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    Cultura e attrazioni in Alto Adige

    L'offerta artistica e culturale in Alto Adige è estremamente ricca, ma è soprattutto l'osservazione della vita quotidiana che permette di capire la vera essenza di questa regione fatta di contrasti e armonie, dove mondo tedesco, italiano e ladino si fondono per dar vita a un connubio unico. Cosa fare? Dove andare? Quali sono le cose da non perdere assolutamente? Scoprilo insieme a noi.

    Risultati
    Fortezze e castelli
    Abitazione rupestre "Mortner Gufl"
    Cornedo all'Isarco, Regione dolomitica Val d'Ega
    L' Abitazione rupestre "Mortner Gufl" si trova sull'antico sentiero di Collepietra, che all'epoca collegava Collepietra con Cardano e Bolzano.  A circa 500 m dal maso Mortner, in direzione di Cardano, si trova un ampio piazzale pianeggiante su cui pende una spessa lastra di pietra, come a proteggere il piccolo luogo. Si dice che un eremita, il Mortner Hias, abbia vissuto qui durante la Prima Guerra Mondiale. In questa dimora naturale ha persino allestito un forno agricolo e l'ha murata. Qui l'eremita intrecciava cesti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questo luogo fu utilizzato come rifugio antiaereo per gli abitanti del vicino maso Mortner. Alcuni resti del muro possono essere scoperti e ammirati ancora oggi.
    Nel 1951, inoltre, si dice che in questo luogo speciale ci sia stata un'apparizione della Vergine Maria.
    Un tabellone sul posto racconta questi avvenimenti straordinari al "Mortner Gufl".
    Percorso:
    Il punto di partenza è la piazza del paese di Collepietra. Dal parcheggio del Cafè Christl, passate davanti al negozio di alimentari Lex Market lungo il sentiero [2] / Sentiero dei Cavalieri. Proseguite lungo il Sentiero dei Cavalieri passando per il maso Ebenhof fino a raggiungere la deviazione per il maso Mortner. Qui si percorre un breve tratto in direzione maso Mortner e poi si gira subito a sinistra per il "Mortner Gufl".
    Il ritorno avviene attraverso lo stesso percorso.
    Lunghezza del percorso dalla piazza del paese di Collepietra al “Mortner Gufl”: 3 km (circa 50 minuti di cammino)
    Fortezze e castelli
    Perlmühle
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Qui troverete presto ulteriori informazioni sull mulino Perlmühle

    Fortezze e castelli
    Segheria Lipper
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    La vecchia “Lippa Sega” del 19° secolo resta a Valdaora di Sopra, vicino il percorso ciclabile Val Pusteria e l’anello della Natura e Cultura di Valdaora. È l’ultima ancora integra Sega Veneziana, che nell’anno 1958 per l’ultima volta in servizio, è stata restaurata e riattivata nell’ anno 2011.

    Visite guidate solamente in ESTATE! Ulteriori informazioni nell'Associazione Turistica di Valdaora.

    Fortezze e castelli
    Monumento alla Vittoria Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.

    Fortezze e castelli
    Porta Rain
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    La porta orientale, detta anche di "Unterrainer" conduce in Via Ragen di Sopra.

    Fortezze e castelli
    Porta di S. Floriano
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    In precedenza chiamata "lucchetto", ha un dipinto del pittore altoatesino Rudolf Stolz (1874 - 1960), che mostra S. Floriano, lo stemma di Brunico ed il fondatore della città: l'arcivescovo Bruno. nella Via Floriani si torva S. Floriano, un opera dell'artista brunicense Josef Bachlechner (1871 - 1923).

    Fortezze e castelli
    Lo scheletro di Castelvecchio
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    A un'ora di distanza da Siusi, sull´ampio pendio della montagna, sorgono le rovine di Castelvecchio, un tempo dimora del poeta bardo Oswald von Wolkenstein. A volte, allo scoccare della mezzanotte, si sentono provenire dal castello le note d'uno strumento a corde, accompagnate dal canto straziante d'una vergine, probabilmente vittima d'un incantesimo. Una sera tardi, alcuni pastori stavano sorvegliando le loro pecore intorno alle rovine, seduti proprio all'ingresso, raccontandosi ogni sorta di storia quando, improvvisamente, ebbero come l'impressione che qualcuno aprisse una delle finestre del castello. Allora, guardarono verso l'alto e videro una luce filtrare da un'apertura e una donna intenta a pettinare i suoi lunghi capelli. La sua testa non era come quella di chiunque altro, bensì era un teschio. I pastori, stupiti che la donna potesse avere dei capelli così belli, si spaventarono, fuggendo inorriditi quando la misteriosa creatura gettò su di loro pietre e sabbia. Si dice che lo scheletro sia stato, in vita, la moglie d'un cavaliere esiliato, costretta ad aggirarsi nel castello fino al ritorno del suo amato.

    Arte e cultura
    Resciesa: parte del Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena
    L' Alpe Resciesa fa parte del Dolomiti – Patrimonio Mondiale UNESCO ed é meta molto amata da tutti. Sia escursionisti, famiglie, amanti di fotografia, così come appassionati di mountainbike colgono l'occasione di visitare questo spazio unico nel bel mezzo del parco naturale Puez-Odle. Questo ha una superficie di ca. 10.000 ettari ed é delimitato a nord dal Passo delle Erbe e a sud dal Passo Gardena, a est il parco si estende fino alla Val Badia, ad ovest fino alle valli di Funes e Gardena. La parte settentrionale è dominata dal complesso delle Odle di Eores di Funes e dal Sas da Pütia, la parte meridionale dagli altipiani della Gherdenacia, del Sassongher, dal Gruppo del Puez con la Vallunga e dal Gruppo del Cir.


     

    Fortezze e castelli
    Castello di Castelbello
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Il Castello di Castelbello, menzionato per la prima volta nel 1238 fu costruito dai signori di Montalban. In seguito a numerosi passaggi di proprietà, nel 1531 il castello fu acquisito dalla famiglia Hendl come feudo in pegno. Gli Hendl apportarono notevoli ampliamenti e modifiche, conferendo a Castello Castelbello la sua odierna struttura.
    Gli incendi del 1813 e del 1824 causarono enormi danni al castello. I Conti Hendl ricostruirono solo una piccola parte per scopi abitativi, lasciando il resto del castello al triste destino di cadere in rovina. Nel 1956 l’intero complesso fu acquistato dallo Stato. All’epoca il castello si trovava in condizioni desolanti. Sotto la competente guida della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Verona si diede il via a notevoli lavori di restauro, conclusi nel 1995, che conferirono al castello una nuova fruibilità. Dal 1999 il Comune di Castelbello-Ciardes affidò il castello, dapprima di proprietà dello Stato e in seguito della Provincia, alla direzione e amministrazione del “Curatorio Castello di Castelbello Società Cooperativa”.
    L'erezione della cappella cade nel tardo XIII secolo o all'inizio del XIV.. Alle pareti si trovano un fregio con i dodici Apostoli ed inoltre testi del Credo. Nel freggio gli apostoli si volgono a coppie l'un verso l'altro, perchè le citazioni sono riprodotte alternatamente in modo normale e speculare.
    Fortezze e castelli
    Ponte Storico di Pietra a Prissiano
    Tesimo, Merano e dintorni

    Il ponte storico di pietra nel centro di Prissian, detto "Stuanbogen", cioè l'arco in pietra, fu menzionato per la prima volta nel 1308.

    Weitere Informationen zur Alten Steinbrücke in Prissian werden in Kürze hier veröffentlicht.

    Fortezze e castelli
    Malga Pfandler Alm presso S. Martino
    San Martino in Passiria, Merano e dintorni

    La malga Pfandler Alm venne usata come rifugio dall'eroe storico Andreas Hofer. Per un mese e mezzo Andreas Hofer si nascose qui con la sua famiglia. Il 28 gennaio del 1810 vennero presi in ostaggio e portati a Bolzano per proseguire per Mantova.

    Raggiungibile solo a piedi.

    Fortezze e castelli
    Borgo medievale Chiusa
    Chiusa, Bressanone e dintorni
    Città di artisti e di Dürer 
    La località medioevale di Chiusa, dominata dalla rocca di Sabiona è nota come la "cittadina di Dürer ". Teatro un secolo fa di una vivace vita artistica, Chiusa ospitò infatti anche il grande maestro durante il suo viaggio in Italia. Il ritratto che l’artista fece di Chiusa si ritrova sullo sfondo della figura allegorica "Das große Glück".
    Ancor oggi Chiusa si annovera fra i più bei centri storici d'talia: le facciate merlate dei palazzi, gli ampi bovindi e gli antichi stemmi delle locande hanno affascinato il club "I borghi più belli d'Italia".
    Fortezze e castelli
    Torre delle Dodici a Vipiteno
    Vipiteno, Vipiteno e dintorni

    La Torre della Città di Vipiteno é detta popolarmente Torre delle Dodici (Zwölferturm) perché i rintocchi della sua campana richiamavano i cittadini alla pausa del mezzogiorno. Essa fu eretta sopra “la porta della città“, in conci di granito grigio, tra il 1468 e il 1472 su disegno del vipitenese Hans Feur, che aveva collaborato alla costruzione del coro gotico della chiesa parrocchiale. Sopra i due fornici della porta due lastre di marmo (inserite nel 1478) ricordano una l’inizio dei lavori preparatori nel 1468 e l’altra la posa della prima pietra da parte del Duca Sigismondo d’Austria nel 1469. Con i suoi 46 m d’altezza la torre è il simbolo del prestigio raggiunto dalla città di Vipiteno.

    La Torre delle Dodici può essere visitata anche dall'interno in occasione di alcuni eventi, come il Mercatino di Natale, d'estate durante le Feste delle lanterne o per la Sagra dei canederli. 

    Arte e cultura
    Il Salto - L'Altopiano più grande dei larici d'Europa
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Paradiso per escursioni con estesi prati di larici!  Il Salto è un'altopiano sopra San Genesio a ca. 1300 - 1400 metri e meta ideale per tutta la famiglia. A piedi, in passeggino, in bici o in sella di un Haflinger ... il Salto vi aspetta! 

    Fortezze e castelli
    Castello Heufler
    Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones

    Residenza nobiliare edificata nel 1580 - oggi Hotel_ Ristorante. Particolarmente interessante è la "stube dei signori" con rivestimenti lignei rinascimentali fra i piú belli dell`Alto Adige.

    Fortezze e castelli
    Cappella S. Katharina (Hocheppan)
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    La capella del maniero di Hocheppan con i preziosi affreschi è una delle più importanti testimonianze dell' periodo romanico in Alto Adige. Gli affreschi della capella, per vari secoli quasi interamente inbiancati tornano alla luce nel 1926. Oltre i motivi religiosi è di particolare interesse una scena di caccia, rarità nel Tirolo di un tempo. Gli affreschi risalgono al primo decennio del tredicesimo secolo, e riportano la storia biblica e le rinomate vergini "saggie" e "stolte", cosi come la mangiatrice di canederli - testimonianza della cultura culinaria dei canederli in Alto Adige.

    Fortezze e castelli
    Weiberbödele
    Stelvio, Val Venosta
    Il Weiberbödele è un sito risalente all’Età del Bronzo (circa 2000-1800 a.C) dove si consumavano roghi votivi. Vicino si sono ritrovate numerose scorie di metalli e un’accetta in bronzo, il che fa supporre l’esistenza di una fucina. Il minerale non doveva fare difetto se si pensa che Stelvio – a cui si accede dopo 15 minuti di salita rispettando il segnavia 9 (alt. 1302 )– fu costruito e abitato da minatori impiegati nelle miniere della zona.
    Arte e cultura
    Dolomiti senza confini
    Sesto, Regione dolomitica 3 Cime
    “DOLOMITI SENZA CONFINI” è un’alta via unica nel suo genere, il cui percorso di 108 km, suddiviso in nove tappe a tratti molto impegnative, si sviluppa a cavallo tra due Paesi, passa per dodici vie ferrate e tocca diciassette rifugi alpini. Un itinerario fortemente simbolico, dal punto di vista non solo alpinistico ma anche storico, giacché si snoda in parte lungo trincee e gallerie che sono state scenario della Grande Guerra, tra il Cadore e le Dolomiti di Sesto, dalle Tre Cime di Lavaredo alla valle di Gail, in Austria. L’alta via è accessibile da più punti: in Tirolo Orientale dai paesi di Kartitsch e Obertilliach – entrambi appartenenti alla rete internazionale di Bergsteigerdörfer (villaggi degli alpinisti) –, a Sesto dal Passo Monte Croce, dai prati di Croda Rossa o dal Rifugio Fondovalle e a Belluno dal Rifugio Auronzo, da Misurina o da Valgrande, presso Padola. Un’avvincente avventura per gli scalatori del XXI secolo.
    Fortezze e castelli
    Sorgente di Zolfo
    Valdaora, Regione dolomitica Plan de Corones

    Nel cuore della natura incontaminata di Bad Bergfall, a pochi chilometri dal centro, si trova uno dei fenomeni naturali più affascinanti della regione – la sorgente solforosa. Conosciuta per le sue proprietà curative, la sorgente era apprezzata già nel XVI secolo. L'acqua minerale che sgorga dalla sorgente è ricca di zolfo, tradizionalmente utilizzato per trattare problemi della pelle e migliorare il benessere generale. 

    Fortezze e castelli
    Sepolcro Sig.ra Emma Hellensteiner
    Villabassa, Regione dolomitica 3 Cime
    Emma Hellensteiner, pioniera del turismo alpino di fine ottocento ( Sankt Johann in Tirol, 23 aprile 1817 - Merano, 9 marzo 1904)

    Emma Hellenstainer fu una carismatica albergatrice e un’eccellente cuoca. Questa donna rese celebre l’Hotel Emma che all’epoca si chiamava Schwarzer Adler. La sua fama e il suo fascino si spinsero ben oltre i confini del paese attirando clienti da tutto il mondo. Ospiti tedeschi, italiani, inglesi – vennero a Villabassa non solo per il meraviglioso paesaggio, ma soprattutto per il fascino della Signora Emma.
    Fortezze e castelli
    Rovina "Hochgalsaun"
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Le rovine del castello di Hochgalsaun si trovano in una vertiginosa altezza su uno sperone roccioso in forte pendenza sopra la frazione Galsaun, località Kastelbell-Tschars.Sie fu costruita nel corso del XIII secolo dall'importante famiglia nobile tirolese Montalban. Dopo la distruzione e la ricostruzione, nel 1300, andò dai Signori di Schlandersberg prima che fosse distrutta di nuovo nel 1423 e poi definitivamente distrutta. Dal castello, sono rimasti solo pochi resti delle mura conservate, fornendo informazioni difficilmente vincolanti sul loro aspetto originario. Per un piccolo cortile verso gli edifici residenziali laterali della valle e la direzione di attacco sul lato montuoso del mastio sul punto più alto della piazza del castello avrebbe dovuto essere. Sul versante della valle, molto più in basso, si trovano i resti dell'ex cappella del castello.
    Fortezze e castelli
    Gampenbunker
    Senale-S.Felice, Merano e dintorni

    Per scopi difensivi nel 1940-41 dal regime fascista fu realizzato questo bunker al Passo Palade, è un’impressionante fortificazione sotterranea su più piani costituita da una lunga rete di gallerie che collegano postazioni di tiro e ampi spazi interni. Nella parte iniziale è allestita una galleria espositiva di immagini (Gampen Gallery), mentre l’interno ospita tra l’altro un’esclusiva collezione di minerali.

    Architettura
    Centro visite Casere
    Predoi, Valle Aurina

    Al termine della strada della Valle Aurina, dove inizia il Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina, è stato realizzato un centro visite per gli escursionisti che partono da qui per le loro camminate. Dall’interno, guardando attraverso la grande vetrata sulla parete posteriore, è possibile individuare la meta della propria escursione come se ci si trovasse di fronte a un gigantesco schermo. Il basso edificio a copertura piana è realizzato in semplici tronchi di legno sovrapposti. Il rivestimento esterno e interno in tavole di legno verticali, le finestre e le porte ben distribuite e il bancone di legno caratterizzano l’unico ambiente, in fondo al quale, scendendo tre gradini, si raggiunge la vetrata panoramica fiancheggiata da riproduzioni fotografiche a tutta parete del mondo dei ghiacciai. Nel piano interrato, in calcestruzzo chiaro a vista, spiccano alcune vetrine nere con informazioni storiche sull’architettura di montagna della Valle Aurina. L’edificio è semplice ma piacevole.

    Fortezze e castelli
    Castel Taufers
    Campo Tures, Valle Aurina
    Il particolare carattere abitativo di Castel Taufers (anche noto come castel Tures o castello di Tures), già rocca dinastiale dell'omonima schiatta baronale, attira annualmente circa 75.000 visitatori. Castel Taufers può essere visitato con guida e d’estate anche senza guida.
    La visita del castello senza guida, illustrata solo dai pannelli esplicativi, comprende:
    - zona del cortile con fucina e giardino
    - mastio (con filmato sulla storia del castello ed accesso alle mostre temporanee)
    - ghiacciaia,
    - spalti e sottotetto del palazzo antico (“Granaio”)
    - mastio (con filmato sulla storia del castello ed accesso alle mostre temporanee)
    - ghiacciaia,
    - spalti e sottotetto del palazzo antico (“Granaio”)Cappella con affreschi di Friedrich Pacher
    - zona del cortile con fucina e giardino
    Più oltre 20 ambienti ammobiliati, fra cui
    - biblioteca, Camera del Cardinale e le camere degli ospiti
    - sala dei Cavalieri ed Armeria
    - stube dell’Economo, Sala del Giudizio, Camera della Tortura e Prigioni
    - camera degli Infermi (con la collezione dei ritratti degli scolari della scuola per nobili che fu attiva a castel Taufers nel corso del XVI secolo)
    - stanza degli Spiriti (camera di Margarethe von Taufers)

    Visite guidate ITALIANO
    • 06/12/2024-17/04/2025: tutti i giorni alle ore 12 e alle ore 16
    • 18/04-05/07: tutti i giorni alle ore 10, 12, 14 e 16
    • 06/07/-31/08/2025: ogni giorno alle ore 10.00, 10.30, 11.10, 11.40, 12.20, 13.15, 13.55, 14.25, 15.05, 15.35, 16.15, 16.45 & martedì e giovedì anche alle ore 21 (guida notturna)
    • 01/09-02/11/2025: tutti i giorni alle ore 10, 12, 14 e 16

    Eccezioni: il 24/12 il castello rimane chiuso il pomeriggio; il 25/12 e 01/01 rimane chiuso la mattina.

    Prezzi:
    Adulti:
    10€
    13€ (18/04/2025 - 02/11/2025 inclusa la mostra)

    Studenti/Pensionati (olte 65 anni):
    7€
    9€/Person (18/04/2025 - 02/11/2025 inclusa la mostra)

    Bambini (6-16 anni):
    5€
    6€ (18/04/2025 - 02/11/2025 inclusa la mostra)

    Mostra speciale: “Le guerre dei contadini - una ricerca di libertà 500 anni fa"
    18.04. - 02.11.2025

    Festa dei cavalieri al castello: 29.06.2025

    Tutte le informazioni senza garanzia.



    Fortezze e castelli
    Vecchio mulino ad acqua
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Vecchio mulino ad acqua

     

    Accostando il parcheggio all'entrata del paese vi si trova un mulino d'acqua. È possibile visitare anche il suo interno, restaurato e funzionante con una grossa macina. Vuole ricordare le professioni importanti dell'epoca, come quella del mugnaio, del fabbro, l'uso dei mulini, le segherie che fino al secolo scorso sfruttavano i torrenti per lo svolgimento della loro professione.

    Arte e cultura
    Centro visite Puez-Odle
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Il Centro visite del Parco naturale Puez-Odle a S. Maddalena di Funes ha il compito di avvicinare il visitatore alla natura e di invitarlo a soffermarvisi. Una fotografia aerea del Parco naturale Puez-Odle sulla quale si può camminare invita il visitatore ad osservare il parco dalla prospettiva a volo d’uccello (maggio e giugno). Lo spazio espositivo “Toccare le montagne” tratta l’argomento principale del Parco naturale, ovvero la geologia delle Dolomiti. Il parco naturale Puez-Odle, nel cuore delle Dolomiti, è un'area naturale che si estende in parti delle valli: Val Badia, Val Gardena e Val di Funes. Racchiude principalmente due gruppi montuosi: il gruppo del Puez e quello delle Odle. Il Parco naturale Puez-Odle è talvolta definito “la miniera a cielo aperto” delle Dolomiti: quí si possono infatti, ammirare le variopinte successioni stratigrafiche delle rocce depositatesi nel corso del tempo. Nello spazio espositivo “Meraviglie della natura” c’è molto da scoprire: pellicce di animali, uova e penne d’uccello, calchi delle orme, tracce, palchi, reperti vari ed erbe medicinali … tutto questo può essere ammirato ed, in parte, addirittura toccato con mano. La sala “Conquistare le montagne” è dedicata soprattutto all’alpinismo: uno degli alpinisti più famosi in tutto il mondo infatti, Reinhold Messner, è originario proprio della Val di Funes. In un breve filmato egli ci racconta le sue esperienze in montagna. Nel “Cinema della montagna” invece sarà proiettato il film sul Parco naturale Puez-Odle.

    Fortezze e castelli
    Le trincee di Tiso
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Nel terreno attorno a Tiso, collocate su dieci alture tra la valle e la montagna fino all´altitudine di 1260 slm, si possono trovare vecchi muri, fosse e caverne, in parte dissotterrate o nascoste. Sono testmoni di una vasta linea di fortificazioni campali.

    In previsione dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale l’impero Austro-Ungarico fece costruire o rinforzare strutture difensive non solo vicino al confine, ma anche in diversi punti strategicamente importanti dell’entroterra. Una di queste “2° linea di difesa” era lo “Sbarramento di Chiusa“: Questo aveva lo scopo di rallentare o addirittura fermare qualsiasi avanzata delle truppe italiane nella Valle d’Isarco dalla zona di Bolzano o dalle Dolomiti. Al centenario della Grande Guerra si è costituito il “Gruppo di lavoro delle trincee di Tiso” con lo scopo di studiare la storia di queste trincee e di far partecipare gli interessati alle nuove, a volte sorprendenti scoperte.

    Fortezze e castelli
    Porta Orsoline
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    La Porta delle Orsoline si trova vicino alla Chiesa delle Orsoline, all'entrata ovest della Via Centrale. La porta cittadina fu rovinata nel 1758 durante il trasporto di una grande fontana. L'affresco è opera dell'artista locale Johannes di Brunico e risale al 1420.

    Fortezze e castelli
    Rudere Greifenstein - Castel del Porco
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    Come un nido d'aquila i fragili resti delle mura della rovina Greifenstein - anche chiamato Castel del Porco - abbracciano la rosseggiante roccia di porfiria. Documentata per la prima volta nel 1159 e distrutta più volte a causa di incendi o battaglie, successivamente ricostruite. Secondo una leggenda famosa le rovine ricevettero un secondo nome: Castel del Porco. 

    Le rovine sono raggiungibili facilmente da Cologna a San Genesio: parcheggiate davanti al ristorante Noafer e camminate per 15 miunuti verso le rovine. 

    La leggenda del Castel del Porco

    Tanto tempo fa il principe Federico “dalla tasca vuota”, assediava con il suo esercito il castello Greifenstein.

    Lui arrivò fino alla porta del castello, però questa era protetta molto bene e gli abitanti difendevano il castello Greifenstein con tutti i mezzi.

    Il principe non poteva conquistare il castello. Allora rifletté sul da farsi. Egli decise di prendere per fame gli abitanti del castello. E così successe. Nessuno poteva lasciare la fortezza per la  paura  di essere ucciso. L’assedio durava da parecchie settimane e i viveri nel castello stavano per finire.

    Il principe di Greifenstein decise allora di buttare il suo ultimo maiale dalle mura del castello all’accampamento dei suoi nemici. Egli sperava di far credere ai cavalieri nemici che ci fossero scorte di viveri in abbondanza.Quando i paggi e il castellano apparvero sulla mura del castello, Federico “dalla tasca vuota” credette che loro gli volessero consegnare il castello.

    Però che cosa successe?

    Gli abitanti gettarono il loro ultimo maiale nell’accampamento nemico. Di conseguenza il principe Federico credette che i Greifensteiner avessero ancora molti viveri e diede ai suoi cavalieri l’ordine di andarsene.

    Grazie a questa furbizia il castello e i suoi abitanti furono salvi.

    Da quel giorno il castello Greifenstein viene anche chiamato “castel del porco.”

     

     

     

    Fortezze e castelli
    Via Centrale
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    Un tempo la città si riduceva alla storica via Centrale con i suoi frontoni merlati, le belle case borghesi, i balconi, le inferriate artistiche alle finestre e i portoni ad arco: insieme al castello e a vicolo Posteriore, essa costituiva un apparto chiuso a difesa dei suoi abitanti. Dal momento che molte case hanno conservato pressoché inalterata l' originaria struttura del secolo XV, la strada, divenuta ai nostri giorni il luogo di passeggio per antonomasia della Pusteria, coniuga elementi tardomedievali e barocchi.

      Da una mummia del ghiacciaio di 5000 anni fa chiamata Ötzi al più grande ciclo di affreschi secolari del Medioevo a Castel Roncolo a Bolzano. Da imponenti castelli sulla Strada del Vino dell'Alto Adige a capolavori contemporanei di architetti famosi a Plan de Corones. Dalla strada alpina romanica in Val Venosta ai parchi naturali.