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    Castelli e fortezze nelle Dolomiti

    Un tempo prestigiose dimore di nobili dame e gentiluomini o castelli destinati a duelli e difesa, oggi, grazie a un'accurata ristrutturazione puoi vivere questi luoghi come emozionanti musei, hotel dall’atmosfera unica, ristoranti fiabeschi o location per eventi. Anche se di alcuni castelli o fortezze rimangono ormai solo delle rovine, tutte queste mura accessibili al pubblico raccontano una storia unica.

    Risultati
    Fortezze e castelli
    Vecchio mulino ad acqua
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Vecchio mulino ad acqua

     

    Accostando il parcheggio all'entrata del paese vi si trova un mulino d'acqua. È possibile visitare anche il suo interno, restaurato e funzionante con una grossa macina. Vuole ricordare le professioni importanti dell'epoca, come quella del mugnaio, del fabbro, l'uso dei mulini, le segherie che fino al secolo scorso sfruttavano i torrenti per lo svolgimento della loro professione.

    Fortezze e castelli
    Josele Mühle
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Qui troverete presto ulteriori informazioni sul mulino Josele a Caprile

    Fortezze e castelli
    Museo all' aperto "Anderter Alpe"
    Sesto, Regione dolomitica 3 Cime

    Museo all' aperto "Anderter Alpe":

    Aquilarum ONLUS Molte aree delle Dolomiti hanno in corso progetti di valorizzazione delle testimonianze storiche della Grande Guerra. Sesto di Pusteria è stata vittima e protagonista di quella tragedia. Sesto di Pusteria è l'unico paese di lingua e cultura tedesca appartenente all'Impero che si è trovato sulla linea del fronte, che ha subito l'evacuazione forzata ed il profugato, e che poi, insieme agli altri paesi del Sud Tirolo è stato annesso all'Italia. Questo casuale insieme di eventi rende Sesto un luogo emblematico per narrare quel periodo storico, non solo per i cittadini tirolersi di oggi, ma per tutti gli abitanti dell'Europa. Le vicende della popolazione civile e dei soldati di quell'importantissimo momento storico sono state finora sorprendentemente ignorate, e la causa è certamente legata agli sconvolgimenti successivi alla fine della guerra ed all'annessione all'Italia. Nel grande interesse per il primo conflitto mondiale che emerge oggi in Europa, Sesto può offrire un contributo unico ed inestimabile. L'associazione Bellum Aquilarum vuole salvare dell'oblio le testimonianze rimaste di quella tragedia per conservarle e trasmetterle alle generazioni future, ai giovani della Pusteria, ma anche ai giovani dei paesi dell' ex-impero austro-ungarico che qui combatterono. La tragedia vissuta così profondamente a Sesto ed in Pusteria, è analoga a quella di molte altre zone d'Europa che si trovaronosulla linea del fronte o che , dopo il conflitto, vissero gli sconvolgimenti seguenti alle annessioni territoriali. Fu quella una frattura culturale, storica e politica immensa, quegli eventi cambiarono certamente la Pusteria ma cambiarono anche l'Europa ed oggi - in una prospettiva europea che permette di superare le antiche tensioni conseguenti al conflitto - la preservazione di quella memoria può aiutare alla costruzione del nostro futuro comune. L'associazione Bellum Aquilarum è una ONLUS (Organizzazione non lucrativa di finalità sociale) riconosciuta dalla Provincia Autonoma di Bolzano, non ha scopo di lucro, è aperta al contributo di tutti, privati, associazioni e istituzioni che ne condividano gli scopi. Si prefigge di stimolare il recupero e la valorizzazione delle testimonianze storiche rimaste con la creazione e gestione di musei all'aperto, archivi storici, centri di documentazione e quant'altro utile al perseguimento dello scopo statutario.

    Fortezze e castelli
    Capella San Sebastiano
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi
    Cappella San Sebastiano

    La cappella votiva di San Sebastiano, eretta a ricordo della peste, sorge isolata ed appartata in una radura idilliaca, nel cosiddetto "terreno consacrato" ed invita alla meditazione.

    Fortezze e castelli
    Rovine di Castel Rovereto
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    La costruzione, che risale al XII sec., appartenne ai signori di Aichach, dinastia consumatasi fino all´estinzione in sanguinose battaglie contro i signori di Castelrotto. Fu così che il castello passò nelle mani di questi ultimi che ne rimasero padroni fino al 1741. È raggiungibile tramite il sentiero 7a da Siusi.

    Fortezze e castelli
    Torre Rossa
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il suo nome deriva dal colore rosso dipinto sui muri esterni. La Torre Rossa é stata costruita nel 1430 e viene chiamata anche la Torre Horenberger.                                                                

    Fortezze e castelli
    Castello di Cornedo
    Cornedo all'Isarco, Regione dolomitica Val d'Ega
    Il maestoso Castello di Cornedo svetta sulla conca di Bolzano, all'ingresso della Val d'Ega. Il castello, costruito nel XII secolo, era un tempo la fiera dimora della nobile famiglia Greifenstein. Nel XIV secolo il castello passò in possesso dei Signori di Völs, poi del balivo Heinrich Gessler e infine dei Conti di Lichtenstain. Oggi il castello è di proprietà privata ed è uno degli esempi più belli di architettura medievale in Alto Adige.

    A parte alcuni dettagli minori, la forma originale del XVI secolo è rimasta invariata fino ad oggi, e questa è una delle sue caratteristiche peculiari. L'interno del castello è ricco di dettagli architettonici e storico-artistici di grande interesse.

    Una visita guidata del castello vi farà immergere nella storia: magnifiche sale dei cavalieri, un'antica cappella con preziosi affreschi e angoli misteriosi che vi avvicineranno alla vita del Medioevo. 

    Il castello può essere visitato solo nell'ambito di una visita guidata.
    Le visite guidate vengono offerte in aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre. Si svolgono sempre il venerdì alle ore 15.00.
    Prenotazione obbligatoria: +39 0471 361313
    Numero minimo di partecipanti: 10 persone

    Prezzo d'ingresso:   
    Prezzo normale: 7,00 Euro
    Prezzo ridotto: 5,00 Euro (alunni/studenti fino a 25 anni, anziani a partire da 65 anni)
    Fortezze e castelli
    Stazione Dobbiaco
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    La stazione, progettata da Wilhelm von Flattich, fu messa in funzione nel 1871 insieme alla Ferrovia della Pusteria, che era guidata dalla compagnia Südbahn. Dal 1921 serviva anche come stazione di separazione tra la corsa in direzione est-ovest in direzione della Ferrovia della Pusteria e la Ferrovia delle Dolomiti, che si diramava da Dobbiaco a sud fino a Val di Landro. Tuttavia, nel 1962, quando fu chiuso il ramo settentrionale della Ferrovia delle Dolomiti, la stazione di Dobbiaco perse di nuovo questa funzione.

    Nell'ambito di un rinnovamento totale della Ferrovia della Val Pusteria, nel 2009 sono state eseguite anche ristrutturazioni a Dobbiaco: le misure di costruzione realizzate includevano piattaforme adattate, un sottopasso e un nuovo accesso.

    Fortezze e castelli
    Oies, luogo natale di San Giuseppe Freinademetz
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia
    San Giuseppe Freinademetz, il primo Santo dell'Alto Adige, è nativo dell'Alta Badia.

    Il maso Oies, dove nacque nel 1852, è oggi un luogo di pellegrinaggio molto frequentato. San Giuseppe Freinademetz, missionario della Società del Verbo Divino di Steyl, morì in Cina nel 1908. Fu beatificato a Roma il 19 ottobre 1975 e canonizzato il 5 ottobre 2003.

    La cantina del maso Oies è stata trasformata in una cappella, abbellita con opere degli artisti Kollreider di Lienz e Lois Irsara di Badia.

    Fortezze e castelli
    Lo scheletro di Castelvecchio
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    A un'ora di distanza da Siusi, sull´ampio pendio della montagna, sorgono le rovine di Castelvecchio, un tempo dimora del poeta bardo Oswald von Wolkenstein. A volte, allo scoccare della mezzanotte, si sentono provenire dal castello le note d'uno strumento a corde, accompagnate dal canto straziante d'una vergine, probabilmente vittima d'un incantesimo. Una sera tardi, alcuni pastori stavano sorvegliando le loro pecore intorno alle rovine, seduti proprio all'ingresso, raccontandosi ogni sorta di storia quando, improvvisamente, ebbero come l'impressione che qualcuno aprisse una delle finestre del castello. Allora, guardarono verso l'alto e videro una luce filtrare da un'apertura e una donna intenta a pettinare i suoi lunghi capelli. La sua testa non era come quella di chiunque altro, bensì era un teschio. I pastori, stupiti che la donna potesse avere dei capelli così belli, si spaventarono, fuggendo inorriditi quando la misteriosa creatura gettò su di loro pietre e sabbia. Si dice che lo scheletro sia stato, in vita, la moglie d'un cavaliere esiliato, costretta ad aggirarsi nel castello fino al ritorno del suo amato.

    Fortezze e castelli
    Cappella di Santa Caterina a Tesimo
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Qui troverete presto ulteriori informazioni sulla Capella di Santa Caterina e il fabbricato agricolo della casa nobiliare Gurten a Tesimo.

    Fortezze e castelli
    Abitazione rupestre "Mortner Gufl"
    Cornedo all'Isarco, Regione dolomitica Val d'Ega
    L' Abitazione rupestre "Mortner Gufl" si trova sull'antico sentiero di Collepietra, che all'epoca collegava Collepietra con Cardano e Bolzano.  A circa 500 m dal maso Mortner, in direzione di Cardano, si trova un ampio piazzale pianeggiante su cui pende una spessa lastra di pietra, come a proteggere il piccolo luogo. Si dice che un eremita, il Mortner Hias, abbia vissuto qui durante la Prima Guerra Mondiale. In questa dimora naturale ha persino allestito un forno agricolo e l'ha murata. Qui l'eremita intrecciava cesti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questo luogo fu utilizzato come rifugio antiaereo per gli abitanti del vicino maso Mortner. Alcuni resti del muro possono essere scoperti e ammirati ancora oggi.
    Nel 1951, inoltre, si dice che in questo luogo speciale ci sia stata un'apparizione della Vergine Maria.
    Un tabellone sul posto racconta questi avvenimenti straordinari al "Mortner Gufl".
    Percorso:
    Il punto di partenza è la piazza del paese di Collepietra. Dal parcheggio del Cafè Christl, passate davanti al negozio di alimentari Lex Market lungo il sentiero [2] / Sentiero dei Cavalieri. Proseguite lungo il Sentiero dei Cavalieri passando per il maso Ebenhof fino a raggiungere la deviazione per il maso Mortner. Qui si percorre un breve tratto in direzione maso Mortner e poi si gira subito a sinistra per il "Mortner Gufl".
    Il ritorno avviene attraverso lo stesso percorso.
    Lunghezza del percorso dalla piazza del paese di Collepietra al “Mortner Gufl”: 3 km (circa 50 minuti di cammino)
    Fortezze e castelli
    Centrale elettrica "Schmelze"
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Utilizzare l’energia idroelettrica
    Già in passato la ricchezza d’acqua di Dobbiaco fu utilizzata per azionare i mulini e per l’ausilio ai lavori artigianali. Gli storici forni di fusione azionati ad acqua, a Klauskofel in Val di Landro, mostrano come gli abitanti di questa valle, già da secoli, utilizzavano la forza dell'acqua per alimentare gli strumenti necessari a fondere i minerali.
    Inoltre puoi ammirare un esempio d'utilizzo moderno dell’energia elettrica.

    Maggiori informazioni sui Tesori d’acqua di Dobbiaco
    Fortezze e castelli
    Le trincee di Tiso
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Nel terreno attorno a Tiso, collocate su dieci alture tra la valle e la montagna fino all´altitudine di 1260 slm, si possono trovare vecchi muri, fosse e caverne, in parte dissotterrate o nascoste. Sono testmoni di una vasta linea di fortificazioni campali.

    In previsione dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale l’impero Austro-Ungarico fece costruire o rinforzare strutture difensive non solo vicino al confine, ma anche in diversi punti strategicamente importanti dell’entroterra. Una di queste “2° linea di difesa” era lo “Sbarramento di Chiusa“: Questo aveva lo scopo di rallentare o addirittura fermare qualsiasi avanzata delle truppe italiane nella Valle d’Isarco dalla zona di Bolzano o dalle Dolomiti. Al centenario della Grande Guerra si è costituito il “Gruppo di lavoro delle trincee di Tiso” con lo scopo di studiare la storia di queste trincee e di far partecipare gli interessati alle nuove, a volte sorprendenti scoperte.

    Fortezze e castelli
    Sepolcro Sig.ra Emma Hellensteiner
    Villabassa, Regione dolomitica 3 Cime
    Emma Hellensteiner, pioniera del turismo alpino di fine ottocento ( Sankt Johann in Tirol, 23 aprile 1817 - Merano, 9 marzo 1904)

    Emma Hellenstainer fu una carismatica albergatrice e un’eccellente cuoca. Questa donna rese celebre l’Hotel Emma che all’epoca si chiamava Schwarzer Adler. La sua fama e il suo fascino si spinsero ben oltre i confini del paese attirando clienti da tutto il mondo. Ospiti tedeschi, italiani, inglesi – vennero a Villabassa non solo per il meraviglioso paesaggio, ma soprattutto per il fascino della Signora Emma.
    Fortezze e castelli
    Rovine del castello di Collepietra
    Cornedo all'Isarco, Regione dolomitica Val d'Ega
    Le rovine del castello di Collepietra si trovano in un pittoresco punto panoramico. Durante l'esplorazione, vivrete proprio un viaggio nel tempo.
    I signori di Fiè crearono qui, intorno al 1200, un doppio complesso castellano unico nel suo genere, di cui sono rimasti solo pochi esemplari in Alto Adige. Il castello residenziale con vista a sud è oggi quasi completamente scomparso, ma i resti del castello fortificato si ergono ancora con orgoglio su un'imponente roccia sopra la Valle Isarco.

    Il portone del castello, ben conservato, e parti del lato sud delle mura di difesa raccontano la forza del castello di un tempo. Qui è possibile percepire la storia in ogni crepa della pietra, anche se i merli e la torre sono da tempo vittime del tempo.

    A soli 20 minuti a piedi dal centro del paese di Collepietra, questo luogo speciale vi aspetta con una vista meravigliosa e le rovine del castello di Collepietra. È anche un'occasione speciale per immergersi nella leggenda della “‘Cantante del castello di Cornedo’” . Il libro in lingua tedesca, unico nel suo genere, è stato illustrato dall'artista Lena Pichler di Collepietra e conferisce alle rovine una magia speciale. 
    Un luogo in cui passato, leggende e natura si fondono insieme.

    Informazione:
    Le rovine del castello di Collepietra non non sono accessibili alle barriere architettoniche.
    Fortezze e castelli
    Colle del Santo Sepolcro a Tiso
    Funes, Regione dolomitica Val di Funes

    Il Colle del Santo Sepolcro o Calvario è il più bel punto panoramico di Tiso. La Cappella del Santo Sepolcro è stata costruita in forma barocca verso la fine del 17° secolo. Al suo interno sono venerati i sacrifici e la morte di Gesù Cristo. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nel maggio 1915 qui furono erette fortificazioni su disposizione dell’esercito austroungarico. Dovevano servire da difesa contro un possibile ingresso delle truppe italiane nella Valle dell’Isarco qualora dovesse cadere il fronte delle Dolomiti. Prigionieri russi realizzarono le trincee e un bunker. Tuttavia le difese non ebbero nessun utilizzo nella I Guerra Mondiale. Però il bunker servì agli abitanti del paese da rifugio contro gli attacchi aerei e i bombardamenti negli ultimi mesi della II Guerra Mondiale.

    Fortezze e castelli
    La Rovina di Castelvecchio „Hauenstein“
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Ai piedi dell'imponente parete rocciosa della punta Santner, immersa nel bosco e avvolta dalla leggenda, è situata la rovina Castelvecchio. La rocca fu eretta nel XII sec. dai signori di Hauenstein, nel XV e XVI sec. subì ulteriori ampliamenti. Uno dei tanti personaggi che ne acquisirono la proprietà, fu il famoso poeta e menestrello Osvaldo di Wolkenstein.
    A testimoniare l'antico splendore del castello oggi non restano che pochi ruderi - dai quali, tuttavia, emana un' energia misteriosa e tutta particolare.
    Stando a un' antica leggenda, le rovine di Castelvecchio e Salego sono collegate da un passaggio segreto sotterraneo. E a quanto pare, di tanto in tanto verso mezzanotte risuona tra le rovine di Castelvecchio il melanconico e sinistro canto di una vergine intrappolata da un malefico incantesimo.

    Fortezze e castelli
    Chiesa S. Caterina
    Fiè allo Sciliar, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    S. Caterina in Aica di Fiè La chiesa, citata già nel 1293, fu originariamente dedicata a S. Michele – l‘adiacente maso si chiama appunto „Michaeler“. Verso la fi ne del 15° secolo l‘abside romanica fu sostituita da un coro gotico al quale venne aggiunto, sul versante nord, il campanile ed il soffi tto della navata venne decorato con una volta stellata. Particolare attenzione meritano gli aff reschi risalenti all‘incirca al 1420, riccamente policromatici e mai ritoccati, presenti sulla parete esterna rivolta a sud. Dotati di notevole espressione e mimica, essi narrano la storia di Caterina, fi glia del re di Alessandria che a causa della distruzione dell‘immagine idolatrica (1a fi la superiore) viene processata dall‘imperatore Massimino (2), frustata (3) e rinchiusa in una torre dove viene consolata dagli angeli (fi g. 5, sopra alla crocifi ssione sopra alla porta), per avere rifi utato di idolatrare l‘immagine pagana imposta. L‘imperatore la obbliga a discutere anche con alcuni fi losofi pagani (fi g. 6), ma lei riesce addirittura a convertire alcuni di loro al cristianesimo. Questi vengono messi al rogo da Massimino (1a fi la inferiore). Anche l‘imperatrice venuta a visitarla nella notte (2), si lascia convertire e viene per questa ragione decapitata (3). Allora l‘imperatore decide di condannare la santa alla ruota, ma alcuni angeli distruggono la stessa (4, a destra dell‘ingresso). Infi ne anche la santa muore decapitata (5) e viene sepolta sul Sinai, dove l‘imperatore Giustiniano erige nel 557 il famoso Convento di S. Caterina (6).

    Fortezze e castelli
    Thalerbühel
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    THALERBÜHEL

    In analogia a molti altri insediamenti su colline in Alto Adige anche riguardo il Thalerbühel circola l’ opinione che esso un tempo ospitasse un castelliere (un abitato recintato con palizzate o valli di pietra e terra per motivi di difesa). Un sondaggio del 1981 eseguito dal prof. Guido Rosada dell’Università di Padova e un ulteriore campagna di scavi portata avanti nell’estate del 1997 dal dott. Daniel Lorenz su incarico della Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Bolzano, non diedero alcun indizio concreto circa la presenza di abitazioni sul cocuzzolo artificialmente appiattito. Invece è stato rinvanuto un forte strato carbonchioso entro il quale erano depositati cocci, rari oggetti in bronzo, ossa bruciate e pietre arrossate da un forte calore. Questo situazione porta piuttosto a ritenere il colle un luogo di culto, databile, da quanto risulta finora, alla metà del I millennio a. C. Comunque anche questa resta soltanto un’ipotesi probabile alla luce dei fatti noti nell’estate del 1997.

    Fortezze e castelli
    Panche delle streghe
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Panche delle streghe Il posto di riposo delle streghe dello Sciliar sulla Bullaccia è un posto leggendario, nel vero senso della parola. Le cosidette panche delle streghe sono due enormi massi di porfido situati sul lato occidentale di questo bastione. La loro posizione fa supporre, in quel punto, l'individuazione di un luogo di culto dedicato al dio Sole, che al tramonto illumina l'Alpe.

    Fortezze e castelli
    Il labirinto di Dlijia vedla
    La Val, Regione dolomitica Alta Badia

    Nel 2022, su iniziativa del gruppo di meditazione di La Val, e sotto la direzione di Gernot Candolini, esperto di labirinti, è stato costruito un labirinto al centro dell’area occupata dall’antica chiesa di San Genesio. Si tratta di un semplice labirinto gotico, costituito da 5 percorsi tracciati con pietre di ruscello. Molte cose qui a Dlijia vedla ci ricordano la caducità della vita: i resti murari dell’antica chiesa, il cimitero abbandonato.

    Memento mori - Memento vivere!

    Tutto passa in fretta, e il momento non si ferma mai. Perciò devi essere accorto e consapevole, goditi il panorama, senti la speranza che si nasconde nella vita, lasciandoti ispirare e benedire dalla bontà e dal cambiamento.

                                            

    Fortezze e castelli
    Castello degli Herbst
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Fu acquistato nel 1500 dagli fratelli Kaspar e Christoph Herbst. Nel 1511 fu usato dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo come quartiere generale.

    Il Castello degli Herbst é visitabile soltanto dall'esterno.

    Il complesso fu acquistato nel 1500 dai fratelli Kaspar e Christoph Herbst zu Herbstenburg e ricostruito in un complesso fortificato. Era il centro di un complesso fortificato che si estendeva attraverso passaggi sotterranei fino alla cosiddetta "Torre Rossa" nella parte nord-occidentale del paese. Le cantine del castello ospitavano le prigioni della corte di Dobbiaco.
    Negli anni dal 1508 al 1511 il castello fu sede del quartiere di corte dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo. Qui fu presa la decisione di muovere guerra alla Repubblica di Venezia nel 1511.

    Fortezze e castelli
    Castel Heinfels
    Sesto, Regione dolomitica 3 Cime

    Storia e storie del castello e della regione, un'esperienza indimenticabile per tutta la famiglia.

    Prezzi:

    vedasi: www.burg-heinfels.com

    Fortezze e castelli
    Bunker Avventura-Museo Opera 1
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    Il Bunker
    Una testimonianza della Guerra Fredda in Alto Adige
    Costruito tra il 1938 e il 1942 come parte della barriera di Dobbiaco, il bunker fu attivato solo negli anni ’50 nell’ambito dei piani NATO contro il Patto di Varsavia. Non fu mai impiegato in combattimento, ma vi si svolsero numerose attività di spionaggio. Abbandonato nel 1993 e successivamente privatizzato, ospita dal 2017 il BunkerMuseum.

    Fortezze e castelli
    Casetta di composizione di Gustav Mahler
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    "Qui è meraviglioso e rinvigorisce sicuramente l'anima ed il corpo...." così scrisse Mahler durante il suo soggiorno estivo a Dobbiaco. Dal 1908 al 1910 il famoso compositore boemo trascorse le estati a Dobbiaco presso il Maso Trenker, a Carbonin Vecchia. Qui compose la "Nona Sinfonia", la "Decima Sinfonia" (rimasta incompiuta) e il celebre Canto della terra "Das Lied von der Erde".

    "Che la gente pensi sempre", esclamò Mahler, "la natura è in superficie! Per quanto riguarda le cose più esterne di lei, sì! Ma non l'hanno ancora rintracciata, non tutti i brividi di un mistero infinito, la divinità che coglie la natura che possiamo solo sospettare, non comprendere e penetrare. [...] E una traccia di questa natura infinita deve trovarsi in ogni opera d'arte che dovrebbe rispecchiare una copia di essa. "     

    Maggiori informazioni sulla casetta di composizione  
    https://youtu.be/E82lce0YJIM

    Informazioni e richieste per visitare La Casetta di Composizione: mahlertoblach@gmail.com         

    Nell'ambito delle Settimane Musicali Gustav Mahler, dedicate al grande compositore, sono eseguite le opere più belle del compositore!

    Fortezze e castelli
    Tschetterloch
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    TSCHETTERLOCH

     

         Percorrendo il sentiero che da Lavinabianca porta allo Sciliar attraverso la Bärenfalle, si passa presso un’apertura assai stretta la quale all’interno si allarga fino a formare una piccola caverna. In essa giacciono alcuni blocchi di pietra, i quali con un po’ di fantasia si possono interpretare come un tavolo e le relative panche attorno. Le leggende narrano di uomini selvaggi, fate e altre figure mitologiche, ma anche dei primi cristiani i quali si sarebbero rifugiati in quella caverna durante i tempi di persecuzione. Storicamente di tutto ciò non si può comprovare niente, dato che mancano del tutto le relative ricerche archeologiche in sito. Resta comunque il fatto che ci troviamo dinanzi ad una delle rare grotte naturali in roccia dolomitica, la quale normalmente è molto resistente all’erosione idrica e perciò povera di caverne. L’accesso alla grotta è possibile soltanto con un’adeguata attrezzatura ed esperienza.

    Fortezze e castelli
    Perlmühle
    Castelrotto, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    Qui troverete presto ulteriori informazioni sull mulino Perlmühle

    Fortezze e castelli
    Maso Ruac/Alfarëi
    Badia, Regione dolomitica Alta Badia

    L'etimologia del toponimo "Ruac" è incerta: potrebbe derivare dal latino RIVUS+ACEUS e significare "territorio ghiaioso" oppure essere legata a una forma prelatina ROVA + ACEUS e significare "smottamento". Il nome Alfarëi, invece, non presenta problemi interpretativi e sta a indicare un luogo dove crescono i pioppi tremuli.

    In questo insediamento sorge uno dei più vecchi edifici dell'Alta Badia. Si tratta di una pregevole casa di foggia tardo romanica, con uno stile architettonico di origine medievale, la più antica tipologia abitativa riscontrabile nella vallata.

    Questo tipo di costruzione è caratterizzato da una parte inferiore in muratura e una parte superiore in legno con un ampio balcone rivolto verso valle. Le finestre sono piuttosto piccole.
    Il fienile con la stalla al piano terra, è caratterizzato da un ampio ballatoio, il "parincinch", utilizzato per l'essiccazione dei prodotti agricoli.

    Poco distante troviamo una vecchia segheria e un mulino.

    Nella casa, oggi, si preparano cene tipiche ladine su prenotazione.

    Fortezze e castelli
    La leggenda di Re Laurino
    Nova Levante, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    La leggenda di Re Laurino

     

    Narra una leggenda che fra i massicci rocciosi del Catinaccio ci fosse un immenso giardino di rose, governato da Re Laurino.

    Re Laurino a sua volta regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento ed oro e possedeva altre sì due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari a quella di 12 uomini ed una cappa che lo rendeva invisibile.

    Un giorno il re dell’Adige decise di sposare la bella fanciulla Similde. Per questo motivo invitò tutti i nobili del regno ad una gita di maggio, tutti tranne Re Laurino. Ma questo decise di partecipare comunque: come ospite invisibile. Quando Laurino sul campo del torneo cavalleresco vide Similde e, colpito dalla sua stupenda apparenza, se ne innamorò sperdutamente, la rapì e la portò con sé.

    Hartwig, il promesso sposo della principessa, chiese aiuto al re dei Goti ed assieme ai suoi guerrieri salì sul Catinaccio. Re Laurino allora indossò la cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si gettò nella lotta. Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indossò la cappa e si mise a saltellare qua e là nel giardino, convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo afferrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono.

    Laurino irritato per il destino avverso, si girò verso il Rosengarten, che lo aveva tradito e gli lanciò una maledizione: ne di giorno, ne di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino però dimenticò il tramonto e così da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all’alba, si colori tingendosi di un magnifico rosa…

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