad alto contenuto di calcare.

    Nell’anno 2000, per motivi legati al cambiamento climatico, vengono presi in affitto diversi ettari ad altitudini che oggi arrivano fino a 1.150 metri sul livello del mare che attualmente sono tra i vigneti più alti dell’Alto Adige. A distanza di oltre vent’anni, la scelta di piantare viti a quelle altitudini è risultata ottimale per la produzione di vini longevi, profumati e con una spiccata acidità, data anche dalla buona escursione termica tra giorno e notte ed alle quattro ore giornaliere di sole in più. I vigneti sono tutti collocati nei comuni di Montagna, Egna, Trodena e Aldino.

    Da sempre abbiamo un occhio di riguardo nei confronti delle nostre vigne di cui ci prendiamo cura esclusivamente con sostanze organiche per favorire il processo naturale di coltivazione e fertilizzazione. I nostri vigneti non sempre sembrano giardini impeccabili, spesso l’erba tra i filari è alta ma, così facendo, si porta avanti il processo naturale dell’impollinazione, la riproduzione di fiori e di insetti che vanno estinguendosi e soprattutto si dà la possibilità ai nostri figli di vedere ancora dei campi fioriti.

    Franz Haas è riconosciuto da sempre come grande appassionato e cultore del vitigno più ostico, più sensibile, ma anche più appagante: il Pinot Nero. Malgrado tutta l’attenzione, l’impegno e la fatica, non sempre il prodotto è all’altezza delle sue origini e quindi la nostra selezione, lo „Schweizer“, non sempre viene immessa sul mercato. Vengono vinificate con la stessa attenzione altre varietà appartenenti un po’ a tutta la gamma dei vini altoatesini.

    Altro dettaglio che contraddistingue Franz Haas è il collegamento con l’artista Riccardo Schweizer, realizzatore delle etichette dei vini che, nel corso della propria carriera, ebbe modo di collaborare con artisti rinomati come Picasso, Chagall, Cocteau, Paul Éluard e Le Corbusier.
    Cantine
    Tenuta Thurner
    Nalles, Merano e dintorni
    I vigneti della tenuta Klasen Hof di Nalles sono abbarbicati su erti pendii, il che rende impossibile ogni lavorazione a macchina. La maggior parte dei lavori viene eseguita a mano. Ciò che suona faticoso, per la famiglia Thurner non è solo la normalità, ma anche un vantaggio: "Possiamo intervenire direttamente sulla qualità dell'uva ancora in vigna" - dicono.

    La passione è di casa, qui nelle tenuta Klasen Hof di Nalles. All'inizio del XX secolo, Alois Mair - il nonno dell'attuale proprietario - ha avuto il coraggio di costruire un maso dal nulla e di cominciare a dedicarsi alla viticoltura. Il "Klasen Luis" ha posto le basi per un'azienda ancor oggi di successo. "Per coltivare la vite ci basiamo sul sapere tramandato di generazione in generazione e sulla lunga esperienza in cantina" - di ciò sono consapevoli gli appartenenti alla famiglia Thurner.

    Il motto recita "La qualità nasce nella vigna e nella botte" e per questo si cerca l'equilibrio perfetto tra lavoro nel vigneto e in cantina. Si ottengono così vini dal carattere marcato, nei quali il profilo aromatico riflette il terroir - e la passione che nella tenuta Klasen Hof di Nalles si mette nella coltivazione del Lagrein e della Schiava, del Merlot, del Sauvignon Blanc e del Pinot bianco. Da quasi un secolo.
    Cantine
    Santerhof
    Rio di Pusteria, Bressanone e dintorni
    Maso Santerhof si trova a Rio Pusteria, all'imbocco della Val Pusteria, più famosa per la produzione di patate che di uva. Ma: i vigneti di maso Santerhof sono i più a nord dell'Alto Adige e la cantina del Santerhof è la più settentrionale d'Italia. Ciò che qui non può mancare è la resistenza nei confronti, anche, delle malattie portate da funghi.

    Per questo, a maso Santerhof si coltivano vitigni PIWI, che esprimono tutta la loro forza nelle difese da malattie quali l'oidio e che proprio grazie a questa caratteristica nelle annate normali non necessitano di essere trattati. Nelle annate anomale si ricorre esclusivamente a prodotti fitosanitari biologici: dal 1991, infatti, le vigne del maso sono coltivate nel rispetto delle regole della produzione organico-biologica.

    A maso Santerhof non si seguono volentieri piste già battute, si preferisce trovarne di nuove. Ecco da dove derivano la coltivazione biologica e la concentrazione sui vitigni PIWI. "Coltiviamo solo i vitigni Bronner e Regent, dai quali otteniamo vini di qualità superiore. Dal 2008 li produciamo nella nostra cantina" - racconta Wilhelm Gasser. Anche la vendita dei vini è quasi esclusivamente diretta e avviene presso il maso.

    Il clima particolare, il terreno costituito in buon parte da silicati e l'altitudine (quasi 800 m s.l.m.) conferiscono ai vini di maso Santerhof un profilo gustativo assolutamente unico. Gasser descrive così i suoi vini:"Con un'acidità audace, aromi complessi e tannini morbidi". È questo il gusto delle "vere luci del Nord"?
    Cantine
    Manincor
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Con 50 ettari di superficie a vite, la tenuta Manincor di Caldaro è una delle più estese dell'Alto Adige. E una delle più ricche di tradizione: da oltre 400 anni vi si produce vino, una tradizione che il conte Michael Goëss-Enzenberg porta avanti - seguendo vie assolutamente nuove, che per la verità sono antiche.

    Nella sua tenuta, il conte Goëss-Enzenberg, enologo diplomato, pratica la biodinamica fin dal 2005. Questo tipo di coltivazione si propone di rivitalizzare il terreno con il compost, con la semina di determinate piante erbacee, con la pollina e il letame ovino e con le api in vigna, ma anche con infusi con i quali vengono trattate le viti. La camomilla supporta le piante nel superare fasi stress, l'ortica le rinvigorisce e l'equiseto favorisce la cicatrizzazione.

    All'azienda agricola Manincor di Caldaro, per quanto antiche sono le conoscenze sulla coltivazione, altrettanto moderna è la cantina, costruita sotto le vigne - ben 3 piani sottoterra. Qui viene portata l'uva prodotta da mezzo milione di viti di 15 vitigni diversi. Nonostante le dimensioni, il lavoro in cantina è ancora manuale - con particolare attenzione alle minuzie. "Cercare e fare il meglio anche nel più piccolo dettaglio - questa è la nostra strada per ottenere la massima e la più naturale qualità" - dice il conte Goëss-Enzenberg. Perchè:"Per me, il vino è l'espressione più sensuale della cultura contadina".

    E alla tenuta Manincor di Caldaro si sa bene cosa significa sensualità, passione, autenticità e cuore. Da più di 400 anni. Del resto, interpretando liberamente, Manincor si può anche scrivere "man-in-cor".
    Cantine
    Tenuta Pföstl
    Scena, Merano e dintorni
    Due amici, tre vigneti, un progetto: con la tenuta Pföstl, a Scena, Stefan Pföstl e Georg Weger hanno realizzato il loro sogno di bambini. Weger si occupa delle vigne e della cantina, Pföstl della vendita, anche nel resort che lui stesso dirige a Scena.

    Oltre al fatto che la tenuta si fonda su una profonda amicizia tra i due, sono soprattutto le tre vigne a caratterizzarla. I vigneti sono distribuiti tra Merano, Scena e Pochi di Salorno, tutte zone soleggiate e calde.

    Il clima è diverso, i terreni sono diversi, l'esposizione è diversa, e ciò significa che vi si coltivano vitigni diversi. "Il detto che l'intero sia più della somma delle parti vale anche per il vino, che deriva dall'interazione tra terreno, vitigno, clima e attività del viticoltore" - dice Stefan Pföstl.

    Gran parte di questo lavoro si svolge in vigna e in cantina "con passione e sincerità", sottolineano i due amici. Grazie alla variabilità delle zone interessate si ottiene un assortimento ampio che comprende Merlot, Cabernet, Sauvignon Blanc, Pinot grigio, Chardonnay, Gewürztraminer, Pinot bianco e nero e il vino di uva curativa di Merano (Schiava grossa). Inoltre, la gamma della cantina comprende due spumanti prodotti secondo il metodo classico: Un Blanc de Blancs e uno spumante Rosé.
    Cantine
    Dürer Weg
    Salorno, Strada del Vino
    Alla fine del XV secolo, un pittore di Norimberga era in cammino da Salorno verso la Val di Cembra. Si chiamava Albrecht Dürer. In omaggio all'artista e al suo viaggio transfrontaliero, il sentiero da lui percorso e un'azienda di Salorno portano il suo nome. Si tratta del Sentiero del Dürer e dell'omonimo progetto di territorio.

    L'azienda vitivinicola si trova sì a Salorno, nella parte più meridionale dell'Alto Adige, ma è parte integrante della cantina LaVis, che ha sede nel Comune trentino che porta lo stesso nome. Due zone dello storico Tirolo che crescono insieme. Anche la cantina è una cantina sociale molto diversificata: vigneti che crescono tra i 200 e gli 800 m s.l.m. e un assortimento che spazia dallo Chardonnay al Pinot bianco, dal Müller Thurgau al Merlot, dal Pinot nero al Lagrein e alla Schiava.

    In tutto ciò, l'azienda Dürer Weg di Salorno gioca un ruolo speciale - non da ultimo grazie al clima favorevole. "Qui il caldo clima mediterraneo incontra la crudezza delle Alpi" - racconta Pietro Patton, Presidente della cantina LaVis. "Questa particolarità, unita alle peculiarità pedologiche, rappresenta la base per la tipica nota minerale che contraddistingue i vini di questa regione".

    Il territorio montano lascia la propria impronta nei vini dell'azienda Dürer Weg così come influenza la modalità di coltivazione delle viti. Il che prevede un approccio attento alle risorse naturali. "I nostri vini riflettono una tradizione vinicola che riunisce natura e tecnica" - così Patton. Anche così si superano le frontiere.
    Cantine
    Prackfolerhof
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Da quasi 400 anni nella tenuta Prackfolerhof di Aica di Fié si coltiva la vite e questo fatto è tanto più straordinario se si pensa che nessuno potrebbe mai mettere in relazione Fié allo Sciliar o Aica di Fié con la viticoltura o con la produzione di vino. Per lo meno non di primo acchito....

    E un simile comportamento può essere certamente giustificato, dato che anche alla tenuta Prackfolerhof di Aica di Fié serve tempo, tanto tempo per arrivare al vino. La prima citazione del maso risale al 1429, ma "solo" 200 anni più tardi (quindi a partire dal XVII secolo) si coltivano viti e si produce vino. Ma anche questo non è un caso. Diversamente da Fié allo Sciliar, la frazione Aica di Fié si trova a circa 600 m s.l.m., abbarbicata su una collina baciata dal sole e dove in estate si registrano temperature elevate, mentre di notte - grazie all'altitudine - è fresco. "Questi sbalzi di temperatura, i terreni morenici che poggiano sulla placca vulcanica di Bolzano, ricchi di quarzite e di porfido, offrono le condizioni migliori per coltivare la vite e per produrre vini eccellenti" - racconta Patrick Planer. È lui il responsabile del vino, anzi dalla vite fino al bicchiere. È lui che segue tutti i passaggi fino ai vini caratterizzati da una fresca mineralità e da una grande eleganza. La tradizione insegna. Anche questo.   
    Cantine
    Partaneshof
    Tirolo, Merano e dintorni
    Viticoltore, buon intenditore di vino, degustatore: da questo breve elenco non dovrebbe essere difficile intuire quali siano le grandi passioni di Matthäus Ladurner. Lui può permettersi di viverle tutte presso l'azienda vitivinicola Partaneshof di Merano, un maso storico della città termale, alla quale appartiene anche un garnì con lo stesso nome.

    Durante l'Impero asburgico, Merano era condierato il "balcone a sud" e il suo clima particolare ne fece una delle stazioni termali più note e frequentate d'Europa. E non solo: il sole intenso, le scarse precipitazioni, le temperature miti e la continua ventilazione sono condizioni ottimali per coltivare la vite, come rimarca anche la secolare tradizione del maso Partaneshof, che ancor oggi Matthäus Ladurner continua con grande passione.

    Intorno al Partaneshof cresce dunque non solo frutta biologica, ma si pongono anche le basi per la produzione di vini di qualità eccellente. "Coltiviamo un numero relativamente elevato di vitigni, dal Lagrein e dal Pinot nero allo Chardonnay, alla Schiava e al Cabernet fino allo Shiraz" - dice Ladurner.

    Proprio con l'uva della Schiava si produce, a maso Partaneshof, un vino eccezionale. "Con il "Meraner Küchelberg" produciamo la tipica variante leggera meranese della Schiava" - racconta Ladurner, che nell'assortimento ha anche una seconda preferenza. "Lo Chardonnay è uno dei nostri vini più amati: fruttato e nobile, si addice a tutte le occasioni".
    Cantine
    Tenuta Castel Wehrburg
    Tesimo, Merano e dintorni
    La somiglianza di Castel Wehrburg con un castello disegnato da un bambino è incredibile. E infatti Castel Wehrburg sembra l'illustrazione di un libro di fiabe. Costruito nel XIII secolo, costituisce il cuore della tenuta che prende il suo nome e nella cui cantina Jakob Holzner produce vini nei quali si ricrea il loro terroir.

    Il castello è di proprietà della famiglia Holzner dalla metà del secolo scorso. Col tempo è stato trasformato in residenza per ospiti, ma l'importanza della viticoltura non è mai diminuita. La vite si coltiva su 2,5 ettari di superficie a un'altitudine di quasi 500 m. L'esposizione delle colline sulle quali si distendono i vigneti è a sud-ovest, i terreni sono pietrosi, ma limosi e ben dotati di calcare. I vitigni coltivati sono quelli classici, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer, Pinot bianco, Schiava, Pinot nero e Zweigelt.

    Jakob Holzner attribuisce grande importanza alla qualità, che comincia con un lavoro attento in vigna e con una produzione scarsa - premesse che garantiscono una vendemmia di qualità. In cantina non si cerca il supporto tecnico, ci si basa piuttosto su "una maggiore sensibilità" - come sottolinea Holzner. "In questo modo produciamo vini autentici che esprimono il loro terroir: la zona in cui le viti crescono, il vitigno, le caratteristiche del terreno e il mite clima di Prissiano".

    Mineralità, eleganza e complessità sono le peculiarità dei vini di Castel Wehrburg e che li definiscono come tutt'altro che una bevanda medievale. Così il libro di fiabe può essere gustato fino alla fine.
    Cantine
    Tenuta Castel Rametz
    Scena, Merano e dintorni
    La tenuta Castel Rametz di Merano è una delle più ricche di tradizione dell'Alto Adige. I documenti attestano che la vite era coltivata già nel 1227 e dal 1860 anche il Pinot nero. Perché è tanto importante? Semplice: quella della tenuta Castel Rametz è stata la prima vite di Pinot nero coltivata in Alto Adige.

    Se le viti vengono coltivate qui da oltre 800 anni non è un caso: il clima di Merano è ideale e i terreni morenici sui quali si estende la tenuta sono pemeabili all'acqua. Si tratta di caratteristiche che ancor oggi consentono di coltivare, sui 10 ettari della tenuta Castel Rametz, viti di Pinot nero, Riesling, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Le viti sono allevate in massima parte a Guyot, ma con una interessante peculiarità:"Utilizziamo esclusivamente pali di legno di castagno resistenti alle intemperie. Fin dall'inizio abbiamo rinunciato ai pali in cemento, tanto diffusi nel resto del comprensorio viticolo altoatesino" - racconta il direttore della tenuta Stanislaus Schmid.

    Particolari sono anche le cantine, nelle quali l'uva vendemmiata dai vigneti della tenuta viene lavorata. La cantina grande risale al XVIII secolo, si tratta di un'opera unica che appartiene senza alcun dubbio alle più belle cantine della Provincia di Bolzano. "Qui conserviamo le grandi botti in rovere, mentre nella cantina più piccola - del XII secolo - lasciamo le preziose barrique" - così Schmid.

    Storia e tradizione si incontrano, nella tenuta Castel Rametz di Merano. Veri pezzi da museo, qui si possono ammirare anche moltissimi strumenti e utensili utilizzati in viticoltura e in cantina, che risalgono a decine di anni fa. Vale la pena anche solo visitare questo interessantissimo museo del vino.
    Cantine
    Cantina Unterwirt
    San Martino in Passiria, Merano e dintorni
    In Val Passiria c'è un solo vigneto. Uno solo. E appartiene alla cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof che si trova a San Martino in Passiria. Intorno ad essa le famiglie Fontana e Schweigl hanno creato il loro universo fatto dell'hotel, della pizzeria e della birreria. Contemporaneamente hanno riportato in vita un'antica locanda frequentata, al tempo, da Andreas Hofer.

    La cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof porta due nomi: quello dell'hotel Martinerhof perché fa parte della gastronomia dell'hotel, l'altro è il nome proprio. Nel 2012 è stata ristrutturata la locanda, citata per la prima volta nei documenti nel 1694. "Dato che la vigna del maso Hianhof - che confina con noi - è la prima e anche l'unica di tutta la valle, abbiamo pensato di costruire una cantina nella stube dell'hotel - anche per dare una nuova vita all'edificio" - dice Florian Fontana.

    Nella cantina si produce oggi un ampio assortimento di vini - dalla Schiava al Pinot nero, dal Sylvaner al Kerner al Pinot bianco.

    Anche se in Val Passiria c'è un solo vigneto, la sua produzione non lascia a desiderare. A proposito di lasciar desiderare: nella cantina Unterwirt dell'hotel Martinerhof si propongono anche visite guidate. Anche se l'importanza della viticoltura in Val Passiria è molto scarsa, quella del vino è invece molto rilevante. Andreas Hofer, il "sammartinese" per eccellenza, era commerciante e intenditore di vini. Forse per questo lasciò scritto, prima della sua fucilazione nel 1810:"A tutti i buoni amici siano dati una zuppa e della carne presso l'Untern Wirt, insieme a mezzo litro di vino".
    Cantine
    Garlider - Christian Kerschbaumer
    Velturno, Bressanone e dintorni
    Sulle colline soleggiate che sovrastano Velturno in Valle Isarco prospera l'azienda vitivinicola Garlider. Christian Kerschbaumer segue la sua filosofia, assolutamente peculiare: vuole mantenere le caratteristiche della pianta di vite e del terreno in cui cresce nel vino che produce. Le regole della produzione biologica sono una tessera del puzzle di questa filosofia.

    La sostenibilità non è l'unico argomento a favore della coltivazione biologica, secondo Kerschbaumer, anche gli effetti secondari di questa modalità di produzione nel vino sono minori di quelli della produzione convenzionale. In cantina, il vignaiolo della Valle Isarco utilizza in prevalenza lieviti autoctoni - un'altra tessera del mosaico di un vino genuino.

    A proposito, all'azienda Garlider "vino" sta per vino bianco. Innanzi tutto, ma non solo. Su una piccola area si coltiva l'unico Pinot nero della Valle Isarco; per il resto, la stragrande maggioranza dei vitigni coltivati sono bianchi. "In Valle Isarco, i vitigni bianchi trovano condizioni dure, ma ottimali che possono rimarcare ancor più il loro carattere" - di questo è convinto Kerschbaumer.

    Queste condizioni sono rappresentate da temperature elevate durante il giorno e notti fresche, una buona ventilazione e terreni costituiti da un miscuglio di filladi di quarzo. "Tutte queste peculiarità contribuiscono, insieme, a conferire ai vini bianchi l'aroma fruttato e sottile, l'eleganza audace e l'asprezza individuale e secca" - spiega il responsabile dell'azienda Garlider di Velturno.

    Nessuna meraviglia, quindi, se i vini dell'azienda Garlider finiscono in prima pagina. Secondo il critico enologico inglese Stuart Pigott, Christian Kerschbaumer è uno dei produttori di vino più ambiziosi della Valle Isarco. E scrive:"Soprattutto i suoi vini bianchi sono di gran classe".
    Cantine
    Azienda Vinicola Radoarhof
    Velturno, Bressanone e dintorni
    A non meno di 850 m s.l.m. - e a fianco del Sentiero del Castagno nella Valle Isarco - si trova l'azienda Radoarhof di Velturno, una delle più "alte" dell'Alto Adige. La coltivazione di Edith e Norbert Blasbichler è, da oltre 25 anni, rigorosamente biodinamica: con tisane di erbe, secondo le fasi lunari e con lieviti rigorosamente naturali.

    È uguale che sia biodinamica o meno: il lavoro rimane lavoro. La potatura verde di viti di quasi 40 anni, che sia eseguita al Radoarhof o in qualunque altro posto, è da effettuare con grande attenzione e competenza. E però il lavoro nei 3 ettari di vigne distribuite fino a 900 m s.l.m. del Radoarhof si distingue da quello usuale e la differenza si sente tutta anche nel risultato finale. "L'impiego di preparati biodinamici, di diverse tisane di erbe, di semine fiorite e il rispetto per le fasi lunari forniscono un'uva particolare" - ne è convinto Norbert Blasbichler.

    Apportano il loro contributo anche i terreni scistosi e l'ininterrotta radiazione solare. La lavorazione in cantina, poi, è del tutto particolare. Per la fermentazione si utilizzano esclusivamente lieviti naturali e i vini - Müller Thurgau, Kerner, Zweigelt e Pinot nero - vengono affinati per 9 mesi, in parte in grandi botti di rovere.

    A proposito: nell'azienda tanto vicina al cielo si producono anche distillati. Biodinamici, si capisce.
    Cantine
    Tenuta J. Hofstätter
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Nel 1907 Josef Hofstätter fonda a Termeno un'azienda vitivinicola che oggi è una delle imprese familiari più estese dell'Alto Adige. Il concetto di "Alto Adige" limita però troppo i confini di Josef Hofstätter e infatti la visione dell'attuale gestore, Martin Foradori, va ben oltre le frontiere.

    Molto più in là. Superfici che nel complesso arrivano a 50 ettari distribuiti a est e a ovst della Bassa Atesina, nella parte meridionale del Trentino e - primo viticoltore italiano - anche sulle rive della Saar: tutto ciò viene gestito da Martin Foradori e coltivato con il marchio J. Hofstätter. Il raggio d'azione è davvero molto ampio, ma la filosofia è sempre la stessa:"In Alto Adige, Hofstätter è sinonimo di precursore del concetto di zonazione, che implica che i vini esprimano le caratteristiche dell'area nella quale sono maturati i grappoli" - spiega Foradori.

    Terreno, clima, altitudine: questo è ciò che i vini Hofstätter devono riprodurre in chi li beve. "Sette dei nostri vini sono dotati della menzione aggiuntiva "VIGNA", che ricorda il "Gran Cru" francese" - così Foradori, che riporta il concetto di zonazione alla semplice saggezza:"Quando il vitigno e la zona in cui cresce "collaborano", il vino che ne deriva è eccellente". A ciò si aggiunge la coltivazione rispettosa delle vigne, che per J. Hofstätter è ormai tradizione:"Abbiamo abbracciato precocemente la potatura delicata, minimizzando gli interventi di taglio e permettendo lo sviluppo di viti forti" - racconta il vignaiolo. E anche la scelta varietale prosegue secondo tradizione e punta sui vini locali: Pinot bianco, Lagrein, Schiava, Gewürztraminer e Pinot nero.
    Cantine
    Tenuta Unterhofer Thomas
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Se si cercano tre termini per descrivere al meglio la tenuta Unterhofer di Pianizza di Sopra, nel Comune di Caldaro, questi sono sicuramente i più adatti: in connessione con la natura, determinata e familiare.

    Cominciamo con quest'ultimo aggettivo - "familiare". "La tenuta Unterhofer è a conduzione familiare. Ciò significa che non solo porta il nome della famiglia, che vi svolge la parte predominante della propria attività, ma anche che i vini che qui sono prodotti esprimono un loro proprio timbro. Il termine descrive anche un secondo aspetto: la semplicità, all'insegna del "piccolo ma raffinato".

    Il concetto di "in connessione con la natura" si addice alla tenuta Unterhofer perché tutta la filosofia sulla cui base è gestita ruota intorno alla natura. "Lavoriamo le nostre vigne, in gran parte abbarbicate su ripidi pendii, nel modo più naturale possibile" - racconta il viticoltore Thomas Unterhofer - "e ci sentiamo in dovere di tutelare il paesaggio".

    Difensori del paesaggio, che producono vino con passione. E che hanno chiari obiettivi in testa - determinati, appunto. In cantina, la parole d'ordine è: l'alta qualità dell'uva generata in vigna deve arrivare fin nelle bottiglie. Ne risultano vini molto espressivi, tranne la Schiava. Per la maggior parte si tratta di vini bianchi: Kerner, Chardonnay, Sauvignon e Pinot bianco. "I nostri sono vini di carattere" - aggiunge ancora Thomas Unterhofer - "unici, che esprimono l'annata e contraddistinti da un timbro molto personale".
    Cantine
    Ritterhof Weingut-Tenuta
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    La tenuta Ritterhof di Caldaro può vantarsi di avere il miglior indirizzo della viticoltura altoatesina: via del Vino 1, tutto un programma.

    Eva Kaneppele
    gestisce l'azienda di famiglia con cura, avvedutezza, rispetto e con una filosofia che si può spiegare più facilmente con i colori. "Il marrone sta per il terreno, l'origine, il terroir. Il verde ricorda la crescita, lo sviluppo e simboleggia il nostro approccio rispettoso alla natura, mentre il blu indica i grappoli raccolti a mano con grande attenzione" - racconta Eva Kaneppele.

    Ai tre colori corrispondono anche le tre linee dei vini dell'azienda. Il marrone è il colore della linea Terra - con vini fortemente rappresentativi del territorio. Il verde è il colore della linea Collis, i cui vini si ottengono solo da grappoli a piena maturazione che provengono solo dalle zone più vocate, mentre il blu è il colore della linea top Rarus che comprende vini affinati con particolare cura in barrique. Ma non cambia quale siano la linea e il colore:"I nostri vini sono di grande carattere. Ogni bottiglia è unica".

    Questa unicità deriva dalle vigne della tenuta Ritterhof, distribuite tra Salorno e l'Altopiano del Renon. Lo spettro varietale è davvero impressionante: dal Moscato rosa al Merlot e al Lagrein per finire al Pinot nero e al Gewürztraminer. E naturalmente alla Schiava. È un omaggio della tenuta Ritterhof alla tradizione vitivinicola. I vitigni PIWI, invece, provvedono all'aspetto innovativo che la Ritterhof Weingut-Tenuta sperimente.
    Cantine
    St. Quirinus
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda vitivinicola biologica St. Quirinus si trova a Caldaro, ma le sue vigne sono distribuite tra Termeno e Terlano, dall'Oltradige fino alla Val d'Adige. Il cuore dell'azienda non è lontano dalle buche di ghiaccio di Appiano, un biotopo protetto con flora e fauna uniche. L'aggiunta "bio" al nome dell'azienda non è un caso, già solo per rispetto nei confronti della zona molto particolare, ma anche e soprattutto per la convinzione, la consapevolezza e lo sguardo rivolto alle future generazioni.

    Ed è per questo che Robert Sinn coltiva seguendo le rigide regole della biodinamica, che sta alla base anche della scelta innovativa e coraggiosa dei vitigni da coltivare su superfici tanto distanti tra loro e con microclimi tanto differenti. "Accanto a vitigni classici e tradizionali, ad esempio Pinot bianco, puntiamo sempre più sui vitigni resistenti alle malattie fungine" - spiega Sinn, che cita - ad esempio - Bronner, Johanniter, Aromera e Chambourcin, Prior e Cabernet Cortis.

    Dalle uve vendemmiate - sia di vitigni tradizionali che resistenti - si ottengono in cantina vini multidimensionali e longevi, con aromi complessi e intensi. I vini vengono affinati, oltre che nei classici contenitori di acciaio e nelle botti di legno, anche nelle anfore di terracotta. La strada che percorre Robert Sinn dalla vigna alla bottiglia è coerente: una strada che si orienta verso la tradizione e la storia, ma con lo sguardo al futuro.
    Cantine
    Baron Di Pauli
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Già alla corte imperiale di Vienna e a quella degli zar di San Pietroburgo si gustavano i vini della tenuta Baron Di Pauli di Caldaro. Alla sua lunga storia si è aggiunto un nuovo capitolo nel 1999. Allora, infatti, è stata siglata una collaborazione con la cantina di Caldaro, che si pone come obiettivo un progetto di prestigio, con vini da segmento top.

    Alla tenuta Baron Di Pauli appartengono due vigne: l'una - Arzenhof - di 10,5 ettari, situata su un ripido pendio sopra il Lago di Caldaro, e l'altra - Höfl unterm Stein - di 4,5 ettari, che si trova a Sella sopra Termeno. Data l'estrema diversità delle due vigne, anche i vitigni coltivati sono differenti. Dalla vigna Arzenhof si ottengono le uve necessarie per il taglio Bordeaux Arzio, il Lagrein Carano e il Kalterersee Kalkofe, mentre con le uve della vigna di Sella si producono i Gewürztraminer Exilissi e Enosi e un cuvée di Riesling, Sauvingon e Pinot bianco.

    Ma indipendentemente dal vitigno e dal vino, non si accettano compromessi. "La produzione è ridotta al minimo, in modo che le viti possano concentrare tutta la loro forza in pochi grappoli, vendemmiati rigorosamente a mano" - racconta l'amministratore della tenuta, il barone Carl Philipp von Hohenbühel. Le caratteristiche pedologiche dei terreni, il clima mediterranneo e gli sbalzi di temperatura tra giorno e notte contribuiscono alla produzione di vini top, nella tenuta Baron Di Pauli.

    Vini che potrebbero essere gustati anche alle corti imperiali. Se esistessero ancora.
    Cantine
    Seeperle
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Noi - Ingrid e Arthur Rainer - siamo andati la nostra strada, ci abbiamo guardato intorno e imparato tante cose. La conseguenza è una via aperta, moderna e orientata al futuro. Il 2013 è stato un anno della posa di una pietra miliare: per la prima volta le uve coltivate nella tenuta di famiglia sono state lavorate nelle nostre cantine.
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      Summer
      Uphill Seespitz
      Meran and environs
      Starting point: Töll Etschbrücke (525 m) End point: Gasthaus …
      44 km total slope
      7 lifts
      Highest point: 2,505 m

      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.