La residenza può essere visitata su richiesta da giugno a metà agosto!
L'Alta Val Venosta offre un viaggio nel tempo attraverso le sue numerose attrazioni storiche e culturali. Scopri l'affascinante paesaggio alpino e immergiti nelle tradizioni locali per un'esperienza indimenticabile. |
Ganglegg, uno degli insediamenti in quota meglio esplorati risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro di tutto l’arco alpino.
Il maso e la chiesa di Söles vengono menzionati per la prima volta nel 1220 e nel 1249. Nel 1499, la chiesa fu incendiata dopo la battaglia di Calven, per essere poi ricostruita in stile gotico fra il 1570 e il 1580. Recenti scavi archeologici hanno scoperto tracce di un edificio, sempre dedicato alla liturgia, risalenti al 6°, 7° e 8° secolo. Il Patrocinio ha invece le sue origini nel 9° secolo. Inoltre, sono state rinvenute parti di affreschi risalenti all'epoca precedente alle prime annotazioni, che si sono rivelate decorazioni pittoriche della chiesa romanica precedente e di eccezionale qualità artistica.
Nel centro di Malles era disponibile un terreno da destinare a un edificio completamente isolato. Ispirandosi all’edilizia tipica del paese, composta da costruzioni in muratura compatte con finestre strette e profonde e coperture spesso prive di sporgenza, l’architetto ha progettato un edificio suddiviso in tre corpi di differente altezza. Il volume centrale, in cui è ricavato l’ingresso, è rivestito di tavole di larice, mentre i due laterali sono intonacati di bianco e forati da finestre tra loro simili distribuite regolarmente. Questo linguaggio improntato all’essenzialità è la logica conseguenza dei principi regolatori del complesso. Attorno al corpo centrale la pianta si articola in modo chiaro garantendo un facile orientamento. Un ingresso separato è destinato alla sala civica situata al piano superiore. Gli interni si contraddistinguono per le pareti bianche, l’uso del legno chiaro e i lucernari che illuminano dall’alto i corridoi.
Un’iscrizione indica la prima consacrazione nel 1199. La navata centrale presenta un soffitto piatto e delle feritoie. Il coro culmina in un’abside con una raffigurazione della Majestas Domini e due simboli degli evangelisti ancora in buono stato. Ciò che rimane degli affreschi risale al 13° secolo. A sud rispetto all’arco trionfale vediamo il sacrificio di Caino e il torso di una sirena con coda di pesce. La testa con i capelli lunghi, lo sguardo pensieroso e la gestualità delle braccia danno a quest’immagine un carattere melanconico unico, che si distingue dalla rappresentazione del demoniaco in altri dipinti.
La chiesa di S. Nicolò è aperta dal 15.04.2025 - 07.10.2025 ogni martedì alle ore 14 per le visite guidate (Prezzo: € 3,00 a persona). Prenotazione non necessaria.
Sopra Sluderno in Val Venosta sorge Castel Coira, uno dei castelli meglio conservati dell’Alto Adige. L‘edificio fu eretto nel 1259 e, dal 1504, è proprietà privata dei Conti Trapp. Oggi, chi visita il castello s‘imbatte in una residenza rinascimentale, con uno splendido loggiato. La cappella in stile romanico, la sala degli antenati, la stanza di Giacomo ed altri vani sfarzosi sono tesori di particolare rilievo. Di Fama internazionale è l’armeria, la raccolta privata più vasta di questo genere con le armature dei signori del castello, realizzate tutte su misura dai più famosi artigiani dell’epoca.
Visitabile solo con visita guidata!
Prenotazioni e vendita di biglietti: www.churburg.com/online-ticket/
Il Castel Choira è chiuso dall'inizio di novembre alla fine di marzo.
La collina di Tarces sorge nel cuore della Val Venosta che è il simbolo dell’Alta Val Venosta. Grazie alla sua particolare posizione geografica fu popolata durante tutte le epoche preistoriche. Da non perdere; la chiesa di San Vito e lo scavo archeologico. Si tratta di una casa retica dal terzo o quarto secolo a. Cristo. Gli affreschi romanici, che purtroppo si sono conservati solo in pochi punti, sono di grande importanza storico-artistica. L'interno della chiesa presenta un soffitto ligneo del XVI secolo.
Le tracce del fuoco sono ancora visibili in alcune parti della chiesa. Queste risalgono alla guerra d'Engadina del 1499.
La chiesa di S. Vito è aperta da Giugno a Ottobre ogni giovedì alle ore 17 per le visite guidate.
Visite guidate:
Ritrovo: davanti alla chiesa parocchiale di Tarces
Prezzo: € 3,00 a persona
Durata: ca. 1 ora
Prenotazione non necessaria
Ai piedi di Castel Coira, centro di attrazione antico del paese, un vecchio maso è stato trasformato in un museo che racconta la difficile vita quotidiana di un tempo dei contadini della Val Venosta: un programma didattico che fa da contraltare al mondo feudale di cui il Castel Coira è un simbolo. Al piano inferiore e a quello superiore del maso sono stati ricavati spazi per esposizioni temporanee. La struttura dei due edifici che compongono il complesso è stata conservata e integrata con i materiali tipici della regione per rispondere alla nuova modalità d’uso. Legno di larice, intonaco esterno tradizionale, vetro e acciaio sono stati impiegati con l’intento di esprimere in forme moderne la funzione attuale. La struttura portante esistente è stata combinata con elementi costruttivi contemporanei in modo da ottenere un’unità omogenea di tradizione e modernità, che fa emergere le potenzialità artistiche della Val Venosta puntando a una qualità senza tempo.
Glorenza, la più piccola città dell'Alto Adige, incanta i visitatori con la sua atmosfera medievale. La cinta muraria perfettamente conservata e le tre possenti porte turrite. Poco è cambiato del XVI secolo e così si può sentire la ricca storia della città in ogni angolo. Il carattere romantico, l'intensa vita culturale e i dintorni idilliaci fanno di Glorenza un vero e proprio gioiello delle Alpi. Vi invitiamo con piacere nella nostra incantevole città per condividere atmosfere magiche, rievocazioni storiche, manifestazioni indimenticabili ed eventi culturali.
Le origini di Glorenza risalgono all’epoca carolingia, sebbene la prima menzione rinvenuta sia databile al 1163. Intorno al 1290, a sudest del borgo, nei pressi del ponte sull’Adige, Mainardo II di Tirolo-Gorizia, per rafforzare la propria egemonia sull’Alta Val Venosta contro il principe vescovo di Coira, fondò una città, per la prima volta denominata “burgum” nel 1294. Entrambi gli insediamenti, il paese e la città di Glorenza, coesistettero appena 200 anni. Rasa al suolo, a seguito della battaglia della Calva nel 1499, Glorenza venne fortificata dagli Asburgo, in primis da Massimiliano I, come baluardo contro gli elvetici, congiungendo i nuclei dei due insediamenti mediante le mura di cinta tutt’oggi esistenti. All’impianto urbano originario appartengono le torri difensive e d’abitazione, conservatesi sino ad oggi, tra cui il cosiddetto “Castello di Glorenza” e la “Torre dei Passeri”, all’estremità sudovest dell’odierno centro storico. A dominare l’attuale configurazione del borgo, tuttavia, è l’assetto del XVI secolo.
Le visite guidate in lingua italiana si tengono ogni lunedì dal 17 giugno al 16 settembre sempre alle ore 10.30
Burgusio ha conservato fino a oggi il suo carattere di piccolo borgo. L’albergo storico Weisses Kreuz (Croce bianca) sorge al centro del paese su un lotto alquanto sacrificato. Ciò non ha impedito la realizzazione di un intervento di ristrutturazione e ampliamento, con una grande area wellness e alcune suite, che risulta esemplare per la capacità di rispettare la materia storica. Anche la residenza “Zum Löwen” (Al leone), un palazzo di pertinenza dell’albergo al di là della piazza, è stata rinnovata e ristrutturata. L’edificio è stato ampliato con intelligenza mediante l’aggiunta di un corpo di fabbrica in cui trovano posto un bistrò e un negozio, trasformando la piazza con la fontana nel vero centro del paese. Le facciate di entrambi i palazzi sono state conservate in quanto soggette a tutela monumentale, così come le belle stanze della residenza rivestite di pannellature in legno. I volumi di nuova costruzione soddisfano invece le esigenze di un albergo moderno, utilizzando materiali sostenibili secondo lo spirito della migliore architettura contemporanea.
Dal municipio alla chiesa parrocchiale S. Biagio attraverso la via della chiesa. Passando sotto la chiesa si arriva al sentiero lungo la roggia “Turnauna” Nr. 8. Alla fine della roggia si prende la strada forestale che va su. Dopo la seconda tornante c’è una piccola porta con l’indicazione “Schlietplott”. Si arriva in circa 45 minuti dal municipio.
Questo masso denominato “Schliettplott” appartiene a quella tipologia di megaliti inclinati noti come pietre o scivoli della fertilità. In uso fino alla fine del XIX secolo, veniva utilizzato dalle donne in cerca di fertilità. L’usanza, legata al culto della Grande Madre, diffusa in moltissimi paesi dell’arco alpino, prevedeva che la donna in cerca di maternitá scivolasse lungo il masso nelle notti di luna piena.
Le numerose scivolate, praticate nel corso dei secoli, hanno lasciato evidenti segni di levigatura.
Come luogo di passaggio sulle Alpi, l'Alta Val Venosta ha sempre avuto un interesse militare. Non solo i Romani, gli Asburgo e Napoleone sono passati di qui, ma anche la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato le sue tracce. La maggior parte di queste tracce, tuttavia, non sono visibili a occhio nudo, in quanto si tratta di monumentali bunker sotterranei che erano stati progettati come installazioni difensive e luoghi di rifugio. Le fortezze nascoste facevano parte del Vallo Alpino, ma non furono mai utilizzate per scopi militari.
Oggi, le reliquie architettoniche del periodo tra le due guerre sono incastonate tra i frutteti e i pascoli dell'area circostante.
È necessaria una visita guidata agli interessanti bunker. Chi è interessato alla storia non dovrebbe perdersela. La conoscenza di un capitolo oscuro del XX secolo è garantita.
Visita guidata di un bunker: ogni giovedì da giugno a ottobre. Iscrizioni e informazioni al +39 0473 831 190
Ai piedi del bianco e luminoso convento di Marienberg sorge il più introverso castello di Fürstenburg, edificato nel 1278 in pietra scura locale. Il crollo del mastio, avvenuto nel 1996, ha fornito l’occasione per un intervento di risanamento che prevedeva una fase di ristrutturazione e una di ampliamento. Per prima cosa le emergenze storiche sono state messe in sicurezza e integrate con nuovi volumi a uso residenziale in acciaio e vetro che si innestano sulle murature antiche creando un luminoso effetto di trasparenza. Successivamente fuori dalla cinta muraria è stato realizzato, entro la linea del pendio, un gruppo di nuove aule scolastiche per far fronte all’accresciuto numero di studenti. Di questo secondo intervento all’esterno si vede solo un muro alto un piano, costruito con la stessa pietra scura del castello. All’interno le piccole corti di illuminazione sono delimitate sempre da pareti in acciaio e vetro, mentre il nuovo volume che risale il pendio è ricoperto da uno strato di terreno erboso. L’intervento conferisce un senso di novità e di freschezza alle preesistenze storiche.
Le rovine dei due castelli Rotund e Reichenberg sono ben visibili dal villaggio di Tubre. Castel Rotund si trova a 1500 metri di altitudine ed è uno dei castelli più alti del Tirolo. Fu costruito intorno al 900 per ordine dei vescovi di Coira. Il castello passò di mano diverse volte nel corso dei secoli prima di essere abbandonato alla fine del XVII secolo e lasciato alla decadenza. Sotto Rotund si trova il castello di Reichenberg. In origine, il castello di Reichenberg era di proprietà dei vescovi di Coira, ma a metà del XII secolo cadde nelle mani del barone brigante, signore di Reichenberg, che diffuse paura e terrore. Alla fine del XVII secolo, anche questo castello fu abbandonato. Oggi si possono visitare le rovine di entrambe le tenute.
Dopo le ultime ristrutturazioni, il collegio è oggi in grado di ospitare 75 tra ragazzi e ragazze, in gran parte allievi dell’Istituto superiore a indirizzo sportivo. Attrezzato con tutte le funzioni necessarie e con una cappella disposta su due livelli, il complesso suscitò inizialmente molte polemiche per le forme rigorose e l’impiego del calcestruzzo a vista, ripreso da alcuni esempi di architettura contemporanea elvetici. Gradualmente però è prevalsa l’opinione che l’architetto sia riuscito a cogliere un aspetto fondamentale del paesaggio della Val Venosta, e che la costruzione di forma parallelepipeda, con la sua riservatezza quasi ascetica, dialoghi con le torri medievali di Malles. In quasi mezzo secolo l’edificio ha mantenuto intatta la propria funzionalità e dal punto di vista costruttivo risulta in perfette condizioni fino nei dettagli, anche se il calcestruzzo a vista col tempo tende a scurirsi, perdendo la brillantezza grigio-serica originaria.
La chiesa romanica di San Giovanni Tures fu costruita nel 1220 a forma di croce greca. Il soffitto a volta completamente dipinto mostra influenze bizantine. Molto interessanti sono anche gli affreschi di epoca tardo-romanica. Per la costruzione della chiesa sono state utilizzate intere sezioni delle mura della chiesa precedente, risalente al IX secolo.
In seguito, la chiesa fu adibita a ospizio e servì come sala comune e luogo di pernottamento per i pellegrini.
La chiesa di S. Giovanni a Tubre è aperta ogni giorno dalle ore 09.30 - 17.00.
Visite guidate (04.06.2025 - 15.10.2025):
ogni mercoledì
Ora: 17.00
Prezzo: € 4,00 a persona
Prenotazione non necessaria
La scuola fa parte di un piano di riqualificazione del centro abitato che prevedeva di riunire alcune funzioni pubbliche attorno a una nuova, piccola piazza. Qui si raggruppano l’edificio scolastico, la palestra e l’ex albergo Schwarzer Adler riutilizzato come sede delle associazioni locali, creando un luogo centrale ad alta densità funzionale. I corpi di fabbrica sono molto vicini tra loro, al punto che li separano solo alcuni stretti percorsi nei giardini e il cortile della scuola. La volumetria della nuova struttura fa riferimento all’edilizia tipica del paese: si tratta di un blocco massiccio con tetto a falde, facciate a intonaco ruvido e cornici lisce attorno alle finestre, tagliate obliquamente a richiamare l’architettura tradizionale della vicina Engadina. L’edificio si svincola da ogni rigidità grazie alle pendenze variate del tetto e alla lieve piegatura della facciata prospiciente la strada. Dalle grandi finestre si intravvedono interni dal comfort quasi domestico, con eleganti arredi in legno e misurati accenti cromatici.
I prati a meleti circondano completamente la casa unifamiliare che sorge isolata ai margini del centro abitato di Laudes, una frazione di Malles. Questo edificio fuori dal comune ha infatti bisogno di un’ampia superficie libera che ne metta in risalto la natura di segno caratteristico. Il collegamento visivo con i due campanili della parrocchiale rafforza la contrapposizione formale tra la casa e il resto del paese. Il piano superiore quasi privo di aperture racchiude le camere da letto a pianta quadrata mentre in quello inferiore, con i fronti in gran parte vetrati, sono disposti gli ambienti di soggiorno. Il parallelepipedo di cemento, di un biancore che abbaglia già da lontano, poggia con un forte aggetto sui sottili pilastri cilindrici e sembra quasi librarsi a mezz’aria. Per garantire la privacy anche al pianterreno, alle vetrate sono anteposte, a una certa distanza, massicce pareti continue in pietra locale. Una casa di questo genere presuppone una concezione dell’abitare che si potrebbe quasi definire orgogliosa.
L’Abbazia di Monte Maria sorge all'altezza di 1340 m. Si tratta dell’abbazia Benedettina più alta d'Europa. Fu una fondazione dei nobili di Tarasp. Nella solitudine delle montagne da più di 900 anni alcuni monaci conducono la propria vita secondo la regola di San Benedetto. Il Museo di Monte Maria si trova nella parte dell'economato dell'edificio. Il Museo fornisce un'impressione della vita monastica “ora et labora", come pure degli eventi storici e dell'interpretazione spirituale degli affreschi romanici della cripta con le famose e preziose raffigurazioni angeliche.
Mostre temporane:
- Marienberg davanti e dietro l’obiettivo
- Maria
Visite guidate
Ulteriori informazioni sulle visite guidate e orari disponibili sotto https://www.marienberg.it/it/museo/visite-guidate.html.
La locanda Zum Grünen Baum (All’albero verde), soggetta a tutela monumentale, sorge in posizione centrale sulla piazza di quella che è la città più piccola dell’Alto Adige. L’intervento di ristrutturazione ha riguardato solamente i piani superiori, con l’esclusione degli ambienti per gli ospiti al pianterreno. Nelle parti rinnovate si possono ammirare le sale del ristorante con gli eleganti rivestimenti in legno alle pareti e un allestimento d’interni che ha saputo conservare tutto ciò che lo meritava inserendo ogni elemento nuovo con consapevolezza. In base a questa filosofia gli ambienti storici sono arredati con mobili moderni, mentre i nuovi spazi sono in parte valorizzati con pezzi antichi. Nelle camere, tutte allestite in modi differenti, ha un ruolo fondamentale il rapporto con la storia, risolto con grande eleganza oltre che con sensibilità e buon gusto. In alcuni casi le vasche da bagno e le docce sono disposte al centro delle stanze, evocando un senso di comfort quasi domestico pur nel rispetto della tradizione.
Con ogni proabilità simultaneamente alla fondazione della città di Glorenza, a sud delle mura sorse una zona artigianale. Accanto al commercio, infatti, si voleva garantire al nuovo insediamento urbano una seconda fonte di sostentamento. A questo scopo, nelle immediate vicinanze del vecchio ponte sull'Adige si derivò dal fiume una gora che servì d'allora in avanti (al più tardi a partire dal 1330) quale fonte di energia per il mulino cittadino. L'importanza una volta attribuita all'arte dei mugnai é dimostrata dal fatto che essi disponevano di un proprio ordinamento artigiano (al più tardi a partire dal 1615) e che in epoca barocca vi era una confraternita dei molitori. Il mulino cittadino, ripetutamente distrutto e danneggiato nel corso dei secoli, é sempre stato ricostruito. Corrispondeva all'interesse pubblico, infatti, poter contare su un mulino funzionante. L'attuale proprietario ha sostituito la ruota del mulino e, nel anno 2004, ha completamente restaurato l'intera struttura.
Il Castel Principe di Burgusio è un complesso fortificato costruito dal vescovo di Coira Konrad (1272-1282). Fu ristrutturato nel corso del 16esimo e 17esimo. E’ caratterizzato da un maestoso torrione il cui spessore dei muri è di 3 m; di particolare interesse la camera dei principi e il soffitto a cassettoni.
Nel 1996 la torre è crollata ed è stata successivamente ampliata dall'allora direttore Georg Flora. Oggi il Castel Principe ospita una scuola tecnica per l'agricoltura e la silvicoltura.
Visite possibili solo con visita guidata
Ogni lunedì e giovedì dal 03.07.2025 - 28.08.2025
Punto di ritrovo: ore 15.00 davanti al Castello
Prezzo: € 3,00 a persona
Prenotazione non necessaria
Avvolto nel suo bianco splendore, il convento arroccato sui pendii sopra Burgusio cattura lo sguardo già da una certa distanza. Fondato intorno al 1000 e insediato in quest’area a partire dal XII secolo, Monte Maria è uno dei centri spirituali più importanti dell’Alto Adige. “Ora et labora” è il motto dei benedettini ed è il titolo dell’esposizione allestita in quello che un tempo era l’economato. A questo scopo le murature antiche sono state ripulite, consolidate e lasciate quasi ovunque nello stato originario, sovrapponendo come una seconda pelle un allestimento d’interni contemporaneo. Alle pareti grezze e non intonacate, infatti, sono stati accostati a una certa distanza nuovi volumi in vetro e acciaio scuro. Questa scelta permette di leggere tuttora con precisione gli interventi edilizi dalla fine del XIII secolo a oggi. Le opere d’arte e gli oggetti esposti hanno come tema la storia del convento. Al piano superiore sono stati predisposti alcuni ambienti destinati alla foresteria e ai seminari.
L’iniziativa dei “Villaggi degli alpinisti” dei club alpini è un sinonimo di un turismo ecocompatibile e legato alla natura. La rete unisce località che presenta un paesaggio naturale e antropizzato incontaminato, è stata risparmiata dai grandi sfruttamenti tecnologici e la cui identità è contraddistinta dalle cime e dall’alpinismo.
Da una piacevole escursione lungo le rogge fino all’ascensione di un Tremila, potete godervi la natura incontaminata della Val di Mazia. Qui, le tradizioni e le usanze vissute consentono di scoprire l’attiva comunità del villaggio, mentre una gita alle rovine del castello all’ingresso del paese fa risorgere i temuti cavalieri predoni di Mazia.
Tra Slingia e la Malga di Slingia si estende la pista di sci nordico più soleggiata e frequentata dell’area sciistica Ortler Skiarena, lunga 15 chilometri e con un dislivello di 150 metri. A servizio di questa struttura è stato realizzato, nel paese di Slingia, un centro fondo con scuola di sci, locale di sciolinatura, spogliatoi, servizi igienici e noleggio attrezzatura. La costruzione a un solo piano corrisponde nei materiali e nelle dimensioni all’edilizia tipica del paese. Interamente rivestita di tavole di legno verticali richiama alla mente le vetture di una ferrovia a cremagliera, in cui si entra da una fila di porte laterali. La scala che serve le cinque unità funzionali è preceduta da una zona di accesso coperta verso valle, mentre il fronte opposto a quello di ingresso è ritmato da una fila di finestre anch’esse sfalsate in altezza. Grazie a questi accorgimenti l’edificio si inserisce nel pendio con grande naturalezza.
Il centro culturale si trova al centro del paese ed è facilmente accessibile dalla stazione. La strada statale molto trafficata che separa le due strutture costituiva un problema per la quantità rilevante di emissioni inquinanti. Si è pertanto optato per una soluzione a scala urbana con quattro volumi ben definiti che circondano una corte interna, il più alto dei quali, rivolto verso la strada, è completamente privo di finestre. Questa disposizione è completata da un alto muro in pietra locale che include nel nuovo complesso in calcestruzzo a vista la vecchia scuola elementare con la sua architettura storica. Il cortile interno rappresenta in un certo senso il cuore ben protetto del complesso e può essere utilizzato per manifestazioni all’aperto sfruttando i gradoni come sedute. Su questo spazio affacciano le sale del centro culturale, delimitate da ampie vetrate la cui piacevole trasparenza contrasta con la compattezza dei fronti esterni.
Nella zona industriale di Glorenza il cubo alto 13 metri della Distilleria Puni svetta come una Kaaba giunta qui da un mondo lontano, un landmark ad alto contenuto simbolico. L’idea geniale dell’architetto è stata quella di alloggiare tutti gli impianti tecnici, oltre che i locali di vendita e di servizio, in un cubo di mattoni realizzato con la tecnologia costruttiva tradizionale dei fienili della regione, cioè con le pareti in laterizio forate e permeabili all’aria. Le stesse pareti che appaiono trasparenti sia dall’esterno che dall’interno, proseguono al piano interrato, dove sono collocati la scintillante caldaia per la fermentazione e l’alambicco, dando origine a una massiccia struttura a volta. È sorprendente l’unitarietà nella scelta dei materiali, che fanno riferimento alla limpidezza dei prodotti di questa distilleria, la prima in Italia dedicata al whisky. Tutti i dettagli in acciaio e vetro sono stati disegnati con grande attenzione alla qualità, come del resto le strutture in laterizio.
Il convento benedettino è un monastero medievale di epoca carolingia in ottimo stato di conservazione. Qui si incontrano la vita quotidiana benedettina, la coltivazione culturale, l'arte e la ricerca. La leggenda vuole che la prima pietra del monastero sia stata posta da Carlo Magno. Subito dopo l'incoronazione, Carlo Magno fu sorpreso da una tempesta di neve sul Passo dell'Umbrail. In segno di gratitudine per essere sopravvissuto, fondò il monastero di Müstair nel 775.
Il monastero di San Giovanni è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 1983.
Ulteriori informazioni, visite guidate e orari di apertura della chiesa del monastero sono disponibili su: www.muestair.ch
La Chiesa di San Benedetto è un edificio risalente all’VIII secolo. I dipinti e gli affreschi di epoca carolingia all'interno della chiesa sono tra i più antichi dell'intera area di lingua tedesca. In origine San Benedetto non aveva una torre; questa fu probabilmente costruita solo nel XII secolo e appare quindi un po' sovradimensionata.
Senza dubbio, però, i due ritratti dei fondatori sono i più interessanti. Mostrano il vescovo di Coira e un oste della Franconia in costume tradizionale. Questo ritratto è unico in Europa, poiché non esiste una rappresentazione paragonabile in nessun altro luogo.
Orario di apertura estate 21.04.2025 - 31.10.2025:
Visite: Martedì, Giovedì, Sabato dalle 10:00 alle 11:30
Visite guidate: Lunedì, Mercoledì alle 14:45, Venerdì alle 10:45
Prezzi: € 1,80 a persona; con visita guidata € 3,00 a persona
Non è necessaria la prenotazione
Orario di apertura inverno 07.12.2024 - 15.03.2025:
Visita: sabato alle ore 10:00
Prezzo: € 1,80 a persona
Non è necessaria la prenotazione
La chiesa è chiusa la domenica e i giorni festivi.