Il lago dell’arcobaleno nelle Dolomiti
Scopri il fascino del Lago di Carezza ai piedi del Latemar e della ninfa che, secondo la leggenda, abita le sue acque
Ammirando i massicci dolomitici del Latemar e del Catinaccio riflessi nelle verdi acque del lago, capisci perché le vicende di tante antiche leggende si svolgano proprio attorno alle sue rive. La saga narra che il lago sia opera dell’incantesimo dello stregone di Masaré. Si dice che lo stregone abbia armeggiato con i colori nel cielo per conquistare il cuore della bella ninfa che, però, non volle esaudire le sue preghiere. Lo stregone furioso le lanciò l’arcobaleno che così scomparve nel lago. Per questo motivo il lago, ancora oggi, viene detto anche “lago dell’arcobaleno”. La profondità e l’ampiezza del lago variano nel corso delle stagioni. Nel lago è vietato immergersi ma sono tanti gli scrittori e i pittori che hanno tratto ispirazione soltanto ammirandone la bellezza.
Il Lago di Carezza è ben collegato. Lo puoi raggiungere facilmente da tutte le direzioni con i mezzi di trasporto pubblico. Se ami le escursioni, puoi raggiungere questo specchio d’acqua anche a piedi, in estate e in inverno.