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    Cantine vinicole sulla Strada del Vino dell'Alto Adige

    Assaggia, acquista e sperimenta i migliori vini della regione. Che si tratti di una piccola cantina che lavora esclusivamente le proprie uve o di una grande cantina gestita da una cooperativa, i vini dell'Alto Adige sono caratterizzati da diversità e carattere. E sempre più cantine non puntano solo sulla qualità nel bicchiere, ma anche sulla qualità architettonica. Qui trovi tutte le cantine della regione con informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.

    Risultati
    Cantine
    St. Quirinus
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda vitivinicola biologica St. Quirinus si trova a Caldaro, ma le sue vigne sono distribuite tra Termeno e Terlano, dall'Oltradige fino alla Val d'Adige. Il cuore dell'azienda non è lontano dalle buche di ghiaccio di Appiano, un biotopo protetto con flora e fauna uniche. L'aggiunta "bio" al nome dell'azienda non è un caso, già solo per rispetto nei confronti della zona molto particolare, ma anche e soprattutto per la convinzione, la consapevolezza e lo sguardo rivolto alle future generazioni.

    Ed è per questo che Robert Sinn coltiva seguendo le rigide regole della biodinamica, che sta alla base anche della scelta innovativa e coraggiosa dei vitigni da coltivare su superfici tanto distanti tra loro e con microclimi tanto differenti. "Accanto a vitigni classici e tradizionali, ad esempio Pinot bianco, puntiamo sempre più sui vitigni resistenti alle malattie fungine" - spiega Sinn, che cita - ad esempio - Bronner, Johanniter, Aromera e Chambourcin, Prior e Cabernet Cortis.

    Dalle uve vendemmiate - sia di vitigni tradizionali che resistenti - si ottengono in cantina vini multidimensionali e longevi, con aromi complessi e intensi. I vini vengono affinati, oltre che nei classici contenitori di acciaio e nelle botti di legno, anche nelle anfore di terracotta. La strada che percorre Robert Sinn dalla vigna alla bottiglia è coerente: una strada che si orienta verso la tradizione e la storia, ma con lo sguardo al futuro.
    Cantine
    Dipoli Peter
    Egna, Strada del Vino
    No facebook, no twitter, just wine. Peter Dipoli descrive con poche parole la filosofia dell'azienda vitivinicola di Egna che porta il suo nome. In concreto: il vino non si può pianificare negli anni, è un prodotto naturale sempre diverso. Seguire una moda è irrazionale.

    E non rende giustizia nemmeno al vino. Le stagioni vegetative possono essere più calde o più fredde, più siccitose o più umide. Sarebbe un miracolo se l'uva avesse lo stesso gusto e le stesse caratteristiche ogni anno. "I viticoltori, come gli intenditori, dovrebbero semplicemente accettare questo aspetto" - Dipoli ne è convinto. Come vignaiolo bisognerebbe conservare il potenziale naturale del vino, così come l'unicità del terroir. "Il produttore ha il compito di ottenere dall'uva - così come gli è stata fornita dalla vigna - un vino che esprima il suo terroir, l'habitat e l'annata" - così il vignaiolo di Egna.

    Peter Dipoli confessa di lavorare l'uva proveniente da zone molto diverse tra loro. I suoi vigneti sono distribuiti tra Egna, Magré, Termeno e Cortaccia, si trovano ad altitudini comprese tra i 300 e i 600 m s.l.m., sono esposti a sud o a est e crescono su terreni dolomitici sabbiosi o calcarei e limosi.

    Qui prosperano viti di Sauvignon Blanc, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon - ognuno nelle zone più adatte per ciascun vitigno, coltivati con grande attenzione e vinificati delicatamente. No nonsense, appunto, just wine.
    Cantine
    STEFLHOF
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Da tre generazioni la famiglia Andergassen vinifica in proprio nella cantina della tenuta Steflhof di Caldaro. Anche oggi due generazioni si passano la staffetta: la più anziana con l'occhio rivolto alla tradizione e la più giovane attenta all'innovazione. Ma non cambia, che si tratti del padre o del figlio: il motto recita che l'annata si fa in vigna. "È qui che si decidono il bouquet e l'individualità del vino" - chiarisce Georg Andergassen.

    Nessuna meraviglia, quindi, se gli Andergassen danno importanza alla sfogliatura, alla riduzione al minimo della quantità di uva da produrre e al momento ottimale in cui vendemmiare. "Ogni anno riconoscere il momento giusto è una grande sfida" - dice Georg. Una sfida che si vince solo grazie alle conoscenze a all'esperienza, proprio ciò che serve anche per individuare il gusto dei clienti e il momento migliore per travasare, tagliare e imbottigliare.

    Il fatto che gli Andergassen abbiano il tocco giusto, lo confermano i loro vini, prima di tutti uno Chardonnay fruttato, un Kalterersee Auslese con sentori di mandorla e un Merlot pieno, affinato in botte di rovere. Chi vuole convincersi dell'alta qualità che caratterizza tutti gli anni i vini della tenuta Steflhof, lo può fare in occasione di una visita guidata alla cantina, che si conclude - come da tradizione - con una degustazione.    
    Cantine
    Weingut Donà
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Produrre un vino tipico: sembra facile, ma è estremamente difficile. "I vini tipici devono esprimere l'unicità della vite, del terreno, del microclima, del viticoltore, della zona e dell'annata" - dice Hansjörg Donà, responsabile della tenuta di famiglia che si trova a San Paolo.

    Quindi, chi vuole produrre vini tipici non solo deve conoscere nei minimi dettagli la zona, la terra e il clima, ma deve anche sapere dove un determinato vitigno troverà le condizioni migliori per esprimere tutte le sue caratteristiche. Nella tenuta Donà, a San Paolo (Comune di Appiano), si è scelto di coltivare Chardonnay, Merlot, Pinot bianco e i vitigni autoctoni Schiava e Lagrein. "I vitigni tradizionali costituiscono la base dei nostri vini" - racconta Donà.

    Anche la vendemmia si effettua in modo tradizionale, a mano, con grande impegno, con l'aiuto dei familiari e facendo attenzione alla qualità. "Puntiamo su un'uva di qualità, su una moderna tecnologia enologica e su una programmazione sostenibile e di lungo periodo" - così il viticoltore, che in cantina mette a disposizione la sua pluriennale esperienza e tutto il suo know-how. Lo scopo di tutte le fatiche è ottenere vini autentici, con un carattere unico, affinati - sia i bianchi che i rossi - in tonneau di rovere da 500 litri.

    Anche l'affinamento contribuisce alla creazione di un vino autentico, tipico. Sembra facile, come detto, ma è davvero molto complicato.
    Cantine
    H. Lun
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Distinguersi per la continuità e per la qualità - questo è l'obiettivo che la Cantina Cornaiano persegue con il marchio H. Lun. Dopo aver rilevato la cantina tradizionale, ne prosegue l'attività omaggiando il fondatore con il marchio omonimo.

    Nel 1840, Alois H. Lun propose per la prima volta un assortimento che portava il suo nome e che riuniva l'uva vendemmiata nelle migliori zone di produzione. Da allora, H. Lun è un marchio che garantisce il rispetto dei più alti standard di qualità. L'uva viene attentamente selezionata dall'enologo Gerhard Kofler in base alla zona di provenienza e alla qualità, per far sì che il vino possa esprimere il caratteristico terroir. "L'arte consiste - oggi come nel passato - nel collegare ogni vitigno alla miglior zona di coltivazione per consolidare ancor più l'unicità dei vini H. Lun" - così Kofler.

    E così ha origine un ampio assortimento di vini: Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero, Chardonnay, Müller Thurgau, Sauvignon, Gewürztraminer, Riesling, Moscato giallo, Lagrein e Schiava - uno spaccato della molteplicità di vini che si producono in Alto Adige. Tutto ciò grazie non solo al clima ottimale, ma anche ai diversi tipi di terreno. "Lo spettro varia dal porfido vulcanico al terreno derivato dalla disgregazione della roccia madre alla marna sabbiosa" - racconta l'enologo Kofler - "in questo modo ciascun vitigno può trovare il sottosuolo più adatto al suo sviluppo".

    Tutte queste caratteristiche si ritrovano nei vini H. Lun e soprattutto nella linea top del marchio, "Sandbichler", che comprende vini bianchi dall'aroma intenso e raffinato e vini rossi "maturati a lungo". Come dice Kofler, "Per tutti vale però la stessa regola: sono il risultato di una tradizione decennale".
    Cantine
    Josef Weger
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda vitivinicola Josef Weger di Cornaiano-Appiano è stata fondata nel 1820 da - come c'era da aspettarsi - Josef Weger. Chiamiamolo Josef Weger I, dato che altri tre signori omonimi lo seguiranno nella gestione. Oggi tocca al pronipote del fondatore e indovinate come si chiama? No, si chiama Johannes.

    Josef Weger I è stato un pioniere della viticoltura professionale e del commercio di vino in Alto Adige e i suoi successori ne hanno seguito le orme con successo. Già prima di fine secolo il suo vino veniva spedito in Svizzera e in tutti i Paesi dell'ex-impero austroungarico e prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale fu fondata una succursale nel Tirolo orientale. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l'azienda si allarga e l'edificio principale - quello del XII secolo - viene destinato ad ospitare i vacanzieri.

    Dall'inizio degli anni '90 Johannes Weger si occupa del vigneto, che passa a dirigere nel 2015. Si procede alla ristrutturazione della cantina e si mettono a dimora nuovi vitigni, soprattutto Pinot nero, per il quale le condizioni pedoclimatiche dell'azienda Josef Weger sono ottimali. I vigneti si trovano a 435 - 600 m s.l.m. nel paese di Cornaiano e nei suoi dintorni e producono uva bianca e rossa con cui Weger ottiene vini in purezza e con terroir marcato: con una torchiatura delicata, in contenitori di acciaio a temperatura controllata e con macerazione a freddo.

    "Nei nostri vini si deve sentire l'interazione tra paesaggio e clima e lo spirito del vignaiolo" - dice Johannes Weger. E aggiunge - ma la cosa non sorprende - "I nostri vini sono l'espressione di un'esperienza decennale trasmessa di generazione in generazione. Da Josef Weger a Josef Weger. E a Johannes Weger.
    Cantine
    Cantina vini e spumanti Braunbach
    Terlano, Strada del Vino
    Se si cercasse una zona adatta a uno spumantificio, un antico convento sarebbe senz'altro in cima alla lista. Ed è quello che succede con la cantina vini e spumanti Braunbach di Settequerce, nei dintorni di Bolzano. E, come da tradizione, lo spumante qui si produce seguendo il Metodo Classico.

    La storia del convento di Settequerce ci riporta indietro di oltre 800 anni. Donato dal vescono di Bressanone all'Ordine teutonico, col tempo fu abbandonato. Per non lasciarlo andare completamente in rovina, però, le cantine furono ristrutturate e vi venne stabilita la sede della cantina vini e spumanti Braunbach, la cui specialità è - neanche a dirlo - lo spumante prodotto con il Metodo Classico.

    Ciò presuppone anche: imbottigliamento con l'aggiunta di una selezione di lieviti e zuccheri, remuage (rotazione manuale di ogni bottiglia che viene anche leggeremente inclinata verso il basso) e - come dice l'esperto - "sboccatura" (eliminazione delle fecce).

    A Braunbach si è molto orgogliosi dello spumante brut. "Matura per 36 mesi a contatto con le fecce nobili e corrompe con il suo perlage sottile e con il suo carattere fresco, giovane e accattivante" - spiega soddisfatto Hans Kleon, responsabile della cantina vini e spumanti Braunbach.

    Oltre allo spumante si producono anche vini bianchi e rossi: Merlot, Lagrein, Cabernet, Chardonnay, Sauvignon e Gewüztraminer. Kleon conosce bene il loro segreto:"Le condizioni geologiche e microclimatiche delle nostre vigne stanno alla base dei vini succosi e gradevoli, ma anche complessi e con un carattere fortemente legato al territorio" - dice.
    Cantine
    Wilhelm Walch 1869
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    La sede dell'azienda di Wilhelm Walch si trova nel pittoresco paese di Termeno, all'interno di un ex convento di Gesuiti. La tenuta esiste sin dal 1869 e oggi - curata per 5 generazioni dalla sua creazione - è una delle aziende private più estese dell'Alto Adige.

    Proprio per la lunga storia e per la posizione insolita vale la pena dare un'occhiata e ammirare anche la sua sede. Quest'ultima non solo è stata ricavata da un ex convento, ma è dotata anche di una delle più belle cantine storiche dell'Alto Adige. Vi si trovano botti in legno magnificamente intagliate, mentre tra le vòlte della cantina si conservano le barrique.

    Poiché l'ambiente è sì pittoresco e imprime al vino il suo stampo, ma non è funzionale al lavoro in cantina, qualche anno fa si è proceduto al suo ampliamento con una cantina di fermentazione. "La nuova cantina permette - ricorrendo alle più moderne tecniche - una torchiatura delicata dei grappoli per la produzione di vini di qualità ed estremamente raffinati" - racconta Wilhelm Walch, dal quale ha avuto il nome la tenuta.

    La materia prima di questi vini di qualità si ricava dalle viti che crescono e prosperano - coltivate in modo sostenibile e nel rispetto della natura - nei vigneti situati lungo il versante della Mendola che porta a Termeno, Caldaro e Cortaccia. Sono distribuiti tra 250 e 700 m s.l.m. con una pendenza particolarmente elevata. Ne consegue che la vendemmia, rigorosamente manuale, è etsremamente impegnativa. Ci sono però anche dei vantaggi:"Questa zona" - ne è convinto Walch - "conferisce ai nostri vini una fruttuosità fresca e pulita"
    Cantine
    Baron Di Pauli
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Già alla corte imperiale di Vienna e a quella degli zar di San Pietroburgo si gustavano i vini della tenuta Baron Di Pauli di Caldaro. Alla sua lunga storia si è aggiunto un nuovo capitolo nel 1999. Allora, infatti, è stata siglata una collaborazione con la cantina di Caldaro, che si pone come obiettivo un progetto di prestigio, con vini da segmento top.

    Alla tenuta Baron Di Pauli appartengono due vigne: l'una - Arzenhof - di 10,5 ettari, situata su un ripido pendio sopra il Lago di Caldaro, e l'altra - Höfl unterm Stein - di 4,5 ettari, che si trova a Sella sopra Termeno. Data l'estrema diversità delle due vigne, anche i vitigni coltivati sono differenti. Dalla vigna Arzenhof si ottengono le uve necessarie per il taglio Bordeaux Arzio, il Lagrein Carano e il Kalterersee Kalkofe, mentre con le uve della vigna di Sella si producono i Gewürztraminer Exilissi e Enosi e un cuvée di Riesling, Sauvingon e Pinot bianco.

    Ma indipendentemente dal vitigno e dal vino, non si accettano compromessi. "La produzione è ridotta al minimo, in modo che le viti possano concentrare tutta la loro forza in pochi grappoli, vendemmiati rigorosamente a mano" - racconta l'amministratore della tenuta, il barone Carl Philipp von Hohenbühel. Le caratteristiche pedologiche dei terreni, il clima mediterranneo e gli sbalzi di temperatura tra giorno e notte contribuiscono alla produzione di vini top, nella tenuta Baron Di Pauli.

    Vini che potrebbero essere gustati anche alle corti imperiali. Se esistessero ancora.
    Cantine
    Tenuta Moser
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La Tenuta Moser a Pianizza di Sotto (Caldaro) è nata nel 2018. Ciò la rende una delle più giovani di tutto l’Alto Adige. Ma, allo stesso tempo, è una delle più grandi e senza dubbio ambiziose. Le viti crescono su dieci ettari suddivisi in due diverse zone. Le varietà rosse beneficiano del clima caldo e mediterraneo intorno al Lago di Caldaro, mentre i vini bianchi trovano le condizioni ideali sulla morena glaciale di Monticolo. Tutti, però, vanno a maturare in botti di legno di vario tipo.

    Che alla Tenuta Moser si punti alla perfezione, lo conferma anche uno sguardo alla nuova cantina perfettamente allestita e al mastro cantiniere che la gestisce. Si tratta di Gerhard Sanin, il cui nome ha già ottenuto risonanza internazionale come mastro cantiniere della cantina Erste+Neue.

    Sotto la sua egida, alla Tenuta Moser si producono circa 55.000 bottiglie all’anno. L’assortimento spazia dai vitigni PIWI come Souvignier Gris e il classico Ruländer, Chardonnay e Sauvignon, passa per Lagrein Rosé e fino a giungere a Kalterersee e Lagrein Riserva e alle cuvée Toscarosso e Merlot Cabernet.

    Chi desiderasse osservare da vicino il lavoro del mastro cantiniere, può farlo in occasione delle visite guidate settimanali alla cantina (con degustazione). E chi, oltre al vino, ama anche la birra, alla Tenuta Moser avrà di che essere soddisfatto: qui, infatti, si trova l’unico birrificio d’Europa ospitato in una cantina vinicola.

    Cantine
    Josef Brigl
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Sono poche le cantine che possono contare su una tradizione di 700 anni. La cantina Josef brigl di Appiano può. Fondata all'inizio del XIV secolo, appartiene, con un maso e 50 ettari di superficie a vite, a una delle aziende leader e più grandi dell'Alto Adige. Anno di fondazione: 1309. Già solo questa indicazione lascia strada a una sorta di reverenza per questa azienda.

    "700 anni di cultura enologica hanno senza dubbio marcato il cognome Brigl" - dice l'enologo Alberto Fortarel. "La nostra filosofia rimane comunque: investire nel futuro". Tradotto in pratica significa coltivazione tradizionale delle viti, rigido controllo durante la vendemmia e vinificazione all'insegna dell'innovazione tecnica e del rispetto dell'uva. "Vogliamo che l'unicità dell'uva possa esprimersi pienamente nel bicchiere" - spiega Fortarel.

    La lavorazione delicata dell'uva è un passo in direzione dell'affinamento mirato - a seconda del vino, in acciaio o nelle botti vecchie o nuove di rovere. Dato che le viti crescono in zone vocate con condizioni ideali per tanti vitigni, anche l'assortimento proposto dalla cantina Josef Brigl di Appiano è molto ampio e comprende tutti i vitigni altoatesini più frequenti, anche se è a tre grandi classici che si presta la maggiore attenzione: Kalterersee, Schiava e Santa Maddalena. 700 anni di storia significano anche profondo radicamento nella tradizione - propria e della viticoltura altoatesina.
    Cantine
    Putzenhof di Schweigkofler Anna
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quando le agenzie immobiliari aggiungono la dicitura "con grande potenziale" si sa già che si parla di un rudere. In quest'ottica, il maso Putzenhof di Laives-San Giacomo aveva un "enorme potenziale" già negli anni '50.

    E la famiglia Schweigkofler-Mottironi l'ha sfruttato per intero. Nel vero senso della parola. Nel 1956, Viktoria e Johann Schweigkofler acquistarono il maso Putzenhof di San Giacomo/Laives. I vigneti erano poco curati e da sostituire, l'edificio fatiscente e il viale d'accesso faticoso da percorrere. Dietro questo "potenziale", gli Schweigkofler riconobbero però il "vero potenziale": "La posizione ai piedi di una parete di porfido esposta a sud-ovest e le condizioni climatiche assolutamente favorevoli per la viticoltura " - dice il nipote Roman Mottironi, che oggi gestisce l'azienda.

    I proprietari hanno sfruttato le condizioni ideali per trasformare - in tre generazioni - un rudere in un'azienda vitivinicola di successo con una superficie a vite di 5,5 ettari coltivati nel modo più naturale possibile. Già da anni, ad esempio, non si utilizzano erbicidi. In questo modo, la materia prima per un'ampia gamma di vini cresce in modo naturale e rispettoso. Secondo gli stessi principi, nella cantina del maso Putzenhof si ottiene un interessante assortimento di vini bianchi (Chardonnay, Sauvignon Blanc e Kerner) e rossi (Lagrein, Pinot nero e un Colli di Bolzano da Schiava, Lagrein e Pinot nero). La produzione annua è di 37.000 bottiglie. Il potenziale del Putzenhof può ora essere quantificato.
    Cantine
    Tenuta Castel Sallegg
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Non si può certo negare che la Tenuta Castel Sallegg possieda dei terreni eccezionali in grado di produrre vini di grande nobiltà. I grappoli vengono infatti coltivati nei vigneti di tre masi storici, ognuno dei quali possiede caratteristiche del tutto uniche.

    I filari del Seehof, per esempio, si trovano nelle immediate vicinanze del Lago di Caldaro, tra i 230 e i 280 metri di altitudine, e vantano un clima ideale per i vitigni amanti del caldo quali Merlot, Lagrein, Cabernet Sauvignon e Moscato Rosa. Dalla VIGNA Bischofsleiten proviene invece l’omonimo e pluripremiato Lago di Caldaro.

    Poco più in alto, a 500 metri di altitudine e oltre, sono situati i terreni del Leisenhof e del Preyhof. Mentre nel primo, collocato nel cuore di Caldaro, vengono prodotti soprattutto vini bianchi, nel secondo si producono Pinot Bianco e Pinot Nero.

    Oltre alle caratteristiche spontanee donate ai grappoli da madre natura, quando si parla del gusto e della qualità dei vini di Castel Sallegg, un ruolo decisivo è rivestito anche dalla sapiente mano del mastro cantiniere. Chi decide di discendere i tre piani e gli undici metri della cantina vinicola ricca di oltre mille anni di storia, intraprende un vero e proprio viaggio nel passato. Avvolti in un’atmosfera allo stesso tempo festosa e pacifica, i vini maturano a temperatura costante per tutto l’anno. Se la tradizione e la storia sono le fondamenta della tenuta, a ispirarne il lavoro sono la curiosità e la passione per l’innovazione. Lo dimostra il fatto che Castel Sallegg è la prima cantina in Alto Adige a imbottigliare i propri vini in un’innovativa ed esclusiva bottiglia leggera, con dettagli come il cèrcine , e composta al 100% di vetro riciclato.

    “Esperienza enologica” alla Tenuta Castel Sallegg significa degustare vini nobili ed eleganti.

    Cantine
    Cora
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Per la verità Lorenz San Nicolò era, a Milano, un imprenditore di successo che non ha però mai abbandonato la sua passione per il vino. Dal 2012, con la moglie Sissi, gestisce il maso Cora a San Paolo - "come consigliere" - come dice lo stesso San Nicolò.

    E infatti: la famiglia San Nicolò non ha dimenticato del tutto la vita della città. La sala principale della loro piccola cantina è illuminata da un scintillante lampadario Jugendstil, che proviene dall'eredità dell'antico hotel Bristol di Merano e che non ha niente a che vedere con il resto della mobilia, con i trattori e con le altre macchine agricole. "Il lampadario simboleggia la nostra passione per l'eleganza, la festosità e l'euforia nei confronti della vita" - racconta Lorenz San Nicolò. Anche per questo sarebbe stato scelto il lampadario come logo del maso Cora di San Paolo.

    Questo logo adorna le etichette dei vini prodotti con l'uva ottenuta da 1 ettari di superficie vitata. E che risentono dei sedimenti risalenti all'Era Glaciale, tanto particolari. "Si tratta di terreni molto fertili che, con l'esposizione a sud-est dei nostri filari e l'intensa radiazione solare delle prime ore del mattino costituiscono condizioni ottimali per ottenere vini eccellenti" - così il vignaiolo.

    Il vino del maso Cora viene ottenuto nella cantina di proprietà dove l'uva vendemmiata - di Merlot e Moscato giallo, Cabernet Franc, Sauvignon blanc e Petit Manseng - viene torchiata delicatamente, grazie alle più moderne tecniche applicate. Per la vinificazione, inoltre, si segue l'approccio minimalista dei San Nicolò, poiché:"Solo così i preziosi aromi dell'uva possono giungere genuini nella bottiglia".
    Cantine
    Planitzer
    Montagna, Strada del Vino
    Tre ettari e mezzo di viti forniscono tutto ciò che l'osteria Planitzer di Gleno sopra Montagna può offrire. L'osteria è relativamente recente, l'azienda è più antica. Molto più antica. La sua storia comincia oltre 300 anni fa ed è collegata a quella di un convento della Val Pusteria.

    Nel convento di suore Sonnenburg presso Brunico, per lungo tempo il vino che si versava nei bicchieri e nei calici era quello dell'azienda Planitzer di Gleno. L'azienda era indebitata con le suore e doveva spedire una parte della sua produzione in Val Pusteria, notoriamente poco vocata alla viticoltura.

    Oggi, la situazione - qui, in quota sopra la Bassa Atesina - è completamente diversa. "La nostra azienda comprende l'edificio soprastante, quello sottostante con annessa cappella dedicata ai Santissimi Cosma e Damiano, circa tre ettari e mezzo di vigneti e oltre 4 ettari di bosco e pascoli" - racconta Judith Ainhauser Weissensteiner. Con la sua famiglia, è responsabile della gestione sia dei vigneti che dell'osteria Planitzer, aperta nella primavera del 2014 e che nel frattempo è diventata "il secondo pilastro" della storica azienda.

    L'azienda e l'osteria Planitzer di Gleno sopra Montagna costituiscono una vera e propria azienda familiare, nella quale i rappresentanti di tre generazioni svolgono, ognuno, il proprio compito. Due generazioni si concentrano sulla cucina: mamma Doris è una cuoca esperta, la figlia Judith le dà una mano. Mentre le viti forniscono il pilastro "liquido" dell'osteria, loro si occupano dell'aspetto più "solido".   
    Cantine
    Dominikus
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Il fatto che i vini possano invecchiare sottoterra non impressiona. Il fatto però che questa cantina sia stata costruita a mano, questo sì. Ecco perché la cantina della tenuta Dominikus di Caldaro è una particolarità. Come lo sono i vini che lì vengono prodotti, non da ultimo il Kalterersee Auslese "Dominikus", già premiato come "Schiava dell'anno".

    Responsabile della cantina della tenuta Dominikus di Caldaro è Georg Morandell, mentre l'infrastruttura di San Giovanni al Lago è opera di suo padre. "Il capolavoro della sua vita" - come dice Morandell, scavata sotto i vigneti solo con piccone e vanga: un lavoro di oltre 30 anni. "Un risultato eccezionale, per un uomo solo" - commenta Georg Morandell.

    Dal padre non ha ereditato soltanto una cantina unica nel suo genere, ma anche la passione per il vino. "Da decenni vinifichiamo in proprio e vendiamo il nostro vino esclusivamente nel nostro maso" - così il vignaiolo. Tutte le attività sono portate avanti da lui e dai suoi familiari - con grande esperienza e un notevole bagaglio di know-how.

    Hanno così origine vini pregiati, di carattere - Pinot bianco, Gewürztraminer, Schiava, Lagrein e lo spumante "Dominikus" - per i quali Georg Morandell è alla costante ricerca di nuove vie. "Nel 2017 ho provato per la prima volta a vinificare una parte della nostra uva in anfora" - ricorda il viticoltore. Le anfore sono state sitemate in un angolo della cantina-labirinto e si è atteso con ansia il risultato. Il suo commento:"Negli antri sotterranei, con temperatura costante e umidità relativa ideale, il vino può invecchiare - come secoli fa".
    Cantine
    Tenuta Andi Sölva
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Nel 2005 Andreas Sölva rileva il vigneto di famiglia a Caldaro e dal 2007 produrre vini con l'ambizione e la vocazione di trasmettere l'unicitá e la varietá della regione che circonda il Lago di Caldaro. Accompagna l'uva, sostiene i processi naturali e lavora orientato esclusivamente alla qualitá. Il scopo é quello di raccogliere l'uva sempre quando ha raggiunto la maturazione ottimale.

    I vigneti sono situati a Caldaro e dintorni. La plaga viticola „Pulvernoa“ (a 300m slm) é cosparsa di viti, che hanno tra 80 e 100 anni, di Schiava grossa e Schiava gentile; in una parte di questa plaga coltivo anche del Cabernet Franc e della vite Tannat. Nella plaga Barleit (400m slm) coltivo esclusivamente piantagioni d'uva Pinot bianco. La terza Plaga (420 m slm,) si trova nella frazione di Pianizza di Sopra, qui raccoglie dal 2008 Pinot Grigio Renano.
    Cantine
    Azienda Vinicola T. Pichler
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Thomas Pichler conosce il vino in tutte le sue sfaccettature e certo più approfonditamente di tanti altri. E questo non solo perché è nato in una famiglia di viticoltori di Caldaro e quindi è cresciuto a contatto diretto con il mondo viticolo, ma anche perchè lavora da quasi 30 anni presso diversi laboratori enologici. Dato che però ovviamente non gli è stato sufficiente conoscere il vino in condizioni di laboratorio, lo produce anche in proprio - alla tenuta Thomas Pichler di Caldaro.

    Con un simile percorso, la domanda sorge spontanea:"Quanto del know-how di laboratorio viene applicato anche nella pratica?" - e la risposta di Thomas Pichler è sorprendente:"Quando si tratta di produrre vino non tengo in conto la teoria" - dice - "e per tutte le decisioni mi fido piuttosto delle mie sensazioni, dell'odorato e dell'olfatto, oltre che del gusto". Non si tratta quindi di utilizzare tutti gli strumenti a disposizone per produrre "vini di moda", ma di dare vita a vini caratteristici, legati al territorio e al vignaiolo e che esprimano l'essenza del vitigno. Di conseguenza, la scelta varietale è fondamentale, anche se il cuore del vignaiolo batte soprattutto per i vitigni autoctoni e per i vini classici.

    Oltre la metà della produzione è costituita da Kalterersee e da Lagrein, ai quali si aggiungono anche Chardonnay e Sauvignon. E anche per la vendita Thomas Pichler segue vie non convenzionali: i suoi vini vengono venduti nella rivendita della tenuta, tramite vinoteche selezionate o ai gestori del comparto gastronomia.
    Cantine
    Weingut Tenuta Rohregger
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Stephan Rohregger ha rilevato la tenuta Prälaterhof dai suoi genitori solo nel 2019. Sarebbe però davvero sbagliato credere che il giovane viticoltore manchi di esperienza. In fondo, Rohregger non ha alle spalle solo una formazione come enologo, ma anche diverse esperienze raccolte come cantiniere presso una grande e famosa cantina privata altoatesina.

    Stephan Rohregger si descrive come "ambizioso e alla continua ricerca della qualità". Il che, in concreto, significa che la qualità è l'obiettivo, al quale il vignaiolo e l'enologo - due in uno - lavorano con rigore. "Tutti i vini vengono affinati - come da tradizione - in contenitori di cemento o in botti di legno e vengono invecchiati almeno un anno" - così Rohregger. In questo modo si ottengono vini non solo di alta qualità, ma anche piuttosto noti. Non si tratta quindi di vini mainstream, ma di vini che esprimono le zone nelle quali crescono le viti, le vigne della tenuta Rohregger di Pianizza di Sotto, nel Comune di Caldaro. Il vignaiolo ne parla utilizzado il termine "molto interessanti".

    Le vigne si trovano in parte a Caldaro, a 440 m s.l.m. Sono viti di Schiava che hanno fino a 90 anni, oltre che di Pinot grigio e Sauvignon. Altre vigne della tenuta Prälatenhof si trovano nel Comune di Cortaccia, a Corona, a 800 m s.l.m., dove crescono viti di Sauvignon, Pinot nero e Pinot bianco.

    Due vigne, due zone completamente diverse, cinque vitigni e un'unica, grande sfida per la terza generazione di Rohregger al Prälatenhof: produrre vini pregiati.
    Cantine
    Ferruccio Carlotto
    Ora, Strada del Vino
    La storia della famiglia Carlotto si legge come un romanzo dal titolo "In tre generazioni da mezzadri a dinastia vitivinicola". L'ultimo reponsabile della dinastia è Ferruccio Carlotto, che cura i vigneti a Ora, proprio nel cuore del territorio altoatesino più vocato per la coltivazione del Pinot nero.

    Le basi per il successo della storia della famiglia Carlotto furono poste nel 1940 da Umberto Carlotto, mezzadro al castello di Mazzon.Il mezzadro lavorava i terreni sotto la propria responsabilità, mentre il proprietario si assumeva il rischio economico e gli utili. Umberto ha adempiuto i propri compiti per 50 anni, affiancato dapprima dal fratello e poi dal figlio Ferruccio.

    Ed è proprio quest'ultimo che - nuovo millennio, nuova buona sorte - nel 2000 osa e si butta nell'imprenditoria. Con la figlia Michela comincia a coltivare, a Ora, sei ettari a vite. Il 70% della superficie è destinata al Pinot nero - e non a caso. "L'orientamento nord-sud dei filari e il terreno argilloso sono buone prerogative per ottenere un Pinot nero rotondo e speziato con tannicità gradevole e sentori delicatamente fruttati" - spiega Ferruccio Carlotto.

    Un altro vitigno coltivato a Ora è il Lagrein (per un quarto della produzione annua della tenuta). Le viti crescono su terreni alluvionali ciottolosi del Rio Nero, mentre la Schiava viene coltivata in una piccola zona ricavata ad hoc nel 2013. Come tributo alla tradizione.
    Cantine
    Tenuta WeineWolf
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    WeineWolf nasce dalla passione per la natura . “Faccio il vino con quello che mi offre madre natura”, è con questo pensiero che Wolfgang Ladurner ha deciso di iniziare a produrre il proprio vino. Un sogno coltivato negli anni, un progetto cresciuto nel tempo con l’obiettivo di arrivare ad avere la propria azienda vinicola. Fin da piccolo trascorreva le sue giornate in vigneto, dove ha imparato ad ascoltare e conoscere le viti. Nel 1990, Wolfgang Ladurner fonda la W.Ladurner Srl azienda che si occupa di importare e distribuire macchinari per il riciclaggio, sempre con il sogno di occuparsi un giorno di vino. Un sogno che non tarda a realizzare: nel 2002 acquista il primo ettaro di terreno agricolo che inizia a coltivare nel 2004. Ha fin da subito le idee chiare sui suoi vigneti: li vuole terrazzati, con coltivazioni ad alta densità, posizionati a diverse altezze per ottenere il meglio dal territorio e dalla natura.

    Anno dopo anno osserva l’area di Caldaro e decide di comprare nuovi appezzamenti che possiedano il tipo di suolo, il clima, l’esposizione e l’altitudine adatte per coltivare le diverse varietà. Il progetto si concretizza nel 2013 con la nascita di WeineWolf e dei suoi vini Grand Cru, frutto dell’amore e della passione per la natura, coltivati fin da bambino.

    Ma non finisce qui: il sogno continua con la costruzione della cantina, un progetto che unisce la famiglia Ladurner a tutti amanti del mondo del vino che scelgono WeineWolf.
    Cantine
    Franz Haas
    Montagna, Strada del Vino
    Da sempre l’azienda Franz Haas lavora per esprimere al meglio la qualità dei vini che produce. Nasce nel 1880 e viene tramandata da otto generazioni al primogenito, sempre Franz.

    Negli anni Ottanta gran parte dei vigneti vengono rinnovati, lasciando spazio alle varietà più consone al tipo di “terroir”. Vengono lavorate le uve provenienti da circa 60 ettari vitati, suddivisi tra proprietà, affitti e conferenti. Gli impianti partono da un’altitudine di 220 metri fino a raggiungere 1.150 metri, con una grandissima variabilità di microclima e di terreno, dalla sabbia porfirica, all’argilla fino a terreni ad alto contenuto di calcare.

    Nell’anno 2000, per motivi legati al cambiamento climatico, vengono presi in affitto diversi ettari ad altitudini che oggi arrivano fino a 1.150 metri sul livello del mare che attualmente sono tra i vigneti più alti dell’Alto Adige. A distanza di oltre vent’anni, la scelta di piantare viti a quelle altitudini è risultata ottimale per la produzione di vini longevi, profumati e con una spiccata acidità, data anche dalla buona escursione termica tra giorno e notte ed alle quattro ore giornaliere di sole in più. I vigneti sono tutti collocati nei comuni di Montagna, Egna, Trodena e Aldino.

    Da sempre abbiamo un occhio di riguardo nei confronti delle nostre vigne di cui ci prendiamo cura esclusivamente con sostanze organiche per favorire il processo naturale di coltivazione e fertilizzazione. I nostri vigneti non sempre sembrano giardini impeccabili, spesso l’erba tra i filari è alta ma, così facendo, si porta avanti il processo naturale dell’impollinazione, la riproduzione di fiori e di insetti che vanno estinguendosi e soprattutto si dà la possibilità ai nostri figli di vedere ancora dei campi fioriti.

    Franz Haas è riconosciuto da sempre come grande appassionato e cultore del vitigno più ostico, più sensibile, ma anche più appagante: il Pinot Nero. Malgrado tutta l’attenzione, l’impegno e la fatica, non sempre il prodotto è all’altezza delle sue origini e quindi la nostra selezione, lo „Schweizer“, non sempre viene immessa sul mercato. Vengono vinificate con la stessa attenzione altre varietà appartenenti un po’ a tutta la gamma dei vini altoatesini.

    Altro dettaglio che contraddistingue Franz Haas è il collegamento con l’artista Riccardo Schweizer, realizzatore delle etichette dei vini che, nel corso della propria carriera, ebbe modo di collaborare con artisti rinomati come Picasso, Chagall, Cocteau, Paul Éluard e Le Corbusier.
    Cantine
    Azienda Agricola Haderburg
    Salorno, Strada del Vino
    Un vigneto a Pochi, uno a Chiusa, qualche vite a Termeno e a Cortaccia: sotto uno stesso tetto , quello dell'azienda vitivinicola Haderburg, regna la diversificazione. Il Leitmotiv, però, non cambia: nell'intera azienda si applicano le linee-guida della coltivazione biodinamica. "Ciò significa che rispettiamo le leggi della vita e che teniamo conto delle forze che agiscono sulle e nelle sostanze viventi" - racconta Alois Ochsenreiter, proprietario dell'azienda Haderburg di Salorno.

    Sembra che la biodinamica coinvolga in prima linea gli animali allevati in azienda e che hanno libero accesso ai vigneti, ma anche la scelta dei preparati con cui si trattano i terreni e le viti. Nei 13 ettari di vite - suddivisi tra la vigna Hausmannhof a Pochi, la vigna Obermairlhof a Chiusa, e altri vigneti a Termeno e a Cortaccia - si utilizzano piante medicinali, oltre a letame e silicio, tutte sostanze naturali.

    L'assortimento comprende Chardonnay, Sauvingon Blanc, Pinot nero, Sylvaner, Riesling, Gewürztraminer, Müller Thurgau, Pinot grigio, Merlot e Cabernet Sauvignon.

    Come se non bastasse, l'azienda Haderburg ha in serbo un'altra peculiarità: da quasi 50 anni produce spumante con metodo classico e con invecchiamento di 2 - 8 anni. "Per eliminare i lieviti residui, le bottiglie vengono sottoposte a remuage e alla sboccatura" - racconta Ochsenreiter, che aggiunge:"Fino all'imbottigliamento, prendiamo in mano ogni bottiglia più di 40 volte". Un grande impegno dal quale deriva un gusto inconfondibile.   
    Cantine
    Hartmann Donà
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "Mi interessano i vini non convenzionali, quelli che mostrano con orgoglio o anche con ostinazione il proprio carattere". Hartmann Donà, direttore della tenuta omonima di Cornaiano, non ama i mezzi termini. E questo lo si nota prima di tutto dai suoi vini.

    La base per ottenere un buon vino si fonda su una profonda conoscenza e sulla conseguente interpretazione del terreno, del vitigno, del clima e della loro interazione. Si riferisce proprio a questo quando dice:"Solo così nascono prodotti originali, con lievi differenze da anno ad anno che contraddistinguono solo i prodotti naturali e genuini".

    Per Donà si è trattato, prima di tutto, di comprendere la sua vigna soleggiata, ventilata, situata a 450 m s.l.m. a Cornaiano, il suo terreno morenico e le sue viti contorte di 40 - 50 anni. Ha dovuto capire come, attraverso l'attenzione e la cura, si sviluppano pochi grappoli con acini piccoli e molto gustosi. E come da essi si possano ottenere 35.000 - 40.000 bottiglie di vini "eleganti e armonici, carichi di freschezza alpina e mineralità" - come li descrive Donà. Sembra proprio che il viticoltore abbia capito tutto, e anche nel dettaglio. I suoi vini di Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer, Pinot nero e un elegante Lagrein sono emozionanti, profondi e di lunga durata, per veri intenditori. O, come dice Donà, "vini che fanno bene".
    Cantine
    Dürer Weg
    Salorno, Strada del Vino
    Alla fine del XV secolo, un pittore di Norimberga era in cammino da Salorno verso la Val di Cembra. Si chiamava Albrecht Dürer. In omaggio all'artista e al suo viaggio transfrontaliero, il sentiero da lui percorso e un'azienda di Salorno portano il suo nome. Si tratta del Sentiero del Dürer e dell'omonimo progetto di territorio.

    L'azienda vitivinicola si trova sì a Salorno, nella parte più meridionale dell'Alto Adige, ma è parte integrante della cantina LaVis, che ha sede nel Comune trentino che porta lo stesso nome. Due zone dello storico Tirolo che crescono insieme. Anche la cantina è una cantina sociale molto diversificata: vigneti che crescono tra i 200 e gli 800 m s.l.m. e un assortimento che spazia dallo Chardonnay al Pinot bianco, dal Müller Thurgau al Merlot, dal Pinot nero al Lagrein e alla Schiava.

    In tutto ciò, l'azienda Dürer Weg di Salorno gioca un ruolo speciale - non da ultimo grazie al clima favorevole. "Qui il caldo clima mediterraneo incontra la crudezza delle Alpi" - racconta Pietro Patton, Presidente della cantina LaVis. "Questa particolarità, unita alle peculiarità pedologiche, rappresenta la base per la tipica nota minerale che contraddistingue i vini di questa regione".

    Il territorio montano lascia la propria impronta nei vini dell'azienda Dürer Weg così come influenza la modalità di coltivazione delle viti. Il che prevede un approccio attento alle risorse naturali. "I nostri vini riflettono una tradizione vinicola che riunisce natura e tecnica" - così Patton. Anche così si superano le frontiere.
    Cantine
    Azienda Vinicola Lieselehof
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quando, a metà del XIX secolo, Franz Morandell costruì un maso, decise di perpetuare il nome della moglie che si chiamava Elisabeth, amorevolmente abbreviato in "Liesele".

    Oggi, l'azienda vitivinicola Liesele di Caldaro è un bellissimo podere, nel quale confluisce il sapere di 3 generazioni di viticoltori e gestito da Werner Morandell, pronipote di Liesele. Dire che la passione per il vino è già nella culla dei Morandell può sembrare una banalità. Che però corrisponde alla realtà. Già il nonno di Werner era viticoltore e suo padre Gottlieb-Amadeus si dedicò all'innesto delle barbatelle e le produsse per i vivai del luogo.

    Anche Werner Morandell si interessa alla viticoltura in modo molto approfondito, ha addirittura scritto un volume sull'argomento e con la sua azienda è partner dell'istituto nazionale di viticoltura di Friburgo in Brisgovia. L'attenzione maggiore è rivolta ai vitigni resistenti alle malattie fungine (PIWI), alla coltivazione biologica di vitigni tradizionali (Schiava e Cabernet) e alla vinificazione "naturale". "Ciò significa che durante la vinificazione è ammesso il ricorso a pochi fitosanitari di origine naturale e che rinunciamo volontariamente all'impiego di sostanze di origine sintetica" - specifica Morandell.

    Il grande orgoglio dei Morandell sono i vini ottenuti esclusivamente da vitigni PIWI, nei cui filari non si utilizzano erbicidi e per i quali devono essere rispettate severe norme per quanto riguarda la quantità di grappoli per pianta. Per loro è stato sviluppato addirittura un marchio specifico: Green Mountain Wine.  
    Cantine
    Tenuta Morandell
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Da uovo a larva a pupa a farfalla. Come dire: da tralcio a fiore a grappolo a vino. Armin Morandell, della tenuta omonima di Caldaro, ha intuito le similitudini tra questi due fantastici processi di trasformazione che avvengono in natura. E allora non deve sorprendere il fatto che i nomi di tutti i vini di Morandell richiamino le farfalle.

    La tenuta Morandell si trova sopra il Lago di Caldaro e i suoi vigneti si estendono in diverse zone e ad altitudini comprese tra 200 e 500 m. Pur essendo tutti molto soleggiati, hanno un microclima diverso e le viti crescono su terreni che variano da ghiaioso calcareo ad argilloso rosso. "Questa varietà ci permette di coltivare vitigni specifici nelle zone più vocate e di ottenere di conseguenza vini di carattere" - commenta Armin Morandell.

    Il giovane vignaiolo si concentra sul Pinot grigio, sulla Schiava, sul Merlot e sul Cabernet Sauvignon, "un pugno di vitigni" - come lui stesso ammette - "che noi produciamo seguendo tutte le regole dell'arte". E che vengono venduti. E così le farfalle sono diventate il loro marchio - i nomi dei vini ricordano quelli di diverse specie di farfalle e le loro etichette si confondono con le loro ali. "Vini e farfalle: entrambi sono il fantastico risultato di un processo di trasformazione che si è concluso" - racconta Morandell per spiegare il suo pensiero.

    E poiché la farfalla è una creatura sensibile è adatta anche alla filosofia della tenuta Morandell:"Lavoriamo con un approccio olistico, ci dedichiamo con passione alla cura delle nostre viti e puntiamo ad una coltivazione sostenibile". 
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