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    Castelli e fortezze a Bolzano

    Un tempo prestigiose dimore di nobili dame e gentiluomini o castelli destinati a duelli e difesa, oggi, grazie a un'accurata ristrutturazione puoi vivere questi luoghi come emozionanti musei, hotel dall’atmosfera unica, ristoranti fiabeschi o location per eventi. Anche se di alcuni castelli o fortezze rimangono ormai solo delle rovine, tutte queste mura accessibili al pubblico raccontano una storia unica.

    Risultati
    Fortezze e castelli
    Palais Campofranco
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Palais Campofranco fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo. Durante il secolo successivo fu residenza dell'arciduca Ranieri Giuseppe d'Austria e di sua moglie, la principessa Elisabetta di Savoia. L'emblema del palazzo è il suo monumentale albero di ginko biloba, un regalo per l'imperatrice Elisabetta d'Austria, più comunemente conosciuta come la principessa Sissi, da suo zio Heinrich.

    Un cambiamento che preserva sia l'ambiente che il passato del palazzo. Questa è la visione che ha alimentato la rinascita del Palais Campofranco, costruito dalle sue fondamenta storiche in un omaggio al territorio attraverso l'uso creativo di tecnologie intelligenti e fonti di energia naturale.

    La corte interna del Palazzo, con il suo imponente albero di ginkgo come fulcro è aperta tutto l'anno per dare al Palazzo un ruolo centrale nella vita cittadina di Bolzano.

    Fortezze e castelli
    Messner Mountain Museum Firmian
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Situato al margine sud-occidentale di Bolzano, il castello è considerato uno degli emblemi dell'Alto Adige. Il nome originario "Formigar" deriva dal latino "formicaria". Dal X secolo d.C. il castello era di proprietà dei principi vescovi di Trento. Nella seconda metà del Quattrocento fu acquistato dal duca Sigismondo il Danaroso, conte di Tirolo, che lo trasformò nel più grande e prestigioso dei suoi castelli dandogli il nome di "Sigmundskron" (corona di Sigismondo). Oggi è sede del museo della montagna di Reinhold Messner MMM Firmian.

    Fortezze e castelli
    Castel Flavon
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Castel Flavon è aperto al pubblico solo come ristorante e in occasione di feste e ricevimenti privati (vedasi orario di apertura ristorante). Per raggiungerlo si deve attraversare il rione Aslago. La strada si inerpica fino al promontorio roccioso su cui si trova il castello (parcheggio). Bella vista sulla pianura dell'Adige e sulla città di Bolzano in direzione nord (altipiano del Salto, Val Sarentina, Renon). Contiene pregevoli affreschi del 1500.

     

     

    Fortezze e castelli
    Casa della Pesa
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Bell'edificio del 1634 sul cui fianco s'intravede parte dell'antica muratura, sede della pesa pubblica fino al 1780. Di fronte una targa ricorda la chiesa di Sant'Andrea (demolita nel 1785) e davanti si può ammirare la pittoresca Piazza del Grano, impreziosita da bei negozi e locali, una volta sede del mercato del grano e altri prodotti agricoli. Si tratta del primo nucleo urbano di Bolzano con il castello dei principi vescovi di Trento, fondatori della città; il castello è stato probabilmente demolito da Mainardo II di Tirolo nel corso di una delle sue incursioni per ottenere il controllo dell'importante borgo commerciale (1277).

    Fortezze e castelli
    Castel Mareccio
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Sito a ridosso del centro storico cittadino, immerso in un vigneto di pregiate uve Lagrein, con un incantevole vista sul Catinaccio-Rosengarten, il castello del XIII secolo è stato ristrutturato negli anni ’80 e adibito a centro congressuale con sale espositive. È sicuramente una delle strutture più interessanti ed esclusive per ospitare convegni, seminari, banchetti, concerti, serate culturali e mostre. Le sue sale, impreziosite da affreschi, dispongono di un’attrezzatura congressuale moderna e funzionale. Particolarmente suggestiva la veduta del castello dall’attigua passeggiata Lungotalvera. Parcheggio Adiacente.

    Castel Mareccio è un centro congressi. È accessibile in occasione di mostre e manifestazioni. Da non perdere la vista sul castello e sul Catinaccio dalla Passeggiata Lungotalvera. 

    Fortezze e castelli
    Castel Roncolo, il maniero illustrato
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Situato all'imbocco della Val Sarentina, a nord della città, il castello è comodamente raggiungibile a piedi percorrendo la verde passeggiata del Lungo Talvera oppure in bicicletta lungo la pista ciclabile. Collegamenti anche con il bus di linea n° 12 (festivi nr. 14), e con lo shuttle gratuito da Piazza Walther (per informazioni rivolgersi all'Azienda di Soggiorno di Bolzano). Alla base del castello si trova il parcheggio per automobili e biciclette. Edificato nel 1237 su uno spuntone di roccia, il castello è stato più volte ampliato e restaurato e conserva splendidi affreschi che narrano scene di vita cortese, episodi di caccia, tornei cavallereschi e momenti di vita quotidiana. Non mancano gli spunti letterari come la rappresentazione delle avventure di Tristano e Isotta e quelle di Artù con i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda. Trattasi del ciclo di affreschi a soggetto profano più grande e meglio conservato del Medioevo. Molto interessanti anche le manifestazioni culturali e le mostre che animano periodicamente la corte e le sale del castello. All'interno un servizio di ristorazione offre la possibilità di degustare gastronomia tipica locale in un ambiente medievale.

     

    http:/www.roncolo.info

    Fortezze e castelli
    Via Cassa di Risparmio
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Negli anni sul finire del 1800 Bolzano visse un importante momento di fioritura: l'avvento dell'energia elettrica, il collegamento ferroviario e la salda guida del sindaco Julius Perathoner (dal 1895 al 1922) portò la cittadina rurale e piccolo borghese a scoprire una nuova dimensione urbana.A questo rinnovo contribuirono numerosi interventi pubblici realizzati dai bravi architetti dell'area tedesca che occuparono il posto di responsabile comunale all'edilizia: Sebastian Altmann, Wilhelm Kürscher, Gustav Nolte, Walter Norden.Il 4 novembre del 1900 sarebbe stato inaugurato l'attuale ponte sulla Talvera (ing. Wagner Birò, Graz) le cui ampie carreggiate carozzabili anticipavano di cinque anni la prima macchina di proprietà di un bolzanino. Tra gli edifici più importanti della nuova strada: il Museo Civico realizzato in stile castellano (disegno Alois Delug, esecutivi di Musch & Lun) al posto dell'abbattuto Palazzo Hurlach, quello della Banca Nazionale Austroungarica (poi Banca d'Italia e oggi Museo Archeologico dell'Alto Adige) e lo stesso edificio della Cassa di Risparmio (arch. Wilhelm Kürscher) pensato in forme neo-barocche.

    Fortezze e castelli
    Castel Rafenstein
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni

    A nord di Bolzano all'ingresso della Val Sarentino e di fronte a Castel Roncolo, si trova la rovina di Castel Rafenstein. Palazzo e mura di cinta vennero costruiti già nel XIII secolo, mentre nel XIV secolo il castello venne ampliato con l'edificazione di serraglio, torre d'ingresso e ala sud. Nel XVI secolo il castello venne infine fortificato con serraglio e bastione circolare in base alle nuove esigenze militari in modo da poter difendere il complesso dalle armi da fuoco.

    La rovina è accessibile in occasione di eventi e manifestazioni. 

     

    Fortezze e castelli
    Monumento alla Vittoria Bolzano
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.

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