A un'ora di distanza da Siusi, sull´ampio pendio della montagna, sorgono le rovine di Castelvecchio, un tempo dimora del poeta bardo Oswald von Wolkenstein. A volte, allo scoccare della mezzanotte, si sentono provenire dal castello le note d'uno strumento a corde, accompagnate dal canto straziante d'una vergine, probabilmente vittima d'un incantesimo. Una sera tardi, alcuni pastori stavano sorvegliando le loro pecore intorno alle rovine, seduti proprio all'ingresso, raccontandosi ogni sorta di storia quando, improvvisamente, ebbero come l'impressione che qualcuno aprisse una delle finestre del castello. Allora, guardarono verso l'alto e videro una luce filtrare da un'apertura e una donna intenta a pettinare i suoi lunghi capelli. La sua testa non era come quella di chiunque altro, bensì era un teschio. I pastori, stupiti che la donna potesse avere dei capelli così belli, si spaventarono, fuggendo inorriditi quando la misteriosa creatura gettò su di loro pietre e sabbia. Si dice che lo scheletro sia stato, in vita, la moglie d'un cavaliere esiliato, costretta ad aggirarsi nel castello fino al ritorno del suo amato.
Questa fontana d'acqua potabile si trova nella foresta di Laranza a Telfen, tra Castelrotto e Siusi.
Nel corso del progetto "Rispetta la montagna", sono state raccolte e pubblicate le fontane certificate del comune di Castelrotto. La fontana nella foresta di Laranza è solo una delle numerose fontane di Siusi allo Sciliar, che riflettono questo progetto. Le fontane invitano a riempire bottiglie riutilizzabili con acqua potabile fresca e di qualità.
-Associazione turistica Siusi allo Sciliar
Un antico maso costruito nel 1400, di fronte al massiccio dolomitico dello Sciliar, Florian Rabanser lavora i suoi Distillati e Rhum con la perizia artigianale unita alla passione dei profumi della natura.
Al di sopra delle cime degli alberi nella conca che separa Siusi da San Constantino, svetta – con grande sorpresa dei più – il campanile della chiesa di San Vigilio. La sua insolita ubicazione non solo solleva più di una domanda, ma offre lo spunto perfetto per numerosi miti e leggende. Citata per la prima volta nel 1260, la chiesetta fu costruita durante la cristianizzazione della zona in un antico luogo di culto. Un dettaglio interessante: ogni anno il 21 marzo, giusto all’inizio della primavera, l’ombra dello Sciliar si posa per un’ultima volta sul tetto della chiesa e non torna a toccarlo se non il 23 settembre, primo giorno d’autunno.
La chiesa è stata dedicata a S. Vigilio, patrono della diocesi di Trento. L'edificio sacro, per quanto piccolo, ha tutte le caratteristiche di un edificio tardogotico stilisticamente puro e di pregevole qualità, il che fa pensare a dei fondatori molto ricchi e di alto rango. All'esterno l'edificio presenta una raffinata zoccolatura, un cornicione del tetto, una porta ad arco acuto ad ovest sotto un atrio per pellegrini, finestre a sesto acuto e graziosi trafori nel campanile. Il gioiello della chiesa é l'altare a portelle con lo scrigno, la graziosa ancona e la predella tutta d'un pezzo, la base dell'altare stesso. Lo stipite murato proviene ancora dalla fine del XV secolo.
Presso la stazione a valle ci sono tre stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Una delle stazioni è stata collocata all’esterno, mentre le altre due sono all’interno del parcheggio (P1 e P2). Si tratta di modelli hypercharger, con una potenza da 100 a 150 kW, pari a quella necessaria alla ricarica in circa mezz’ora delle auto elettriche. Con l'App "Neogy eMobility" è possibile visualizzare tutte le stazioni di ricarica elettronica pubbliche nella propria zona, prenotarle, avviare il processo di ricarica e pagare.
La stazione a valle della cabinovia Siusi-Alpe di Siusi si trova all'entrata del villaggio di Siusi ed è il punto di partenza per accedere all'altopiano dell'Alpe di Siusi. Nell'ultimo decennio, si era sempre più sviluppato in un importante centro per il turismo nella regione dello Sciliar, per cui tuttavia, le sue strutture non riuscivano più a soddisfare le esigenze e le aspettative degli ospiti.
In questo contesto, nel 2014 la funivia Siusi-Alpe di Siusi SPA ha deciso di ampliare architettonicamente e funzionalmente la stazione a valle con i suoi edifici separati di stazione e di servizio in un moderno snodo di trasporto che rispecchiasse lo status elevato della località e allo stesso tempo rispondesse adeguatamente ai desideri di una clientela sempre più esigente.
L'obiettivo principale del progetto era quello di fondere l'edificio della stazione con l'edificio di servizio in un complesso edilizio comune e attraente che incorporasse tutte le aree funzionali necessarie, completamente ridisegnate, mentre dava al nuovo volume un carattere moderno e indipendente. Allo stesso tempo, un sofisticato concetto di mobilità doveva assicurare un flusso di traffico regolare all'interno del nuovo insieme strutturato. A causa del funzionamento stagionale del sistema di risalita, si è rivelato necessario dividere l'imminente, ampio lavoro di costruzione in due lotti di costruzione.
Nel corso della prima fase di costruzione, sotto il terminal degli autobus a sud della stazione a valle, al livello del piano terra, è stata costruita una galleria commerciale attraente e sfaccettata, per due negozi di articoli sportivi con noleggio sci, una gastronomia per prodotti locali, uno snack bar, così come spaziosi depositi di sci. Inoltre, il vecchio edificio di servizio con ristorante, negozi sportivi, scuole di sci e amministrazione, che era organizzato su tre livelli (seminterrato, piano terra, primo piano), è stato completamente demolito e sostituito da un nuovo edificio moderno. Il nuovo edificio ospita ora il ristorante nel seminterrato al livello della galleria. Al di sopra di questo, una boutique sportiva di nuova concezione si estende su due piani (piano terra + primo piano). Il nuovo edificio di servizio ospita le scuole di sci al piano terra e l'amministrazione delle ferrovie di montagna al piano superiore. Anche durante la prima fase di costruzione, le facciate nord ed est del vicino edificio della stazione sono state rinnovate. Questo ha permesso di unificare l'aspetto complessivo della facciata in tutto il suo insieme. Il garage per le gondole nel seminterrato è rimasto invariato. Durante la seconda fase di costruzione nel 2016, la ricostruzione e l'espansione della biglietteria esistente ha avuto luogo al piano terra dell'edificio della stazione. Questo lavoro di costruzione è stato completato all'inizio della stagione estiva. Il concetto di mobilità assicura che la cabinovia, il terminal degli autobus e la galleria siano altrettanto facilmente accessibili quanto i parcheggi, il garage o il nuovo punto di consegna dell'edificio di servizio. A questo scopo, i negozi e le strutture di servizio nel seminterrato sono stati collegati al piano terra da una generosa rampa a spirale. Ampie scale e un efficiente sistema di ascensori completano il sistema di accesso. Il nuovo design della facciata della stazione a valle a Siusi allo Sciliar dà all'imponente complesso di edifici un carattere monolitico inconfondibile. La struttura dominante, che ora è combinata in un'unica unità visiva, ha una capacità cubica totale di circa 33.000 m³ e comprende tre livelli, con il seminterrato in gran parte interrato a causa della pendenza. Verso ovest, l'edificio sporge di otto metri sul pendio della strada con la terrazza panoramica inserita nella facciata nel seminterrato. Le strisce di finestre trasparenti circonferenziali e variabili in altezza interrompono l'edificio, che è rivestito con pannelli di alluminio rivestiti di colore.
Quest’itinerario invita a intraprendere un viaggio nel tempo alla scoperta della geologia. L’acqua del rio Freddo (Frötschbach), disgregando per milioni di anni gli strati rocciosi, ha rivelato l’orogenesi delle Dolomiti in maniera straordinaria, offrendo a escursionisti e geologi amatoriali un panorama suggestivo, così come meravigliose cascate.
La vera Produzione Artigianale. Per la produzione delle nostre specialitá usiamo prodotti primi naturali di altissima pualitá provenienti solo dall'Italia e dall'Austria.
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Un tempo, su una collina intorno a San Valentino, un toro iniziò a scavare, continuando senza sosta per un'intera giornata. Quando la gente, avvicinandosi alla buca, vi scorse l'anello di un'enorme campana, decise di riportarla alla luce e appenderla nella chiesa di San Valentino. Ancora oggi, questa campana, che in passato è stata molto odiata e temuta dalle streghe poiché il suo rintocco scacciava il brutto tempo, viene chiamata "Il toro di San Valentino". Tutti, a Lazfons, nell'area est dell'alta Valle Isarco, conoscono questa leggenda: in tempi remoti, si fece strada la volontà di portare da San Paolo a Castelrotto una campana di straordinaria bellezza e dalle eccezionali dimensioni. Nonostante 40 forti coppie di buoi fossero impegnate nel tentativo di spostarla, questa era inamovibile e d'un tratto iniziò a parlare e disse: Mi chiamo Maria Anna, governo il tempo, allontanando le intemperie, e intendo restare a San Paolo. E ancora oggi, infatti, la si può trovare là!
Un’escursione piacevole senza notevoli dislivelli che attraversa prati e boschi partendo da Siusi e passando per San Costantino e San Antonio per raggiunge il paese di Fiè allo Sciliar.
La costruzione, che risale al XII sec., appartenne ai signori di Aichach, dinastia consumatasi fino all´estinzione in sanguinose battaglie contro i signori di Castelrotto. Fu così che il castello passò nelle mani di questi ultimi che ne rimasero padroni fino al 1741. È raggiungibile tramite il sentiero 7a da Siusi.
Questo variegato percorso si snoda intorno al pittoresco centro di Fiè allo Sciliar con passaggi impegnativi, suggestivi panorami sconfinati e sul fondovalle, facendo il giro attorno alla Chiesa di San Pietro in un alternarsi di ghiaia, asfalto, sentieri nel bosco e sui prati.
Siusi e i suoi d’intorni furono da sempre posti ideali per gli insediamenti umani e risalono al 2000 a. C .i Castellieri sul dorsale/colle Laranz di Siusi. Gli abitanti dei Castellieri erano i Raeti, che nella zona della Valle Isarco furono chiamati gli „Isarken”. Al Castelvecchio “Hauenstein” a Siusi fu trovata ” la spada di Castelvecchio”. Risalente all’Età di Bronzo, è il reperto più prezioso che testimonia antichi insediamenti umani. Durante l’Età del Ferro furono insediati le praterie del Castelliere (Gschlier) e il Rungger Egg. Al Castelliere nel bosco di Laranz furono trovati frammenti di mulini a mano tipici della zona meridionale delle Alpi le “südalpinen Balkenhandmühlen”. Vennero usati per macinare cereali e sono la forma dominante alla metà dell’ Età del Ferro. Un altro Castelliere impressionante si trova all’ Rungger Egg nei d’intorni di Laranz. Furono trovato delle ceramiche che dovrebbero risalire all’Età del Ferro e tanti frammenti di brocche e coppe. Però non si lasciano classificare con esattezza in termini di età.. I ruderi dei Castellieri nell’ bosco Laranz si possono visitare ancora oggi.
Tracciato perfettamente adatto per attraversare boschi e campagna da un paese all’altro.
Il facile tour attraverso il bosco di Laranza è in grado d’esaudire i desideri d’ogni escursionista, grazie all‘aria fresca, a una piattaforma panoramica, funghi intagliati nei tronchi e a una vista regale.
Quest’escursione è parte del librettino escurisonistico per famiglie „Guida alle escursioni della Strega Nix“.
Il modesto edificio al centro del paese è una costruzione tipica dell’incipiente barocco, consacrata nel 1657. Un altare ed una campana proverebbero dalle rovine di Castel Salegg presso Siusi. Le quattordici stazioni della Via Crucis sono un’opera pregevole del XVIII secolo e meritano una menzione particolare per gli strumenti della Passione (arma Cristi) applicati alle cornici. Di notevole interesse è anche il tettuccio del pulpito con S. Michele
Il Sentiero Oswald von Wolkenstein è un percorso circolare che costeggia le Rovine di Salego e Castelvecchio. Lungo l’itinerario 15 stazioni v’invitano a giocare, ma anche a scoprire la tavola dei cavalieri, una spada e animali mistici.
Quest’escursione fa parte del librettino escurisonistico per famiglie „Guida alle escursioni della Strega Nix“.
Quest’itinerario invita a intraprendere un viaggio nel tempo alla scoperta della geologia. L’acqua del rio Freddo (Frötschbach), disgregando per milioni di anni gli strati rocciosi, ha rivelato l’orogenesi delle Dolomiti in maniera straordinaria, offrendo a escursionisti e geologi amatoriali un panorama suggestivo, così come meravigliose cascate.
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Questa fontana d'acqua potabile si trova tra Bad Ratzes e la Malghetta Sciliar.
Nel corso del progetto "Rispetta la montagna", sono state raccolte e pubblicate le fontane certificate del comune di Castelrotto. La fontana sul sentiero n. 1 è solo una delle numerose fontane di Siusi allo Sciliar, che riflettono questo progetto. Le fontane invitano a riempire bottiglie riutilizzabili con acqua potabile fresca e di qualità.
-Associazione turistica Siusi allo Sciliar
Quest’itinerario di Tisana e Tagusa su ghiaia e asfalto è lungo e impegnativo, ma paesaggisticamente incantevole con i suoi panorami affacciati sulla Valle Isarco e sulla Val Gardena.
Tour alquanto impegnativo di media lunghezza, tra i boschi a nord di Castelrotto lungo il "Moosbühel". Come sotterraneo cambiano ghiaia, asfalto e prati.
Questa piacevole escursione attraverso i boschi e prati vi porta fino al laghetto di Fié e che ritorna a Siusi per San Costantino.
Si tratta di un tour circolare non eccessivamente lungo sul margine sud-orientale di Siusi, su ghiaia, asfalto e sentieri nel bosco oppure nei prati.
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