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    Architettura contemporanea

    Sinergia tra paesaggio e architettura In Alto Adige l’architettura e le innovazioni ad essa correlate rivestono una grande importanza. Si tratta di un luogo che ha il coraggio di spingersi oltre, di sperimentare molto a livello edilizio. Lo dimostrano costruzioni come la distilleria di whisky, unica nel suo genere, la palestra di arrampicata, di grande valore tecnico, per arrivare fino all’esclusivo complesso alberghiero. Che siano in montagna o circondate da palme e cipressi queste opere architettoniche si inseriscono, talvolta senza pretese, nel caratteristico paesaggio dell’Alto Adige. Progettate da architetti locali e premiate con numerosi riconoscimenti, ciascuna di esse merita di essere ammirata nella sua totalità.

    Risultati
    Arte e cultura
    Stazione a monte della Funivia Merano 2000
    Avelengo, Merano e dintorni

    La vecchia funivia di Ivigna, risalente agli anni Sessanta, nel 2010 è stata sostituita in soli dieci mesi da un nuovo impianto tra Merano/Val di Nova (750 m) e Merano 2000 (1960 m). Oggi due cabine da 120 persone raggiungono la stazione a monte in soli sei minuti. Gli impianti tecnici della ditta Doppelmayr sono racchiusi in un grande parallelepipedo con un rivestimento leggero in lamiera forata rossa che dà origine a un segno forte, visibile anche da lontano nel paesaggio, e sembra quasi fluttuare sopra le bianche terrazze di sbarco. Impiegando una gamma limitata di materiali – acciaio, vetro e calcestruzzo chiaro – si è realizzata un’architettura leggera e trasparente che offre vedute grandiose sul paesaggio alpino. La stazione a valle e quella a monte, entrambe vincitrici di vari premi, rappresentano un’alternativa rispetto agli impianti di risalita più comuni: in questo caso tecnologia, forma e funzione si fondono per dare vita a un’architettura senza tempo.

    Arte e cultura
    Distilleria di whisky Puni
    Glorenza, Val Venosta

    Nella zona industriale di Glorenza il cubo alto 13 metri della Distilleria Puni svetta come una Kaaba giunta qui da un mondo lontano, un landmark ad alto contenuto simbolico. L’idea geniale dell’architetto è stata quella di alloggiare tutti gli impianti tecnici, oltre che i locali di vendita e di servizio, in un cubo di mattoni realizzato con la tecnologia costruttiva tradizionale dei fienili della regione, cioè con le pareti in laterizio forate e permeabili all’aria. Le stesse pareti che appaiono trasparenti sia dall’esterno che dall’interno, proseguono al piano interrato, dove sono collocati la scintillante caldaia per la fermentazione e l’alambicco, dando origine a una massiccia struttura a volta. È sorprendente l’unitarietà nella scelta dei materiali, che fanno riferimento alla limpidezza dei prodotti di questa distilleria, la prima in Italia dedicata al whisky. Tutti i dettagli in acciaio e vetro sono stati disegnati con grande attenzione alla qualità, come del resto le strutture in laterizio.

    Arte e cultura
    Casa di tronchi accatastati
    Luson, Bressanone e dintorni

    Questa casa unifamiliare alquanto originale, che spicca in un contesto di edilizia rurale abbastanza recente, si compone di due parti distinte: da un lato le strutture originarie di una casa contadina vecchia di 300 anni, in cui vive da molte generazioni la famiglia dell’architetto stesso, dall’altro la nuova addizione sepolta sotto un cumulo di pesanti tronchi d’albero. L’idea di abitare sotto una catasta di tronchi è venuta ad Armin Blasbichler già da bambino, quando giocava nel bosco, e da adulto non ha fatto altro che tradurla in pratica razionalmente. In realtà sotto i tronchi grezzi non si nascondono ambienti freddi e oscuri, ma pareti vetrate e aperture che danno origine a un raffinato gioco di luci. Degni di nota sono anche la varietà di materiali utilizzati, dal cemento grezzo con inseriti frammenti di vetro all’acciaio ad alta brillantezza della cucina, e i molti virtuosismi progettuali risultato della fantasia dell’architetto.

    Arte e cultura
    Cantina Colterenzio
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La cantina sociale, fondata nel 1960, può contare su 290 aderenti con più di 300 ettari di vigneti. I capannoni originari, situati fuori del paese di Cornaiano, non erano più adeguati né alla qualità della produzione vinicola né all’immagine dell’azienda. Una prima fase di riqualificazione ha previsto l’applicazione a uno degli edifici di un bel rivestimento esterno di tavole di legno di rovere orientate in verticale, con profonde aperture in corrispondenza delle finestre protette da cornici di lamiera. Nella seconda fase a copertura della zona di consegna è stata realizzata una struttura leggera in acciaio sotto la quale sono stati inseriti i nuovi impianti della cantina. Infine lo spazio per le degustazioni è stato completamente riallestito. Approfittando della buona visibilità della cantina sul pendio anche da una certa distanza, davanti ai capannoni più vicini alla strada è stata eretta come installazione di benvenuto una sorta di gabbia di acciaio ricoperta di tralci. Il bordo stradale è stato invece piantumato con cipressi per sottolinearne la funzione di viale d’accesso.

    Arte e cultura
    Museion con ponte
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il Museion si colloca con il suo ponte in una posizione intermedia tra la città vecchia austriaca e la città nuova italiana, costituendo una maglia di connessione architettonica che rappresenta una nuova epoca, in contrapposizione all’effetto divisivo del Monumento alla Vittoria eretto dal regime fascista. Il volume parallelepipedo rivestito di pannelli di alluminio, per lo più privo di finestre, si apre sui lati brevi con grandi vetrate verso entrambe le parti della città, invitando così ad entrare. Di notte le due facciate trasparenti diventano superfici di proiezione nello spazio urbano. All’interno l’architettura di colore bianco puro accoglie il visitatore con i suoi spazi luminosi senza imporsi, mettendo l’accento sulla sua funzione di servizio aperta a molteplici opportunità espositive. Il Museion è completato concettualmente dalle due passerelle che superano il Talvera, a simboleggiare la contaminazione tra due culture che in questo punto si sovrappongono.

    Arte e cultura
    Cantina Terlano
    Terlano, Strada del Vino

    L’ampliamento della vecchia sede della Cantina Terlano, situata al centro del paese, richiedeva una particolare attenzione al contesto. Date le dimensioni limitate del lotto, ciò è stato possibile soltanto ricorrendo a volumi in gran parte interrati. Tra le opere esterne l’elemento di spicco è la grande corte coperta per il carico del vino, sovrastata da una terrazza e da un padiglione per le degustazioni di grande trasparenza. La sottostante parete esterna delle nuove cantine è rivestita con il porfido caratteristico dei vigneti di Terlano, mentre la terrazza di copertura del restante volume interrato è coltivata a vite, in modo da ambientare perfettamente la costruzione nel paesaggio. Cuore della nuova cantina è la sala dei barriques, anch’essa rivestita di lastre di porfido che le donano un carattere quasi sacrale. I fabbricati esistenti sono stati riqualificati con grande cura aggiungendo una torre in acciaio corten in cui trovano posto gli impianti tecnici e il montacarichi.

    Arte e cultura
    Gasthaus zur Krone
    Lasa, Val Venosta

    La piazza di Lasa, il paese del marmo, è interamente lastricata con questo materiale nobile. In marmo bianco è anche il busto dell’Imperatore Francesco Giuseppe, abbandonato in un angolo dato che non fu mai ritirato a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale. In questo contesto, la locanda tradizionale Zur Krone non è solo un punto di incontro prediletto da sempre più persone, ma ha sviluppato anche un programma di eventi molto frequentato. La ristrutturazione doveva necessariamente conservare il carattere del locale. I pavimenti in legno, le pannellature alle pareti anch’esse in legno dipinto a colori chiari, le panche continue e gli arredi semplici di provenienza eterogenea, oltre a una teca di acciaio inox con finitura opaca, creano una composizione che sembra quasi casuale ma che è invece il risultato di un calcolo raffinato volto a creare un’atmosfera il più possibile rilassata. Cuore dell’ampliamento è la cantina medievale con le volte originali, oggi utilizzata come spazio per gli ospiti e per le manifestazioni.

    Musei
    Museum Ladin Ursus ladinicus
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia

    Il museo, sede distaccata del Museum Ladin di San Martino in Badia, si sviluppa su tre piani: al piano superiore l'esposizione inizia con la formazione delle Dolomiti, presentando i bellissimi fossili che caratterizzano la zona di San Cassiano, per poi raccontare la formazione della grotta, la storia della scoperta e lo scavo.

    Vengono inoltre spiegati, attraverso l'esposizione di reperti originali, tutti gli aspetti dell'ambiente e della vita dell’orso delle caverne.

    Nei sotterranei del museo si trova la “grotta dell’orso”, una ricostruzione di alcuni ambienti della grotta delle Conturines, dove si potrà ammirare “l’orso che dorme”.

    Il Museum Ladin Ursus ladinicus è completamente visitabile con la sedia a rotelle. 

    Arte e cultura
    “winecenter” della Cantina di Caldaro
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La Cantina di Caldaro ha 420 soci, generalmente viticoltori con vigneti molto piccoli che hanno ritenuto utile unirsi in un consorzio. Per consolidare e valorizzare l’immagine della Cantina è stato realizzato un edificio di grande impatto, quasi al centro del paese, tra la vecchia sede e la strada del Vino. L’edificio si piega intorno al tranquillo cortile interno e forma con la torre d’angolo un landmark che rimane impresso nella memoria. Nel rivestimento di facciata color bronzo sono inserite a filo grandi superfici vetrate in cui l’ambiente circostante si riflette come in uno specchio magico. Superato il cortile si entra in un grande ambiente a pianta libera che offre piacevoli visuali verso le balconate dei livelli superiori. La scelta dei materiali si limita principalmente al vetro, all’intonaco bianco e al legno di acacia scuro. Il vino è il tema principale del padiglione, messo in risalto da un concept artistico semplice e raffinato.

     

    Arte e cultura
    Messner Mountain Museum Corones
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    Nel Messner Mountain Museum Corones, situato sull'altopiano di Plan de Corones a 2.275 metri sul livello del mare, Reinhold Messner si concentra sull'alpinismo tradizionale. Le forme fluide dell'edificio entrano in un dialogo con le condizioni esterne. L'idea era quella di creare un luogo di silenzio, decelerazione, uno spazio per il ritiro e l'esperienza. La maggior parte dei pannelli esterni e interni del museo sono in cemento locale: nessun altro materiale può essere versato così bene in tutte le forme immaginabili. Per impattare il meno possibile sul paesaggio e per evitare un'ulteriore ostruzione della vetta, il museo è ospitato su più livelli e per lo più sotterraneo. Durante la costruzione, 4.000 metri cubi di terra e roccia sono stati scavati e distribuiti sopra o intorno alla struttura - il museo si immerge nella montagna e nelle stanze si mantiene una temperatura costante. Le scale a forma di cascata conducono dal livello superiore all'area d'ingresso su tre livelli di esposizione, fino al piano più basso. Qui, i visitatori passano due grandi vetrate fisse e raggiungono una terrazza di quasi 40 metri quadrati dalla quale possono godere di una vista panoramica a 240 gradi delle Alpi della Zillertal e delle Dolomiti.

    Arte e cultura
    Messner Mountain Museum "Ortles" Solda
    Stelvio, Val Venosta

    Il Messner Mountain Museum Ortles a Solda è dedicato ai temi ghiaccio e ghiacciai. Il punto focale della mostra è il massiccio montuoso più importante dell'Alto Adige: l'Ortles. Assieme all'architetto Arnold Gapp, Reinhold Messner ha creato un museo unico nel suo genere. L'MMM Ortles è ospitato in un nuovo edificio appositamente progettato. L'architetto della Val Venosta ha inserito la maggior parte del museo in una piccola collina. L'ingresso è stato integrato in un muro di pietra naturale. Le pareti in calcestruzzo a vista sono modellate a forma di cristalli di ghiaccio e grotte di ghiaccio. È visibile all’interno la più grande collezione al mondo di dipinti e attrezzi del ghiaccio dell'Ortles. La luce filtra attraverso una fascia frastagliata di finestre sugli oggetti esposti e ricorda un crepaccio. Ad un certo punto del museo è possibile vedere anche la cima innevata dell'Ortles.

    Arte e cultura
    “Emozioni sul Passo del Rombo”
    Moso in Passiria, Merano e dintorni

    Per l’ardita strada alpina che raggiunge l’Austria attraverso il Passo del Rombo, chiusa nei mesi invernali, sono state ideate cinque sculture architettoniche che interpretano ciascuna un tema attinente a questa via di comunicazione. Le stazioni del percorso, intitolato “Emozioni sul Passo del Rombo”, comprendono: una sorta di “cappella” al Passo, già in territorio austriaco, in cui spicca una passerella a sbalzo sul vuoto; un riparo di forma cubica per i contrabbandieri; il Museo del Passo, con una struttura protesa spericolatamente sul precipizio; le due gigantesche finestre del “Telescopio” puntato sul maestoso paesaggio alpino, in calcestruzzo colorato come le altre installazioni; infine il “Granato”, una struttura in acciaio che racchiude una piattaforma di osservazione e allude alle formazioni geologiche locali. Sono tutte sculture abitabili che mostrano uno dei modi in cui l’architettura è in grado di valorizzare il contesto paesaggistico.

    Arte e cultura
    Salewa Headquarters
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    A chi giunge a Bolzano da sud percorrendo l’A22 il nuovo quartier generale di Salewa, a destra dell’autostrada, appare quasi come una moderna porta urbana. Tre torri di uffici alte rispettivamente quattro, sette e dodici piani dialogano a scala urbana tra di loro e con le montagne sullo sfondo. Grazie alle forme libere e alle facciate di vetro scuro e alluminio grigio le grandi masse costruite sembrano quasi dissolversi, intonandosi ai colori predominanti dell’ambiente alpino. I tre edifici di forma insolita, con struttura portante in acciaio e facciate appese in vetro e metallo, ospitano oltre al magazzino anche gli uffici amministrativi e la più grande palestra di roccia indoor dell’Alto Adige. A quest’ultima sono annessi un giardino e un ristorante che compongono nell’insieme una piccola area ricreativa, in tema con l’attività di produttore di articoli sportivi di Salewa.

    Arte e cultura
    Piscina coperta Balneum
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    Dalla piscina coperta si gode di un’ampia vista che arriva a includere le montagne circostanti, costituendo un’ulteriore attrazione per i visitatori. A un primo sguardo il fronte principale del complesso sembra piuttosto compatto grazie alla parete continua del piano superiore: in realtà la zona di ingresso vetrata e le lunghe finestre a nastro orizzontali al piano terra offrono colpi d’occhio invitanti anche verso l’interno della piscina. Gli altri fronti dell’edificio sono delimitati da vetrate a piena altezza che si aprono generosamente verso la vasca esterna e il panorama alpino. Un taglio nella copertura ha permesso di ricavare al piano superiore una terrazza per la sauna, protetta dagli sguardi esterni e valorizzata anch’essa da una vista che spazia in lontananza. Gli ambienti interni, inondati di luce diurna, sono caratterizzati dai soffitti in legno che soprattutto nelle ore serali, con l’illuminazione artificiale, creano un’atmosfera calda e confortevole.

     

    Arte e cultura
    Municipio di Malles
    Malles, Val Venosta

    Nel centro di Malles era disponibile un terreno da destinare a un edificio completamente isolato. Ispirandosi all’edilizia tipica del paese, composta da costruzioni in muratura compatte con finestre strette e profonde e coperture spesso prive di sporgenza, l’architetto ha progettato un edificio suddiviso in tre corpi di differente altezza. Il volume centrale, in cui è ricavato l’ingresso, è rivestito di tavole di larice, mentre i due laterali sono intonacati di bianco e forati da finestre tra loro simili distribuite regolarmente. Questo linguaggio improntato all’essenzialità è la logica conseguenza dei principi regolatori del complesso. Attorno al corpo centrale la pianta si articola in modo chiaro garantendo un facile orientamento. Un ingresso separato è destinato alla sala civica situata al piano superiore. Gli interni si contraddistinguono per le pareti bianche, l’uso del legno chiaro e i lucernari che illuminano dall’alto i corridoi.

    Arte e cultura
    Saleghes Mountain Residence
    Selva, Regione dolomitica Val Gardena

    L’ensemble formato dal vecchio hotel e dal nuovo edificio destinato a residence con appartamenti sorge all’ingresso del paese verso valle, il che lo rende facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. Con un chiaro riferimento all’architettura alpina moderna degli anni Venti, gli architetti hanno progettato sullo stretto lotto a disposizione un corpo di fabbrica dalla pianta allungata che si adatta alla topografia del terreno e ha la stessa scala dell’albergo a cui è annesso. La struttura portante in calcestruzzo armato è integrata con materiali che presentano una certa affinità con il paesaggio circostante: larice impregnato di vernice scura all’esterno, abete rosso chiaro negli ambienti interni e rovere per i pavimenti, oltre a quarzite, intonaco bianco, acciaio nero, cuoio e pigmenti naturali. Le lamelle di legno applicate orizzontalmente alla facciata rivestita di tavole di legno e ai balconi formano una “seconda pelle” che crea una sorta di filtro tra interno ed esterno.

    Arte e cultura
    Accademia Europea EURAC
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Negli anni Trenta sorsero su progetto degli architetti Miozzo e Mansutti le Case della GIL di Merano, Bressanone e Bolzano. L’unica ad avere conservato le forme originarie, per quanto bisognosa di un intervento di restauro, è quella di Bressanone. A Bolzano si è deciso invece di riutilizzare l’edificio ormai in stato di degrado – tra l’altro una delle opere più significative del razionalismo di epoca fascista – con l’inserimento di nuove funzioni. La Casa è stata così riqualificata e ampliata in seguito a un concorso, e il fatto che il vincitore sia un architetto austriaco è un segno della multiculturalità di Bolzano. Ai corpi di fabbrica soggetti a tutela monumentale, restaurati e reintonacati con un manto di colore rosso, sono stati aggiunti alcuni volumi trasparenti con rivestimento in acciaio e vetro su una slanciata struttura portante in calcestruzzo. I nuovi edifici ridefiniscono il rapporto con il contesto urbano grazie a una piazza di ingresso, una caffetteria e una corte a giardino. Il design degli interni è caratterizzato dalla stessa leggerezza dell’esterno.

    Arte e cultura
    Centro culturale “Tublà da Nives”
    Selva, Regione dolomitica Val Gardena

    Il vecchio fienile di Nives, situato nel centro di un paese fitto di insediamenti turistici, doveva essere conservato come ricordo del passato contadino e riconvertito in nuovo spazio per esposizioni. L’intervento ha interessato in primo luogo il pianterreno in pietra, inserito nella linea del pendio, e la struttura a tronchi di legno sovrapposti del piano superiore, al quale un tempo era ospitato il fienile. Gli ambienti interni sono intonacati al livello inferiore e rivestiti in legno di larice al livello superiore. Per ampliare gli spazi espositivi il fienile è collegato tramite un breve corridoio a una nuova costruzione che si pone in elegante contrasto con quella preesistente. Si tratta di un padiglione leggero con struttura portante in acciaio delimitato su tutti i lati da facciate in vetro. Questa soluzione permette di gettare uno sguardo a quello che accade all’interno e di stabilire un dialogo con i passanti, che la trasparenza invita ad entrare per una visita.

    Arte e cultura
    Cantina Cornaiano
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    L’azienda vinicola, di antica tradizione, ha subito nel corso del tempo varie integrazioni e nel 2011 ha dovuto essere riorganizzata e ampliata soprattutto nella zona della cantina. Sono state aggiunte una nuova sala per la fermentazione e una sala per la pressatura dell’uva, entrambe ospitate in una struttura interrata in cemento armato sovrastata da una pensilina di forma ondulata a protezione della zona di carico e scarico. In cemento armato è anche il nuovo deposito, la cui parete ovest prospiciente il frutteto è rivestita di gabbioni di filo metallico riempiti con le pietre provenienti dallo scavo. I gabbioni sono utilizzati anche come segno di delimitazione della proprietà e, in quanto elemento caratterizzante dell’ampliamento, rappresentano un chiaro riferimento al terroir dei vini. Tra l’edificio esistente e le parti aggiunte è stata ricavata una bella corte di ingresso, piantumata con alberi e dotata di una fontana-scultura che è diventata il nuovo baricentro del complesso.

    Arte e cultura
    Recupero della piazza dell’Abbazia di Novacella
    Varna, Bressanone e dintorni

    Le superfici antistanti l’abbazia dei Canonici Agostiniani sono state utilizzate per molti anni come parcheggio per le auto. Poiché erano circondate da edifici di notevole pregio storico, era necessario valorizzarle attraverso una risistemazione complessiva della piazza. L’intervento si è articolato in tre settori: l’area di accesso dall’esterno, la piazza dell’Abbazia e l’accesso alla porta del convento. La piazza è stata ribassata di 1,5 metri per restituire alle facciate prospicienti le proporzioni originarie. Al centro è stata inserita una piastra di acciaio da cui scaturisce uno zampillo d’acqua. Un salto d’acqua fiancheggiato da gradoni in legno utilizzabili come sedute delimita la piazza, costituendo una sorta di tribuna per le rappresentazioni all’aperto. In caso di maltempo è possibile anche allestire un tendone sorretto da pilastri di acciaio e fissato tramite tiranti. Tutti i nuovi elementi di arredo, quali pavimentazioni, parapetti, gradini ecc., sono stati realizzati in granito prendendo come riferimento il complesso abbaziale.

    Arte e cultura
    Centro sci nordico
    Malles, Val Venosta

    Tra Slingia e la Malga di Slingia si estende la pista di sci nordico più soleggiata e frequentata dell’area sciistica Ortler Skiarena, lunga 15 chilometri e con un dislivello di 150 metri. A servizio di questa struttura è stato realizzato, nel paese di Slingia, un centro fondo con scuola di sci, locale di sciolinatura, spogliatoi, servizi igienici e noleggio attrezzatura. La costruzione a un solo piano corrisponde nei materiali e nelle dimensioni all’edilizia tipica del paese. Interamente rivestita di tavole di legno verticali richiama alla mente le vetture di una ferrovia a cremagliera, in cui si entra da una fila di porte laterali. La scala che serve le cinque unità funzionali è preceduta da una zona di accesso coperta verso valle, mentre il fronte opposto a quello di ingresso è ritmato da una fila di finestre anch’esse sfalsate in altezza. Grazie a questi accorgimenti l’edificio si inserisce nel pendio con grande naturalezza.

    Arte e cultura
    Vinzenz zum feinen Wein
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    Esattamente dietro la Torre delle Dodici, all’ingresso della Città Nuova di Vipiteno, si trova l’Hotel Garni Wipptaler Hof, con al piano terreno il wine bar. Lo spazio del locale è diviso in tre. L’ambiente più grande è occupato dal wine bar che inizia appena dopo la porta di ingresso, con un lungo tavolo in legno di rovere ramato massiccio e uno scaffale dello stesso materiale che occupa tutta la parete riempito con un gran numero di bottiglie di vino di varia provenienza. Di fronte, circondato da comode nicchie per sedersi, è posizionato il camino in acciaio nero. Tutti gli altri arredi del wine bar sono in rovere ramato. Da qui si raggiunge una sala più piccola con una Stube tradizionale in legno di cirmolo e infine si arriva alla cucina, dove i clienti hanno il permesso di dare un’occhiata. Qui vengono preparati vari spuntini da abbinare al vino, che in estate vengono anche serviti ai tavoli all’aperto. Si tratta di un’enoteca moderna e un po’ diversa dal solito.

    Arte e cultura
    Funivia di San Martino al Monte
    Laces, Val Venosta

    Partendo da Laces (630 m di quota) in pochi minuti si raggiunge la stazione a monte (1740 m) della funivia, rinnovata da alcuni anni. L’impianto a fune è senz’altro il mezzo di trasporto migliore per arrivare a questo paesino di montagna abitato in permanenza, sede di un’antica chiesa di pellegrinaggio. Una condizione fondamentale da rispettare era che la nuova, sgargiante stazione a monte non entrasse in competizione con la cappella affacciata sul ripido pendio. Affinché non interferisse con la vista dell’edificio sacro, la stazione è stata schermata da un alto muro in pietra naturale, che la separa dal centro abitato. Inoltre, per limitare l’altezza della nuova costruzione, gli impianti di sollevamento sono stati lasciati a vista, in modo che dal cubo di vetro in cui la cabina rossa termina la sua corsa sia possibile osservare i meccanismi della funivia in funzione. L’accesso alla biglietteria e alla zona di imbarco si trova sul lato posteriore dell’edificio, a cui è annessa anche una caffetteria dalla quale si gode una vista spettacolare.

    Arte e cultura
    Cantina Valle Isarco
    Chiusa, Bressanone e dintorni

    La cantina è stata fondata nel 1961. Il semplice capannone di produzione eretto nel 1978 è stato ristrutturato nel 2005 per garantire la separazione funzionale tra le varie attività e attribuire all’edificio un’immagine più decorosa. La nuova addizione in cemento e il vecchio edificio restante sono rivestiti con uno strato di intonaco rosso-grigio fortemente strutturato, che dà al complesso un aspetto unitario e simboleggia il legame con il terroir. Inoltre tutti gli elementi in acciaio sono verniciati di rosso ossidato: ne consegue che la colorazione complessiva dell’edificio richiama alla mente la roccia dilavata delle vigne circostanti. La cantina dei barrique è coperta da un soffitto a volta in mattoni, mentre le pareti sono trattate con un intonaco a base di argilla. I locali degli uffici e di riunione sono stati rinnovati, forniti di nuovi arredi e in parte ravvivati con colori intensi. Nel 2014, infine, la zona di degustazione e di vendita è stata risistemata con l’allestimento di un nuovo percorso storico sul vino.

    Arte e cultura
    Lido di Caldaro
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Invece di costruire una piscina coperta sul lago di Caldaro, il più caldo delle Alpi, che avrebbe permesso di prolungare la stagione estiva, si è deciso di realizzarne una all’aperto, creando così una inconsueta struttura balneare. Gli architetti hanno sfruttato il dislivello verso il lago per progettare un percorso che dagli aerei padiglioni d’ingresso conduce a una terrazza pavimentata con tavole di legno che richiama il ponte di una nave. I padiglioni sono coperti da pensiline di acciaio fortemente aggettanti che creano la giusta ombra in corrispondenza del punto di ristoro, mentre la terrazza fiancheggia le piscine sotto le quali si trova un’ampia area relax con “rain room” e vasca idromassaggio che d’estate serve anche come zona di riparo ombreggiata. Qui è possibile anche osservare da sotto i nuotatori grazie alle vetrate circolari inserite nel fondo della piscina. Il complesso si presenta come una sorta di movimentata scultura di cemento sospesa sui prati antistanti il lago.

    Arte e cultura
    Complesso abitativo “Semirurali”
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Negli anni Trenta, durante il regime di Mussolini, gli operai italiani a Bolzano furono alloggiati in una città-giardino denominata Semirurali, le cui case molto semplici, dotate di giardini familiari funzionali a un’agricoltura di sussistenza, furono demolite nel dopoguerra per essere sostituite più di recente da moderni edifici di appartamenti. Il progettista rinuncia a distribuire liberamente sul sito i singoli corpi di fabbrica del complesso abitativo e basandosi sulle regole dell’urbanistica tradizionale progetta una vera e propria trama stradale. Gli isolati che delimitano questi spazi pubblici sono edificati con file di case continue che delimitano vie e piazze, come avveniva normalmente prima che l’architettura moderna con la sua libertà compositiva rinunciasse ad applicare queste regole. Nonostante l’inquadramento in file geometriche regolari, gli edifici si distinguono individualmente per la presenza di logge e coperture vetrate oltre che per la tonalità delle singole case, tutti elementi di forte connotazione identitaria.

    Arte e cultura
    Libera Università di Bolzano, campus di Bressanone
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    La facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Bolzano è stata decentrata a Bressanone. A un primo sguardo questa rigida architettura moderna che si contrappone al vicino Palazzo vescovile può sembrare quasi irritante, ma a un’osservazione più attenta le sue qualità architettoniche e urbanistiche emergono pienamente. Il grande volume a pianta quadrata, infatti, corrisponde più o meno alla scala del Palazzo vescovile mentre il piano terreno sovrastato da tre livelli superiori interamente vetrati ripropone un tema tipico della città, quello dei portici. La corte interna con le sue piccole piazze riprende come motivo ordinatore le strette strade e i pozzi di luce molto diffusi nel tessuto storico di Bressanone. Con grande coerenza i materiali sono ridotti, all’interno e all’esterno, al vetro e al calcestruzzo a vista. L’essenzialità degli allestimenti interni si adegua ai ritmi della didattica, basata su una quiete e una concentrazione quasi monacali.

    Arte e cultura
    Atelier e casa Kostner
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    La casa-atelier sorge su un ripido pendio ai margini del centro storico del paese ed è costituita da due volumi che si intersecano e si aprono ad angolo verso valle formando una piccola corte d’ingresso. Il livello inferiore ospita l’atelier e la galleria d’arte. La struttura in calcestruzzo di questo basamento, parzialmente interrata, è illuminata in parte attraverso i vuoti del piano terreno sovrastante, da cui la luce filtra in modo indiretto. Al di sopra del basamento si innesta una struttura portante in legno formata da puntoni diagonali incrociati tra i quali è inserito il rivestimento in legno della facciata. Qui si trovano ai piani superiori le camere da letto e al pianterreno, delimitato da vetrate continue, gli ambienti di soggiorno. Le forme del tetto trasfigurano in modo decisamente espressivo l’incombere delle cime dolomitiche dello Sciliar che fanno da sfondo alla casa.

    Arte e cultura
    Centro di arrampicata Vertikale
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    A nord del centro storico di Bressanone si trova una zona dedicata allo sport con il complesso di piscine Acquarena. Il risultato di un concorso per l’ampliamento dell’area prevedeva l’edificazione di una palestra di roccia coperta – ­l’unico intervento finora realizzato – accanto a una scuola di musica e a un garage interrato. Il centro di arrampicata richiedeva di raggiungere una certa altezza e la soluzione trovata è un volume cubico che spicca nel tessuto edilizio circostante tanto da essere diventato un vero e proprio landmark. La sua trasparenza permette di osservare dall’esterno la palestra ma anche di godere dall’interno di una bella vista sulla città; inoltre è una costruzione che risponde a precisi criteri di sostenibilità ambientale. La struttura in calcestruzzo armato con le facciate in acciaio e vetro è rivestita con una seconda pelle di pannelli metallici forati ondulati e dorati che illuminano l’interno con una luce morbida senza ombre nette. Al centro si accede salendo una scalinata monumentale che in futuro servirà anche la vicina scuola di musica.

    Arte e cultura
    Stazione della funivia Dantercepies
    Selva, Regione dolomitica Val Gardena

    La realizzazione di un impianto a fune in ambiente alpino è sempre un intervento invasivo. In questo caso l’architetto era incaricato di elaborare un progetto appropriato al delicato paesaggio montano di alta quota che sovrasta Selva di Val Gardena. Il programma prevedeva la progettazione e la realizzazione di tre manufatti per la funivia lunga 2,2 chilometri, che può trasportare fino a 3000 persone all’ora: la stazione a valle, la stazione intermedia e quella a monte. I vani degli impianti tecnici sono stati il più possibile interrati: i passeggeri entrano così in aree di imbarco provviste di grandi vetrate, coperte e protette da gusci ricurvi di cemento armato. La stazione a valle si inserisce nel paesaggio con le sue linee morbide, la stazione intermedia si presenta completamente vetrata e trasparente grazie alla struttura portante in acciaio, mentre arrivati alla stazione a monte si viene accolti da una sorta di conchiglia in calcestruzzo che sovrasta il padiglione vetrato.

     

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