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Profondità delle lande desolate dell’inferno. Un tranquillo ed eterno giorno di torture strazianti. D’un tratto si leva un latrare sguaiato, sono i diavoli che corrono da una parte all’altra alla ricerca del loro Re, il terribile Satana. Sulle rive dello Stige sono giunte millemila anime, così, d’un tratto, portate all’altro mondo da una fulminante peste bubbonica, vaiolica, assassina e vigliacca. L’Ade è di colpo intasato e Minosse, impietoso giudice delle anime, è costretto a fare i salti immortali per esaminare le colpe di tutti.
Le operazioni vanno a rilento e Belzebù, con profonda saggezza, offre uno sconto di pena alle anime di tre buffoni, Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella, per tornare a fare ciò che in vita gli riusciva meglio: intrattenere.
Biglietti online: www.ticket.bz.it/home.aspx
Profondità delle lande desolate dell’inferno. Un tranquillo ed eterno giorno di torture strazianti. D’un tratto si leva un latrare sguaiato, sono i diavoli che corrono da una parte all’altra alla ricerca del loro Re, il terribile Satana. Sulle rive dello Stige sono giunte millemila anime, così, d’un tratto, portate all’altro mondo da una fulminante peste bubbonica, vaiolica, assassina e vigliacca. L’Ade è di colpo intasato e Minosse, impietoso giudice delle anime, è costretto a fare i salti immortali per esaminare le colpe di tutti. Le operazioni vanno a rilento e Belzebù, con profonda saggezza, offre uno sconto di pena alle anime di tre buffoni, Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella, per tornare a fare ciò che in vita gli riusciva meglio: intrattenere. Lo spettacolo ripesca dall’antica arte del buffone, l’intrattenitore per antonomasia, il più devoto cultore dello sghignazzo. Da che mondo è mondo i comici sono spaventati quanto attratti dall’inferno. Non c’è niente da fare, l’Averno è la destinazione finale per chi è pronto a tutto per strappare una risata. L’inferno e tutti i suoi sulfurei carcerieri sono alla base dalla tradizione popolare e dei racconti dei cantastorie. Esso racchiude al suo interno l’alto e il basso, il tragico e il grottesco. «Abbiamo provato a indagare, tra il tardo Medioevo e il Rinascimento, qualche esempio di racconti infernali, libelli basso corporei dal sentore mefitico» scrive Stivalaccio Teatro, compagnia che ha fatto del rinnovamento e della rilettura della commedia dell’arte uno stile inconfondibile quando irresistibile. «A narrare questi episodi sono tre attori o, meglio, buffoni, comici, reietti, gente disposta a tutto per portare il riso. Lo faranno servendosi dell’arte buffonesca, quella maestria quattrocentesca che partorì poi la grande tradizione dei comici dell’arte. Strambe figure, novelline, travestimenti grotteschi, cantari bislacchi, maschere demoniache e improvvisazioni ».
con Matteo Cremon, Michele Mori, Stefano Rota
soggetto originale e regia Marco Zoppello
scenografia Matteo Pozzobon e Roberto Maria Macchi
costumi Lauretta Salvagnin
disegno luci Matteo Pozzobon
maschere e carabattole Stefano Perocco di Meduna e Tullia Dalle Carbonare
musiche originali Ilaria Fantin
calzature Aldo Biasibetti
assistente alla regia Alvise Romanzini
foto e video Serena Pea
scenografia realizzata nella bottega di Stivalaccio Teatro da Roberto Maria Macchi e Matteo Pozzobon con la consulenza artistica di Alberto Nonnato
realizzazione costumi Antonia Munaretti
produzione Stivalaccio Teatro
si ringraziano il Teatro Busnelli di Dueville e l’Accademia Olimpica di Vicenza
durata: 90 minuti
con Matteo Cremon, Michele Mori, Stefano Rota
soggetto originale e regia Marco Zoppello
scenografia Matteo Pozzobon e Roberto Maria Macchi
costumi Lauretta Salvagnin
disegno luci Matteo Pozzobon
maschere e carabattole Stefano Perocco di Meduna e Tullia Dalle Carbonare
musiche originali Ilaria Fantin
calzature Aldo Biasibetti
assistente alla regia Alvise Romanzini
foto e video Serena Pea
scenografia realizzata nella bottega di Stivalaccio Teatro da Roberto Maria Macchi e Matteo Pozzobon con la consulenza artistica di Alberto Nonnato
realizzazione costumi Antonia Munaretti
produzione Stivalaccio Teatro
si ringraziano il Teatro Busnelli di Dueville e l’Accademia Olimpica di Vicenza
Profondità delle lande desolate dell’inferno. Un tranquillo ed eterno giorno di torture strazianti. D’un tratto si leva un latrare sguaiato, sono i diavoli che corrono da una parte all’altra alla ricerca del loro Re, il terribile Satana. Sulle rive dello Stige sono giunte millemila anime, così, d’un tratto, portate all’altro mondo da una fulminante peste bubbonica, vaiolica, assassina e vigliacca. L’Ade è di colpo intasato e Minosse, impietoso giudice delle anime, è costretto a fare i salti immortali per esaminare le colpe di tutti.
Le operazioni vanno a rilento e Belzebù, con profonda saggezza, offre uno sconto di pena alle anime di tre buffoni, Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella, per tornare a fare ciò che in vita gli riusciva meglio: intrattenere.
Lo spettacolo ripesca dall’antica arte del buffone, l’intrattenitore per antonomasia, il più devoto cultore dello sghignazzo. Da che mondo è mondo i comici sono spaventati quanto attratti dall’inferno. Non c’è niente da fare, l’Averno è la destinazione finale per chi è pronto a tutto per strappare una risata. L’inferno e tutti i suoi sulfurei carcerieri sono alla base dalla tradizione popolare e dei racconti dei cantastorie. Esso racchiude al suo interno l’alto e il basso, il tragico e il grottesco.
«Abbiamo provato a indagare, tra il tardo Medioevo e il Rinascimento, qualche esempio di racconti infernali, libelli basso corporei dal sentore mefitico» scrive Stivalaccio Teatro, compagnia che ha fatto del rinnovamento e della rilettura della commedia dell’arte uno stile inconfondibile quando irresistibile. «A narrare questi episodi sono tre attori o, meglio, buffoni, comici, reietti, gente disposta a tutto per portare il riso. Lo faranno servendosi dell’arte buffonesca, quella maestria quattrocentesca che partorì poi la grande
tradizione dei comici dell’arte. Strambe figure, novelline, travestimenti grotteschi, cantari bislacchi, maschere demoniache e improvvisazioni ».
Biglietti: https://www.ticket.bz.it
Info: www.teatro-bolzano.it/ tel. 0471 301566/ whatsapp 366 6311044
Biglietto d’ingresso: 19,00 €
ridotto (65+): 14,00 €
ridotto (CGN/26-): 9,00 €
ridotto (20-): 6,00 €
ABO (info: www.ticket.bz.it)
Artisti locali e internazionali trasformano fontane e tesori culturali in una galleria a cielo aperto con le loro idee creative. Le riflessioni sugli aspetti ecologici, economici e sociali intorno all’acqua e luce costituiscono la base dei lavori artistici. Sotto il motto "L'acqua è vita - la luce è arte", è stato creato un percorso artistico nel centro storico di Bressanone.
Il Bressanone Water Light Festival si svolge ogni due anni a maggio. L'idea del festival è nata nel 2015 dopo la prima dello spettacolo di luci e musica all'Hofburg di Bressanone. La prima edizione del Festival si è poi tenuta nel maggio 2017.
Arte, luce e acqua e una testa colma di sogni e pensieri. Essere liberi e lasciarsi cadere, galleggiare sulla superficie dell'acqua, immergersi e portare la luce dentro di sé. Essere critici e giocherelloni, montagne russe di emozioni. Gridare, restare immobili, divertirsi, vedere il mondo. E capirlo?
Rasun Anterselva, Regione dolomitica Plan de Corones
I fuochi del Sacro Cuore sono una tradizione profondamente radicata in Alto Adige e illuminano ogni anno, nel mese di giugno, le cime delle montagne. Nati originariamente come simbolo di fede e unità tirolese in seguito al voto del 1796, rappresentano ancora oggi legame, protezione e amore per la propria terra.
Festa dei Santi patroni Quirico e Giulitta. Alle ore 18 si celebra la Santa messa nella chiesa parrocchiale e dopo, siete invitati ad una festa in Piazza del municipio con pietanze tradizionali, vino delle cantine di Termeno e intrattenimento musicale.