Mostra una splendida collezione di corredi sacri di età barocca dell'area tirolese. Accanto ai preziosi paramenti liturgici e ai gonfaloni dipinti da rinomati pittori, si distingue anche per i pregiati prodotti di oreficeria del XVIII secolo.
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Mostra una splendida collezione di corredi sacri di età barocca dell'area tirolese. Accanto ai preziosi paramenti liturgici e ai gonfaloni dipinti da rinomati pittori, si distingue anche per i pregiati prodotti di oreficeria del XVIII secolo.
Il percorso espositivo "BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature", aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Vengono ripercorse le vicende storiche locali, nazionali e internazionali degli anni compresi tra le due guerre mondiali (1918–1945), legate in particolare modo all’avvicendarsi di due dittature (quella fascista e quella nazionalsocialista) e vengono illustrati i radicali mutamenti urbanistici operati nella città di Bolzano, a partire dalla fine degli anni Venti. Il percorso espositivo affronta, infine, il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.
Al Museo della Scuola della Città di Bolzano è possibile conoscere, attraverso i molteplici aspetti della vita scolastica, i caratteri peculiari di un'epoca: i visitatori possono ricostruire l'esperienza storica vissuta dalle tre culture che abitano questa terra (italiana, tedesca e ladina) con l'ausilio di materiali didattici, fotografie, pagelle, documenti, arredi e cartelloni. Le collezioni del Museo della Scuola - Schulmuseum si presentano sotto una nuova veste e presso una nuova sede, un palazzo tardorinascimentale anche noto come ex Agnello ("Lamplhaus") e già vecchia scuola di Rencio (dal 1885 al 1928) a Bolzano. Il Museo della scuola - Schulmuseum della Città di Bolzano è stato concepito come museo aperto, offre a tutti i visitatori - ed in particolare a classi e docenti - la possibilità di ricostruire percorsi della memoria, in cui si intrecciano esperienze personali e storia collettiva. I molteplici aspetti della vita scolastica rivelano i caratteri peculiari di un'epoca: attraverso i materiali didattici, le fotografie, le pagelle, i documenti, gli arredi, i cartelloni esposti i visitatori possono ricostruire l'esperienza storica vissuta dalle tre culture che abitano questa terra (italiana, tedesca e ladina). Il ruolo dato all'infanzia, i valori ideologici e culturali, le concezioni pedagogiche, le innovazioni metodologiche e didattiche, possono costituire un osservatorio privilegiato per comprendere meglio il tessuto sociale ed istituzionale di un territorio. Il Museo della scuola-Schulmuseum della Città di Bolzano raccoglie ed espone materiale documentario storico e didattico. Di particolare interesse storico-documentario risultano la raccolta dei cartelloni murali e l'archivio fotografico: quest'ultimo raccoglie più di 500 fotografie che risalgono alla fine del 1800 e ai primi decenni del 1900 e documentano aspetti della vita quotidiana nella scuola tra Trentino, Tirolo, Vorarlberg e Carinzia. I materiali raccolti dal Museo provengono dalle scuole della provincia o da collezioni private. Visite guidate da marzo a giugno e da ottobre a dicembre: sabato ore 15 e 16, domenica ore 11 e 16.
La Galleria Civica, situata su due piani, occupa una piccola porzione dell’antico convento dei frati Domenicani. Gestita dalla Ripartizione Servizi culturali del Comune di Bolzano, ospita esposizioni dedicate all’arte e alla cultura non solo cittadina.
Dal 1991, il Museo si trova nella torre romanica del Castello Gries, ora monastero benedettino di Muri-Gries. Le vecchie mura della torre con le semplici vetrine contribuiscono a creare un’atmosfera unica della mostra. La raccolta ha avuto inizio con i presepi del convento e si è ingrandita nel tempo grazie a donazioni e nuove acquisizioni da parte della Associazione degli Amici del Presepe, e ora si sviluppa su tre piani. La mostra abbraccia tre secoli: vi si trovano Presepi Barocchi risalenti al 1750 come anche opere di noti artisti altoatesini del 20° secolo.
Il museo espone tecnologia cinematografica e televisiva: macchine di proiezione di varie epoche, telecamere, moviole, banchi di montaggio, videoproiettori, pellicole film nonché documenti storici, manifesti, documentari e altre testimonianze della storia del cinema nella regione. Propone rassegne cinematografiche, conferenze, attività di mediazione e didattiche, casting.
Verso la metà del XIII secolo la casata dei Rottenburger costruì una torre abitativa in stile romanico sopra Appiano in località Pigenò.Intorno alla metà del XIV secolo la torre fu ampliata e trasformata in una residenza di caccia gotica. Dopo l’estinzione dei Rottenburg nel 1410, il complesso passò prima nelle mani dei principi e più tardi, come feudo ereditario, ai signori di Firmiano e intorno al 1500 ai Conti Spaur che lo trasformarono ulteriormente. Fino alla metà del XIX secolo rimase nelle mani dei nobili di Schulthaus. Questo intenso cambio di proprietà e con esso di misure architettoniche causa una speciale fusione di elementi costruttivi collegati fra di loro, di intricati locali situati su livelli diversi e non per ultimo di caratteri stilistici di epoche diverse. Nel 1958 Walther Amonn, commerciante bolzanino e mecenate, comprò il complesso, utilizzato fino ad allora per fini agricoli. Lo fece restaurare con grande dispendio di denaro e lo arredò con oggetti artistici di epoche diverse, artigianato artistico folcloristico e anche con una collezione di quadri di artisti tirolesi contemporanei. Infine rese accessibile al pubblico il complesso nell’ ambito della” Fondazione Walther Amonn”.
Degni di attenzione sono soprattutto gli affreschi dei locali che formano un esempio unico di pittura murale profana gotica e danno un’idea della vita e della filosofia dell’epoca: viticci, melagrane e un unicorno nell’appartamento della padrona del castello; il cosiddetto “mondo alla rovescia” con la guerra dei gatti e dei topi, un albero fallico, giocolieri, giullari nel salone di ricevimento; scene di caccia o rappresentazioni farsesche per i partecipanti, per lo più maschi, a una battuta di caccia.
Per avere una vista d’insieme più appropriata sulla zona intorno a castel Moos-Schulthaus, con i castelli Englar e Gandegg insieme alle residenze di Piganò, si consigliano i sentieri escursionistici segnati e le piste ciclabili.
Il nativo Paul Flora, illustratore, fumettista e grafico, aveva già da giovane la passione per l'arte, con immagini di un ironico e satirico espresso. Ha rapidamente guadagnato una notevole fama ben oltre i paesi di lingua tedesca e ha lavorato come vignettista per il quotidiano tedesco "Die Zeit". Anche se ha lasciato Glorenza al’infanzia, non ha mai dimenticato le sue origini, sostenendo e promovendo l’immagine di Glorenza tanto che alla sua morte avvenuta nel 2009 ha voluto essere tumulato nel cimitero di Glorenza. Nel 2011 in onore di Paul Flora è stata inaugurata una mostra permanente "Paul Flora - Vita e opere". La mostra permanete del disegnatore e caricaturista Paul Flora. Sono esposte fino a 60 opere della vita del disegnatore.
Nella torre espositiva c'è un negozio. Sono disponibili litografie, incisioni, cartoline e libri su Paul Flora.
Sotto metri di cemento la storia moderna della regione viene mostrata in un contesto avventuroso per ogni età in questo bunker attivo fino alla fine della Guerra Fredda. Il bunker riflette i conflitti della regione e offre una visione genuina della storia. In varie stazioni vengono imposte informazioni interessanti sull'andamento della guerra che stupiscono ogni visitatore.
Mecca per l'arte e gli artisti
“Die Kunst zu leben und die Kunst zu lieben“. L'arte di vivere e l'arte di amare. Questo è il titolo di uno degli ultimi libri dell'artista di Parcines, Matthias Schönweger. La sua più celebre affermazione: “Gli alberi sono la materia di cui sono fatti i libri“.
Matthias Schönweger è un collezionista. Della sua collezione fanno ormai parte 50 bunker, memorie dell'ultima guerra che oggi sono ancora visitabili in tutto l'Alto Adige, a sud del confine con il Brennero.
Uno dei suoi bunker d'arte si trova a Tel. Sicuramente questi luoghi hanno un valore storico, visto che in tempo di guerra venivano usati come luoghi di riparo in sicurezza. Matthias Schönweger trasmette a queste “caverne“ un senso di pace, allestendole con tematiche spirituali. Il bunker non è visitabile.
Il Museo Civico di Brunico è stato inaugurato nel 1995 nelle antiche stalle della posta, restaurate e adattate, in cui nei secoli passati venivano accuditi i cavalli e parcheggiate le diligenze postali per viaggiatori. Al pianterreno, vicino all'atrio d'ingresso, si trova l'esposizione permanente di opere tardo-gotiche di Michael Pacher, del suo collaboratore Friedrich Pacher e dei suoi allievi Simon e Veit von Taisten. Al primo piano vengono presentate mostre temporanee, al secondo si trovano l'archivio e l'ufficio. Al piano interrato si trova il gabinetto grafico che viene messo a disposizione per le mostre di artisti giovani. Il museo ospita inoltre un'officina d'arte grafica con le necessarie attrezzature per la stampa calco grafica, planografica ed in rilievo (incisione, litografia, xilografia), ovvero per la stampa di libri. Il museo possiede tra l'altro 7.500 ex libris. Il punto focale del Museo è costituito dalla raccolta, dalla presentazione e dall'elaborazione della grafica regionale ed internazionale del XX secolo. Il secondo punto qualificante dell'attività è il restauro delle opere appartenute al vecchio museo civico. Il museo ospita inoltre diverse iniziative culturali come letture, seminari, performance etc.
Il museo di Termeno offre da poco il tema "Vivere tra Nord e Sud". In quest'ambito viene trattato il fatto che Termeno si trova in un territorio con vicinanze di cultura italiana e ladina. Rimangono i temi principali della viticultura, del carnevale e di tutto quello che forma la vita paesana.
Visite guidate per gruppi su richiesta.
Il Centro visite Monte Corno si trova nell’ edificio del “Vecchio mulino” a 5 minuti dal centro paese di Trodena. Sotto il motto “Il mondo visibile e quello sommerso!” si presenta la biodiversità del Parco naturale Monte Corno. Inoltre, il visitatore troverá informazioni sulle particolarità geologiche, sulla fauna e flora tipica locale, paesaggi di siepi, torbiere e prati di larice. L’attrazione più spettacolare di sicuro è il vecchio mulino costruito nel anno 1948-49. È alto tre piani e l’unico mulino elevatore ancora funzionante in tutto Alto Adige. Viene messo in funzione durante l'estate per macinare il grano dei contadini di Trodena e d'intorni.
Nel 2020 il parco naturale Monte Corno festeggia 40 anni, mettendo al centro la biodiversitá.
Nei mesi di luglio, agosto e settembre il Centro visite rimane aperto anche la domenica.
Kunstraum Café Mitterhofer: caffè & arte a San Candido: un luogo dove fermarsi in ogni momento della giornata per una gustosa colazione, un buon caffè dopo pranzo, un allegro aperitivo in compagnia di amici, per l’inaugurazione di una mostra fotografica. Ingredienti scelti con cura e arte - un ambiente fatto per te.
L'edificio, progettato dallo studio di architettura KSV Krüger Schuberth Vandreike di Berlino, è concepito come centro per la cultura contemporanea ed ambisce ad occupare uno spazio importante nel panorama museale italiano. Il Museion costituisce un punto di riferimento per l'arte locale e internazionale e si adopera per rappresentare diversi generi come architettura, film, performance o teatro.
Nel museo Vi aspetterà una vasta gamma di attrezzi agricoli, oggetti contadini d’uso con strumenti vari di essere scoperta. La mostra presenta in modo impressionante la vita tradizionale e il mondo di lavoro dei contadini sudtirolesi.
Tema della mostra: antichi attrezzi agricoli, oggetti d’uso e strumenti dei contadini sudtirolesi
Luogo: San Genesio
Ingresso: offerta libera
Info: Associazione Turistica San Genesio, Tel. +39 0471 354196 o direttamente da Erich Egger Tel. +39 331 624 1968
Nel Mondo del Marmo di Lasa si possono ammirare numerose sculture realizzate con il marmo di Lasa, famoso in tutto il mondo. Numerosi artisti hanno prodotto negli ultimi anni molte opere d'arte, ognuna unica e irripetibile.
Suggerimento: molte opere d'arte sono diventate motivi fotografici molto popolari.
Esplorate l'emozionante storia del marmo della Val Venosta con l'aiuto di pannelli e repliche.
Il Mondo di Marmo di Lasa è un'oasi di pace e relax. Cogliete l'occasione per una pausa rilassante sul nostro tavolo di marmo o sulle numerose opzioni di seduta sotto gli alberi.
Qui troverete una sabbiera di marmo per i più piccoli e molte attrazioni per tutta la famiglia. Nel mondo del marmo troverete anche una toilette e acqua potabile.
L'edificio gotico a Blockbau della vecchia casera è uno dei più antichi fabbricati in legno conservati in Alto Adige; dal 1982 la malga è sottoposta a tutela storico-artistica. La cucina ha il focolare aperto tipico delle zone di montagna. Nel 2000 il MuseoPassiria ha inserito in questa baita un piccolo locale espositivo che illustra la vita e lo sfruttamento della malga in epoche passate e la cultura abitativa medievale. Nei mesi estivi è liberamente accessibile.
Non lontano dallo stabbio per gli animali si trova Sant'Anna, una cappella tardobarocca risalente al 1796.
Come arrivare: dal centro di San Leonardo, passando davanti alla chiesa, prendere il sentiero n. 13 o seguire le indicazioni per Sant'Anna. La salita, prevalentemente su strada forestale in moderata pendenza (dislivello 650 m), dura circa 2,5 ore; è adatta anche ai rampichini (mountain bike).
La malga è in una posizione pittoresca a nord-est di San Leonardo, a 1350 m di altitudine, in una valle laterale; in estate è in attività.
Nella galleria d’arte „Art Galaria“ troverete le opere di ben 11 artisti locali (scultori del legno, pittori, artisti, sculture in bronzo...).
Le opere sono realizzate a mano dai singoli artisti.
È anche possibile trovare uno degli artisti direttamente in loco durante gli orari di apertura.
Il maso Plattner a Costalovara vanta una storia lunga 600 anni. La famiglia di commercianti Gramm, di Bolzano, si è fatta carico, in collaborazione con la Sovrintendenza provinciale ai beni culturali, di un accurato restauro, restituendo all'originario splendore uno dei masi più suggestivi della regione. Oggi la struttura, che sorge in una posizione assolutamente unica, ospita il Museo dell’apicoltura, che illustra in modo chiaro e divertente la dolce arte della produzione del miele. Il maso Plattner è sede della più grande collezione privata di apicoltura dell’Alto Adige e, contemporaneamente, un monumento all’arte del vivere e all’architettura tipica del mondo contadino. Il sentiero didattico che si snoda all’esterno, sulla pittoresca collina che sorge alle spalle dell’edificio, guida i visitatori alla scoperta del mondo delle api.
Il Plattner Bienenhof offre in vendita diversi prodotti degli api e del miele.