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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Wassererhof
    Barbiano, Bressanone e dintorni
    "Wasserer" non è il comparativo di maggioranza di Wasser (acqua), ma il nome di un'azienda di Novale di Fié che guarda alla parte più meridionale della Valle Isarco. L'azienda Wassererhof è gestita da due gemelli, Christoph e Andreas Mock. Il primo si occupa della parte agricola (e quindi delle viti), il secondo della cucina e dell'osteria.

    Nel passato, il nome dell'azienda era "Hof zu Wasser (maso vicino all'acqua)" e derivava dalla prossimità del maso ad una sorgente che prometteva fertilità. Costruito nel 1366 dai signori von Lichtenstein, lo storico maso venne via via abbandonato, finché nel 1996 venne acquistato da Franz Mock (il padre dei gemelli) in uno stato estremamente trascurato.

    Poiché Franz gestiva già un vigneto a Leitach (presso Bolzano) e Christoph aveva conseguito il diploma all'istituto agrario, fu facile decidere di trasformare il maso Wassererhof di Novale di Fié allo Sciliar in un'azienda vitivinicola. Da allora, Christoph la gestisce con determinazione, competenza tecnica, energia e seguendo una sua propria filosofia. "Il nostro obiettivo consiste nel produrre vini buoni e ambiziosi" - dice Christoph Mock - "e per raggiungerlo sfruttiamo tutto il sapere raccolto da tre generazioni e la passione per la vigna e per la cantina".

    Dal sapere e dalla passione ha origine un assortimento che comprende la Schiava, il Sauvignon, il Cabernet e il Pinot bianco - tutti vini buoni e ambiziosi, appunto.   
    Cantine
    Tenuta Kobler
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Passo passo verso il vino prodotto nella propria cantina: alla tenuta Kobler di Magré si "tocca con mano" come una vigna possa essere fatta crescere con tanta pazienza, laboriosità e coerenza. Il passo intrapreso nel 2006 dai Kobler - verso la vinificazione in proprio - era solo logico. E certamente non l'ultimo.

    Fu Erich Kobler a gettare le basi della tenuta omonima di Magré, negli anni '50. Nel 1958 piantò la prima vigna, per metà con Chardonnay. Nel 1972 si aggiunse una seconda vigna a Pinot grigio, Merlot e Carmenè, seguita nel 1993 da una terza a Merlot. Negli anni 2000 l'assortimento venne ampliato con Cabernet Franc e Gewürztraminer.

    Un passo decisivo, poi, fu compiuto dalla famiglia Kobler a metà degli anni 2000. "Con la vendemmia 2006, mia moglie Monika e io abbiamo cominciato a vinificare in proprio una parte della nostra uva" - racconta Armin Kobler, il figlio del fondatore. L'uva di due ettari dell'azienda viene vinificata nella cantina di proprietà. "La produzione media annua si aggira sulle 15.000 bottiglie di vino DOC" - così Kobler.

    L'uva che rimane viene conferita alla cantina sociale di Cortaccia. Anche se la produzione attuale è limitata, è chiaro quale sia l'obiettivo dei Kobler. "Vogliamo produrre da soli vini che esprimano al meglio il carattere della zona, del vitigno e dell'annata" - dice Armin Kobler.
    Cantine
    Noafer
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni
    Il maso Noafer di Cologna (San Genesio) è ben conosciuto, come locanda e come tenuta viticola. Si trova sulle pendici sud-occidentali del Monzoccolo, su una terrazza naturale soleggiata a 770 m s.l.m., meta ambita di gite ed escursioni – anche grazie alla sua posizione unica. Ma non tutti coloro che vi arrivano sanno che al maso appartiene anche un vigneto di 2,7 ettari.

    Le radici del maso affondano nel lontano passato. Già nel Medioevo il Noafer era uno dei punti di ristoro del vicino Castel Greifenstein – molto probabilmente, quindi, già allora offriva un ampio assortimento di prodotti. Oggi il maso è gestito da Andreas Lamprecht e la locanda omonima dalla sorella, Maria Lamprecht.

    Andreas Lamprecht è responsabile del maso e del vigneto. Si giova della posizione ottimale del vigneto, che a sua volta gode delle temperature miti della Val d’Adige e dell’altitudine. È proprio quest’ultima caratteristica che permette al terreno, alle viti e all’uva di raffreddarsi, nottetempo, anche in piena estate. “Poco prima dell’inizio della vendemmia, lo sbalzo termico tra giorno e notte è molto evidente e grazie a questo fenomeno i nostri vini acquisiscono un aroma, una freschezza e una vitalità unici“, racconta Lamprecht.

    Quando il vignaiolo del Noafer parla dei “nostri vini“, si riferisce al Pinot bianco, al Pinot nero, alla Schiava, allo Zweigelt, al Sauvignon e al Pinot grigio – un assortimento davvero molto ampio proposto a maso Noafer di Cologna (San Genesio) e riportato anche sulla carta dei vini della locanda Noafer. Tutto per la felicità degli ospiti.

    Cantine
    Nusserhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Un'azienda nel bel mezzo della città? Proprio così: parliamo dell'azienda Nusserhof di Bolzano, la cui superficie vitata si trova su suolo bolzanino e a Lutago di Sotto. Heinrich Mayr e sua figlia Gloria lavorano nel rispetto di severe regole, il che in breve significa: solo con vitigni autoctoni e con certificazione biologica sin dal 1994.

    Già l'abbinamento papà-figlia indica che si tratta di una vera azienda di famiglia, nella quale Heinrich e Gloria sono agronomi, enologi, venditori e dirigenti all'unisono. Può succedere perchè la superficie dell'azienda è di appena 4 ettari. Di "vigna armonica" parla il papà, Heinrich Mayr, di "terreni caldi e arieggiati", sulle rive dell'Isarco, dove crescono solo vitigni autoctoni: Blatterle, Lagrein, Schiava e Teroldego. "Vogliamo fare in modo che possano esprimere tutto il loro potenziale e vogliamo migliorare la qualità dei nostri vini con adeguati metodi di coltivazione e di vinificazione" - dice Mayr, se gli si chiede quali siano gli obiettivi della sua azienda.

    Lo standard odierno è già piuttosto alto: i Mayr mirano alla migliore qualità dell'uva, a basse rese ad ettaro e a un lungo affinamento dei vini in botte e in bottiglia. Il risultato? Vini con grande struttura, minerali, eleganti, persistenti, ma non pesanti e con un modesto tasso alcolico - "vini molto personali", come dice Heinrich Mayr.

    A proposito: qui è nato Josef Mayr-Nusser, martire cristiano proclamato beato.
    Cantine
    Azienda Agricola Falkenstein di Pratzner Franz
    Naturno, Merano e dintorni
    L'azienda agricola Falkenstein è situata sulla sinistra orografica della Val Venosta, sopra il paese di Naturno, su una collina baciata dal sole a 650 metri s.l.m.
    Franz e Bernadette Pratzner, con grande dedizione e passione, coltivano la loro tenuta agricola. Quella che un tempo era un'azienda agricola e vinicola si è trasformata negli anni, dal 1989 al 2005, in un'azienda esclusivamente vinicola con 12 ettari a vigna.
    Su un terreno ripido e roccioso si coltivano Riesling, Pinot bianco, Sauvignon, Gewürztraminer e Pinot nero. Per annata si producono all’incirca 90.000 bottiglie. Il terreno coltivabile si estende dai 600 ai 900 metri s.l.m.
    Cantine
    Weingut Tenuta Rohregger
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Stephan Rohregger ha rilevato la tenuta Prälaterhof dai suoi genitori solo nel 2019. Sarebbe però davvero sbagliato credere che il giovane viticoltore manchi di esperienza. In fondo, Rohregger non ha alle spalle solo una formazione come enologo, ma anche diverse esperienze raccolte come cantiniere presso una grande e famosa cantina privata altoatesina.

    Stephan Rohregger si descrive come "ambizioso e alla continua ricerca della qualità". Il che, in concreto, significa che la qualità è l'obiettivo, al quale il vignaiolo e l'enologo - due in uno - lavorano con rigore. "Tutti i vini vengono affinati - come da tradizione - in contenitori di cemento o in botti di legno e vengono invecchiati almeno un anno" - così Rohregger. In questo modo si ottengono vini non solo di alta qualità, ma anche piuttosto noti. Non si tratta quindi di vini mainstream, ma di vini che esprimono le zone nelle quali crescono le viti, le vigne della tenuta Rohregger di Pianizza di Sotto, nel Comune di Caldaro. Il vignaiolo ne parla utilizzado il termine "molto interessanti".

    Le vigne si trovano in parte a Caldaro, a 440 m s.l.m. Sono viti di Schiava che hanno fino a 90 anni, oltre che di Pinot grigio e Sauvignon. Altre vigne della tenuta Prälatenhof si trovano nel Comune di Cortaccia, a Corona, a 800 m s.l.m., dove crescono viti di Sauvignon, Pinot nero e Pinot bianco.

    Due vigne, due zone completamente diverse, cinque vitigni e un'unica, grande sfida per la terza generazione di Rohregger al Prälatenhof: produrre vini pregiati.
    Cantine
    Tenuta Strasserhof - Hannes Baumgartner
    Naz-Sciaves, Bressanone e dintorni
    Le viti della tenuta Strasserhof di Varna hanno un'età che raggiunge i 45 anni. Dalle loro uve Hannes Baumgartner, vignaiolo della tenuta Strasserhof e Presidente dell'Associazione dei Vignaioli dell'Alto Adige, ottiene vini freschi e giovani. Vini bianchi, naturalmente, in fondo siamo in Valle Isarco.

    L'assortimento rigorosamente bianco della tenuta Strasserhof è davvero ampio. Dal Müller Thurgau e dal Grüner Veltliner al Sylvaner, al Riesling e al Gewürztraminer fino allo Zweigelt. E ovviamente al Kerner, che ha suscitato tutto l'interesse di Hannes Baumgartner.

    È dal 2003 che produce vino alla tenuta Strasserhof, un'azienda la cui storia comincia moltissimo temp fa. "Il maso è stato costruito poco dopo il 1000 d.C." - racconta il vignaiolo. Oggi della tenuta fanno parte 5 ettari coltivati a vite, che si distribuiscono sui pendii soleggiati esposti a sud-ovest ad altitudini comprese tra i 650 e i 700 m s.l.m. "I terreni ciottolosi leggermente sabbiosi conferiscono ai nostri vini la freschezza elegante e fruttata che li caratterizza" - di questo è convinto Baumgartner.

    La produzione è di quasi 45.000 bottiglie all'anno, che vengono vendute nel mercato organizzato dal Presidente dell'Associazione dei Vignaioli dell'Alto Adige: non solo Italia, Austria e Germania, ma anche Paesi Bassi, Giappone e USA.
    Cantine
    Tenuta Waldgries Christian Plattner
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Nel cuore di St. Magdalena si trova l'Ansitz Waldgries a Bolzano. Viene menzionato per la prima volta nel 1242, quindi è una delle cantine più antiche a Bolzano e nei dintorni.
    Da circa 700 anni si pratica qui la viticoltura. Nei vigneti baciati dal sole, direttamente presso l'Ansitz Waldgries, le varietà di uve Vernatsch, Lagrein e Rosenmuskateller trovano il miglior terroir grazie al clima mediterraneo. Tra i 7,2 ettari totali coltivati da Christian Plattner, sono inclusi anche appezzamenti a Auer e a Eppan Berg, quest'ultimo dove vengono coltivate Sauvignon e Weissburgunder.
    Il risultato sono vini complessi, tra cui spicca il St. Magdalener, al quale si presta particolare attenzione qui, poiché appartiene ai vini più tradizionali e storici dell'Alto Adige.
    Un pezzo di storia nuova ma antica è rappresentato dal St. Magdalener Classico Antheos, un insieme di uve quasi estinto che è stato reimpiantato qui circa 10 anni fa e che ci permette di vivere un viaggio nel passato dalla bottiglia.
    Sul percorso del vino artisticamente progettato, che attraversa direttamente il vigneto dal parcheggio, i visitatori possono scoprire tutto ciò che c'è da sapere sull'Ansitz Waldgries.
    Cantine
    Oberrauch Luis
    Strada del Vino
    Luis Oberrauch non è nato con la passione per il vino, ma ha imparato ad amarlo durante il periodo dell'infanzia. Solo dal 2017 gestice l'azienda vitivinicola Luis Oberrauch di Ora, applicando tutto il suo sapere e la sua esperienza.

    Già da bambino, Luis Oberrauch aiutava il suo padrino nei lavori in vigna e, sotto la sua guida, a 13 anni ha prodotto il suo primo vino. Seguono poi la frequenza dell'istituto agrario e la laurea in enologia a Geisenheim. Infine il lavoro presso la cantina di Termeno, dove ancor oggi Oberrauch presta supporto all'enologo Willi Stürz.

    Nel 2017 a Luis Oberrauch si è presentata l'occasione di prendere in affitto dei vigneti a Ora. "Nella mia vigna ci sono quasi 5.000 viti e anche se può suonare ridicolo, posso dire di conoscerle una a una" - dice Oberrauch, che tratta le piante con grande cura e attenzione e le alleva a pergola. "Se si considerano le condizioni climatiche estreme che si verificano sempre più spesso, la pergola ha una serie di vantaggi" - racconta l'esperto viticoltore. Tra questi, una radicazione più profonda delle viti (con minor stress idrico) e l'ombreggiamento naturale, che previene possibili scottature degli acini.

    "Così come in vigna, anche in cantina cerco di intervenire il meno possibile" - dice Luis Oberrauch. I suoi vini vengono filtrati solo grossolanamente prima dell'imbottigliamento, Oberrauch evita qualunque tipo di chiarificazione. Il suo radicamento nel mondo del vino, che dura da tutta la vita, si riflette anche nella scelta dei vitigni. Nell'azienda vitivinicola Luis Oberrauch di Ora crescono infatti esclusivamente i vitigni autoctoni Lagrein e Schiava.
    Cantine
    Franz Gojer - Glögglhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Meno è di più - almeno qualche volta. Per questo la famiglia Gojer, nella cantina della sua azienda Glögglhof di Santa Maddalena sopra Bolzano si limita a fare lo stretto necessario e a "lasciare in pace" i propri vini. Tranquillità e abbastanza tempo perché possano seguire tutti i passaggi per diventare vini top.

    La famiglia Gojer gestisce questa piccola azienda che si trova nel bel mezzo della zona di Santa Maddalne, tradizionalmente destinata alla viticoltura. Qui, un po' sopra il capoluogo dell'Alto Adige, ogni dettaglio è importante - ne è convinto Franz Gojer. "Ogni singolo lavoro - sia in vigna che in cantina - ci consente di avere un effetto sul risultato. In fondo, il vino imbottigliato non è altro che la somma di tutti i lavori che si fanno".

    In tutti i passi che i Gojer intraprendono si intravvedono il rispetto per la natura e la massima attenzione. "Operiamo secondo il detto "la qualità nasce in vigna" - dice il vignaiolo dell'azienda Glögglhof di Bolzano.

    In cantina si manifesta poi il suo approccio minimalista. "Ci limitiamo agli interventi strettamente necessari e diamo tempo al vino di esprimersi al meglio" - racconta Gojer. In questo modo si producono, presso l'azienda Glögglhof, vini autentici, tipici, che sono nel contempo eleganti e armonici. "Cerchiamo sempre di salvaguardare il carattere originario e le differenze tra le annate" - così Gojer - "In questo modo i nostri vini si differenziano da quelli industriali o da degustazione per la loro genuinità".
    Cantine
    Azienda Vinicola Messnerhof
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Bernhard Pichler non voleva solo produrre uva, voleva poter controllare tutta la filiera, dalla produzione di barbatelle fino all'etichettatura delle bottiglie. Ed è proprio questo che fa, sin dal 2003 all'azienda vitivinicola Messnerhof di Bolzano. "Se la qualità è buona è merito nostro e se succede che qualcosa vada storto, siamo responsbaili anche per questo".

    Bernhard Pichler non è il primo che produce vino al Messnerhof di San Pietro/Bolzano. Anzi, nel periodo tra le due guerre l'attività era fiorente, poi i Pichler si sono concentrati sulla produzione di uva - finché è arrivato Bernhard. Con il passaggio alla completa autonomia si avvera il suo sogno di bambino.

    L'uva per i vini si ottiene da due vigne: la prima si trova a Missiano (Comune di Appiano, 0,8 ettari), mentre la seconda si estende per 1,6 ettari intorno alla sede dell'azienda a San Pietro ed è su una collina esposta a sud-ovest. In entrambe le località, il clima è ideale. "I venti caldi e freddi provvedono ad un marcato sbalzo termico tra il giorno e la notte - condizione ottimale per la formazione dell'aroma" - così Pichler.

    L'assortimento è di conseguenza abbastanza ampio: Sauvignon Blanc, Gewürztraminer, Merlot, Syrah, Tempranillo, Schiava, Lagrein, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot sono coltivati e vinificati secondo linee-guida ben precise. "Il nostro obiettivo è produrre vini espressivi" - dice Bernhard Pichler - "che conservino il carattere personale del vitigno, della zona e dell'annata".
    Cantine
    Föraner Hof

    Il Föranerhof ad Auna di Sotto, sul Renon, si trova a 800 metri di quota. Il fatto che vi si produca vino, data l’altitudine, è perciò tutt’altro che scontato; eppure, ormai da generazioni il Föranerhof è (anche) un’azienda vinicola. “Il nostro maso si trova all’altitudine massima per le zone vinicole, ecco perché non possiamo coltivare qualsiasi varietà di vitigno”, spiegano Verena Plattner e Toni Mittelberger, che mandano avanti l’attività del maso insieme alla figlia Cecilia e alla famiglia di quest’ultima.

    Sugli 8.000 metri quadrati di vigneti di proprietà del maso vengono quindi coltivate quattro selezionate varietà di vitigno, due rosse e due bianche, in grado di adattarsi bene alle condizioni del Föranerhof. Il Sylvaner, per esempio, è considerato particolarmente resistente. L’altro bianco è il Müller Thurgau che qui non si limita solo a sopravvivere: “Grazie all’altitudine, gli aromi risultano straordinariamente pronunciati”, assicura Cecilia che insieme al compagno trasforma in vino i grappoli di famiglia. Una grande passione ereditata dai genitori.

    I vini rossi sono varietà assai tipiche dell’Alto Adige: Schiava e Zweigelt. “Quest’ultimo vitigno, sviluppato in Austria, è uno dei pochi vini rossi corposi in grado di attecchire anche a 800 metri di altitudine”, spiega Mittelberger.

    Tuttavia, il vino è solo uno dei capisaldi dell’azienda agricola Föranerhof. Da oltre trent’anni, infatti, al maso è presente anche un piccolo vivaio nel quale vengono coltivati fiori per giardini e balconi. A esso si aggiunge anche la coltivazione di frutta, dalla quale, al Föranerhof si ricavano sciroppi, confetture e frutta essiccata.

     
    Cantine
    Tenuta Gottardi Alexander
    Egna, Strada del Vino
    I Gottardi di Innsbruck si erano già fatti un nome, nel mondo del commercio del vino, quando nel 1986 hanno realizzato il loro sogno: acquistare e lavorare un vigneto proprio in Alto Adige, nel Paradiso del Pinot nero. È nata così la tenuta Gottardi a Mazzon di Egna.

    Prima che la famiglia Gottardi potesse tenere in mano la prima bottiglia del vino prodotto nella loro cantina è stato necessario impegnarsi, e tanto. Tutte le vigne sono state estirpate e piantate di nuovo e si è passati all'allevamento a spalliera. La cantina è stata completamente rinnovata. Solo nel 1995 sono stati imbottigliati i primi vini di Gewürztraminer, Chardonnay e Pinot nero. "Dato che però il Pinot nero è particolarmente amato a livello sia nazionale che internazionale, nel 2010 deciso di dedicarci esclusivamente a questo vitigno" - racconta Alexnder Gottardi.

    A Mazzon, sopra Egna, le condizioni per la coltivazione del Pinot nero sono ideali: terreni di arenaria, di calcare e di marna con lunghi tramonti e fresche folate notturne di vento non solo facilitano una completa maturazione dei grappoli, ma "li arricchiscono di eleganza e raffinatezza" - aggiunge Gottardi, che con una coerente politica di qualità inserisce il proprio tra i Pinot neri di maggior qualità. I grappoli vengono vendemmiati a mano e selezionati con grande cura.

    "Il primo anno, in cantina l'uva viene trasportata esclusivamente dalla forza di gravità, il che è molto importante perché il Pinot nero è particolarmente sensibile" - racconta il viticoltore, i cui vini vengono affinati dapprima in contenitori di acciaio e poi in barrique di legno francese per maturare infine in bottiglia. Tanto lavoro e tanto impegno per un posto nel Paradiso del Pinot nero.
    Cantine
    Azienda Agricola Haderburg
    Salorno, Strada del Vino
    Un vigneto a Pochi, uno a Chiusa, qualche vite a Termeno e a Cortaccia: sotto uno stesso tetto , quello dell'azienda vitivinicola Haderburg, regna la diversificazione. Il Leitmotiv, però, non cambia: nell'intera azienda si applicano le linee-guida della coltivazione biodinamica. "Ciò significa che rispettiamo le leggi della vita e che teniamo conto delle forze che agiscono sulle e nelle sostanze viventi" - racconta Alois Ochsenreiter, proprietario dell'azienda Haderburg di Salorno.

    Sembra che la biodinamica coinvolga in prima linea gli animali allevati in azienda e che hanno libero accesso ai vigneti, ma anche la scelta dei preparati con cui si trattano i terreni e le viti. Nei 13 ettari di vite - suddivisi tra la vigna Hausmannhof a Pochi, la vigna Obermairlhof a Chiusa, e altri vigneti a Termeno e a Cortaccia - si utilizzano piante medicinali, oltre a letame e silicio, tutte sostanze naturali.

    L'assortimento comprende Chardonnay, Sauvingon Blanc, Pinot nero, Sylvaner, Riesling, Gewürztraminer, Müller Thurgau, Pinot grigio, Merlot e Cabernet Sauvignon.

    Come se non bastasse, l'azienda Haderburg ha in serbo un'altra peculiarità: da quasi 50 anni produce spumante con metodo classico e con invecchiamento di 2 - 8 anni. "Per eliminare i lieviti residui, le bottiglie vengono sottoposte a remuage e alla sboccatura" - racconta Ochsenreiter, che aggiunge:"Fino all'imbottigliamento, prendiamo in mano ogni bottiglia più di 40 volte". Un grande impegno dal quale deriva un gusto inconfondibile.   
    Cantine
    Innerleiterhof
    Scena, Merano e dintorni
    Piccola, raffinata e altamente diversificata - questo è il ritratto dell'azienda Innerleiterhof di Scena. Oltre che dai vigneti, è costituita da una cantina e da un hotel. E come ci si può aspettare da un'azienda piccola e raffinata, è gestita direttamente dalla famiglia. In questo caso dalla famiglia Egger-Pichler.

    Mentre Karin Egger-Pichler regge lo scettro in hotel, suo marito Karl Pichler e suo padre Franz Egger si occupano dell'azienda vitivinicola Innerleiterhof, il cui nome deriva da un termine dialettale - Leite - che significa "erta".

    Almeno per quanto riguarda il vigneto, il nome corrisponde alla realtà. Su 1,6 ettari si coltivano, a 450 m s.l.m. a Scena - località sopra Merano baciata ogni giorno dal sole - Pinot bianco, Sauvignon Blanc, Pinot nero, Schiava, Lagrein e Merlot. "Da 10 anni vinifichiamo in proprio e proponiamo i nostri vini in hotel" - racconta Karl Pichler.

    Agli ospiti vengono così offerte un'esperienza unica e la sensazione di poter gustare un vino la cui distanza dal luogo di produzione non si misura in chilometri, ma in metri. Dal vigneto alla cantina all'hotel. Così si cresce insieme - in una piccola, raffinata e altamente diversificata azienda di famiglia.
    Cantine
    Vinzig - Veit Stefan
    San Genesio Atesino, Bolzano e dintorni
    Ok, ammettiamolo: quando si legge il nome di maso Vinzig di Cologna/Bolzano bisogna sforzarsi di evitare qualunque tipo di gioco di parole. Si potrebbe, per esempio, dire che l'assortimento del Vinzig è tutt'altro che winzig (minuscolo, ridotto). Ma lasciamo stare. Diciamo piuttosto che già nel 1333 le pendici soleggiate sopra la Passeggiata del Guncina di Bolzano erano definite "Paradiso delle viti".

    Proprio lì si trova il maso Vinzig di Stefan Veit, che sa apprezzare e sfruttare nel modo migliore questo privilegio. "Viviamo e lavoriamo in un posto che può vantare una tradizione viticola ultrasecolare" - dice Veit - e sottolinea che la prima citazione del suo maso risale ad un documento del XIII secolo. "Come parte di questa ricca storia, vogliamo portare nell'oggi l'entusiasmo per il vino" - così Veit.

    Questo "oggi" è costituito da non meno di 9 vini diversi, tutti dotati del marchio Vinzig. Tra i vini in purezza si trovano un Moscato giallo, una Schiava affinata in contenitori di acciaio, una in damigiana in vetro, una in barrique di rovere e una in tonneau di rovere (cui è stato dato un nome molto significativo - Paradis") e un Lagrein.

    L'assortimento comprende anche un rosè, che deriva dal taglio di Schiava, Lagrein e Moscato rosa. Come per tutti gli altri vini, la filtrazione è solo grossolana, prima dell'imbottigliamento. Ciò vale anche per le cuvée: una rossa da Lagrein, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Ssauvignon e una bianca da Pinot bianco, Gewürztraminer e Sauvignon. Una grande scelta, in Paradiso!
    Cantine
    Tenuta Kornell
    Terlano, Strada del Vino
    Una tenuta nobile, la produzione di vino che si ripete da più di 700 anni e un insediamento risalente a 2000 anni fa: tutto questo è la tenuta Kornellhof di Settequerce, che Florian Brigl gestisce dal 1996. Da quasi 20 anni vinifica in proprio e si è riproposto di creare un super Merlot altoatesino.

    Presso la tenuta Kornellhof della famiglia Brigl, l'uva si ottiene dalle viti che prosperano su 11 ettari di superficie, dislocati ad altitudini comprese tra 270 e 550 m s.l.m. a Settequerce, Appiano Monte e Gries. "I nostri grappoli possono godere degli effetti di oltre 2.100 ore di sole e di notevoli sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte, che imprimono loro caratteristiche uniche" - racconta Florian Brigl.

    L'uva così "coccolata" è la materia prima per i vini della tenuta Kornellhof. Dopo la fermentazione in contenitori di acciaio, i vini vengono affinati in barrique e in grandi botti di rovere per 14 - 18 mesi. Prima di raggiungere il mercato invecchiano per quasi altri 10 mesi in bottiglia. Oltre al Pinot bianco, al Sauvignon Blanc, al Pinot grigio e al Gewürztraminer, al Lagrein e al Cabernet Sauvigno, Brigl punta al Merlot, per il quale si è posto un obiettivo ambizioso: ottenere un super Merlot, un Pomerol altoatesino, che possa diventare il fiore all'occhiello della tenuta Kornellhof, dove i grappoli pendono "alti" - in senso figurato.

    Florian Brigl ritiene un privilegio il fatto di poter lavorare con questo vitigno. E un compito:" Per me, Kornellhof significa patria, qui posso rifugiarmi" - dice e aggiunge "L'azienda deve rimanere anche per i nostri figli e per le future generazioni patria e fonte di energia".
    Cantine
    Ferruccio Carlotto
    Ora, Strada del Vino
    La storia della famiglia Carlotto si legge come un romanzo dal titolo "In tre generazioni da mezzadri a dinastia vitivinicola". L'ultimo reponsabile della dinastia è Ferruccio Carlotto, che cura i vigneti a Ora, proprio nel cuore del territorio altoatesino più vocato per la coltivazione del Pinot nero.

    Le basi per il successo della storia della famiglia Carlotto furono poste nel 1940 da Umberto Carlotto, mezzadro al castello di Mazzon.Il mezzadro lavorava i terreni sotto la propria responsabilità, mentre il proprietario si assumeva il rischio economico e gli utili. Umberto ha adempiuto i propri compiti per 50 anni, affiancato dapprima dal fratello e poi dal figlio Ferruccio.

    Ed è proprio quest'ultimo che - nuovo millennio, nuova buona sorte - nel 2000 osa e si butta nell'imprenditoria. Con la figlia Michela comincia a coltivare, a Ora, sei ettari a vite. Il 70% della superficie è destinata al Pinot nero - e non a caso. "L'orientamento nord-sud dei filari e il terreno argilloso sono buone prerogative per ottenere un Pinot nero rotondo e speziato con tannicità gradevole e sentori delicatamente fruttati" - spiega Ferruccio Carlotto.

    Un altro vitigno coltivato a Ora è il Lagrein (per un quarto della produzione annua della tenuta). Le viti crescono su terreni alluvionali ciottolosi del Rio Nero, mentre la Schiava viene coltivata in una piccola zona ricavata ad hoc nel 2013. Come tributo alla tradizione.
    Cantine
    Fr. Kupelwieser
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "Fritz" non era solo il nome del fondatore della tenuta Kupelwieser di Cortina sulla Strada del Vino, è anche il nome della linea di vini freschi e giovani che qui si producono. Con il suo impegno appassionato, fin dai suoi primi passi nel mondo vitivinicolo - nel 1878 - Fritz

    Kupelwieser ha spianato la strada all'evoluzione successiva e il suo entusiasmo per l'uomo, la natura e l'ambiente si sente ancora. I vini di Kupelwieser esprimono pienamente il loro terroir e le caratteristiche del vitigno grazie ai terreni vocati, alle tante ore si sole e ai grandi sbalzi di temperatura tra giorno e notte che garantiscono per una costante alta qualità dei vini. Si imbottigliano solo vini tipici altoatesini, rappresentanti unici del loro vitigno, ponendo la massima attenzione alla tradizione nella vinificazione e al rispetto di rigidi standard qualitativi.

    Nella linea "Fritz" compare lo spirito innovativo di Kupelwieser: il design delle bottiglie è elegante e di buon gusto e presenta i vini di qualità in una forma moderna e accattivante. L'elemento di congiunzione è il valore, che induce fiducia - ieri come oggi.
    Cantine
    Tenuta Ebner
    Barbiano, Bressanone e dintorni
    Negli anni '30, la tenuta Ebnerhof fu acquistata come controvalore per la libertà. Oggi è il regno di Brigitte e Florian Unterthiner, che vinificano in proprio la loro uva sin dal 2013.

    Anche questa è una forma di libertà. Josef, il padre di Florian, è stato il primo a coltivare la tenuta Ebnerhof di Campodazzo. La sua famiglia aveva riportato in vita il maso e la terra per fare in modo che potesse terminare prima il suo servizio militare a Roma. In qualità di agricoltore in attività, Josef venne congedato dall'esercito e potè fare ritorno in Alto Adige, a Campodazzo, dove a maso Ebnerhof potè ricominciare la propria vita.

    Da allora sono successe trante cose, al maso (e non solo). Le due generazioni seguenti si sono date da fare e si sono date anima e corpo alla viticoltura, che si pratica su 4,5 ettari su un plateau sopra Campodazzo nella parte più meridionale della Valle Isarco. "Sulle colline soleggiate esposte a sud crescono i nostri vitigni rossi, su quelle ariose esposte a sud-est i bianchi" - racconta Florian Unterthiner. La famiglia cura con grande attenzione le proprie vigne, l'unico concime che utilizza è il letame, rinuncia completamente agli erbicidi e irriga le viti solo se il clima è siccitoso. "In questo modo, le piante vanno a cercare in profondità, nel terreno, le sostanze nutritive e per fare ciò le loro radici devono espandersi" - così Unterthiner.

    Altrettanta attenzione si presta in cantina. "Nella vinificazione, per noi è importante avvicinarci ai limti senza mai superarli" - dice il vignaiolo della tenuta Ebnerhof di Capodazzo. "Ci fidiamo della nostra esperienza e delle nostre sensazioni e solo così otteniamo vini profondi, corposi e con una buona struttura".      
    Cantine
    Tenuta Castel Rametz
    Scena, Merano e dintorni
    La tenuta Castel Rametz di Merano è una delle più ricche di tradizione dell'Alto Adige. I documenti attestano che la vite era coltivata già nel 1227 e dal 1860 anche il Pinot nero. Perché è tanto importante? Semplice: quella della tenuta Castel Rametz è stata la prima vite di Pinot nero coltivata in Alto Adige.

    Se le viti vengono coltivate qui da oltre 800 anni non è un caso: il clima di Merano è ideale e i terreni morenici sui quali si estende la tenuta sono pemeabili all'acqua. Si tratta di caratteristiche che ancor oggi consentono di coltivare, sui 10 ettari della tenuta Castel Rametz, viti di Pinot nero, Riesling, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Le viti sono allevate in massima parte a Guyot, ma con una interessante peculiarità:"Utilizziamo esclusivamente pali di legno di castagno resistenti alle intemperie. Fin dall'inizio abbiamo rinunciato ai pali in cemento, tanto diffusi nel resto del comprensorio viticolo altoatesino" - racconta il direttore della tenuta Stanislaus Schmid.

    Particolari sono anche le cantine, nelle quali l'uva vendemmiata dai vigneti della tenuta viene lavorata. La cantina grande risale al XVIII secolo, si tratta di un'opera unica che appartiene senza alcun dubbio alle più belle cantine della Provincia di Bolzano. "Qui conserviamo le grandi botti in rovere, mentre nella cantina più piccola - del XII secolo - lasciamo le preziose barrique" - così Schmid.

    Storia e tradizione si incontrano, nella tenuta Castel Rametz di Merano. Veri pezzi da museo, qui si possono ammirare anche moltissimi strumenti e utensili utilizzati in viticoltura e in cantina, che risalgono a decine di anni fa. Vale la pena anche solo visitare questo interessantissimo museo del vino.
    Cantine
    Fliederhof Weinmanufaktur
    Bolzano, Bolzano e dintorni
    Per la verità, la tenuta Fliederhof (maso dei lillà) di Santa Maddalena/Bolzano, si dovrebbe chiamare "Tulpenhof" (maso dei tulipani). "20 anni fa abbiamo piantato alcuni tuberi di tulipano e adesso la vigna sotto il maso è un mare di tulipani" - racconta Stefan Ramoser. Ma non cambia che siano lillà o tulipani: la tenuta Fliederhof di Santa Maddalena/Bolzano non vende fiori, vende vini genuini e naturali.

    Dal 1930 di proprietà della famiglia Ramoser, al momento si coltiva una superficie di tre ettari, ma è sempre la natura che decide. "La modalità di coltivazione e la programmazione di tutti i lavori in vigna e in cantina devono tener conto dei processi naturali ed evitare il più possibile di influenzarli" - dice Stefan Ramoser.

    Le vigne della tenuta Fliederhof hanno una pendenza che raggiunge il 40% e per questo possono essere lavorate solo a mano. Ramoser è convinto che un lavoro ben fatto in vigna contribuisca al buon successo allo stesso modo delle caratteristiche naturali - terreno, pioggia, vento e sole - e del concetto proprio di sostenibilità. Tra il resto, anche una gestione dell'inerbimento adeguata alle esigenze del posto per la produzione di humus, ma anche la distribuzione di compost di produzione propria.

    Tutto ciò si deve poter percepire: "I vini della tenuta Fliederhof devono far gustare il piacere di bere" - dice il vignaiolo Stefan Ramoser - "genuini, naturali e di carattere, senza uno styling particolare che possa mascherare queste peculiarità". E, vista la zona, è ovvio che nell'assortimento si trovi anche la Schiava "Santa Maddalena". O, come dice Ramoser: "Siamo i veri paladini di questo vitigno autoctono".
    Cantine
    Franz Haas
    Montagna, Strada del Vino
    Da sempre l’azienda Franz Haas lavora per esprimere al meglio la qualità dei vini che produce. Nasce nel 1880 e viene tramandata da otto generazioni al primogenito, sempre Franz.

    Negli anni Ottanta gran parte dei vigneti vengono rinnovati, lasciando spazio alle varietà più consone al tipo di “terroir”. Vengono lavorate le uve provenienti da circa 60 ettari vitati, suddivisi tra proprietà, affitti e conferenti. Gli impianti partono da un’altitudine di 220 metri fino a raggiungere 1.150 metri, con una grandissima variabilità di microclima e di terreno, dalla sabbia porfirica, all’argilla fino a terreni ad alto contenuto di calcare.

    Nell’anno 2000, per motivi legati al cambiamento climatico, vengono presi in affitto diversi ettari ad altitudini che oggi arrivano fino a 1.150 metri sul livello del mare che attualmente sono tra i vigneti più alti dell’Alto Adige. A distanza di oltre vent’anni, la scelta di piantare viti a quelle altitudini è risultata ottimale per la produzione di vini longevi, profumati e con una spiccata acidità, data anche dalla buona escursione termica tra giorno e notte ed alle quattro ore giornaliere di sole in più. I vigneti sono tutti collocati nei comuni di Montagna, Egna, Trodena e Aldino.

    Da sempre abbiamo un occhio di riguardo nei confronti delle nostre vigne di cui ci prendiamo cura esclusivamente con sostanze organiche per favorire il processo naturale di coltivazione e fertilizzazione. I nostri vigneti non sempre sembrano giardini impeccabili, spesso l’erba tra i filari è alta ma, così facendo, si porta avanti il processo naturale dell’impollinazione, la riproduzione di fiori e di insetti che vanno estinguendosi e soprattutto si dà la possibilità ai nostri figli di vedere ancora dei campi fioriti.

    Franz Haas è riconosciuto da sempre come grande appassionato e cultore del vitigno più ostico, più sensibile, ma anche più appagante: il Pinot Nero. Malgrado tutta l’attenzione, l’impegno e la fatica, non sempre il prodotto è all’altezza delle sue origini e quindi la nostra selezione, lo „Schweizer“, non sempre viene immessa sul mercato. Vengono vinificate con la stessa attenzione altre varietà appartenenti un po’ a tutta la gamma dei vini altoatesini.

    Altro dettaglio che contraddistingue Franz Haas è il collegamento con l’artista Riccardo Schweizer, realizzatore delle etichette dei vini che, nel corso della propria carriera, ebbe modo di collaborare con artisti rinomati come Picasso, Chagall, Cocteau, Paul Éluard e Le Corbusier.
    Cantine
    Ferrari Roberto
    Termeno sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Roberto Ferrari è un novizio. Ma non del tutto. Del resto frequenta il mondo del vino già da qualche tempo: è enologo. "Dopo aver esercitato questa professione per anni, volevo che ci fossero vini che portavano il mio nome" - dice Roberto Ferrari. Per questo gestisce PROFIL Manifattura vini a Termeno.

    Nel 2007, si prepara al lancio, si licenzia dalla famosa cantina presso la quale lavora e comincia a coltivare 4 ettari di vigna. I vitigni dei quali si occupa seguendo le regole della produzione biologica - anche se non certificata - sono Chardonnay, Lagrein, Pinot bianco, Pinot nero e Merlot. Con le loro uve, l'ex-enologo dà origine a tre linee di vino: Profil, Pulsar e - con la selezione delle migliori annate - RF Selection.

    In cantina, Ferrari pesegue l'obiettivo di produrre vini eccezionali, vini - come dice lui stesso - caratterizzati dalla passione, dalla maestria e dalla creatività. "Cerco sempre di mescolare ai miei vini un pizzico della mia personalità - così nascono questi vini, con il mio nome e con la mia firma" - spiega il direttore di PROFIL Manifattura vini.

    Ogni anno se ne producono circa 18.000 bottiglie: aromatici e minerali, sorprendenti e genuini, soprattutto vini naturali. Questo è anche ciò che lo ha spinto a lavorare in modo autonomo. Voleva creare vini che lo rappresentassero: di carattere, individuali, ma non aggressivi. Se nella vita di Roberto Ferrari esistesse un navigatore, adesso potrebbe dire:"Sei arrivato a destinazione".
    Cantine
    Tenuta Prälatenhof
    Caldaro sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Racchiudere in bottiglia gli aromi che la natura conferisce all‘uva: questo è l’obiettivo che la famiglia Rohregger vuole raggiungere nella tenuta Prälatenhof a Pianizza di Sotto, presso Caldaro. Un obiettivo che “suona facile“, ma che in realtà richiede tanto impegno, tanta passione e tanto know-how.

    È proprio questo che nella famiglia Rohregger si trasmette di generazione in generazione. Nel 2019 Stephan ha rilevato la tenuta Prälatenhof dal padre Roland. Stephan, enologo e rappresentante della terza generazione di capocantinieri, ha raccolto una grande esperienza come mastro di cantina di rinomate cantine e la applica ora anche nella propria tenuta.

    Le vigne della tenuta Prälaterhof sono lavorate e curate manualmente con grand esensibilità. Sulla collina areata e baciata dal sole di Pianizza di Sotto si coltivano a pergola ceppi di Schiava di oltre 60 anni di età e a spalliera Cabernet Sauvignon e i vitigni a bacca bianca Moscato giallo, Sauvignon Blanc e Pinot bianco.

    Con la stessa cura e con l’attenzione che si prestano alle viti e all’uva ci si dedica, alla tenuta Prälatenhof, anche alla vinificazione. “Per i nostri vini puntiamo a una vinificazione caratteristica e autentica in botti di cemento o di legno“, spiega Rohregger. Solo in questo modo, rispettando le peculiarità dell’uva, si riesce a racchiudere nelle bottiglie gli aromi “giusti“: quelli che la natura ha impresso nei grappoli.
    Cantine
    Azienda Agricola Baron Widmann
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Diversi secoli di tradizione non sono un'eccezione, per le aziende vitivinicole altoatesine, ma ben 1.700 anni di storia lo sono, eccome. Le radici dell'azienda agricola Baron Widmann di Cortaccia affondano ai tempi dei Romani. Con tanto di documentazione.

    Durante i lavori di dissodamento effettuati nel 1977 nella vigna sono stati rinvenuti reperti di Età Romana - tra cui anche alcune parti del fusto di una vite - che grazie alla presenza di diverse monete è stato possibile datare intorno al 300 d.C. La storia dell'azienda, quindi, è molto vecchia, certamente anche perchè le condizioni sono ottimali per praticare la viticoltura. Le vigne dell'azienda Baron Widmann di Cortaccia si trovano a un'altitudine compresa tra i 220 e i 600 m s.l.m., su colline soleggiate talora erte, che offrono condizioni specifiche per lo sviluppo di diversi vitigni. "Siamo attenti - come ci insegnano la lunga tradizione e l'esperienza - a scegliere zone diverse di coltivazione per i diversi vitigni" - racconta Andreas Widmann.

    Nell'azienda Baron Widmann, già negli anni '60 si era passati dall'allevamento a pergola al Guyot. "Abbiamo mantenuto la pergola solo per la Schiava" - così Widmann. Le zone calde e soleggiate di Cortaccia si addicono alla coltivazione, oltre che di questi vitigni autoctoni, anche dei vitigni bordolesi (Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon), del Gewürztraminer, del Manzoni, dello Chardonnay e del Pinot bianco.

    L'uva viene vinificata in proprio presso la residenza della famiglia, nel centro di Cortaccia. L'edificio, di età rispettabile pur non risalendo all'Età Romana, presenta aspetti gotici. Con radici tanto profonde.
    Cantine
    Tenuta H. Lentsch
    Bronzolo, Bolzano e dintorni
    La Tenuta H. Lentsch, posta tra montagne e frutteti e circondata da alberi di ulivo e cipressi secolari, si trova a Bronzolo, nel soleggiato sud dell’Alto Adige.

    Circa la metà dei 20 ettari della superficie coltivabile della vecchia azienda agricola è costituita da vigneti, che grazie alla loro posizione su un grande cono alluvionale godono di condizioni ottimali. Il porfido poroso, che di giorno trattiene il calore e di notte lo rilascia, e le buche di ghiaccio naturale creano un microclima naturale unico nel suo genere.

    Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e il classico Lagrein trovano le condizioni migliori per crescere nei terreni caldi, sabbiosi e sassosi. In armonia con le condizioni naturali, le viti vengono curate e coltivate a mano da generazioni.

    I vini fruttati e di carattere offrono il massimo piacere ai palati raffinati. La loro longevità ha spinto la Tenuta H. Lentsch ad imbottigliarli anche in grandi formati.

    Per i vini vengono utilizzati esclusivamente uve dei propri vigneti, coltivate nelle migliori condizioni climatiche. Dal sapore pieno e robusto, elegante e fresco, i vini conquistano il palato con la loro persistenza.
    Cantine
    Villscheiderhof
    Bressanone, Bressanone e dintorni
    Il nome dell'azienda Villscheiderhof di Bressanone ha origini ladine e fa riferimento alla falciatura. Ed è proprio la falce che occupa un posto nello stemma dell'azienda, mentre il suo utilizzo tra le vigne è invece molto meno diffuso. Ciò nonostante, all'azienda Villscheiderhof si lavora al seguito della tradizione.

    Dal 1997 Florian Hilpold gestisce l'azienda ereditata dal padre, con i suoi vigneti abbarbicati su ripidi pendii ed esposti a sud e a est. "Qui, a 700 m s.l.m., i terreni sono pietrosi, poco calcarei, magri e permeabili all'acqua e producono vini molto interessanti" - dice il vignaiolo.

    I vini ai quali si riferisce Florian - che nel frattempo lavora con il figlio Meinrad - sono innanzi tutto bianchi: soprattutto Sylvaner, Kerner e Riesling - i vitigni tipici della Valle Isarco. Ogni anno, 25.000 bottiglie lasciano la cantina dell'azienda, ma una parte della produzione viene venduta anche nella rivendita vini ricavata nel 2004 dalla vecchia stalla del Villscheiderhof. Chi decide di degustare qui i vini dell'azienda avrà modo di capire che si tratta di vini bianchi freschi, eleganti e fruttati con un equilibrato rapporto tra acidità e grado zuccherino. Il prodotto che però rende più orgoglioso in assoluto Florian Hilpold è il Passito del Villscheiderhof. "Gusto di miele e frutti canditi, con retrogusto persistente: una combinazione straordinaria di profumi di torrefazione e un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità" - così lo descrive Hilpold.

    Quando i vignaioli vanno in estasi!
    Cantine
    Nals Margreid
    Nalles, Merano e dintorni
    Una storia che inizia nel 1764 quando, nell’esatto luogo in cui oggi sorge la cantina, fu eretta la tenuta Von Campi. Nel 1932 nasce la Cantina Nals per poi unirsi, nel 1985, con Magrè-Niclara dando vita alla nuova Cantina Nals Margreid.
    I 160 ettari di vigneti sono distribuiti in 14 zone diverse e affidati a 138 famiglie di viticoltori situati tra Nalles in Val d'Adige e Magré nella parte meridionale dell'Alto Adige. In questo modo la Cantina Nalles Magré può attingere dal potenziale di tutta la Provincia di Bolzano, lungo la destra orografica del fiume Adige.

    In questa particolare area, tra i 200 e i 900 m s.l.m., i grappoli maturano in terroir multidimensionali, con specifiche caratteristiche del terreno, del microclima e della radiazione solare. Le Alpi che proteggono da nord, gli influssi mediterranei provenienti da sud, le 1.800 ore di sole all'anno e gli sbalzi di temperatura che arrivano fino a 20 °C tra giorno e notte consentono alle viti di sviluppare caratteri unici, che esprimono i propri terroir nel profilo gustativo del Pinot bianco, del Sauvignon, dello Chardonnay, del Pinot grigio, del Merlot, del Cabernet e del Pinot nero: da fresco alpino a fruttato-elegante.

    Nella cantina Nalles Magré, l'esigenza di qualità e di unicità si esprime anche nell'architettura. Muri rosso-marrone di cemento a vista si innalzano fino a 9 m. In mezzo si trova la cantina delle barrique, ricoperta da un tetto imponente, asimmetrico e spigoloso.

    Con la graduale ristrutturazione dell'antica residenza - datata 1746 - diventata ora sede principale e vinoteca si è raggiunta la sintesi perfetta tra patrimonio storico contadino e architettura contemporanea premiata a livello internazionale. Qui la degustazione dei vini della Cantina Nalles Magré - ad esempio del Sirmian, segnalato dalla prestigiosa guida Vini d'Italia del Gambero Rosso come miglior vino bianco d'Italia - diventa un'esperienza di gusto vissuta con tutti i sensi e accompagnata dalla consulenza professionale di esperti sommelier.
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      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.