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Cantine in Alto Adige

In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

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Cantine
Pyramidis
Non è solo con il loro nome e il loro logo, che le piramidi di terra del Renon contribuiscono ai vini dell’Untermaurerhof di Santa Maddalena, a Bolzano. In fin dei conti, le piramidi di terra più alte e più belle di tutta Europa si innalzano proprio a Soprabolzano, poco al di sopra della gola del rio Rivellone, dove si trovano anche i vigneti dell’Untermaurerhof.
La zona più centrale dell’area coltivata a viti si concentra proprio sulle ripide e assolate terrazze di Santa Maddalena a Bolzano. Queste, annoverate tra le più antiche zone vinicole del capoluogo altoatesino, hanno tutto quello che vigne e grappoli amano di più: luce e sole in quantità, temperature miti e, non da ultimo, una forte escursione termica tra giorno e notte.
A ciò si aggiungono dei terreni la cui struttura è chiaramente legata alle piramidi di terra come comprende anche un profano in geologia. Il suolo è formato da detriti morenici risalenti all’era glaciale e da porfido esposto alle intemperie; si tratta di una combinazione in grado di trattenere perfettamente il calore. “Tuttavia, altrettanto tipiche di questi pendii sono le rese ridotte, che ci costringono a selezionare scrupolosamente i nostri grappoli e a lavorarli prestando molta cura”, spiega Wolfgang Hofer della tenuta Pyramidis.
I suoi vini sono quindi il risultato di una severa selezione e sono prodotti esclusivamente in tirature limitate. Anche la scelta delle varietà è altrettanto netta. Tra i vini disponibili ci sono infatti un Santa Maddalena Classico – in maniera del tutto ovvia vista la posizione dell’Untermaurerhof –, un Müller Thurgau fruttato e dagli aromi freschi, un Pinot Nero Riserva elegante e intenso e, non da ultimo, un Pinot Bianco che conquista con i suoi aromi fruttati e il corpo strutturato.
Cantine
Weingut Tenuta Rohregger
Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
Stephan Rohregger ha rilevato la tenuta Prälaterhof dai suoi genitori solo nel 2019. Sarebbe però davvero sbagliato credere che il giovane viticoltore manchi di esperienza. In fondo, Rohregger non ha alle spalle solo una formazione come enologo, ma anche diverse esperienze raccolte come cantiniere presso una grande e famosa cantina privata altoatesina.

Stephan Rohregger si descrive come "ambizioso e alla continua ricerca della qualità". Il che, in concreto, significa che la qualità è l'obiettivo, al quale il vignaiolo e l'enologo - due in uno - lavorano con rigore. "Tutti i vini vengono affinati - come da tradizione - in contenitori di cemento o in botti di legno e vengono invecchiati almeno un anno" - così Rohregger. In questo modo si ottengono vini non solo di alta qualità, ma anche piuttosto noti. Non si tratta quindi di vini mainstream, ma di vini che esprimono le zone nelle quali crescono le viti, le vigne della tenuta Rohregger di Pianizza di Sotto, nel Comune di Caldaro. Il vignaiolo ne parla utilizzado il termine "molto interessanti".

Le vigne si trovano in parte a Caldaro, a 440 m s.l.m. Sono viti di Schiava che hanno fino a 90 anni, oltre che di Pinot grigio e Sauvignon. Altre vigne della tenuta Prälatenhof si trovano nel Comune di Cortaccia, a Corona, a 800 m s.l.m., dove crescono viti di Sauvignon, Pinot nero e Pinot bianco.

Due vigne, due zone completamente diverse, cinque vitigni e un'unica, grande sfida per la terza generazione di Rohregger al Prälatenhof: produrre vini pregiati.
Cantine
Tenuta Andi Sölva
Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
Nel 2005 Andreas Sölva rileva il vigneto di famiglia a Caldaro e dal 2007 produrre vini con l'ambizione e la vocazione di trasmettere l'unicitá e la varietá della regione che circonda il Lago di Caldaro. Accompagna l'uva, sostiene i processi naturali e lavora orientato esclusivamente alla qualitá. Il scopo é quello di raccogliere l'uva sempre quando ha raggiunto la maturazione ottimale.

I vigneti sono situati a Caldaro e dintorni. La plaga viticola „Pulvernoa“ (a 300m slm) é cosparsa di viti, che hanno tra 80 e 100 anni, di Schiava grossa e Schiava gentile; in una parte di questa plaga coltivo anche del Cabernet Franc e della vite Tannat. Nella plaga Barleit (400m slm) coltivo esclusivamente piantagioni d'uva Pinot bianco. La terza Plaga (420 m slm,) si trova nella frazione di Pianizza di Sopra, qui raccoglie dal 2008 Pinot Grigio Renano.
Cantine
Runsthof

Mirtilli, albicocche, ciliegie, pesche, prugne, pere, mele, castagne ma anche confetture, succhi, sciroppi e conserve: al Runsthof a Lana, situato direttamente sul sentiero escursionistico che collega Lana a Foiana, non c’è quasi nulla che non vi si possa trovare. Non sorprende, quindi, che la famiglia Lobis, che gestisce il Runsthof dal 2017, vi coltivi anche la vite e – almeno in parte – la trasformi in vino nella propria cantina.

I vigneti che forniscono le uve si trovano sopra Lana, su un ripido pendio, il che rende la coltivazione un lavoro quasi esclusivamente manuale. E questo, per quanto faticoso, garantisce uno specialissimo controllo di qualità, perché i viticoltori sono eccezionalmente vicini ai loro vigneti. Nel vero senso della parola.

Sulle ripide parcelle, a un’altezza compresa tra i 350 e i 500 metri di altitudine, cresce una vasta gamma di vitigni particolarmente adatti alla zona. Per questo motivo, al Runsthof a Lana si punta su Pinot Nero, Sauvignon, Sauvignon Gris, Bronner e Chardonnay. “Qui la collocazione e il clima sono ideali per vini molto particolari, che produciamo in maniera consona alla varietà, nei quali si riesce anche a percepire il terroir”, spiega Günther Lobis.

A proposito: la viticoltura – come il resto del lavoro al Runsthof – è un affare di famiglia, perché il maso viene gestito da Günther Lobis, dalla moglie Helga e dalle figlie Johanna e Lisa. Anche in questo caso, quindi, si punta tutto sulla varietà.

 
Cantine
STEFLHOF
Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
Da tre generazioni la famiglia Andergassen vinifica in proprio nella cantina della tenuta Steflhof di Caldaro. Anche oggi due generazioni si passano la staffetta: la più anziana con l'occhio rivolto alla tradizione e la più giovane attenta all'innovazione. Ma non cambia, che si tratti del padre o del figlio: il motto recita che l'annata si fa in vigna. "È qui che si decidono il bouquet e l'individualità del vino" - chiarisce Georg Andergassen.

Nessuna meraviglia, quindi, se gli Andergassen danno importanza alla sfogliatura, alla riduzione al minimo della quantità di uva da produrre e al momento ottimale in cui vendemmiare. "Ogni anno riconoscere il momento giusto è una grande sfida" - dice Georg. Una sfida che si vince solo grazie alle conoscenze a all'esperienza, proprio ciò che serve anche per individuare il gusto dei clienti e il momento migliore per travasare, tagliare e imbottigliare.

Il fatto che gli Andergassen abbiano il tocco giusto, lo confermano i loro vini, prima di tutti uno Chardonnay fruttato, un Kalterersee Auslese con sentori di mandorla e un Merlot pieno, affinato in botte di rovere. Chi vuole convincersi dell'alta qualità che caratterizza tutti gli anni i vini della tenuta Steflhof, lo può fare in occasione di una visita guidata alla cantina, che si conclude - come da tradizione - con una degustazione.    
Cantine
Tenuta Castel Sallegg
Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
Non si può certo negare che la Tenuta Castel Sallegg possieda dei terreni eccezionali in grado di produrre vini di grande nobiltà. I grappoli vengono infatti coltivati nei vigneti di tre masi storici, ognuno dei quali possiede caratteristiche del tutto uniche.

I filari del Seehof, per esempio, si trovano nelle immediate vicinanze del Lago di Caldaro, tra i 230 e i 280 metri di altitudine, e vantano un clima ideale per i vitigni amanti del caldo quali Merlot, Lagrein, Cabernet Sauvignon e Moscato Rosa. Dalla VIGNA Bischofsleiten proviene invece l’omonimo e pluripremiato Lago di Caldaro.

Poco più in alto, a 500 metri di altitudine e oltre, sono situati i terreni del Leisenhof e del Preyhof. Mentre nel primo, collocato nel cuore di Caldaro, vengono prodotti soprattutto vini bianchi, nel secondo si producono Pinot Bianco e Pinot Nero.

Oltre alle caratteristiche spontanee donate ai grappoli da madre natura, quando si parla del gusto e della qualità dei vini di Castel Sallegg, un ruolo decisivo è rivestito anche dalla sapiente mano del mastro cantiniere. Chi decide di discendere i tre piani e gli undici metri della cantina vinicola ricca di oltre mille anni di storia, intraprende un vero e proprio viaggio nel passato. Avvolti in un’atmosfera allo stesso tempo festosa e pacifica, i vini maturano a temperatura costante per tutto l’anno. Se la tradizione e la storia sono le fondamenta della tenuta, a ispirarne il lavoro sono la curiosità e la passione per l’innovazione. Lo dimostra il fatto che Castel Sallegg è la prima cantina in Alto Adige a imbottigliare i propri vini in un’innovativa ed esclusiva bottiglia leggera, con dettagli come il cèrcine , e composta al 100% di vetro riciclato.

“Esperienza enologica” alla Tenuta Castel Sallegg significa degustare vini nobili ed eleganti.

Cantine
Baron Di Pauli
Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
Già alla corte imperiale di Vienna e a quella degli zar di San Pietroburgo si gustavano i vini della tenuta Baron Di Pauli di Caldaro. Alla sua lunga storia si è aggiunto un nuovo capitolo nel 1999. Allora, infatti, è stata siglata una collaborazione con la cantina di Caldaro, che si pone come obiettivo un progetto di prestigio, con vini da segmento top.

Alla tenuta Baron Di Pauli appartengono due vigne: l'una - Arzenhof - di 10,5 ettari, situata su un ripido pendio sopra il Lago di Caldaro, e l'altra - Höfl unterm Stein - di 4,5 ettari, che si trova a Sella sopra Termeno. Data l'estrema diversità delle due vigne, anche i vitigni coltivati sono differenti. Dalla vigna Arzenhof si ottengono le uve necessarie per il taglio Bordeaux Arzio, il Lagrein Carano e il Kalterersee Kalkofe, mentre con le uve della vigna di Sella si producono i Gewürztraminer Exilissi e Enosi e un cuvée di Riesling, Sauvingon e Pinot bianco.

Ma indipendentemente dal vitigno e dal vino, non si accettano compromessi. "La produzione è ridotta al minimo, in modo che le viti possano concentrare tutta la loro forza in pochi grappoli, vendemmiati rigorosamente a mano" - racconta l'amministratore della tenuta, il barone Carl Philipp von Hohenbühel. Le caratteristiche pedologiche dei terreni, il clima mediterranneo e gli sbalzi di temperatura tra giorno e notte contribuiscono alla produzione di vini top, nella tenuta Baron Di Pauli.

Vini che potrebbero essere gustati anche alle corti imperiali. Se esistessero ancora.
Cantine
Tenuta Hochklaus

Meno è meglio: con queste tre parole Klaus Schroffenegger riassume la filosofia della sua Tenuta HochKlaus a Cornedo all’Isarco, sopra Bolzano. E non stupisce, visto che Klaus non ama il superfluo. “Lascio che sia la natura a parlare per me, e considero la tenuta come un ciclo naturale autonomo, in cui voglio intervenire il meno possibile”, spiega aggiungendo: “Alla fine si deve ottenere un prodotto genuino, sincero e vivace”.

Le fondamenta della Tenuta HochKlaus non sono state poste dall’attuale titolare, ma dai suoi genitori che vi lavorano da anni per curare e preservare le vigne. Un lavoro preliminare per il quale Klaus Schroffenegger è oggi molto riconoscente. “Prendersi cura di un vigneto richiede tempo, energia e nervi saldi”, assicura, “avere piante vecchie e sane facilita le cose”.

Il lavoro compiuto in passato dai suoi genitori ha permesso al figlio non solo di ereditare vigne sane e forti, ma anche di conoscere approfonditamente il mondo del vino, dove l’accento è posto su “mondo”. Prima di subentrare nella gestione del vigneto di famiglia, infatti, Klaus Schroffenegger ha viaggiato, facendo esperienze in Australia, USA e Francia.

Schroffenegger adotta la filosofia del “meno è meglio” non solo tra le vigne ma anche in cantina. Tutti i vini prodotti nella Tenuta HochKlaus fermentano spontaneamente, non contengono additivi e vengono imbottigliati non filtrati.

Utilizzando le anfore di argilla, il giovane vignaiolo riesce inoltre a trasferire inalterato il terroir nel bicchiere. “Nella vitalità dei nostri vini si rispecchia la nostra propensione alla tipicità e all’intima connessione con la natura”, sottolinea Schroffenegger.

 
Cantine
Burgerhof Meßner
Che dalla combinazione di antico e nuovo nasca sempre qualcosa di interessante lo conferma in maniera evidente la tenuta Burgerhof Meßner di Bressanone. L’antichità è rappresentata dal maso stesso, situato in Valle Isarco su una terrazza di origine glaciale 750 metri sopra la città vescovile di Bressanone e citato per la prima volta in un documento del XIII secolo. Dal 1843 il maso è di proprietà della famiglia Meßner e oggi è gestito dalla quinta generazione.

Il volto di questa quinta generazione – almeno per quanto riguarda la viticoltura – è quello di Johannes Meßner. La sua passione per il vino e per la sostenibilità è il filo conduttore della produzione vinicola del maso, che segue principi biologici fin dal 1983. Johannes Meßner combina poi questa eredità con le conoscenze acquisite in tenute vinicole in Australia e Sudafrica, nel Nord e nel Sud America, in Germania e in Alto Adige.

Il suo credo è tanto semplice quanto eloquente: “Un buon vino nasce in vigna”, spiega il globetrotter del vino, che aggiunge: “Ogni piccolo passo del processo che va dalla pianta al vino nel bicchiere segna il vino in qualche modo”. E, dato che il vino comincia già nella vigna, il maso vinicolo punta esclusivamente sulle varietà PIWI. La selezione comprende Johanniter, Solaris, Muscaris, Souvignier Gris, Regent e Cabernet Cortis.

Una simile varietà, tuttavia, è piuttosto atipica per il maso, dove la regola, secondo i dettami della coltivazione biologica, è: tanto quanto basta e il meno possibile.
Cantine
Grottnerhof
Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi
Nel segno del corvo, Stefan Pramstrahler produce, nell'azienda vitivinicola Grottnerhof a Fié allo Sciliar, vini complessi che portano ognuno il nome di un uccello, "di un uccello dal carattere forte" - precisa Pramstrahler.  Per la vecchia azienda Grottner, la viticoltura significa comunque un nuovo futuro.

Nel 2007, Stefan Pramstrahler - gestore dell'hotel Turmwirt a Fié allo Sciliar - acquista e ristruttura - con grande cura e rispetto per la sua storia - il maso Grottner, in completo declino. Sono stati mantenuti la stube, la Selchküche (la cucina nella quale si affumicavano i salumi), il forno a legna e le volte all'ingresso. Nella cantina ci sono ancora vecchie botti in rovere "che raccontano dei bei tempi andati" - come dice il proprietario.

È bello che siano rimaste anche le botti, dato che nella nuova vita del Grottnerhof tutto ruota intorno al vino. Meglio: intorno a vini complessi con vivaci note minerali e con un retrogusto particolare - Sauvignon, Gewürztraminer, Pinot bianco e nero che esprimono il carattere dell'ambiente. E quello delle persone che li hanno prodotti. "L'affinamento dei nostri vini avviene in contenitori di acciaio e in grandi botti di rovere" - racconta Pramstrahler. Tutto ciò richiede grande attenzione e tanta pazienza.

Rimane ancora la domanda sul perché dei nomi. "Gli uccelli dal carattere forte abbelliscono le etichette delle bottiglie dei nostri vini e sono state sviluppate dall'artista Florin Kompatscher. Particolarmente naturale sembra il corvo - e perché è stato scelto proprio lui per lo stemma? La risposta è semplice: a Novale di Fié il corvo non solo è di casa, ma apprende con estrema facilità ed è molto intelligente.
Cantine
Josef Weger
Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
L'azienda vitivinicola Josef Weger di Cornaiano-Appiano è stata fondata nel 1820 da - come c'era da aspettarsi - Josef Weger. Chiamiamolo Josef Weger I, dato che altri tre signori omonimi lo seguiranno nella gestione. Oggi tocca al pronipote del fondatore e indovinate come si chiama? No, si chiama Johannes.

Josef Weger I è stato un pioniere della viticoltura professionale e del commercio di vino in Alto Adige e i suoi successori ne hanno seguito le orme con successo. Già prima di fine secolo il suo vino veniva spedito in Svizzera e in tutti i Paesi dell'ex-impero austroungarico e prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale fu fondata una succursale nel Tirolo orientale. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l'azienda si allarga e l'edificio principale - quello del XII secolo - viene destinato ad ospitare i vacanzieri.

Dall'inizio degli anni '90 Johannes Weger si occupa del vigneto, che passa a dirigere nel 2015. Si procede alla ristrutturazione della cantina e si mettono a dimora nuovi vitigni, soprattutto Pinot nero, per il quale le condizioni pedoclimatiche dell'azienda Josef Weger sono ottimali. I vigneti si trovano a 435 - 600 m s.l.m. nel paese di Cornaiano e nei suoi dintorni e producono uva bianca e rossa con cui Weger ottiene vini in purezza e con terroir marcato: con una torchiatura delicata, in contenitori di acciaio a temperatura controllata e con macerazione a freddo.

"Nei nostri vini si deve sentire l'interazione tra paesaggio e clima e lo spirito del vignaiolo" - dice Johannes Weger. E aggiunge - ma la cosa non sorprende - "I nostri vini sono l'espressione di un'esperienza decennale trasmessa di generazione in generazione. Da Josef Weger a Josef Weger. E a Johannes Weger.
Cantine
Köfererhof
Varna, Bressanone e dintorni
Nella tenuta Köfererhof di Novacella si lavora su vigne particolari e in particoalri condizioni. A un'altitudine di quasi 800 m s.l.m. il clima è piuttosto rigido, lo sbalzo tra temperature diurne e notturne è notevole e l'uva matura leggermente più tardi che nel resto del comprensorio viticolo. Ma chi dice che tutti questi aspetti devono necessariamente essere negativi?

In ogni caso, la tenuta Köfererhof di Novacella (Comune di Varna) è tra le più antiche della Valle Isarco. Già i nostri predecessori sapevano valutare le condizioni climatiche delle zone circostanti l'Abbazia di Novacella. E questo è ciò che fanno anche Gaby e Günther Kerschbaumer, che oggi gestiscono i 5,5 ettari di vigneti della tenuta Köfererhof. "Se il lavoro è coscienzioso, le condizioni più rigide non sono assolutamente un lato negativo, anzi, contribuiscono alla produzione di vini succosi dal gusto intenso, minerale e complesso" - dice Günther Kerschbaumer.

Da vignaiolo appassionato deve saperlo, sono comunque 48.000 le bottiglie che ogni anno lasciano la cantina della tenuta biologica Köfererhof. Sono esclusivamente vini bianchi: Sylvaner, Gewürztraminer, Riesling, Müller Thurgau e Kerner. Quest'ultimo vitigno richiede particolare attenzione soprattutto al momento della vendemmia, dato che non c'è una sola vendemmia di Kerner, ma ben tre. "Dalla prima si ottiene un vino molto fresco, al secondo passaggio si vendemmia la gran parte dell'uva e dalla terza vendemmia si ottengono vini complessi, pieni" - così Kerschbaumer. Tanto lavoro in difficili condizioni, quindi.

Ma chi dice che dev'essere un aspetto negativo?
Cantine
Tenuta Morandell
Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
Da uovo a larva a pupa a farfalla. Come dire: da tralcio a fiore a grappolo a vino. Armin Morandell, della tenuta omonima di Caldaro, ha intuito le similitudini tra questi due fantastici processi di trasformazione che avvengono in natura. E allora non deve sorprendere il fatto che i nomi di tutti i vini di Morandell richiamino le farfalle.

La tenuta Morandell si trova sopra il Lago di Caldaro e i suoi vigneti si estendono in diverse zone e ad altitudini comprese tra 200 e 500 m. Pur essendo tutti molto soleggiati, hanno un microclima diverso e le viti crescono su terreni che variano da ghiaioso calcareo ad argilloso rosso. "Questa varietà ci permette di coltivare vitigni specifici nelle zone più vocate e di ottenere di conseguenza vini di carattere" - commenta Armin Morandell.

Il giovane vignaiolo si concentra sul Pinot grigio, sulla Schiava, sul Merlot e sul Cabernet Sauvignon, "un pugno di vitigni" - come lui stesso ammette - "che noi produciamo seguendo tutte le regole dell'arte". E che vengono venduti. E così le farfalle sono diventate il loro marchio - i nomi dei vini ricordano quelli di diverse specie di farfalle e le loro etichette si confondono con le loro ali. "Vini e farfalle: entrambi sono il fantastico risultato di un processo di trasformazione che si è concluso" - racconta Morandell per spiegare il suo pensiero.

E poiché la farfalla è una creatura sensibile è adatta anche alla filosofia della tenuta Morandell:"Lavoriamo con un approccio olistico, ci dedichiamo con passione alla cura delle nostre viti e puntiamo ad una coltivazione sostenibile". 
Cantine
Franz Gojer - Glögglhof
Bolzano, Bolzano e dintorni
Meno è di più - almeno qualche volta. Per questo la famiglia Gojer, nella cantina della sua azienda Glögglhof di Santa Maddalena sopra Bolzano si limita a fare lo stretto necessario e a "lasciare in pace" i propri vini. Tranquillità e abbastanza tempo perché possano seguire tutti i passaggi per diventare vini top.

La famiglia Gojer gestisce questa piccola azienda che si trova nel bel mezzo della zona di Santa Maddalne, tradizionalmente destinata alla viticoltura. Qui, un po' sopra il capoluogo dell'Alto Adige, ogni dettaglio è importante - ne è convinto Franz Gojer. "Ogni singolo lavoro - sia in vigna che in cantina - ci consente di avere un effetto sul risultato. In fondo, il vino imbottigliato non è altro che la somma di tutti i lavori che si fanno".

In tutti i passi che i Gojer intraprendono si intravvedono il rispetto per la natura e la massima attenzione. "Operiamo secondo il detto "la qualità nasce in vigna" - dice il vignaiolo dell'azienda Glögglhof di Bolzano.

In cantina si manifesta poi il suo approccio minimalista. "Ci limitiamo agli interventi strettamente necessari e diamo tempo al vino di esprimersi al meglio" - racconta Gojer. In questo modo si producono, presso l'azienda Glögglhof, vini autentici, tipici, che sono nel contempo eleganti e armonici. "Cerchiamo sempre di salvaguardare il carattere originario e le differenze tra le annate" - così Gojer - "In questo modo i nostri vini si differenziano da quelli industriali o da degustazione per la loro genuinità".
Cantine
Tenuta Weitgruber-Raffeis
Merano, Merano e dintorni
"Prodotti di classe, non di massa" - sembra ovvio, ma nella tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta è un ordine, seguito con grande coerenza in vigna, in cantina e con le non meno di 1.500 ore di lavoro manuale all'anno.

Maia Alta si trova sopra il centro dell'antica capitale del Tirolo. Le sue pendici sono baciate dal sole e in estate le temperature sono molto elevate, mentre le notti sono più fresche. Il particolare microclima contribuisce ad una qualità molto alta dell'uva e alla formazione di un profilo aromatico dei vini decisamente ampio.

Le vigne della tenuta Jürgen Weitgruber, inoltre, si trovano ad altitudini comprese tra i 300 e i 600 m s.l.m., su diversi tipi di terreno, da finemente sabbiosi (caldi) a pietrosi. "Tutti i nostri vitigni possono così trovare le condizioni migliori in risposta alle loro esigenze" - racconta Weitgruber. L'assortimento dei vitigni della tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta comprende il Pinot bianco, il Kerner, la Schiava, il Lagrein, il Pinot nero e il Rgent. Da questi vitigni si ottengono vini bianchi e rosé croccanti, freschi e fruttati e vini rossi armonici, di carattere. Vini, che nella filosofia della famiglia Weitgruber devono possedere due requisiti:"Il nostro obiettivo" - dice il vignaiolo - "consiste nell'essere e nel rimanere autentici e nel procurare gioia alle persone con i nostri vini".

Anche questa può sembrare un'ovvietà, ma anche questo viene applicato con grande coerenza alla tenuta Jürgen Weitgruber di Merano-Maia Alta: in vigna, in cantina e nelle almeno 1.500 ore all'anno di lavoro manuale.
Cantine
Hof am Keller
Hof am Keller: il primo proprietario documentato del maso fu un certo Nikolaus am Keller che gestiva la tenuta vinicola già nell’anno 1431. Da lui deriva il nome che la proprietà ha continuato a portare fino a oggi. Circa cent’anni dopo – anche questo fatto è storicamente documentato – l’allora proprietario era conosciuto come commerciante di vini. La sua rete di acquirenti si estendeva da Vipiteno oltre il Brennero, fino a Schwaz e Kufstein.

Da oltre duecento anni l’attuale maso storico è di proprietà della famiglia March che ne sfrutta la posizione privilegiata per coltivarvi i vitigni più adatti alla zona. Innanzitutto Pinot Nero, seguito da Gewürztraminer, Pinot Bianco e Sauvignon.

Fino ai tardi anni novanta venivano vinificate non solo le proprie uve, ma anche quelle di alcuni fornitori; oggi Maike e Christian gestiscono la tenuta, che ha oltre settecento anni, e continuano a produrre in proprio una parte dei vini. Le uve, curate scrupolosamente dal taglio delle viti fino alla vendemmia, vengono quindi fatte maturare nella secolare cantina per ricavarne un vino di ottima qualità.

Che in tutto questo processo la tradizione non venga mai meno è assolutamente naturale: una storia lunga oltre mezzo millennio non consente di fare altrimenti.
Cantine
Naturweine Pomella

Il destino di Edmund Pomella avrebbe potuto essere una passeggiata: come viticoltore di terza generazione, nel 2016 è subentrato nella gestione di un maso già ben avviato a Cortaccia. Nei vigneti crescevano viti storiche con varietà classiche, e sarebbe quindi stato più che logico proseguire lungo questo percorso. Logico certo, ma non ovvio. Perché per Pomella l’ovvio era piuttosto questo: l’amore per la natura e il suo contributo all’ecologia. In poche parole: vini naturali e genuini.

Tuttavia, poiché Edmund Pomella sa anche apprezzare i vantaggi di una solida tradizione, si è messo all’opera per affinare ulteriormente le viti dei suoi vigneti, alcune delle quali hanno anche cento anni. Oggi, sui vecchi portainnesti, crescono le varietà PIWI: Bronner, Johanniter, Muscaris, Souvignier Gris, Prior, Cabernet Cortis. In questo modo è possibile fare a meno dei pesticidi chimici. E, oltre ai robusti portainnesti, Pomella ha anche mantenuto il vecchio sistema a pergola, così da poter beneficiare dei vantaggi che esso può offrire in una zona esposta al sole e scarsa d’acqua.

In fin dei conti, con i suoi vini naturali, Edmund Pomella punta a un duplice vantaggio: dovrebbero fare bene alle persone senza danneggiare la natura. E anche a una duplice qualità: “Non si tratta solo della qualità del vino, ma anche della qualità della vita, del rispetto della natura, delle piante, del terreno e di tutte le forme di vita”, afferma Pomella che vende i suoi vini (e altri prodotti naturali) anche nella bottega del maso organizzando inoltre visite guidate dell’azienda.

 
Cantine
Innerleiterhof
Scena, Merano e dintorni
Piccola, raffinata e altamente diversificata - questo è il ritratto dell'azienda Innerleiterhof di Scena. Oltre che dai vigneti, è costituita da una cantina e da un hotel. E come ci si può aspettare da un'azienda piccola e raffinata, è gestita direttamente dalla famiglia. In questo caso dalla famiglia Egger-Pichler.

Mentre Karin Egger-Pichler regge lo scettro in hotel, suo marito Karl Pichler e suo padre Franz Egger si occupano dell'azienda vitivinicola Innerleiterhof, il cui nome deriva da un termine dialettale - Leite - che significa "erta".

Almeno per quanto riguarda il vigneto, il nome corrisponde alla realtà. Su 1,6 ettari si coltivano, a 450 m s.l.m. a Scena - località sopra Merano baciata ogni giorno dal sole - Pinot bianco, Sauvignon Blanc, Pinot nero, Schiava, Lagrein e Merlot. "Da 10 anni vinifichiamo in proprio e proponiamo i nostri vini in hotel" - racconta Karl Pichler.

Agli ospiti vengono così offerte un'esperienza unica e la sensazione di poter gustare un vino la cui distanza dal luogo di produzione non si misura in chilometri, ma in metri. Dal vigneto alla cantina all'hotel. Così si cresce insieme - in una piccola, raffinata e altamente diversificata azienda di famiglia.
Cantine
Cantina vini e spumanti Braunbach
Terlano, Strada del Vino
Se si cercasse una zona adatta a uno spumantificio, un antico convento sarebbe senz'altro in cima alla lista. Ed è quello che succede con la cantina vini e spumanti Braunbach di Settequerce, nei dintorni di Bolzano. E, come da tradizione, lo spumante qui si produce seguendo il Metodo Classico.

La storia del convento di Settequerce ci riporta indietro di oltre 800 anni. Donato dal vescono di Bressanone all'Ordine teutonico, col tempo fu abbandonato. Per non lasciarlo andare completamente in rovina, però, le cantine furono ristrutturate e vi venne stabilita la sede della cantina vini e spumanti Braunbach, la cui specialità è - neanche a dirlo - lo spumante prodotto con il Metodo Classico.

Ciò presuppone anche: imbottigliamento con l'aggiunta di una selezione di lieviti e zuccheri, remuage (rotazione manuale di ogni bottiglia che viene anche leggeremente inclinata verso il basso) e - come dice l'esperto - "sboccatura" (eliminazione delle fecce).

A Braunbach si è molto orgogliosi dello spumante brut. "Matura per 36 mesi a contatto con le fecce nobili e corrompe con il suo perlage sottile e con il suo carattere fresco, giovane e accattivante" - spiega soddisfatto Hans Kleon, responsabile della cantina vini e spumanti Braunbach.

Oltre allo spumante si producono anche vini bianchi e rossi: Merlot, Lagrein, Cabernet, Chardonnay, Sauvignon e Gewüztraminer. Kleon conosce bene il loro segreto:"Le condizioni geologiche e microclimatiche delle nostre vigne stanno alla base dei vini succosi e gradevoli, ma anche complessi e con un carattere fortemente legato al territorio" - dice.
Cantine
Tenuta WeineWolf
Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
WeineWolf nasce dalla passione per la natura . “Faccio il vino con quello che mi offre madre natura”, è con questo pensiero che Wolfgang Ladurner ha deciso di iniziare a produrre il proprio vino. Un sogno coltivato negli anni, un progetto cresciuto nel tempo con l’obiettivo di arrivare ad avere la propria azienda vinicola. Fin da piccolo trascorreva le sue giornate in vigneto, dove ha imparato ad ascoltare e conoscere le viti. Nel 1990, Wolfgang Ladurner fonda la W.Ladurner Srl azienda che si occupa di importare e distribuire macchinari per il riciclaggio, sempre con il sogno di occuparsi un giorno di vino. Un sogno che non tarda a realizzare: nel 2002 acquista il primo ettaro di terreno agricolo che inizia a coltivare nel 2004. Ha fin da subito le idee chiare sui suoi vigneti: li vuole terrazzati, con coltivazioni ad alta densità, posizionati a diverse altezze per ottenere il meglio dal territorio e dalla natura.

Anno dopo anno osserva l’area di Caldaro e decide di comprare nuovi appezzamenti che possiedano il tipo di suolo, il clima, l’esposizione e l’altitudine adatte per coltivare le diverse varietà. Il progetto si concretizza nel 2013 con la nascita di WeineWolf e dei suoi vini Grand Cru, frutto dell’amore e della passione per la natura, coltivati fin da bambino.

Ma non finisce qui: il sogno continua con la costruzione della cantina, un progetto che unisce la famiglia Ladurner a tutti amanti del mondo del vino che scelgono WeineWolf.
Cantine
Schloss Plars
Lagundo, Merano e dintorni
Il vino e la sua produzione hanno molto a che fare con i valori. Questo è ciò che deve aver pensato Andreas Theiner. Prima di occuparsi di Castel Plars a Lagundo, la tenuta storica della sua famiglia, era un bancario.

Per quanto possa sembrare anomalo il passaggio da uno sportello a un vigneto, la spiegazione che ne dà Andreas Theiner è davvero molto semplice:"Il vino è la mia passione" - dice - "e anche se ho intrapreso un altro tipo di carriera lavorativa, il mio amore per il vino è sempre stato molto forte". È possibile che ciò derivi dalla genetica dei Theiner, che da sempre ripete la passione per il vino. Il nonno di Andreas - Franz - aveva studiato presso l'istituto agrario di Klosterneuburg, vicino a Vienna, nel 1895! Nel 1911 fece ritorno in Alto Adige, acquistò Castel Plars a Lagundo e per tutta la vita produsse vino. Lasciò poi in eredità la tenuta al figlio Karl, che proseguì l'attività.

Nel 2003, Andreas rileva Castel Plars e si concentra sulla produzione di vini di qualità. Le premesse sono ottimali: i vigneti che ricoprono Plars di Mezzo a 450 m s.l.m. sono baciati dal sole e godono di una brezza costante. "Questo clima è ideale per un Sauvignon di gran carattere, ma anche per lo Chardonnay, il Pinot bianco, la Schiava, il Lagrein e il Merlot" - dice Theiner.

In cantina è essenziale una torchiatura delicata e un approccio gentile al vino, dato che "Solo così la peculiarità e l'essenza della vigna trovano la porta di accesso al vino". Anche questo richiama la passione.
Cantine
Weingut in der Eben
Bolzano, Bolzano e dintorni
La tenuta In den Eben di Cardano è stata una delle prime ad essere coltivata secondo i canoni della produzione biologica. La strada del pioniere, Johann Plattner, viene oggi non solo seguita da suo figlio Urban, ma anche incentivata e rafforzata con la coltivazione biodinamica per ottenere vini vivi".

La tenuta è proprietà della famiglia Plattner dal 1982 e dal 1996 l'uva che si vendemmia da tre ettari viene vinificata in proprio. Questa evoluzione si deve a Johannes Plattner, che dal 2011 è stato sostituito dal figlio Urban. Al tempo, il nuovo gestore decise di passare alla biodinamica: con la semina di essenze e di piante aromatiche tra i filari promuove la biodiversità e richiama numerosi insetti utili la cui presenza, abbinata a un'attenta cura delle viti e a una vendemmia selettiva, favorisce la buona salute dei grappoli.

Urban Plattner non responsabile soltanto dell'evoluzione della coltivazione, ma anche del completo cambiamento dello stile dei vini. Dalle uve di Schiava, Pinot nero, Malvasia, Merlot, Lagrein e Sauvignon blanc si ottengono vini assolutamente particolari - "vini vivi", come dice Plattner. "La fermentazione è spontanea e l'affinamento è molto prolungato perché i vini diventano profondi solo con il tempo, con tanta pazienza, senza zolfo e lavorando con grande sensibilità".

L'esperienza si conclude poi con la vendita di vini assolutamente non filtrati - come vini vivi, appunto.
Cantine
Fliederhof Weinmanufaktur
Bolzano, Bolzano e dintorni
Per la verità, la tenuta Fliederhof (maso dei lillà) di Santa Maddalena/Bolzano, si dovrebbe chiamare "Tulpenhof" (maso dei tulipani). "20 anni fa abbiamo piantato alcuni tuberi di tulipano e adesso la vigna sotto il maso è un mare di tulipani" - racconta Stefan Ramoser. Ma non cambia che siano lillà o tulipani: la tenuta Fliederhof di Santa Maddalena/Bolzano non vende fiori, vende vini genuini e naturali.

Dal 1930 di proprietà della famiglia Ramoser, al momento si coltiva una superficie di tre ettari, ma è sempre la natura che decide. "La modalità di coltivazione e la programmazione di tutti i lavori in vigna e in cantina devono tener conto dei processi naturali ed evitare il più possibile di influenzarli" - dice Stefan Ramoser.

Le vigne della tenuta Fliederhof hanno una pendenza che raggiunge il 40% e per questo possono essere lavorate solo a mano. Ramoser è convinto che un lavoro ben fatto in vigna contribuisca al buon successo allo stesso modo delle caratteristiche naturali - terreno, pioggia, vento e sole - e del concetto proprio di sostenibilità. Tra il resto, anche una gestione dell'inerbimento adeguata alle esigenze del posto per la produzione di humus, ma anche la distribuzione di compost di produzione propria.

Tutto ciò si deve poter percepire: "I vini della tenuta Fliederhof devono far gustare il piacere di bere" - dice il vignaiolo Stefan Ramoser - "genuini, naturali e di carattere, senza uno styling particolare che possa mascherare queste peculiarità". E, vista la zona, è ovvio che nell'assortimento si trovi anche la Schiava "Santa Maddalena". O, come dice Ramoser: "Siamo i veri paladini di questo vitigno autoctono".
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