La chiesetta di San Valentino ci ricorda agli anni romani. Suo svolgimento potrebbe essere in relazione con il castello Greifenstein. La torre è del 15 secolo.
Fermati un attimo e percepisci la forza spirituale di questi luoghi, ammira l'architettura romanica e gli affreschi gotici o semplicemente evadi per qualche attimo dalla frenesia della vita quotidiana. Scopri qui tutte le particolarità delle numerose chiese, cappelle e monasteri di epoche e stili diversi.
La chiesetta di San Valentino ci ricorda agli anni romani. Suo svolgimento potrebbe essere in relazione con il castello Greifenstein. La torre è del 15 secolo.
La Chiesa Parrocchiale di Maria Assunta celebra il suo patrono il 15 agosto. Della parte originaria in stile romanico del monumento si è conservata soltanto la parte inferiore del campanile. Nel XV sec. la chiesa ha subito una trasformazione in stile gotico e nel 1651 è stata allungata in stile rinascimentale. Molto impressionanti sono l'incoronazione di Maria sopra l'altare maggiore (tardo gotico) e la predella gotica dell’altare laterale, raffigurante la morte di Maria (della Scuola di Michael Pacher).
Questa chiesa fu menzionata per la prima volta nel 1256. Si trova su una collina rocciosa molata dai ghiacciai. Oggi si presume che si ha trovato un posto sacrificale in preistoria, probabilmente nell'epoca celtica. La chiesa è visibile solo dall'esterno o attraverso la finestra.
La chiesa di San Valentino in frazione “Gentersberg”, nota soprattutto per i suoi straordinari affreschi medioevali, è considerata tradizionalmente la più antica della Val Sarentino.
La Parrocchiale di S. Maria Assunta si trova nella località di Sarentino. Le prime attestazioni storiche, risalenti al 1309, la indicano come chiesa di Santa Maria. La parte più antica è il campanile, eretto nel XIV secolo. Le altre parti della chiesa sono ampliamenti o modifiche intervenute nel corso degli anni.
Solo il campanile che si erge presso il maso Birti indica oggi il luogo, dove nel XVI secolo sorgeva la vecchia chiesa curaziale. Il campanile è alto 24,6 m e lo spessore dei muri varia dai 70 a 90 cm. Sul muro sud-orientale del campanile sono ancora visibili le tracce dell’olatura del tetto di un’annessa costruzione. Nella cella campanaria pendevano tre campane: una di rispettabili dimensioni e due più modeste. Nel 1743/44 il vento aveva divelto la sfera sommitale del campanile. Nel 1755 la chiesa fu ancora una volta vittima di una spaventosa inondazione dell’Adige. Gli abitanti di Vadena pensarono allora di trasferire la chiesa curaziale nella cappella del castello. Nel 1794 la chiesa dovette essere rilasciata una seconda volta a causa di un ripetuto allagamento, l’acqua superò la mensola dell’altare e molto venne distrutto. Il 2 luglio 1795 venne stabilito un contratto tra il proprietario della cappella del castello Menz e i vicinati a Vadena e la capella del castello diventò la nuova chiesa curatoria. Nel 1796 la chiesa Santa Maria Maddalena venne abbattuta. Il campanile è l'unica parte rimasta.
La Chiesetta di San Giorgio si trova sull'altura di Vallesina, in un territorio ricco di storia. Numerosi ritrovamenti dell’età del bronzo testimoniano che questi luoghi furono già abitati in periodi preistorici. L'altare gotico intagliato è ornato dalle statue dei Santi Giorgio, Osvaldo e Leonardo.
La prima menzione della chiesa di St. Nikolaus a Monte di Mezzo risale al 1289. La torre è un po' più giovane della chiesa e probabilmente fu costruita solo nel XIV secolo. Intorno al 1400, la chiesa fu ampliata e ricostruita in stile gotico, e la torre fu dotata delle finestre ogivali che esistono ancora. La forma che la chiesa ha ricevuto in quel momento, ha mantenuto fino ad oggi. L'intera chiesa è splendidamente costruita con murature in pietra naturale posate regolarmente. Nel 1744 fu dotato di un cofano a cipolla, che non era nello stile giusto, ma comunque piacevole.
La prima chiesa, dedicata alla Santa Maria Magdalena, fu costruita nel 12 secolo. Nel 14 secolo erano cambi strutturali che servirono l'adornamento. Il cambio del patrocinio di Magdalena a Martin sarebbe dovuto essere concluso nel 1613, comunque da poi in avanti si parla solo della chiesetta di San Martino.
A Sarentino si trova la chiesetta di San Cipriano, citata per la prima volta nel lontano 1328. Verso la metà del XV sec. l'edificio fu modificato in stile gotico. Da segnalare sono gli antichi affreschi, ancora ben conservati.
La chiesa fu probabilmente costruita nel 1220-1225 ed è dedicata all'Assunzione di Maria. Nel corso degli anni la chiesa si cambinava: Fu ampliato nel 1510 e ricostruito in stile gotico. La torre non molto alta fu probabilmente costruita intorno al 1300: Mostra già i segni del prossimo gotico, come le finestre ad arco leggermente affilate. Questa torre non fu ingrandita durante la ricostruzione del 1510, e così oggi, accanto alla grande chiesa, fa un'impressione piuttosto modesta.
Con l’incremento demografico del paese, la chiesetta romanica ben presto era diventata insufficiente, oltre che scomoda e non più rispondente alle necessità di una comunità in crescita. Era necessario dunque pensare ad una nuova chiesa nel centro del paese. La prima pietra fu posata nel 1951 e l’opera fu terminata nel 1954. Nel 1964, dieci anni dopo l’apertura al culto, la nuova chiesa parrocchiale fu consacrata dal vescovo Josef Gargitter.
Del XIX secolo é la chiesa Santa Croce di Caminata, costruita 1896. Questa chiesa ha una piccola torre torre campanaria assai esile, alta 33 metri.
La chiesetta San Pietro è l’emblema del Comune di Laives, raffigurata anche nello stemma. È situata su una collina sopra Laives e risale dal 12° secolo. La cappella era originaria del castello Lichtenstein. Dell’antico castello costruito nel 1160 e distrutto nel 1290, del quale faceva parte anche una rocca sottostante, restano solo poche rovine accanto alla chiesetta. Oggi si può visitare la cappella solo dall’esterno. All’interno si trova solo l’altare in pietra con il piatto di mensa.
La chiesa di S. Nicolò in Valdurna risale al XIII. Vale sicuramente la pena dare un´occhiata al suo interno, dove troviamo diversi affreschi.
La piccola cappella fu costruita nel 1867 e consacrata in onore dell'immagine di "Maria Hilf" di Innsbruck. Nella cappella ci sono sculture di Pietro e Paolo, Isidoro e Hubertus. La cappella è stata ristrutturata l'ultima volta nel 1994.
Grazie alla collaborazione con la Parrocchia del Duomo e con il Touring Club Italiano, l’Azienda di Soggiorno di Bolzano apre in via straordinaria questa piccola chiesa in tardo stile romanico consacrata nel 1180; l’interno è ricoperto di pregiati affreschi di scuola bolzanina del XV secolo.
Durante gli orari dell’apertura straordinaria viene sospeso il divieto di sosta in via Innsbruck dalla parte della chiesetta; si sconsiglia di raggiungere la chiesetta con i mezzi pubblici a causa della mancanza di un attraversamento pedonale in via Innsbruck.
La chiesa a Pineta è la più giovane nelle vicinanze di Laives. Nel 1963, il 15 settembre, il Vescovo Ausiliare Monsignor Enrico Forer benedì la prima pietra della chiesa. Per la realizzazione della chiesa serviva molto denaro e molte persone disponibili all’aiuto. Questo portò al punto in cui molti abitanti aiutarono volontariamente, tra cui c’erano gli Alpini e il „Gruppo Belga“. Prima che finirono le costruzioni nell’interno della chiesa non erano stati messi ne sedie, ne panche. Successivamente Don Domenico iniziò a celebrare la prima Santa Messa nel 1969 e a svolgere tutta l’attività religiosa nella nuova chiesa, che fu dedicata a „San Giuseppe artigiano“.
Chiesa gotica costruita nel 15° secolo. Il patrone della chiesa è San Nicolò. La chiesa ed il campanile sono stati restaurati.
La chiesetta fu citata per la prima volta nel 1237. Il patrono principale è l’apostolo Giacomo il Maggiore, ma è stata dedicata anche alla Santa Barbara e a San Cristoforo. Originariamente la chiesetta era una costruzione di una casa lunga di edificio romanico, che fu adattata alle nuove norme di architettura gotica del XV secolo. Il vecchio altare gotico, anche datato del XV secolo è ancora conservato all’interno della chiesetta.
Vicino a piazza Gries sorge la Vecchia Chiesa Parrocchiale gotica, situata in un antico cimitero, che custodisce due tesori di grande pregio: un altare a scrigno realizzato in legno dal celebre Michael Pacher (1471-75) considerato un capolavoro di arte gotica e annoverato uno fra i meglio conservati altari lignei a scrigno e a portelle della zona e un crocefisso romanico del 1200 presumibilmente di provenienza estera.
L'area intorno alla chiesa è stata abitata sin dall'epoca romana e veniva denominata "Keller" o “Chellare” (cantina), successivamente chiamata "Gries" ovvero sabbia. Fino al 1908 esisteva nei pressi della chiesa il maso vinicolo del vescovo di Frisinga in Baviera.
L'edificio sacro più recente di tutto il territorio comunale di Laives è la Chiesa del beato Enrico, patrono di Bolzano. Con le donazioni che sono state raccolte da benefattori, è stata possibile la realizzazione della chiesa. Ora i loro nomi sono ricordati da un'iscrizione all'interno dell'edificio. Nella chiesa ci sono tre altari, l'incona dell'altare principale raffigura il beato Enrico. Il campanile è dotato di una campana unica.
Chiesa neogotica costruita intorno alla metà del 15° secolo. I patroni della chiesa sono San Genesio, San Silvestro e Santa Margherita. La chiesa ed il campanile sono stati restaurati.
La chiesa di S. Blasio nella frazione di Frassineto celebra il suo patrocinio assieme alla distribuzione della benedizione di San Blasio il 3 febbraio. Il campanile è ancora in stile romanico, ma la chiesa subì anche una trasformazione in stile gotico nel 1500 durante i lavori di ingrandimento. Impressionante è l'affresco barocco (1621) „del banchetto del ricco gozzovigliare“.
La chiesa romanica di S. Giacomo sul Langfenn si trova sulla cima più alta dell'Altopiano del Salto (1525 m s.l.m.) ed è visibile già da lontano. E' costruita su terra preistorica e se potesse, potrebbe raccontare molte cose interessanti ed affascinanti dell'epoca passata. Sull'altare a fianco a San Giacomo, santo protettore dei viandanti, sono raffigurati i santi Rocco e Sebastiano.
Il santuario di Maria Saal, costruito a metà del 17° secolo e ampliato nel 1719, affascina con la sua semplicità. L’immagine miracolosa di Maria Ausiliatrice sull’altare maggiore, secondo una leggenda locale, era originariamente esposta in un ovile e la chiesetta è stata costruita a seguito del flusso di visitatori sempre più consistente. Durante il regno di Giuseppe II, la chiesa venne chiusa, al pari di molte altre, ma nel 1847, sotto il principe vescovo Johannes Tschiderer (che il 3 agosto del 1800 celebrò la sua prima messa a Collalbo e nel 1996 è stato proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II, si veda lastra commemorativa a Collalbo) venne nuovamente riaperta.
L’insolito motivo di “Maria con l’ombrello”, un affresco nell’arco a tutto sesto tra il presbiterio e la navata, realizzato da Alexander Dejaco, ha contribuito in misura decisiva alla popolarità del santuario. L’artista intendeva esprimere la propria gratitudine per essere tornato a casa sano e salvo dalla Prima Guerra Mondiale, alludendo all’invocazione “Sotto la tua protezione, cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio…”. Per il comune di Renon, povero d’acqua, l’opera riveste ancora un significato particolare: i contadini, nei periodi di grande siccità, si rivolgono a lei per implorare l’arrivo della pioggia.
I frati Domenicani si stabiliscono a Bolzano nel 1272 e fanno edificare una chiesa a navata unica all'interno di un vasto complesso conventuale che comprende diverse cappelle, alcune distrutte, e uno splendido chiostro. una parte dell'antica struttura é oggi il Conservatorio di Musica, sede, fra l'altro, del prestigioso Consorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, della Galleria Civica, sede di mostre e di altre importanti istituzioni culturali. La chiesa subisce la dotazione di Volte gotiche, di elementi barocchi nel Seicento e Settecento (a sinistra dell'altare Maggiore si trova una pala del Guercino, finanziata dai commercianti bolzanini). La chiesa conserva prestigiosi esempi di pittura bolzanina del Trencento sul lato Orientale del chiostro e sulla parete occidentale delal chiesa, ma il gioiello artistico del complesso è la cappella di San Giovanni, la lunga e Stretta cappella laterale che conserva il ciclo di affreschi di scuola giottesca più prestigioso del circondario. E' dedicata a San Giovanni, dal nome del capofamiglia fiorentino de' Rossi, naturlaizzato von Botsch, che ne commissiona la decorazione. Particolarmente significative sono le Scene della vita di San Nicolò sull'ultimo registro della parete Orientale, l'affresco del Trionfo della Morte nel primo registro della stessa, la Fuga in Egitto sulla parete occidentale e la Tortura di San Bartolomeo sull aparete nord. Tutta la cappella, affrescata senza soluzione di continuità, è uno splendido esempio di arte del Trecento. Nel chiostro attiguo (ingresso da Piazza Domenicani) si possono ammirare alcuni affreschi di Friedrich Pacher, databili al 1496.
Il Paul Schuster Bild è situato al vecchio sentiero da Vilpiano per Meltina e è stata costruita alla fine del 1900 da artigiani locali per celebrare la protezione dei christiani da Madonna.
La parte più antica del monastero risale al 13mo secolo e fu commissionata dai Conti Morit Greifenstein. All'inizio il convento era abitato da Monaci agostiniani. Distrutto durante le guerre Napoleoniche, fu secolarizzato nel 1807 dal Regime bavarese. Nel 1845 l'imperatore austriaco donò il convento ai Monaci benedettini di Muri in Svizzera. Da Chiesa abbaziale è dedicata a Sant'Agostino e conserva pregiati affreschi di Martin Knoller. Negli orari di apertura é consentito l'accesso fino al cancello interno.
Consacrata nel 1180, la chiesetta rappresenta un gioiello per la città. La semplice architettura del corpo centrale è arricchita dal bel Campanile con trifora e bifora del primo Trecento. La decorazione pittorica interna è eccezionale: artisti girovaghi di scuola giottesca introducono un nuovo stile plastico e una tecnica ad affresco eccezionale che rivelano straordinaria capacità artistica e interpretativa. Informazioni e visite guidate presso l'Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano (via Alto Adige 60).