Nove generazioni di viticoltori e un nome che deriva dalla lingua latina. Questo è il Glassierhof di Egna, dove la famiglia Vaja dimostra senza tema di essere smentita che una lunga storia non significa assolutamente stasi. La decisione di passare alla coltivazione biologica dei vigneti e di vinificare in proprio è stata presa nel 2005.
Ma cominciamo con la storia. Il nome "Glassierhof" si rifà al concetto del mondo latino di "clausura", che indicava un edificio circondato da mura.
Al tempo era piuttosto comune attorniare un maso con cinte murarie di difesa. L'elemento prezioso da proteggere oggi è il vino che la famiglia Vaja ottiene dall'uva biologica prodotta nella tenuta. "Anche se i nostri vigneti si trovano a 220 m s.l.m. nella frazione Villa di Egna e la superficie non supera i due ettari e mezzo, puntiamo ugualmente alla varietà" - dice Stefan Vaja. Dal 70% della superficie si ottengono uve di Pinot bianco e di Lagrein, dal resto Merlot, Cabernet e Chardonnay.
All'azienda fanno inoltre capo altri vigneti situati a Sella (Gewürztraminer), a Montagna (Sauvignon) e a Mazzon (Pinot nero). Con questo mix si continua una tradizione che per la famiglia Vaja affonda nei secoli. La tenuta Glassierhof è di loro proprietà da non meno di 9 generazioni - la viticoltura ce l'hanno nel sangue. La novità consiste nella decisione di non conferire più l'uva a una cantina sociale, ma di vinificare in proprio. Ed è quello che si fa al Glassierhof dal 2007. Con grande successo.