Il paese sommerso
A Curon un campanile solitario svetta in mezzo a un lago azzurro. Gli abitanti giurano che nelle giornate più ventose si sentano ancora le campane suonare. Ormai è passato più di mezzo secolo ma gli occhi di Theresa Theiner si velano ancora di tristezza quando racconta la storia di Sultan...
Sultan era il San Bernardo della famiglia Theiner. Come molti cani, anche lui aveva il suo posticino preferito, da cui con distanza poteva osservare le attività degli uomini: Sultan amava stare sotto il tavolo della cucina della locanda Traube Post. I genitori di Theresa gestivano l’hotel nel centro del paesino di Curon. Finché l’hotel, esattamente come tutte le altre abitazioni del comune, non è stato sommerso.
A quel punto Theresa, le sue tre sorelle e i suoi genitori erano già stati trasferiti. Solo Sultan non comprendeva perché il tavolo della cucina non c’era più. "Andava sul luogo dove una volta sorgeva la casa e cercava il tavolo", racconta Theresa Theiner, "quando poi tutto fu tutto inondato, andava fino a lì nuotando e dovevamo riportarlo a casa in barca". Nella nuova abitazione il cane non trovava nessun altro posto che fosse confortevole come sotto il tavolo della cucina. Si rifiutava persino di salire le scale della nuova casa. Nessuno a Curon, sia uomini che animali, riusciva ad abituarsi alla perdita subita. "Alcuni tra i più anziani sono morti per il dolore", dice Theresa.
Theresa aveva diciotto anni quando Curon venne sommerso. La singolarità di quel giorno ha impresso indelebilmente i ricordi degli abitanti quasi come dei ricordi di guerra. Come il giorno in cui le cantina erano così piena d’acqua che fu necessario stendere delle assi per poter raggiungere le botti di vino. Oppure come quando la famiglia di Theresa in una settimana fu costretta a caricare tutti i propri oggetti di valore su un furgone per poterli salvare.