Dalle dimore storiche all’architettura contemporanea delle cantine vinicole Tradizione e modernità si fondono nelle cantine vinicole altoatesine, tanto nei vini quanto nell’architettura. Vicoli sinuosi e residenze storiche contraddistinguono l’inconfondibile atmosfera dei paesi vinicoli. Fu soprattutto nel corso del XVI e XVII secolo che semplici cascine vennero trasformate in rappresentative residenze rinascimentali dotate di cortili, bovindi, finestre a doppio arco e scale. Questa fusione tra l’architettura nordica e le influenze dei capomastri dell’Italia settentrionale è passata alla storia dell’arte con il termine “Überetscher Baustil”, ovvero lo stile architettonico dell’Oltradige – zona tra Bolzano e Caldaro.
Non sull'Oltradige, ad esempio, nè sulla Bassa Atesina, proprio dove si trovano i vigneti che conferiscono l'uva alla cantina Cornaiano. Protetto da nord e aperto verso sud, questo territorio è dominato da un clima mite. "I forti sbalzi termici tra giorno e notte, soprattutto in autunno, conferiscono ai vini un profumo raffinato e marcato e una lunga conservabilità" - racconta l'enologo Gerhard Kofler. I terreni magri, ciottolosi e limosi e l'arieggiamento dei vigneti fanno la loro parte.
"Partendo da queste caratteristiche, ci siamo concentrati su 5 dei vitigni più importanti" - così Kofler. Tra i vini bianchi Pinot bianco, Sauvignon e Chardonnay e tra i rossi Schiava e Pinot nero. Soprattutto quest'ultimo ha reso la cantina Cornaiano famosa a livello internazionale, quotata dai principali critici enologici.
Questo risonoscimento, la freschezza ricca di mineralità, la struttura fruttuosa e la marcata autenticità hanno favorito l'ampliamento del mercato della cantina Cornaiano i cui vini vengono commercializzati in non meno di 30 Paesi. E sono considerati vini di carattere o, come dice Kofler - "vini eccellenti legati al territorio".