Negli anni Trenta, durante il regime di Mussolini, gli operai italiani a Bolzano furono alloggiati in una città-giardino denominata Semirurali, le cui case molto semplici, dotate di giardini familiari funzionali a un’agricoltura di sussistenza, furono demolite nel dopoguerra per essere sostituite più di recente da moderni edifici di appartamenti. Il progettista rinuncia a distribuire liberamente sul sito i singoli corpi di fabbrica del complesso abitativo e basandosi sulle regole dell’urbanistica tradizionale progetta una vera e propria trama stradale. Gli isolati che delimitano questi spazi pubblici sono edificati con file di case continue che delimitano vie e piazze, come avveniva normalmente prima che l’architettura moderna con la sua libertà compositiva rinunciasse ad applicare queste regole. Nonostante l’inquadramento in file geometriche regolari, gli edifici si distinguono individualmente per la presenza di logge e coperture vetrate oltre che per la tonalità delle singole case, tutti elementi di forte connotazione identitaria.