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    Attività e offerte culturali in Alto Adige 

    Scopri la ricca offerta culturale dell'Alto Adige.

    Risultati
    Fortezze e castelli
    Castello del Lago
    Appiano sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Questa piccola e romantica residenza è situata sulla riva occidentale del lago grande di Monticolo. Posizione: Questa piccola e romantica residenza è situata sulla riva occidentale del lago grande di Monticolo. Storia: Nel 1888 ca. il castello fu fatto costruire dal signor Josef von Zastrow della Germania, proprietario della residenza Aichberg a qui appartenevano anche entrambi i laghi di Monticolo. Nel 1902, la proprietà passò al Comune di Appiano. Stile e caratteristiche: L'intera struttura è molto armoniosa e si integra perfettamente nel paesaggio. Lo stile è tipicamente medievale, le finestre sono a cuspide mentre il tetto presenta un decoro merlettato. Questo castelletto è stato spesso tema dei dipinti di pittore Max Sparer di Termeno. Escursioni: Se conoscete i laghetti di Monticolo non avrete difficoltà a trovare anche questo castelletto. Le passeggiate lungo la Valle della Primavera verso Monticolo o intorno al Lago Grande portano proprio davanti alla sua porta.

    Fortezze e castelli
    Maso Pock
    Ora, Strada del Vino

    Complesso rurale sito nel punto in cui convergono ad angolo acuto le vie della Cascata e S. Colombano, composto da varie ali ad uso residenziale e produttivo raccolte intorno a un cortile interno. Nel punto di incrocio delle due strade è identificabile il nucleo originario del complesso, ampliato in epoca rinascimentale agli inizi del XVII secolo, come indicano il portale con cornice a bugnato, il monogramma di Hans Pock e l’anno 1626. Su una bifora era un tempo leggibile l’anno 1620. Nell’angolo sud-ovest erker poligonale e sul retro verso la strada erker rettangolare su mensole rinascimentali finemente lavorate con decori a volute.

    Fortezze e castelli
    Centrale idroelettrica Tel
    Parcines, Merano e dintorni

    Centrale idroelettrica: la diga di Tel La centrale idroelettrica di Tel è stata la prima grande centrale idroelettrica dell’Alto Adige, costruita su iniziativa dei sindaci di Merano e Bolzano secondo un progetto dell’ingegnere di Monaco di Baviera Oscar von Miller. I lavori iniziarono nel 1897 e il 5 aprile 1898 la centrale entrò in esercizio. Qui un tempo sorgeva la segheria del padre del personaggio più importante di Parcines, Peter Mitterhofer, l’inventore della macchina da scrivere. L’acqua dell’Adige è catturata da una paratoia lunga 16 metri, un vero gioiello ingegneristico del passato. Passando per una galleria a pelo libero lungo 480 m giunge nella camera di carico situata ad un’altitudine di 496 m direttamente al di sopra della centrale con un volume complessivo di 6000 m3. Qui l’acqua dell’Adige viene accumulata accanto alla sala macchine posta su tre colonne in muratura rivestite in porfido, edificata nel 1925 per manovrare la chiusa. Nel 2003 è stata completamente rinnovata mantenendo lo stile originale come è stato fatto anche per il ponte un tempo coperto. In questo punto, già in epoca romana sorgeva un ponte ad arco come attestano alcuni documenti del XIV e XVI secolo custodititi presso lo Johanneum di Innsbruck. Accanto alle due tavole in marmo che ricordano la costruzione della centrale, una risalente all’epoca degli Asburgo, l’altra al periodo fascista in cui fu ampliata, si dipartono diverse escursioni: il sentiero culturale Peter Mitterhofer in direzione di Rablà, il sentiero della roggia di Marlengo e lì vicino anche il sentiero della roggia di Lagundo. L’edificio della centrale è stata posta sotto la tutela delle Belle Arti.

    Fortezze e castelli
    Casa della Pesa
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Bell'edificio del 1634 sul cui fianco s'intravede parte dell'antica muratura, sede della pesa pubblica fino al 1780. Di fronte una targa ricorda la chiesa di Sant'Andrea (demolita nel 1785) e davanti si può ammirare la pittoresca Piazza del Grano, impreziosita da bei negozi e locali, una volta sede del mercato del grano e altri prodotti agricoli. Si tratta del primo nucleo urbano di Bolzano con il castello dei principi vescovi di Trento, fondatori della città; il castello è stato probabilmente demolito da Mainardo II di Tirolo nel corso di una delle sue incursioni per ottenere il controllo dell'importante borgo commerciale (1277).

    Fortezze e castelli
    Porta cittadina "Porta Venosta"
    Merano, Merano e dintorni

    Porta Venosta conserva ancora l'immagine originale della costruzione, modificata solo dai due passaggi pedonali ricavati a lato della porta centrale lo scorso secolo. L'edifico fu anticamente anche sede del carcere. A fianco sorgono il convento e la chiesa dei Cappuccini, che venne consacrata nel 1617 e che conserva tipici altari "alla cappuccina" risalenti al XVII e al XIX secolo.

    Fortezze e castelli
    Maso Stieler
    Ora, Strada del Vino

    Costruzione dal nucleo medievale, ristrutturata in epoca rinascimentale nel XVII secolo. Verso la strada portone d’ingresso al cortile ad arco acuto con cornice in pietra e segno identificativo della casa. Sul portale in pietra si osserva la lettera A con una freccia che l’attraversa. Sulla porta della casa stemma in pietra composto da tre linee ondulate e dalle iniziali "L. H.".

    Volte a costoloni e porte con archi a mensola degli anni intorno al 1500. Finestre rettangolari e bifore con cornici in pietra del XVII secolo e un erker sulla facciata.

    Luoghi da vedere
    Stufles, rione più antico di Bressanone
    Bressanone, Bressanone e dintorni

    Stufles è il gioiello nascosto di Bressanone: Abitata in epoca neolitica e romana, è considerata uno dei quartieri più affascinanti della città episcopale. Situato tra i fiumi Isarco e Rienz, Stufles ha un pittoresco patrimonio edilizio. Con la  chiesa dell'angelo custode, i negozi attraenti e le attrazioni artistiche, Stufles invita a passeggiare e a fare una rilassante passeggiata lungo il fiume. Chi visita Stufles si avvicina al vero cuore di Bressanone: la qualità della vita nella sua forma più bella.

    Fortezze e castelli
    Casa Steinkeller
    Ora, Strada del Vino

    Edificio tripartito di epoca rinascimentale su pianta estesa in senso longitudinale, risalente all’inizio del XVII secolo. All’origine dello sviluppo del complesso è un nucleo di due piani di età gotica prospiciente la piazza della Chiesa, il cui piano cantine comprende due grandi vani voltati ad uso produttivo. Rinviano all’importante ampliamento rinascimentale diverse finestre con cornici in pietra arenaria e un portale incorniciato in pietra con conci a punta di diamante e decori a rosette.

    Al piano superiore un’ampia sala funge da collegamento e da accesso alle ali nord e sud. Gli interni di carattere nobiliare comprendono una stufa tardobarocca in maiolica verde proveniente dalla Val di Non, una stube intagliata neogotica della fine del XIX secolo, un soffitto con stucchi e diversi vani dotati di volte a botte.

    Adiacente verso est alla casa si trova un ampio parco.

    Fortezze e castelli
    Castel Palù e Palazzo Wiesenheim a Prati
    Val di Vizze, Vipiteno e dintorni

    Si ha notizia scritta di Castel Palù a Prati per la prima volta nel 1325. Nel 1950 l'associazione vignaioli dell'Alto Adige acquistò il castello ristrutturandolo senza falsarne il carattere originale, da allora è adibito a ricovero per anziani. Si ha notizia scritta di Castel Palù a Prati per la prima volta nel 1325. Si trovava allora in possesso della famiglia Trautson, anche se in seguito fu oggetto di molti passaggi di proprietà. La forma attuale è dovuta alla ristrutturazione di Christoph Geizkofler intorno al 1600. Castel Palù non è un classico castello d'altura del Tirolo, esso era piuttosto ampiamente difeso dalla Palude di Vipiteno che si estendeva a est fi no a Prati. Nel 19° secolo le condizioni dell'edificio erano preoccupanti. Nel 1950 l'associazione vignaioli dell'Alto Adige acquistò il castello ristrutturandolo senza falsarne il carattere originale, da allora è adibito a ricovero per anziani. Proprio accanto al castello si trova il civico Palazzo Wiesenheim con la sua particolare torre angolare ad erker. Nei dintorni si trovano numerosi di questi palazzi di antiche corporazioni e possessori di dogana.

    Fortezze e castelli
    Via Cassa di Risparmio
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Negli anni sul finire del 1800 Bolzano visse un importante momento di fioritura: l'avvento dell'energia elettrica, il collegamento ferroviario e la salda guida del sindaco Julius Perathoner (dal 1895 al 1922) portò la cittadina rurale e piccolo borghese a scoprire una nuova dimensione urbana.A questo rinnovo contribuirono numerosi interventi pubblici realizzati dai bravi architetti dell'area tedesca che occuparono il posto di responsabile comunale all'edilizia: Sebastian Altmann, Wilhelm Kürscher, Gustav Nolte, Walter Norden.Il 4 novembre del 1900 sarebbe stato inaugurato l'attuale ponte sulla Talvera (ing. Wagner Birò, Graz) le cui ampie carreggiate carozzabili anticipavano di cinque anni la prima macchina di proprietà di un bolzanino. Tra gli edifici più importanti della nuova strada: il Museo Civico realizzato in stile castellano (disegno Alois Delug, esecutivi di Musch & Lun) al posto dell'abbattuto Palazzo Hurlach, quello della Banca Nazionale Austroungarica (poi Banca d'Italia e oggi Museo Archeologico dell'Alto Adige) e lo stesso edificio della Cassa di Risparmio (arch. Wilhelm Kürscher) pensato in forme neo-barocche.

    Giardini pubblici
    Fonte Bad Kochenmoos
    Naturno, Merano e dintorni

    Come la frazione di Tablà, anche Stava in passato era un comune indipendente. Nel 1928 la località è stata annessa al comune di Naturno. Oggi Stava conta circa 360 abitanti. Già nel medioevo Stava era famosa per la sua ospitalità. Nel ristorante "Gasthof Bad Kochenmoos" si trovavano dei bagni termali dove ospiti illustri potevano riprendersi dalle fatiche del viaggio.

    Fortezze e castelli
    Centrale elettrica "Schmelze"
    Dobbiaco, Regione dolomitica 3 Cime

    I storici forni di fusione sono azionati ad acqua. Mostrano come gli abitanti di questa valle già da secoli utilizzavano la forza dell'acqua per fondere i minerali. 

    Ulteriori informazioni sui tesori d'acqua: http://www.tre-cime.info/it/dobbiaco/dobbiaco/vivere-dobbiaco/laghi-di-dobbiaco-e-di-landro-tesori-d-acqua-dolomiti.html

    Fortezze e castelli
    Polveriera
    Merano, Merano e dintorni

    Rovina che sormonta la città vecchia di Merano, sorge sulle passeggiate Tappeiner. Nel XVI, XVII e XVIII secolo fungeva da deposito della polvere da sparo.

    Fortezze e castelli
    Porta cittadina "Porta Passiria"
    Merano, Merano e dintorni

    Delle quattro porte che davano accesso al borgo, tre sono tutt'oggi conservate. Ai lati della porta Passiria, la più importante, è ancora visibile un breve tratto di quella che fu un tempo la cinta muraria, eretta intorno alla fine del XII secolo. Le mura, probabilmente merlate, racchiudevano il centro cittadino che si era sviluppato in senso longitudinale lungo l'asse dei Portici. Le porte, dalla tipica architettura a torre, prendevano il nome delle vallate o città verso le quali erano rivolte, quindi porta Venosta, Bolzano, Passiria, e Ultimo. Questa si trovava nell'attuale piazza Teatro e fu abbattuta nella seconda metà dell'Ottocento, durante i lavori di riassetto urbanistico.

    Fortezze e castelli
    Villa Auerheim (maso Potschen)
    Ora, Strada del Vino

    Edificio di tre piani eretto in stile neoromanico su progetto dell’architetto comunale bolzanino Sebastian Altmann, derivato nel 1864-68 dall’antico maso Potschen. Committente fu Anton Ritter von Malfèr. A questo periodo risale anche il parco adiacente con alberatura ad alto fusto.

    Il nome originario deriva dalla famiglia di grandi mercanti bolzanini dei Botschen. Sul lato nord-ovest dell’edificio principale in forma di palazzo scala esterna a una rampa che conduce al primo piano e lateralmente lesene angolari con coronamento in forma di torretta. Le tre facciate rappresentative presentano erker su più piani dotati di cuspidi e un basamento a bugnato rustico sopra il quale si eleva una partizione in pilastri tra i cui assi si aprono finestre rettangolari e ad arco. Sull’avancorpo centrale verso la strada principale un‘edicola ad arco con la Madonna del Rosario che attraversa la linea di gronda. Conclude le facciate un fregio continuo ad archetti. Accesso al cortile da un portale a pilastri in forme manieriste del 1612.

    Fortezze e castelli
    Palais Campofranco
    Bolzano, Bolzano e dintorni

    Palais Campofranco fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo. Durante il secolo successivo fu residenza dell'arciduca Ranieri Giuseppe d'Austria e di sua moglie, la principessa Elisabetta di Savoia. L'emblema del palazzo è il suo monumentale albero di ginko biloba, un regalo per l'imperatrice Elisabetta d'Austria, più comunemente conosciuta come la principessa Sissi, da suo zio Heinrich.

    Un cambiamento che preserva sia l'ambiente che il passato del palazzo. Questa è la visione che ha alimentato la rinascita del Palais Campofranco, costruito dalle sue fondamenta storiche in un omaggio al territorio attraverso l'uso creativo di tecnologie intelligenti e fonti di energia naturale.

    La corte interna del Palazzo, con il suo imponente albero di ginkgo come fulcro è aperta tutto l'anno per dare al Palazzo un ruolo centrale nella vita cittadina di Bolzano.

    Fortezze e castelli
    Castello Neuhaus
    Gais, Regione dolomitica Plan de Corones

    Banchettare allegramente alla maniera dei cavalieri medioevali o addirittura soggiornare in un antico castello, sarà per molti un desiderio impagabile. Il nostro albergo si presta particolarmente per festaggiare in modo originale le più svariate ricorrenze familiari o feste tra amici.

    Guide/programmi: non sono previste visite guidate private. L'ampio programma espositivo prevede mostre d'arte, manifestazioni teatrali e musicali. Aperto tutto l'anno.

    Fortezze e castelli
    Teatro Puccini
    Merano, Merano e dintorni

    Progettato nel 1899 dall'architetto Martin Dülfer, sorse sul perimetro del preesistente parco Rufin. Dopo anni di attesa e di discussioni di giunta il 25 novembre 1900 fu possibile inaugurare il teatro cittadino. Nonostante le numerose modifiche in corso d'opera del progetto originario, l'edificio rispecchia lo stile eclettico in voga in quegli anni a Monaco di Baviera, città dove l'architetto si era formato. Decorazioni in marmo e in stucco ingentiliscono tanto l'esterno quanto l'interno. Oggi è dedicato a Giacomo Puccini.

    Fortezze e castelli
    Piazza della Rena e Ponte della Posta
    Merano, Merano e dintorni

    Deve il suo nome alla sabbia che il Passirio, formando un'ansa, depositava tra la porta Bolzano e la sua riva. Su di essa troneggia lo splendido palazzo Esplanade, ex albergo fra i più antichi di Merano, un tempo Hotel Arciduca Giovanni. Fino al 1913 in alcune stanze del palazzo trovava collocazione l'ufficio postale, mentre oggi l'edificio, ristrutturato e riportato ai fasti delle origini, è sede di uffici pubblici e negozi. Di fronte è situata la "Hohensaal", l'odierna sede del convitto delle Dame Inglesi (ordine di monache cattoliche che si consacrarono all'educazione delle giovani) con l'adiacente chiesa del Sacro Cuore in stile romanico. Il ponte della posta è in stile liberty per eccellenza. L'accesso da est alla città era di estrema importanza per i commercianti meranesi che, nel 1909, ne decisero la costruzione, collegando così la chiesa di Santo Spirito a Piazza della Rena. Ristrutturato di recente, è il più elegante di Merano.

    Fortezze e castelli
    Maso Schöpfer (casa Stenico)
    Ora, Strada del Vino

    Edificio dal nucleo medievale presso la piazza della Chiesa, ristrutturato e significativamente modificato nel tardo Gotico e nel Rinascimento tra il XVI e il XVII secolo. Vano scala e sala con volta reticolare originali. Al secondo piano sono stati riportati alla luce resti di pitture murali tardogotiche degli inizi del XVI secolo. Tra i frammenti sono stati rinvenuti un apostolo Andrea e due altri santi. La stube è ornata da una stufa stile Impero degli anni intorno al 1800. 

    Fortezze e castelli
    Castel Schwanburg
    Nalles, Merano e dintorni

    All'uscita della gola del ruscello di Sirmiano, poco sotto al Castel Payersberg, s'innalza il Castel Schwanburg, un castello abitato e molto ben ristrutturato. Già citato nel 1286 in un documento della Parrocchia di Bolzano come Haus in der Gaul (casa nella stretta) il castello appartiene dal XIV secolo al nobile casato dei Boymont-Payersberg. Negli anni 1560-1575 Jakob von Payersberg diede al castello l'odierno aspetto. Chiamò il castello con il nome "Schwan" (cigno) rappresentato nel suo stemma: Schwanburg. I signori von Payersberg nel loro stemma e scudi di famiglia riportavano oltre al toro nero della casata dei Boymont anche il fiero cigno bianco su sfondo blu. Il toro ed il cigno orano ancora oggi lo stemma ufficiale del comune di Nalles. Il castello si presenta come un insieme d'edifici singoli con logge e scale che si raccolgono intorno ad un cortile interno. All'ingresso del castello è posto lo stemma della casata dei Boymunth-Payersberg del 1560. Nel cortile si trova anche un bellissimo orologio solare che riporta la data 1563 e due tavole romane avvolte da rigoglioso fogliame. Il Castel Schwanburg che ospitava la più antica cantina di vini privata dell'Alto Adige, è abitato dai discendenti di Rudolf Carli e sede degli uffici amministrativi dell'azienda. Il podere vinicolo si estende su una superficie di ca. 15 ettari e hanno prodotto vini di qualità che portavano il nome Castel Schwanburg. Nell'antica cantina del castello si trovano oltre alle centinaia di botti in rovere (barriques francesi) anche le botti in legno a forma d'uovo risalenti all'epoca di Maria Theresa d'Austria.

    Proprietà privata - non da visitare!

    Fortezze e castelli
    Castel Turmhof
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Il podere “Linticlar” risulta documentato per la prima volta nel 1225. Un secolo più tardi il capitolo del duomo di Trento, per ordine del conte di Tirolo, ebbe a rifornirsi di vino da questo “mansu a coste”, podere in collina, per l’appunto. È del 1537, invece, la prima traccia documentale del nome “Turnhof“, poi modificatosi in “Thurner Hof”. Nel 1848, con l’istituzione del nuovo Libro Fondiario, si impose definitivamente la denominazione “Turmhof”. Dal 1675 il podere appartiene ai famigliari degli attuali proprietari.

    Fortezze e castelli
    Castello di Castelbello
    Castelbello-Ciardes, Val Venosta
    Il Castello di Castelbello, menzionato per la prima volta nel 1238 fu costruito dai signori di Montalban. In seguito a numerosi passaggi di proprietà, nel 1531 il castello fu acquisito dalla famiglia Hendl come feudo in pegno. Gli Hendl apportarono notevoli ampliamenti e modifiche, conferendo a Castello Castelbello la sua odierna struttura.
    Gli incendi del 1813 e del 1824 causarono enormi danni al castello. I Conti Hendl ricostruirono solo una piccola parte per scopi abitativi, lasciando il resto del castello al triste destino di cadere in rovina. Nel 1956 l’intero complesso fu acquistato dallo Stato. All’epoca il castello si trovava in condizioni desolanti. Sotto la competente guida della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Verona si diede il via a notevoli lavori di restauro, conclusi nel 1995, che conferirono al castello una nuova fruibilità. Dal 1999 il Comune di Castelbello-Ciardes affidò il castello, dapprima di proprietà dello Stato e in seguito della Provincia, alla direzione e amministrazione del “Curatorio Castello di Castelbello Società Cooperativa”.
    L'erezione della cappella cade nel tardo XIII secolo o all'inizio del XIV.. Alle pareti si trovano un fregio con i dodici Apostoli ed inoltre testi del Credo. Nel freggio gli apostoli si volgono a coppie l'un verso l'altro, perchè le citazioni sono riprodotte alternatamente in modo normale e speculare.
    Fortezze e castelli
    Via Centrale
    Brunico, Regione dolomitica Plan de Corones

    Un tempo la città si riduceva alla storica via Centrale con i suoi frontoni merlati, le belle case borghesi, i balconi, le inferriate artistiche alle finestre e i portoni ad arco: insieme al castello e a vicolo Posteriore, essa costituiva un apparto chiuso a difesa dei suoi abitanti. Dal momento che molte case hanno conservato pressoché inalterata l' originaria struttura del secolo XV, la strada, divenuta ai nostri giorni il luogo di passeggio per antonomasia della Pusteria, coniuga elementi tardomedievali e barocchi.

    Fortezze e castelli
    Castel Summersberg a Gudon
    Velturno, Bressanone e dintorni

    Summersberg (Sommersberg), indicante una località posta sul versante orientale della località di Gudon, viene nominato per la prima volta in un documento del 1202. Nel 1329 il duca Enrico di Carinzia consentì a Georg von Vilanders di costruire un castello sul monte "Summersberg". Successivamente, Castel Summersberg e la signoria del giudizio di Gudon passarono nelle mani dei signori di Gufidaun e dei conti Thun e infine, nel 1619, in quelle dei Wolkenstein-Trostburg. Fino al 1828 Summersberg fu anche sede del giudizio di Gudon. Nel 1857 il castello fu venduto a Michael Kasseroler e in seguito a Ignaz Zingerle.

    Fortezze e castelli
    Ortisei con la magica zona pedonale
    Ortisei, Regione dolomitica Val Gardena

    Ortisei rappresenta il capoluogo della Val Gardena, rinomato per la bellissima zona pedonale con negozi e bar e le sue artistiche sculture in legno.

    Questo idilliaco angolo della Val Gardena offre la possibilità di trascorrere momenti indimenticabili nella magica zona pedonale con vista sul maestoso Sassolungo.

    Fare shopping in Val Gardena mette di buon umore. Dal più moderno completo da sci all’abito di alta moda: non manca l’imbarazzo della scelta. Dopo un giro per negozi e bar Vi aspettano tanti ristoranti per la gioia del Vostro palato.

    Fortezze e castelli
    Rovina S. Pietro a Castelvecchio
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino

    Festa di patrocinio: 29 giugno. 

    La sua fondazione risale al V secolo, e fa di questa chiesa una delle più antiche di tutto il Tirolo meridionale. La pianta della chiesa ricorda i modelli d’Aquilea e Milano. Gli scavi archeologici hanno reso visibile il luogo dove era posto l’altare ed il repositorio delle reliquie. Il suo abbandono, iniziato nel 1782, dette inizio alla decadenza dell’edificio, sino al suo crollo definitivo.

    Fonte: uff. parrocchiale Caldaro

    Fortezze e castelli
    Porta cittadina "Porta Bolzano"
    Merano, Merano e dintorni

    Assieme alle altre due porte cittadine appartiene alle vecchie mura della città. Alle mura cittadine si lavorò tra il XIV e il XVII secolo, ma dovettero essere ricostruite in più occasioni a seguito delle disastrose inondazioni del Passirio. Al servizio di vigilanza e difesa erano chiamati tutti i cittadini il cui diritto era ereditario. All'imbrunier le porte venivano chiuse, isolando così completamente la città. Le mura circondavano il nucleo centrale della città e almeno parzialmente il quartiere di Steinach. Delle quattre porte della città ne sono rimaste tre: Porta Bolzano, Porta Venosta e Porta Passiria. Una quarta porta, Porta d'Ultimo, che si trovava inizialmente lungo l'attuale Corso Libertà, fu ricostruita più ad ovest ed infine abbattuta nel 1884.

    Fortezze e castelli
    Castello Stachlburg
    Parcines, Merano e dintorni

    Costruita prima del 1300, fu residenza dei Signori di Parcines. Oggi è un'azienda vinicola di proprietà del barone Sigmund von Kripp.
    È possibile visitare la cantina vinicola e la corte interna durante la settimanale degustazione di vini che si tiene ogni giovedì.

    La sala dei cavalieri può essere visitata durante i concerti.

    Interni non aperti al pubblico!

    Fortezze e castelli
    Thalerbühel
    Tires al Catinaccio, Regione dolomitica Alpe di Siusi

    THALERBÜHEL

    In analogia a molti altri insediamenti su colline in Alto Adige anche riguardo il Thalerbühel circola l’ opinione che esso un tempo ospitasse un castelliere (un abitato recintato con palizzate o valli di pietra e terra per motivi di difesa). Un sondaggio del 1981 eseguito dal prof. Guido Rosada dell’Università di Padova e un ulteriore campagna di scavi portata avanti nell’estate del 1997 dal dott. Daniel Lorenz su incarico della Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Bolzano, non diedero alcun indizio concreto circa la presenza di abitazioni sul cocuzzolo artificialmente appiattito. Invece è stato rinvanuto un forte strato carbonchioso entro il quale erano depositati cocci, rari oggetti in bronzo, ossa bruciate e pietre arrossate da un forte calore. Questo situazione porta piuttosto a ritenere il colle un luogo di culto, databile, da quanto risulta finora, alla metà del I millennio a. C. Comunque anche questa resta soltanto un’ipotesi probabile alla luce dei fatti noti nell’estate del 1997.