Tutte le palestre dell’Alto Adige, perfettamente tenute e controllate ogni anno, offrono un'esperienza unica grazie alla morfologia del territorio, che permette di arrampicare su rocce granitiche, di porfido, beola o marmo, con altezze fino a 30 metri e una vasta scelta di percorsi di vario livello di difficoltà. Mettiti alla prova non solo durante l'estate, ma approfitta anche delle miti giornate invernali per arrampicare sulle palestre di Trodena, di Cortaccia, del Renon o di Laces.
Affascinante, esigente, ottimamente realizzata e con una vista che toglie il fiato: è la ferrata di recente costruzione intitolata all’alpinista Hans Kammerlander, originario di Acereto.
L’attacco della ferrata è situato nei pressi del Maso Kleingruberhof, ad Acereto. La via, lunga 600 metri, presenta un dislivello di 300 metri e richiede nervi saldi e molta forza, in particolare nelle braccia. Dopo un inizio relativamente agevole, la parete raggiunge pendenze estreme. Secondo Hans Kammerlander, non c’è nulla di paragonabile in tutta l’area dolomitica: il grado di difficoltà, per lo più D e C, si estende sino ad E. Dopo circa tre ore di ascesa si scende nuovamente nei pressi del Maso Kofler zwischen den Wänden. Adatta solo a scalatori esperti, richiede assoluta assenza di vertigini.
Descrizione del tour:
Lungo una breve scala, si sale sino a uno strapiombo (E), quindi si procede su un traverso B/C e C fino al Burma Bridge (A/B). Oltrepassato il ponte (B), si raggiunge una piccola nicchia, per poi proseguire ripidamente (D) sino a una scaglia e a destra nel Canalone Stretto (D/E). Il diedro si allarga (D) e conduce a una scala di 15 m (interno B/C, esterno C). Quindi, si affrontano un anello a sinistra (D e brevemente E) sul tetto e un’ascesa a destra (D e C) su un terreno più agevole (B/B). Dopo aver aggirato una cengia, inizia il lungo traverso ascendente (sempre B, B/C e brevemente C) sino allo strapiombo successivo. Poco prima, la parete diventa più ripida (C/D) e si raggiunge un tronco d’albero, sul quale si traversa sino al bordo del tetto. Quindi, si prosegue brevemente con un grado di difficolta D e più agevolmente sino al ponte di corda. Sul ponte e dopo di esso, si traversa orizzontalmente (B). La corda diventa più ripida (C e C/D) e conduce sotto il ponte successivo, che si raggiunge con un anello a sinistra (B). Dopo il secondo ponte, un pilastro a lastre (fino a C) conduce all’uscita, nei pressi di una staccionata di legno.
Fonte: www.bergsteigen.com; autore: Andreas Jentzsch
Tempo di percorrenza complessivo: ca. 4 ore.