È molto amato ed è anche il più grande tra tutti i laghi dell’Alto Adige, ma la sua storia è piuttosto recente. Cent’anni fa, infatti, non esisteva ancora il grande specchio d’acqua con il campanile sommerso del Lago di Resia. Allora nella zona sorgevano dei laghi naturali e due paesi, Curon Venosta e Resia, la cui storia cambiò del tutto nel 1950.
In quell’anno, infatti, la zona della Val Venosta nei pressi di Passo Resia cambiò radicalmente il proprio paesaggio in seguito alla costruzione di una grande diga per la produzione di energia idroelettrica. Su incarico dello Stato, tra il 1949 e il 1950 il gruppo Montecatini costruì un lago artificiale, quello che oggi chiamiamo Lago di Resia, unendo i due laghi di Resia e Curon, quest’ultimo detto anche Lago di Mezzo o Mittersee. Ma, dato che la diga avrebbe sommerso del tutto il paese di Curon e parte di Resia, gli interessati furono evacuati, le loro case e i loro terreni espropriati.
Quando seppero del destino che li attendeva, gli abitanti protestarono stupiti, ma senza esito. L’idea di un bacino artificiale per la produzione di energia era nota da tempo e risaliva addirittura all’Impero Austroungarico, ma la popolazione non si aspettava un tale innalzamento delle acque. Alla base della questione c’era un problema linguistico: l’ordine del Genio civile, pubblicato in italiano nel 1940, indicava il nuovo livello della diga a 22 metri, ma all’epoca a Curon nessuno sapeva parlare in lingua italiana. Così il gruppo Montecatini, che nel 1939 aveva ottenuto la concessione per la diga e nel 1947 aveva ripreso in mano il progetto, avviò la costruzione del bacino artificiale.
Per la popolazione erano previsti degli indennizzi, ma l’opera si sarebbe fatta. Dopo la costruzione degli argini, fu tutto molto rapido: nel giro di una settimana gli abitanti dovettero fare i bagagli e lasciare le proprie case. Alcuni emigrarono altrove, altri restarono vicini, in quello che sarebbe diventato il nuovo abitato di Curon. Le case e gli edifici di Curon Vecchia furono abbattuti e pian piano l’intero paese venne sommerso dal Lago di Resia. Il campanile sopravvisse e ancora oggi svetta sulla superficie del lago.