Vai ai contenuti

aggiunto ai preferiti

rimosso dai preferiti

Oops! C’è stato un problema, prova di nuovo

Il tuo account è in corso di creazione

Il tuo account è stato creato con successo e ora hai effettuato l'accesso.

L'accesso è stato effettuato con successo!

L'account è stato creato con successo, ma non è stato possibile effettuare il login automatico.

Sei stato disconnesso

Filtra
Filtri selezionati
    Livello di difficoltà
    Durata
    Distanza in Km

    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Cantina Terlano
    Terlano, Strada del Vino
    Produrre vini longevi, complessi e di carattere: questo è l'obiettivo che persegue la Cantina Terlano. Le sue radici, come cantina sociale, risalgono al 1893. La tradizione gioca quindi, per la produzione di uva e di vino, un ruolo centrale, proprio come le nuove conoscenze e la tecnica moderna.

    Oggi sono 143 i soci della cantina sociale di Terlano. Coltivano non meno di 190 ettari con terreno particolarmente vocato alla viticoltura. "Il Rio San Pietro ha formato, qui a Terlano, un cono di detriti costituito in gran parte da ciottoli e sabbia, che al sole si scaldano molto rapidamente" - racconta l'enologo Rudi Kofler.

    In veste di enologo responsabile della Cantina Terlano deve rispondere di una quantità annua di bottiglie di vino DOC pari a 1,5 milioni. "Il 70% della nostra produzione è rappresentata da vini bianchi, mentre i vini rossi sono appena un terzo" - così Kofler. L'assortimento dei vini bianchi comprende soprattutto Pinot bianco, Chardonnay, Sauvingon Blanc e Pinot grigio. Tra i rossi spiccano il Lagrein, il Pinot nero e il Merlot.

    Perchè entrambi i tipi di vino possano diventare ciò che l'enologo Rudi Kofler ha in mente - e cioé vini longevi, complessi e di carattere - negli ultimi anni sono stati fatti degli investimenti anche per quanto riguarda l'aspetto tecnologico. Il deposito della Cantina Terlano è stato ampliato e oggi ha una capacità di 18.000 metri cubi. I grandi vini hanno bisogno di tempo, ma anche di spazio.
    Cantine
    Tenuta Castel Sallegg
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Non si può certo negare che la Tenuta Castel Sallegg possieda dei terreni eccezionali in grado di produrre vini di grande nobiltà. I grappoli vengono infatti coltivati nei vigneti di tre masi storici, ognuno dei quali possiede caratteristiche del tutto uniche.

    I filari del Seehof, per esempio, si trovano nelle immediate vicinanze del Lago di Caldaro, tra i 230 e i 280 metri di altitudine, e vantano un clima ideale per i vitigni amanti del caldo quali Merlot, Lagrein, Cabernet Sauvignon e Moscato Rosa. Dalla VIGNA Bischofsleiten proviene invece l’omonimo e pluripremiato Lago di Caldaro.

    Poco più in alto, a 500 metri di altitudine e oltre, sono situati i terreni del Leisenhof e del Preyhof. Mentre nel primo, collocato nel cuore di Caldaro, vengono prodotti soprattutto vini bianchi, nel secondo si producono Pinot Bianco e Pinot Nero.

    Oltre alle caratteristiche spontanee donate ai grappoli da madre natura, quando si parla del gusto e della qualità dei vini di Castel Sallegg, un ruolo decisivo è rivestito anche dalla sapiente mano del mastro cantiniere. Chi decide di discendere i tre piani e gli undici metri della cantina vinicola ricca di oltre mille anni di storia, intraprende un vero e proprio viaggio nel passato. Avvolti in un’atmosfera allo stesso tempo festosa e pacifica, i vini maturano a temperatura costante per tutto l’anno. Se la tradizione e la storia sono le fondamenta della tenuta, a ispirarne il lavoro sono la curiosità e la passione per l’innovazione. Lo dimostra il fatto che Castel Sallegg è la prima cantina in Alto Adige a imbottigliare i propri vini in un’innovativa ed esclusiva bottiglia leggera, con dettagli come il cèrcine , e composta al 100% di vetro riciclato.

    “Esperienza enologica” alla Tenuta Castel Sallegg significa degustare vini nobili ed eleganti.

    Cantine
    Tenuta Kobler
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Passo passo verso il vino prodotto nella propria cantina: alla tenuta Kobler di Magré si "tocca con mano" come una vigna possa essere fatta crescere con tanta pazienza, laboriosità e coerenza. Il passo intrapreso nel 2006 dai Kobler - verso la vinificazione in proprio - era solo logico. E certamente non l'ultimo.

    Fu Erich Kobler a gettare le basi della tenuta omonima di Magré, negli anni '50. Nel 1958 piantò la prima vigna, per metà con Chardonnay. Nel 1972 si aggiunse una seconda vigna a Pinot grigio, Merlot e Carmenè, seguita nel 1993 da una terza a Merlot. Negli anni 2000 l'assortimento venne ampliato con Cabernet Franc e Gewürztraminer.

    Un passo decisivo, poi, fu compiuto dalla famiglia Kobler a metà degli anni 2000. "Con la vendemmia 2006, mia moglie Monika e io abbiamo cominciato a vinificare in proprio una parte della nostra uva" - racconta Armin Kobler, il figlio del fondatore. L'uva di due ettari dell'azienda viene vinificata nella cantina di proprietà. "La produzione media annua si aggira sulle 15.000 bottiglie di vino DOC" - così Kobler.

    L'uva che rimane viene conferita alla cantina sociale di Cortaccia. Anche se la produzione attuale è limitata, è chiaro quale sia l'obiettivo dei Kobler. "Vogliamo produrre da soli vini che esprimano al meglio il carattere della zona, del vitigno e dell'annata" - dice Armin Kobler.
    Cantine
    Hof am Keller
    Hof am Keller: il primo proprietario documentato del maso fu un certo Nikolaus am Keller che gestiva la tenuta vinicola già nell’anno 1431. Da lui deriva il nome che la proprietà ha continuato a portare fino a oggi. Circa cent’anni dopo – anche questo fatto è storicamente documentato – l’allora proprietario era conosciuto come commerciante di vini. La sua rete di acquirenti si estendeva da Vipiteno oltre il Brennero, fino a Schwaz e Kufstein. Da oltre duecento anni l’attuale maso storico è di proprietà della famiglia March che ne sfrutta la posizione privilegiata per coltivarvi i vitigni più adatti alla zona. Innanzitutto Pinot Nero, seguito da Gewürztraminer, Pinot Bianco e Sauvignon. Fino ai tardi anni novanta venivano vinificate non solo le proprie uve, ma anche quelle di alcuni fornitori; oggi Maike e Christian gestiscono la tenuta, che ha oltre settecento anni, e continuano a produrre in proprio una parte dei vini. Le uve, curate scrupolosamente dal taglio delle viti fino alla vendemmia, vengono quindi fatte maturare nella secolare cantina per ricavarne un vino di ottima qualità. Che in tutto questo processo la tradizione non venga mai meno è assolutamente naturale: una storia lunga oltre mezzo millennio non consente di fare altrimenti.
    Cantine
    Tenuta Alois Lageder
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "Coltivare in sintonia con la natura e non contro di essa" - questa è la filosofia di base alla quale Alois Lageder, con il suo vigneto di Magré, si attiene da sempre. È stato un precursore della coltivazione biodinamica che pratica sui 55 ettari di vigna di famiglia.

    Nell'azienda, in questo piccolo microcosmo chiuso, si può riconoscere un'ampia biodiversità di piante e animali: è proprio questo ciò che biodinamica si propone. "Per il vigneto ci siamo posti come obiettivo di mantenere intatto e di ampliare questo complesso ecosistema" - racconta Lageder.

    A Magré si persegue anche un altro obiettivo: lo spettro varietale presente nel vigneto deve riflettere la variabilità altoatesina, così come i vini da che esso si ottengono e che si suddividono in vitigni classici, composizioni e capolavori. Dai primi si ottiene un assortimento che va dal Gewürztraminer al Lagrein e alla Schiava, mentre le composizioni sono costituite ogni anno da elementi nuovi.

    Così come nessuna annata è uguale a un'altra. Il fiore all'occhiello della tenuta Lageder sono i capolavori. "Con queste opere d'arte ci proponiamo di perfezionare tutti gli aspetti della viticoltura" - dice Lageder. L'obiettivo dunque è niente di meno che la perfezione. Ad Alois Lageder, amante dell'arte e mecenate (la tenuta Löwengang è un segno eloquente di questa passione), dovrebbe essere noto che la perfezione non si può raggiungere. Ci si può però avvicinare.
    Cantine
    Cantina Valle Isarco
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Produrre vini ricchi di mineralità, fruttuosità ed eleganza, con un forte carattere individuale: questa è la filosofia della cantina Valle Isarco, la più giovane dell'Alto Adige e che con 135 soci è anche la più piccola cantina sociale altoatesina e la più settentrionale d'Italia - chiara e semplice. Senza compromessi.

    Le viti crescono su erti terrazzamenti situati tra i 250 e i 1.000 m s.l.m. - il lavoro è faticoso e spesso solo manuale. Proprio in queste condizioni è fondamentale lavorare in sintonia con la natura, rispettare le scarse risorse naturali e produrre quanto più possibile secondo le leggi naturali. Anche l'altitudine porta con sè però qualche vantaggio: il momento ottimale per vendemmiare cade tardivo, nella stagione, e le viti possono così approfittare di tante giornate autunnali con temperature diurne ancora elevate e con notti più fresche che si ritrovano poi nelle quasi 950.000 bottiglie di vino prodotte ogni anno.

    "Il clima particolare della Valle Isarco, i suoi terreni minerali e la vendemmia tardiva sono condizioni ottimali per ottenere vini freschi, fruttati e minerali" - racconta Stefan Donà, dal 2023 enologo della cantina Valle Isarco. Fiore all'occhiello della sua cantina sono gli eccellenti Sylvaner, Kerner, Müller Thurgau e Grüne Veltliner, che rappresentano non meno del 98% dell'assortimento. Si riconoscono grazie al profilo stilistico e alla struttura dell'acidità inconfondibili e alla loro tipicità estremamente marcata. La qualità - lo si sa molto bene alla cantina Valle Isarco - non conosce compromessi.
    Cantine
    Cantina Tramin
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Alla Cantina Termeno si evita il termine "socio", si preferisce definire "comproprietari" i 300 viticolori che costituiscono la cooperativa. In fondo, la base della cantina sociale fondata nel 1998 è rappresentata proprio da loro e dai 260 ettari di vigneto che coltivano.

    Le viti si trovano ad altitudini comprese tra 250 e 850 m s.l.m., con zone, terreni e microclimi estremamente differenti. La coltivazione si effettua seguendo rigide norme, che prevedono soprattutto una vendemmia a tempo debito. "Le linee-guida che applichiamo ci permettono di mantenere costante ed elevata la qualità dei nostri vini, le loro note profumate e il loro gusto marcatamente fruttato" - dice l'enologo Willi Stürz.

    Proprio questa fruttuosità accentuata si ottiene da condizioni naturali, prima fra tutte la grande differenza tra le temperature diurne e notturne. "Di giorno soffia l'Ora del Garda, un vento caldo e secco che impedisce il formarsi di marciumi" - così Stürz. Di notte, la temperatura scende a 10 °C o anche meno. Il mix che deriva da elementi naturali tanto favorevoli e dalla cura, dall'attenzione e dal rigore dei comproprietari è la ricetta vincente della Cantina Termeno, della quale approfitta soprattutto il fiore all'occhiello della cantina sociale: il Gewürztraminer. L'"Epokale" è stato il primo vino bianco italiano a ricevere il punteggio di 100/100 da parte del Robert Parker Wine Advocate.
    Cantine
    Azienda Agricola Falkenstein di Pratzner Franz
    Naturno, Merano e dintorni
    L'azienda agricola Falkenstein è situata sulla sinistra orografica della Val Venosta, sopra il paese di Naturno, su una collina baciata dal sole a 650 metri s.l.m.
    Franz e Bernadette Pratzner, con grande dedizione e passione, coltivano la loro tenuta agricola. Quella che un tempo era un'azienda agricola e vinicola si è trasformata negli anni, dal 1989 al 2005, in un'azienda esclusivamente vinicola con 12 ettari a vigna.
    Su un terreno ripido e roccioso si coltivano Riesling, Pinot bianco, Sauvignon, Gewürztraminer e Pinot nero. Per annata si producono all’incirca 90.000 bottiglie. Il terreno coltivabile si estende dai 600 ai 900 metri s.l.m.
    Cantine
    Abbazia di Novacella
    Varna, Bressanone e dintorni
    Presso l'Abbazia di Novacella, esisteva una cantina già nel 1142: si tratta quindi di una delle cantine ancora in attività più antiche del mondo ed è oggi una delle più importanti della Valle Isarco, fiore all'occhiello di un territorio che produce vini bianchi di altissima qualità.

    L'assortimento offre in prevalenza vini bianchi, ma non solo. "Per il 70% si tratta di Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner e Riesling" - spiega Celestino Lucin. La cautela e l'oculatezza da lui imposte si applicano non soltanto in cantina, ma anche in molti altri settori. E rispettando queste regole i viticoltori coltivano in modo sostenibile - la cantina opera addirittura ad emissioni zero di CO2.

    Nonostante la cantina dell'Abbazia di Novacella sia nota soprattutto per i suoi vini bianchi, il 30% della produzione è rappresentata da vini rossi, che giocano un ruolo tutt'altro che secondario. L'uva si vendemmia da vigneti di proprietà dell'Abbazia, che si trovano a Bressanone e in zone limitrofe. "Per la loro coltivazione, le condizioni climatiche non sono ottimali" - spiega convinto Celestino Lucin. Per questo, le uve di Schiava, di Pinot nero e di Moscato rosa si vendemmiano nelle zone di Bolzano e di Cornaiano.

    Ma che si tratti di vini bianchi o rossi, il fiore all'occhiello della cantina dell'Abbazia di Novacella rimane la linea Praepositus, che è contemporaneamente anche un omaggio al fondatore. Prapositus, in latino, significa infatti vescovo, pastore di anime, con riferimento al beato Hartmann, allora vescovo di Bressanone e fondatore dell'Abbazia.
    Cantine
    Manincor
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Con 50 ettari di superficie a vite, la tenuta Manincor di Caldaro è una delle più estese dell'Alto Adige. E una delle più ricche di tradizione: da oltre 400 anni vi si produce vino, una tradizione che il conte Michael Goëss-Enzenberg porta avanti - seguendo vie assolutamente nuove, che per la verità sono antiche.

    Nella sua tenuta, il conte Goëss-Enzenberg, enologo diplomato, pratica la biodinamica fin dal 2005. Questo tipo di coltivazione si propone di rivitalizzare il terreno con il compost, con la semina di determinate piante erbacee, con la pollina e il letame ovino e con le api in vigna, ma anche con infusi con i quali vengono trattate le viti. La camomilla supporta le piante nel superare fasi stress, l'ortica le rinvigorisce e l'equiseto favorisce la cicatrizzazione.

    All'azienda agricola Manincor di Caldaro, per quanto antiche sono le conoscenze sulla coltivazione, altrettanto moderna è la cantina, costruita sotto le vigne - ben 3 piani sottoterra. Qui viene portata l'uva prodotta da mezzo milione di viti di 15 vitigni diversi. Nonostante le dimensioni, il lavoro in cantina è ancora manuale - con particolare attenzione alle minuzie. "Cercare e fare il meglio anche nel più piccolo dettaglio - questa è la nostra strada per ottenere la massima e la più naturale qualità" - dice il conte Goëss-Enzenberg. Perchè:"Per me, il vino è l'espressione più sensuale della cultura contadina".

    E alla tenuta Manincor di Caldaro si sa bene cosa significa sensualità, passione, autenticità e cuore. Da più di 400 anni. Del resto, interpretando liberamente, Manincor si può anche scrivere "man-in-cor".
    Cantine
    Tenuta J. Hofstätter
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Nel 1907 Josef Hofstätter fonda a Termeno un'azienda vitivinicola che oggi è una delle imprese familiari più estese dell'Alto Adige. Il concetto di "Alto Adige" limita però troppo i confini di Josef Hofstätter e infatti la visione dell'attuale gestore, Martin Foradori, va ben oltre le frontiere.

    Molto più in là. Superfici che nel complesso arrivano a 50 ettari distribuiti a est e a ovst della Bassa Atesina, nella parte meridionale del Trentino e - primo viticoltore italiano - anche sulle rive della Saar: tutto ciò viene gestito da Martin Foradori e coltivato con il marchio J. Hofstätter. Il raggio d'azione è davvero molto ampio, ma la filosofia è sempre la stessa:"In Alto Adige, Hofstätter è sinonimo di precursore del concetto di zonazione, che implica che i vini esprimano le caratteristiche dell'area nella quale sono maturati i grappoli" - spiega Foradori.

    Terreno, clima, altitudine: questo è ciò che i vini Hofstätter devono riprodurre in chi li beve. "Sette dei nostri vini sono dotati della menzione aggiuntiva "VIGNA", che ricorda il "Gran Cru" francese" - così Foradori, che riporta il concetto di zonazione alla semplice saggezza:"Quando il vitigno e la zona in cui cresce "collaborano", il vino che ne deriva è eccellente". A ciò si aggiunge la coltivazione rispettosa delle vigne, che per J. Hofstätter è ormai tradizione:"Abbiamo abbracciato precocemente la potatura delicata, minimizzando gli interventi di taglio e permettendo lo sviluppo di viti forti" - racconta il vignaiolo. E anche la scelta varietale prosegue secondo tradizione e punta sui vini locali: Pinot bianco, Lagrein, Schiava, Gewürztraminer e Pinot nero.
    Cantine
    Cantina Girlan
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Qualche volte è meglio lasciar parlare le cifre. Ad esempio per la cantina Cornaiano, fondata nel 1923 come cantina sociale e alla quale oggi fanno capo 200 famiglie di viticoltori che coltivano 230 ettari di vigneti con 5 vitigni. Cifre che impressionano, ma che non raccontano tutto.

    Non sull'Oltradige, ad esempio, nè sulla Bassa Atesina, proprio dove si trovano i vigneti che conferiscono l'uva alla cantina Cornaiano. Protetto da nord e aperto verso sud, questo territorio è dominato da un clima mite. "I forti sbalzi termici tra giorno e notte, soprattutto in autunno, conferiscono ai vini un profumo raffinato e marcato e una lunga conservabilità" - racconta l'enologo Gerhard Kofler. I terreni magri, ciottolosi e limosi e l'arieggiamento dei vigneti fanno la loro parte.

    "Partendo da queste caratteristiche, ci siamo concentrati su 5 dei vitigni più importanti" - così Kofler. Tra i vini bianchi Pinot bianco, Sauvignon e Chardonnay e tra i rossi Schiava e Pinot nero. Soprattutto quest'ultimo ha reso la cantina Cornaiano famosa a livello internazionale, quotata dai principali critici enologici.

    Questo risonoscimento, la freschezza ricca di mineralità, la struttura fruttuosa e la marcata autenticità hanno favorito l'ampliamento del mercato della cantina Cornaiano i cui vini vengono commercializzati in non meno di 30 Paesi. E sono considerati vini di carattere o, come dice Kofler - "vini eccellenti legati al territorio".
    Cantine
    Ferruccio Carlotto
    Ora, Strada del Vino
    La storia della famiglia Carlotto si legge come un romanzo dal titolo "In tre generazioni da mezzadri a dinastia vitivinicola". L'ultimo reponsabile della dinastia è Ferruccio Carlotto, che cura i vigneti a Ora, proprio nel cuore del territorio altoatesino più vocato per la coltivazione del Pinot nero.

    Le basi per il successo della storia della famiglia Carlotto furono poste nel 1940 da Umberto Carlotto, mezzadro al castello di Mazzon.Il mezzadro lavorava i terreni sotto la propria responsabilità, mentre il proprietario si assumeva il rischio economico e gli utili. Umberto ha adempiuto i propri compiti per 50 anni, affiancato dapprima dal fratello e poi dal figlio Ferruccio.

    Ed è proprio quest'ultimo che - nuovo millennio, nuova buona sorte - nel 2000 osa e si butta nell'imprenditoria. Con la figlia Michela comincia a coltivare, a Ora, sei ettari a vite. Il 70% della superficie è destinata al Pinot nero - e non a caso. "L'orientamento nord-sud dei filari e il terreno argilloso sono buone prerogative per ottenere un Pinot nero rotondo e speziato con tannicità gradevole e sentori delicatamente fruttati" - spiega Ferruccio Carlotto.

    Un altro vitigno coltivato a Ora è il Lagrein (per un quarto della produzione annua della tenuta). Le viti crescono su terreni alluvionali ciottolosi del Rio Nero, mentre la Schiava viene coltivata in una piccola zona ricavata ad hoc nel 2013. Come tributo alla tradizione.
    Enoteche
    Cantina BOZEN
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    224 soci, 350 ettari di vigneto distribuiti tra Gries, San Maurizio, Settequerce, San Giorgio, Cologna, Santa Maddalena, Lutago, Santa Giustina e Renon: la forza della cantina di Bolzano sta nella sua varietà. Nelle vigne fino a 1000 m s.l.m. dominano il Sauvignon e il Gewürztraminer, nelle zone situate a minore altitudine il Santa Maddalena. Ancora più sotto il Cabernet e il Merlot, mentre nel fondovalle - intorno alla cantina costruita in stile futuristico - si coltiva il Lagrein.

    Se ci si ferma qui con le considerazioni, la cantina di Bolzano è relativamente giovane. Tenuta a battesimo nel 2001, deriva dal connubio tra la cantina sociale di Gries e quella di Santa Maddalena, fondata molti anni prima. Per questo, i soci scrivono il termine tradizione con l'iniziale maiuscola, come la coltivazione il più naturale possibile e sostenibile che praticano nelle loro vigne, spesso abbarbicate su ripidi pendii. "Lavorare il terreno e le viti in modo rispettoso, questo è ciò che sta a cuore ai nostri viticoltori" - dice il Presidente Philipp Plattner..

    Ma la prudenza e la saggezza non si fermano qui, continuano in cantina: è la prima in Italia che, per efficienza energetica e sostenibilità, è stata insignita del marchio "KlimaHaus Wine". Anche in cantina si punta al rallentamento. Qui governa l'enologo Stephan Filippi che racconta:"Dato che la lavorazione dell'uva avviene secondo la legge di gravità, i grappoli vengono torchiati nel modo più delicato possibile". Ne risultano vini di qualità unici e inconfondibili. E una varietà che, già da sola, merita di essere vista più da vicino.
    Cantine
    Franz Gojer - Glögglhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Meno è di più - almeno qualche volta. Per questo la famiglia Gojer, nella cantina della sua azienda Glögglhof di Santa Maddalena sopra Bolzano si limita a fare lo stretto necessario e a "lasciare in pace" i propri vini. Tranquillità e abbastanza tempo perché possano seguire tutti i passaggi per diventare vini top.

    La famiglia Gojer gestisce questa piccola azienda che si trova nel bel mezzo della zona di Santa Maddalne, tradizionalmente destinata alla viticoltura. Qui, un po' sopra il capoluogo dell'Alto Adige, ogni dettaglio è importante - ne è convinto Franz Gojer. "Ogni singolo lavoro - sia in vigna che in cantina - ci consente di avere un effetto sul risultato. In fondo, il vino imbottigliato non è altro che la somma di tutti i lavori che si fanno".

    In tutti i passi che i Gojer intraprendono si intravvedono il rispetto per la natura e la massima attenzione. "Operiamo secondo il detto "la qualità nasce in vigna" - dice il vignaiolo dell'azienda Glögglhof di Bolzano.

    In cantina si manifesta poi il suo approccio minimalista. "Ci limitiamo agli interventi strettamente necessari e diamo tempo al vino di esprimersi al meglio" - racconta Gojer. In questo modo si producono, presso l'azienda Glögglhof, vini autentici, tipici, che sono nel contempo eleganti e armonici. "Cerchiamo sempre di salvaguardare il carattere originario e le differenze tra le annate" - così Gojer - "In questo modo i nostri vini si differenziano da quelli industriali o da degustazione per la loro genuinità".
    Cantine
    Santlhof
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Il fatto che gli appartamenti per le vacanze dell'azienda Santlhof di Cortaccia (in Bassa Atesina) si chiamino "Sauvignon", "Chardonnay" e "Pinot bianco" non è decisamente un caso. L'edificio principale dell'azienda Santlhof non si trova solo in mezzo alle vigne, ma anche su un belvedere soleggiato dal quale si può ammirare la valle dell'Adige. Qui si producono vini che possono essere degustati nell'osteria dell'azienda.

    La storia dell'azienda Santlhof di Cortaccia affonda le radici nel passato. La prima citazione risale al 1547, in un atto di vendita. Allora, l'azienda era gestita da un certo Matheus Trientner, ma nel corso dei secoli ha avuto diversi altri proprietari. Dal 1994 è di proprietà di Georg Mayr, che nel 1996 l'ha completamente ristrutturata e che ancor oggi la gestisce come azienda vitivinicola, osteria e agriturismo.

    Nel suo vigneto di 1,5 ettari, Mayr punta a coltivare nel modo più naturale possibile - non solo nella vigna situata a quasi 585 m s.l.m., ma anche nelle altre tre vigne che Mayr possiede. Il vigneto intorno alla sede dell'azienda è vocato alla produzione di vini bianchi ed è coltivato a Chardonnay e Sauvignon. I vigneti intorno a Cortaccia e al Lago di Caldaro, invece, sono coltivati a Cabernet e Schiava.

    La gamma di zone di produzione dell'azienda Santlhof, quindi, comprende quasi tutte quelle che si trovano nella Bassa Atesina. La cosa migliore è "assaggiarle" tutte.      
    Cantine
    Peter Zemmer
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quasi 800 m di dislivello tra le vigne più in basso e quelle più in alto: questa è la varietà di zone di cui dispone l'azienda Peter Zemmer, fondata nel 1928 a Cortina sulla Strada del Vino. E certamente nessun'altra azienda. Ne risulta un assortimento equilibrato e seducente.

    Le vigne dell'azienda Peter Zemmer si trovano ad altitudini comprese tra i 220 e i 1.030 m s.l.m. Qui hanno origine vini bianchi di carattere (Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio), ma anche piacevoli vini rossi autoctoni, quali il Lagrein e un elegante Pinot nero.

    "Ciò che conta, per noi, sono una cura ecologicamente responsabile delle viti, una lavorazione sostenibile del terreno e la riduzione della resa per ettaro" - dice Peter Zemmer, omonimo del fondatore e rappresentante della terza generazione che gestisce l'azienda. Ecco allora che si pone attenzione a lasciare uno spazio sufficiente ai grappoli e a creare un'interazione ideale tra luce e ombra. Il risultato sono grappoli sani e maturi, dai quali si ottengono vini naturali e digeribili: vini, che - come dice lo stesso Peter Zemmer - "riflettono in modo stupefacente il loro carattere originario e riuniscono le particolarità di un terroir unico con grande espressività".

    Caratteristici per Peter Zemmer sono i vitigni borgognoni bianchi, grazie ai quali è diventato famoso - Chardonnay Riserva Vigna Crivelli e Pinot Grigio Riserva Giatl. Oltre a questi, nelle zone più alte - a 1.030 m s.l.m., nella vigna Koflhof di Aldino - si sviluppano i grappoli del nobile Pinot Noir Riserva Vigna Kofl, l'ultimo fiore all'occhiello dell'azienda Peter Zemmer, sul mercato dal 2019.
    Cantine
    Cantina Kaltern
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Fino al 1932, a Caldaro - paese storicamente dedicato alla coltivazione del vino - sono sorte non meno di 5 cantine. Dal 2016 si sono riunite tutte sotto l'egida della cantina sociale di Caldaro, per un totale di 590 soci, 440 ettari coltivati e quasi 4 milioni di bottiglie all'anno.

    "La nostra cooperativa è una grande famiglia" - sottolinea Christian Sinn, Presidente della cantina sociale di Caldaro - "che tiene unite le piccole strutture a conduzione familiare, garantisce loro qualità e sicurezza e offre ai soci la possibilità di aver parte a qualcosa di grande". Far progredire questo "grande" è un compito difficile. Si tratta infatti di coordinare l'attività di tutti i soci dalla potatura alla vendemmia, di curare la loro formazione e il loro aggiornamento e di vincolarli alla politica di qualità della Cantina.

    Tutto ciò comporta la riduzione della resa per ettaro e quindi la determinazione della resa individuale di quasi 2.000 parcelle e il controllo che ne consegue. L'obiettivo è creare le condizioni migliori per produrre i vini migliori. I vitigni principali sono 5. Nessuna meraviglia se si chiamano Kalterersee, Pinot bianco, Sauvignon, Cabernet Sauvignon e Moscato giallo per il nobile dolce Passito.

    Ma non cambia quale vino si produce o quale vitigno si coltiva: per la cantina sociale di Caldaro la massima priorità è la sostenibilità da perseguire in vigna e in cantina. E la cantina sociale di Caldaro è infatti la prima cantina italiana per quantità di vino prodotta e per l'attribuzione del certificato di sostenibilità FAIR'N GREEN. E con quasi 15 ettari di vite coltivati secondo le regole della biodinamica, la cantina sociale di Caldaro assume una posizione di guida anche in questo ambito.
    Cantine
    Cantina Produttori San Michele Appiano
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Con la fondazione della Cantina San Michele-Appiano, nel 1907, ha inizio una storia coronata dal successo che continua ancor oggi con grandi vini di qualità straordinaria.

    I 320 soci lavorano i loro vigneti in sintonia con la natura - il segreto del loro successo consiste nella combinazione dell'esperienza decennale con la continua ricerca della perfezione. Il terroir unico, l'approccio rispettoso all'uva e la lavorazione delicata garantiscono la produzione di vini inconfondibili e di grande carattere. Soprattutto nelle zone situate a e intorno ad Appiano presentano caratteristiche ideali per la coltivazione del Pinot bianco, del Pinot grigio, dello Chardonnay, del Sauvignon, del Gewürztraminer, del Moscato giallo e del Pinot nero.

    I vini rossi, ben strutturati, hanno origine da uve di viti cresciute in zone più profonde e lungo la Strada del Vino, dove si trovano le cosiddette "vigne", singoli appezzamenti di dimensioni molto ridotte. Il clima mite e soleggiato rappresenta la base per ottenere una qualità unica. Oggi, la Cantina di San Michele-Appiano è una delle più famose cantine altoatesine e italiane, i cui vini hanno ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all'estero. Ai vini della Cantina di San Michele-Appiano, gli esperti attribuiscono grande raffinatezza ed eleganza, profondità e longevità.

    Questi "predicati" possono essere utilizzati per gran parte della produzione della cantina, per la linea "Sanct Valentin", così come per le super-selezioni (APPIUS e The Wine Collection), con le quali la cantina sociale di San Michele-Appiano si è fatta conoscere a livello internazionale.
    Cantine
    Nals Margreid
    Nalles, Merano e dintorni
    Una storia che inizia nel 1764 quando, nell’esatto luogo in cui oggi sorge la cantina, fu eretta la tenuta Von Campi. Nel 1932 nasce la Cantina Nals per poi unirsi, nel 1985, con Magrè-Niclara dando vita alla nuova Cantina Nals Margreid.
    I 160 ettari di vigneti sono distribuiti in 14 zone diverse e affidati a 138 famiglie di viticoltori situati tra Nalles in Val d'Adige e Magré nella parte meridionale dell'Alto Adige. In questo modo la Cantina Nalles Magré può attingere dal potenziale di tutta la Provincia di Bolzano, lungo la destra orografica del fiume Adige.

    In questa particolare area, tra i 200 e i 900 m s.l.m., i grappoli maturano in terroir multidimensionali, con specifiche caratteristiche del terreno, del microclima e della radiazione solare. Le Alpi che proteggono da nord, gli influssi mediterranei provenienti da sud, le 1.800 ore di sole all'anno e gli sbalzi di temperatura che arrivano fino a 20 °C tra giorno e notte consentono alle viti di sviluppare caratteri unici, che esprimono i propri terroir nel profilo gustativo del Pinot bianco, del Sauvignon, dello Chardonnay, del Pinot grigio, del Merlot, del Cabernet e del Pinot nero: da fresco alpino a fruttato-elegante.

    Nella cantina Nalles Magré, l'esigenza di qualità e di unicità si esprime anche nell'architettura. Muri rosso-marrone di cemento a vista si innalzano fino a 9 m. In mezzo si trova la cantina delle barrique, ricoperta da un tetto imponente, asimmetrico e spigoloso.

    Con la graduale ristrutturazione dell'antica residenza - datata 1746 - diventata ora sede principale e vinoteca si è raggiunta la sintesi perfetta tra patrimonio storico contadino e architettura contemporanea premiata a livello internazionale. Qui la degustazione dei vini della Cantina Nalles Magré - ad esempio del Sirmian, segnalato dalla prestigiosa guida Vini d'Italia del Gambero Rosso come miglior vino bianco d'Italia - diventa un'esperienza di gusto vissuta con tutti i sensi e accompagnata dalla consulenza professionale di esperti sommelier.
    Centri di produzione, negozi con vendita al dettaglio
    Tenuta Waldgries Christian Plattner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Nel cuore di St. Magdalena si trova l'Ansitz Waldgries a Bolzano. Viene menzionato per la prima volta nel 1242, quindi è una delle cantine più antiche a Bolzano e nei dintorni.
    Da circa 700 anni si pratica qui la viticoltura. Nei vigneti baciati dal sole, direttamente presso l'Ansitz Waldgries, le varietà di uve Vernatsch, Lagrein e Rosenmuskateller trovano il miglior terroir grazie al clima mediterraneo. Tra i 7,2 ettari totali coltivati da Christian Plattner, sono inclusi anche appezzamenti a Auer e a Eppan Berg, quest'ultimo dove vengono coltivate Sauvignon e Weissburgunder.
    Il risultato sono vini complessi, tra cui spicca il St. Magdalener, al quale si presta particolare attenzione qui, poiché appartiene ai vini più tradizionali e storici dell'Alto Adige.
    Un pezzo di storia nuova ma antica è rappresentato dal St. Magdalener Classico Antheos, un insieme di uve quasi estinto che è stato reimpiantato qui circa 10 anni fa e che ci permette di vivere un viaggio nel passato dalla bottiglia.
    Sul percorso del vino artisticamente progettato, che attraversa direttamente il vigneto dal parcheggio, i visitatori possono scoprire tutto ciò che c'è da sapere sull'Ansitz Waldgries.
    Cantine
    Cantina Colterenzio
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Fondata nel 1960, la Cantina Colterenzio è una delle più giovani cooperative altoatesine. I 26 viticoltori fondatori nel 1960 fondarono la loro propria Cantina sociale per essere più indipendenti. Vignaioli che possono essere definiti ribelli ma al contempo pionieri, perché dopo la fondazione della propria cantina gettarono le basi per una viticoltura improntata alla qualità.

    Oggi i 300 viticoltori associati insieme al team di Colterenzio seguono rigorosamente questo percorso improntato alla qualità.

    I soci coltivano l’uva su 300 ettari di vigneti. I vigneti sono situati nella migliore area vitivinicola dell’Alto Adige, tra i 230 e i 650 metri. Crescono 14 diverse varietà di uve. Il 35% dei vini prodotti da quest’uva preziosa sono rossi, il restante 65% sono bianchi. La Cantina è anche molto attenta all’ambiente: la viticoltura è integrata, la raccolta avviene a mano. Gran parte dell’energia usata in cantina viene prodotta da un impianto fotovoltaico, il 100% dell’energia elettrica utilizzata è certificata “green”. Il 70% dell’energia termica viene prodotta da pannelli solari e la tecnica del recupero calore.
    Cantine
    Rösslhof
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quando si parla del Lago di Caldaro si richiama l'attenzione non solo degli amanti dei paesaggi, ma anche e soprattutto degli intenditori di vino. Alla tenuta Rösslhof si presentano entrambi, a spese loro: i primi per godere della fantastica posizione che dà direttamente sul lago, gli altri per degustare gli eccellenti vini che si producono nella cantina della tenuta.

    È Emma Ambach Psenenr che ha preso in mano il timone e che oggi gestisce la tenuta da generazioni di proprietà della sua famiglia. Poggiando su questa tradizione, nella cantina della tenuta Rösslhof si trovano soprattutto vini classici come il Sauvignon, la Schiava e il Lagrein. E per ottenerli vige una regola precisa:"Ci sta a cuore valorizzare la vista del Lago di Caldaro e riuscire a racchiudere nei nostri vini le caratteristiche della zona e del clima" - dice la vignaiola.

    Del risultato possono convincersi, gli intenditori di vino, soprattutto degustandoli direttamente in loco. L'osteria del Rösslhof è gestita in proprio e lì non solo si possono fare degustazioni dell'intero assortimento, ma si possono anche gustare i piatti della cucina tradizionale. Se i vini di Emma Psenner convincono, è possibile acquistarli. E a chi è interessato a scoprire come vengono prodotti si raccomanda una visita guidata della vigna. Ciò che in questa occasione non viene raccontato non è di alcuna importanza nel mondo della viticoltura.
    Cantine
    Vinzig - Veit Stefan
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni
    Ok, ammettiamolo: quando si legge il nome di maso Vinzig di Cologna/Bolzano bisogna sforzarsi di evitare qualunque tipo di gioco di parole. Si potrebbe, per esempio, dire che l'assortimento del Vinzig è tutt'altro che winzig (minuscolo, ridotto). Ma lasciamo stare. Diciamo piuttosto che già nel 1333 le pendici soleggiate sopra la Passeggiata del Guncina di Bolzano erano definite "Paradiso delle viti".

    Proprio lì si trova il maso Vinzig di Stefan Veit, che sa apprezzare e sfruttare nel modo migliore questo privilegio. "Viviamo e lavoriamo in un posto che può vantare una tradizione viticola ultrasecolare" - dice Veit - e sottolinea che la prima citazione del suo maso risale ad un documento del XIII secolo. "Come parte di questa ricca storia, vogliamo portare nell'oggi l'entusiasmo per il vino" - così Veit.

    Questo "oggi" è costituito da non meno di 9 vini diversi, tutti dotati del marchio Vinzig. Tra i vini in purezza si trovano un Moscato giallo, una Schiava affinata in contenitori di acciaio, una in damigiana in vetro, una in barrique di rovere e una in tonneau di rovere (cui è stato dato un nome molto significativo - Paradis") e un Lagrein.

    L'assortimento comprende anche un rosè, che deriva dal taglio di Schiava, Lagrein e Moscato rosa. Come per tutti gli altri vini, la filtrazione è solo grossolana, prima dell'imbottigliamento. Ciò vale anche per le cuvée: una rossa da Lagrein, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Ssauvignon e una bianca da Pinot bianco, Gewürztraminer e Sauvignon. Una grande scelta, in Paradiso!
    Cantine
    Cantina Kurtatsch
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Le vigne arroccate su ripidi pendii richiedono tanto lavoro, sudore e impegno, ma hanno tanti aspetti positivi. Sono distribuite su 190 ettari, coltivate da altrettanti soci della Cantina di Cortaccia, situate ad altitudini comprese tra 220 e 900 m s.l.m. - e tutto ciò in un unico Comune. In tutt'Europa non c'è un altro caso simile.

    E la Cantina di Cortaccia detiene anche un altro record: responsabile del giovane e dinamico team è stato scelto Andreas Kofler, che a 32 anni - il più giovane Presidente della storia delle cantine sociali altoatesine - ne ha preso in carico la gestione. "Nei nostri vigneti, ogni vitigno può trovare il suo terroir ottimale" - dice Kofler.

    Le zone più profonde sono tra le più calde di tutto l'Alto Adige e sono ideali per la coltivazione di Cabenet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. "Le caratteristiche dei terreni tra Cortaccia e Termeno sono molto simili a quelle dell'area di Pomerol, in Francia" - racconta il Presidente. Fino a 900 m s.l.m. crescono invece i vitigni bianchi, che amano i refoli di vento e le temperature più basse e che prosperano sui terreni calcarei dolomitici - per la loro coltivazione si seguono rigide regole di sostenibilità.

    Con grande impegno e con il massimo rispetto per la natura e per le risorse naturali si ottengono, alla Cantina di Cortaccia, vini di terroir dal carattere forte, inconfondibile. "Riflettono esattamente la loro zona di origine, senza alcun trucco" - Aggiunge Andreas Kofler, che confida anche la facile ricetta da seguire per ottenerli:"In cantina" - dice - "lasciamo semplicemente che il vino esprima tutte le sue potenzialità".
    Cantine
    Pfitscher
    Montagna, Strada del Vino
    Tre generazioni che producono vino tutte insieme? Ciò che suona come un potenziale conflitto è invece ciò che funziona alla perfezione alla tenuta Pfitscher di Montagna. "Forse sì, perché noi siamo un po' come i nostri vini: ognuno con il suo carattere, ma sempre semplici e sinceri" - sorride nonno Klaus Pfitscher, il capo dei "giullari" montagnesi - come definisce la sua famiglia.

    Ognuna delle generazioni dei Pfitscher porta qualcosa di proprio: nuove idee, tanta esperienza, nuovo sapere, il vantaggio di aver già visto tutto, in qualche modo. La cosa più importante per una buona collaborazione è avere un obiettivo comune. "E il nostro" - dice il nonno - "è saper riempire un bicchiere con eleganza, carattere e con tutto il meglio che Madre Natura può offrire".

    Da 150 anni la famiglia Pfitsche persegue questo stesso obiettivo, la produzione di vini semplici con una propria identità - soprattutto Pinot nero e Sauvignon Blanc. Il fatto che i risultati siano ottimali dipende forse dalle vigne arroccate sui pendii o dal clima fresco a 500 - 900 m s.l.m. O forse dal mix di entrambi, combinati con un'attenzione particolare alla natura. La tenuta Pfitscher, prima in Italia, è stata insignita del riconoscimento "KlimaHaus wine". Non solo per il rispetto di specifici standard di efficienza energetica e di sostenibilità della sede della tenuta, ma anche per la produzione particolarmente rispettosa dell'ambiente e delle risorse naturali.
    Cantine
    Innerleiterhof
    Scena, Merano e dintorni
    Piccola, raffinata e altamente diversificata - questo è il ritratto dell'azienda Innerleiterhof di Scena. Oltre che dai vigneti, è costituita da una cantina e da un hotel. E come ci si può aspettare da un'azienda piccola e raffinata, è gestita direttamente dalla famiglia. In questo caso dalla famiglia Egger-Pichler.

    Mentre Karin Egger-Pichler regge lo scettro in hotel, suo marito Karl Pichler e suo padre Franz Egger si occupano dell'azienda vitivinicola Innerleiterhof, il cui nome deriva da un termine dialettale - Leite - che significa "erta".

    Almeno per quanto riguarda il vigneto, il nome corrisponde alla realtà. Su 1,6 ettari si coltivano, a 450 m s.l.m. a Scena - località sopra Merano baciata ogni giorno dal sole - Pinot bianco, Sauvignon Blanc, Pinot nero, Schiava, Lagrein e Merlot. "Da 10 anni vinifichiamo in proprio e proponiamo i nostri vini in hotel" - racconta Karl Pichler.

    Agli ospiti vengono così offerte un'esperienza unica e la sensazione di poter gustare un vino la cui distanza dal luogo di produzione non si misura in chilometri, ma in metri. Dal vigneto alla cantina all'hotel. Così si cresce insieme - in una piccola, raffinata e altamente diversificata azienda di famiglia.
    Cantine
    Villscheiderhof
    Bressanone, Bressanone e dintorni
    Il nome dell'azienda Villscheiderhof di Bressanone ha origini ladine e fa riferimento alla falciatura. Ed è proprio la falce che occupa un posto nello stemma dell'azienda, mentre il suo utilizzo tra le vigne è invece molto meno diffuso. Ciò nonostante, all'azienda Villscheiderhof si lavora al seguito della tradizione.

    Dal 1997 Florian Hilpold gestisce l'azienda ereditata dal padre, con i suoi vigneti abbarbicati su ripidi pendii ed esposti a sud e a est. "Qui, a 700 m s.l.m., i terreni sono pietrosi, poco calcarei, magri e permeabili all'acqua e producono vini molto interessanti" - dice il vignaiolo.

    I vini ai quali si riferisce Florian - che nel frattempo lavora con il figlio Meinrad - sono innanzi tutto bianchi: soprattutto Sylvaner, Kerner e Riesling - i vitigni tipici della Valle Isarco. Ogni anno, 25.000 bottiglie lasciano la cantina dell'azienda, ma una parte della produzione viene venduta anche nella rivendita vini ricavata nel 2004 dalla vecchia stalla del Villscheiderhof. Chi decide di degustare qui i vini dell'azienda avrà modo di capire che si tratta di vini bianchi freschi, eleganti e fruttati con un equilibrato rapporto tra acidità e grado zuccherino. Il prodotto che però rende più orgoglioso in assoluto Florian Hilpold è il Passito del Villscheiderhof. "Gusto di miele e frutti canditi, con retrogusto persistente: una combinazione straordinaria di profumi di torrefazione e un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità" - così lo descrive Hilpold.

    Quando i vignaioli vanno in estasi!
    1 2 3 4 5 6 7 8 9

      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.