Seguendo le orme della nostra storia, puoi passeggiare tra castelli e palazzi signorili, visitare chiese e monasteri ed esplorare architetture contemporanee, edifici e luoghi unici durante visite guidate e tour. Scopri e vive usanze tradizionali nate nel passato, partecipa a eventi contemporanei o a eventi culturali come mostre, teatro, danza e musica per immergerti nell'arte e nella cultura locale.
La più antica vite di tutto l'Alto Adige cresce a Magrè. Nel Vicolo dei Conti di Magrè si trova la vite più vecchia dell'Alto Adige (1601) che copre l'intera facciata della Residenza Feichter e che ancora oggi porta 80 kg di uva all'anno.
Verso la metà del XIII secolo la casata dei Rottenburger costruì una torre abitativa in stile romanico sopra Appiano in località Pigenò.Intorno alla metà del XIV secolo la torre fu ampliata e trasformata in una residenza di caccia gotica. Dopo l’estinzione dei Rottenburg nel 1410, il complesso passò prima nelle mani dei principi e più tardi, come feudo ereditario, ai signori di Firmiano e intorno al 1500 ai Conti Spaur che lo trasformarono ulteriormente. Fino alla metà del XIX secolo rimase nelle mani dei nobili di Schulthaus. Questo intenso cambio di proprietà e con esso di misure architettoniche causa una speciale fusione di elementi costruttivi collegati fra di loro, di intricati locali situati su livelli diversi e non per ultimo di caratteri stilistici di epoche diverse. Nel 1958 Walther Amonn, commerciante bolzanino e mecenate, comprò il complesso, utilizzato fino ad allora per fini agricoli. Lo fece restaurare con grande dispendio di denaro e lo arredò con oggetti artistici di epoche diverse, artigianato artistico folcloristico e anche con una collezione di quadri di artisti tirolesi contemporanei. Infine rese accessibile al pubblico il complesso nell’ ambito della” Fondazione Walther Amonn”.
Degni di attenzione sono soprattutto gli affreschi dei locali che formano un esempio unico di pittura murale profana gotica e danno un’idea della vita e della filosofia dell’epoca: viticci, melagrane e un unicorno nell’appartamento della padrona del castello; il cosiddetto “mondo alla rovescia” con la guerra dei gatti e dei topi, un albero fallico, giocolieri, giullari nel salone di ricevimento; scene di caccia o rappresentazioni farsesche per i partecipanti, per lo più maschi, a una battuta di caccia.
Per avere una vista d’insieme più appropriata sulla zona intorno a castel Moos-Schulthaus, con i castelli Englar e Gandegg insieme alle residenze di Piganò, si consigliano i sentieri escursionistici segnati e le piste ciclabili.
Sequenza temporale: I due altari laterali giunsero nel 1818 da Venezia: quello a destra riprende il tema di Sant’Isidoro, patrono di un altare precedente mentre quello a sinistra consta di una pala raffigurante la Predica del missionario San Francesco Saverio. Contestualmente alla ristrutturazione della chiesa alla fine del 1700, Anton Fuchs fu incaricato di costruire un nuovo organo: furono riutilizzate le canne del primo organo realizzato nel 1601 da Schwarzenbach, organo già riparato nel 1642 da Daniel Herz e rinnovato da Mathias Mauracher nel 1832. L’8 giugno del 2007 sette nuovi registri sono stati aggiunti da Joseph Mitterer.
Fonte: uff. parrocchiale di Caldaro
A Favogna di Sotto si trova la piccola chiesa dedicata a San Leonardo. È circondata di una catena in ferro che in base ad una leggenda si allunga di una maglia ogni 7 anni e quando avrà fatto il giro completo della chiesetta, il mondo finirà.
Questa piccola e romantica residenza è situata sulla riva occidentale del lago grande di Monticolo. Posizione: Questa piccola e romantica residenza è situata sulla riva occidentale del lago grande di Monticolo. Storia: Nel 1888 ca. il castello fu fatto costruire dal signor Josef von Zastrow della Germania, proprietario della residenza Aichberg a qui appartenevano anche entrambi i laghi di Monticolo. Nel 1902, la proprietà passò al Comune di Appiano. Stile e caratteristiche: L'intera struttura è molto armoniosa e si integra perfettamente nel paesaggio. Lo stile è tipicamente medievale, le finestre sono a cuspide mentre il tetto presenta un decoro merlettato. Questo castelletto è stato spesso tema dei dipinti di pittore Max Sparer di Termeno. Escursioni: Se conoscete i laghetti di Monticolo non avrete difficoltà a trovare anche questo castelletto. Le passeggiate lungo la Valle della Primavera verso Monticolo o intorno al Lago Grande portano proprio davanti alla sua porta.
Il castello Rechtenthal nei giorni d'oggi non é visitabile perché é un'Accademia d'aggiornamento.
La prima citazione scritta da parte di un parroco di Montagna risale al 1336, tuttavia non è documentato che vivesse in questa abitazione. Solo nel 1537/38 - il parroco che all'epoca era Christian Seidl di Reichental nella diocesi di Salisburgo - viene menzionata una casetta parrocchiale descritta come piccola, vecchia e fatiscente.
Il parroco Alexander Giovanelli, che qui predica dal 1702 al 1743, fa ristrutturare la casa parrocchiale con una notevole spesa che nel 1734 si fa poi rimborsare dal Comune e dal prevosto della chiesa.
Molto probabilmente gli affreschi di San Nepomuceno (santo protettore delle acque e dei ponti e unico santo con una corona di stelle) e la "Mater Dolorosa", la cui devozione fu promossa dal parroco Alexander Giovanelli, risalgono allo stesso periodo. Nella casa parrocchiale si trova una stube contadina rivestita di pannelli con un vecchio camino, nonché un archivio di 233 volumi (libri battesimali e matrimoniali) del 700, conservati nonostante i saccheggi e gli incendi dolosi da parte dei francesi.
Secondo l'iscrizione catastale del 1775, il maso parrocchiale è composto da una stalla e un fienile, un torchio, un orto e un prato con alberi a frutto e, oltre a un prato, da un campo e da vigneti nelle località Thal, Pach, Hitt, Planöß, zu Hof, Unter Jansen e Langwies.
Nel 1300 la famiglia von Boymont che fece costruire questa chiesetta v'insediò il cappellano di Predonico, un villaggio vicino. Solo dopo il XVIII sec. però egli ebbe fissa dimora amministrando Predonico da lontano. Ancora oggi qui vive un decano che regolarmente officia la Santa Messa nella chiesetta di S. Giustina. Al periodo romano risalgono parti delle mura dell'entrata e l'abside con affreschi sul lato est ancora ben conservati. L'abside fu probabilmente costruita in un secondo momento. All'esterno troviamo disegni barocchi a sanguigna e 2 finestre quadrate, inserite in un arco a tutto sesto. Il campanile è del tardo gotico con tetto a piramide. Intorno al 1645-1649 la chiesetta venne ampliata e sul portale ad est venne aggiunta una cornice in pietra. Un bellissimo altare in legno intarsiato così come dipinti e rilievi del XVI-XVII sec. attraggono l'attenzione del visitatore. La pietra sepolcrale della famiglia Boymont in stile gotico, conservata al museo Civico di Bolzano, proviene da questo luogo.
Chiesa della Madonna Addolorata Sul ciglio di una collina sovrastante Appiano, proprio dove termina la Via Crucis, si affaccia imponente la piccola Chiesa del Calvario. Posizione: Sul ciglio di una collina sovrastante Appiano, proprio dove termina la Via Crucis, si affaccia imponente la piccola Chiesa del Calvario. Storia: Intorno al 1680 l'ordine dei Frati Cappuccini realizzò la prima Via Crucis nelle vicinanze di Bolzano, copiata poi da molti altri comuni, tra cui Appiano la cui conclusione è appunto la Chiesa del Calvario eretta nel 1716. La decorazione delle singole stazioni richiese molto tempo alcune delle quali furono ultimate solo nel XIX sec. Stile: La Chiesa del Calvario, come già detto, fu costruita nella prima metà del XVIII sec. Essendo una chiesa sepolcrale rappresenta la conclusione della passione di Cristo. Le due torrette campanarie alle 2 estremità della facciata in stile rinascimentale le conferiscono un fascino del tutto particolare. L'interno con il soffitto a crociera decorato a stucco impone sicuramente una visita. Particolarità: Non a caso la vista su Appiano che si gode da questa chiesetta è particolarmente apprezzata. Escursioni: Una passeggiata non impegnativa verso la Chiesa del Calvario è quasi d'obbligo durante una vacanza in questa zona. Vi consigliamo di contemplare una visita a questo luogo anche durante un tour più lungo, come p.e. quello alle buche di ghiaccio, a Masaccio, alla gola Kemat, sulla Mendola o sul Macaion.
La stazione di Ora-Val di Fiemme fu il punto di partenza della vecchia ferrovia che portava da Ora a Predazzo, passando per Montagna, Trodena e Fontanefredde. Già nel 1894 venne presa in considerazione la realizzazione di una linea ferroviaria in Val di Fiemme e in seguito, a causa della prima guerra mondiale, fu progettata la linea definitiva. Il comando militare austriaco iniziò nel 1916 con la costruzione della linea ferroviaria che fu un importante metodo di trasporto di rifornimenti per il fronte delle dolomiti. Per la costruzione, durata due anni circa, furono impiegati prigionieri di guerra russi e serbi. Nel 1917 vennero eseguiti i primi trasporti di rifornimenti per il fronte delle dolomiti. Dal 1918 in poi, la ferrovia venne usata anche per il trasporto di persone. Nel 1930 la ferrovia, originariamente trainata da una locomotiva da vapore, fu elettrificata e la durata del viaggio si accorciò da 4 a 2 ore. A causa dell’incremento del traffico motorizzato e l’attivazione di un collegamento autobus per la Val di Fiemme, la ferrovia perse via via la sua importanza. Nel 1963 la ferrovia fece il suo ultimo viaggio. Oggi il tracciato della Vecchia Ferrovia è un famoso sentiero per escursioni a piedi o in bici. La storica stazione di Ora-Val di Fiemme viene usata per manifestazioni culturali o concerti.
A sud di Bolzano su rocce di porfido si trova uno dei più ampi e antichi castelli dell'Alto Adige. Grazie alla sua incredibile posizione è visibile anche da lontano in tutto il suo splendore. Storia: Nel 945 Castel Firmiano viene nominato per la prima volta nella storia con l'appellativo di "Formicaria". Quando nel 1027 l'imperatore tedesco donò il ducato di Trento e la contea di Bolzano al Vescovo di Trento passò nelle mani di questultimo anche il castello che divenne sede dei funzionari territoriali e dei processi. Un ampliamento del castello nel XII e XIII sec. si rese così indispensabile. Per i regnanti della zona era molto comodo il controllo della navigazione sull'Adige e sull'Isarco anche perché l'unico accesso a Bolzano da Appiano, prima della costruzione del ponte nel 1200, si poteva bloccare facilmente. Nel 1473 il castello passò nelle mani di Sigmund der Münzreicher, principe regnante del Tirolo. Amante delle residenze sfarzose, egli fece ingrandire il castello e diede a questo imponente maniero l'attuale nome di Schloss Sigmundskron. Purtroppo subito dopo Sigmund subì un crollo finanziario e dovette quindi cedere in pegno la sua dimora. Il castello, così, andò pian piano in rovina non essendo più abitato con regolarità. Nel 1957 ebbe luogo l'altro importante evento all'interno delle mura del castello: la manifestazione popolare contro "Verwelschungsbestrebungen" (via da Trento), ossia contro il non-rispetto "del Trattato di Parigi". Nel 1976 per la prima volta una famiglia di ristoratori azzardò il restauro del castello e ne ricavò un ristorante eccezionalmente romantico tutt'ora attivo, offrendo uno sfondo meraviglioso per i banchetti matrimoniali. Nel 2006 inaugurazione del "MMM" Messner Mountain Museum nel castel Firmiano Stile: Il castello mantiene prevalentemente il suo stile alto-medievale. Il mastio slanciato nella parte bassa presenta elementi tardo-gotici. Al XII sec. risale la torre abitativa con portale e finestre a tutto sesto. Sul muro di cinta spesso fino a 5 m nella parte anteriore del castello riconosciamo due torri di protezione, un'area abitativa ed una agricola (quella che oggi è adibita a ristorante). Caratteristiche: Le due ali del castello sono visibilmente separate da una formazione rocciosa, una barriera naturale che non s'incontra molto spesso. Il duca Sigmund fece impreziosire il castello anche da decorazioni cesellate. Le diverse dimensioni delle feritoie sono innovative rispetto allo stile dell'epoca. Escursioni: Castel Firmiano è raggiungibile anche in auto. Escursioni non troppo impegnative a Cornaiano o ai Laghi di Monticolo in mezzo ai vigneti ed ai boschi passano proprio davanti a quest'attrazione turistica. Anche una passeggiata di 2 ore percorrendo il sentiero 1 da Cornaiano e passando davanti alla famosa Casa del Gesù in direzione Castel Firmiano è un'esperienza da non perdere.
Il podere “Linticlar” risulta documentato per la prima volta nel 1225. Un secolo più tardi il capitolo del duomo di Trento, per ordine del conte di Tirolo, ebbe a rifornirsi di vino da questo “mansu a coste”, podere in collina, per l’appunto. È del 1537, invece, la prima traccia documentale del nome “Turnhof“, poi modificatosi in “Thurner Hof”. Nel 1848, con l’istituzione del nuovo Libro Fondiario, si impose definitivamente la denominazione “Turmhof”. Dal 1675 il podere appartiene ai famigliari degli attuali proprietari.
Festa di patrocinio: 29 giugno.
La sua fondazione risale al V secolo, e fa di questa chiesa una delle più antiche di tutto il Tirolo meridionale. La pianta della chiesa ricorda i modelli d’Aquilea e Milano. Gli scavi archeologici hanno reso visibile il luogo dove era posto l’altare ed il repositorio delle reliquie. Il suo abbandono, iniziato nel 1782, dette inizio alla decadenza dell’edificio, sino al suo crollo definitivo.
Fonte: uff. parrocchiale Caldaro
Podere gentilizio con imponente casa d’abitazione e rustico annesso ad ovest. Originariamente in possesso dei Wohlgemuth di Pianizza, nel 1874 acquistato e ristrutturato da Josef Malfèr. A questo periodo risalgono il giardino antistante e la scala di accesso. Negli anni tra le due guerre ceduto al commerciante Daniel Graiff.
La casa d’abitazione di tre piani con erker poligonale d’angolo è improntata allo stile rinascimentale del XVII secolo. A sud portale ad arco pieno con cornice in arenaria, al di sopra balcone aggettante su mensole con ringhiera curvilinea. Al primo piano sala con soffitto piano.
Festa di patrocinio: 16 agosto
Si tratta di una cappella votiva fatta erigere come ringraziamento per lo scampato pericolo durante un’epidemia di peste nel 1516. Gli affreschi della facciata e del suo interno sono coevi alla costruzione. Su di un rilievo, all’interno della chiesetta, si trova la più antica rappresentazione scolpita dello stemma comunale di Caldano (un paiolo di rame).
Fonte: ufficio parrocchiale di Caldaro
Il punto panoramico presso il Monte Penegal a 1.737 m, regala una meravigliosa vista panoramica sulle vicine Dolomiti, le Dolomiti del Brenta così come la Val d’Adige (Alto Adige) e la Val di Non (Trentino). Da non perdere soprattutto in caso di condizioni meteo ottimali.
Distilleria con prodotti pluripremiati
Da oltre 50 anni produciamo nella distilleria del maso Fischerhof ottime grappe dalle vinacce delle nostre uve e trasformiamo gustosi frutti in distillati e liquori pluripremiati. Attualmente potete scegliere tra 40 tipi diversi.
Museo provinciale del vino - Il museo enologico dell'Alto Adige ha sede a Caldaro. Gli oggetti esposti, tra cui imponenti torchi, boccali, gerle e botti, testimoniano la storia e il significato del vino in regione. Il museo propone curiose notizie sull’enologia. Tra queste spicca quella dei caldaresi che per tutelarsi dai furti di uva assumevano una guardia campestre (“Saltner”). Nel 1914 a Caldaro si contavano ancora nove guardie campestri.
Il raro fenomeno naturale delle Buche di Ghiaccio tra Caldaro ed Appiano viene spiegato con il principio fisico dei canali d’aria. L’aria incanalata in un sistema di fessure, tra i blocchi di porfido della frana della Ganda, scendendo dall’alto verso il basso, si raffredda. Si forma così nella conca un ristagno di aria fredda per un’altezza di circa cinque metri. Date le particolari condizioni climatiche, qui, a ca. 500 m, crescono piante che normalmente vegetano in regioni alpine a quota molto più elevata. Si consiglia l’escursione attraverso le buche di giacchio soprattutto durante i mesi più caldi.
Castello Gandegg ad Appiano nella frazione Piganò è un’apparenza enorme. La caratteristica più sorprendente sono probabilmente le 4 torri rotonde che si trovano in ogni angolo dell’edificio principale. Schlos Gandegg è una costruzione unitaria dalla metà del 16 ° secolo, su commissione dei signori Khuen-Belasi che hanno avuto il possesso probabilmente assunto dai costruttori originali della torre residenziale, Annabergern. Il concetto di base dell'edificio corrisponde alle fortificazioni dell’Italia del Nord a quest’epoca.
Le camere sono grandi, spaziose camere con soffitti a cassettoni e stufe in maiolica dei secoli 16 ° e 17 °. L'edificio principale è circondato da un parco protetto da un ampio muro alto, sul versante sud-ovest la proprietà è circondata da edifici agricoli con elementi tardo-gotici.
Attenzione: il castello non é accessibile al pubblico
Chiesa in posizione panoramica appartenente al maso S. Daniele, già soggetta al convento delle Benedettine di Castel Badia in Val Pusteria. L’edificio odierno con finestre ad arco ogivale sulla parete sud e ai lati del presbiterio dovrebbe risalire al XIV secolo. All’inizio del XV secolo costruzione delle volte a ventaglio e a costoloni su lesene e in seguito rifacimento degli interni con pitture murali. Sulla parete nord scene dalla storia di S. Daniele (tra cui Daniele nella fossa dei leoni), donate nel 1444 da un funzionario di dogana bolzanino. Sulla parete nord della navata una S. Caterina e croci di consacrazione con mano benedicente.
Un gioiello della storia dell’arte è l’altare tardogotico a portelle del 1525. Il rilievo della predella presenta un Compianto sul Cristo morto, cui assistono ai lati le sante Caterina e Barbara, ovvero Margherita e Dorotea. Nel retablo compaiono la Vergine con il Bambino e i santi Daniele e Crisanto e sulla parte interna delle portelle Pietro e Paolo in bassorilievo. Allo stato chiuso si osservano i santi Giorgio e Floriano e sulle portelle scene dalla vita del patrono della chiesa. Restauri hanno avuto luogo negli anni 1991 e 2012/13.
Il Museo uomo nel tempo documenta in maniera avvincente la vita dell'uomo nelle varie epoche, dalla preistoria alla civiltà moderna, attraverso più di 5.000 oggetti esposti provenienti dal sud dell' Alto Adige. Biglietto d’ingresso: € 5,50 adulti € 4,00 gruppi (oltre 10 persone) € 2,50 bambini (dai 7 ai 14 anni), scolaresche € 11,00 famiglie
Quando durante lavori di scavo fu scoperto questo menhir, era eretto nel angolo occidentale della tenuta “Freienfeld” in terra bruciata, circondato da un cerchio di pietre. Alcune di queste pietre si trovano ancora oggi intorno al menhir.
Questo menhir in confronto ad altri, è primitivo, si riconoscono però comunque segni di lavorazione. Questo masso erratico in fillade quarzifera è alto 1,65 metri, ha un diametro di 1,95 metri e le sue sembianze ricordano un gigante con un occhio solo.
Come per altri menhir, dovrebbe essere antropomorfo e raffigurerebbe lontanamente la statura di un uomo. Molto probabilmente intorno al mehir furono praticati riti per venerare gli dei, eroi e i defunti. Dovrebbe trattarsi di un menhir maschio, che mostra 3 buchi uno vicino all’altro e una collana ben riconoscibile.
Un tempo in questo luogo si trovava la "Gemain Riglhaus". Nel 1574 è descritto come edificio scolastico e come abitazione per insegnanti e organisti, nel 1629 come "gemain Mesenhaus". Nel 1788, dopo l'introduzione della scuola dell'obbligo, diventa una scuola. Nel 1820 questa abitazione viene citata come abitazione comunale, mentre dal 1829 al 1845 viene nuovamente usata come edificio scolastico. Nel 1880 diventa municipio e sagrestia, mentre dal 900 è sede dell'ufficio postale. Nel periodo fascista, al primo piano si insedia l'Opera Nazionale Dopolavoro. Al piano inferiore, si trovava dapprima il laboratorio dell'ultimo calzolaio di Montagna, poi l'ufficio dell'associazione turistica e infine una macelleria. Dalla fine degli anni Ottanta, è la sede degli Schützen di Montagna. Di particolare pregio sono la stube gotica rivestita in legno al primo piano e il soffitto in stucco al secondo piano.