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    Tutti i luoghi particolari a Merano

    Merano offre una varietà di attrazioni affascinanti, dai giardini botanici ai castelli storici. Scopri i tesori nascosti
    di questa città incantevole, ideale per una vacanza culturale e rilassante.
    Risultati
    Fortezze e castelli
    Piazza della Rena
    Merano, Merano e dintorni

    Piazza della Rena (in tedesco “Sandplatz”) è da sempre uno snodo centrale della città: collega la storica Porta Bolzano all’elegante Ponte della Posta sul fiume Passirio, un tempo impetuoso. Da qui si diramano romantici percorsi che conducono al quartiere medievale di Steinach, tra case antiche e atmosfere d’altri tempi. In questa zona, un tempo ricoperta dalla sabbia trasportata dal fiume, sorse un vivace punto commerciale dedicato al mercato del sale e alla posta. Oggi la piazza rappresenta un felice incontro tra natura, storia e modernità urbana.

    Al centro si erge la Colonna Mariana in stile barocco, uno dei monumenti più antichi della città. Simbolo di protezione e coesione comunitaria, invita da secoli a una pausa riflessiva. Accanto, una graziosa fontana è circondata da palazzi d’epoca in stile liberty e Gründerzeit, che conferiscono alla piazza un’eleganza senza tempo.

    Piazza della Rena è oggi un cuore pulsante della vita cittadina: amata da chi passeggia tra i negozi sotto Porta Bolzano, ma anche da chi viaggia per scoprire l’anima culturale di Merano. L’ex Hotel Erzherzog Johann – in seguito noto come “Esplanade” – ne è un esempio: un magnifico edificio della grande ospitalità meranese che fino al 1913 fu anche sede dell’ufficio postale. Oggi, restaurato con gusto, accoglie boutique raffinate e caffè eleganti. Di fronte, la storica residenza Hohensaal – un tempo sede dell’Istituto delle Dame Inglesi – introduce al maestoso complesso della chiesa del Sacro Cuore, consacrata nel 1904 e dal 2017 attiva come chiesa giovanile.

    Il sabato la piazza si trasforma in un colorato mercato di specialità locali, dove i contadini altoatesini propongono i loro prodotti genuini. Ma Piazza della Rena è anche un ottimo punto di partenza per scoprire Merano: dai portici medievali al Kurhaus, dalle passeggiate lungo il Passirio fino ai Giardini di Castel Trauttmansdorff.

    Questo “campo di sabbia” è molto più di una piazza: è parte viva dell’identità meranese, affascinante, ricca di storia e sempre aperta al nuovo.

    Fortezze e castelli
    Accademia di studi italo-tedeschi - Villa San Marco
    Merano, Merano e dintorni

    Merano è uno dei luoghi dove la cultura trentino-tirolese e quella italiana si fondono in modo particolarmente vivace, e l’Accademia di Studi Italo-Tedeschi, da oltre settant’anni, è uno dei centri più brillanti di questo incontro. Fondata nel 1949, l’Accademia è simbolo di dialogo, apertura e curiosità – qualità che rendono Merano una città davvero unica. L’obiettivo dell’Accademia è chiaro: creare un legame tra due grandi aree culturali che, pur con una storia talvolta conflittuale, sono sempre state una fonte di ispirazione reciproca. Attraverso eventi interdisciplinari, l’Accademia unisce intellettuali del mondo della letteratura, della scienza, della filosofia e dell’arte, generando impulsi che vanno ben oltre i confini della città. Particolarmente affascinante è la cornice in cui si svolgono gli eventi: la magnifica Villa San Marco, un capolavoro architettonico dell’Ottocento immerso in un parco incantevole sopra il centro storico di Merano. Chi partecipa a una conferenza o si ritira nel giardino per ascoltare una conversazione letteraria, sente immediatamente che la scienza può essere anche leggera, umana e stimolante.

    Approfondimenti interessanti:
    Uno degli ispiratori storici dell’Accademia è stato lo scrittore e premio Nobel Hermann Hesse, che ha vissuto a Merano per un periodo, lasciando un segno indelebile nella città. Ancora oggi, durante le accademie estive, il suo spirito si fa vivo attraverso letture, discussioni e passeggiate letterarie. Oltre alle conferenze tradizionali, l’Accademia si sta sempre più orientando verso formati che attirano un pubblico giovane: workshop letterari, salotti filosofici, letture all’aperto e tavole rotonde su temi attuali come la migrazione, l’identità e l’etica del clima. Il tutto, in un mix di lingue che a volte si intrecciano in modo giocoso. Ma l’Accademia non è solo un luogo per studenti o ricercatori.
    Chiunque abbia passione per la lingua, la cultura e le nuove prospettive è il benvenuto. È proprio questa apertura che la rende speciale: un luogo dove gli orizzonti si ampliano, in un clima di curiosità e ispirazione, alimentato dalla forza di due culture. Chi vuole scoprire veramente Merano non può perdersi l’Accademia di Studi Italo-Tedeschi: qui il ponte nelle relazioni tra Nord e Sud viene vissuto quotidianamente.

    Fortezze e castelli
    Ponte della Posta
    Merano, Merano e dintorni

    Il Ponte della Posta di Merano è uno degli esempi più affascinanti dello stile liberty in città. Realizzato nel 1909 su iniziativa dei commercianti locali, il ponte era pensato per migliorare il collegamento tra il mercato cittadino e la riva opposta del Passirio, offrendo un accesso diretto dalla chiesa di S. Spirito alla vivace piazza della Rena. Costruito in sostituzione di una precedente passerella in legno, ancora oggi rappresenta uno dei soggetti più amati dai fotografi, grazie anche alla vista mozzafiato che offre sulle montagne circostanti.

    Dal punto di vista architettonico, il ponte colpisce per le sue due arcate piatte in cemento armato, che poggiano con eleganza su tre pilastri simmetrici. Ma il vero tratto distintivo è rappresentato dalle raffinate ringhiere in ghisa: dipinte di bianco, decorate con motivi floreali dorati e completate da lanterne storiche e balaustre artisticamente modellate, recano l’incisione dell’anno di costruzione: “1909”. Le lampade ornate e le decorazioni liberty evocano l’atmosfera di fine Ottocento e lo spirito pionieristico di un’epoca di trasformazioni urbane.

    Oggi il Ponte della Posta non è solo un attraversamento sul fiume, ma un luogo d’incontro per abitanti e visitatori. Da qui si possono imboccare le Passeggiate d’estate e d’inverno, oppure attraversare Piazza della Rena per raggiungere Porta Bolzano e i portici medievali del centro storico. Il ponte offre un momento di sosta, di contemplazione e di connessione con la storia della città.

    Recentemente restaurato con grande attenzione, il ponte è tornato a splendere in tutta la sua bellezza: le ringhiere e i dettagli decorativi sono stati ripristinati con cura e la passerella è stata rinnovata. Spesso adornato con fiori freschi, il Ponte della Posta è oggi un monumento vivo, che racconta il passato e accompagna con grazia la vita quotidiana di Merano. Questo gioiello in stile liberty è ideale per chi ama esplorare l’architettura, la storia e lo stile di vita meranese… semplicemente passeggiando.     

    Fortezze e castelli
    Lido Merano
    Merano, Merano e dintorni
    A pochi passi dal centro di Merano, immerso nell’atmosfera solare della città termale, si trova il Lido di Merano, una delle piscine all’aperto più storiche e popolari dell’Alto Adige. Questa struttura combina il fascino liberty dei suoi inizi con un’offerta sportiva e ricreativa moderna. Già negli anni ’30 era meta prediletta per chi cercava sole, movimento e svago a pochi passi dal centro. Dopo un’attenta ristrutturazione nel 2014/15, il Lido si presenta oggi come un vivace centro per il tempo libero, capace di accogliere nuotatori appassionati, famiglie e amanti del relax.
    Fiore all’occhiello è la piscina olimpionica da 50 metri, perfetta per l’allenamento intensivo. Accanto ad essa, una vasca media per il relax, trampolini da 1 e 3 metri, blocchi di partenza da 1 metro e un idromassaggio con giochi d’acqua. Due imponenti scivoli alti 13 metri garantiscono divertimento adrenalinico su quasi 100 metri di discesa. A completare l’esperienza: un ampio prato soleggiato con alberi, lettini e una zona con sabbia per un tocco da spiaggia urbana. I più piccoli trovano spazio in un’area dedicata, con parco giochi e piscina dedicata. A disposizione degli ospiti ci sono anche caffetteria, gelateria, chiosco e il bar “Zanzibar”, ideali per una pausa gelato, caffè o aperitivo. Da non perdere le manifestazioni estive come il Cool Swim Meeting, festival internazionale di nuoto, che dal 2016 richiama centinaia di atleti da tutto il mondo.
    Curiosità e storia
    • Anche Bud Spencer si è allenato qui, a testimonianza di una lunga tradizione sportiva.
    • Costruito negli anni ’30, è tra i più antichi stabilimenti balneari dell’Alto Adige.
    • Dopo la ristrutturazione ha mantenuto l’eleganza Art Nouveau arricchendosi di strutture moderne e inclusive.
    Chiese e abbazie
    Chiesa parrocchiale di San Vigilio
    Merano, Merano e dintorni

    Si trova nella zona di Maia Bassa, alla fine di via Piave. Il campanile attuale sorge su una base romanica alta 6 metri. L’antica chiesa gotica, eretta tra il XIII e il XIV secolo, si trova sotto l’abside dell’attuale costruzione eretta tra 1934 e il 1936. All’interno sono custodite alcune antiche reliquie romaniche e il prezioso altare gotico oltre ai numerosi affreschi risalenti al XV secolo. Ss. Messe in lingua tedesca: lunedì e martedì: ore 07.00 mercoledì da Pasqua fino a Ognissanti: ore 19.00 mercoledì da Ognissanti fino a Pasqua: ore 18.00 giovedì e venerdì: ore 07.00 sabato da Pasqua fino a Ognissanti: ore 07.00 & 19.00 sabato da Ognissanti fino a Pasqua: ore 07.00 & 18.00 domenica: 07.30 & 10.00 Uhr Ss. Messe in lingua italiana: domenica e giorni festivi stagione invernale: ore 09.00 & 11.15 domenica e giorni festivi stagione estiva: ore 09.00

    Architettura
    Terme Merano con Hotel
    Merano, Merano e dintorni

    L’acqua termale di Merano è leggermente radioattiva ed è quindi indicata per i bagni terapeutici. Per ampliare l’offerta curativa fu costruito già in tempi lontani un primo stabilimento termale. Nel 2000 il vecchio impianto è stato demolito e sostituito con un nuovo complesso progettato da un gruppo guidato dall’architetto berlinese Rüdiger Baumann. La soluzione proposta era interessante anche dal punto di vista urbanistico poiché comprendeva alcune piscine all’aperto con un parco, uno stabilimento termale e un albergo disposti attorno a una piazza centrale che richiama la Passeggiata Lungopassirio al di là del fiume. Matteo Thun ha sviluppato successivamente il progetto con un linguaggio moderno e sobrio, se non addirittura rigoroso. Sono nati così due edifici ben proporzionati che affacciano su una piazza sempre animata con una bella vista panoramica sul paesaggio e la città. L’impiego diffuso della pietra naturale in una tonalità calda mitiga la rigida geometria dell’edificio, alleggerita anche dall’inserimento di grandi superfici vetrate. Questa architettura ben riuscita rappresenta un contraltare moderno al Kurhaus al di là del fiume.

    Arte e cultura
    Monumento Dr. Franz Tappeiner
    Merano, Merano e dintorni

    Merano deve il suo aspetto a un uomo come pochi altri: il dottor Franz Tappeiner (1816-1902), medico, umanista e appassionato promotore della città. Sulla Passeggiata del Passirio si erge oggi il suo monumento, simbolo di uno spirito che ha trasformato Merano dalle sue fondamenta.
    Franz Tappeiner non fu solo un medico del suo tempo, ma un pioniere della salute intesa in senso moderno. Credeva che non si guarisse solo negli ospedali, ma anche immersi nella natura, alla luce del sole e attraverso il movimento. Fu tra i primi a riconoscere il potenziale terapeutico del clima mite di Merano, avviando progetti che resero la città un importante punto d’incontro della società europea.
    Una delle sue eredità più grandi è la passeggiata Tappeiner, uno dei percorsi panoramici più belli d’Europa. Immersa in una vegetazione mediterranea e con splendide vedute sulla città, incarna la visione di Tappeiner di rigenerazione attraverso l’esperienza della natura, un concetto molto avanguardistico per i suoi tempi.
    Il monumento, progettato da Franz Ehrenhöfer e inaugurato nel 1903, rappresenta Tappeiner in una posa pensierosa, con lo sguardo rivolto verso la città. Indossa un lungo cappotto e tiene in mano un cappello, come se si fosse fermato per un momento prima di proseguire. Sul piedistallo, una scritta latina lo onora con la dicitura “Amicus patriae”, amico della patria.
    Tappeiner stesso rifiutava ogni forma di onore pubblico: la sua modestia era una delle sue caratteristiche principali. Il monumento fu eretto solo dopo la sua morte, come segno di rispetto e gratitudine da parte di una città che aveva plasmato in modo determinante. La scelta del luogo, simbolica, non è casuale: la passeggiata lungo il Passirio unisce natura, relax e vita urbana, proprio gli elementi che Tappeiner considerava salutari.
    La sua influenza si estende fino ai giorni nostri: il suo retaggio è visibile nei viali, nei parchi curati e nei sentieri panoramici. Chi visita Merano non incontra solo una città, ma un’idea: di salute, equilibrio e gioia di vivere in armonia con la natura. Il dottor Franz Tappeiner è stato uno dei primi grandi ambasciatori di questo concetto olistico.

    Arte e cultura
    Wandelhalle
    Merano, Merano e dintorni

    La Wandelhalle di Merano è un’elegante struttura a colonnato costruita tra il 1864 e il 1866, dunque ancora prima della Belle Époque. È uno degli edifici più significativi della città dal punto di vista storico-culturale: non solo rappresenta uno dei primi esempi di architettura termale rappresentativa dell’Impero austro-ungarico, ma costituisce anche un importante trait d’union, dal punto di vista architettonico, tra il tardo Biedermeier classicista e il nascente stile liberty, con i suoi motivi decorativi e pittorici. Si stende per quasi 100 metri lungo la Passeggiata d’inverno sul Passirio, diventando un vero e proprio salotto urbano a cielo aperto: fresco e arioso d’estate, riparato e soleggiato d’inverno.

    La sua storia comincia nel 1850, quando l’allora sindaco Valentin Haller – con grande lungimiranza – promosse la realizzazione di un luogo pubblico in un’area fino ad allora utilizzata per lavare e stendere i panni. Il suo obiettivo era chiaro: dare nuova forma a Merano in quanto città termale d’eccellenza. Nel 1891 la Wandelhalle fu ampliata e arricchita di busti e targhe commemorative dedicate a personalità illustri, oltre che di vedute pittoresche dei pittori Lenhart, Complojer e Demetz – un omaggio artistico ai paesaggi altoatesini. Dal punto di vista architettonico, colpisce per la raffinata struttura in ghisa lavorata, realizzata dalla celebre fonderia viennese Griedel. Una scelta stilistica al passo coi tempi, che richiama l’eleganza delle stazioni metropolitane parigine e delle linee urbane progettate da Otto Wagner a Vienna. Nel salone d’onore centrale spicca il busto del duca Karl Theodor, celebre oculista e fratello dell’imperatrice Elisabetta, che operò proprio a Merano.

    Un tempo, la Wandelhalle era il ritrovo degli ospiti della “cura del siero di latte”, che vi passeggiavano all’alba, a stomaco vuoto, ascoltando musica leggera tra i profumi del mattino. Oggi la Wandelhalle è un luogo di incontro vivace e accogliente. Al mattino, i frequentatori dei caffè gustano il loro espresso con vista sul fiume, mentre il sabato il mercatino delle pulci richiama appassionati, collezionisti e creativi. La musica trova qui la sua cornice ideale: concerti all’aperto, piccoli eventi culturali e le classiche esibizioni termali in stile Belle Époque rendono questo spazio un crocevia culturale accessibile a tutti.

    La Wandelhalle è anche una tappa imperdibile per i giovani amanti della cultura: la sua atmosfera d’altri tempi, l’accesso diretto alla natura fluviale e le opere d’arte en plein air creano un’esperienza unica. Da qui si snodano piacevoli passeggiate lungo la Kurpromenade, passando per ville in stile Art Nouveau, il maestoso Kurhaus, fino alla celebre Passeggiata Tappeiner o al suggestivo ponte di pietra, il Ponte Romano. 

    Fortezze e castelli
    Palazzo Municipale
    Merano, Merano e dintorni

    Nel cuore pulsante di Merano, all’incrocio tra Via dei Portici e Via Galileo, sorge l’imponente municipio della città. Costruito tra il 1929 e il 1932 su progetto dell’architetto Ettore Sottsass, il municipio ha sostituito il precedente edificio risalente al periodo austro-ungarico, demolito dopo l’annessione italiana. Il nuovo edificio riflette lo spirito dell’epoca fascista, creando un contrasto con il centro storico medievale.
    L’architettura del municipio si caratterizza per la linearità delle forme e la funzionalità del design, espressione del razionalismo dell’epoca, con un linguaggio formale essenziale e un’impostazione strutturale rigorosa. Particolarmente suggestiva è la torre dell’orologio, che svetta sul panorama della città offrendo una vista privilegiata sul vicino Castello principesco. La facciata è arricchita da rilievi dell’artista bolzanino Albert Stolz, che raffigurano scene storiche, conferendo all’edificio un carattere artistico e simbolico.
    All’interno, la scalinata sorprende per l’uso di materiali pregiati come il marmo e i pavimenti in terrazzo. Le linee pulite e il design minimalista trasmettono una sensazione di modernità e funzionalità, creando un dialogo tra passato e presente. L’architettura del municipio si inserisce armoniosamente nel paesaggio urbano, rispettando il contesto storico circostante. Il municipio non è solo un edificio amministrativo, ma un monumento culturale di grande valore, che racconta la storia di Merano. È un luogo dove la memoria storica e la modernità s’intrecciano, offrendo ai visitatori uno spaccato dello sviluppo della città.
    Per gli appassionati di architettura e gli amanti della storia, il Municipio di Merano è una tappa imperdibile. Invita a scoprire la storia della città e ad ammirare l’eleganza architettonica di un’epoca passata. Una visita al municipio è un vero e proprio viaggio nel passato di Merano.

    Fortezze e castelli
    Ponte Romano
    Merano, Merano e dintorni
    Ponte Romano è il più antico ponte ancora esistente a Merano. Fu realizzato tra il 1616 e il 1617 dall’architetto brissinese Andrä Tanner per collegare il nucleo storico della città con Maia Alta, attraversando il Passirio in un punto particolarmente scenografico.
    Costruito in solida pietra locale, presenta due archi a tutto sesto di dimensioni differenti. L’andamento lievemente curvo, il parapetto merlato in pietra e l’aspetto rustico ma armonico lo rendono un vero gioiello dell’ingegneria del Seicento. La pietra porfirica utilizzata, resistente e cromaticamente in sintonia con il paesaggio alpino, conferisce al ponte un carattere unico. Un dettaglio curioso: il leggero dislivello tra i due archi celava in passato una canaletta centrale, detta “Ritsch”, che serviva per lo smaltimento delle acque reflue nel fiume.
    Attraversarlo è come compiere un piccolo viaggio nel tempo. Il parapetto merlato, di gusto tardo rinascimentale, evoca atmosfere medievali. Ancora visibili sono i resti di una grondaia in legno, testimonianza dell’antico sistema di scolo. Nonostante il nome, il ponte non ha origini romane: la denominazione “Ponte Romano” fu introdotta nel 1927 durante il periodo fascista. In realtà, la struttura in pietra fu costruita per sostituire un ponte ligneo preesistente, più volte distrutto da piene e alluvioni.
    Da allora, il ponte ha superato intatto secoli di intemperie e cambiamenti, fino al restauro integrale eseguito nel 1987. Oggi è riservato al traffico pedonale ed è molto più di un semplice passaggio urbano: è un luogo d’incontro, contemplazione e bellezza.
    Dalle sue spallette si gode una vista aperta sulla gola del Passirio, sui viali verdi e sulle cime che circondano Merano. Di giorno regala una piacevole frescura tra profumi mediterranei e aria di montagna; la sera, con le luci soffuse dei lampioni e qualche nota musicale in sottofondo, l’atmosfera diventa quasi magica.
    Tra lo sfondo alpino e il fascino del centro storico, questo pontile in pietra è diventato un punto di riferimento per passeggiatori, fotografi e spiriti curiosi.
    Arte e cultura
    Liberty - Il Kurhaus di Merano
    Merano, Merano e dintorni

    Nel cuore della città termale di Merano, direttamente sul Passirio, si erge il Kurhaus – capolavoro architettonico della Belle Époque. Inaugurato nel 1874, conquistò fin da subito l’élite internazionale con le sue linee eleganti e gli interni sfarzosi. L’attuale aspetto è frutto di un importante ampliamento realizzato tra il 1912 e il 1914 su progetto dell’architetto viennese Friedrich Ohmann, che ne definì lo stile inconfondibile: la grande cupola liberty, la rotonda e la celebre sala da ballo.

    All’apice dell’Impero austro-ungarico, il Kurhaus rappresentava il cuore mondano di Merano. Tra affreschi, stucchi e saloni illuminati da lampadari scintillanti, l’aristocrazia europea danzava, ascoltava concerti e si intratteneva con raffinatezza. Si narra che l’imperatrice Sissi amasse passeggiare nei suoi dintorni, e che anche l’imperatore Francesco Giuseppe I vi abbia fatto visita. Poeti come Rainer Maria Rilke e musicisti come Richard Strauss e Franz Lehár trovarono a Merano ispirazione e quiete. Nella sala degli specchi – oggi Padiglione dei Fiori – si eseguivano concerti da camera, mentre all’esterno, palme e aiuole fiorite creavano un’atmosfera di charme mediterraneo.

    Con il passare degli anni, il Kurhaus contribuì in modo decisivo alla fama di Merano come città di cultura e di cura, conosciuta in tutta Europa. Ancora oggi questo edificio monumentale segna con la sua imponenza lo skyline cittadino. La sua posizione privilegiata sulla passeggiata, tra piante esotiche e scorci mozzafiato sul Gruppo di Tessa, dona al centro storico un’eleganza senza tempo. Davanti ai portoni d’ingresso si passeggia all’ombra dei castagni, mentre all’interno si respira ancora lo spirito di un’epoca gloriosa: tra marmi, affreschi e decorazioni liberty, la storia si fa presenza viva.

    Ma il Kurhaus non è soltanto memoria: è un luogo vibrante, parte integrante dell’identità di Merano. Oggi ospita una fitta programmazione culturale, con eventi di respiro internazionale. Tra questi spiccano le Settimane Musicali Meranesi, con concerti di musica classica e contemporanea, ma anche balli di gala, congressi, mostre e appuntamenti enogastronomici di rilievo come il Merano WineFestival. All’interno delle sue sale, giovani talenti e artisti affermati si alternano sul palcoscenico, mentre buongustai e intenditori possono esplorare i sapori e i profumi dell’Alto Adige in occasione di eventi dedicati alla cucina e al vino. Il Kurhaus di Merano continua così a essere ciò che è sempre stato: un luogo di incontro, ispirazione e bellezza.

    Architettura
    Ampliamento della Scuola professionale provinciale Savoy
    Merano, Merano e dintorni

    La sobria architettura che ospita la scuola sorge sullo stretto lotto compreso tra l’articolato corpo di fabbrica dell’ex Grand Hotel Savoy, soggetto a tutela monumentale, e una stretta fila di case. Il volume primario cubico si rastrema leggermente ai due piani inferiori donando al solido edificio una certa leggerezza. Il rigore del progetto è mitigato anche dallo sfalsamento delle finestre, tutte di uguale formato. Una passerella in vetro leggera e trasparente collega elegantemente il nuovo edificio alla facciata del vecchio Hotel Savoy. Il contrasto estetico tra i due corpi di fabbrica è una delle ragioni del fascino esercitato dalla forma semplice della nuova struttura in calcestruzzo a copertura piana. La calma semplicità del disegno architettonico si ripropone anche negli interni, caratterizzati da sequenze di spazi trasparenti e fluidi.

    Fortezze e castelli
    Torre delle Polveri
    Merano, Merano e dintorni

    Il mastio rettangolare faceva parte dell'imponente castello Ortenstein, che si trovava in posizione dominante sopra la città. Costruito originariamente come residenza del burgravio tirolese, il castello subì numerosi rimaneggiamenti nei secoli e venne infine abbattuto nel XVI secolo, a eccezione della Torre delle Polveri. Questa fu utilizzata a partire dal 1626 come deposito di polvere da sparo, per proteggere la città di Merano da una possibile esplosione devastante durante la Guerra dei Trent'anni. Il nome della torre deriva proprio da questa funzione, e la struttura divenne una parte fondamentale delle difese cittadine.

    Con due torri sovrapposte, la Torre delle Polveri era particolarmente ben protetta dagli attacchi. A nord, sono ancora visibili i resti dei fossati difensivi, che un tempo costituivano l'ultima barriera contro gli invasori.

    Oggi la Torre delle Polveri offre una vista panoramica spettacolare su Merano e sulla valle dell'Adige. La salita ripida vale decisamente la pena: da qui si gode di un panorama mozzafiato sulla città e sulla natura circostante. La torre non è solo un pezzo di storia, ma anche un meraviglioso punto panoramico che mantiene viva la memoria della città e delle sue difese.

    Che tu sia appassionato di storia o semplicemente voglia goderti il panorama, la Torre delle Polveri è una meta imperdibile per la tua visita a Merano.


    La Torre delle Polveri si trova sulla Passeggiata Tappeiner, la quale è sostanzialmente priva di barriere architettoniche e quindi ben adatta a sedie a rotelle e passeggini, anche se è pavimentata con ghiaia. Il punto di accesso migliore alla Passeggiata Tappeiner per le famiglie con passeggini o sedie a rotelle è da Quarazze, poiché l'ingresso è in piano. Da lì la Torre delle Polveri dista ca. 1 ora a piedi. In alternativa, si può partire anche da via Galilei o dalla Passeggiata Gilf, anche se questi due sentieri presentano un dislivello di circa 60 metri. È quindi consigliabile una pianificazione accurata. Questo percorso è adatto anche alle persone anziane e alle famiglie con bambini. Lungo il percorso ci sono diverse panchine dove è possibile fare una pausa.

    L'accesso alla Torre delle Polveri è possibile solo tramite scale, quindi non è accessibile per persone con mobilità ridotta.

    Avvertenza: lungo la Passeggiata Tappeiner non ci sono bagni pubblici. Tuttavia, è possibile fermarsi nei vari ristoranti e caffè. Informatevi in anticipo sugli orari di apertura.

    Sulle passeggiate a Merano e alla Torre delle Polveri non ci sono sistemi di guida tattile o altri ausili per i non vedenti.

    Arte e cultura
    Terme storiche
    Merano, Merano e dintorni

    Chi passeggia oggi per Merano percepisce ovunque le tracce della sua lunga tradizione termale. Uno degli edifici emblematici in questo senso è il primo complesso termale di Merano, il "Kurmittelhaus", cuore storico della cultura del benessere cittadino: qui, medicina, salute e stile di vita elegante si sono intrecciati fin dall’inizio del Novecento.
    Già alla fine del XIX secolo, Merano era una rinomata città termale, località di cura, apprezzata per il suo clima mite, l’aria pura e i trattamenti salutari. Ma fu con la costruzione del centro termale nel 1906 che la città consolidò il proprio ruolo di spicco tra le strutture analoghe dell’Europa centrale. L’intento era ambizioso: offrire trattamenti all’avanguardia in un contesto di raffinata eleganza, dove il soggiorno curativo fosse anche esperienza estetica e sociale.
    Progettato dall’architetto Max Langheinrich, l’edificio colpisce per la sua costruzione a tre piani, sovrastata da una cupola. L’ingresso è preceduto da un elegante porticato colonnato semicircolare, mentre al piano nobile si accede attraverso una scalinata marmorea dai raffinati decori niellati; dal soffitto pende un imponente lampadario ligneo con statue a figura intera dai caratteristici costumi tradizionali tirolesi. Già allora, la struttura simboleggiava l’alleanza tra scienza e arte di vivere. Al suo interno trovavano spazio moderni bagni terapeutici, sale per inalazioni, impianti di fototerapia e persino un innovativo sistema di riscaldamento elettrico, in un’epoca in cui l’elettricità era ancora una novità assoluta.
    Curiosità
     I primi trattamenti proposti si basavano sul celebre programma di cure a base di succo d’uva di Merano, molto in voga tra i frequentatori internazionali dell’élite.
     Il "Kurmittelhaus" offriva cure per patologie respiratorie, disturbi circolatori e nervosi, nonché cure idropiniche con acque minerali provenienti da sorgenti locali, ideali per chi cercava una terapia dolce ma efficace.
     Oltre che terapeutico, il centro era anche un luogo di socialità: la mattina ci si dedicava alle cure, il pomeriggio si passeggiava sul Lungo Passirio o si assisteva a un concerto nella sala interna. Merano divenne così sinonimo di raffinatezza, benessere e vita culturale.
    Una visita a Merano non può dirsi completa senza un passaggio davanti al centro termale. Senza bisogno di parole, l’edificio racconta la storia di una piccola città che seppe conquistare l’Europa con la forza della natura, la qualità delle cure e una visione lungimirante del benessere.

    Architettura
    Ex “Casa del Fascio”
    Merano, Merano e dintorni

    La chiesa dell’Ospedale di Santo Spirito è uno dei principali monumenti artistici e luoghi spirituali di Merano. Fu dunque una provocazione intenzionale verso i fedeli di lingua tedesca la decisione da parte dell’amministrazione comunale fascista di realizzare una nuova Casa del Fascio proprio di fianco alla chiesa, in modo da impedirne la vista dall’ingresso della città storica. Inoltre il vecchio Ospedale dovette essere abbattuto per fare posto al nuovo edificio. Nonostante queste vicende poco decorose, il complesso rimane un capolavoro di architettura razionalista. La torre aperta ben visibile da lontano, le facciate a strisce orizzontali, le cornici sporgenti in cotto e la pianta libera fanno di questo edificio una delle opere architettoniche più interessanti dell’epoca.

    Arte e cultura
    Figure Umane
    Merano, Merano e dintorni

    Avviato nel 2015, il progetto artistico “Figure Umane” rende omaggio con dei busti a dieci personalità che hanno dato impulsi positivi alla società e alla città di Merano. L’iniziativa riprende il tema della rappresentazione plastica della figura umana, proponendone però una libera interpretazione con i mezzi espressivi dell’arte contemporanea.
    In diverse fasi sono stati introdotte tre-quattro nuove opere. Le dieci installazioni si trovano sulla Passeggiata Lungo Passirio nel tratto fra ponte Teatro e ponte Rezia, componendo una galleria a cielo aperto.
    Ulteriori informazioni sul progetto: www.kunstmeranoarte.org

    Architettura
    Ippodromo di Maia Bassa
    Merano, Merano e dintorni

    L’ippodromo di Maia Bassa è uno degli impianti di questo tipo più grandi e belli d’Europa. Sorge in posizione centrale e proprio per questo rappresenta anche un elemento ordinatore che suddivide chiaramente in due parti la città. Nel 1886 si disputò su questi campi la prima corsa ippica per la nobiltà asburgica che soggiornava a Merano, ma la vera epoca moderna ebbe inizio nel 1936 quando il regime fascista fece costruire il nuovo ippodromo su progetto di Paolo Vietti Violi, una vera archistar del tempo. La distribuzione e il ritmo delle rampe di scale, le coperture piane e l’assoluta chiarezza costruttiva fanno di queste strutture in cemento intonacato un esempio rilevante di quella via italiana al razionalismo che traeva ispirazione dal linguaggio moderno ormai classico del Bauhaus. La tribuna principale a due piani, lunga 150 metri e alta 20, è in grado di ospitare 15.000 spettatori. Dopo il restauro gli edifici dell’ippodromo hanno ricevuto il Premio di Architettura Alto Adige 2011.

    Fortezze e castelli
    Casa Museo Villa Freischütz
    Merano, Merano e dintorni
    Un antico maniero, un parco lussureggiante e storie che si celano sotto la superficie: Villa Freischütz a Merano è molto più di un semplice museo. È una testimonianza storica, una finestra su un’epoca raramente raccontata in modo così vivido in Alto Adige: il periodo tra le due guerre. Costruita nel 1909 come residenza estiva, la villa ha vissuto il periodo di massimo splendore di Merano come città termale. Tuttavia, ciò che la rende unica è la sua collezione, che proviene direttamente dalla vita della famiglia Franz Fromm, che ha abitato la casa per quasi un secolo. Qui la storia non è ricostruita attraverso i libri di testo, ma si svela nei mobili, nelle fotografie, negli abiti e negli appunti personali.
    La villa racconta un periodo di grandi cambiamenti: dalla fine della monarchia al passaggio al dominio italiano, alle nuove idee e trasformazioni culturali. Particolarmente interessante è che molti dei pezzi esposti risalgono agli anni tra le due guerre mondiali, un periodo spesso trascurato nella cultura della memoria altoatesina.
    Interessante da sapere:
    - La collezione comprende oltre 10.000 oggetti originali, molti dei quali sono stati disposti con cura nella casa, creando l’atmosfera di una residenza ancora viva.
    - Villa Freischütz offre “visite guidate degli spazi abitativi”, dove i visitatori possono muoversi liberamente tra saloni, studi e camere da letto, accompagnati dalle storie personali che si celano dietro questi ambienti.
    - Tra i motivi che rendono imperdibile una visita al museo, spicca l’enorme parco, arricchito da alberi secolari e sculture nascoste, che offre un rifugio perfetto per una pausa di riflessione dopo la visita del museo.
    Per gli appassionati di cultura, Villa Freischütz offre una nuova prospettiva su Merano: non solo come elegante centro termale, ma anche come specchio dei cambiamenti sociali. Tra dischi jazz e vasi in stile liberty, cartoline patriottiche e delicati appunti di diario, si crea un mosaico complesso come il tempo stesso. I visitatori non troveranno qui un rigido galateo museale, ma una casa viva che invita a scoprire, ripercorrere e riflettere. È proprio questo approccio che rende Villa Freischütz uno dei luoghi più affascinanti per tutti coloro che non vogliono solo conoscere la storia, ma anche viverla.
    Architettura
    Teatro comunale di Merano
    Merano, Merano e dintorni

    Sulla passeggiata Lungopassirio sorsero uno dopo l’altro vari edifici rappresentativi destinati alla nobiltà imperiale asburgica. L’architetto quarantenne Martin Dülfer, a quel tempo uno degli esponenti più in vista della corrente baroccheggiante dello Jugendstil, poté realizzare qui il suo primo teatro, a cui ne seguirono altri tre. L’edificio fu completato in soli 14 mesi sotto la direzione lavori di Wilhelm Kürschner, che in seguito sarà nominato architetto capo della città di Bolzano. La struttura in ferro del palcoscenico venne fatta arrivare da Monaco, gli arredi scenici da Vienna e le poltrone da Berlino. La costruzione originaria è stata alterata in alcuni dettagli importanti ma l’edificio resta una delle poche testimonianze architettoniche ancora esistenti dello Jugendstil in Alto Adige. Il teatro, basato su una pianta dal disegno chiaro, è suddiviso funzionalmente in palcoscenico, platea e foyer e può accogliere fino a 500 spettatori.

    Arte e cultura
    "La Misura del Vuoto"
    Merano, Merano e dintorni

    La scultura è opera dell’artista altoatesino contemporaneo Ulrich Egger. La struttura, in acciaio e cemento, è alta 4 metri, lunga 8 e si trova in viale Europa, nei pressi della stazione ferroviaria. Esprime il sogno di una vertigine visiva, ma soprattutto il fluire della vita quotidiana, il tempo e la memoria di tutti, nella circolarità dello sguardo.

    Arte e cultura
    Monumento Andreas Hofer
    Lagundo, Merano e dintorni

    Il monumento in bronzo dedicato all’eroe tirolese Andreas Hofer, situato nel piccolo parco di fronte alla stazione ferroviaria, venne eretto nel 1914 in occasione del centenario dell’annessione del Tirolo all’Austria. L’opera in bronzo realizzata dall’artista Emanuel Pendel raffigura Hofer nell’atto di compiere quel giuramento che lo porterà a sfidare il nemico per la difesa della patria e dei suoi valori. “Per Dio, Patria e Imperatore” - queste sono le parole riportate sul fronte del monumento – che l’eroe locale pronunciò. Il monumento è ancor oggi luogo di ritrovo per le cerimonie ufficiali alla presenza di diverse compagnie di Schützen provenienti anche dall’Austria, dalla Germania e dal Trentino.

    Architettura
    Giardini di Castel Trauttmansdorff
    Merano, Merano e dintorni

    I Giardini di Castel Trauttmansdorff sono stati premiati nel 2005 come giardino più bello d’Italia. Nei circa 12 ettari di superficie a verde si trovano circa 5800 specie di piante e 80 ambienti botanici, attraversati da sentieri e specchi d’acqua e fiancheggiati da padiglioni. Il castello – un tempo luogo di villeggiatura dell’Imperatrice Sissi – è stato restaurato con grande sensibilità e integrato con un ristorante e un centro visite. Di particolare interesse, accanto agli eleganti dettagli in acciaio inox di ponti, parapetti e arredi, sono la voliera e la piattaforma panoramica di Matteo Thun. Queste due costruzioni moderne danno ai giardini una tridimensionalità architettonica. Si tratta di strutture leggere e audaci in acciaio inox o acciaio zincato a fuoco che sembrano fluttuare nell’aria sopra i giardini. La piattaforma panoramica, raggiungibile tramite una serie di gradini in grigliato metallico, forma una sorta di palcoscenico sopra le cime degli alberi, mentre dalla voliera fuoriesce una passerella che si protende sul giardino con uno sbalzo quasi vertiginoso.

    Fortezze e castelli
    Porta cittadina "Porta Passiria"
    Merano, Merano e dintorni

    Nascosta nel quartiere storico di Steinach a Merano, si erge la porta cittadina Porta Passiria. La torre in pietra costituiva la porta settentrionale lungo le antiche mura cittadine che controllava l’accesso alla Val Passiria. Contestualmente, la torre faceva parte delle fortificazioni medievali destinate a proteggere Merano e a regolare il commercio. Porta Passiria è una delle tre porte cittadine ancora conservate. Una quarta porta, Porta d'Ultimo, che si trovava inizialmente lungo l'attuale Corso Libertà, fu ricostruita più ad ovest ed infine abbattuta nel 1884.
    La struttura della porta si distingue per la sua forma slanciata, articolata in tre piani, con finestrelle. Un tetto a sbalzo dalla punta acuminata corona la torre, mentre un singolo arco acuto costituisce il passaggio principale. Di particolare rilievo è l’affresco raffigurante un’aquila rossa, stemma tirolese, sulla facciata sud interna, simbolo dell’appartenenza storica di Merano alla Contea del Tirolo.
    Nel Medioevo, Porta Passiria rivestiva un’importanza fondamentale, in quanto dava accesso a importanti vie commerciali che attraversavano il Passo del Rombo e il Passo Giovo. La valle, essendo paludosa, rendeva necessarie le connessioni tra il Sud e il Nord Tirolo, l’Ötztal e Innsbruck, e la porta giocava un ruolo centrale nel traffico merci.
    Oggi, Porta Passiria è un popolare punto di partenza per passeggiate, come quella lungo il Sentiero Tappeiner, che si snoda sopra la città offrendo una vista spettacolare su Merano. Nelle vicinanze si trovano altre attrazioni, come il Palais Mamming Museum, la Torre delle Polveri e la Cappella di Santa Barbara, che arricchiscono il patrimonio culturale della città.
    Una visita alla Porta Passiria offre non solo uno spunto sulla meravigliosa architettura medievale di Merano, ma anche l’opportunità di esplorare il centro storico con le sue strette viuzze e gli affascinanti edifici storici. Un luogo dove la storia prende vita, riflettendo la ricca diversità culturale di Merano.

    Fortezze e castelli
    I portici
    Merano, Merano e dintorni

    I portici di Merano non sono solo un pezzo di storia, ma una parte vivente della città. Costruiti nel XIII secolo da Meinardo II come strada commerciale tra Piazza del Grano e Piazza Duomo, una volta erano il cuore pulsante di Merano. Con i loro oltre 400 metri di lunghezza, sono i portici più lunghi del Tirolo e oggi uniscono tradizione e modernità.

    I portici offrono un'esperienza architettonica affascinante, che ti porta dalle facciate gotiche a quelle neoclassiche. I suoi vicoli tortuosi, le scale ripide e gli archi ombrosi raccontano storie di tempi passati. Sotto gli archi, dove un tempo si svolgevano vivaci commerci, oggi trovi negozi caratteristici, caffè accoglienti e edifici storici.

    La distinzione tra i portici di montagna e quelli d'acqua, unita alla perfetta fusione di elementi storici e moderni, conferisce ai portici un fascino tutto speciale. Passeggiare per i Portici è come un viaggio nel passato – e al contempo vivo e attuale.


    La Via Portici è adatta a sedie a rotelle e passeggini. Il percorso presenta una leggera salita da piazza del Grano in direzione di piazza Duomo.

    Sotto i portici non è presente un sistema di guida tattile né altri ausili per non vedenti.

    Fortezze e castelli
    Porta cittadina "Porta Venosta"
    Merano, Merano e dintorni

    All’estremità nord-occidentale di Via delle Corse, dove inizia il centro storico di Merano, si erge Porta Venosta – in dialetto locale “Vinschger Tor” – la più occidentale delle tre porte medievali ancora conservate della città. Documentata per la prima volta nel 1290, è considerata la più antica delle tre. Il nome deriva dalla sua posizione orientata verso la Val Venosta, lungo l’antica Via Claudia Augusta che conduceva al Passo Resia e oltre.

    Nel XVI secolo fu completamente restaurata e si presenta oggi come una torre massiccia sormontata da un tetto a spiovente ricoperto di scandole. Sopra l’arco principale si sviluppano due piani, ciascuno con quattro finestre affiancate da persiane in legno. La facciata ovest è decorata da un affresco con gli stemmi dell’Austria e della Contea del Tirolo, a ricordare l’appartenenza storica di Merano all’Impero Asburgico.

    Nel corso dei secoli, Porta Venosta non fu solo punto d’accesso alla città, ma anche prigione e luogo di detenzione per debitori. Nel XX secolo rischiò più volte di essere demolita, considerata un ostacolo alla viabilità. Solo grazie all’impegno delle associazioni per la tutela del patrimonio e di cittadini appassionati fu possibile salvarla. Nel 1912 venne ampliato il passaggio centrale, mentre nel 1913 e nel 1968 furono aperti due passaggi pedonali laterali – una soluzione che ha permesso di coniugare conservazione storica ed esigenze moderne.

    Accanto alla porta si trova il convento dei Cappuccini con l’omonima chiesa, consacrata nel 1617. L’interno, semplice e sobrio, ospita altari tipici dell’ordine risalenti ai secoli XVII e XIX. Insieme a Porta Venosta, forma un suggestivo insieme architettonico dal forte valore storico.

    Oggi Porta Venosta non è solo un monumento architettonico, ma parte integrante del paesaggio urbano. Segna l’inizio di Via delle Corse, dove un tempo si svolgevano tornei cavallereschi. Oggi questa via è costeggiata da edifici storici con sporti decorati, eleganti boutique e caffè.

    Visitare Porta Venosta significa immergersi nella storia di Merano e varcare simbolicamente la soglia di uno dei centri storici più affascinanti dell’Alto Adige.

    Architettura
    Sede della Cassa di Risparmio di Maia Alta
    Merano, Merano e dintorni

    Incuneata tra i palazzi signorili Reichenbach, Rosenstein e Rundegg, di fianco a un trafficato incrocio stradale, piazza Fontana era priva di un margine ben definito verso est. Varie considerazioni urbanistiche giocavano di conseguenza a favore della necessità di completarlo. L’intento è stato realizzato spostando in avanti la facciata principale del nuovo edificio, che doveva rispettare le altezze delle vicine residenze nobiliari integrandole con un linguaggio contemporaneo. Al fronte vetrato alto due piani della banca, è stata perciò anteposta una facciata in travertino con aperture irregolari che dialogano con i fronti dei palazzi e creano un effetto trompe-l’oeil simulando un edificio di cinque piani. Il tetto sporgente segnala l’ingresso principale alla banca e al passaggio coperto dal quale si raggiungono un locale commerciale, alcuni appartamenti, i piani superiori che ospitano uffici e un garage pubblico.

     

    Fortezze e castelli
    Tennis & Padel Club Merano
    Merano, Merano e dintorni

    Il Tennis Club, in posizione centrale e dotato di ristorante, in via Piave 46, conta su nove campi in terra rossa sempre tirati a lustro, a disposizione tra aprile e ottobre, cinque dei quali dotati di illuminazione, e due campi in sintetico.

    Tra fine ottobre e fine marzo il gioco continua sui campi indoor, in ambienti riscaldati. Il centro è attrezzato con ampi spogliatoi e docce.

    Architettura
    Condominio “Die Eiche”
    Merano, Merano e dintorni

    Il complesso abitativo sorge in un tranquillo quartiere residenziale a nord dell’ippodromo. La forma rettangolare del lotto si riflette nella geometria lineare del condominio di quattro piani, composto da 16 appartamenti. La pianta e le facciate obbediscono a un disegno chiaro e semplice, lontano da qualsiasi concessione alle mode, mentre un tetto a terrazza fortemente aggettante conclude nettamente l’edificio. Per le facciate rivestite di intonaco chiaro sono state utilizzate solo due tipologie di finestre, liberamente disposte per rendere più vivace la composizione: una vetrata a piena parete per le balconate e una finestra a piena altezza per le altre zone. I parapetti colorati dei balconi contribuiscono alla generale impressione di leggerezza dell’edificio. La chiarezza programmatica del progetto ha un effetto positivo soprattutto all’interno, dove gli appartamenti accuratamente dimensionati risultano luminosi, accoglienti e facili da arredare.

    Arte e cultura
    Monumento imperatrice Elisabeth
    Merano, Merano e dintorni

    Nel cuore verde di Merano, tra le palme e le rive del Passirio, si erge su un piedistallo una figura di marmo di straordinaria grazia: la statua dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, affettuosamente chiamata “Sissi”. Pochi personaggi storici hanno segnato Merano quanto lei. Senza Sissi, la città non sarebbe forse mai diventata la raffinata località di cura che ancora oggi incanta visitatori da tutto il mondo.

    Quando nel 1870 Elisabetta giunse per la prima volta a Merano per un soggiorno di cura, trovò una cittadina tranquilla, ancora agli inizi della sua ascesa. Celebre per la sua bellezza, per la passione per i viaggi e per l’amore verso la natura, l’imperatrice cercava un clima mite e un’aria salubre per la sua salute delicata e trovò in Merano il luogo ideale. I suoi soggiorni fecero rapidamente notizia: dove soggiornava Sissi, accorrevano anche i membri dell’aristocrazia e dell’alta borghesia europea. In breve tempo, la città vide nascere alberghi eleganti, stabilimenti termali, teatri e caffè, trasformandosi in un fiorente centro culturale ed economico.

    Il Parco Elisabetta venne realizzato nel 1903 in omaggio all’imperatrice: un angolo idilliaco sulle rive del Passirio, che conserva intatto il suo fascino romantico. Fra aiuole curate e alberi maestosi, si trova la statua scolpita da Hermann Klotz, che ritrae Sissi in una posa elegante, con un velo leggero e un portamento nobile. L’atmosfera che la circonda evoca ancora oggi un’eco del fasto imperiale. La statua di Sissi a Merano è una delle poche rappresentazioni che non ne idealizzano l’aspetto. Al posto della solita posa solenne e distante, qui l’imperatrice appare pensierosa, quasi fragile: un’immagine che, forse, si avvicina di più al suo autentico carattere.

    Curiosità

    Hermann Klotz ha concepito la statua affinché lo sguardo di Sissi si posi sulle montagne, in omaggio al suo profondo amore per la natura e per le Alpi.

    Oggi, il Parco Elisabetta è non solo un luogo di memoria storica, ma anche un rifugio ideale per rilassarsi: che si scelga una panchina all’ombra degli alberi secolari o si opti per una camminata lungo la passeggiata, ovunque si è accompagnati dal dolce mormorio del Passirio e da un senso di quieta eleganza. In primavera, con la fioritura di magnolie e camelie, il parco diventa uno dei luoghi più amati da residenti e turisti.

    Passeggiare qui è un po’ come compiere un viaggio nel tempo: l’eleganza della Belle Époqueincontra la rilassata arte di vivere dell’Alto Adige. Chi visita Merano non dovrebbe  mancare una sosta alla statua di Sissi e magari lasciarsi toccare da quella stessa ispirazione che un tempo conquistò l’imperatrice.

    Chiese e abbazie
    Chiesa Evangelica di Cristo
    Merano, Merano e dintorni

    Situata sulla Passeggiata Passer, fu costruita tra il 1883 e il 1885 in stile neogotico. La chiesa appartiene alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia ed è un vero e proprio simbolo. Particolarmente notevole è la grande figura di Cristo che benedice, che sorveglia i fedeli – un capolavoro in marmo di Lasa, ispirato alla statua di Bertel Thorvaldsen.

    La costruzione della chiesa è legata allo sviluppo di Merano come località termale. Già nel 1861 i primi membri della comunità evangelica cominciarono a organizzarsi in città. Nel 1870 fu nominato il primo pastore e nel 1876 si costituì la comunità evangelica di Merano come parte della Chiesa Evangelica A.B. in Austria. Questa atmosfera aperta e cosmopolita è ancora oggi percepibile a Merano – la città ha conservato la sua ospitalità nel corso dei secoli.

    L'edificio stesso è pervaso da un'atmosfera unica. È immerso in un giardino idilliaco e dominato da un campanile appuntito. Le pareti esterne sono un vero capolavoro dell'architettura neogotica, con eleganti contrafforti e finestre a sesto acuto. L'interno è semplice, ma offre ampio spazio per la meditazione e la preghiera. Da sottolineare sono i bassorilievi in legno dell'altare e della predella, realizzati da Franz Xaver Pendl, così come l'imponente crocifisso.

    La Chiesa di Cristo non è solo un luogo di preghiera, ma anche un punto di incontro culturale. Qui si tengono regolarmente concerti di musica sacra e di organo, e chi passeggia lungo la Passeggiata Lungo Passirio ha la sensazione di trovarsi quasi in un altro paese. L'atmosfera del giardino, l'imponente edificio e l'armonia tra natura e architettura fanno della Chiesa Evangelica di Cristo una meta davvero speciale per chi visita Merano.

    Merano, come città cosmopolita, invita a scoprire diverse culture e religioni. La Chiesa di Cristo è una testimonianza straordinaria di questo patrimonio unico e un luogo che riflette sia la fede che la diversità della vita a Merano.

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