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    Cantine vinicole a Bressanone e dintorni

    Assaggia, acquista e sperimenta i migliori vini della regione. Che si tratti di una piccola cantina che lavora esclusivamente le proprie uve o di una grande cantina gestita da una cooperativa, i vini dell'Alto Adige sono caratterizzati da diversità e carattere. E sempre più cantine non puntano solo sulla qualità nel bicchiere, ma anche sulla qualità architettonica. Qui trovi tutte le cantine della regione con informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.

    Risultati
    Cantine
    Villscheiderhof
    Bressanone, Bressanone e dintorni
    Il nome dell'azienda Villscheiderhof di Bressanone ha origini ladine e fa riferimento alla falciatura. Ed è proprio la falce che occupa un posto nello stemma dell'azienda, mentre il suo utilizzo tra le vigne è invece molto meno diffuso. Ciò nonostante, all'azienda Villscheiderhof si lavora al seguito della tradizione.

    Dal 1997 Florian Hilpold gestisce l'azienda ereditata dal padre, con i suoi vigneti abbarbicati su ripidi pendii ed esposti a sud e a est. "Qui, a 700 m s.l.m., i terreni sono pietrosi, poco calcarei, magri e permeabili all'acqua e producono vini molto interessanti" - dice il vignaiolo.

    I vini ai quali si riferisce Florian - che nel frattempo lavora con il figlio Meinrad - sono innanzi tutto bianchi: soprattutto Sylvaner, Kerner e Riesling - i vitigni tipici della Valle Isarco. Ogni anno, 25.000 bottiglie lasciano la cantina dell'azienda, ma una parte della produzione viene venduta anche nella rivendita vini ricavata nel 2004 dalla vecchia stalla del Villscheiderhof. Chi decide di degustare qui i vini dell'azienda avrà modo di capire che si tratta di vini bianchi freschi, eleganti e fruttati con un equilibrato rapporto tra acidità e grado zuccherino. Il prodotto che però rende più orgoglioso in assoluto Florian Hilpold è il Passito del Villscheiderhof. "Gusto di miele e frutti canditi, con retrogusto persistente: una combinazione straordinaria di profumi di torrefazione e un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità" - così lo descrive Hilpold.

    Quando i vignaioli vanno in estasi!
    Cantine
    Cantina Valle Isarco
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Produrre vini ricchi di mineralità, fruttuosità ed eleganza, con un forte carattere individuale: questa è la filosofia della cantina Valle Isarco, la più giovane dell'Alto Adige e che con 135 soci è anche la più piccola cantina sociale altoatesina e la più settentrionale d'Italia - chiara e semplice. Senza compromessi.

    Le viti crescono su erti terrazzamenti situati tra i 250 e i 1.000 m s.l.m. - il lavoro è faticoso e spesso solo manuale. Proprio in queste condizioni è fondamentale lavorare in sintonia con la natura, rispettare le scarse risorse naturali e produrre quanto più possibile secondo le leggi naturali. Anche l'altitudine porta con sè però qualche vantaggio: il momento ottimale per vendemmiare cade tardivo, nella stagione, e le viti possono così approfittare di tante giornate autunnali con temperature diurne ancora elevate e con notti più fresche che si ritrovano poi nelle quasi 950.000 bottiglie di vino prodotte ogni anno.

    "Il clima particolare della Valle Isarco, i suoi terreni minerali e la vendemmia tardiva sono condizioni ottimali per ottenere vini freschi, fruttati e minerali" - racconta Stefan Donà, dal 2023 enologo della cantina Valle Isarco. Fiore all'occhiello della sua cantina sono gli eccellenti Sylvaner, Kerner, Müller Thurgau e Grüne Veltliner, che rappresentano non meno del 98% dell'assortimento. Si riconoscono grazie al profilo stilistico e alla struttura dell'acidità inconfondibili e alla loro tipicità estremamente marcata. La qualità - lo si sa molto bene alla cantina Valle Isarco - non conosce compromessi.
    Cantine
    Häuslerhof
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni
    Per zone particolari bisogna scegliere vitigni particolari. O, meglio, straordinari. E Konrad Delazer fa proprio questo, con la sua famiglia. I vigneti di maso Häuslerhof a Naz/Sciaves - all'estremità settentrionale del comprensorio viticolo altoatesino - ospitano il vitigno Portoghese.

    Si tratta di una vecchia varietà di vite, la cui origine è da ricercare nell'attuale Slovenia, dov'è nato da un incrocio tra Blauer Zimet e Grüner Sylvaner. È un vino molto apprezzato nell'area sud-orientale del Vecchio Continente, mentre la superficie destinata alla sua coltivazione in Europa centrale sta gradualmente diminuendo. La decisione della famiglia Delazer di lavorare proprio con questo vitigno è decisamente un "andare contro corrente".

    Konrad Delazer condivide questa scelta con la moglie Karin (in passato "reginetta delle mele") e con i figli Sabrina e Philipp. Il Portoghese viene coltivato su una parte della superficie vitata del maso, che si trova a 820 m s.l.m. "Oltre al Portoghese, nel nostro assortimento ci sono anche vini bianchi classici, come il Müller Thurgau" - racconta Konrad Delazer. "In fondo, la Valle Isarco è un territorio ideale per produrre vini bianchi". Puntare su due pilastri su una superficie tanto minuscola fa parte del curriculum di Konrad Delazer.

    Vignaiolo appassionato, per lungo tempo si è guadagnato il pane come cuoco. E non basta, Delazer è anche un'esperta guida di mountain bike, il che non c'entra molto nè con la cucina nè con la viticoltura.  
    Cantine
    Rielinger
    Barbiano, Bressanone e dintorni
    Un maso del XIII secolo e un prodotto importato dal Palatinato: maso Rielingerhof, a Collalbo sul Renon, ha più di 800 anni, ma solo dal 2011 vi si lavora l'uva vendemmiata - anche di Riesling. Il vignaiolo Matthias Messner ha imparato ad amare questo vitigno durante i suoi anni di formazione nel Palatinato.

    E il Riesling trova qui condizioni ideali per crescere, svilupparsi e dare il meglio di sè. Già all'inizio del XIII secolo, nei doumenti dell'epoca si cita maso Rielingerhof a Siffiano, una frazione di Collalbo sul Renon e un torchio risalente a quel periodo è ancora conservato nella cantina a testimonianza della tradizione vitivinicola ultrasecolare del maso, che dal 1956 è di proprietà della famiglia Messner.

    Ora lo scettro del comando è toccato a Matthias Messner, che ha imparato l'arte del "fare il vino" in Alto Adige e in Germania. "Dal Palatinato ho portato con me l'amore per il Riesling, che esprime tutta la sua qualità se cresce su terreni minerali" - così Messner. Contribuiscono alla produzione di questi vini minerali e fruttati non solo i terreni, ma anche l'altitudine alla quale si trovano i 2 ettari di vite (750 m s.l.m.!), l'esposizione a sud delle colline e non da ultimo la loro pendenza - "che arriva fino al 75%" - spiega Messner.

    In condizioni estreme come queste si può soltanto lavorare a mano. Messner, inoltre, coltiva le sue vigne rispettando le regole della produzione biologica. Tutti i vini prodotti a maso Rielingerhof - i bianchi Blatterle, Müller Thurgau e Kerner e i rossi Schiava e Zweigelt, oltre a un passito, sono certificati bio.
    Cantine
    Huber Andreas, Pacher Hof
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni
    Otto ettari per otto vitigni. Vero, questa corrispondenza può essere del tutto casuale, ma per tutto il resto Andreas Huber della tenuta Pacherhof di Novacella a Bressanone lascia ben poco al caso. Qui dominano la competenza, l'impegno, la passione e l'eredità di un "pioniere del vino".

    Il pioniere in questione è Josef Huber, nonno di Andreas, che oggi gestisce la tenuta. Nelle vene di entrambi scorre il vino - la tenuta Pacherhof esiste sin dal 1142. Ai suoi tempi, nonno Josef intraprese alcuni viaggi di ricognizione, durante i quali venne a sapere che per il tipo di terreno e per le condizioni di esposizione della Valle Isarco, quelle erano le terre più adatte alla coltivazione di Sylvaner, Pinot grigio e Gewürztraminer. Per primo puntò sul Kerner - impensabile oggi eliminarlo dall'assortimento dela Valle Isarco.

    Andreas Huber non ha certo calcato impreparato queste autorevoli orme. La sua formazione presso l'istituto per la viticoltura di Veitshochheim (Würzburg) lo accompagna oggi nella sua attività in vigna e in cantina, dove può mettere a disposizione tutta la sua competenza e il suo know-how. Alla tenuta Pacherhof di Novacella hanno origine vini secchi dotati di grande fruttuosità e mineralità. "Per mantenere le caratteristiche della vite e della terra ricorriamo a una lavorazione delicata dell'uva e rinunciamo consapevolmente all'affinamento in barrique" - racconta il vignaiolo-enologo.

    L'eredità di suo nonno vive ancora e si riflette anche nella scelta varietale. Accanto a Müller Thurgau, Grüner Veltliner e Pinot grigio si coltivano anche Riesling e Sylvaner. E Kerner, naturalmente. In ricordo del nonno.
    Cantine
    Garlider - Christian Kerschbaumer
    Velturno, Bressanone e dintorni
    Sulle colline soleggiate che sovrastano Velturno in Valle Isarco prospera l'azienda vitivinicola Garlider. Christian Kerschbaumer segue la sua filosofia, assolutamente peculiare: vuole mantenere le caratteristiche della pianta di vite e del terreno in cui cresce nel vino che produce. Le regole della produzione biologica sono una tessera del puzzle di questa filosofia.

    La sostenibilità non è l'unico argomento a favore della coltivazione biologica, secondo Kerschbaumer, anche gli effetti secondari di questa modalità di produzione nel vino sono minori di quelli della produzione convenzionale. In cantina, il vignaiolo della Valle Isarco utilizza in prevalenza lieviti autoctoni - un'altra tessera del mosaico di un vino genuino.

    A proposito, all'azienda Garlider "vino" sta per vino bianco. Innanzi tutto, ma non solo. Su una piccola area si coltiva l'unico Pinot nero della Valle Isarco; per il resto, la stragrande maggioranza dei vitigni coltivati sono bianchi. "In Valle Isarco, i vitigni bianchi trovano condizioni dure, ma ottimali che possono rimarcare ancor più il loro carattere" - di questo è convinto Kerschbaumer.

    Queste condizioni sono rappresentate da temperature elevate durante il giorno e notti fresche, una buona ventilazione e terreni costituiti da un miscuglio di filladi di quarzo. "Tutte queste peculiarità contribuiscono, insieme, a conferire ai vini bianchi l'aroma fruttato e sottile, l'eleganza audace e l'asprezza individuale e secca" - spiega il responsabile dell'azienda Garlider di Velturno.

    Nessuna meraviglia, quindi, se i vini dell'azienda Garlider finiscono in prima pagina. Secondo il critico enologico inglese Stuart Pigott, Christian Kerschbaumer è uno dei produttori di vino più ambiziosi della Valle Isarco. E scrive:"Soprattutto i suoi vini bianchi sono di gran classe".
    Cantine
    Tschiedererhof
    Varna, Bressanone e dintorni
    Sui 6 ettari di maso Tschiedererhof a Varna, la famiglia Jöchler coltiva meli, vite e ortaggi. Gran parte dell'uva che produce viene conferita alla cantina sociale e solo da una modica quantità di uva lavorata in proprio si ottengono interessanti vini. Anomali per la Valle Isarco: sono rossi.

    Il Comune di Varna si estende, esposto a sud, su terreno morenico di origine glaciale in Valle Isarco, nota per i suoi vini bianchi. Sylvaner, Kerner, Müller Thurgau, Gewürztraminer: questi vitigni trovano qui condizioni ottimali e hanno contribuito a rendere famosa la Valle Isarco come il più settentrionale comprensorio viticolo segnato sulla carta geografica della provincia di Bolzano.

    A maso Tschiedererhof si lavora quindi controcorrente. Situato da oltre 200 anni sulle pendici occidentali delle colline moreniche di Varna è da sette generazioni di proprietà della famiglia Jöchler, che non si occupa soltanto della coltivazione dei meli e degli ortaggi, ma che cura anche i propri vigneti, che si trovano a un'altitudine di quasi 600 m s.l.m. "Occuparsi" significa anche "preoccuparsi", signfica non "solo" grande fatica, significa anche dare sfogo alla propria passione per la viticoltura. "Gestiamo il nostro maso con il cuore e con le mani e vendiamo i nostri prodotti nella rivendita annessa al maso".

    La lavorazione della materia prima per ottenere prodotti di qualità interessa tutti i settori presenti a maso Tschiedererhof di Varna. L'uva non costituisce certo un'eccezione - per la felicità degli amanti locali del vino rosso. O dei vini rossi della Valle Isarco.
    Cantine
    Santerhof
    Rio di Pusteria, Bressanone e dintorni
    Maso Santerhof si trova a Rio Pusteria, all'imbocco della Val Pusteria, più famosa per la produzione di patate che di uva. Ma: i vigneti di maso Santerhof sono i più a nord dell'Alto Adige e la cantina del Santerhof è la più settentrionale d'Italia. Ciò che qui non può mancare è la resistenza nei confronti, anche, delle malattie portate da funghi.

    Per questo, a maso Santerhof si coltivano vitigni PIWI, che esprimono tutta la loro forza nelle difese da malattie quali l'oidio e che proprio grazie a questa caratteristica nelle annate normali non necessitano di essere trattati. Nelle annate anomale si ricorre esclusivamente a prodotti fitosanitari biologici: dal 1991, infatti, le vigne del maso sono coltivate nel rispetto delle regole della produzione organico-biologica.

    A maso Santerhof non si seguono volentieri piste già battute, si preferisce trovarne di nuove. Ecco da dove derivano la coltivazione biologica e la concentrazione sui vitigni PIWI. "Coltiviamo solo i vitigni Bronner e Regent, dai quali otteniamo vini di qualità superiore. Dal 2008 li produciamo nella nostra cantina" - racconta Wilhelm Gasser. Anche la vendita dei vini è quasi esclusivamente diretta e avviene presso il maso.

    Il clima particolare, il terreno costituito in buon parte da silicati e l'altitudine (quasi 800 m s.l.m.) conferiscono ai vini di maso Santerhof un profilo gustativo assolutamente unico. Gasser descrive così i suoi vini:"Con un'acidità audace, aromi complessi e tannini morbidi". È questo il gusto delle "vere luci del Nord"?
    Cantine
    Köfererhof
    Varna, Bressanone e dintorni
    Nella tenuta Köfererhof di Novacella si lavora su vigne particolari e in particoalri condizioni. A un'altitudine di quasi 800 m s.l.m. il clima è piuttosto rigido, lo sbalzo tra temperature diurne e notturne è notevole e l'uva matura leggermente più tardi che nel resto del comprensorio viticolo. Ma chi dice che tutti questi aspetti devono necessariamente essere negativi?

    In ogni caso, la tenuta Köfererhof di Novacella (Comune di Varna) è tra le più antiche della Valle Isarco. Già i nostri predecessori sapevano valutare le condizioni climatiche delle zone circostanti l'Abbazia di Novacella. E questo è ciò che fanno anche Gaby e Günther Kerschbaumer, che oggi gestiscono i 5,5 ettari di vigneti della tenuta Köfererhof. "Se il lavoro è coscienzioso, le condizioni più rigide non sono assolutamente un lato negativo, anzi, contribuiscono alla produzione di vini succosi dal gusto intenso, minerale e complesso" - dice Günther Kerschbaumer.

    Da vignaiolo appassionato deve saperlo, sono comunque 48.000 le bottiglie che ogni anno lasciano la cantina della tenuta biologica Köfererhof. Sono esclusivamente vini bianchi: Sylvaner, Gewürztraminer, Riesling, Müller Thurgau e Kerner. Quest'ultimo vitigno richiede particolare attenzione soprattutto al momento della vendemmia, dato che non c'è una sola vendemmia di Kerner, ma ben tre. "Dalla prima si ottiene un vino molto fresco, al secondo passaggio si vendemmia la gran parte dell'uva e dalla terza vendemmia si ottengono vini complessi, pieni" - così Kerschbaumer. Tanto lavoro in difficili condizioni, quindi.

    Ma chi dice che dev'essere un aspetto negativo?
    Cantine
    Hoandlhof
    Bressanone, Bressanone e dintorni
    In una cosa - solo in una - Manni Nössing di maso Hoandlhof di Bressanone è un vero tradizionalista: coltiva classici vitigni bianchi, come si addice a un'azienda della Valle Isarco. Per il resto è abituato, con un piccolo gruppo di vignaioli con cui condivide la visione del mondo, a percorrere nuove vie, a sperimentare nuovi processi di produzione, a perseguire nuove idee. "Noi siamo" - si compiace Nössing - " I ribelli del vino in Valle Isarco".

    In tutto ciò che Nössing fa c'è un obiettivo: produrre un vino con un carattere tutto proprio. E che cosa significa questo, in concreto? "Un vino deve piacere" - così il vignaiolo - "deve piacere a me!". Nel percorso verso l'obiettivo, Nössing è supportato dall'esperienza, ma anche dalle idee che ha raccolto nei viaggi in tutti i più importanti comprensori vitivinicoli del mondo.

    Tutto ciò è confluito, nel 2003, in vigneti che coprono una superficie di 5,5 ettari e nella cantina di maso Hoandlhof vicino a Bressanone, tutto ciò ha contribuito a creare vini con una personalità unica che attirano l'attenzione fin dal principio. Già uno dei primi vini di Nössling - il Kerner - ottenne il riconoscimento della guida enologica del Gambero Rosso. E anche gli altri vini che hanno seguito questo stesso destino hanno convinto gli esperti per la loro fresca acidità, per la forte mineralità e per la fruttuosità.

    L'assortimento di Manni Nössling comprende, oltre al Kerner, anche il Sylvaner, il Gewürztraminer, il Veltliner e il Müller Thurgau. Niente di più. Come dire: in fatto di scelta varietale, il ribelle è tradizionalista.
    Cantine
    Wassererhof
    Barbiano, Bressanone e dintorni
    "Wasserer" non è il comparativo di maggioranza di Wasser (acqua), ma il nome di un'azienda di Novale di Fié che guarda alla parte più meridionale della Valle Isarco. L'azienda Wassererhof è gestita da due gemelli, Christoph e Andreas Mock. Il primo si occupa della parte agricola (e quindi delle viti), il secondo della cucina e dell'osteria.

    Nel passato, il nome dell'azienda era "Hof zu Wasser (maso vicino all'acqua)" e derivava dalla prossimità del maso ad una sorgente che prometteva fertilità. Costruito nel 1366 dai signori von Lichtenstein, lo storico maso venne via via abbandonato, finché nel 1996 venne acquistato da Franz Mock (il padre dei gemelli) in uno stato estremamente trascurato.

    Poiché Franz gestiva già un vigneto a Leitach (presso Bolzano) e Christoph aveva conseguito il diploma all'istituto agrario, fu facile decidere di trasformare il maso Wassererhof di Novale di Fié allo Sciliar in un'azienda vitivinicola. Da allora, Christoph la gestisce con determinazione, competenza tecnica, energia e seguendo una sua propria filosofia. "Il nostro obiettivo consiste nel produrre vini buoni e ambiziosi" - dice Christoph Mock - "e per raggiungerlo sfruttiamo tutto il sapere raccolto da tre generazioni e la passione per la vigna e per la cantina".

    Dal sapere e dalla passione ha origine un assortimento che comprende la Schiava, il Sauvignon, il Cabernet e il Pinot bianco - tutti vini buoni e ambiziosi, appunto.   
    Cantine
    Hotel Spitalerhof
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Interested can see at the show destillery very closely as fine noble fires originate. They get to know like aromas from very best fruit into the fires are integrated and of course(naturally) the fuel process is explained(declared) to you in detail. And you will learn the different smells.
    Cantine
    Röck
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Avviciniamo le persone al vino onesto attraverso la naturale percezione sensoriale. Il nostro slogan è "meno è meglio". Siamo attenti alle nostre risorse e vogliamo stimolare il pensiero. Vediamo il nostro terreno in vigna come il BENE più importante.

    Il nostro compito è proteggere i vigneti e creare un ambiente confortevole per le nostre viti. Tuttavia, dobbiamo ammettere che la viticoltura è una forma intensiva di agricoltura. Per questo collaboriamo con la natura, per sostenere la vite e per trasportare anno dopo anno vini veri.

    Rafforziamo le nostre viti in modo che siano preparate al cambiamento. Coltiviamo 2,5 ettari su suoli affilade quarzifera ad un'altitudine tra 550 e 700 m. Interveniamo il meno possibile in cantina per ottenere VINO AUTENTICO e VIVO. I nostri vini sono saporiti, equilibrati e digeribili. Chi beve il nostro vino dovrebbe mangiare, ridere e parlare molto.
    Cantine
    Tenuta Griesserhof
    Varna, Bressanone e dintorni
    Produrre vini di carattere: questo è l'obiettivo di Paul Huber della tenuta Griesserhof di Varna. L'azienda è una delle più settentrionali dell'Alto Adige e punta soprattutto sui vini bianchi, ma si coltivano anche Zweigelt e Pinot nero.

    Le fondamenta della tenuta sono state gettate nell'Era glaciale. Enormi ghiacciai hanno lasciato dietro di loro un terreno morenico molto fertile, sul quale oggi crescono soprattutto vitigni bianchi. Della tenuta Grisserhof fanno parte tre vigne: Gols, Gall e Rigger.

    La prima si trova nel fondovalle e le viti circondano il maso. La vite cresce qui sin dal XIV secolo, come viene ricordato nelle iscrizioni dell'Abbazia di Novacella. Nessuna meraviglia: il terreno limoso e sabbioso è ideale per la coltivazione di diversi vitigni. "La vigna Gols è la migliore per il nostro Sylvaner" - dice Huber. La vigna Gall, situata a 800 m s.l.m., è invece la zona preferita dal Kerner, mentre il caldo fondovalle della Val Riga offre le migliori condizioni per i vini molto espressivi di Veltliner.

    "Per tutte le nostre vigne vale lo stesso proposito: vinifichiamo solo l'uva della miglior qualità, lavorandola secondo i più moderni standard della tecnica enologica" - racconta il vignaiolo, che in poche ma chiare parole descrive il proprio obiettivo:"Per noi è importante" - dice Paul Huber - "produrre vini con un forte carattere proprio".
    Cantine
    Azienda Vinicola Radoarhof
    Velturno, Bressanone e dintorni
    A non meno di 850 m s.l.m. - e a fianco del Sentiero del Castagno nella Valle Isarco - si trova l'azienda Radoarhof di Velturno, una delle più "alte" dell'Alto Adige. La coltivazione di Edith e Norbert Blasbichler è, da oltre 25 anni, rigorosamente biodinamica: con tisane di erbe, secondo le fasi lunari e con lieviti rigorosamente naturali.

    È uguale che sia biodinamica o meno: il lavoro rimane lavoro. La potatura verde di viti di quasi 40 anni, che sia eseguita al Radoarhof o in qualunque altro posto, è da effettuare con grande attenzione e competenza. E però il lavoro nei 3 ettari di vigne distribuite fino a 900 m s.l.m. del Radoarhof si distingue da quello usuale e la differenza si sente tutta anche nel risultato finale. "L'impiego di preparati biodinamici, di diverse tisane di erbe, di semine fiorite e il rispetto per le fasi lunari forniscono un'uva particolare" - ne è convinto Norbert Blasbichler.

    Apportano il loro contributo anche i terreni scistosi e l'ininterrotta radiazione solare. La lavorazione in cantina, poi, è del tutto particolare. Per la fermentazione si utilizzano esclusivamente lieviti naturali e i vini - Müller Thurgau, Kerner, Zweigelt e Pinot nero - vengono affinati per 9 mesi, in parte in grandi botti di rovere.

    A proposito: nell'azienda tanto vicina al cielo si producono anche distillati. Biodinamici, si capisce.
    Cantine
    Abbazia di Novacella
    Varna, Bressanone e dintorni
    Presso l'Abbazia di Novacella, esisteva una cantina già nel 1142: si tratta quindi di una delle cantine ancora in attività più antiche del mondo ed è oggi una delle più importanti della Valle Isarco, fiore all'occhiello di un territorio che produce vini bianchi di altissima qualità.

    L'assortimento offre in prevalenza vini bianchi, ma non solo. "Per il 70% si tratta di Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner e Riesling" - spiega Celestino Lucin. La cautela e l'oculatezza da lui imposte si applicano non soltanto in cantina, ma anche in molti altri settori. E rispettando queste regole i viticoltori coltivano in modo sostenibile - la cantina opera addirittura ad emissioni zero di CO2.

    Nonostante la cantina dell'Abbazia di Novacella sia nota soprattutto per i suoi vini bianchi, il 30% della produzione è rappresentata da vini rossi, che giocano un ruolo tutt'altro che secondario. L'uva si vendemmia da vigneti di proprietà dell'Abbazia, che si trovano a Bressanone e in zone limitrofe. "Per la loro coltivazione, le condizioni climatiche non sono ottimali" - spiega convinto Celestino Lucin. Per questo, le uve di Schiava, di Pinot nero e di Moscato rosa si vendemmiano nelle zone di Bolzano e di Cornaiano.

    Ma che si tratti di vini bianchi o rossi, il fiore all'occhiello della cantina dell'Abbazia di Novacella rimane la linea Praepositus, che è contemporaneamente anche un omaggio al fondatore. Prapositus, in latino, significa infatti vescovo, pastore di anime, con riferimento al beato Hartmann, allora vescovo di Bressanone e fondatore dell'Abbazia.
    Cantine
    Kuenhof - Pliger Simon
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    Nella cantina del Kuenhof di Bressanone nascono quattro vini bianchi dalla forte personalità. Le uve da cui provengono crescono sui ripidi terrazzamenti aggrappati ai pendii della Valle Isarco e vengono vinificate nella storica cantina del maso – sotto tutela dei Beni Culturali – le cui radici risalgono a un lontano passato. Molto lontano, in realtà.

    Il Kuenhof di Bressanone viene citato per la prima volta in documenti storici risalenti al XII secolo, epoca nella quale – come molti altri masi in Valle Isarco – faceva parte dei possedimenti del vescovo di Bressanone. Da ormai quasi duecento anni la gestione del Kuenhof è nelle mani della famiglia Pliger che a poco a poco l’ha trasformato in una azienda vinicola. L’ultimo e decisivo passo in questa direzione i Pliger l’hanno compiuto nel 1990: da allora le uve del Kuenhof vengono messe in cantina personalmente e i vini di casa vengono commercializzati autonomamente.

    Alla base di questa attività, oggi come in passato, ci sono da sempre i circa sei ettari di vigneti. I ripidi terrazzamenti sono orientati a sud-ovest e si trovano tra i 550 e gli 890 metri di altitudine. “Il clima qui è rigido, ma per i nostri vini bianchi è assolutamente ideale”, spiega Peter Pliger che gestisce il Kuenhof con la moglie Brigitte e il figlio Simon. I “nostri vini bianchi” sono quattro: Sylvaner, Riesling, Veltliner e Gewürztraminer.

    “Per noi è importante che i nostri vini nascano da una simbiosi più equilibrata possibile tra persone, piante coltivate e natura”, afferma Pliger. In questo credo rientra anche la vinificazione con lieviti naturali che rende i bianchi del Kuenhof longevi e digeribili. E “longevità” potrebbe benissimo essere la parola chiave perfetta – per un maso con oltre ottocento anni di storia.

     
    Cantine
    Thomas Dorfmann
    Velturno, Bressanone e dintorni
    Thomas Dorfmann è stato enologo della cantina Valle Isarco per ben 27 anni: un lavoro da sogno, nel settore, e ciò nonostante nel 2018 Dorfmann gli ha girato le spalle. Per un sogno ancora più grande - lavorare nella propria tenuta.

    E lo ha realizzato in uno degli angoli più caldi della Valle Isarco, dove l'ex patron della cantina sociale Thomas Dorfmann di Velturno ha dato vita alla propria azienda. Con 2 ettari di superficie, estesi tra i 550 e i 650 m s.l.m., l'azienda è gestita in toto dalla famiglia Dorfmann. I vigneti hanno una pendenza fino al 70% e sono circondati da muretti di pietra naturale. "Posso metterci tutta la mia esperienza e trasferire nell'azienda la mia filosofia del vino" - sussurra Dorfmann - "e produrre vini tipici e legati al territorio coltivando le viti in modo sostenibile e lavorando in cantina nel modo più delicato possibile".

    Dato che Thomas Dorfmann è focalizzato sui vitigni tipici della Valle Isarco, il suo assortimento comprende soprattutto vini bianchi: Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Riesling. Per quanto riguarda i vini rossi, non manca certo il Pinot nero "una vera rarità, in Valle Isarco" - come ammette anche lui. E nell'azienda di Thomas Dorfmann di Velturno si trova anche un'altra rarità: dalla cantina escono bottiglie di vino bianco con tappo a vite. "Per me, questo è il tappo del futuro" - dice il vignaiolo.
    Cantine
    Tenuta Strasserhof - Hannes Baumgartner
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni
    Le viti della tenuta Strasserhof di Varna hanno un'età che raggiunge i 45 anni. Dalle loro uve Hannes Baumgartner, vignaiolo della tenuta Strasserhof e Presidente dell'Associazione dei Vignaioli dell'Alto Adige, ottiene vini freschi e giovani. Vini bianchi, naturalmente, in fondo siamo in Valle Isarco.

    L'assortimento rigorosamente bianco della tenuta Strasserhof è davvero ampio. Dal Müller Thurgau e dal Grüner Veltliner al Sylvaner, al Riesling e al Gewürztraminer fino allo Zweigelt. E ovviamente al Kerner, che ha suscitato tutto l'interesse di Hannes Baumgartner.

    È dal 2003 che produce vino alla tenuta Strasserhof, un'azienda la cui storia comincia moltissimo temp fa. "Il maso è stato costruito poco dopo il 1000 d.C." - racconta il vignaiolo. Oggi della tenuta fanno parte 5 ettari coltivati a vite, che si distribuiscono sui pendii soleggiati esposti a sud-ovest ad altitudini comprese tra i 650 e i 700 m s.l.m. "I terreni ciottolosi leggermente sabbiosi conferiscono ai nostri vini la freschezza elegante e fruttata che li caratterizza" - di questo è convinto Baumgartner.

    La produzione è di quasi 45.000 bottiglie all'anno, che vengono vendute nel mercato organizzato dal Presidente dell'Associazione dei Vignaioli dell'Alto Adige: non solo Italia, Austria e Germania, ma anche Paesi Bassi, Giappone e USA.
    Cantine
    Taschlerhof
    Velturno, Bressanone e dintorni
    "Il buon vino ha bisogno soprattutto di una cosa: di carattere": questa è la convinzione che guida Peter Wachtler nel suo lavoro nell'azienda Taschlerhof di Bressanone. Sin dall'inizio degli anni '90 lui si occupa della produzione di 4 vini bianchi, noti per la longevità, il bouquet fresco e il sentore esotico.

    Peter Wachtler ritiene di svolgere la sua attività all'azienda Taschlerhof a sud di Bressanone "con la giusta quantità di passione e con un pizzico di estrosità". In breve: si confronta volentieri con i suoi colleghi esteri, ma in vigna e in cantina percorre una strada tutta sua.

    Si comincia nei vigneti dell'azienda Taschlerhof, situati a 500 m s.l.m., con terreni scistosi magri, esposti a sud-est e colpiti dai forti raggi del sole - ideali per i vini bianchi. Wachtler pone grande attenzione a ridurre miratamente la resa per ettaro e a vendemmiare solo "se la maturazione fisiologica è completa", dato che "solo così si conservano la qualità e la tipicità delle zone estreme di coltivazione".

    All'azienda Taschlerhof di Bressanone ci si concentra su 4 vitigni: Sylvaner, Riesling, Kerner e Gewürztraminer. Per il 60% i vini vengono affinati in grandi botti di acacia, per il 40% in contenitori di acciaio. "I miei vini rimangono a contatto con le fecce nobili fino alla tarda primavera" - dice Wachtler - "Per questo si possono bere solo a partire dalla tarda estate". Fare di testa propria ha bisogno di tempo, questa è la lezione.
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