I prodotti fatti in casa, come ad esempio formaggi, speck, marmellate e succhi, possono essere acquisiti nella nostra bottega. Non perdete l’occasione di portarvi un ricordo gustoso a casa.
Seguendo le orme della nostra storia, puoi passeggiare tra castelli e palazzi signorili, visitare chiese e monasteri ed esplorare architetture contemporanee, edifici e luoghi unici durante visite guidate e tour. Scopri e vive usanze tradizionali nate nel passato, partecipa a eventi contemporanei o a eventi culturali come mostre, teatro, danza e musica per immergerti nell'arte e nella cultura locale.
I prodotti fatti in casa, come ad esempio formaggi, speck, marmellate e succhi, possono essere acquisiti nella nostra bottega. Non perdete l’occasione di portarvi un ricordo gustoso a casa.
Le pitture murali sulla parete esterna del 17° secolo rappresentano lo stupendo salvataggio del prato "Platzliner": Dio padre è raffigurato mentre scaglia fulmini dalle nuvole, Cipriano e Giustina stendono i loro mantelli sul prato con il gregge al pascolo. Questo dipinto racconta che la colonizzazione di Tires alle sue origini non fu iniziata nell'odierno centro, ma bensì a San Cipriano.
La piattaforma panoramica Engelrast sulla Bullaccia offre una vista mozzafiato a 360° sull'Alpe di Siusi, la Val Gardena e le Dolomiti. La piattaforma è circondata da una targa metallica che descrive dettagliatamente il fantastico panorama montano dell'intera Alpe di Siusi con Sciliar, Sassolungo e Sassolungo, nonché le catene montuose circostanti. È possibile sapere quali montagne si vedono in quale direzione del cielo e quanto sono alte le cime. Un dettaglio simpatico di questa piattaforma è l'angioletto che troneggia sopra questo punto panoramico. Vale la pena visitare questo magnifico punto panoramico con panchine in legno. L'Engelrast si trova vicino alla stazione a monte del Telemix Puflatsch. La piattaforma panoramica è raggiungibile a piedi da Compatsch sull'Alpe di Siusi seguendo il sentiero escursionistico n. 14 o con la funivia del Puflatsch.
Castel Prösels, costruito intorno al 1200 dai Signori di Fié, dipendenti dei vescovi di Bressanone, intorno al 1600 venne ampliato da Leonhard von Völs, capitano del Tirolo, a un maniero rinascimentale come si presenta tuttora. Nel 1981 il Castello fu aquistato dalla cooperativa KURATORIUM SCHLOSS PRÖSELS.
Visite guidate:
Le guide informeranno sulla storia del castello rinascimentale e Vi faranno conoscere la sala dei cavalieri, la sala delle armi, la capella. In aggiunta alle visite guidate, Castel Prösels offre un programma di visita guidata per bambini, famiglie e classi scolastiche, inoltre invita i visitatori a immergersi nel mondo del tardo medioevo.
Il Castel Prösels offre numerosi concerti. I concerti si terranno nel cortile del Castello e in caso di maltempo nella sala dei cavalieri.
VISITE GUIDATE INVERNO:
Dal 09 gennaio al 13 marzo 2025 ogni giovedì alle ore 15.00 ha luogo una visita guidata al castello. In seguito alla visita offriamo una tazza di "Apfelglühmix", una tipica bevanda calda preparata con succo di mela. Prenotazioni entro le ore 12 della rispettiva data: info@schloss-proesels.it
Prezzi:
VISITE GUIDATE ESTATE (01.05.-31.10.2025):
Le visite si effettuano in tedesco e in italiano, per la lingua inglese proponiamo visite accompagnate con le audioguide:
Prezzi:
Tschon Stoan Un giorno, molti secoli fa, il grande stregone Hans Kachler, così narra la leggenda, sollevò l’immenso Tschon Stoan (pietra) e lo scagliò giù dalla punta più alta del Monte Petz fino all’Alpe di Siusi. Punto di partenza: Compatsch all'Alpe di Siusi.
La chiesa parrocchiale Assunzione della Vergine Maria è uno degli edifici tardogotici più belli dell'Alto Adige. La chiesa fu danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale e fu modificata secondo la sensibilità artistica barocca. Con l'ultimo risanamento, avvenuto tra il 1991 e il 1998, l'antica forma tardogotica è stata riportata in vita. Nel 1488 il maestro Narziß realizzò l'altare alato. Gli altari laterali sono sovrastrutture neogotiche.
Centro Visite del Parco naturale Sciliar-Catinaccio: L'area del Parco naturale Sciliar-Catinaccio ha una storia variegata, non solo nella sua origine primordiale. La flora e fauna che ne sono derivate, così come la coltivazione da parte dell'uomo con le sue usanze e i suoi miti, hanno lasciato le loro tracce. La mostra nel centro visite del Parco naturale cerca di riflettere tutti gli aspetti di questo territorio: la geologia unica, che ha principalmente contribuito alla nomina delle Dolomiti a Patrimonio Mondiale UNESCO, così come la flora e fauna, che hanno sempre attratto e ispirato molti scienziati e amanti della natura. Gli abitanti di questa zona hanno contribuito in modo significativo alla conservazione di questo prezioso paesaggio culturale e naturale.
L'Huber Weiher è uno stagno artificiale creato per l'irrigazione e l'allevamento delle capre. Lo stagno è utilizzato per la pesca privata, ma gli ospiti possono anche acquistare un biglietto giornaliero per pescare i propri pesci.
È possibile pescare da aprile a ottobre.
Il biglietto giornaliero (prezzo 22,00 €) può essere acquistato presso il parcheggio del Völser Weiher o il Ristorante Pizzeria Alpin Roof; per l'Huber Weiher non è richiesta la licenza di pesca.
Il Museo parrocchiale
Il museo è stato istituito nel 1980, primo nel suo genere, nella cappella di San Michele che era stata restaurata dalla Sopraintendenza provinciale ai beni culturali. È stato creato uno spazio espositivo al fine di proteggere le opere d'arte e renderle accessibili al pubblico.
La mostra comprende più di 20 oggetti singoli ovvero gruppi tematici, tra cui l'altare a portelle di San Pietro sul colle (anno 1510), la pala d'altare di San Costantino (anno 1519) e la pala barocca dell’Altare maggiore della chiesa parrocchiale (capolavoro del pittore bolzanino Johann Jakob Dela, raffigurante l’adorazione dei Magi e datato 1742). Inoltre il "presepe di probst”, forgiato nell’anno 1805 dalle abili mani di Augustin Alois Probst, artista paraplegico originario di Vipiteno. Si trova anche un “teatro del mondo barocco”, con 42 scene in miniatura che raffigurano l'intera storia della salvezza fino alla nascita di Gesù Cristo, passando per la passione e la resurrezione fino all'Ascensione di Cristo. In tutto sono ca. 240 statuine in legno.
Museo archeologico:
Nella cripta della Cappella di San Michele si trova una collezione archeologica che può essere visitata nel corso di una visita guidata. Sono esposti reperti di varie epoche, dal Neolitico alla prima era moderna, come la fibula di bronzo a forma di mezzaluna datata VI/V sec. a.C. Inoltre, è presente un frammento di una lapide romana e molto altro da scoprire.
Siusi e i suoi d’intorni furono da sempre posti ideali per gli insediamenti umani e risalono al 2000 a. C .i Castellieri sul dorsale/colle Laranz di Siusi. Gli abitanti dei Castellieri erano i Raeti, che nella zona della Valle Isarco furono chiamati gli „Isarken”. Al Castelvecchio “Hauenstein” a Siusi fu trovata ” la spada di Castelvecchio”. Risalente all’Età di Bronzo, è il reperto più prezioso che testimonia antichi insediamenti umani. Durante l’Età del Ferro furono insediati le praterie del Castelliere (Gschlier) e il Rungger Egg. Al Castelliere nel bosco di Laranz furono trovati frammenti di mulini a mano tipici della zona meridionale delle Alpi le “südalpinen Balkenhandmühlen”. Vennero usati per macinare cereali e sono la forma dominante alla metà dell’ Età del Ferro. Un altro Castelliere impressionante si trova all’ Rungger Egg nei d’intorni di Laranz. Furono trovato delle ceramiche che dovrebbero risalire all’Età del Ferro e tanti frammenti di brocche e coppe. Però non si lasciano classificare con esattezza in termini di età.. I ruderi dei Castellieri nell’ bosco Laranz si possono visitare ancora oggi.
Su una piccola collina, in posizione soleggiata, si trova l'insediamento di San Pietro sul colle. La collina è un importante luogo storico. Qui si trovano gli inizi di Fiè allo Sciliar e dell'intera regione dello Sciliar. Le persone si stabilirono qui molte migliaia di anni prima di Cristo. Oggi, la cappella di San Pietro sul colle si distingue un po' nel verde. Sopra la porta si vedono le chiavi incrociate di San Pietro e, accanto, gli stemmi delle famiglie Thun e Firmian: sono di Regina von Thun e Katharina di Firmian, le due mogli di Leonardo il Vecchio di Fiè. L’altare alato del XVI secolo è esposto nel Museo parrocchiale di Fiè. Le decorazioni pittoriche in stile rinascimentale sono del ‘600.
Un bel posto per una piacevole passeggiata direttamente a Fiè allo Sciliar. Diversi posti a sedere creano un'atmosfera rilassata e invitano a soffermarsi. Lungo il percorso circolare si trova anche un piccolo parco giochi per bambini e una statua. Ogni tanto ci sono delle capre che si avvicinano al Colle San Pietro e creano una bella compagnia. In estate è possibile partecipare a una visita guidata per vedere la chiesa di San Pietro dall'interno.
Qui troverete presto ulteriori informazioni sul mulino Josele a Caprile
L‘altopiano dello Sciliar é, per quanto riguarda i costumi tradizionali, uno dei più grandi territori dell‘Alto Adige, storicamente accresciuti, e uno dei pochi ove ancora oggi il costume tradizionale è vivo e sentito. Il comune di Castelrotto è uno fra i comuni più ricchi per varietà importanza. Il costume tradizionale appartiene alla cultura popolare, così come il dialetto, le canzoni, le danze, le tradizioni laiche e religiose. Esso è qualcosa di unico, che ci distingue dagli altri. Per questo motivo, sollecitato dalle associazioni culturali „Heimatpflegeverein Schlern“e „Museumsverein Kastelruth“ , il comune di Castelrotto ha trasformato un piano della residenza Laechler, sulla piazza del paese, nel „Museo dei costumi tradizionali“, inaugurato il 31 maggio 2019. Manichini a grandezza naturale in vetrine ben illuminate mostrano la varietà dei costumi tradizionali di Castelrotto. Le pareti delle sale sono in parte di colore nero. In questo modo vengono particolarmente evidenziati nelle vetrine a muro illuminate i singoli accessori dei costumi tradizionali. Lungo le pareti è presente una documentazione di fotografie antiche e recenti, che permette di farsi un‘idea di quando e come il costume tradizionale veniva e viene indossato a Castelrotto. Il „Museo dei costumi tradizionali“illustra la grande varietà dei costumi tradizionali di Castelrotto, frutto di un lungo processo di sviluppo. I costumi sono un elemento storico della tradizione e allo stesso tempo un bene culturale vivo. Essi appartengono al patrimonio culturale più prezioso della comunità di Castelrotto
Il modesto edificio al centro del paese è una costruzione tipica dell’incipiente barocco, consacrata nel 1657. Un altare ed una campana proverebbero dalle rovine di Castel Salegg presso Siusi. Le quattordici stazioni della Via Crucis sono un’opera pregevole del XVIII secolo e meritano una menzione particolare per gli strumenti della Passione (arma Cristi) applicati alle cornici. Di notevole interesse è anche il tettuccio del pulpito con S. Michele
Le cappelle del Monte Calvario rappresentano un complesso di edifici sacri che si può considerare unico in Alto Adige. Dal paese, su rocce porfiriche, si snoda un sentiero che, con una successione di sette cappellette, conduce ai piedi della torre romanica. L'amena passeggiata consente di ammirare diversi gruppi scultorei raffiguranti alcuni momenti della Passione di Cristo.
Cosa non si può produrre con il latte…
Ovviamente, il nostro, é il formaggio migliore! Ormai é molto tempo che ci esercitiamo in quest’arte cosí antica. Ma la nostra esperienza non sarebbe nulla senza il sostegno dei nostri partner piú preziosi: la nostre instancabili mucche.
Anche l’ottima aria di montagna fa la sua parte: il caseificio della malga Gostner é situato a 1.900 metri nel Massiccio dello Sciliar nelle Dolomiti.
Il nostro latte di malga lo lavoriamo in diversi prodotti:
Qui troverete presto ulteriori informazioni sulla residenza gentilizia Frankenberg a Tesimo
Nel 1973 si diede inizio alla costruzione e fu consacrata nel 1950 alla Santa Croce. La marcata articolazione delle pareti danno pensare alle forme severe di antiche basiliche. Nel 1962 il campanile fu dotato di cinque campane nuove. Le quattro piccole finestre rotonde rimandano ai sacramenti della Cresima, della Confessione, dell’Unzione degli Infermi e dell’ Ordine Sacro.
A Tagusa presso Castelrotto, esiste dal 2005 un Museo della scuola. Una singolare raccolta di ogetti di arredo e di documenti didiattici, ritrovate e mantenute nei loughi dórigine attende i visitatori. Nel 1993 questa picccola scuola pruiclasse fu definitavamente chiusa. Negli anni50 del secolo scorso fu raggiunta il maggior numero di scolari con ben 46 bambini, nella Tagusa del Temponon permetteva incontri con il mondo esterno. Tutti i bambini si conoscevano e solo i maestri variavano di anno in anno. Pur dotati di uná certa autorita´ed estranei a quella societa´essi di adeguarono agli usi locali, cosi´da far distigere Tagusa dai grandi centri scolastici dellá citta. Anche le suppellettili ed il materiale dittatico vennero utilizzati diversamente che in altre scuole e conservati percio´amorevolmente. Cosi´possono essere ammirati dai visitatori nel pccolo Museo al giorno di oggi, degli oggetti che risvegliano non solo sentimenti di nostalgia, ma che destano línteresse dei turisti e degli estimatori della scuola e della sua funzione educatrice.
Nuovo 2022!
Al 1. piano del Museo della scuola di Tagusa, dopo l‘avvenuta installazione a cura del Museumsverein Kastelruth, e` possibile visitare l‘antico laboratorio di calzoleria risalente agli anni `50, del maestro calzolaio „Peterlunger Gustl „ di Siusi allo Sciliar.
Laghetto di Fiè: Il Laghetto di Fiè ai piedi dello Sciliar è fra i laghetti italiano più belli. Passare una calda serata estiva in Alto Adige lungo le sue sponde, fare un giro in barca oppure pattinare sul ghiaccio d´inverno: il Laghetto di Fiè promette pace e relax.
La costruzione, che risale al XII sec., appartenne ai signori di Aichach, dinastia consumatasi fino all´estinzione in sanguinose battaglie contro i signori di Castelrotto. Fu così che il castello passò nelle mani di questi ultimi che ne rimasero padroni fino al 1741. È raggiungibile tramite il sentiero 7a da Siusi.
Al di sopra delle cime degli alberi nella conca che separa Siusi da San Constantino, svetta – con grande sorpresa dei più – il campanile della chiesa di San Vigilio. La sua insolita ubicazione non solo solleva più di una domanda, ma offre lo spunto perfetto per numerosi miti e leggende. Citata per la prima volta nel 1260, la chiesetta fu costruita durante la cristianizzazione della zona in un antico luogo di culto. Un dettaglio interessante: ogni anno il 21 marzo, giusto all’inizio della primavera, l’ombra dello Sciliar si posa per un’ultima volta sul tetto della chiesa e non torna a toccarlo se non il 23 settembre, primo giorno d’autunno.
La chiesa è stata dedicata a S. Vigilio, patrono della diocesi di Trento. L'edificio sacro, per quanto piccolo, ha tutte le caratteristiche di un edificio tardogotico stilisticamente puro e di pregevole qualità, il che fa pensare a dei fondatori molto ricchi e di alto rango. All'esterno l'edificio presenta una raffinata zoccolatura, un cornicione del tetto, una porta ad arco acuto ad ovest sotto un atrio per pellegrini, finestre a sesto acuto e graziosi trafori nel campanile. Il gioiello della chiesa é l'altare a portelle con lo scrigno, la graziosa ancona e la predella tutta d'un pezzo, la base dell'altare stesso. Lo stipite murato proviene ancora dalla fine del XV secolo.
Cappella di San Michele Ubicata nel camposanto vicino alla chiesa parrocchiale, la capella fu costruita nel XII secolo secondo i dettami dello stile romanico.