La fontana con acqua potabile si trova sulla Piazza Fontana, nel centro del paese.
Nel corso del progetto "Rispetta la montagna", sono state raccolte e pubblicate le fontane certificate del comune di Tires al Catinaccio. . Il progetto sensibilizza a un comportamento ecologico, rispettoso e responsabile in montagna. Le fontane invitano a riempire bottiglie riutilizzabili con acqua potabile fresca e di qualità.
- Associazione Turistica di Tires al Catinaccio
Fu nel 1986 che Maier Günther - proprietario e titolare - scoprì la sua grande passione per vini pregiati e distillati di qualità. Grazie ai suoi molteplici viaggi cosi come la frequentazione di numerosi corsi, Günther acquisì una profonda conoscenza del mondo vinicolo, imparando conoscere i diversi tipi di vitigni ed apprezzarne le varietà più rare.
S. Caterina in Aica di Fiè La chiesa, citata già nel 1293, fu originariamente dedicata a S. Michele – l‘adiacente maso si chiama appunto „Michaeler“. Verso la fi ne del 15° secolo l‘abside romanica fu sostituita da un coro gotico al quale venne aggiunto, sul versante nord, il campanile ed il soffi tto della navata venne decorato con una volta stellata. Particolare attenzione meritano gli aff reschi risalenti all‘incirca al 1420, riccamente policromatici e mai ritoccati, presenti sulla parete esterna rivolta a sud. Dotati di notevole espressione e mimica, essi narrano la storia di Caterina, fi glia del re di Alessandria che a causa della distruzione dell‘immagine idolatrica (1a fi la superiore) viene processata dall‘imperatore Massimino (2), frustata (3) e rinchiusa in una torre dove viene consolata dagli angeli (fi g. 5, sopra alla crocifi ssione sopra alla porta), per avere rifi utato di idolatrare l‘immagine pagana imposta. L‘imperatore la obbliga a discutere anche con alcuni fi losofi pagani (fi g. 6), ma lei riesce addirittura a convertire alcuni di loro al cristianesimo. Questi vengono messi al rogo da Massimino (1a fi la inferiore). Anche l‘imperatrice venuta a visitarla nella notte (2), si lascia convertire e viene per questa ragione decapitata (3). Allora l‘imperatore decide di condannare la santa alla ruota, ma alcuni angeli distruggono la stessa (4, a destra dell‘ingresso). Infi ne anche la santa muore decapitata (5) e viene sepolta sul Sinai, dove l‘imperatore Giustiniano erige nel 557 il famoso Convento di S. Caterina (6).
All’ingresso della Val Ciamin si trova il punto informativo del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, ospitato nella storica Segheria “Steger”, una rara segheria veneziana ad acqua.
Fino al 2021, l’edificio ha ospitato la Casa del Parco Sciliar-Catinaccio, la più antica casa del parco in Alto Adige. Negli ultimi anni è stato restaurato con cura e la segheria è stata rimessa in funzione.
All’interno, i visitatori possono scoprire la tradizione artigianale alpina attraverso la sega originale e la zona abitativa ricostruita, che raccontano storie autentiche della vita e del lavoro in montagna.
Ingresso gratuito!
Corsi d'arrampicata per bambini e adulti, Vie ferrate, arrampicata, alta montagna d'estate ed in inverno.
La leggenda di Re Laurino
Narra una leggenda che fra i massicci rocciosi del Catinaccio ci fosse un immenso giardino di rose, governato da Re Laurino.
Re Laurino a sua volta regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento ed oro e possedeva altre sì due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari a quella di 12 uomini ed una cappa che lo rendeva invisibile.
Un giorno il re dell’Adige decise di sposare la bella fanciulla Similde. Per questo motivo invitò tutti i nobili del regno ad una gita di maggio, tutti tranne Re Laurino. Ma questo decise di partecipare comunque: come ospite invisibile. Quando Laurino sul campo del torneo cavalleresco vide Similde e, colpito dalla sua stupenda apparenza, se ne innamorò sperdutamente, la rapì e la portò con sé.
Hartwig, il promesso sposo della principessa, chiese aiuto al re dei Goti ed assieme ai suoi guerrieri salì sul Catinaccio. Re Laurino allora indossò la cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si gettò nella lotta. Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indossò la cappa e si mise a saltellare qua e là nel giardino, convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo afferrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono.
Laurino irritato per il destino avverso, si girò verso il Rosengarten, che lo aveva tradito e gli lanciò una maledizione: ne di giorno, ne di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino però dimenticò il tramonto e così da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all’alba, si colori tingendosi di un magnifico rosa…
Le pitture murali sulla parete esterna del 17° secolo rappresentano lo stupendo salvataggio del prato "Platzliner": Dio padre è raffigurato mentre scaglia fulmini dalle nuvole, Cipriano e Giustina stendono i loro mantelli sul prato con il gregge al pascolo. Questo dipinto racconta che la colonizzazione di Tires alle sue origini non fu iniziata nell'odierno centro, ma bensì a San Cipriano.
Laghetto "Wuhnleger"
In nessun altro luogo, il panorama sul Catinaccio è di eguale e seducente bellezza come quello del Wuhnleger. Il pascolo si trova a circa 45 minuti di cammino da S. Cipriano e 60 minuti dal paese di Tires al Catinaccio, ad un’altitudine di 1.402 metri nel cuore del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. Profonde buche, dovute al lancio di bombe da un aereo in avaria intorno all’anno 1943, sono ancora presenti nei pressi del Wuhnleger, a testimonianza della Seconda Guerra Mondiale. Il laghetto Wuhnleger ed i suoi dintorni sono l’habitat di meravigliose creature come rospi, salamandre, libellule e tante altre specie animali.
Highlight: particolarmente suggestivo il tramonto sul Catinaccio che si specchia nel laghetto.
TSCHETTERLOCH
Percorrendo il sentiero che da Lavinabianca porta allo Sciliar attraverso la Bärenfalle, si passa presso un’apertura assai stretta la quale all’interno si allarga fino a formare una piccola caverna. In essa giacciono alcuni blocchi di pietra, i quali con un po’ di fantasia si possono interpretare come un tavolo e le relative panche attorno. Le leggende narrano di uomini selvaggi, fate e altre figure mitologiche, ma anche dei primi cristiani i quali si sarebbero rifugiati in quella caverna durante i tempi di persecuzione. Storicamente di tutto ciò non si può comprovare niente, dato che mancano del tutto le relative ricerche archeologiche in sito. Resta comunque il fatto che ci troviamo dinanzi ad una delle rare grotte naturali in roccia dolomitica, la quale normalmente è molto resistente all’erosione idrica e perciò povera di caverne. L’accesso alla grotta è possibile soltanto con un’adeguata attrezzatura ed esperienza.
La strada di Passo Nigra collega il comprensorio per mountain-bike Alpe di Siusi-Val Gardena alla Val d’Ega, che ha in serbo emozionanti esperienze in sella. È necessario superare 562 m di dislivello, tuttavia presso il Rifugio Passo Nigra è possibile rifocillarsi prima di partire alla scoperta dell’altra regione dedicata ai ciclisti.