Che sia per una breve pausa o per un soggiorno più lungo, il lettino da sole offre un'esperienza naturale senza pari.
Seguendo le orme della nostra storia, puoi passeggiare tra castelli e palazzi signorili, visitare chiese e monasteri ed esplorare architetture contemporanee, edifici e luoghi unici durante visite guidate e tour. Scopri e vive usanze tradizionali nate nel passato, partecipa a eventi contemporanei o a eventi culturali come mostre, teatro, danza e musica per immergerti nell'arte e nella cultura locale.
La chiesa ha origine romanica e anche il patrocinio dell´arcangelo indica la sua antichitá. In ogni casa la chiesa di San Michele é documentata solo in un attestato d´indulgenza del 1353. Sia nel campanile che nella chiesa stessa parti della muratura sono ancora di epoca romanica. Una ricostruzione in stile gotico avvene dopo il 1465. Solo nel XVII secolo la navata fu provvista di una volta.
Siusi e i suoi d’intorni furono da sempre posti ideali per gli insediamenti umani e risalono al 2000 a. C .i Castellieri sul dorsale/colle Laranz di Siusi. Gli abitanti dei Castellieri erano i Raeti, che nella zona della Valle Isarco furono chiamati gli „Isarken”. Al Castelvecchio “Hauenstein” a Siusi fu trovata ” la spada di Castelvecchio”. Risalente all’Età di Bronzo, è il reperto più prezioso che testimonia antichi insediamenti umani. Durante l’Età del Ferro furono insediati le praterie del Castelliere (Gschlier) e il Rungger Egg. Al Castelliere nel bosco di Laranz furono trovati frammenti di mulini a mano tipici della zona meridionale delle Alpi le “südalpinen Balkenhandmühlen”. Vennero usati per macinare cereali e sono la forma dominante alla metà dell’ Età del Ferro. Un altro Castelliere impressionante si trova all’ Rungger Egg nei d’intorni di Laranz. Furono trovato delle ceramiche che dovrebbero risalire all’Età del Ferro e tanti frammenti di brocche e coppe. Però non si lasciano classificare con esattezza in termini di età.. I ruderi dei Castellieri nell’ bosco Laranz si possono visitare ancora oggi.
Museo del contadino - Maso Tschötscher: La frazione di S. Osvaldo, nel comune di Castelrotto, si adagia splendidamente su un fertile altipiano esteso oltre gli erti pendii che si estendono verso la Valle Isarco. Michl Jaider dell’albergo Tschötscherhof ricorda ancora bene i tempi duri dell’anteguerra quando chiunque in campagna doveva rimboccarsi le maniche, arando i campi di grano, partecipando alla fienagione, lavorando nella stalla, nel fienile e nei vigneti. Quando subentrò al padre nella gestione del maso con l’attigua pensione, i tempi erano già cambiati. I trattori sostituivano gli aratri trainati dai buoi, le macchine mietitrici avevano preso il posto delle falci e i campi di grano erano stati soppiantati dalla più redditizia attività lattiera. I vecchi attrezzi erano ormai solo d’impiccio, ma il giovane Michl non se la sentiva di disfarsene, tanto gli ricordavano gli anni della sua infanzia...
Biglietto d’ingresso: offerta libera
Categorie: Contadino, Artigianato, cultura, Cultura popolare, Etnografia
1° marzo – 30 novembre gio-mar ore 9–20
Qui troverete presto ulteriori informazioni sul mulino Josele a Caprile
Qui troverete presto ulteriori informazioni sulla residenza gentilizia Frankenberg a Tesimo
La piattaforma panoramica Engelrast sulla Bullaccia offre una vista mozzafiato a 360° sull'Alpe di Siusi, la Val Gardena e le Dolomiti. La piattaforma è circondata da una targa metallica che descrive dettagliatamente il fantastico panorama montano dell'intera Alpe di Siusi con Sciliar, Sassolungo e Sassolungo, nonché le catene montuose circostanti. È possibile sapere quali montagne si vedono in quale direzione del cielo e quanto sono alte le cime. Un dettaglio simpatico di questa piattaforma è l'angioletto che troneggia sopra questo punto panoramico. Vale la pena visitare questo magnifico punto panoramico con panchine in legno. L'Engelrast si trova vicino alla stazione a monte del Telemix Puflatsch. La piattaforma panoramica è raggiungibile a piedi da Compatsch sull'Alpe di Siusi seguendo il sentiero escursionistico n. 14 o con la funivia del Puflatsch.
Cosa non si può produrre con il latte…
Ovviamente, il nostro, é il formaggio migliore! Ormai é molto tempo che ci esercitiamo in quest’arte cosí antica. Ma la nostra esperienza non sarebbe nulla senza il sostegno dei nostri partner piú preziosi: la nostre instancabili mucche.
Anche l’ottima aria di montagna fa la sua parte: il caseificio della malga Gostner é situato a 1.900 metri nel Massiccio dello Sciliar nelle Dolomiti.
Il nostro latte di malga lo lavoriamo in diversi prodotti:
A Tagusa presso Castelrotto, esiste dal 2005 un Museo della scuola. Una singolare raccolta di ogetti di arredo e di documenti didiattici, ritrovate e mantenute nei loughi dórigine attende i visitatori. Nel 1993 questa picccola scuola pruiclasse fu definitavamente chiusa. Negli anni50 del secolo scorso fu raggiunta il maggior numero di scolari con ben 46 bambini, nella Tagusa del Temponon permetteva incontri con il mondo esterno. Tutti i bambini si conoscevano e solo i maestri variavano di anno in anno. Pur dotati di uná certa autorita´ed estranei a quella societa´essi di adeguarono agli usi locali, cosi´da far distigere Tagusa dai grandi centri scolastici dellá citta. Anche le suppellettili ed il materiale dittatico vennero utilizzati diversamente che in altre scuole e conservati percio´amorevolmente. Cosi´possono essere ammirati dai visitatori nel pccolo Museo al giorno di oggi, degli oggetti che risvegliano non solo sentimenti di nostalgia, ma che destano línteresse dei turisti e degli estimatori della scuola e della sua funzione educatrice.
Nuovo 2022!
Al 1. piano del Museo della scuola di Tagusa, dopo l‘avvenuta installazione a cura del Museumsverein Kastelruth, e` possibile visitare l‘antico laboratorio di calzoleria risalente agli anni `50, del maestro calzolaio „Peterlunger Gustl „ di Siusi allo Sciliar.
Il modesto edificio al centro del paese è una costruzione tipica dell’incipiente barocco, consacrata nel 1657. Un altare ed una campana proverebbero dalle rovine di Castel Salegg presso Siusi. Le quattordici stazioni della Via Crucis sono un’opera pregevole del XVIII secolo e meritano una menzione particolare per gli strumenti della Passione (arma Cristi) applicati alle cornici. Di notevole interesse è anche il tettuccio del pulpito con S. Michele
Un antico maso costruito nel 1400, di fronte al massiccio dolomitico dello Sciliar, Florian Rabanser lavora i suoi Distillati e Rhum con la perizia artigianale unita alla passione dei profumi della natura.
La chiesa di San Francesco all’Alpe di Siusi, a forma di colomba stilizzata, invita i visitatori al raccoglimento e alla meditazione. La chiesa che sorge in un luogo molto particolare è dedicata a S. Francesco d'Assisi, il santo patrono dell'ambiente, della natura e degli animali. La pianta dell’edificio richiama la figura di una colomba, il cui corpo è dato dalla costruzione centrale, le ali dai fabbricati laterali e il capo dal campanile che, grazie alla struttura in legno lamellare, sorge dalla costruzione centrale senza soluzione di continuità. L’interno, spazioso e ben organizzato, presenta un interessante gioco di luci ed ombre. Il coro, leggermente rialzato, secondo l’antica tradizione, è rivolto verso est. Per la costruzione sono stati preferiti materiali semplici di provenienza locale, come il porfido e il legno di larice, il cui delicato profumo crea un’atmosfera piacevole e accogliente.
La chiesa parrocchiale Assunzione della Vergine Maria è uno degli edifici tardogotici più belli dell'Alto Adige. La chiesa fu danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale e fu modificata secondo la sensibilità artistica barocca. Con l'ultimo risanamento, avvenuto tra il 1991 e il 1998, l'antica forma tardogotica è stata riportata in vita. Nel 1488 il maestro Narziß realizzò l'altare alato. Gli altari laterali sono sovrastrutture neogotiche.
La stazione a valle della cabinovia Siusi-Alpe di Siusi si trova all'entrata del villaggio di Siusi ed è il punto di partenza per accedere all'altopiano dell'Alpe di Siusi. Nell'ultimo decennio, si era sempre più sviluppato in un importante centro per il turismo nella regione dello Sciliar, per cui tuttavia, le sue strutture non riuscivano più a soddisfare le esigenze e le aspettative degli ospiti.
In questo contesto, nel 2014 la funivia Siusi-Alpe di Siusi SPA ha deciso di ampliare architettonicamente e funzionalmente la stazione a valle con i suoi edifici separati di stazione e di servizio in un moderno snodo di trasporto che rispecchiasse lo status elevato della località e allo stesso tempo rispondesse adeguatamente ai desideri di una clientela sempre più esigente.
L'obiettivo principale del progetto era quello di fondere l'edificio della stazione con l'edificio di servizio in un complesso edilizio comune e attraente che incorporasse tutte le aree funzionali necessarie, completamente ridisegnate, mentre dava al nuovo volume un carattere moderno e indipendente. Allo stesso tempo, un sofisticato concetto di mobilità doveva assicurare un flusso di traffico regolare all'interno del nuovo insieme strutturato. A causa del funzionamento stagionale del sistema di risalita, si è rivelato necessario dividere l'imminente, ampio lavoro di costruzione in due lotti di costruzione.
Nel corso della prima fase di costruzione, sotto il terminal degli autobus a sud della stazione a valle, al livello del piano terra, è stata costruita una galleria commerciale attraente e sfaccettata, per due negozi di articoli sportivi con noleggio sci, una gastronomia per prodotti locali, uno snack bar, così come spaziosi depositi di sci. Inoltre, il vecchio edificio di servizio con ristorante, negozi sportivi, scuole di sci e amministrazione, che era organizzato su tre livelli (seminterrato, piano terra, primo piano), è stato completamente demolito e sostituito da un nuovo edificio moderno. Il nuovo edificio ospita ora il ristorante nel seminterrato al livello della galleria. Al di sopra di questo, una boutique sportiva di nuova concezione si estende su due piani (piano terra + primo piano). Il nuovo edificio di servizio ospita le scuole di sci al piano terra e l'amministrazione delle ferrovie di montagna al piano superiore. Anche durante la prima fase di costruzione, le facciate nord ed est del vicino edificio della stazione sono state rinnovate. Questo ha permesso di unificare l'aspetto complessivo della facciata in tutto il suo insieme. Il garage per le gondole nel seminterrato è rimasto invariato. Durante la seconda fase di costruzione nel 2016, la ricostruzione e l'espansione della biglietteria esistente ha avuto luogo al piano terra dell'edificio della stazione. Questo lavoro di costruzione è stato completato all'inizio della stagione estiva. Il concetto di mobilità assicura che la cabinovia, il terminal degli autobus e la galleria siano altrettanto facilmente accessibili quanto i parcheggi, il garage o il nuovo punto di consegna dell'edificio di servizio. A questo scopo, i negozi e le strutture di servizio nel seminterrato sono stati collegati al piano terra da una generosa rampa a spirale. Ampie scale e un efficiente sistema di ascensori completano il sistema di accesso. Il nuovo design della facciata della stazione a valle a Siusi allo Sciliar dà all'imponente complesso di edifici un carattere monolitico inconfondibile. La struttura dominante, che ora è combinata in un'unica unità visiva, ha una capacità cubica totale di circa 33.000 m³ e comprende tre livelli, con il seminterrato in gran parte interrato a causa della pendenza. Verso ovest, l'edificio sporge di otto metri sul pendio della strada con la terrazza panoramica inserita nella facciata nel seminterrato. Le strisce di finestre trasparenti circonferenziali e variabili in altezza interrompono l'edificio, che è rivestito con pannelli di alluminio rivestiti di colore.
Panche delle streghe Il posto di riposo delle streghe dello Sciliar sulla Bullaccia è un posto leggendario, nel vero senso della parola. Le cosidette panche delle streghe sono due enormi massi di porfido situati sul lato occidentale di questo bastione. La loro posizione fa supporre, in quel punto, l'individuazione di un luogo di culto dedicato al dio Sole, che al tramonto illumina l'Alpe.
Al di sopra delle cime degli alberi nella conca che separa Siusi da San Constantino, svetta – con grande sorpresa dei più – il campanile della chiesa di San Vigilio. La sua insolita ubicazione non solo solleva più di una domanda, ma offre lo spunto perfetto per numerosi miti e leggende. Citata per la prima volta nel 1260, la chiesetta fu costruita durante la cristianizzazione della zona in un antico luogo di culto. Un dettaglio interessante: ogni anno il 21 marzo, giusto all’inizio della primavera, l’ombra dello Sciliar si posa per un’ultima volta sul tetto della chiesa e non torna a toccarlo se non il 23 settembre, primo giorno d’autunno.
La chiesa è stata dedicata a S. Vigilio, patrono della diocesi di Trento. L'edificio sacro, per quanto piccolo, ha tutte le caratteristiche di un edificio tardogotico stilisticamente puro e di pregevole qualità, il che fa pensare a dei fondatori molto ricchi e di alto rango. All'esterno l'edificio presenta una raffinata zoccolatura, un cornicione del tetto, una porta ad arco acuto ad ovest sotto un atrio per pellegrini, finestre a sesto acuto e graziosi trafori nel campanile. Il gioiello della chiesa é l'altare a portelle con lo scrigno, la graziosa ancona e la predella tutta d'un pezzo, la base dell'altare stesso. Lo stipite murato proviene ancora dalla fine del XV secolo.
La costruzione, che risale al XII sec., appartenne ai signori di Aichach, dinastia consumatasi fino all´estinzione in sanguinose battaglie contro i signori di Castelrotto. Fu così che il castello passò nelle mani di questi ultimi che ne rimasero padroni fino al 1741. È raggiungibile tramite il sentiero 7a da Siusi.
Assumiamo come base di partenza di questa escursione l'Hotel Cyprianerhof, nella frazione omonima di Tires. Seguiamo la comoda strada principale che sale al Passo Nigra – Nigerpass fino al bivio sul lato sinistro della strada forestale, poco a monte (indicazione «Tschamintal»). Dopo un iniziale tratto quasi in piano, la strada sale ai prati di Rungun, dai quali si gode d'una splendida vista su tutta la Valle di Tires. Lungo il percorso, diverse panchine invitano a sostare per ammirare il paesaggio. La strada prosegue girando attorno al costone boscoso ed entra nella Valletta Ciamin. Poco piu avanti, si incontra una barriera e poco prima del secondo cancello, si nota un ripido sentiero proveniente da Lavina Bianca – Weisslahnbad e dalla malga Tschaminschwaige (1175 m). Anche questi luoghi si possono assumere come validi punti di partenza per lescursione, grazie alla dotazione di ampi parcheggi. Entrando nella verde Valletta Ciamin, giungiamo ad un'ampia piazzola con un bivio che porta a destra nel bosco. Noi proseguiamo diritto fino a superare, poco dopo, il Rio Ciamin – Tschaminbach. La strada si fa più ripida fino ad arrivare a una piccola radura (Schaferleger) con una panchina. Piu avanti, passato per la seconda volta il Rio Ciamin su un ponte, giungiamo al Rechter Leger con una piccola baita in legno. Nel prato davanti alla baita ce un bel crocifisso intagliato ed una panchina accanto. Di qui lo sguardo spazia sul bel panorama delle cime e le anticime del Gruppo delCatinaccio, in particolare verso la Cime del Principe (Grasleitenspitze 2672 m) e quella di Valbona (2824 m).
Qui troverete presto ulteriori informazioni sulla Capella di Santa Caterina e il fabbricato agricolo della casa nobiliare Gurten a Tesimo.
Vecchio mulino ad acqua
Accostando il parcheggio all'entrata del paese vi si trova un mulino d'acqua. È possibile visitare anche il suo interno, restaurato e funzionante con una grossa macina. Vuole ricordare le professioni importanti dell'epoca, come quella del mugnaio, del fabbro, l'uso dei mulini, le segherie che fino al secolo scorso sfruttavano i torrenti per lo svolgimento della loro professione.