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    Architettura contemporanea

    Sinergia tra paesaggio e architettura In Alto Adige l’architettura e le innovazioni ad essa correlate rivestono una grande importanza. Si tratta di un luogo che ha il coraggio di spingersi oltre, di sperimentare molto a livello edilizio. Lo dimostrano costruzioni come la distilleria di whisky, unica nel suo genere, la palestra di arrampicata, di grande valore tecnico, per arrivare fino all’esclusivo complesso alberghiero. Che siano in montagna o circondate da palme e cipressi queste opere architettoniche si inseriscono, talvolta senza pretese, nel caratteristico paesaggio dell’Alto Adige. Progettate da architetti locali e premiate con numerosi riconoscimenti, ciascuna di esse merita di essere ammirata nella sua totalità.

    Risultati
    Architettura
    Centro culturale “Tublà da Nives”
    Selva di Val Gardena, Regione dolomitica Val Gardena

    Il vecchio fienile di Nives, situato nel centro di un paese fitto di insediamenti turistici, doveva essere conservato come ricordo del passato contadino e riconvertito in nuovo spazio per esposizioni. L’intervento ha interessato in primo luogo il pianterreno in pietra, inserito nella linea del pendio, e la struttura a tronchi di legno sovrapposti del piano superiore, al quale un tempo era ospitato il fienile. Gli ambienti interni sono intonacati al livello inferiore e rivestiti in legno di larice al livello superiore. Per ampliare gli spazi espositivi il fienile è collegato tramite un breve corridoio a una nuova costruzione che si pone in elegante contrasto con quella preesistente. Si tratta di un padiglione leggero con struttura portante in acciaio delimitato su tutti i lati da facciate in vetro. Questa soluzione permette di gettare uno sguardo a quello che accade all’interno e di stabilire un dialogo con i passanti, che la trasparenza invita ad entrare per una visita.

    Impianti di risalita
    Funivia del Renon, Bolzano-Soprabolzano
    Renon, Bolzano e dintorni

    Ogni 4 minuti, una cabina lascia la stazione per accompagnarvi comodamente in quota in soli 12 minuti. La funivia del Renonè un modello esemplare a livello mondiale. Il collegamento tra Bolzano e il Renon vanta una lunga tradizione: già oltre 100 anni fa, infatti, le famiglie borghesi bolzanine raggiungevano la cima da Piazza Walther con il trenino a cremagliera, sostituito nel 1966 da una funivia diventata "storica" dopo oltre 40 anni di servizio. Successivamente venne costruito il nuovo impianto trifune, primo nel suo genere in Italia, inaugurato nel 2009 come mezzo di trasporto pubblico locale. Orario funivia del Renon

    Difficoltà: facile
    0 m di dislivello
    0h:12 min durata
    Impianti di risalita
    Olang 1
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    Nella stagione invernale 2021/22 il nuovo impianto di risalita Olang 1+2 sarà aperto per la prima volta per gli sciatori.

    Con una velocità di 6,5 m/s e una capacità di trasporto di 3.900 persone all'ora, la nuova cabinovia è l'impianto di risalita con la maggiore capacità di trasporto del Plan de Corones.  

    Grazie al connubio tra il capolavoro architettonico di Dip-Ing. Cornelius Schlotthauer (in passato Senior Associate presso Zaha Hadid Architects) e la moderna tecnologia funiviaria della Doppelmayr Italia, l'impianto Olang 1+2 è il nuovo fiore all'occhiello della montagna sciistica n. 1 in Alto Adige.   

    La nuova funivia è non solo la più veloce e innovativa, ma sicuramente anche uno degli impianti di risalita più comodi che portano direttamente dalla valle alla cima.

    Difficoltà: facile
    0 m di dislivello
    0h:09 min durata
    Architettura
    Saleghes Residence
    Selva di Val Gardena, Regione dolomitica Val Gardena

    L’ensemble formato dal vecchio hotel e dal nuovo edificio destinato a residence con appartamenti sorge all’ingresso del paese verso valle, il che lo rende facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. Con un chiaro riferimento all’architettura alpina moderna degli anni Venti, gli architetti hanno progettato sullo stretto lotto a disposizione un corpo di fabbrica dalla pianta allungata che si adatta alla topografia del terreno e ha la stessa scala dell’albergo a cui è annesso. La struttura portante in calcestruzzo armato è integrata con materiali che presentano una certa affinità con il paesaggio circostante: larice impregnato di vernice scura all’esterno, abete rosso chiaro negli ambienti interni e rovere per i pavimenti, oltre a quarzite, intonaco bianco, acciaio nero, cuoio e pigmenti naturali. Le lamelle di legno applicate orizzontalmente alla facciata rivestita di tavole di legno e ai balconi formano una “seconda pelle” che crea una sorta di filtro tra interno ed esterno.

    Architettura
    Complesso abitativo “Semirurali”
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Negli anni Trenta, durante il regime di Mussolini, gli operai italiani a Bolzano furono alloggiati in una città-giardino denominata Semirurali, le cui case molto semplici, dotate di giardini familiari funzionali a un’agricoltura di sussistenza, furono demolite nel dopoguerra per essere sostituite più di recente da moderni edifici di appartamenti. Il progettista rinuncia a distribuire liberamente sul sito i singoli corpi di fabbrica del complesso abitativo e basandosi sulle regole dell’urbanistica tradizionale progetta una vera e propria trama stradale. Gli isolati che delimitano questi spazi pubblici sono edificati con file di case continue che delimitano vie e piazze, come avveniva normalmente prima che l’architettura moderna con la sua libertà compositiva rinunciasse ad applicare queste regole. Nonostante l’inquadramento in file geometriche regolari, gli edifici si distinguono individualmente per la presenza di logge e coperture vetrate oltre che per la tonalità delle singole case, tutti elementi di forte connotazione identitaria.

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